Fortificazioni -

Aperto da Watson, 25 Marzo 2014, 16:05:54 PM

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Watson

 (stupid) Paolo(n), ti fanno male certe visioni, neh  (nonso)


Continuo con questa descrizione fotografica del forte di Vinadio e proseguo con la visita della parte superiore dove si percorre una lunga galleria posta dentro le mura



volevo precisare che il fossato è presente sia esternamente come difesa in caso di attacco, ma pure internamente (non so il motivo  ???)




però a volte ho notato che in quest'area ci sono "parcheggiate" delle pecore, probabilmente in attesa di essere portate nei pascoli su in montagna.




all'interno di questa galleria sono presenti delle feritoie per i cannoni, come si vede in questa foto




ovviamente la galleria non è stata costruita seguendo la pendenza del terreno, ma creando diversi terrazzamenti, collegati con delle scale,




in alcuni di questi si aprono le cannoniere, in altri i depositi munizioni




anche in questo lato del forte c'era la polveriera, posizionata nella batteria Neirassa, solo che non è visitabile, ma si legge l'indicazione dalla scritta sul muro




la galleria termina in corrispondenza dell'ingresso superiore o porta di Neirassa, oltre alla quale c'è appunto la batteria ancora non visitabile e in cui oltre alla polveriera è presente una caserma su tre piani con un ospedale ed una colombaia



nella forte la porta e la batteria Neirassa nel 2011 e sotto nel 1990

W la vita

"non postare" è un pregio se ci si accorge di non avere nulla da dire, ma non tutti se ne accorgono. [Magomerlino]  La vita dura poco, se non giochiamo ora...  Watson nel cuore Gaia felicemente... tra i piedi

Watson

In questa parte del forte sopra la galleria è allestita la mostra "Montagne in movimento", qui in alcune foto





ma c'è pure una sezione in cui si esce sul tetto o meglio credo che forse un tempo era coperta da un tetto, mentre ora ci si trova a camminare all'aria aperta  (nonso)

senza farlo apposta ho trovato due foto che ripropongono la stessa area in due anni diversi...

... 2011



e 1990




1998 ....



... 1991




l'uscita dalla mostra è dalla porta Neirassa, si discende verso la piazza principale percorrendo le stradine del paese, leggevo che quando venne costruito il forte, furono demolite alcune costruzioni, il vecchio cimitero e si rischiò pure con la chiesa che venne risparmiata solo perchè si opposero i cittadini e quindi venne creata una deviazione nel progetto iniziale....


... dietro al tipo "losco" della 2cv, si vede il campanile della chiesa ed il muro del forte molto attaccato  (stupid)




nella prossima puntata una descrizione della parte inferiore che ricordo è a visita libera ed è il luogo utilizzato nei raduni del club  (felice)
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Watson

Il muro del forte come accennato all'inizio è stato interrotto dalla strada nazionale, che lo ha in un certo senso "sfregiato", magari se avessero creato un sottopasso o meglio una circonvallazione, ma si sa che con i "se" non si fa la storia e quindi torniamo alla visita e inoltriamoci nella parte inferiore del forte entrando appunto dall'apertura presente dalla strada nazionale....




... anche questa galleria come quella superiore segue l'andamento del terreno tramite delle piazzole orizzontali raccordate con delle scale, però rispetto a sopra qui non c'è un fossato sul lato verso il paese, perchè a fianco c'è l'interno del forte e quindi non necessitava di essere separato (notare la luminosità dei luoghi), anche qui ci sono le batteria dei cannoni come si vede dalla piastra annegata nel pavimento in questa vecchia foto del 1995



ma oltre ai cannoni, ai soldati ed ai numerosi turisti, queste piazzole hanno ospitato qualcosa di notevolmente più interessante e istruttivo  (appl)




tornando al raccordo tra le piazzole volevo mostrare come gli architetti del forte superarono il problema del raccordo...



il piano inclinato a lato degli scalini serviva per far passare le ruote dei cannoni, anche se in alcuni tratti mi pare che il dislivello sia molto accentuato  (sorpreso)





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COIO3

Ciao Antonio (bacio)


Scrivevo qualche post addietro che mi piacciono le pietre  (su)  ebbene ne hai proposte tante da saziare anche me  ;D  che le adoro e che rimpiango di non aver mai approfondito la pratica cosi' che non sarei in grado di edificare neanche un misero canile  (appl)


Suppongo che chi guardi le tue foto trovi molte ridondanze, a me invece piace vedere lo stesso luogo immortalato a intervalli di tempo registrati, e in ogni caso evidenzia il tuo attacamento ai luoghi in una maniera che racconta molto di te  (su)  probabilmente il tuo girovagare per i monti non e' solo per  passeggio  (guid)



Ancora una volta grazie per le foto, e complimenti per la sincera passione  (abbraccio)
Whatever Works ;)

Watson

La parte terminale del forte è caretterizzata da una costruzione su due piani, nella parte inferiore c'erano i magazzini, mentre sopra ritroviamo le casematte...



nella foto del 1995 si vede come si trovava l'area prima della costruzione di una grande tettoia in legno lamellare, che permette l'utilizzo anche in caso di maltempo dell'area al pubblico o per lo scambio di pezzi di ricambio bicilindrici  ;D



una foto della galleria di raccordo di quest'area in cui si vede uno stato di abbandono più marcato (il tratto descritto prima invece è stato risistemato essendo diventato un parco la parte centrale del forte)



i due piani sono raccordati da delle belle scale a forbice



(spett) le magliette bicilindriche erano presenti solo nel raduno del 2006, neh  (stupid)


Il forte termina con un'appendice costruita successivamente negli anni '30 dalla forma architettonica diversa, una grossa copertura curva in cemento armato che permetteva di resistere meglio ai nuovi proiettili dell'artiglieria



ma la particolarità di questa costruzione risiedeva al suo interno in quanto da un brevetto della krupp, famosa acciaieria tedesca (si non sbagliate se l'associate alla Tyssen-Krupp  :(), i cannoni erano appoggiati su una base sferica che permetteva un movimento migliore, ma che venne abbandonato per via dei costi di manutenzione...



