1940 colle piccolo San Bernardo

Aperto da Watson, 24 Novembre 2006, 14:54:47 PM

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Watson

Parte 1°
Il nostro giro continua dal percorso indicato precedentemente nel post "Susa-Moncenisio turismo e forti",  (guid)
siamo al colle del Moncenisio e decidiamo di proseguire per la strada, inizia una lunga discesa, due ampie curve, notiamo sulla sinistra una costruzione che d'estate vende un ottimo "fromagio" (scritta letta sul cartello)  (matto), poi la strada piega verso destra, ma se notate a sinistra c'è su uno spiazzo con l'immancabile tavola di orientazione, questo è un buon punto per osservare i paesi di Lanslebourg e Lanslevillar (dall'alto sembra di vedere quelle cittadine del vecchio west americano);

proseguiamo per l'ampia strada entrando in un bellissimo bosco  (su) (anche questo d'autunno si colora) e percorriamo alcuni larghi tornanti ci fanno scendere di 700 metri, giunti alla rotonda del paese (10 km percorsi) svoltiamo a destra direzione il colle de l'Iseran.

La strada inizia a salire dopo il villaggio di Lanslevillar, una serie di ripidi tornanti ci portiamo sui 1700 metri, poi un lungo tratto pianeggiante raggiungiamo il piccolo villaggio di Bonneval-sur-Arc (29 km percorsi),  (felice1)
qui inizia la lunga salita che ci porterà al colle più alto d'Europa, la strada si restringe e inizia a salire (ci alziamo di quasi 1000 metri), entriamo nel parco nazionale de la Vanoise e dopo circa 14 km arriviamo al col de l'Iseran a 2770 metri...  (felice1)

.... segue


[allegato eliminato dall\'amministratore]
W la vita

"non postare" è un pregio se ci si accorge di non avere nulla da dire, ma non tutti se ne accorgono. [Magomerlino]  La vita dura poco, se non giochiamo ora...  Watson nel cuore Gaia felicemente... tra i piedi

Watson

#1
... precede

Qui ci sono gli impianti di risalita che ti portano sul ghiacciaio alle vostre spalle, questo è uno di quei posti dove si scia anche d'estate,  ;D
alcuni affermano che i francesi per far risultare il colle il più alto, abbiano spostato lo scollinamento della strada un paio di metri più in alto, essendo il passo dello Stelvio a quota 2758 metri,  (matto)
abbiamo percorso fino a qui 43 km.

La discesa è più facile si percorre un lungo vallone e poi  un paio di tornanti che ci fanno scendere fino ai 2000 metri, giungiamo così, subito dopo un ponte, ad un parcheggio sterrato, da dove si parte un impegnativo sentiero che ci conduce al disgraziato passo della Galisia;  (muro)
qui nel lontano novembre 1944 trovarono la morte 41 persone tra partigiani e soldati inglesi che scappavano verso la Francia liberata (il passo si trova a soli 3000 metri, ma la presenza di un ghiacciaio e il periodo furono infausti per le sorte di quelle persone).

Siamo giunti al centro abitato di Val d'Isère (59 km percorsi),  (giu) la classica brutta cittadina piena di casermoni e seconde case, ben diversa dai villaggi che abbiamo superato nella precedente valle  (su),
usciti dal paese faccio notare sulla sinistra il particolare trenino, che ricorda una metropolitana, serve per raggiungere gli impianti da sci situati nella valle a fianco (si vede che i francesi sono più avanti di noi, in Italia se non arrivi fino ai piedi delle piste da sci con l'auto, la gente non si muove),  (giu)

incontriamo una serie di gallerie costruite per permettere di superare il lago artificiale du Chevril, giunti al fondo possiamo fermarci ad ammirare le Barrage de Tignes con il suo ragazzo gigante disegnato sulla diga,  :o
la strada continua a scendere e nel giro di pochi chilometri (21 dalla diga) ci troviamo alle porte di Sèez ad una quota di 900 metri, senza entrare nel paese giriamo a destra al bivio per il col du Petit St-Bernard  (87 km percorsi).  (appl)

