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I RACCONTI DEL BAR BICILINDRICO

Aperto da Pier Le Blanc, 28 Maggio 2016, 09:13:15 AM

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10nico

Chiamatemi Micky

Love long and prosper

Pier Le Blanc

Allora, ringrazio tutti quelli che hanno seguito questo racconto e in particolare ringrazio Tio-tio che mi ha fatto un complimento mica da poco e, con lui, Zia Anita, Ludo, Skassamakkinen (fonte per me di ispirazione letteraria), 10nico, Massimotto, Watson, Sam, Oxi 883, bibino 59 e naturalmente Miss Pippi.

Ringrazio tutti lor signori  sia per i commenti sia per i contributi fotografici che hanno integrato questa storia.

Il racconto lascia aperte due piccole curiosità. Che cosa ne è di 10nico andatosene alla chetichella con una barista e che cosa fanno i Giant's quando non giocano a basket? E ancora, secondo quanto suggerito da Watson, esiste veramente la cassiera dallo sguardo verde?

Il thread, ovviamente, è aperto alle fantasticherie di tutti.

(felice)

"Non c'è nulla come la fretta che faccia perdere tempo"
"Non rompere le scatole a chi è felice"

10nico

Quindi dobbiamo aspettarci dei "sequel" del tuo racconto Pier?

Immagino di parlare a nome di tutti dicendo che NON VEDIAMO L'ORA!  (superok)

Tuttavia mi auguro che la parte che riguarda il mio "omonimo" venga censurata  :P  (stupid)

NOMMESOMIGGHIAPENNIENTE! (sicilia)



(muoio)

SBRUSOL! (vecchio)

10nico
Chiamatemi Micky

Love long and prosper

Tad

Caro Pierangelo, ho letto molto volentieri quanto hai scritto e mi sono molto divertito.
Per me è un piacere trovare di nuovo sul forum, con una certa frequenza, i tuoi post.
Non è che il periodo in cui ti sei detto preso dall'accidia ti è in realtà solo servito per ricaricare le energie?  ;D
Comunque, grazie per averci regalato il tuo racconto.
(felice) (felice)
Meglio oprando obliar, senza indagarlo,
Questo enorme mister de l'universo!
(G. Carducci)

Acapippo

SEQUEL INCROCIATO 1

Era un pomeriggio soleggiato con una brezza quasi da riviera.
Entro in capannone, accendo l'aca ed esco in cortile. Carico la batteria in maniera scrupolosa, stasera abbiamo un concerto in un bar di amici.
Torni in casa, appoggio la puntina del giradischi su un vecchio vinile degli zeppelin e assaporo ogni nota polverosa e mistica.

Uscito dal viaggione noto l'orario sul telefono.. Si è fatto tardi, faccio una doccia veloce, mi infilo un paio di jeans e mi fiondo al bar..

Arrivato, trovo il chitarrista e il cantante che guardandomi con un sorriso a diciottomila denti mi fanno: "Senti uomo, ma che amici hai? La dentro è pieno di figa!"
Sorrido e comincio a scaricare la strumentazione adagiando ogni pezzo al suolo come se fosse di cristallo mentre alla radio suonava un pezzo dei Metallica, Fade to Black, la riconosco subito.

Entro nel locale e assaporo l'aria leggermente famigliare. All'ingresso mi saluta il tennico porgendomi la mia solita birra rossa. "Ti stavamo aspettando Aca!" Lo saluto con un abbraccio amichevole me mi appresto a fare un giro a salutare la gente che affollava il locale.
Finito il tour di baci e abbracci mi dirigo verso il palco dove mi viene incontro Fabio sbracciando con un boccale tra le mani e si offre di aiutarmi a montare e regolare i volumi al mixer.