...non o foto dell'interno, mi sono dimenticato di farle, forse per via dell'odore poco piacevole dell'area in cui era posizionato il manufatto  (stupid)


ma sulla sua sommità, nel 2004 vegliava un bicilindrico molto speciale......  :P

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Watson

Citazione da: COIO3 - 04 Giugno 2014, 12:21:44 PM
Ancora una volta grazie per le foto, e complimenti per la sincera passione  (abbraccio)

Di nulla, anzi sei (s)fortunato che all'epoca non esisteva la digitale, altrimenti sai quanti particolari e quante pietre avrei fotografato  (stupid)


Si una passione che con il tempo è andata scemando (un po' come tutto), ma che mi ha sempre affascinato, forse anche più della bicilindrica, perchè come ho già scritto più volte è in questi luoghi che puoi toccare e sentire la storia (anche se spesso è quella più tremenda)



Ho trovato che anche queste mura ospitarono die prigionieri fatti nelle terre dell'Aspromonte nel lontano 1862, dei garibaldini che probabilmente non volevano piegarsi al volere dei Savoia

invece durante l'ultimo conflitto mondiale questo forte ormai obsoleto, venne occupato dalle truppe tedesche in ritirata e fu oggetto di bombardamento da parte degli americani, ma i danni maggiori vennero inferti dai tedeschi che fecero esplodere la polveriera del forte e parte della caserma Carlo Alberto.

Ma queste info le visualizzero dopo con gli ultimi post  (su)



(spett) prossimamente inserirò le foto delle opere del Vallo alpino occidentale, meno belle dal punto di vista architettonico, ma più intriganti da visitare, specialmente quando sai che per gran parte dell'anno rimangono al di sotto di un lago  (sorpreso)

(abbraccio) (felice)
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Watson

Accennavo a questa polveriera fatta esplodere dai nazzisti in ritirata, se non l'avessi letto non avrei saputo individuarla, dato che a distanza di 70 anni non ne rimane più traccia, anche perchè al suo posto c'è un bel parco all'interno del forte



però pensare che nel 2003 (e anche negli anni successivi) abbiamo parcheggiato e dormito sopra di essa.....
(esp)
...fa venire un brivido alla schiena 



concludiamo la carrellata descrivendo la parte orientale del forte, quella verso il lato amico, chiusa da un camminamento di gola, visibile nella foto (questa è presa dal lato opposto a quelle inserite sopra)



qui si vede la postazione che difendeva l'angolo meridionale (quello di fronte al fiume)



in questa foto si può vedere cosa si vedeva da quella posizione  (sorpreso)



in un secondo momento dopo la fine della guerra, per motivi pratici venne aperta una porta da questo lato, la porta di Stura



(vecchio) che non è quello squarcio che si vede nel muro, neh  ;D


Un'altra foto del mondiale 2003 per rendersi conto di quante bicilindriche occuparono tale spazio  (appl)



la passerella di legno è stata inserita per permettere il collegamento tra le due parti del forte interrotto dal crollo del muro (bomba americana)
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Watson

Chiudo con la caserma Carlo Alberto che si sviluppa nella parte centrale sotto il paese, la forma rettangolare aveva da un lato un edificio su due piani in cui c'erano le camerate, le cucine i magazzini e gli alloggi degli ufficiali, mentre dal lato opposto le stalle...



al centro c'è la piccola chiesetta, attualmente la caserma non è stata completamente recuperata, solo i locali al piano terreno vengono utilizzate nelle feste del paese, in questa foto del 1995 si può notare di come fosse ancora più malmessa, con gli alberi che crescevano sul sottotetto (mancante) della caserma  (sorpreso)



l'ingresso era protetto da un fossato con ponte semi-dormiente (non chiedetemi come è fatto, presumo che una parte sia fissa ed una mobile), opere scomparse, ora si può entrare direttamente dalla stradina con la propria 2cv almeno durante i raduni del club  (guid)



e con questa foto posso dire di aver concluso il racconto su questo forte Albertino della provincia "Granda"  (appl)


Visto che era importante per rimanere in tema con il forum inserire foto di 2cv & derivate, (cosa che ho fatto egregiamente  :P), vi posto quella che per noi tre è forse la foto più bella che ci abbiano mai fatto



29 luglio 2003, iniziava quel giorno l'avventura mondiale di Vinadio, il nostro unico mondiale, il primo vero raduno per il vero Watson  (appl)


Al prossimo forte che non sarà tanto distante da qui  (felice)
W la vita

"non postare" è un pregio se ci si accorge di non avere nulla da dire, ma non tutti se ne accorgono. [Magomerlino]  La vita dura poco, se non giochiamo ora...  Watson nel cuore Gaia felicemente... tra i piedi

10nico

Ma che belli 'sti posti, mi fai sognare Watson, spero un giorno di poterli visitare (possibilmente in questa vita  (lingua) (salut) )

Popperitevolmente grazie  (felice)

10nico
Chiamatemi Micky

Love long and prosper

Watson

Citazione da: 10nico - 04 Giugno 2014, 22:35:25 PM
Ma che belli 'sti posti, mi fai sognare Watson, spero un giorno di poterli visitare (possibilmente in questa vita  (lingua) (salut) )

Popperitevolmente grazie  (felice)

10nico

(vecchio) ti ricordo che anche dalle tue parti ci sono fortificazioni, sono forse più giovani, ma mica meno interessanti, per esempio c'è questo Forte Montecchio che è l'unico forte della prima guerra mondiale con ancora i pezzi di artiglieria posizionati in loco  (sorpreso)

http://www.fortemontecchionord.it/

mi piacerebbe visitarlo, so che un giorno ci riuscirò, l'occasione era il raduno dei Sempre Carichi, visto che Colico si trova dall'altra sponda del lago in cui si terrà il raduno, ma motivi personali non me lo permetteranno  (nonso)

(felice)
W la vita

"non postare" è un pregio se ci si accorge di non avere nulla da dire, ma non tutti se ne accorgono. [Magomerlino]  La vita dura poco, se non giochiamo ora...  Watson nel cuore Gaia felicemente... tra i piedi

Watson

Come per la fortificazione di Fenestrelle, anche qui a Vinadio il forte non era il solo elemento a protezzione della vallata, sui due fianchi della montagna erano stati costruiti altri forti minori, giusto per eliminare il rischio di aggiramento da parte del nemico.

Sul lato sinistro della valle ci sono due forti il Serziera e il Piroat, mentre sul lato destro c'è il forte Neghino, sono opere minori costruite sul finire del 1800, di forma elittica il Serziera e il Neghino, in barbetta il Piroat.