.... segue

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"non postare" è un pregio se ci si accorge di non avere nulla da dire, ma non tutti se ne accorgono. [Magomerlino]  La vita dura poco, se non giochiamo ora...  Watson nel cuore Gaia felicemente... tra i piedi

Watson

#2
.... precede

Da qui ci attendono altri 28 km prima di giungere alla meta del colle,
all'inizio la strada è un susseguirsi di tornanti che, se uno non soffre il mal di mare, ti fanno salire fino ai 1800 metri di La Rosière (20 lunghi km di salita),  (ole)
i tornanti spariscono e la strada entra nell'ultimo vallone, un lungo rettilineo spezzato solo dagli ultimi due tornanti che precedono il vecchio ospizio del colle  (vecchio) (forse oggi ristrutturato),

il confine è a poche centinaia di metri una volta superato si può notare sul terreno al lato della strada una serie di pietre non molto grosse che se viste dall'alto formano un cerchio, esso è un Cromlech celtico.  (vecchio)

Anche questa fatica è conclusa, abbiamo percorso 117 km,
siamo partiti dai 2084 metri del colle del Moncenisio,
per scendere ai 1400 metri di Lanslebourg,
poi risaliti ai 2770 metri del colle dell'Iseran,
ridiscesi ai 890 metri di Sèez
e terminato con i 2188 metri del colle del Piccolo San Bernardo.  (appl)

... segue


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"non postare" è un pregio se ci si accorge di non avere nulla da dire, ma non tutti se ne accorgono. [Magomerlino]  La vita dura poco, se non giochiamo ora...  Watson nel cuore Gaia felicemente... tra i piedi

Watson

#3
... precede

Parte 2°

Ritorniamo sulla strada che da Sèez porta a La Rosière, dopo l'ultimo tornante a sinistra incrociamo una strada a destra che porta al villaggio di Les Euchert, svoltiamo e prima del villaggio prendiamo a sinistra per una strada sterrata che costeggia un piccolo aeroporto (i francesi fanno delle piste da volo anche sulle vette!),  (felice1)

proseguiamo per la strada che è stretta e un pochino difficoltosa, risalendo la montagna, dopo molti tornanti e passando sotto diversi impianti di risalita, giungiamo al Col des Embrasueres 2303 metri,  (su)

i tornanti spariscono e la strada prosegue dritta poco sotto il crinale, la meta non è molto lontana, il colle delle Traversette 2383 metri, ma quello che interessa a noi è il fortino "La Redoute Ruinée",  posto poco prima, (appl)
quando nel lontano 1995 salii da questa strada, trovai nel forte uno strano tedesco, che con il suo minivan era salito a curiosare, visto che lui era entrato con l'auto, io presi il coraggio e transitai con la mia 2cv dentro il forte, passando su un ponte di legno che per fortuna non cedette, oggi non so come si trovi il forte e il ponte, quindi  (vecchio) STATE MOLTO ATTENTI,   (police1) questi percorsi possono essere pericolosi, specialmente visitare ruderi della passata guerra, ma il fascino che emanano, per qualcuno può risultare suadente.  (angel)

... segue


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W la vita

"non postare" è un pregio se ci si accorge di non avere nulla da dire, ma non tutti se ne accorgono. [Magomerlino]  La vita dura poco, se non giochiamo ora...  Watson nel cuore Gaia felicemente... tra i piedi

Watson

#4
... precede

1940, 10 giugno, Roma, Italia, piazza Venezia, folla in basso, balcone in alto, co****ne in centro, discorso... "Combattenti di terra, di mare e dell'aria!..."

