VIAGGIARE spunti idee riflessioni vissuti occasioni sconvolgimenti by paolon2cv

Aperto da paoloDòCavaj, 26 Gennaio 2013, 08:37:47 AM

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Paolon


Mi son dato il tempo
Di vedere asciugarsi la pozzanghera
Tempo e luogo mi hanno fermato

Sostare e viaggiare
Con quel che sei
Come stai

E gia' scopro di me cose diverse
In questo andare e restare
Come le morbide onde
Del Trasimeno

FORUM:ormai parte della "Nostra Storia"
Tenerlo in vita, scrivere, collaborare, è anche dire"grazie" a chi lo ha progettato, realizzato, migliorato, difeso in tutti questi anni

Pier Le Blanc


Bravo Paolo,
il tempo libero, somma opportunità per noi pensionati, migliora anche la creatività e così tra laghi, fiumi e passeggiate, viaggi e pensieri, nascono anche delicate poesiole.
(felice)
"Non c'è nulla come la fretta che faccia perdere tempo"
"Non rompere le scatole a chi è felice"

Paolon

Invecchiando
sopporto sempre meno
le pesanti e afose nebbie padane
Questo misurare
parole e sentimenti.

Amo il Sud
Nella sua precaria follia
Nei gesti esagerati e non trattenuti
Nei forti abbracci
Nelle energiche strette di mano guardandosi negli occhi

Nelle sue donne che sanno di Oriente
E di storie lontane

Nei suoi vini e cibi
che non smettono di sorprendere e stupire

E nelle sue colorite contraddizioni
Trovo ancora il sangue della vita

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bibino59

Complimenti per le poesie   (appl)  (superok)

E grazie per l'omaggio al Sud (generico), commovente per me uomo del  Sud  (abbraccio)
Uno che si diverte a guidare una 2cv NON PUO' essere cattivo.

La cosa più preziosa che abbiamo in assoluto è il tempo. I soldi vanno e vengono, se ce li rubano li possiamo anche rifare; il tempo va solo e non ritorna. E soprattutto nessuno di noi può' sapere quanto ne ha a disposizione.  R.G.

Paolon

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Watson

L'ho fatto in passato più volte mai tutto insieme, posti belli con poco traffico  (su)

(felice)
W la vita

"non postare" è un pregio se ci si accorge di non avere nulla da dire, ma non tutti se ne accorgono. [Magomerlino]  La vita dura poco, se non giochiamo ora...  Watson nel cuore Gaia felicemente... tra i piedi

Paolon

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claudyane6


Paolon

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Paolon

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Paolon

#221
Un bel libretto edito dal Touring Club Italiano
€14.90

http://www.touringclubstore.com/cimage/img.php?src=/skin1/images/zoom/h2857aa.jpg&w=545&h=545&fill-to-fit=ffffff&sharpen&save-as=jpg&q=90

IL VIAGGIO
secondo la "Scuola del Viaggio" di Claudio Visentin

In pochi anni il viaggio è stato radicalmente ripensato e si è trasformato in profondità.
Per cominciare le nuove tecnologie hanno completamente cambiato le regole del gioco: la raccolta di informazioni, le prenotazioni, la condivisione dell'esperienza e naturalmente anche gli strumenti per raccontare.

Inoltre in molti casi lo stile di viaggio è diventato più importante anche della destinazione: spesso due viaggiatori visitano la stessa città, nello stesso periodo, e tuttavia finiscono per fare esperienze completamente diverse, quasi senza punti di contatto tra loro.

Infine, proprio mentre la globalizzazione estende il nostro orizzonte all'intero pianeta, il raggio d'azione di molti viaggiatori sembra essersi ristretto. Non è solo a causa del terrorismo, semmai è l'effetto di una nuova capacità di vedere, di capire, di scoprire l'esotismo alle porte di casa, per esempio in un quartiere multietnico della propria città: "Cerco un po' d'Africa in giardino, / tra l'oleandro e il baobab, / come facevo da bambino... "

Negli anni Ottanta del secolo scorso le numerose riviste di viaggio potevano 'scoprire' un Paese in ogni numero: il Portogallo, il Cile, la Nuova Zelanda ecc.
"C'era un tempo in cui diventare giornalisti di viaggio non era complicato. Bastava comprare un biglietto aereo, avere una qualche nozione grammaticale e un sacco di tempo da buttar via. L'accesso alla professione non era presidiato perché la professione, in pratica, non esisteva" . Così Paolo Faci.