Non ho ancora avuto la possibilità di vederle, posto le foto che si possono trovare in rete, giusto per avere un'idea delle dimensioni ridotte

Serzierapanorama del forte Albertino
PiroatNeghino

Quest'ultimo è più facilmete accessibile e se non ricordo male il Club di Beinette ci fece un piccolo raduno molti anni fa.... averlo saputo, mannaggia  (stupid)


In questa foto panoramica di vinadio dovrebbe trovarsi in centro poco sopra la linea dell'ombra



ma anche queste opere divennero obsolete con l'avanzare degli anni, si giunse quindi agli inizi del 1930 quando si affaccio l'idea di rafforzare gli sbarramenti di confine realizzando diverse opere e chiamando l'operazione "Vallo Alpino Occidentale"

Ovviamente essendo un'idea italiana non crediate che venne ultimata, allo scoppio del secondo conflitto mondiale, molte opere erano ancora da essere finite, in fin dei conti nulla è cambiato in ottantanni  (muro)

in zona c'è ne sono molte, alcune si possono vedere a quote più basse, ma tante sono disseminate sulle alture raggiungibili con lunghe scarpiante (ed in alcuni casi anche pericolose), però una di queste è facilmente raggiungibile perchè posizionata nei pressi di un rotabile vicinissima ad un colle, il colle della Lombarda.


Prima di iniziare con la descrizione, volevo mostrare due foto del colle con una bicilindrica giusto per rimanere in tema con il forum  :P

questa è del 1991 e si vede il cippo di confine con l'indicazione della Francia, ma sullo sfondo c'è il vallone di Sant'Anna di Vinadio



quest'altra è del 2004 ed è speculare, cippo con indicazione Italia e panorama del vallone di Isola



l'ingresso all'opera del Vallo Alpino si trova poco sotto diciamo dietro a quel cartellone, ma per la sua descrizione dovrete aspettare domani ed il prossimo (post)

(felice)

W la vita

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Watson

Il Vallo Alpino Occidentale nacque nel 1031 e prevedeva la costruzione di tutta una serie di opere a difesa del confine occidentale, queste erano suddivise in tre tipologie che prendevano il nome dalle circolari che ne normavano la costruzione

  • circolare 200 - piccoli centri di resistenza
  • circolare 7000 - opere in calcestruzzo per una o due armi
  • circolare 15000 - grossi centri pesantemente fortificati, questa circolare uscì nel 1939 e le opere edificate furono veramente poche

Inoltre il confine venne suddiviso in 9 settori, ogni settore individuato con un numero romano e con l'indicazione geografica, quello che vi mostrerò era situato nel III settore Stura (dato che si trova nei pressi della valle Stura) e le opere erano comprese nel Caposaldo Lombarda (il nome del colle).

L'opera è la 175 ter (quindi esistono tre opere 175 nella zona, neh  :P) e come descritto prima si trova poco oltre il confine francese a lato della strada che scende verso Isola, per arrivarci dall'Italia dobbiamo una volta usciti da Vinadio prendere il bivio per il santuario di Sant'Anna e percorrere la strada SP255, sono solo 22 chilometri, ma con tratti dalla forte pendenza, ovviamente è consigliabile visitare il santuario, tanto la deviazione è minima, si giunge così al colle della Lombarda visualizzato nelle fote precedenti, lasciate la bicilindrica e prendete il sentiero alla vostra destra



le cupole di cemento sono quelle dell'ingresso all'opera, dell'osservatorio e del blocco di fuoco, da questa foto fatta scendendo per la strada verso Isola si vede meglio la sua disposizione




in questa foto invece si può notare come si presentasse di fronte al nemico, ben camufatta con la natura cisrcostante in quanto la struttura in cemento era rivestita da dalle pietre



che stranamente sono rimaste ancorate fino ad oggi  (sorpreso)


Uno sguardo attorno ed ecco comparire l'opera 175 bis che però non ho visitato visto che c'era da scarpinare un pochino  (stupid)



si trova sul lato opposto della strada in posizione più elevata, le due opere ma diciamo tutte le opere costruite per il Vallo Alpino erano collegate tra di loro con un impianto fotonico che è nient'altro che un apparecchio che mandava impulsi luminosi visibili in caso di bel tempo fino a 10 chilometrei, questi impulsi venivano poi trasformati in un messaggio (diciamo tipo il telegrafo), ovviamente tutti sanno che in montagna spesso scendono le nuvole  (stupid)
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Watson

Una piccola carrellata di foto prese all'interno dell'opera,

(police1) bisogna sempre prestare la massima attenzione, sono luoghi pericolosi se non si ha l'attrezzatura adeguata, scarponcini, pila ben carica (e di ricambio), e volendo anche un caschetto


(vecchio) mannaggia ho appena avvertito di come si deve entrare e guardate la tipa che si intravvede nella foto  (stupid)



questo buco, per esempio, se era posto lungo il corridoio poteva diventare una trappola mortale (paura) se si entrasse da soli (vecchio)




camerata interna dove alloggiavano a turno i soldati



in altre opere della linea Maginot francese, ci sono tutti gli arredi visto che spesso sono diventati dei piccoli musei, la guida diceva che i letti erano in numero inferiore rispetto ai militari presenti, visto che difficilmente la struttura chiudeva e tutti si trovavano a letto per dormire (zz)


(vecchio) non fatevi ingannare dalla luminosità delle foto, ho usato il (foto), in questa per esempio si può lontanamente comprendere di quanto siano bui i locali....




... anche se in realtà sono completamente all'oscuro, BUIO TOTALE, una volta ho provato a spegnere la torcia dentro uno di questi bunker........


... mi ha fatto impressione.


Spesso in queste opere ci sono delle scale visto che sono situate non in orizzonatale



quelle che però conducono all'osservatorio sono alla marinara (verticali) e visto che quest'opera si trova in territorio francese, qui erano ancora presenti  (su), mentre in tantissime opere rimaste in Italia oltre a non esserci (hanno smantellato tutte le parti in ferro che si potevano portare via), sono anche state parzialmente demolite se si trovavano nell'arco di un paio di chilometri (ora non ricordo quanto) dal confine, per evitare che venissero riutilizzate se in Italia fosse salito un governo ostile alla Francia.






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Watson

Qui siamo dentro l'osservatorio con le sue due finestre molto ampie (anche se rimangano di ridotte dimensioni)



(vecchio) quando ero giovane e dovetti fare il mio anno a servizio dello Stato, mi capitò di fare la guardia in un'altana di questo tipo, un cubo di cemento con una piccola finestrella....

