Caravan Petrol - La Croisière Transaharienne - Ici (re)commence l'aventure

Aperto da CaravanPetrol, 29 Giugno 2010, 14:56:06 PM

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Lo Straniero

Si vous n'aimez pas bouger, ne lisez pas ce livre sinon vous ne pourrez que préparer votre 2CV comme il l'est expliqué dans cet ouvrage et allez faire goûter le sable de l'Afrique à vos pneus.

CaravanPetrol

Per quanto mi riguarda non mi pare che ci sia stato alcuno scontro ma un confronto tra ipotesi diverse che spero di approfondire appena possibile. Sono argomenti sui quali ragiono spesso, cercando soluzioni indolori che talvolta non esistono o non sono capace di trovare.
Nelle dinamiche di gruppo gli equilibri sono difficili da raggiungere soprattutto quando, come accade durante un viaggio impegnativo, condizioni ambientali sfavorevoli possono generare nervosismo e intolleranza. L'affiatamento tra i componenti è frutto di una condivisione di esperienze e di visioni simili della realtà che si raggiunge col tempo, ma anche di premesse chiare e corrette.
Per questo motivo è opportuno valutare con attenzione le conseguenze di ogni opzione organizzativa, sperando di scegliere quella giusta in rapporto ai luoghi che si andranno a visitare, ai mezzi che si utilizzeranno e alle aspettative delle persone coinvolte nell'esperienza.
Sognatore pragmatico. Vegetariano e (quasi) astemio. Bicilindrico dal 1972. Viaggiatore in 2CV. Inadatto ai social e ai bar. W la differenza!
Caravan Petròl, con l'accento sulla "O", è una canzone ironica e pacifista del 1958, di Renato Carosone e Nicola Salerno.
www.caravanpetrol.it. Bruno Pelligra

lucajack2cv

Bentornati a tutti i partecipanti, un ringraziamento enorme a Bruno senza il quale questa "rievocazione" non sarebbe esistita e complimenti a Robi per la sua suggestiva opera di "fotografia comparata" (superok)


Circa l'ipotesi Mehari:

Citazione da: paperella - 05 Febbraio 2011, 01:41:43 AM
"è già dura in 2cv.. figurati in Mehari..... Ma hai mai guidato una Mehari per più di 100 km? E poi, dove dormi? etc etc "

Aggiungo volentieri qualche considerazione, essendo un veicolo che ho più volte fantasticato di allestire per un raid.

Credo che il problema principale (e per cui fu escluso come derivata al Raid Afrique, ritengo) sia la scarsa rigidità della struttura: nonostante il telaio PO d'origine, senza la carrozzeria "a mezzo uovo" viene meno buona parte della resistenza alle botte. La 2CV non è una scocca autoportante, come la traction o l'HY ma neppure una scatola appoggiata su un telaio da camion come nelle vetture americane: appartiene, come l'insetto della VW, a quel genere di veicoli in cui le due metà collaborano, la forma ad arco del sopra aiuta a non far piegare in due il sotto. E' vero che nella 2cv si ferma alla fine dell'abitacolo , il lavoro restante lo fa lo sbalzo del motore, ma nel mehari i due castelli ant e post non sono neppure collegati insomma non c'è proprio nulla a contrastare il carico che viene posto al centro.

Il secondo problema è che a viaggiare scoperti, in colonna,  sullo sterrato per  15 giorni senza potersi fare una doccia la sera  mi sembra  inumano. Ci vuole  tuta , casco, occhiali  e  il bagaglio nei bidoni sigillati come si usano in canoa. E un telo che copra tutto e non lasciarla incustodita in strada. E per dormire.. sotto la macchina,  come ne "La terre en rond".

Il suo grande vantaggio è la leggerezza, si potrebbe rimediare ai due inconvenienti sopradescritti con un arco di sicurezza in tubi saldati (non in paleria da tenda da campeggio)  sia longitudinale che trasversale cui rivettare i panelli in abs disponibili sul mercato come "hard top" ma a quel punto ci si riavvicina al peso della berlina, il volume sarebbe  "quadrato" e sfruttabile  abitativamente se non che  il mehari dietro è più corto e quindi meno spazio per dormire..

Lo si potrebbe allungare riportando il telaio alle dimensioni della berlina, ottenendo una specie di "furgonetta di materiale leggero".  Comporterebbe l'allungamento delle fiancate in plastica, de i pannelli dell'hard top, modifiche  non banali trattandosi di plastica, se poi si vuole anche che non ci piova mentre ci si dorme  dentro..





Oui nous sommes les barbariens de la route..
 Flying home to you..

Lo Straniero

Citazione da: lucajack2cv - 07 Febbraio 2011, 12:02:49 PM


Circa l'ipotesi Mehari:

Citazione da: paperella - 05 Febbraio 2011, 01:41:43 AM
"è già dura in 2cv.. figurati in Mehari..... Ma hai mai guidato una Mehari per più di 100 km? E poi, dove dormi? etc etc "

Aggiungo volentieri qualche considerazione, essendo un veicolo che ho più volte fantasticato di allestire per un raid.