Quel tempo però è finito per sempre. Il racconto di viaggio non ha quasi più senso, se inteso tradizionalmente come ingenua scoperta e descrizione dell'altro e del diverso.
Con Google Earth l'ignoto è a un
Pag.6
click di distanza, in pochi secondi possiamo vedere qualunque luogo dall'altra parte del pianeta.
E anche quando l'audace reporter si spinge ai confini del mondo, si ritrova sempre a fianco qualche turista più intraprendente, dal quale fatica a distinguersi.
La crisi dell'editoria fa il resto.

E tuttavia il racconto di viaggio continua a interessare il pubblico e sta solo sperimentando nuovi spazi e nuove forme d'espressione, perché ogni generazione deve raccontare da capo il mondo con parole sue.
Per esempio il moderno reportage ha superato i tradizionali confini delle riviste di viaggio e lo si può trovare su testate anche molto diverse, senza contare le nuove possibilità della rete, i blog e i social media.
E se qualche professionista fatica, per un esordiente riuscire a far conoscere il proprio lavoro è forse più facile che in passato.

La prospettiva del racconto trasforma l'esperienza stessa del viaggio.
Un Maggio creativo è prima di tutto un viaggio produttivo: non siamo più inerti spettatori, non accumuliamo soltanto informazioni e immagini nelle memorie digitali, ma cerchiamo di rielaborarle in forme originali.
Già durante il viaggio raccontare i luoghi attraverso la scrittura, la fotografia, il video e il disegno ci aiuta a comprendere quel che vediamo.
È uno sforzo di osservazione, di attenzione, di presenza; un'educazione del nostro sguardo per renderlo più limpido e profondo.
Al tem¬po stesso siamo attirati nel centro dell'esperienza, siamo chiamati a distinguere quel che è essenziale da quanto invece è solo accidentale.

La ricerca di storie, di persone/personaggi è anche una perfetta occasione per incontrare l'altro, lo straniero. L'incontro con chi custodisce i luoghi è la ragione ultima di ogni viaggio: come si può visitare una città senza voler conoscere i suoi abitanti, come se fosse solo una successione di monumenti senz'anima?

Il turismo sostenibile e responsabile è da sempre il nostro orizzonte, perché sappiamo che i viaggi hanno conseguenze profonde sull'ambiente e sulla vita dei locali.
E ci rallegra vedere come questa prospettiva sia sempre più condivisa.

Ma per noi, al di là anche dell'etica, turismo responsabile vuol dire soprattutto viaggi lenti, profondi, divertenti, veri: viaggi che insieme al corpo muovono la mente.

Ogni viaggio, da quello più turistico a quello più avventuroso, attraversa quattro fasi sempre uguali: partire, transitare, arrivare, tornare.
Pag.7
Questo orizzonte può essere però esteso lavorando sul tempo che precede la partenza, quando immaginiamo il nostro viaggio e formuliamo le domande che ci indicheranno la via.
Come ha scritto l'attore Giuseppe Cederna:
"Anche un viaggio nasce, cresce, invecchia e poi muore. Ma appena nato è già grande. Capace di usare la testa, di farci e disfarci a suo piacimento. Fra un'ora il nostro viaggio, dopo mesi di gestazione, vedrà finalmente la luce. Ci riconoscerà? Assomiglierà almeno un po' anche a noi? Ci vorrà bene? Ci aspettiamo grandi cose da lui" 2.

