a & da CAMPOLATTARO 2013

Aperto da Paolon, 25 Luglio 2013, 17:42:37 PM

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Paolon

... intanto, data la lentezza di caricamento, può guardonare qui:

http://www.2cvclubitalia.com/public/coppermine/thumbnails.php?album=1395&page=1

altre seguiranno in questi giorni
FORUM:ormai parte della "Nostra Storia"
Tenerlo in vita, scrivere, collaborare, è anche dire"grazie" a chi lo ha progettato, realizzato, migliorato, difeso in tutti questi anni

Paolon


La via del ritorno a Nord

Riprendiamo la strada, questa volta del ritorno, verso il nord conosciuto, con meno aspettative e portandomi addosso un "Sentimento Caldo",  e la sensazione di vederlo confinato a questa latitudine.

Provo improvvisamente la consapevolezza di aver abitato la mia AK ormai da sette giorni. Mi sorprendo a pensare che questo modo di AndarAbitando mi è veramente congeniale: dopo tanti anni è parte di me e questo "spazio minimo" è come la mia seconda pelle che ad ogni anno, in questa stagione, mi nasce intorno per dismetterla poi ad autunno inoltrato.

Quest'anno ho acquistato da Eurospin per 28 euro un'ottima autoradio con ingresso per minimemorie ed USB. Ho raccolto in questi mesi quello che ritenevo fosse il meglio della musica "da & sul viaggio".
Mi sono trovato il più delle volte, non so se per ansia o strana armonia, a preferire i fruscio del vento e lo scampallenare delle valvole che mi chiedevano maggior cura e una revisione.

L'Adriatica è tutta un salire e scendere, andando a destra e sinistra in una cornice di oleandri, mare e colline coltivate a pieno terreno, senza muretti e balze.
Lì ho avuto la prima esperienza della musica cupa, quasi un leggero BassoTuba, del secondo corpo del carburatore.
E' stato tutto un gioco: rincorsa in discesa fino ai 115 Km, per poi, di slancio, aggredire le salite passando in terza solo presso la sommità, per non affaticare troppo la furgonetta che, così allestita, è parecchio pesante, nonostante gli alleggerimenti che progressivamente ho messo in atto.

Ma quello che mi trascinavo dentro era qualche cosa di nuovo. Spesso ho sceso da questa parte lo scarpone, per lavoro o da turista.
Questa volta è stato diverso, e una sorta di nostalgia da distacco me lo confermava.










altre immagini da:

http://www.2cvclubitalia.com/public/coppermine/displayimage.php?album=1395&pid=71535#top_display_media

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Paolon




Mi fa sentire vecchio nel dire che "nei miei viaggi nel 1970"... ma che ci posso fare, è così il gioco della  la vita.
Allora, nei viaggi degli anni 70, con pochi soldi in tasca, al campeggio ricorrevo ogni tot giorni quando la sensazione di disagio corporeo si faceva evidente.

La maggior parte delle soste era per strada, in un prato, parcheggio, preferendo spazi vicini ad un bar dove alla mattina, con un caffè, si poteva disporre anche di una strategica toilette.

Ricordo che in un mese di peregrinazioni fra Loira e Bretagna, pur sostando anche in piazze e strade urbane, mai avemmo da lamentarci per disagi, provocazioni, ruberie od altro turbamento. Forse, mi dico ora, perché l'AK si prestava ad essere assimilata alle altre furgonette di uso normale in quel periodo.

Di certo la presenza di un Camper era sicuramente allora più vistosa e di richiamo.
Noi no: ci intrufolavamo per stradine e paesi quasi occultandoci nella vita quotidiana locale, senza generare barriere ed inquinamento visivo.

E tutto questo certamente costituiva un elemento importante per la nostra Sicurezza.







(altre immagini in:
http://www.2cvclubitalia.com/public/coppermine/displayimage.php?album=1183&pid=56543#top_display_media
)

Oggi troppi fatti riportati da riviste di settore, sconsigliano di sostare in zone non protette.
Ben venga quindi la pubblicazione di "2CV Caravan Camper" sulle aree di sosta e sugli agricampeggi che  fa uscire in allegato alla rivista in aprile e maggio di ogni anno.