Credo che il problema principale (e per cui fu escluso come derivata al Raid Afrique, ritengo) sia la scarsa rigidità della struttura: nonostante il telaio PO d'origine, senza la carrozzeria "a mezzo uovo" viene meno buona parte della resistenza alle botte. La 2CV non è una scocca autoportante, come la traction o l'HY ma neppure una scatola appoggiata su un telaio da camion come nelle vetture americane: appartiene, come l'insetto della VW, a quel genere di veicoli in cui le due metà collaborano, la forma ad arco del sopra aiuta a non far piegare in due il sotto. E' vero che nella 2cv si ferma alla fine dell'abitacolo , il lavoro restante lo fa lo sbalzo del motore, ma nel mehari i due castelli ant e post non sono neppure collegati insomma non c'è proprio nulla a contrastare il carico che viene posto al centro.

Il secondo problema è che a viaggiare scoperti, in colonna,  sullo sterrato per  15 giorni senza potersi fare una doccia la sera  mi sembra  inumano. Ci vuole  tuta , casco, occhiali  e  il bagaglio nei bidoni sigillati come si usano in canoa. E un telo che copra tutto e non lasciarla incustodita in strada. E per dormire.. sotto la macchina,  come ne "La terre en rond".

Il suo grande vantaggio è la leggerezza, si potrebbe rimediare ai due inconvenienti sopradescritti con un arco di sicurezza in tubi saldati (non in paleria da tenda da campeggio)  sia longitudinale che trasversale cui rivettare i panelli in abs disponibili sul mercato come "hard top" ma a quel punto ci si riavvicina al peso della berlina, il volume sarebbe  "quadrato" e sfruttabile  abitativamente se non che  il mehari dietro è più corto e quindi meno spazio per dormire..

Lo si potrebbe allungare riportando il telaio alle dimensioni della berlina, ottenendo una specie di "furgonetta di materiale leggero".  Comporterebbe l'allungamento delle fiancate in plastica, de i pannelli dell'hard top, modifiche  non banali trattandosi di plastica, se poi si vuole anche che non ci piova mentre ci si dorme  dentro..





Hum...a questo punto fa prima a prendere su la 2cv......
Se io dovessi prendere parte a un raid con la mehari, acceterei i suoi difetti......e  la lascererei cosi...( voglio dire...e una scelta sua...)
(felice)
Si vous n'aimez pas bouger, ne lisez pas ce livre sinon vous ne pourrez que préparer votre 2CV comme il l'est expliqué dans cet ouvrage et allez faire goûter le sable de l'Afrique à vos pneus.

paperella

Vabbeh, ho capito: vuol dire che aspetterò la pioggia e userò la Mehari come vasca da bagno!!!
(piango) (piango) (piango)
(muoio) (muoio) (muoio)
Il nous fallut bien du talent
Pour être vieux sans être adultes

Gianni Gandini

Citazione da: paperella - 08 Febbraio 2011, 22:57:15 PM
Vabbeh, ho capito: vuol dire che aspetterò la pioggia e userò la Mehari come vasca da bagno!!!
(piango) (piango) (piango)
(muoio) (muoio) (muoio)

Te l'avevo detttttttto io! te l'avevo dettttttttto!  ;D ;D ;D
Arrivando a Genova vedrai una città imperiosa, coronata da aspre montagne, superba per uomini e per mura, signora del mare.
Francesco Petrarca (1358)
Chi da a mente a tutte e nuvie, no se mettià mai in viagio.  Corona nobilium, crux populi, griphi notariorum.

Vicè


Croccantini piliferi? e chi li vuole?
Beh... i capelloni, no? I cantanti folk e i motociclisti!

lolly


io ho votato 5 stellete la foto precedente, davvero epica


ciao Pacifico e bentrovati a tutti, l'esperienza algerina è stata estremamente affascinante, ci ha permesso di scoprire luoghi incantevoli e di condividere emozioni e tensioni inaspettate

cogliamo l'occasione per ringraziare Bruno e gli amici con i quali abbiamo condiviso la preparazione, i percorsi, i sogni e le realtà di paesi che stanno accompagnando le loro genti verso nuove prospettive speriamo con il buon senso e la ragione di una sana democrazia senza pericolosi estremismi

per quanto riguarda la "leggera inclinazione" di Blanchette che come si vede era assolutamente stabile desidero segnalare a Gianni che l'unico momento in cui abbiamo temuto per uno specchietto (il tuo) è stato nelle strette stade delle valli dello M'Zab quando hai parcheggiato molto vicino a quel 404 che volevi acquistare come dimostrato dalle foto  (muoio)

..buona sabbia a tutti

Ferdinando e Ida (i SoleXmaniaci)
VeloSolex & 2CV
--

CaravanPetrol

Cari Solexmaniaci, cari amici del gruppo Caravan Petrol,

sono io che vi ringrazio per le parole di apprezzamento e per la rilassata atmosfera che ha caratterizzato il viaggio in vostra compagnia, nonostante l'impegno richiesto dall'itinerario e i problemi meccanici occorsi ad alcuni mezzi del gruppo.

Vi do appuntamento ai prossimi viaggi e, ancor prima, ai Caravan Petrol Camp della prossima stagione radunistica.