Viene poi il tempo successivo al ritorno, quando il viaggio continua nel suo racconto e per questa via si apre a una nuova dimensione.
Viaggiamo guardando avanti, ma solo quando ci volgiamo indietro capiamo davvero cosa abbiamo visto.
Riordiniamo gli appunti, scegliamo le immagini e, in questo trasloco del viaggio dall'esperienza alla carta (o ad altre forme espressive), lo vediamo finalmente in una luce nuova e più vera.

La tecnologia non ci salverà. Certo, abbiamo a disposizione apparecchi sempre più perfezionati e a un costo contenuto. Con un semplice smartphone possiamo scrivere, fotografare, filmare e registrare suoni: un sogno, per i viaggiatori del passato. Eppure spesso i risultati sono deludenti, ripetitivi, banali, perché anche gli strumenti più raffinati, da soli, servono a poco.

Per questo, pur utilizzando tutti i nuovi dispositivi digitali e le piattaforme di condivisione online, non permettiamo mai allo strumento di farsi fine.
La scrittura - semplice, duttile, efficace - resta al centro della scena (non a caso le dedichiamo la parte più consistente di questo manuale) e proponiamo regolarmente il settecentesco (eppure così moderno!) carnet de voyage, con la sua caratteristica alternanza di scrittura e disegno.
Cerchiamo di andare oltre un'idea banale di modernità, di non accontentarci dell'ultima moda, quando possiamo mettere al servizio della nostra creatività tutta la gamma degli strumenti disponibili, antichi, moderni o futuribili.

Scrittura, fotografia, video o disegno? Da un lato è impossibile esprimersi con la stessa efficacia utilizzando strumenti tanto diversi; prima o poi bisognerà riconoscere la nostra vocazione, quel che sappiamo fare meglio.
Pag.8
E tuttavia storie diverse vogliono essere raccontate in modo diverso.
Quella luce obliqua della sera reclama una fotografia (o un acquerello);
un dialogo vivace sarà reso mille volte meglio in un video che su una pagina,
ma solo la scrittura riuscirà poi a tenere assieme vicende intricate, a spiegare la storia di un luogo.

II nuovo racconto di viaggio prende forma al punto d'incrocio di strade, sguardi e pensieri, nasce dal dialogo tra diverse forme espressive.
La circolazione delle idee arricchisce tutti: al fotografo gioverà guardare il suo oggetto con lo sguardo lento del pittore, quest'ultimo imparerà dallo scrittore a curare meglio i testi del proprio carnet e così via.



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Paolon

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Paolon

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claudyane6

quante belle idee!!! 

oggi con qualche pannello solare e pedalata assistita non dovrebbe essere neanche faticoso portarsi dietro un giaciglio

Paolon

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Paolon



     


                                        (guid)
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Paolon

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Paolon

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Paolon




Banana Yoshimoto – da "AMRITA" ed. Feltrinelli, pagina 21

Avevo delle immagini e dei pregiudizi sul Giappone e i suoi abitanti.
Questa scrittrice me ne ha date di nuove e me ne ha tolti parecchi con la sua delicata sensibilità nel cercare di vivere e capire il vario alternarsi dei sentimenti suoi e delle persone vicine, famigliari e non.

La maggior parte dei miei trasferimenti dalla città al luogo dei raduni li compio, come ho fatto in tanti anni per lavoro, da solo.

Spesso vivo ancora questi momenti con radio e musica spenta, lasciandomi trascinare dal rumore dei miei pensieri o ascoltando il frullare del motore, consapevole che il viaggio mi sta portando ad incontrare persone, a vivere momenti ricchi di saluti, abbracci, discorsi, chiassose bicchierate.

Alla ricchezza della iniziale solitudine, subentra allora quella dell'incontro, della condivisione dalla quale è faticoso separarsi nel momento della reiterato tentativo di partenza.