... claustofobico e dannatamente a prova di dormitina, non riuscivi a vedere nulla se nonstavi obbligatoriamente davanti a quella finestrella, che giornate schifose  (muro)


Questa è la vista dall'esterno dell'osservatoio




ovviamente io non avevo però un simile panorama, anche se credo che dopo un paio di turni tutte quelle pietre ti diventano un sacco odiose......viva il mareeeeeee  (stupid)



in fondo si vede il centro sciistico di Isola 2000, di recente costruzione (2000 indica la quota, non l'anno, neh  :P)

mentre in questa si può vedere la copertura della postazione di fuoco



che aveva un'apertura più ridotta tale da permettere la fuoriuscita dell'arma




mentre all'esterno c'era questa forma particolare per far si che un'eventuale colpo non potesse penetrare all'interno ma rimbalzasse fuori grazie a quei gradoni (??)




ecco qui vedete bene cosa intendevo per pietre mimetiche, non dico che lo abbelliscano, ma ad una vista veloce lo nascondono abbastanza bene  (su)


cliccare per ingrandire la foto che inquadra entrambi le postazioni




Spero di avervi fatto capire come fossero le opere del Vallo Alpino Occidentale, questa in particolare era una 7000, immaginate come si presentava una 15000  (sorpreso)


Se vi avrà fatto piacere potrò postarne qualcun'altra, ma non è che cambia molto, invece la prossima visita che vorrò mostrarvi riguarderà un'altro forte ottocentesco sempre nella provincia di Cuneo anche se dopo la fine del secondo conflitto venne inglobato nei confini francesi.

(felice)
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Watson

Come promesso sono di nuovo qui a raccontarvi peri mmagini un'altra fortificazione piemontese che però oggi risulta essere francese (??)

Siamo sempre nella provincia Granda, quella di Cuneo, ma dobbiamo recarci più a sud, superare il capoluogo e poi a Borgo San Dalmazzo prendere per la valle Vermenagna con indicazione Limone Piemonte e tunnel del Tenda, vi consiglio una fermata a Vernante per vedere gli splendidi murales ispirati alla storia di Pinocchio, qui in questo sito c'è la mappa e le foto http://www.comune.vernante.cn.it/Home/GuidaDettagli/tabid/16086/Default.aspx , una volti giunti all'ingresso del tunnel ricordatevi di svoltare a destra per raggiungere una piccola frazione perchè in realtà noi dobbiamo recarci al colle del Tenda posto solo a 1871 metri  ;D



la strada è facile da percorrere, solo l'ultimo tratto è sterrato, 470 metri di dislivello vi porteranno in una zona ricca di forti perchè sul tenda non si accontentarono di costruirne uno, ma vollero esagerare e ne posizionarono ben sei  (sorpreso)

Giusto per capire allego pure una mappa della zona con la disposizione dei vari forti (sono in francese in quanto l'ho copiata dal sito http://www.geoportail.gouv.fr/ )



c'è pure un'altra strada che permetterebbe di salire sul colle, quella dal lato francese, più spettacolare con tutti quei tornanti e con un dislivello di 600 metri e ovviamente io le ho fatte entrambe, neh  (guid)




Ma fermiamoci un attimo e vediamo di descrivere perchè vennero costruiti qui quei sei forti...

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Watson

Allora dobbiamo prima sapere che un anno prima che si formasse l'unità d'Italia, Nizza e la Savoia vennero cedute alla Francia e questo in base un folle accordo che fecero i Savoia con Napoleone III per avere un aiuto durante la seconda guerra di indipendenza dove le truppe franco-sabaude sconfissero gli austriaci (a Magenta e Solferino) ricevendo come "premio" la Lombardia (in realtà fu data alla Francia che la girò ai Savoia) in cambio delle due regioni  (muro)

Personalmente non me ne vogliano i lombardi ma li avrei lasciati agli austriaci ben volentieri, ma ovviamente stò solo scherzando, neh  :P

Avvenne così che la zona sud del Piemonte o meglio l'alta valle Roja si trovasse sul confine e quindi si pensò a costruire dei forti per la difesa (ebbene si non ci siamo mai fidati dei cugini francesi) e la scelta cadde sulle alture attorno al colle del Tenda.


Le fortificazioni vennero costruite abbastanza velocemente tra il 1880 e il 1890, per migliorare la difesa si articolarono su una fortificazione centrale da cui prende il nome, Forte Centrale o Colle Alto (1908 m.) e due serie di fortificazioni poste su due livelli diversi, Forte Margheria (1842 m.), Forte Taborda (1942 m.) più bassi e Forte Pernante (2117 m.), Forte Giaura (2253 m.) e Forte Pepino (2263 m.) più alti.


Durante la prima guerra mondiale anche questi forti vennero privati degli armamenti, come in tutto il fronte occidentale, per essere spediti verso le zone di guerra, terminato quel conflitto visto che gli armamenti erano migliorati, i forti vennero dismessi e utilizzati come magazzini, quindi non furono mai usati in azioni di guerra.


Dopo la seconda guerra mondiale, tutta l'alta valle Roja passò alla Francia (dicono che fu fatto un referendum, ma dubito che chi votò lo fece senza subire pressioni) e con essa anche i sei forti che ovviamente oltre a cambiare proprietario cambiarono pure nome, così come lo avete letto sulla cartina di sopra  (stupid)

Personalmente ho visitato solo due, quello Centrale che è facilmente raggiungibile e quello della Margheria, (visto che ci passa una strada sterrata  (guid)), mi mancano tutti gli altri  (nonso) quindi mi fermerò a descrivere solo questi due, anzi solo uno perchè le secondo ho solo questa vecchia foto del 1991

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Watson

Il Forte Centrale non è visibile dall'Italia, per vederlo dovreste arrivare dal mare, perchè la strada porta verso Ventimiglia ed è molto utilizzata dai cuneesi per andare al mare o per andare in Costa Azzurra, quindi se vi capitasse di arrivare da sud, subito dopo Tende appena iniziano i tornanti dovreste vederlo davanti al vostro patrabrezza  (guid)



Il forte è contornato da un fossato su tre lati, ad eccezione di quello meridionale che da su uno strapiombo ed è quello visibile nella foto, con le aperture delle cannoniere



invece dal lato italiano si può notare la presenza della caserma posta poco sotto, qui in una foto del 1991, il colle è visibile in basso a destra




Noterete che tutte le foto sono datate, le più vecchie risalgono all'agosto del 1990, quando ancora ero un giovane (sig) militare in licenza ed invece che passare le giornate con la morosa me ne andavo in giro per monti e per forti (con la morosa)  (stupid)

se non ricordo male, questo è l'ingresso, ma nn ricordo se era percorribile  (nonso)



mentre qui si vede un corridoio interno in situazioni degradate, come lo è il forte  >:(



(vecchio) prima che qualcuno noti particolari non di natura fortificativa (neh paolon), volevo farvi notare le calzature della morosa (le mie erano uguali) poco adatte ai luoghi, mi raccomando se volete visitarli mettete SEMPRE degli scarponcini, oltre a portavi dietro pile e per certe opere anche caschetto (almeno quello della bici)



Invece queste due foto sono solo dell'anno seguente e qui si vede la splendida 2cv con il lato ovest del forte  (guid)




e quello sud, sulla spianata davanti ad esso.