Bruno
Sognatore pragmatico. Vegetariano e (quasi) astemio. Bicilindrico dal 1972. Viaggiatore in 2CV. Inadatto ai social e ai bar. W la differenza!
Caravan Petròl, con l'accento sulla "O", è una canzone ironica e pacifista del 1958, di Renato Carosone e Nicola Salerno.
www.caravanpetrol.it. Bruno Pelligra

scanner79

Con questo tipo di trasformazione il mehari potrebbe affrontare il viaggio nel deserto??

??? (?)
Certe volte è meglio tacere e passare per idioti che parlare(scrivere) e dissipare ogni dubbio!!!

Vicè

Alla luce della vostra esperienza nei viaggi-avventura, sarebbe interessante un 3d sulla preparazione dei mezzi e le verifiche da effettuare prima di partecipare a un raid.
(abbraccio)

Croccantini piliferi? e chi li vuole?
Beh... i capelloni, no? I cantanti folk e i motociclisti!

Gianni Gandini




CONTROLLI DI PREPARAZIONE
                  di Gianni GANDINI







FRENI
Revisione e regolazione freni ant. e post.
Regolazione freno a mano
Sostituzione liquido freni

AVANTRENO
Controllo gioco perni fusi
Grassaggio perni fusi
Controllo testine sterzo lato ruota e relative cuffie
Controllo testine sterzo lato scatola guida
Controllo piantone sterzo
Controllo convergenza

SOSPENSIONI
Controllo ammortizzatori
Controllo cuscinetti bracci sospensione
Regolazione altezze (su pista max +25mm)
Controllo silenziosità di sospensione

TELAIO
Controllo stato telaio
Grassaggio viti fissaggio assali al telaio
Protezione serbatoio benzina
Aggiungere telaio sul motore per seconda ruota di scorta
Controllo tiranti silenziatore ed aggiunta cavo sicurezza
Uscita marmitta ant. alla ruota post.
Bloccaggio tiranti scarico o montaggio staffe Mehari

IMPIANTO ELETTRICO
Aggiungere terzo stop
Controllo connessioni elettriche
Controllo stato e fissaggio fili elettrici
Controllo carica batteria
Controllo luci
Controllo regolazione altezza fari
Controllo avvisatore acustico

CARROZZERIA
Aggiungere specchio est. Dx
Controllo gancio chiusura cofano ant.
Aggiunta eventuale fermo di sicurezza cofano ant.
Controllo lamiera int. parafango ant. vicino a semiasse
Controllo stato del tetto

MOTORE
Sostituzione olio (W15/40 minerale) e filtro
Controllo perdite olio
Controllo punterie
Controllo carburazione
Controllo stato e punto d'accensione
Sostituzione candele
Grassaggio scatola filtro aria + collant
Controllo supporti motore
Controllo stato e fissaggio tubi benzina
Sostituzione cinghia alternatore
Controllo stato ventola
Sostituzione bulbo olio

TRASMISSIONE
Sostituzione olio cambio (W90)
Controllo gioco semiassi
Controllo stato cuffie semiassi
Grassaggio semiassi
Controllo frizione
Fissaggio cuffia leva marce sul cambio con fascetta
Protezione leva marce dalla sabbia

RUOTE
Controllo cuscinetti ruote
Controllo stato pneumatici
Controllo stato e pressione ruote di scorta



PRESSIONE PNEUMATICI   ANT   POST   R. SCORTA

Normale         1,8   1,9   2,2

Pista dura         2,2   2,2   
(roccia, pietre)

Misto sabbia      1,2   1,2

Sabbia         0,6   0,6


Si ricorda di:

Alleggerire il più possibile
Distribuire i pesi
Fissare i carichi

Arrivando a Genova vedrai una città imperiosa, coronata da aspre montagne, superba per uomini e per mura, signora del mare.
Francesco Petrarca (1358)
Chi da a mente a tutte e nuvie, no se mettià mai in viagio.  Corona nobilium, crux populi, griphi notariorum.

Lo Straniero

Citazione da: scanner79 - 19 Febbraio 2011, 14:19:29 PM
Con questo tipo di trasformazione il mehari potrebbe affrontare il viaggio nel deserto??

??? (?)

Quale tipo di preparazione?
(felice)
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scanner79

Citazione da: GIANNI da Genova - 19 Febbraio 2011, 21:27:48 PM





PRESSIONE PNEUMATICI   ANT   POST   R. SCORTA

Normale         1,8   1,9   2,2

Pista dura         2,2   2,2   
(roccia, pietre)

Misto sabbia      1,2   1,2

Sabbia         0,6   0,6





Quindi anche in italia su strade asfaltate viaggiate con un pressione anteriore 1.8 e posteriore 2.2???

Io ancora l'adesivo citroen che dice 1.4 avanti e 1.8 dietro.

A chi dare ascolto???

P.S. devo dire che quando avevo una pressione maggiore consumavo meno benzina!!!
Certe volte è meglio tacere e passare per idioti che parlare(scrivere) e dissipare ogni dubbio!!!

Gianni Gandini

UNA RICHIESTA!