Tutto è pronto, ci sentivamo un po' le star della situazione, il bar era strapieno e ogni due passi qualcuno ci salutava, ci dava pacche sulle spalle e ci incitava. Esco a prendere una boccata d'aria per tranquillizzarmi e chiamare la morosa per sentire dove fosse.
"Ehi amore sbrigati, stiamo per iniziare!"
Ride e riattacca, quasi nello stesso istante sento due manine fredde sugli occhi, mi giro ed eccola, la saluto con un bacino, la ringrazio di essere venuta, le prendo la manina e corro dentro, si sentiva già il chitarrista che finiva la prova volumi intonando il riff di una canzone a me sconosciuta.
Mentre salgo frettolosamente le scale ne approfitto per dare una sbirciatina al famoso dietrofront di una barista castana. Bevo un sorso di Jack Daniel's, picchio quattro e partiamo con una delle prime canzoni scritte con la band.
I pezzi si susseguono in un clima concitato, gente che ballava, gente che sorrideva contenta, saranno forse i fumi dell'alcool a far piacere i terribili raggruppamenti di note di cinque ragazzini o semplicemente la complicità di quel piccolo bar colmo di amicizie.

Facciamo una breve pausa, sono sudato e con il fiatone, mi dirigo al bancone dove una ragazza alta e snella, con una minima biancheria poco più che intima e due occhioni verdi che sembravano smeraldi mi sorride e con la sua vocina mi fa: "che posso fare per te?"
"due rosse grazie, sto crepando di sete".
Corro sul palco, maciniamo la scaletta e giunti al termine facciamo le presentazioni e scolleghiamo le chitarre elettriche.

Ci pensa squonk a tenere viva la serata mettendo su un dj set da paura, noi ci appartiamo in un tavolo, la mia ragazza mi si siede sulle gambe e così giunge al termine una serata meravigliosa.

Guardo l'orologio e mi accorgo che si sono fatte le 5.. A terra un mucchio di bicchieri, cicche finite e altre mille diavolerie. Ci alziamo barcollanti, portando a casa quella soddisfazione che ti sale dopo ogni concerto, dopo aver visto persone che ballavano e si divertivano per ciò che tu stavi facendo.

Sulla strada per il ritorno spingo un cd nella radio e parte quell'inconfondibile voce da vecchio alcolizzato amante dei motori e della musica, colui che ha continuato a calpestare il palco fino alla fine dei suoi giorni.

Ciao Lemmy

http://www.youtube.com/watch?v=http://www.youtube.com/watch?v=$1#errorNo longer available


Slower, lower, louder ✌

Ludo

Oggi sto da questa parte del bar, ho assunto GISELLE, ...una cara amica.

La stupidità divora facce e nomi senza storia

10nico

Bel racconto Acapippo!  (su)

Certo che è bello avere un bar così...elastico...nel senso spaziale del termine!

Io l'ho sempre immaginato come "un buco" , quattro tavoli traballanti, muri che hanno visto tempi migliori, un bancone largo come una bicilindrica e una porticina sul retro che va chissadove.

Praticamente un "bar dei ciucatina"  ;D

Mentre quello descritto da Acapippo è un bar ENORME, per poterci star dentro tutti insieme, più il palco e millemila bariste.  (sorpreso)

ANVEDI! (vecchio)

P.S: peccato che il link del video non funziona, se magari lo riposti col "metodo watson" si vede!  ;)

SBRUSOL! (vecchio)

10nico
Chiamatemi Micky

Love long and prosper

Watson

Oppure dicci che brano era che lo ripostiamo volentieri  (appl)



Per me il bar freccia invece l'ho immaginato come uno di quei bar americani tipo Happy Days, con i divanetti uno di schiena all'altro, i tavolini nel mezzo  ed un lungo bancone dove il barista Aspes ha appeso un sacco di foto di gialline... anzi il bar è tutto giallo  ;D

In un angolo il Juke Boxe luminoso e gettonatissimo, nell'altro angolo in fondo a destra .....