Con poche parole l'autrice ci acquerella quegli attimi, con qualche pennellata di sentimenti di abbandono e di immediata nostalgia


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... Poi comincio a pensare: dov'è quel posto bellissimo di cui mi hanno parlato? oppure: dov'è che si fa quella festa popolare? e l'immaginazione comincia a farsi più precisa...
Ma poi finisce sempre che torno a casa chiedendomi puntualmente: se sono arrivato a pensare tutto questo, se l'idea mi attira tanto, perché non ci vado? Forse perché prevale la voglia di tornare, chissà".
"Forse perché c'era Mayu?" "Ma adesso non c'è più." "Già."

In quel momento, all'improvviso provai una sensazione triste, come in una festa d'addio per qualcuno che sta per andare lontano, e che non ritornerà.
....
"Mayu era una da viaggi, però," disse improvvisamente Rynichiró.
Prima di quella sera non aveva mai parlato per primo, spontaneamente, di Mayu.
"Una donna 'da viaggi' in che senso? È un'altra di quelle tue espressioni da scrittore?" scherzai.
"Proverò a spiegarmi meglio," disse sorridendo.

"Nel lavoro lei era molto navigata, ed era piuttosto cinica riguardo a parecchie cose, ma aveva anche un lato puro, che era la sua parte più imprevedibile. E affascinante.
I viaggi... i viaggi sono una strana cosa.
Non voglio dire banalità tipo "La vita è un viaggio" o "Compagni di viaggio", ma quando si fa un viaggio di due o tre giorni con le stesse persone, quando non c'è distinzione di sesso e non bisogna lavorare, per via della stanchezza o di altre ragioni, si va stranamente su di giri, no?

In auto, sulla via del ritorno, non riusciamo a separarci dagli altri, c'è un'atmosfera di grande allegria, qualunque discorso sembra interessante e divertente, e siamo così contenti da avere quasi l'illusione che questa sia la vita vera.

Anche dopo essere arrivati a casa, ci sembra che la presenza di quelle persone indugi intorno a noi, e il giorno dopo quando ci svegliamo da soli ci chiediamo:
Beh? E gli altri dove sono?
E poí nella luce del mattino, ancora assonnati, sentiamo una stretta al cuore... mi segui?

Però gli adulti vivono con l'idea "Le cose sono belle perché finiscono" stampata nel cuore, non è vero?
Mayu no, era diversa. Lei era cosi ingenua da credere fermamente che se provi una sensazione straordinaria, devi cercare di portarla avanti a tutti i costi.
...
Era una cosa a cui avevo pensato molto quando lei era morta. "Il regista, lo staff, gli attori. Per usi determinato periodo, con un determinato scopo, ci si trova insieme alle stesse persone. Lavorando fino allo stremo, senza distinguere la notte dal giorno, al massimo della concentrazione. Uniti in modo più profondo di quanto non accada con la famiglia, con il proprio compagno. Fisicamente, spiritualmente.
Però a tenere insieme quelle persone è solo un copione, e quando le riprese sono finite si disperdono tutte in un batter d'occhio. Per tornare ognuna alla propria vita. Di quei giorni restano solo le immagini di un film.
Probabilmente, nel rivedere le scene girate, si possono ritrovare tracce di quelle esperienze. Ma non torneranno più.
Forse questo non è che una rappresentazione della vita in scala ridotta, ma quando si fa una vita normale non è necessario ricordarsene così spesso. Credo che a intossicare Mayu non siano stati l'alcol e i tranquillanti ma quel ciclo troppo intenso di incontri e separazioni.
".Dici? Forse in questo siete simili. Dopotutto siete sorelle," sorrise Ryizíchiró.
"In questo non lo siamo," esclamai sorpresa. "Non credo che io arriverei a morire per queste cose."
"Sì, forse hai ragione, siete due tipi piuttosto diversi," disse.
Ma io cominciai a riflettere.
22

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Paolon

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claudyane6

giusto qualche giorno fa ho ritrovato il sacchetto in cui i miei genitori mettevano i contanti nei viaggi anni fa, si fissava con una molletta da balia all'interno degli indumenti intimi in modo che non venissero persi e sopratutto rubati

Paolon

Leggere e rileggere la Yoshimoto è per me ogni volta scoprire piccoli scorci nuovi di osservazione e di sensibilità.