C'è qualcuno che ha una qualche foto che mi ritrae all'asta a Ghardaia mentre contratto per acquistare il cappottone color "cammello"?

Mi piacerebbe anche vedere come Fabry ha effettuato questo passaggio.

http://www.2cvclubitalia.com/public/smf/index.php?topic=6586.msg207327#msg207327

Mi ricordo che un paio di fotografi c'erano.
Arrivando a Genova vedrai una città imperiosa, coronata da aspre montagne, superba per uomini e per mura, signora del mare.
Francesco Petrarca (1358)
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CaravanPetrol

Mi dispiace, ma non ho la foto dell'acquisto del cappottone, ma quella di Fabrizio dovrebbe essere la seguente:



La foto è stata realizzata da Marco.
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www.caravanpetrol.it. Bruno Pelligra

Gianni Gandini

Arrivando a Genova vedrai una città imperiosa, coronata da aspre montagne, superba per uomini e per mura, signora del mare.
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Lo Straniero

Citazione da: GIANNI da Genova - 27 Febbraio 2011, 20:13:16 PM
UNA RICHIESTA!

C'è qualcuno che ha una qualche foto che mi ritrae all'asta a Ghardaia mentre contratto per acquistare il cappottone color "cammello"?


http://www.2cvclubitalia.com/public/smf/index.php?topic=6586.msg207327#msg207327


Voilà Monsieur......

non ti ricordi che hai contrattato anche il mio?? a dir il vero quel commerciante ha trovato filo da torcere.. ;D ;D ;D ;D
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Ludo

La stupidità divora facce e nomi senza storia

obelix

Citazione da: fa435 - 28 Febbraio 2011, 11:50:56 AM
Citazione da: GIANNI da Genova - 27 Febbraio 2011, 20:13:16 PM
UNA RICHIESTA!

C'è qualcuno che ha una qualche foto che mi ritrae all'asta a Ghardaia mentre contratto per acquistare il cappottone color "cammello"?


http://www.2cvclubitalia.com/public/smf/index.php?topic=6586.msg207327#msg207327


Voilà Monsieur......

non ti ricordi che hai contrattato anche il mio?? a dir il vero quel commerciante ha trovato filo da torcere.. ;D ;D ;D ;D

Separati alla nascita???  (muoio) (muoio) (muoio)
Mai trattare con un Genovese!!! fidatevi , ve lo dice un Venexiano  (muoio) (muoio) (muoio) (muoio) (muoio)
Grande Gianni!! Non gli hai venduto Laura vero????
(abbraccio) (muoio)
Se no ghe fosse el ponte el mondo sarìa un'ìsoea
(Se non ci fosse il ponte il mondo sarebbe un'isola)
Sìe ore ea cresse, sìe ea càea (Sei ore cresce,sei ore cala : la marea ma anche la fortuna)  www.venessia.com

Gianni Gandini

Bellissima foto, grazie o extracomunitario!!!!!!!!  ;D
Extracomunitario non è riferito al venditore ma a fa435

Bella, bellissima foto!

Siamo entrati nel paese al seguito della guida obbligatoria. Quando ho visto come si svolgeva questo mercato ho lasciato perdere il giro turistico dell'antico paese per cacciarmi nella mischia della contrattazione.

Bellissimo momento!  (su) (superok)  ;D
Arrivando a Genova vedrai una città imperiosa, coronata da aspre montagne, superba per uomini e per mura, signora del mare.
Francesco Petrarca (1358)
Chi da a mente a tutte e nuvie, no se mettià mai in viagio.  Corona nobilium, crux populi, griphi notariorum.

Gianni Gandini

Citazione da: fa435 - 28 Febbraio 2011, 11:50:56 AM
non ti ricordi che hai contrattato anche il mio??

E beh, quando entri nella parte e ci prendi gusto!!!!!!!!!    (nonso)(stupid) ;D
Arrivando a Genova vedrai una città imperiosa, coronata da aspre montagne, superba per uomini e per mura, signora del mare.
Francesco Petrarca (1358)
Chi da a mente a tutte e nuvie, no se mettià mai in viagio.  Corona nobilium, crux populi, griphi notariorum.

scanner79

Certe volte è meglio tacere e passare per idioti che parlare(scrivere) e dissipare ogni dubbio!!!

Gianni Gandini

Arrivando a Genova vedrai una città imperiosa, coronata da aspre montagne, superba per uomini e per mura, signora del mare.
Francesco Petrarca (1358)
Chi da a mente a tutte e nuvie, no se mettià mai in viagio.  Corona nobilium, crux populi, griphi notariorum.

Gianni Gandini

La mia Algeria

   Con un bel po' di ritardo ma eccomi a raccontare la mia Algeria.

   Devo premettere che ho lavorato ad Orano (Algeria nordoccidentale) per tutto il 1981 e quindi quest'anno ricorrevano i trent'anni giusti. Beh, non potevo non far parte della carovana!

   Questo viaggio è stato il mio terzo dopo Tunisia 2006 e Libia 2008. Tutte le volte che torno dal Nord Africa penso che quello appena terminato sia stato il più bel viaggio mai effettuato ed anche questa volta ........... ci sono cascato.