W la vita

"non postare" è un pregio se ci si accorge di non avere nulla da dire, ma non tutti se ne accorgono. [Magomerlino]  La vita dura poco, se non giochiamo ora...  Watson nel cuore Gaia felicemente... tra i piedi

Ludo

Beh! visto che Giselle non interessa..........mi  metto al tavolino d'angolo del Pierangrlo, una bella 100 lire nel mangia dischi e un pastis, speriamo il pier mi raggiunga, Giselle ha chiesto di lui (nonso)

La stupidità divora facce e nomi senza storia

Acapippo

Io sono entrato al bar, ho dato una sbirciatina a sta Giselle ma ha il chiulo un po' Anomalo.. Ludo, non è che le hai fatto qualcosa di strAno?
Slower, lower, louder ✌

Ludo

Si è parlato tanto di sesso,..qui, il nostro Pierangelo.........................è cosi! ;D

L'essere maschile vive per quello, inutile negarlo, io stesso...è più è sesso tenero,...dolce e più.............. (ura) (ura) (ura)

C'è un'altra cosa che per me si equipara, una cosa che avrei voluto provare, imparare, ma per un motivo o per l'altro è rimasta nel cassetto dei sogni, ed anche mi ci mettessi adesso...........mmmmmmm......la vedo dura!

Guardate quest'uomo, che vi piaccia o meno il genere, guardatelo!..........credo che faccia sesso con il suo strumento come lo fa con la sua dama........

La stupidità divora facce e nomi senza storia

10nico

Citazione da: Acapippo - 17 Giugno 2016, 21:38:27 PM
Io sono entrato al bar, ho dato una sbirciatina a sta Giselle ma ha il chiulo un po' Anomalo.. Ludo, non è che le hai fatto qualcosa di strAno?

Si anche secondo me la Giselle ha qualcosa di strano...ma è un po tutto sballato...fuori posto  (nonso)

@Ludo: eeeeeeehhhhhhhh, il sesso, chi se lo ricorda più!

Credo che sia impossibbuli non essere un po insoddisfatti al riguardo, a parte forse John Holmes  (muoio)

Che però è morto! (salut)  (scara)



SBRUSOL! (vecchio)

10nico
Chiamatemi Micky

Love long and prosper

Ludo

Secondo me..avete qualche problema......... ;D







La stupidità divora facce e nomi senza storia

10nico

Chiamatemi Micky

Love long and prosper

Ludo

Aspetto sempre il Pier, ma lui è peggio delle donne........... ;D

Vabbè, mi metto a parlare con Giselle, e metto su un bel pezzo tracannandomi qualche bicchiere di pastis ;)

La stupidità divora facce e nomi senza storia

Ludo

Questa sera mi siedo qui.........tutto è tranquillo..........un pastis e via...........MUSICA!

La stupidità divora facce e nomi senza storia

Pier Le Blanc

Citazione da: Tad - 16 Giugno 2016, 17:40:55 PM
Caro Pierangelo, ho letto molto volentieri quanto hai scritto e mi sono molto divertito.
Per me è un piacere trovare di nuovo sul forum, con una certa frequenza, i tuoi post.
Non è che il periodo in cui ti sei detto preso dall'accidia ti è in realtà solo servito per ricaricare le energie?  ;D
Comunque, grazie per averci regalato il tuo racconto.
(felice) (felice)

Grazie Tad. Scusami se ti rispondo solo ora, ma l'accidia purtroppo è sempre in agguato. Speriamo che sia come dici tu, un punto di pausa giusto per ricaricare le energie e tornare in campo più vispi di prima. Speriamo!

A presto, sperando ci si trovi almeno a Cereglio.
Ciao.

"Non c'è nulla come la fretta che faccia perdere tempo"
"Non rompere le scatole a chi è felice"

tiotio

Stamattina ho fatto una cosa che, che non facevo da.... meglio se non lo dico da quanto altrimenti si capisce quanti lustri sono passati... e basta fare due conti per capire...

E' bello partire in macchina la mattina presto, il sole è basso e ancora non scotta, senti la frescura della notte entrare dalle bocchette dell'areazione, accendere l'aria condizionata sarebbe sacrilego, meglio gustarsi il profumo della salsedine e delle piante che si scrollano l'umidità di dosso con i finestrini abbassati.