Abituati spesso a porre attenzione solo alle forti emozioni, rischiamo di perdere le sfumature dei sentimenti che ci darebbero accesso a una miglior comprensione di noi stessi e degli altri.

Qui è il viaggio e l'attenzione a guardarsi nel viaggiare che da un significato più profondo al paesaggio, alle cose, all'incontro e alle persone.

Buona e lenta lettura, meglio, parola per parola.
paolon

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Banana Yoshimoto – da "Amrita" ed. Feltrinelli


da pagina venti
.. Un bambino è fantastico. È potenzialità allo stato puro."
"Sì, questo sì, se uno ci pensa, ha ancora tutta la vita davanti.
Il primo giorno di scuola, il primo amore, la scoperta del sesso, la gita scolastica..."
"La gita scolastica?"
"Non te l'aspettavi? Per me che al liceo non potei andarci perché mi era venuta la febbre, è rimasta un mito."

"Come mai non fai un viaggio?" chiesi.
Non so perché gli feci questa domanda. Avevo solo dato voce, senza neanche riflettere, il pensiero che mi era venuto in mente nel modo più naturale.
"Un viaggio... sai che mi piacerebbe? Del resto potrei sempre farlo, in qualsiasi momento."

Lo disse con tono sognante, come chi pronunci delle parole appena imparate, dal suono dolce, bellissimo.
"Anche perché non sono più costretto a viaggiare con i soldi contati come un tempo," aggiunse poi.
"Quando si sta fuori per diversi mesi, viaggiare troppo in economia fa male alla salute," dissi.

Ryùichiró, che aveva acquistato energia come se fosse eccitato per un'improvvisa scoperta, continuò:
"A volte mi capita di andare in Kyushu o in Kansai per scrivere dei reportage, insieme a un redattore e a un fotografo. Quasi sempre si tratta di lavori sbrigativi fatti insieme a conoscenti.
Ma comunque viaggio raccogliendo informazioni, prendendo appunti, che è diverso dall'andare da soli senza uno scopo preciso.
Dopo un viaggio di due o tre giorni lavorando così, senza mai allentare la concentrazione, è come se la mente fosse più lucida e ricettiva, e a quel punto mi passa la voglia di ritornare a casa.

Forse è strano, ma penso seriamente clic continuare il viaggio sarebbe la cosa più naturale.
Non ho particolari responsabilità e l'affitto lo posso pagare con un bonifico bancario dovunque mi trovi.
Siccome mi porto sempre dietro il passaporto come documento di identità, da alcuni posti posso anche andare facilmente all'estero.
Un po' di risparmi ce li ho. E sull'aereo o sul treno di ritorno, pensando che non devo fare altro che prendere qualche coincidenza per continuare il viaggio, provo una specie di euforia.

In quei momenti ho la sensazione di iniziare una nuova vita.
Mi basta comprare le poche cose necessarie, lavarmi la biancheria nel bagno dell'albergo, e i testi li posso sempre inviare per fax.
Poi comincio a pensare: dov'è quel posto bellissimo di cui mi hanno parlato? oppure: dov'è che si fa quella festa popolare? e l'immaginazione comincia a farsi più precisa...
Ma poi finisce sempre che torno a casa chiedendomi puntualmente: se sono arrivato a pensare tutto questo, se l'idea mi attira tanto, perché non ci vado? Forse perché prevale la voglia di tornare, chissà".

....
"Mayu era una da viaggi, però," disse improvvisamente Ryùichiró.
..."Una donna 'da viaggi' in che senso? È un'altra di quelle tue espressioni da scrittore?" scherzai.
"Proverò a spiegarmi meglio," disse sorridendo.
"Nel lavoro lei era molto navigata, ed era piuttosto cinica riguardo a parecchie cose, ma aveva anche un lato puro, che era la sua parte più imprevedibile. E affascinante.