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Watson

Le foto più rcenti invece sono del 2001, poi non ci sono più salito, anche qui senza farlo apposta ho la stessa inquadratura del forte presa a distanza di 11 anni..... probabilmente una coincidenza o forse il fatto che sono limitato, che non sapendo fare le fotografie faccio sempre la stessa inquadratura  (muro)


Il Forte Centrale visto da est nel 1990 e nel 2001





e visto internamente





questa non ha il doppione più vecchio  (stupid)

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Watson

Ma perchè 2001  (?)

per via di un raduno a cui partecipai per metà, nel senso che era un raduno francese che si teneva nella cittadina di tende subito dopo il confine, essendo in ritardo una volta superata la galleria decisi di fermarmi per aspettare che giungessero i francesi essendoci nel programma la meta del forte, solo che questi non arrivavavano allora decisi di risalire i tornanti della lato francese e andarli ad aspettare direttamente sopra dove ci sono le caserme...

... dopo un sacco di tempo (e credo che loro siano passati dal lato italiano  ;)) eccoli arrivare correndo con me già parcheggiato all'arrivo  (stupid)



si stupirono della cosa, ma alla fine accettarono l'iscrizione in ritardo al raduno ed insieme facemmo il classico pique-nique che fanno nei raduni francesi (mang1)

qui una veduta delle caserme



e del forte sovrastante



e qui del vero Watson che all'epoca aveva solo un anno e non si riusciva a tenerlo fermo se non legandolo al paraurti  (stupid)




A quel raduno c'era pure Franco Grosso, il nostro presidente che io non conoscevo bene anche se iscritto da 10 anni  (stupid)

ricordo che ci sedemmo vicini a chiacchierare quando tutta la comitiva si spostò vicino al forte gustandoci il panorama (cerano dei parapendisti) e le vetture  (abbraccio)





poi tutto si concluse ed ognuno tornò nelle rispettive dimore  (guid)
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Watson

Mi dispiace nn poter inserire foto mie degli altri forti, ma in rete se ne trovano molte, un sito in cui potete vederle è questo http://www.menton.com/pages-it/photos-forts.html

un'altro in cui potete anche organizzarvi per un giro a piedi e quest'altro http://www.alpicuneesi.it/itinerari/vallevermenagna/index1001.htm

ci sono pure delle opere della circolare 7000 i bunker per intenderci, io ne ho visitato uno, ma non ho fatto le foto, si trova a fianco della strada che sale dalla Francia



per le foto guardate qui http://www.vallooccidentale.altervista.org/index.php?p=ii_cdt_252 opera 252 - 254

che altro dirvi se non che la prossima volta vi riporterò nuovamente oltre confine in una zona che era italiana e su cui costruirono molti forti e poi dopo la guerra passò agli "odiati" cugini francesi  (nonso)

(felice)
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"non postare" è un pregio se ci si accorge di non avere nulla da dire, ma non tutti se ne accorgono. [Magomerlino]  La vita dura poco, se non giochiamo ora...  Watson nel cuore Gaia felicemente... tra i piedi

Watson

Rieccoci qui a parlare di forti dopo una lunghissima pausa.... spero non vi siate (zz)  (stupid) (muoio)


Come promesso vi avevo suggerito che il prossimo forte sarebbe stato in terra francese, ma non come per il Tenda che si trova poco oltre il confine, questi che vi foto-racconterò sono decisamente dall'altra parte, ma prima di iniziare bisogna che vi scriva due cose sulla storia del luogo (post)


(vecchio) Come molti sanno il casato dei Savoia è uno di quelli più antichi d'Europa, si fa partire la dinastia da un conte Umberto I Bianacamano che regnò intorno all'anno mille nelle contee di Savoia, una regione attualmente posta in Francia, tra la Valle d'Aosta ed il lago di Ginevra.


Intorno al 1400 i conti divennero duchi ed il ducato si allargò verso il Piemonte e la contea di Nizza acquisendo così uno sbocco al mare.


Dopo la guerra di successione spagnola, il ducato divenne Regno di Sardegna nel 1720, prima però era stato Regno di Sicilia, ma quest'ultima venne scambiata pochi anni dopo con la Sardegna  (nonso), che fossero difficili i siciliani  (sicilia) (muoio)


Infine dopo il risorgimento e le diverse guerre di indipendenza, il titolo che acquisirono fu quello di re d'Italia nel 1861, ma qui dobbiamo fermarci e tornare indietro di qualche decennio e precisamente all'inizio del 1800, quando quel "piccolo caporale" di Napoleone sconfisse i Savoia  (scherma)


Nei primi anni del 1800 il Piemonte ed altre regioni della penisola italiana vennero annessi al regno di Francia, questa invasione terminò con la sconfitta di Napoleone in Russia e l'esilio all'isola d'Elba, i Savoia rientrarono in possesso dei loro territori che furono ampliati includendo pure la Liguria, ma il pericolo dalla Francia rimaneva elevato e quindi si decise di costruire delle fortificazioni a difesa di un'eventuale attacco da quel paese.


Il luogo scelto era dunque in Savoia nella valle della Moriana (Maurienne in francese), nei pressi della barriera dell'Esseillon, un ostacolo naturale creato dal ritiro dei ghiacciaio, che si innalza a bloccare l'intera valle, quindi un luogo ideale per piazzarvi delle fortificazioni.


Il complesso realizzato non seguiva le teorie del Vauban molto in auge nelle fortificazioni presenti in Francia, ma si ispirò alle idee del marchese de Montalembert che abbandonava i complessi di fortificazioni con bastioni e fossati a favore di strutture poligonali più semplici, costruite perpendicolarmente alle linee di fuoco e sovrapposte tra di loro in modo che da ognuna si potesse difendere a vicenda in caso di caduta di una di esse.