Dotati di questa pubblicazione, decidiamo di fermarci nell'area descritta a Fano: molto bella, efficiente, dotata di ogni servizio, ma.... Arriviamo alle 23.30, troppo tardi: l'accesso era consentito solo entro le 23.
Poco distante vediamo un campeggio: tutto esaurito, non c'è una piazzola.
Dopo suppliche e implorazioni il gestore ci offre l'accesso al parcheggio al di là della strada: un pratone con accesso protetto da sbarra e, dice, vigilato.

E così passiamo in qualche moto la notte con Camilla che ogni tanto riscopre il suo lato oscuro di temibile cane da guardia.






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toroloco

Citazione da: PaoloDòCavaj - 04 Settembre 2013, 10:00:38 AM



Mi fa sentire vecchio nel dire che "nei miei viaggi nel 1970"... ma che ci posso fare, è così il gioco della  la vita.
Allora, nei viaggi degli anni 70, con pochi soldi in tasca, al campeggio ricorrevo ogni tot giorni quando la sensazione di disagio corporeo si faceva evidente.

La maggior parte delle soste era per strada, in un prato, parcheggio, preferendo spazi vicini ad un bar dove alla mattina, con un caffè, si poteva disporre anche di una strategica toilette.

Ricordo che in un mese di peregrinazioni fra Loira e Bretagna, pur sostando anche in piazze e strade urbane, mai avemmo da lamentarci per disagi, provocazioni, ruberie od altro turbamento. Forse, mi dico ora, perché l'AK si prestava ad essere assimilata alle altre furgonette di uso normale in quel periodo.

Di certo la presenza di un Camper era sicuramente allora più vistosa e di richiamo.
Noi no: ci intrufolavamo per stradine e paesi quasi occultandoci nella vita quotidiana locale, senza generare barriere ed inquinamento visivo.

E tutto questo certamente costituiva un elemento importante per la nostra Sicurezza.







(altre immagini in:
http://www.2cvclubitalia.com/public/coppermine/displayimage.php?album=1183&pid=56543#top_display_media
)


che spettacolo praticamente la 2cv e tua da sempre .
solo io preso dal consumismo l'ho data via  (muro)
Val.

Paolon


Caro Torolico da Pieve di Soligo,

potrebbe essere interessante rintracciare il tuo vecchio amore
e lottare per riconquistarselo  (nonso) (?) ???



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toroloco

Citazione da: PaoloDòCavaj - 04 Settembre 2013, 11:26:54 AM

Caro Torolico da Pieve di Soligo,

potrebbe essere interessante rintracciare il tuo vecchio amore
e lottare per riconquistarselo  (nonso) (?) ???




scusate  (ot)
purtroppo sia la r4 che la dyane sono andate non esistono più
pazienza
Val.

toroloco

Citazione da: toroloco - 04 Settembre 2013, 14:28:59 PM
Citazione da: PaoloDòCavaj - 04 Settembre 2013, 11:26:54 AM

Caro Torolico da Pieve di Soligo,

potrebbe essere interessante rintracciare il tuo vecchio amore
e lottare per riconquistarselo  (nonso) (?) ???





scusate  (ot)
purtroppo sia l'innominabile vetturetta (acc. non si può scrivere erre quattro che viene fuori le parole precedenti questa non la sapevo  ;D) che la dyane sono andate non esistono più
pazienza
Val.

Marchino

piccolo OT
non solo r4 ma anche panda  (muoio)

Paolon



Toroloquace, ma sei vedovo e in astinenza?

(ot) (muoio)
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toroloco

Val.

Paolon



FORTUNATAMENTE C'E' CEREGLIO sulla strada del ritorno.
Il Tione, in astinenza da frustrata paternità, ci ha lasciati e raggiungiamo a metà mattina l'ambita meta.

Il primo ricordo è legato al Bruno che come uno scoiattolo salta a destra e a manca per finire di allestire lo spazio degli accadimenti.
Mi impressiona la sua energetica vitalità di quasi coetaneo, al confronto dei miei acciacchi e lentezze.

Ma il primo vivace accadimento, mentre mi istallavo nel fresco della pineta, è un "botto con risate".
Un vivace gruppo di errequattristi si stringe garrulo attorno a due vetture che cercando un affettuoso contatto, esagerando, si erano bocciate.
Interessante è la "costatazione amichevole" collettivamente discussa, giocata e celebrata a bicchieri di vino.