   Devo ammettere che la prima volta che in Libia abbiamo dormito nel deserto, nel mezzo del nulla, è stata un'esperienza memorabile ma dopo una decine di volte non posso certo dire di averci fatto l'abitudine. La guida tuareg che ci ha accompagnato in questo viaggio, persona squisita, mi ha detto che "Nel deserto si torna tutti bambini" ed io "Beh, sicuramente voi no!". La sua candida risposta è stata "Anche noi! Tutti nel deserto diventano bambini". E' incredibile cosa ti succede quando sei di fronte a distese incommensurabili di terreno perfettamente piatto delle quali non vedi la fine o quando sei vicino a dune immense. Sia che tu stia camminando sotto ad una di esse, sia che tu stia camminando sulla cresta la sensazione è ............ non riesco a descriverla. Ti senti contemporaneamente vulnerabile ed invincibile, microscopico, grande, indifeso e potente.

   I luoghi sono stati particolarmente emozionanti anche se questa è la parte del viaggio che non m'interessa maggiormente, preferisco privilegiare il contatto con le persone ed osservare modi di vita diversi dai nostri.

   Il pensiero va subito ad un posto che nelle cartine non merita nemmeno l'inchiostro per indicarne il nome. Arak è un paese racchiuso da una corona di montagne, trovi l'immancabile caserma di Polizia, un distributore di benzina "Naftal", tre trattorie ed un meccanico-saldatore-gommista. Se vai verso sud devi percorrere 380 km per arrivare a Tamanrasset, se vai a nord ne devi fare poco meno di 300 per arrivare ad In Salah. Provate a cercare Arak su Google-Maps, avrete la conferma di quello che dico.

   In questo paese, a qualsiasi ora si arrivi, si trova sempre da mangiare. Il grosso del traffico è composto da autotreni ed autobus e tutti si fermano a mangiare, anche gli autobus fanno scendere i passeggeri e concedono loro mezz'ora circa per un pasto. Una di queste trattorie era gestita da tre ragazzi che parlavano solo l'arabo ma con i quali abbiamo fatto subito amicizia. Durante quei due pasti che abbiamo consumato lì, di colpo non mi sono sentito in posto lontano e non mi sono reso conto che dipendeva tutto dall'atmosfera e dall'aria scherzosa che si respirava come se ci fossimo conosciuti da anni. Abbiamo mangiato anche in un'altra trattoria e dopo un quarto d'ora che eravamo seduti c'era già la solita pecora appesa con il macellaio all'opera. Certo che a noi non ha fatto certo un bell'effetto ma probabilmente era un loro modo di comunicarci la loro solerzia ed attenzione.

   Un po' meno gioviale era il responsabile della caserma. Durante la prima cena che abbiamo consumato ad Arak, s'è presentato in borghese con le infradito e ci ha consigliato di dormire obbligatoriamente nello spiazzo tra la caserma ed il distributore. Quando siamo ripassati al ritorno il "consiglio" è stato lo stesso ma noi, pronti, gli abbiamo detto che siccome erano le 17 e quindi ancora presto avremmo fatto tutta una tirata sino a In Salah. Lui ha strabuzzato gli occhi e ci ha chiesto "Con queste macchine?". A noi serviva solo toglierci dal piazzale della caserma e percorsi una cinquantina di km abbiamo dormito nel deserto.

   Trascorrere la notte sotto le stelle è veramente emozionante. Non ho mai potuto nemmeno immaginare quante stelle esistano in cielo ed il modo più rapido che ho per descrivere quello spettacolo è quello della sensazione di stare in una stanza con il soffitto basso, schiacciato dalle stelle.
   Si prepara la cena e si predispone la macchina per la notte. La pila sulla fronte, il fornello posizionato in un buco nella sabbia e buon appetito con quello che hai e quello che ci si scambia. Tutto rigorosamente scandito dalla luce del sole. Ormai non abbiamo più la percezione dei tempi che regolavano la vita anche qui da noi sino a settanta ottant'anni fa. Dopo i primi quattro o cinque giorni era diventato normale andare a letto alle 9,30 10 e svegliarsi alle 6,30 quando, mentre facevi colazione, assistevi al sorgere del sole. Brrr mi vengono i brividi. Freddo, buio, silenzio e poi piano piano la luce, il calore e le nostre voci che aumentavano man mano che diminuivano gli sbadigli.

   A me piaceva molto osservare come la nostra guida si muoveva. Non posteggiava mai il suo pik-up a caso, sempre trasversale alla direzione del vento. Scavava un buco nel terreno a ridosso del fuoristrada, due o tre legnetti e dopo aver acceso un piccolo fuoco che non rischiarava nemmeno, subito la teiera sulla poca brace. Dovessi dire non mi ricordo d'averlo visto mangiare, si che era magro ma vivere con solo the non mi sembra possibile. Seduto a terra, una sigaretta, le gambe incrociate a muovere impercettibilmente le poca brace perché stesse tutta sotto alla piccola teiera.