Ed ecco che su quest'area vennero così costruiti ben 4 forti ed una ridotta chiamati appunto:

I forti dell'Esseillon

Les forts de l'Esseillon vennero costruiti tra il 1818 ed il 1830, anche loro come accadde per il forte di Fenestrelle, non entrarono mai attivamente in nessun conflitto, anche perchè i francesi da nemici divennero amici (nella storia questi ribaltamenti si sono succeduti molte volte  (stupid)), inoltre nel 1860 ci fu un fatto increscioso (mio personale giudizio), in cambio dell'aiuto ricevuto dal re di Francia nella seconda guerra d'indipendenza Napoleone III ottenne dai piemontesi la Savoia ed il Nizzardo (con grande arrabbiatura di Garibaldi che vi era nato), così questi forti costruiti per difendersi dai francesi passarono alla Francia senza aver mai sparato un solo colpo di cannone  (nonso)


Qui c'è da dire che gli italiani richiesero che venissero abbattuti, cosa che i francesi fecero con impegno e solerzia, solo che a rimetterci fu un solo forte, quello mal posizionato che non serviva bene alla difesa del campo fortificato, una volta distrutto gli altri rimasero tutti in piedi, nanzi vennero aperte delle bocche di fuoco verso il lato della valle verso l'Italia, non si sa mai decidessero di attaccarli in un futuro (cosa che avvenne 80 anni dopo  (duel))


Per concludere questa breve racconto storico c'è da dire che una volta aperto il traforo del Frejus nel 1871, questa postazione perse completamente di importanza strategica, venne occupata dagli italiani e dai tedeschi tra il 1940 -1944 poi fu di fatto abbandonata a se stessa fino a quando passata di propietà all'amministrazione comunale di Aussois e Avrieux, nel 1970 un gruppo di giovani volontari iniziò a progettare un recupero del sito che avvenne lentamente ma con risultati eccellenti  (appl)


I forti sono attualmente visitabili, alcuni liberamente, altri a pagamento, c'è pure una strutture ricettiva dentro uno di esso, mentre altri sono in situazioni di degrado che se ne sconsiglia la visita (police1), il luogo in cui sono posti si trova sulla strada D215 che collega Modane ad Aussois e sulla D1006 che da Modane va verso Lanslebourg ed il vicino colle del Moncenisio.

Per info il sito http://www.esseillon.fr dove troverete tante foto anche del periodo in cui erano in ristrutturazione (foto)

io vi racconterò questi 5 forti così come li ho visitati con le mie foto, spero di farvi venire voglia di visitarli in un futuro prossimo  (guid)



Prima di iniziare con la descrizione dei singoli forti pubblico un'immagine personalizzata tratta dal sito http://www.geoportail.gouv.fr/ in cui comprenderete meglio il luogo in cui sorgono



iniziando dal basso verso l'alto troveremo:

Ridotta Maria Teresa Redoute Marie-Therese con il suo Corpo di guardia

il ponte del diavolo

Forte vittorio Emanule Fort Victor-Emmanuel

Forte Carlo Felice Fort Charles-Félix

il cimitero Sardo

Forte Carlo Alberto Fort Charles-Albert

Forte Maria Cristina Fort Marie-Christine



continua (felice)

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Come accennato prima per giungere sul sito si può prendere la strada che sale al colle del Moncenisio (chiuso in inverno) e discendere la valle verso Modane, oppure passare sotto il tunnel del Frejus (a pagamento) e risalire verso l'alta valle delle Maurienne  (guid)

a circa 7 chilometri da Modane si supera il pont du Nant, fatto saltare in aria dai francesi insieme al ponte del Diavolo in occasione dell'avanzata italiana del 1940, si incontra il cartello segnaletico della ridotta




poco avanti sulla destra c'è il corpo di guardia che però non è visitabile, serviva per il controllo di un ponte girevole posto sulla strada in modo da interromperne il transito (il ponte non è più presente)





sulla sinistra è presente un grande parcheggio dove si può sostare la propria bicilindrica  (guid)



A fianco del parcheggio è presente la ridotta Maria Teresa , una costruzione ubicata sulla riva sinistra dell'Arc, ad una quota di 1260 m.



la forma è a ferro di cavallo cinta da un fossato, l'ingresso non si trova sul davanti come si vede nella foto (molto probabilmente questo ingresso venne inserito in tempi recenti)



ma sul retro, nel lato protetto dal vicino forte Vittorio Emanuele



poteva contenere fino a 200 uomini ed era indipendente dalle altre fortificazioni



il fossato è scavalcato da un ponte fisso ed uno levatoio in prossimità della fortificazione, sul fianco del fossato sono presenti le postazioni dei fucilieri, mentre al primo piano ci sono le aperture delle cannoniere, il sottotetto è in realtà un terrazzo coperto che poteva essere armato con dei mortai (previo scoperchiamento del tetto)



al centro c'è un piccolo cortile da cui si entra nell'area museale http://www.redoutemarietherese.fr/



la visita costa € 4, noi non l'abbiamo mai fatta, ma credo sia molto interessante, c'è pure una misteriosa porta segreta dietro cui si nascondo misteri ancora da decifrare (paura)

https://www.youtube.com/watch?v=zVwWslY_79o

"È stato più di mezzo secolo che una porta del forte è chiusa a chiave, la chiave misteriosa è stata trovata pochi giorni fa per caso. ricerca su cosa c'è dietro questa porta nei diversi giornali degli ufficiali del tempo ... Nel 1965, voci parlano di una stanza infestata, strani rumori, una strana scomparsa "


io l'ho fotografato il misterioso personaggio presente dietro la misteriosa porta, neh (noncicredo)



nel cortile c'è pure un ristorante "La gamelle du soldat" dove si può pranzare (mang1) o prendere un caffè (mi raccomando chiedetelo ristretto all'italiana, altrimenti vi servono la loro brodaglia, neh  (caffe)




Una volta terminata la visita vi consiglio di percorrere il sentiero che vi porterà al ponte del Diavolo oppure se siete con i vostri figli di passare la giornata divertendovi a camminare sugli alberi attrraverso passaggi aerei e terrificanti voli attraverso le gole dell'Arc (paura)

Per info http://www.parcdudiable.fr/




Termino con un'immagine storica di quando un gruppo di giovani decise di iniziare il restauro del forte negli anni '70



(spett) non fate caso all'innominabile vetturetta, non tutti i giovani erano di sana e robusta costituzione, neh  (stupid) (muoio) (felice)





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Riepiloghiamo, i quattro forti sono posti dove nella valle si erge una barriera naturale dovuta al ritiro del ghiacciaio, tutti posti sulla riva destra dell'Arc, su quella sinistra c'è solo una piccola ma autonoma ridotta che difendeva quel lato della valle, in mezzo c'è l'ìimpressionante gola scavata dal torrente, quindi come erano collegate queste strutture tra di loro  (?)