Questo è stato il mio primo enologico contatto con questi fratelli- separati, non certo per bevande e predisposizione al godimento conviviale e scientificamente gastronomico.

E allora dove sta, se c'è, il problema? (nonso) ???









  ;)(felice)
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Paolon


I BAMBINI DEL "SUMMER CAMP"



Quel che mi rasserena e mi fa sorridere di più, guardando dall'alto della pineta il "Summer Camp" è lo spazio di sabbia, sdraio, ombrelloni quasi volesse ricreare la dimensione di spiaggia e di mare che avevo appena lasciato.
Li, vedo i bambini pian piano migrare, quasi attratti da un elemento primordiale a loro congenito. E' come un magico richiamo a qualche cosa a loro congenito, che li fa sentire subito come  a casa, immersi in quel contesto a loro conosciuto.



E' questa una splendida "BRUNata", che sa di attenzione a questa parte di mondo citronico che spesso si adatta a seguire genitori girovaghi, che non rinunciano a questi incontri e a condividere la loro passione, pur con la responsabilità di una giovane famiglia.






Vedere muoversi nel Camp questo "piccolo mondo" è una vera delizia che mi riporta, con una velata invidia e nostalgia, ai primi mesi di mio figlio vissuti con lui, da subito, fra tenda, caravan e poi, da grande, in AK nel nostro memorabile viaggio a Salbris.



Forse questi giovani genitori non si rendono ancora conto di che grande regalo fanno a questi bambini, mi dico, scorrendo con lo sguardo di qua e di là, alla ricerca di una buona inquadratura.
Ho visto Martino crescere in campeggio, giocando, poi pian piano incuriosendosi a cosa facevo, cercando di darmi una mano, rubandomi un po' pe volta qualche ruolo, dal lavare i piatti, a mettere i piedini alla caravan, al prendere l'acqua, latte e cornetti alla mattina, per poi arrivare a raddrizzare e spostare la caravan e diventare un'ottimo navigatore, un coraggioso compagno di viaggio nel nostro doppio andare al mondiale di Francia.







Cercare di vivere col "Massimo dell'Indispensabile" è certamente oggi un grande aiuto che possiamo dare ai nostri figli, per i tempi duri che gli attendono.
E il campeggio, questi incontri, se pensati anche per loro, il "Summer Camp" sono già  una buona scuola, una bella e serena dimensione per poter crescere rassicurati, attrezzati oltre che festosi.







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Paolon



A CEREGLIO: VIVACE MACCHIA DI DIVERTITI COLORI & SILENZIOSA DANZA DI PENSIERO ZEN

Esistono delle componenti che sembrano assolutamente irrinunciabili in questi incontri 2CV ("fiumi" di birra, vino, ricambi, trucchi e nuove tecnologie, giringiro, gastronomie etc.).
E' forse per questo che ogni proposta, che va la di là di un rito certo e ormai codificato, mi incuriosisce.




E' così che  mi sorprendo a scoprire, al limitare della nuova spiaggia di Cereglio, un turbinio di colori, attorno ad una 2CiVi, che pian piano lievita, la scoperchia, sorregge una imprevedibile piattaforma, dalla quale si eleva, pian piano, un lungo palo che porta legato, al suo apice, un coloratissimo ombrello, da cui scendono, in un festoso luccichio, dei lunghi nastri vivacizzati da un leggero vento.




Già il fatto è di per sé intrigante e passo del tempo ad osservare i tanti gesti che muovono le tante cose che iniziano a comporre l'idea che in quello spazio qualcosa debba succedere.
Scopro che il mio curioso interesse è condiviso con alcuni bambini che, avvicinandosi, percepiscono già il nascere di un evento a loro congeniale, si siedono ed osservano.





Di claunerie ne ho vissute parecchie: un mio giovane cliente ne ha fatto una scuola a cui qualche anno fa a partecipato mio figlio, portandosi dentro una migliore e disinibita capacità relazionale.
Ma qui, oggi, mi intrigano le motivazioni che possono aver portato"LUI", di cui non so ancora il nome,  a fare colorato questo piccolo mondo.
E di "LEI" in questa lenta, solenne, misurata ed elegante danza delle posture Zen.



Sono scelte, magari fatte anche non più proprio da giovani, ma che hanno la capacità di farti capire che tutto è ancora possibile, e che potremmo ancora riempire, di vivaci colori e di intelligente eleganza, il nostro presente.