Sembra quasi di partire per un viaggio, anche se poi la meta purtroppo non è altrettanto ambita, ma non sto facendo il solito tragitto casa-lavoro, ieri sera sono andato al mare a Caorle e da li sto partendo per essere puntuale come ogni mattina a lavoro.

Ci vuole poco meno di un'ora, non c'è molto traffico, i rettilinei sono lunghi, rilassanti, giusto un paio di curvoni sull'argine del Piave da fare rigorosamente accelerando davanti al cartello luminoso "Rallentare", è l'unica emozione di guida che mi concedo, come a dire che è rimasto qualcosa dell'indole un po' selvaggia, incosciente... vent'anni o giù di li...

Nel cd c'è il buon Vasco, quello delle struggenti canzoni di amori persi, persone speciali che non ci sono più, il volume è alto, l'impianto fa il suo dovere facendo vibrare i bassi sul petto e rizzando i peli sulle braccia, sto cantando con lui...

Sono solo attimi, magici, strani, sembri uguale a te stesso, cioè a come saresti se non... se non fossi costretto a indossare una maschera tutto il santo giorno: vestiti, atteggiamenti, sorrisi, premura, responsabilità...

Non sarà mica perchè ieri sera mi è capitata una cosa che, non mi succedeva da..., eh da un bel po'...

....


tiotio

Siamo a Caorle, è bellissima Caorle di sera in estate, per chi non lo sapesse era un piccolo centro di pescatori, con la sua storia di battelli, reti, sudore, morte, con tanto di piccola chiesetta commemorativa eretta sulla punta che separa la spiaggia di levante da quella di ponente.

Ora è un grande centro turistico ma la parte storica, i rii e i sotoporteghi veneziani sono ancora gli stessi di tanto tempo fa.

Sul marciapiede incrociamo due ragazze, sono giovani, forse 25 anni o poco più, sono belle, la pelle leggermente abbronzata delle nude gambe e delle braccia, vestiti leggeri e generosi nelle aperture ma non appariscenti o volgari, quelli che sarebbero indossati da qualunque altra ragazza al mare.

Le noto appena, il marciapiede comunque è stretto, mi allargo per farle passare, ma dopo un tentennamento si fermano, mi guardano, sorridono leggermente come imbarazzate, mi chiedono se ho da accendere... in realtà si fanno capire, "light" mi dicono mimando il gesto dell'accendino.

Come d'abitudine faccio cenno di no con la testa, io non fumo e dietro di me c'è Maritha, non è il caso... ma una frazione di secondo dopo subentra l'istinto... aspettate!

Mauro è avanti a me di qualche passo, lui fuma (troppo), lo chiamo! Vieni in salvezza di queste due giovani e avvenenti fanciulle, le osservo meglio, sono davvero belle, un viso rotondo leggermente allungato, due piccoli nasi e quattro occhi che mi ci perdo immediatamente, il tutto incorniciato da lunghi capelli castani, che siano sorelle?

Si gingillano, non trovano le sigarette, c'è uno scambio di sguardi, capisco molte cose, o forse non ho capito proprio niente, finchè esce il pacchetto, ecco Mauro che accende la prima sigaretta, poi l'altra.

Quella alla mia destra prende coraggio e mi chiede di dove sono, un inglese stentato come del resto il mio quando rispondo: di dove sono? Ma dell'Italia, poi preciso, Venezia!! Non è proprio vero ma fa sicuramente più effetto... e poi non potevo mica dire Mogliano Veneto...

E voi? Noi da Mosca, (wow sono russe), pensiamo in contemporanea io e Mauro... giovani, belle, in vacanza dalla russia, le incrociamo che vengono via dal centro da sole e ci hanno appena fermato per strada...

Un tuffo al cuore!