Naturalmente da un ponte che vista l'arditezza del salto venne chiamato del diavolo




il luogo scelto era ovviamente quello più stretto tra le due sponde, venne costruito nel 1818 e nel 1832 venne aggiunto un corpo di guardia a sua protezione



nel 19871 venne distrutto e ricostruito in seguito in un'altra posizione (quella attuale) più vicina tra i due forti ma molto più ardita (nella foto sopra non si capisce ma al di la delle rovine c'è il salto della gola dell'Arc)

qui ammiriamo il nuovo ponte in una foto del 1991, l'anno in cui visitai il forte Vittorio Emanuele di straforo  :P



qui si intravvede il ponte dalla strada D1006 con il forte in alto




per raggiungere il ponte scendiamo da un sentiero che passa attraverso il bosco dalla ridotta Maria Teresa, si scende per circa un centinaio di metri



il ponte visto da una foto del 1995 (non è cambiato da allora, neh  (stupid) (muoio))



in realtà questo ponte era stato da poco rimesso a posto, sempre dai giovani volontari fotografati prima, perchè sembrerà strano ma da quando venne fatto saltare dai francesi non venne mai ricostruito  (??) se non nel 1991

qui una foto storica tratta dal sito ufficiale http://www.esseillon.fr/photo/photo.php



da qui il sentiero risale verso il forte Vittorio Emanuele, l'ingresso è posto alla quota di circa 1300 m, il percorso è riparato nel bosco



la visita proseguirà nel prossimo (post), c'è da dire che il locale ufficio del turismo suggerisce di iniziare la visita non risalendo da questa strada ma discendendo dal piazzale posto sulla sommità del forte....


... a voi la scelta  (felice)





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Per giungere all'Esseillon ci sono in pratica due strade, la prima che ho descritto è la più facile per giungere facilmente alla Ridotta Maria Teresa, però poi bisogna risalire tutta la montagna a piedi per visitare i restanti forti, quindi si può consigliare di dividere in due la visita e di utilizzare l'altro itineraio per il suo completamento  (guid)

L'altra strada parte da Modane seguendo la D125 direzione Aussois (7 chilometri), prima del paese girare a destra seguendo l'indicazione verso i forti,
oppure se si scende dal Moncenisio in località Sollières si devia per la D83 direzione Aussois (9 chilometri dal bivio), su questa strada consiglio una piccola deviazione all'altezza dl villaggio di Sardièrs per visitare lo spettacolare monolite alto 93 metri che spunta in mezzo al bosco



una volta giunti ad Aussois superare il paese e prendere per il colle dell'Esseillon e scendere fino al parcheggio dove potrà iniziare la visita al forte Vittorio Emanuele.




Qui inizia il percorso per la visita del forte, come evidenziato dal pannello illustrativo



in pratica si scende verso l'ingresso principale posto una cinquantina di metri più in basso per poi risalire tutto il forte ed uscire all'altezza del parcheggio, il giro dura circa ore 2,30 ed il dislivello complessivo dalla punta inferiore a quella superiore è di 100 metri.


Il forte venne costrutio tra il 1819-1828 e rappresenta la costruzione più complessa e rappresentativa del complesso, una sorta di piccolo forte di Fenestrelle, con diversi edifici costruiti sul fianco della montagna.



la stessa vista ma presa nel 1991, all'epoca i tetti cadevano a pezzi ed il forte non aveva ancora ricevuto nessuna ristrutturazione, visto che i primi sforzi si concentrarono sulla ridotta sottostante




come accennato il forte non verrà mai usato per il suo scopo, in questa struttura prese servizio come giovane ufficiale Camillo Benso, durante la I guerra mondiale qui stazionerà un reggimento di russi esi9liati dopo la rivoluzione del 1917, mentre durante l'occupazione italiana verrà trasformato in un campo di prigionia per i membri della resistenza francese arrestati in Provenza, dopo la guerra verrà utilizzato dall'esercito francese, ma abbandonato dagli anni '60.



L'area del forte si può dividere in tre parti:


  • il forte militare corrispondente alla parte bassa rispetto all'ingresso, più la polveriera collocata in alto
  • le casermette dove troviamo l'ospedale e la cappella
  • il penitenziario con la galera posizionata all'esterno del complesso




Il forte militare

Il forte poteva una guarnigione di 700 uomini, l'ingresso era posizionato nella parte centrale lato verso l'Italia



un lungo ponte scavalcava l'ampio fossato terminante con il classico ponte elevatoio



questa è una delle poche foto fatte nel 1991



presa da una cannoniera che proteggeva il fossato ed il ponte



Sul portone due stemmi, quello di destra è quello di vittorio Emanuele I del 1815, quello di sinistra non so  (nonso)



da qui la visita prosegue in discesa lungo una bella scala coperta che ci porta fino al fondo del forte



giungendo alla Batteria bassa dove erano posizionate alcune delle 88 cannoniere





ritorniamo indietro e ci troviamo nella grande piazza d'armi con tanto di pozzo, perchè bisogna ricordare che il successo di un forte era basato anche sulla possibilità di avere una fonte d'acqua o delle capienti cisterne per l'approvvigionamento



il palazzo che si affaccia su di essa è quello del Comandante del forte (cliccare sulla foto per ingrandirla)



non può mancare la meridiana



come pure il forno che doveva sfamare l'intera guarnigione  (mang)



un passaggio collegava la piazza d'armi al resto del forte


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Le casermette

Superata l'area militare del forte ci inoltriamo in quella centrale dedicata hai servizi del forte e al ricovero della truppa (cliccare sull'immagine per ingrandirla)



abbiamo visto che sotto ogni edificio c'è un passaggio che collega le due facciate, a fianco una scalinata porta al piano superiore del medesimo



tra gli edifici ci sono collegamenti tramite scale



e rampe interne



c'era l'ospedale con la torre dell'orologio



la cappella



era presente pure un mulino che utilizzava dei muli per far girare le macine



ed una stanza dove la truppa si poteva lavare




Il forte ottocentesco basava la sua sicurezza sulle dimensioni delle mura e sul fatto che fosse costruito sul ciglio della scarpata




interessante è anche il sistema usato per la protezione dai colpi provenienti dall'alto, il tetto poteva essere smontato ed il legno del telaio veniva spostato nei piani inferiori eliminando il rischio incendio, inoltre il pavimento era ricoperto dalla terra per attutire l'effetto della bomba



Giunti all'ultimo edificio perveniamo ad un bivio, davanti a noi la strada che prosegue verso la polveriera, che si nota in fondo sulla destra, e l'uscita sul piazzale del parcheggio, a destra invece c'è l'ingresso all'area del penitenziario di cui parleremo nel prossimo (post)



La polveriera in origine non era collocata in questa posizione (ora è dal lato verso Modane, quindi quello francese), ma era posta in basso a fianco del ponte d'ingresso sul lato verso il Moncenisio e quindi quello italiano.