   Il loro rapporto con la legna è curioso. Un giorno ho notato che inserisce la freccia, si accosta, ferma la nostra colonna, inverte la marcia e percorre mezzo km o più per recuperare tre legnetti che aveva notato a bordo strada. Quando poi ci siamo fermati per il bivacco notturno, dopo cena, abbiamo scambiato quattro chiacchiere. Gli ho fatto notare come lui abbia consumato mezzo litro di gasolio per recuperare tre etti di legna e che invece per noi il carburante è come una divinità che onoriamo durante la funzione che effettuiamo dal distributore mentre è normale vedere nei nostri boschi una quantità incredibile di legna secca, marcia abbandonata. Ha stabuzzato gli occhi e mi ha confessato che non riusciva ad immaginarlo.

   Consumino legna, sia durante i bivacchi che nelle trattorie per cucinare. Legna se ne vede ma seghe no. La legna non viene tagliata. Se possono la spezzano, se troppo grossa la fanno avanzare man mano che si consuma. Ho visto un marciapiede completamente ingombrato da un grosso tronco di palma che alimentava il fuoco ed il cuoco che armeggiava nel forno non si sentiva assolutamente a disagio. Anzi, probabilmente la viveva come una buona pubblicità.

   Le trattorie: piatti più frequenti oltre al cous cous sono le "Frittomlet" frittata con patate fritte, poulet grati e la carne di pecora servita come spiedini o come costolette. All'inizio del pasto una scodellina di Arissa (salsa rossa e piccante da spalmare sul pane), acqua o Coca Cola e con 3 4 o 5 euro sei a posto. E' comunque curioso notare come i ristoratori trattino i clienti. C'è da premettere che l'Algeria, come del resto la Libia, non è frequentata da molti turisti ed allora ristoranti ed alberghi sono rivolti ad un pubblico locale.

   E' normale, per esempio, che non ti vengano tolte le briciole dalla tovaglia di plastica del posto che hai occupato o, se lo fanno, guardando lo straccio che usano avresti preferito che non l'avessero fatto. Altra cosa che ci ha colpito è che per il cameriere algerino è incomprensibile che si riordini. Se quando ti siedi chiedi sette spiedini e un cous cous per loro è impensabile che li  richiami per farti portare un piatto di patatine fritte in più.

   Una sera passeggiando per Tamanrasset ci siamo incontrati con alti di noi e, vista l'ora, abbiamo deciso di mangiare assieme in un posto che ci ha ispirato. Sala con sei tavoli e dietro la cucina. Eravamo cinque giovinotti e due giovinotte, facciamo per sederci ad un tavolo libero e il cameriere ci fa segno di no, ci fa vedere in corridoio che oltrepassava la cucina e ci fa accomodare in un'altra sala più nascosta. Questa seconda sala era occupata solo da tre persone ad un altro tavolo. Ci sediamo ed ordiniamo: chi un Kebab chi un mezzo pollo chi le patate fritte, acqua, Coca e appena pronti fra una chiacchiera e l'altra iniziamo a mangiare. Intanto le tre persone all'altro tavolo si alzano ed escono ma, attenzione, le due donne escono dalla porta sul retro e l'uomo dalla porta principale. Boh! Dopo poco ci accorgiamo che il cibo non sarebbe stato sufficiente ed allora chiediamo altro pollo, un'altra Coca e un po' di patatine. Ci viene detto che la Coca non è possibile "ok per la Pepsi?" "Ok, ok, strano però avevano altre bottiglie. Va beh!" Finiamo i piatti che già avevamo sul tavolo e iniziamo ad aspettare. Ho  notato che il locale si era intanto svuotato e il cameriere era seduto ed aspettava che ce ne andassimo. Lui aspettava e noi pure. Mi alzo e gli vado a chiedere quanto dovevamo ancora aspettare e lui non capiva ed anzi, stava aspettando che ................. Qual'era l'equivoco? I piatti che avevamo chiesto mentre già mangiavamo erano stati messi in una borsina perché pensava che li volessimo portare via e ci aveva dato la Pepsi perché la Coca era in vetro e lui avrebbe perso un vuoto. La sua domanda è stata "Perché, non avete già mangiato?"

Fine prima puntata
Arrivando a Genova vedrai una città imperiosa, coronata da aspre montagne, superba per uomini e per mura, signora del mare.
Francesco Petrarca (1358)
Chi da a mente a tutte e nuvie, no se mettià mai in viagio.  Corona nobilium, crux populi, griphi notariorum.

CaravanPetrol

CitazioneUna di queste trattorie era gestita da tre ragazzi che parlavano solo l'arabo ma con i quali abbiamo fatto subito amicizia. Durante quei due pasti che abbiamo consumato lì, di colpo non mi sono sentito in posto lontano e non mi sono reso conto che dipendeva tutto dall'atmosfera e dall'aria scherzosa che si respirava come se ci fossimo conosciuti da anni.


Sognatore pragmatico. Vegetariano e (quasi) astemio. Bicilindrico dal 1972. Viaggiatore in 2CV. Inadatto ai social e ai bar. W la differenza!
Caravan Petròl, con l'accento sulla "O", è una canzone ironica e pacifista del 1958, di Renato Carosone e Nicola Salerno.
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Vicè


Croccantini piliferi? e chi li vuole?
Beh... i capelloni, no? I cantanti folk e i motociclisti!