Così com'è venuto se ne va, saluto e mi incammino ad ammirare le stette viuzze di Caorle e le botteghe di artigianato, Maritha sopraggiunge che ha appena assistito a tutta la scenetta, oh, è durata qualche manciata di secondi, un soffio...

E' interessante il punto di vista femminile in tutto questo, mi ha offerto una visione che mi era sicuramente sfuggita: a detta sua queste due ragazze si sono consultate, hanno mirato, puntato e fatto fuoco, insomma un classico esempio di abbordaggio, nemmeno tanto celato.

Inutile dire che certamente si sbagliava, avevano solo dimenticato in borsa l'accendino...


zia anita

Maritha, ha la visione dell'insieme.

;D
evitate le maiuscole...

Pier Le Blanc

Credo che quando avrò i super poteri  dell'Admin, chiuderò questo trhead che si sta rivelando assai pericoloso almeno per i pensieri che mi pungono leggendo un post come quello di Tio-tio.

Il fatto è che io ho altre cose da fare e non posso farmi deviare la giornata da questo genere di racconti che stimolano in me ogni sorta di fantasia.

Inutile dire. Ho letto e riletto questo spaccato estemporaneo di vita estiva in quel di Caorle, ne ho assaporato l'atmosfera, ho visto, come se le avessi davanti, le  due  sorellone russe. Direttamente dalla piazza del Cremlino per farsi accendere la sigaretta dal longilineo Damiano che, probabilmente, da quando gioca a basket, scombussola menti e cuori femminili.

Questa storia presenta margini di ambiguità molto, molto stimolanti e non è escluso che possa essere di spunto per un'ulteriore puntata, da me raccontata, secondo ovviamente il mio punto di vista.

Per il momento, siccome sto pensando di tutto, ho bisogno di chiarirmi qualche particolare e mi sono fatto un po' di domande.

Dove ha passato la notte Tio-tio e perché torna a casa da solo?

Si è ritirata Maritha dalla scena oppure è ancora con lui? Dove è andato Mauro?

Era volutamente dimenticato nel fondo della borsetta l'accendino delle due sorelle matrioske in vacanza sul litorale che è tradizionalmente il centro e il luogo dell'impenitente  dongiovannismo all'italiana?

E' dunque azzeccato il punto di vista di Maritha?

E che cos'è che ha fatto veramente Tione dopo tanto tempo?

Forse il racconto si gioca volutamente sul terreno di una calcolata ambiguità, ma qui io sono assorbito da quanto ho letto e non riesco a non pensarci.

Mi avevano detto che il forum era pericoloso e creava dipendenza.
Eccone la prova!

Comunque bravo Tio-tio, bellissimo spunto narrativo e molte cose da dire.

(appl) (appl) (appl)
"Non c'è nulla come la fretta che faccia perdere tempo"
"Non rompere le scatole a chi è felice"

zia anita

si è saputo che numero calzino le sorelle?



son dettagli.


o no , Pier? ;)
evitate le maiuscole...

Pier Le Blanc

Dorina e 10nico. Liberamente ispirato al Bar Freccia.

1) Dopo aver chiuso la porta alle loro spalle, 10nico e la sua bella, appartandosi dal chiasso e dalla confusione del Bar Freccia, si erano incamminati lungo lo stretto budello di un corridoio laterale.
La luce era una piccola lampada di servizio lassù sopra le loro teste. Le orecchie di 10nico erano incandescenti come se le avesse  stropicciate una mano di ghiaccio. Era emozionato e si vedeva. Dorina, la barista che ancheggiava al suo fianco, l'aveva trascinato in quella direzione e lui la lasciava fare senza immaginare minimamente dove l'avrebbe condotto.

Era tempo che non gli succedeva una cosa del genere, anzi, rimuginando dentro di sé, una cosa del genere non gli era proprio mai successa.  Ripassò mentalmente cos'era avvenuto  dopo che aveva ordinato la sua birra. Lei era arrivata con il boccale schiumante mentre il caos intorno al vecchio avventore, che aveva disturbato una ragazza del locale, era alle stelle.