I viaggi... i viaggi sono una strana cosa.
Non voglio dire banalità tipo "La vita è un viaggio" o "Compagni di viaggio", ma quando si fa un viaggio di due o tre giorni con le stesse persone, quando non c'è distinzione di sesso e non bisogna lavorare, per via della stanchezza o di altre ragioni, si va stranamente su di giri, no?

In auto, sulla via del ritorno, non riusciamo a separarci dagli altri, c'è un'atmosfera di grande allegria, qualunque discorso sembra interessante e divertente, e siamo così contenti da avere quasi l'illusione che questa sia la vita vera. Anche dopo essere arrivati a casa, ci sembra che la presenza di quelle persone indugi, intorno a noi, e il giorno dopo quando, ci svegliamo da soli ci chiediano:
"Beh? E gli altri dove sono?"
E poi nella luce del mattino, ancora assonnati, sentiamo una stretta al cuore... min si segui?
Però gli adulti vivono con l'idea che "le cose sono belle perché finiscono" stampata nel cuore, non è vero?

Maya ili), crei diversa. Lei era così ingenua da credere fermamente che se provi una sensazione, devi cercare di portarla avanti a tutti i costi.
......

Da pagina 182
...
`Andata!" disse Ryuichirò, e fece volare l'auto.
La strada era ampia, bianca sotto i forti raggi del sole. Non c'erano quasi automobili, e il verde ai lati della strada correva via veloce. Dai suoi spiragli ogni tanto si intravedeva, scintillante, il mare.
Il brusio abbagliante della luce si perdeva nella distanza.

Con i finestrini spalancati, capelli e viso erano colpiti da un vento che quasi toglieva il respiro.
E l'odore del mare, l'odore della polvere sollevata nella corsa, gli edifici bianchi.
I passanti che camminavano con un'andatura tranquilla, i colori vivaci degli abiti... tutto passava rapido come il fischio di un proiettile.

La frase `Se corri così farai un incidente', si sarebbe persa nel vento senza arrivare a destinazione, così me la risparmiai.
Ryúichirò, completamente preso dalia guida, guardava la strada senza distrarsi.
Tutto, nel paesaggio che sfrecciava via, appariva rapido e fresco.
In quel momento lo pensai con forza.
In quel paesaggio abbagliante, centro di un mondo che mi avvolgeva vorticoso.
...

Essere qui, ora, con certezza, e sentire in un solo momento tutto quello che ci circonda con questo corpo che non esiste che adesso.
Ero così commossa che mi spuntarono le lacrime.

La velocità non ammette sentimentalismo.
In quel turbine la mia commozione si asciugò con grande rapidità, si confuse con quel momento abbagliante e si disperse.
E così le mie lacrime, in un lampo.

Passando attraverso file di bassi híbiscus, andammo a sederci su un grande prato in cuna a una collinetta, e lì con sandwich e succhi di frutta facemmo un picnic da libro illustrato.
Il parco era talmente vasto che ad addentrarsi troppo all'interno c'era il rischio di perdersi.
Una fitta vegetazione si stendeva a perdita d'occhio, il cielo era di un azzurro profondo, e dal posto in cui eravamo potevamoo vedere tutta l'isola dall'alto.
La vista era talmente limpida che sembrava di vedere il vento che attraversava il paese lontano e la giungla.

"E stato un bene che Yóshio sia venuto," disse Ryitichirò. "Sembra così contento."
"Sì, e poi penso che sia un'ottima cosa cominciare ad accumulare varie esperienze già alla sua età.
Prendere l'aereo da solo, trovarsi in un ambiente dove si parla inglese, fare acquisti facendosi capire a gesti. Soprattutto per un bambino come lui che vive molto sul piano rasentale, credo che aiuti ad acquistare sicurezza," dissi.
"Sì, è così.

Io queste esperienze ho cominciato a farle da grande, ma penso che faccia bene provare per una volta a sentirsi un po' nei guai, a sentire di essere piccoli e insignificanti nel mondo.
Non è masochismo, ma metti per esempio che ti rubano il bagaglio, nel bagaglio avevi il passaporto, senza passaporto non puoi neanche andare in albergo, oppure hai affittato un appartamento e il padrone di casa è ostile, tu non sai esprimerti in quella lingua e nel bagno non c'è acqua calda, cose del genere.
A quel punto devi reagire. Devo fare qualcosa! pensi.