Gianni Gandini

Arrivando a Genova vedrai una città imperiosa, coronata da aspre montagne, superba per uomini e per mura, signora del mare.
Francesco Petrarca (1358)
Chi da a mente a tutte e nuvie, no se mettià mai in viagio.  Corona nobilium, crux populi, griphi notariorum.

GIGA34

CHI NON VOLA, NON VALE....... CHI VALE E NON VOLA E' UN VILE...... G.D'Annunzio
Andavo a Capri quando le Signore si atteggiavano come prostitute. Ho smesso di andare a Capri quando le prostitute si atteggiavano come Signore.  G.Agnelli

Gianni Gandini

Seconda puntata



Ghardaia è un'oasi che si trova sulla Transahariana al km 595 (parte da Algeri e va a sud sino ad entrare in Niger. E' un'oasi molto famosa perché fondata nel 1012, perché antico crocevia di piste carovaniere, per le piantagioni di datteri e di arance. Insomma c'è tanta acqua e questo attira molte persone. Fortunatamente alcuni quartieri hanno subito poche variazioni nel corso dei secoli e posso garantire che si respira un'aria particolare. C'è da aggiungere che si è in territorio berbero e le loro donne si vestono con un "lenzuolo" bianco che le ricopre interamente lasciando scoperte le scarpe ed un occhio. A parte il fatto che alcuni citroenisti d'ok le hanno subito battezzate "monofaro", era sinceramente curioso vedere solo "fantasmi" che si aggiravano per i vicoli di questo paese. Alla fermata dell'autobus una concentrazione di 15 o 20 donne mi dava l'idea di uno sciame di farfalle monocromatiche appoggiate su di un fiore. A tutto si fa l'abitudine ma .... ci vuole un po'! Queste larghe vesti ondeggiano al vento e non danno l'idea del movimento dovuto al susseguirsi dei passi delle donne, sembra che camminino sui pattini e tutte sempre e solo bianche. Un paio addirittura con tacco 12 ma sempre fantasmi bianchi erano!

Ghardaia è un'oasi ma divisa in quattro o cinque paesini più piccoli. Beni-Iguen è uno di questi ed è famoso per il mercato pomeridiano. Dopo aver visitato Ghardaia "capoluogo" accompagnati dall'obbligatoria guida turistica siamo andati a curiosare anche a Beni-Iguen. Anche lì tutti in colonna ad ascoltare le spiegazioni in francese della guida turistica. Si varca la vecchia porta fra le mura e si arriva nella piazza principale che si trova ai piedi del borgo dove l'atmosfera del mercato mi ha catturato.

Questo mercato è particolare perché si svolge ad asta. Ci sono i battitori che sono anziani del luogo e che hanno da vendere la mercanzia più disparata. Prendono in mano l'articolo che intendono vendere, nuovo od usato non ha importanza, effettuano il giro della piazza continuando a gridare il prezzo di inizio asta con una voce ed una cantilena particolare così da rendersi riconoscibili. Se qualche persona è interessata grida un prezzo più alto e così via. Quando il venditore ha finito il giro della piazza può decidere se vendere o no l'articolo proposto. Si vedono cose impensabili: una bicicletta con i cerchi storti e senza freni, teiere, vassoi di rame, vecchi stereo in pura plastica anni 70 e perfino due, dico due cambi per 2CV. Ogni venditore recita le proprie grida contemporaneamente ad altri ed alcuni "giocano sporco" facendo finta d'avere un acquirente seduto vicino a loro che spesso rilancia un prezzo più alto. Non ci crede nessuno ma lo fanno ugualmente!

Dopo aver osservato un po' mi avvicino ad un venditore e gli chiedo come si svolge l'asta. Lui mi spiega, in francese, che parte con un prezzo e se qualcuno vuole offre di più. Aveva in mano il classico cappottone con cappuccio in lana che viene utilizzato dal 98% degli abitanti anziani del nord Africa. "Quanto costa quello?" e lui "550 dinar". "Bene te ne offro 600!". Lui riparte per un altro giro sempre con lo stesso capo d'abbigliamento gridando, in arabo, 600. Alla fine del giro torna da me che facevo finta di guardare da un'altra parte, e mi dice "650 dinar, tu cosa offri?" Quando gli ho offerto 700 mi ha spiegato con un atteggiamento da gran maestro che se m'interessava il capo avrei dovuto offrire un prezzo moooolto più alto cosicché lui non avrebbe più girato per la piazza. "Quanto dovrei offrire?" "Almeno 1000 dinar!" ed io "Vai, vai a cantare ancora un po'!" A quel punto lui non ha più girato perché aveva capito che il cappottone non interessava granché ai locali ed alla fine ci siamo accordati per 700 dinari algerini.