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Il penitenziario


Separato fisicamente dal resto del complesso fortificato, si trovava nella parte più alta il penitenziario del forte (cliccare sull'immagine per ingrandirla)



un cancello sbarrava il passaggio tra le due aree



parrebbe che qui venissero ospitati anche prigionieri politici




questo è il fronte verso l'esterno, dove si vedono le pietre c'è un passaggio sotterraneo che permette di raggiungere il fossato, probabilmente non è stato ancora ristrutturato all'epoca della foto



tale passaggio è l'unico modo per giungere alle prigioni, che sono poste al di la del fossato, come si vede in questa foto





Dal  terrazzo superiore si può ammarirare l'area dell'Esseillon in cui sono posti gli altri forti



in alto sulla destra il forte Maria Cristina, sulla sinistra i ruderi del forte Carlo Alberto ed in centro i resti del forte Carlo Felice.


Nelle stanze ho trovato questa scritta di un militare francese che trascorse 22 giorni nel forte  (stupid)



il giro è terminato, bisogna tornare indietro e passare a fianco delle nuove polveriere per giungere sul piazzale del parcheggio



questa immagine dovrebbe dare un'idea della disposizione del forte appena visitato




concludo la descrizione allegando due belle immagini aeree tratte dal sito dell'associazione dei volontari del cantiere del forte http://www.esseillon.fr/chantier/chantier.php (cliccare sulla foto per ingrandirle)






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Dal piazzale del parcheggio, un sentiero ci permette di giungere in 15 minuti dopo un dislivello di circa 50 metri al cospetto del forte Carlo Felice, l'unico ad essere stato demolito come da accordi tra la Francia ed il Regno di Sardegna nel 1860

Il forte si trova ad una quota di 1360 metri ed ospitava 150 uomini, venne completato nel 1837 e il suo scopo era di controllare l'antica strada del Moncenisio che passava tra questo ed il forte Maria Cristina, quella che abbiamo percorso venne costruita solo nel 1883



(police1) ATTENZIONE la visita è sconsigliata per pericolo di crolli




per i più pigri il forte è ugualmente raggiungibile tramite la stessa strada fatta per giungere al parcheggio  (guid)



(vecchio) si ricorda pure che l'unico ingresso possibile in sicurezza è quello che proviene dalla suddetta strada



qui si vede l'ingresso monumentale miracolosamente salvatosi senza più il ponte levatoio e tante altre cose



una vista dal cortile interno verso la parte superiore del forte Vittorio Emanuele



un torrione



un crollo pericoloso tra i piani interni del forte (paura)



ed un locale interrato



la visita è terminata, ora ci sono diverse opzioni per continuare la nostra passeggiata, la prima è riservata ai camminatori, perchè proseguendo per un sentiero si giunge dopo circa 35 minuti ed un dislivello di 150 metri al forte Maria Cristina

oppure sempre a piedi si può andare a visitare il piccolo cimitero sardo posto poco più in alto e poi prendere l'auto per completare la visita nella parte alta dell'area  (guid)
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Watson

L'ufficio del turismo di Assois offre  un opuscolo con un percorso chiamato "Sentiers de bâtisseurs" che descrive tutto un giro della zona in modo da vedere tutte le strutture, il giro è lungo 6,3 chilometri con un dislivello totale di 500 metri, non ho idea del tempo che si impiega, per info c'è in rete tale percorso https://www.cirkwi.com/fr/circuit/14629-le-sentier-des-batisseurs#

in alternativa, nel piazzale del parcheggio c'è un pannello che fotografa i vari punti interessanti, lo possiamo visualizzare in questa foto (cliccare sulla foto per ingrandirla)



Ora io il cimitero Sardo non l'ho visto  (stupid)

forse troppo stanco per il giro a piedi, forse perchè non ho guardato con attenzione la cartina, me lo sono perso  (nonso)

posto quindi due foto tratte dalla rete  ;)






idem per il forte Carlo Alberto  (muro)

qui sicuramente è colpa del troppo tempo perduto nel gironzolare e fotografare ogni singola pietruzza  :P

posto quelle che si vedono ingrandendo una precedente foto panoramica





c'è da dire che il forte fu l'ultimo ad essere costruito, i lavori iniziarono nel 1832 ma non furono mai ultimati, al contrario degli altri qui si optò per un forte sullo stile Vauban, questo per il fatto che il terreno non essendo roccioso non permetteva una imponente costruzione, ma si preferì edificare due bastioni protetti da terrapieni in terra ed un ampio fossato

la quota del forte è a circa 1500 metri e avrebbe ospitato 80 uomini con 7 cannoniere se fosse stato terminato

posto un'altra foto trovata in rete dove si vede sullo sfondo il forte Maria Cristina




ed ora l'ultimo forte  (guid)
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m.real

 (felice) Meglio di una guida turistica. (bravo) (compl) (appl) (appl)
in fondo al tunnel ce sempre una luce

Watson

esagerato, ma grazie di cuore  (abbraccio)


E siamo giunti all'ultimo forte, quello posto più in alto di tutti ad una quota di circa 1500 metri e che insieme al vicino forte Carlo Alberto ad assicurare la difesa da un'eventuale attacco pervenuto da nord.


Terminato nel 1830 la sua forma esagonale permetteva di rispettare le teorie del marchese de Montalembert e di avere sempre una faccia perpendicolare al nemico, al suo interno poteva ospitare 150 uomini e 10 cannoniere, anche qui il terrazzo coperto da un tetto smontabile era utilizzabile per il posizionamento degli obici.




il forte era accessibile attraverso due ponti elevatoi, uno posto all'esterno di una cinta muraria con feritoie per fucilieri (l'apertura nella foto è stata fatta dopo)



in questa foto dalla rete si vede bene l'ingresso esterno prima che venisse restaurato





l'altro posto davanti all'ingresso principale



mentre il resto del forte era protetto da una dirupo vertiginoso




Abbandonato dopo il secondo conflitto mondiale, il forte venne recuperato nel 1988 grazie ad una associazione di volontari che lo ristrutturò trasformandolo in una struttura alberghiera aperta quasi tutto l'anno per info http://www.fort-mariechristine.com/




Dal forte si gode di un vasto panorama in cui si vedono bene i sottostanti forti



cliccare sulla foto per ingrandirla



Non ho foto di quando lo visitai con la 2cv, all'epoca non c'erano le digitali e di foto se ne facevano meno, però posso postarvi un'altra foto di quei ragazzi che ristrutturarono il forte e come noterete è un'altra dyane  (sorpreso)  (??)  :P



(felice)
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