Secondo me è in quelle occasioni che scatta qualcosa. Una cosa prima sconosciuta.
Allora ti viene voglia, dico per dire, di studiare le lingue, e siccome non ti senti più così sicuro e protetto, smetti di fare fesserie, e non ti lasci più prendere dal panico.
E' un'ottima esperienza, soprattutto alla sua età."
"E' vero",dissi.

I sandwich squisiti preparati, dai nostri amici. I succhi dolci spremuti dalla natura. Il cielo così azzurro che pare scendere su di noi. Si estende all'infinito sopra le nostre teste, così puro da dare l'illusione di poterlo toccare.
Le nuvole corrono leggerissime, sciogliendosi.
Si sente appena l'odore del mare.
E il paesaggio che si spalanca sotto i nostri occhi si allarga nella distanza come una distesa infinita di granellini, scoprendo senza riserve paesi e vegetazione, deserti e posti pieni di gente affaccendata, foreste e mare, tutte le cose che formano l'equilibrio dell'isola.
Questo cielo incredibile, fondendosi in questa visione, vi aggiunge un tocco di luminosità e dolcezza.

"Che cielo incredibile," dissi, tendendo il collo verso l'alto quasi fino a farmi male.
"Davvero, a guardarlo è talmente azzurro che si rimane straniti," rispose Ryúichírò.

... Il cielo è così azzurro, le ombre così dense che a prenderne coscienza si prova un senso di stupefatta meraviglia per tutte le cose.


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Paolon

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Pier Le Blanc


Mi piacciono questi stralci di giornale, pezzi autorevoli di chi sa condire con le  emozioni la scrittura.

Bravo Gramellini, bravo Pasquale e bravo Paolon per la segnalazione.
(felice)
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"Non rompere le scatole a chi è felice"

COIO3

fotina e prosa mi fanno venire in mente la pubblicità di just eat: hamburger buoni, quante emozioni (appl)

povero vecchio, guarda da lontano quel mondo malvagio e meraviglioso senza più trovare la forza di immergercisi.

povero gramellini, guarda da lontano quel mondo malvagio e meraviglioso senza mai trovare il coraggio di immergercisi.

povero me, tutte le volte che mi son seduto rinunciando a immergermi nella meraviglia e nella malvagità mi son ritrovato a emozionarmi anche solo per un ka22o di hamburger  (stupid)

per quanto ami la vita tornerò a sedermi, e capiterà anche a voi, chè i campioni del mondo non sono di questo mondo  ;D

Whatever Works ;)

Paolon





presentazione dl suo sito:

Illustrazioni fatte con amore

Benvenuti!
Sono Lisa, illustratrice e artigiana.
Vorrei definirmi una viaggiatrice, che sia nel mondo o con la mente è impossibile star ferma!
La mia valigia è sempre lì, già pronta sotto al letto, impaziente di lanciarsi alla scoperta di nuovi colori, di forme insolite e volti inconsueti.
Illustro la tua voglia di viaggiare in tutti i mondi possibili, e spero con il mio lavoro di trasmetterti leggerezza e sorrisi!
Ho un piccolo laboratorio felice dove creo, sperimento, taglio e rilego.
Illustro libri, disegno storie, progetto i miei prodotti e poi con cura li realizzo.
Dedico a questo progetto tutto il mio tempo: nei momenti liberi mi piace collezionare vecchi oggetti ritrovati, amo il cinema (pop corn maxi obbligatorio) e sono sempre pronta a partire per un viaggetto!

Love Lisa ♥



                          (guid)

https://www.etsy.com/shop/LisaCiccone
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Paolon



in AQUILA

( L'ho incontrata alla mostra dell'artigianato a Verona, simpatica e deliziosa)
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Paolon

#238


                     (guid)

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Paolon



                                   (sorpreso)
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