Il frastuono del bar  impediva di parlare ma la ragazza, forse approfittando di quel momento di assordante confusione, e contrariamente alle disposizioni del locale, gli aveva strizzato l'occhio e poi si era messa a sussurrargli parole carine al suo orecchio. In seguito si era seduta vicino a lui e aveva accavallato le gambe e lui si era perso in quella visione.

(continua)

(felice)
"Non c'è nulla come la fretta che faccia perdere tempo"
"Non rompere le scatole a chi è felice"

Pier Le Blanc

2) Certo, di donne ne aveva avute anche lui, in proporzione modesta però, nella quantità insomma di cui si devono accontentare gli uomini comuni, ma una così, con quella bellezza sfrontata,con quel seno dirompente, con quello sguardo sensuale non se l'era mai nemmeno sognata. 

Avere una donna di quelle forme al suo fianco, seminuda, una specie di odalisca dalle lunghe gambe che scandivano il passo con sicurezza, era semplicemente una sensazione esaltante! Sentiva il ticchettio dei suoi tacchi sull'impiantito, sentiva quel corpo che fluttuava come un'onda marina, sentiva la premessa di un contatto inimmaginabile,  l'aleggiare nell'aria del suo profumo.

Lei bella come un'isola azzurra, bruciante come il sole di ferragosto, come una nuvola di piacere che il cielo o meglio il caos del Bar Freccia aveva spinto verso di lui.
Incredibile e folle ma vero! La ragazza lo aveva preso per mano e lui sentiva che quella stretta gli procurava una sudorazione improvvisa e fastidiosa e ne ebbe pudore e cercò di ritirare la mano e di svincolarsi, ma lei lo guidava decisa cosicché sentì che anche la sua fronte incominciava a inumidirsi e poi, via via, a imperlarsi dello stesso antipatico e inopportuno sudore.

D'un tratto una goccia, come una grossa biglia di liquido amaro, gli rotolò lungo il naso e di lì precipitò chissà dove. Il sudore colava, frutto dell'eccitazione imbarazzata, il sudore represso  e quindi dilagante. Insomma 10nico, assillato dall'idea di fare una brutta figura, era nel panico.

(continua)
(felice)
"Non c'è nulla come la fretta che faccia perdere tempo"
"Non rompere le scatole a chi è felice"

10nico

Eh, 'ste fortune sfacciate capitano sempre agli alter-ego letterari!  (stupid)

Nonostante il sudore, speriamo che almeno lui concluda! (vecchio)
Chiamatemi Micky

Love long and prosper

Pier Le Blanc


3) Dorina si fermò di fronte a una porta laterale, allungò la mano sul pomello rotondo della maniglia e lo girò lentamente  e, quando la porta si schiuse,  entrò per prima trascinandosi il suo accompagnatore all'interno. Al buio, per un attimo, lui si sentì come sospinto leggermente verso la porta e con la schiena aderì alla sua superficie. Sempre al buio, sentì il profumo di lei che saliva alle narici, che inebriava e ipnotizzava i suoi sensi.

D'istinto alzò un braccio come per detergersi la fronte con la manica della giacca. Sentiva il respiro di Dorina rinfrescare il suo viso come se la bocca di lei fosse a due centimetri dalla sua. Non osava muoversi né fiatare. D'un tratto sentì i due pollici delle mani di Dorina che le accarezzavano delicatamente le orecchie essendo i capelli piuttosto assenti sul suo capo dall'aria intelligente.

Sentiva pulsare il sangue nelle sue arterie, sentiva il suo corpo vibrare per la tensione del momento e, incapace di ogni mossa, si sentiva come se stesse per scoppiare. Poi le carezze sulle sue orecchie cessarono, come risucchiate altrove, si sentì lo scatto breve di un interruttore e una luce incerta illuminò obliquamente la stanza.
"Perchè sei così sudato? " 
domandò Dorina dopo aver osservato la sua fronte sgocciolante.