Altre immagini da :

http://www.2cvclubitalia.com/public/coppermine/displayimage.php?album=1416&pid=71641#top_display_media
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Paolon


Una strana domenica,oggi.
Mi trovo a tagliare la legna col mio aiutante Marocchino, che mi riempie pian piano di storie, immagini, affetti per la sua terra.

Mi risveglio dopo la pennichella intorpidito, con un senso strano che a volte mi vivo fra Gioia, nostalgia senso di mancanza di qualche cosa, qualcuno.

E penso a voi, ai miei splendidi compagni di viaggio e agli indefinibili CitroTerroni che ho incontrato, scoperto ed amato.

Amato, si, è la parola giusta, perchè mi serberò per sempre le uniche e splendide emozioni che mi hanno fatto vivere.

E a tutti voi, anche quelli che leggete queste mie piccole parole, ancora grazie per esserci e per farmi provare ancora questi forti sentimenti.

E' per tutti voi, in questo strano pomeriggio, questa MIA canzone

                       Into the Wild - Rise (Eddie Vedder)

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Skassamakkinen

Psssttt...  Paolo...  Guarda che è sabato, oggi... ;D
La fretta è spreco.
Spreco, è ciotola spaccata che non avra MAI riso.

Marchino


Skassamakkinen

La fretta è spreco.
Spreco, è ciotola spaccata che non avra MAI riso.

Roberto Threeyes


Paolon



Non vuole essere una scusa.... (nonso)  ma ho appena finito di rileggere BIG SUR e sono ancora sotto  stati di memoria e percezione alterata  (stupid)


                                   

                               


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Paolon


2013-09-08

UN AMORE IMPOSSIBILE, ovvero: ALLA RICERCA DELLA 2CV SPERDUTA.

Talvolta capita di pensare ad antichi amori, di domandarsi dove sono, cosa fanno, come staranno e magari si tenta di andarne alla ricerca.

C'è anche chi si innamora di un oggetto, non per il valore intrinseco che ha, ma per quello che ancora rappresenta, per quello che ha vissuto e ha fatto vivere, per la sua particolare storia.

Tante volte mi son sentito in debito con un collezionista per avermi fatto provare improvvise e forti emozioni nel mettermi sotto agli occhi una rara e curiosa raccolta degli oggetti della sua passione.

Un mio amico, Gianni, ad esempio, appassionatissimo e documentato viaggiatore in Oriente, è un importante raccoglitore di Coltelli che mette a disposizione in varie mostre. Già Vivere la motivazione della sua passione è qualcosa di particolare: ma dandoti in mano una sua lama, è capace di raccontarti documentate e singolari storie della gente e della terra da cui proviene.

Poco tempo fa leggevo, poi, questa pagina di Chatwin in "UTZ" ed. Adelphi


« Un oggetto chiuso nella teca di un museo » scriveva « deve patire l'innaturale esistenza di un animale in uno zoo.

In ogni museo l'oggetto muore - di soffocamento e degli sguardi del pubblico -, mentre il possesso privato conferisce al proprietario il diritto e il bisogno di toccare.

Come un bimbo allunga la mano per toccare ciò di cui pronuncia il nome, così il collezionista appassionato restituisce all'oggetto, gli occhi in armonia con la mano, il tocco vivificante del suo artefice.

Il nemico del collezionista è il conservatore del museo. In teoria, i musei dovrebbero essere saccheggiati ogni cinquant'anni e le loro collezioni dovrebbero tornare in circolazione... ».



Perché vi propongo questi pensieri, apparentemente sparsi ?

A Cereglio, davanti all'ombroso Bar-Trattoria, un tendone ospita, in bell'evidenza, una 2CV.




Da lontano sembra "allestita da fuori strada", uno dei tanti, fra veri e taroccati, che sono presenti in questi incontri, ornate da adesivi d'antan a nobilitare un passato che non esiste, e in attesa speranzosa di un futuro su piste, sabbie e deserto.



C'è però un numero su portiere e baule: "59": le portiere anteriori, poi, portano anche due nomi "P.BRISOU-R.FRUCHARD", di chiara origine francese.
Quello che sorprende è che sulle posteriori ci sono due altri nomi: "S.M.SUERO-A.NINFO" che poco hanno da spartire con la denominazione di sopra.