Per 7 euro ho portato a casa un capo d'abbigliamento che potrò usare sì e no a carnevale ma che non cederei assolutamente perché mi ricorda un momento intenso. Finita la mia contrattazione il venditore mi ha mostrato altri capi simili un po' più chiari ma senza maniche spiegandomi che si utilizzavano in casa per ripararsi dal freddo. Fabrice aveva assistito a parte della mia precedente contrattazione e ha voluto che contrattassi quel capo per lui. E' in quel momento che è stata scattata la foto che per me identifica questo viaggio. Ho in spalla il mio cappotto e tiro sul prezzo dell'altro. Se ben mi ricordo abbiamo chiuso le contrattazioni a 200 dinar o forse 300. Boh, per 3 euro si può fare!

Raccontarla così sembra d'aver approfittato di una persona bisognosa. Al contrario durante tutto il tempo che ho trascorso discutendo con il venditore tutti e due sapevamo che stavamo recitando la parte di un copione che dovevamo rispettare perché lo spettacolo arrivasse bene alla fine. Un momento magico, veramente magico. Dopo un paio d'ore, o forse più, abbiamo tentato di proseguire la visita del borgo ma non ci è stato possibile in quanto non accompagnati dalla guida turistica. Pazienza, sarà per la prossima volta!

Sempre a Ghardaia, dopo aver girato un bel po', sento l'urgenza di cercare un gabinetto. Beh, succede pure quello! In Italia cosa fa un turista? Entra in un bar e chiede un caffè! Essendo un turista entro in un bar e chiedo un caffè. La macchina da bar, ancora quelle a leva, ha prodotto un caffè veramente buono ma alla mia richiesta di un bagno la risposta è stata negativa. E te pareva! Mi ha fatto segno uscire, di girare a sinistra e poi ancora a sinistra. Che mi mandasse a farla in un angolino nascosto mi sembrava improbabile. Per i musulmani l'urina è infetta e loro stessi, anche nel mezzo del deserto, attuano mille accorgimenti per nasconderla.  Pago esco e seguendo le indicazioni, meraviglioso, un bagno pubblico! 10 centesimi per entrare e lì è stata una visita educativa. Molte persone stavano facendo la doccia e quindi mi sono trovato in un  locale con un caldo e un'umidità pazzesca. Apro la porta del gabinetto ed entro in un locale mezzo metro per mezzo metro alto quanto me, uno e settanta con le mattonelle diverse una dall'altra. Come posso chiudo la porta e meno male che avevo sempre con me fazzoletti di carta. Mi son ricordato che in nord Africa non si usa carta igienica. Il fatto che in Algeria non si usa nemmeno lo sciacquone!

Allora iniziamo dal principio. In Tunisia, quando vai in albergo, parlo di albergo a tre stelle, trovi la coppa del gabinetto e, di fianco a portata di mano, non c'è il porta rotolo, c'è sempre un piccolo tubo di gomma con un rubinetto e un terminale particolare che permette di appenderlo al muro. Quello dovrebbe sostituire la carta igienica.

In Algeria lo standard si compone di: coppa del gabinetto negli alberghi o gabinetto alla turca nei bagni pubblici e di fianco, attaccato al muro ad un'altezza di mezzo metro dal pavimento, un normalissimo rubinetto. Immediatamente sotto al rubinetto trovi una tanica di plastica tagliata a metà e dentro, che galleggia, un secchiellino di plastica, generalmente blu, che conterrà un litro circa. Non esiste ne sciacquone ne carta igienica. Basta saperlo e ....... ricordarselo!

Cambiando discorso il ricordo vola ad un altro personaggio che abbiamo incontrato a In Salah, città che vive sull'estrazione del gas e dove l'unica acqua che si trova è un po' salata. Non è certamente una meta turistica molto ambita ma ci siamo fermati per rifornire i serbatoi di carburante e le cambuse di alimenti. Chi va al mercato chi al negozio e toh, una 2CV. Una Charly rossa e nera che passa in un senso e poi ripassa nell'altro. Dopo una mezz'oretta torna, si ferma ed iniziamo a chiacchierare. Sorvoliamo sulle condizioni dei sedili, delle gomme va beh sorvoliamo sulle condizioni della macchina. Apre il cofano e orgoglioso ci mostra la ventola in metallo "....perché così è più robusta!". Mi chiede un paio di consigli su come sopperire a certi inconvenienti e rispondendogli penso siano fischiate le orecchie ad un sacco di noi perché pensavo a quanti problemi ci facciamo, io per primo, se sentiamo un rumorino che potrebbe essere la vibrazione del carterino. Questo signore era fiero dell'adesivo blu con la lettera "A" bianca che aveva applicato sulla targa. Me lo fa notare ed io " Ma A è Austria, Algeria è DZ!" No no, sono l'unico ad avere la A per Algeria. Mi comunica poi che quella è l'unica 2CV di In Salah ed io "Hai lavorato in Europa e l'hai portata giù?". La risposta m'ha lasciato perplesso "NO, tu hai avuto l'onore di parlare con il medico di In Salah!"
Non ho ancora capito se stava scherzando o se era fuori piombo!

Fine seconda puntata
Arrivando a Genova vedrai una città imperiosa, coronata da aspre montagne, superba per uomini e per mura, signora del mare.
Francesco Petrarca (1358)
Chi da a mente a tutte e nuvie, no se mettià mai in viagio.  Corona nobilium, crux populi, griphi notariorum.