4) "Si direbbe che tu non abbia mai visto una donna seminuda così da vicino"
disse ancora Dorina e intanto lo guardava negli occhi e il suo sguardo esplorava il suo viso e il suo corpo respirava davanti a lui, le gambe allineate, i fianchi magnifici e rotondi, solo impercettibilmente attraversati dalla fettuccia rossa del perizoma.

Quelle gambe avevano una linea superba; che le guardassi davanti o di fianco o di tergo erano perfette e sembravano disegnate dagli dei. 10nico intuiva che forse avrebbe dovuto dire qualcosa ma non voleva tradire nessun passo falso, non voleva rovinare nulla di quell'incantesimo e, in preda a quella timidezza che lo contrassegnava come il marchio delle sue buone maniere e che era frutto di una irragionevole sottostima delle sue capacità di seduzione, finì di balbettare uno stonato, sdrucciolante e ridicolo:
"Beh, fa un certo caldo qui e...si, insomma, fa proprio caldo..."

(continua)

(felice)
"Non c'è nulla come la fretta che faccia perdere tempo"
"Non rompere le scatole a chi è felice"

Pier Le Blanc

5) Dorina lo guardava fisso negli occhi e guardandolo gli si avvicinò ancora di più.10 nico sembrava inchiodato alla porta.
"Sai Ten, ti chiami così vero?  E' la prima volta da quando lavoro al bar Freccia che conosco uno come te, uno che mi piace sul serio, intendo dire... uno che non ci prova subito, come quel vecchio sporcaccione dai capelli bianchi, vecchi che vengono qui per allungare le mani e hanno la moglie a casa a cui raccontano palle. Ehi, dì un po' non è che, per caso, sei sposato anche tu o cose del genere, eh?"

"Nonn, no, non sono sposato..." bofonchiò Ten infilandosi due dita nel colletto della camicia e sbottonandolo nervosamente.
"Davvero Ten? Nessun matrimonio alle spalle, nessuna mogliettina che ti aspetta a casuccia?  Davvero sei libero, libero come un uccello Ten? Perchè sai, io quelli sposati che frequentano questo bar, questi repressi da quattro soldi in cerca di avventure a buon mercato, proprio non li sopporto. E poi si sbronzano, alzano la voce, alcuni ruttano sonoramente come se noi non esistessimo nemmeno, come se non meritassimo alcun riguardo, come se fossimo delle mignotte...delle mignotte hai capito? Guardami bene in faccia Ten, ti sembro una mignotta io? Dimmelo sul serio Ten,  dimmi, che cosa ti sembro?

6) 10nico, sempre inchiodato alla porta, aveva aguzzato la vista all'intorno. La stanza era un parallelepipedo dalle pareti grigie. Addossati ai muri c'erano degli armadietti metallici, grigi a loro volta, con un lucchetto e un nome sulla porta. I nomi erano probabilmente quelli delle ragazze del Bar Freccia e quell'antro aveva tutta l'aria di essere il loro spogliatoio. La luce adesso sembrava spiovere più viva e Dorina era davanti a lui in attesa.

Era alta, e forse per effetto di quei sandali rossi con il tacco, era anche più alta di lui, gli occhioni celesti con un punto interrogativo fisso nelle pupille. Ten la osservò come rapito, il petto che ansimava gonfiando ancora di più il reggiseno, le mani sui fianchi, il tanga rosso e le lunghe gambe immobili sotto il velo nero e trasparente che le avvolgeva fino alle caviglie.

Al buon Ten, come per un inevitabile riflesso del pensiero, venne in mente il film "Matrimonio all'Italiana" con Sofia Loren che, svestita più o meno come Dorina, lavorava in un bordello. Impacciato più che mai indugiò in un riprovevole silenzio, cosa che esasperò la ragazza.