Vicino alla vettura un signore parla animatamente e con occhio attento vigila la 2cv come fosse il figlio che ogni tanto appare per chiedere educatamente qualche cosa al papà.



Da quel momento sono avvolto da una fantasmagorica narrazione del ritrovamento, del complesso recupero e della tipologia del restauro sottoposto all'autorizzazione della Citroen stessa.
In quelle parole sento una grande passione, non solo per rintracciare la storia dell'auto, ma anche le motivazioni e la vicende delle due persone che decisero di correre  nel 1973 l'insolita avventura del RAID AFRIQUE.
...................
1971 – Ordino la mia AK

1972 – Arriva in Italia dal concessionario

http://www.2cvclubitalia.com/public/coppermine/displayimage.php?album=1183&pid=56559#top_display_media

1973 – Raid Afrique – Dal concessionario trovo la rivista ufficiale della Citroen con descrizione e foto dell'evento: comincio a sognare e incornicio la copertina inserendo la splendida foto in B/N della AK preparata per la traversata
(vedi da:
http://www.2cvclubitalia.com/public/coppermine/displayimage.php?album=1111&pid=62981#top_display_media

1973 - .... Comincio a sognare e a pensare, "alla faccia" stupita dei miei amici, di aver acquistato la miglior vettura per organizzarmi, per quanto possibile,  una vita "on the road",

..... questo ed altro ancora,  mi fa rimescolare in testa questa mitica 59, la passione del suo nuovo proprietario che oggi rende ancora attuale non solo questa splendida e restaurata 2cv, ma soprattutto la sua storia  con quella delle persone che la vissero in quella straordinaria avventura.



Altre immagini da:
http://www.2cvclubitalia.com/public/coppermine/displayimage.php?album=1416&pid=71679#top_display_media

 

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Skassamakkinen

Citazione da: PaoloDòCavaj - 07 Settembre 2013, 23:05:57 PM


Non vuole essere una scusa.... (nonso)  ma ho appena finito di rileggere BIG SUR e sono ancora sotto  stati di memoria e percezione alterata  (stupid)


                                   

                               





Ocio! Le Benzodiazepine, lo sai, non sono mentine!

Io, quest estate, sotto una palma, ho letto "Il rotolo del '51", cioè la prima stesura grezza di "Sulla strada".
Ho accompagnato la lettura con generose dosi di Nero d Avola che ha egregiamente alterato percezioni e memoria.. 
La fretta è spreco.
Spreco, è ciotola spaccata che non avra MAI riso.

Paolon


QUANDO UN FURGONE È QUALCHE COSA DI PIÙ

Ci sono dei momenti, come dei rituali, che si ripetono con una certa precisione in questi incontri.
E non sono noiosi, ma ormai parte del "quotidiano" in questi eventi, quasi fossero delle certezze in un incontro che solo apparentemente ha delle ininfluenti interruzioni.

L'arrivo dello "Svizzero", ad esempio, sempre e dovunque non desta più meraviglia, anche se ti capita di salutarlo a Campolattaro per rivederlo poi a Cereglio.



C'è anche un filone sommesso, ma sostanziale nella sua generosa proposta enogastronomica quanto vistoso è il suo logo: un HY passo corto, rosso col tetto nero.
Se passo di lì, ( quasi fosse in una via o una abitazione di un amico), a metà mattino, sul portellone appare il baffo di Ivano, sempre sorridente, nonostante qualche asprezza da vita vissuta, che ti pone un interessante quesito:
"Mangi una pasta"?, con, talvolta, l'aggiunta di un "con Noi"?



Quel "NOI" è un termine intrigante, non quantisticamente mai precisato, che ha un solo limite nella capacità della padella che ospita la cottura della materia prima.



Domenica sera ho spostato la furgonetta dal boschetto e l'ho portata nel prato dove ci siamo raccolti, come facevano le carovane nel Far West, attorno all'HY.



Pasta al pomodoro fresco. E un'atmosfera di altri tempi, di campeggi da adolescente, con fuoco che ha ancora la capacità di ipnotizzarti e di farti sentire, col suo tepore, anche quello degli amici che si stringono attorno fra qualche risata, lenti discorsi, nel silenzio del campo, in un prezioso tempo che non vorresti avesse fine.









Altre foto da:

http://www.2cvclubitalia.com/public/coppermine/displayimage.php?album=1416&pid=71818#top_display_media
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