(continua)
(felice)
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Pier Le Blanc

7) "Ecco lo sapevo, dovevo immaginarlo – urlò lei - anche tu sei come tutti gli altri, pronti a divertirsi, a farci i complimenti, a chiederci di uscire e poi a disprezzarci come mignotte. La verità è che, a frequentare questo bar, sono sempre i soliti maschi del cavolo tutti testosterone e niente cervello. Voi maschi alfa, depravati da taverna, sudore e bettole puzzolenti, birra e cafonate, turpiloquio e concupiscenza.

E questo bar, dove mio malgrado devo lavorare, è un covo di bellimbusti da quattro soldi te compreso... e io che ti credevo diverso, tu con quell'aria dolce, con quel comportamento educato.... Ma cosa ti credi...Lo sai con che tipo di signori potrei uscire io, credi che abbia bisogno di questi avvinazzati del Bar Freccia? Bar Freccia poi...a pensarci bene dovrebbe chiamarsi Bar Feccia, quello si che è il nome giusto per questa stamberga...!"
"Senti Dorina..."
"Stà zitto per favore, stai zitto...! Ma cosa credi...Dimmi un po', secondo te quanti ne ho portati qui dentro di quei bellimbusti che ci sono di là, eh Ten?  Sai quanti ne ho condotti di quegli ubriaconi in questo spogliatoio?"

Dorina adesso si muoveva su e giù  come una furia, andava fino in fondo al locale, ritornava verso di lui, faceva una giravolta e, a grandi falcate, ripartiva verso il fondo. Sembrava una tigre, le gambe bellissime, le cosce vibranti nei muscoli tesi, sotto il velo che fluttuava nelle giravolte. 10nico cominciò ad avvertire un disagio sempre più netto e, nonostante la ragazza gli facesse perdere la testa, cominciò a pensare seriamente di trovare il modo più gentile per tagliare la corda.

"Non lo so Dorina...forse.....forse è meglio che me ne vada...."
"Ahhh non lo sai...ma pensa un po' non lo sai...e dunque secondo te io mi porto i clienti nello spogliatoio, io e i clienti qui da soli e poi, magari secondo te, secondo quello che immagini tu, me li faccio anche in fila indiana uno dietro l'altro vero? E così che funziona la vostra testa bacata, è così che la pensi no? Anche tu, anche tu come tutti, tu con quell'aria così a modo...con quegli occhialini raffinati...oddiooo come sono sfortunata...oddiooooo come sono infelice, una mignotta... ecco cosa sembro... una mignotta..."

(continua)
(felice)
"Non c'è nulla come la fretta che faccia perdere tempo"
"Non rompere le scatole a chi è felice"

Pier Le Blanc


8) E così sbraitando Dorina si era abbattuta su una vecchia poltroncina lì nell'angolo che, essendo troppo bassa, l'aveva costretta a una posizione forzata con le gambe leggermente divaricate di modo che le sue magnifiche ginocchia risultavano all'altezza dei suoi occhi e si poteva ammirare tutto il profilo del suo corpo, un susseguirsi di linee e di curve mozzafiato. Dopo un silenzio improvviso, Dorina era scoppiata in singhiozzi.

"Ma cosa ti succede Dorina..., ma perchè piangi, ma perchè...."
Ten si era finalmente schiodato dalla porta e avanzava verso di lei; aveva afferrato la seconda poltroncina bassa lì presente e si era seduto al suo cospetto. Sul volto di lei scintillavano calde le lacrime, le più grosse lavavano via il trucco che scendeva in piccoli ruscelli neri lungo le guance.

Lei singhiozzava convulsamente e lui la guardava tenendole la mano, lei aveva gli occhi gonfi di pianto e lui la fronte gonfia di sudore gocciolante, lei aveva il nero del mascara sul volto e lui il rosso infiammato dell'emozione che gli incendiava le orecchie. Il rosso e il nero, da una parte la passione carnale e il sangue, dall'altra la negazione e la morte. Mai abbinamento simbolico sembrava più azzeccato in quei momenti intrepidi nello spogliatoio a luci fioche del bar Freccia.

(continua)
(felice)
"Non c'è nulla come la fretta che faccia perdere tempo"
"Non rompere le scatole a chi è felice"