Inizia così un periodo della nostra recente storia, un gesto avventato dalle drammatiche conseguenze, ma cosa centra con il nostro post questo?..
Spostiamoci sulle Alpi e precisamente andiamo al colle del Piccolo San Bernardo, l'11 giugno inizia una guerra strana, i francesi fanno brillare le cariche ed interrompono la strada che scende a Bourg-St-Maurice, ma gli italiano hanno l'ordine di non sparare, così si va avanti per 10 giorni...
21 giugno, il tempo non è bello, c'è ancora tanta neve, ma da Roma giunge l'ordine di attaccare, chissà che agitazione tra i fanti italiani, ...
- ore 8 gli aerei bombardano senza colpire il forte Traversette o Redoute Ruinèe (esso è un ex forte costruito dai Savoia nel 1600, quando la regione apparteneva ancora allo stato Sabaudo, distrutto da un incendio venne ricostruito verso la fine del 1800 dai francesi e rinominato a ricordo del precedente forte)
- ore 8.30 anche l'artiglieria spara verso il forte dal colle (il forte è più un avamposto che ha una ottima visuale del colle del Piccolo San Bernardo)
- gli alpini arrivano a 200 metri dal forte e scoprono a proprie spese che i reticolati posti a difesa sono intatti!, come se non bastasse la nebbia che li aveva coperti fino a quel momento si dirada e i francesi senza neanche aspettare un secondo sparano bloccandoli alla ridotta sarda.
- alcuni colpi di artiglieria colpiscono il forte (il forte è stato ricostruito usando anche la roccia come riparo, i colpi non causano morti nella guarnigione, protetta da metri di roccia)
- ore 12 osservatori credono di vedere il forte cadere, sopraffatto dalle nostre truppe e ordinano l'avanzata per il colle
- ore 12.15, una colonna di una ottantina di mezzi avanza per la strada, i francesi che non hanno subito perdite sparano dalla finestra posta proprio sopra la strada e bloccano la colonna, stupore tra i fanti e i carristi, che se la danno a gambe elevate e lasciano i mezzi fermi sulla strada!
- In serata alcuni alpini aggirano il forte e interrompono la teleferica e le comunicazioni con il fondovalle, la giornata termina con un nulla i fatto.
22 giugno calma piatta
23 giugno nuovo bombardamento il forte è colpito pesantemente, ma i francesi si riparano nei ricoveri sotto la roccia e non subiscono perdite
- i fanti dal colle tentano a piedi di avanzare, ma le mitragliatrici francesi li bloccano nuovamente
- ci provano i carri armati a tutta forza, fanno tutto loro, scartano gli ostacoli e si imbattono su un campo minato bloccandosi
- i francesi sono riusciti a comunicare con il comando e chiedono di ritirarsi, ma ricevono risposta negativa, devono rimanere come punto di osservazione avanzata per i forti arretrati
arriva finalmente la sera e la situazione vede gli alpini bloccati sia sul colle che di fronte al forte a soli 200 metri!
24 giugno, si capisce che la fine è vicina, perché dai forti francesi, nella notte vengono sparati tutti i colpi rimasti...poco dopo a Roma si firma l'armistizio di questa assurda guerra (due giorni prima i francesi avevano firmato con i tedeschi)
25 giugno alcuni ufficiali italiani che preferiscono trattare con le parole invece che con le armi, si avvicinano al forte dalla ridotta sarda sventolando una bandiera bianca!, dicono basta alla guerra e chiedono al comandante francese cosa vuole fare; egli risponde che aspetta un ordine scritto dal suo comando e invita gli ufficiali a pranzare con loro al forte!
30 giugno il co****ne visita i luoghi dove si è combattuto, e sia al colle del Moncenisio (forte Petit Turrà) che qui al Piccolo San Bernardo sul forte Redoute Ruinèe sventola ancora la bandiera francese
2 luglio arriva l'ordine scritto di arrendersi i francesi lasciano il forte ricevendo gli onori elle armi dalla GAF (guardia alla frontiera), per otto giorni hanno impedito agli italiani di usare la strada che scene dal colle, la guerra e finita, ma tutti sappiamo che non è così durerà ancora per 5 lunghi anni e porterà solo morte e distruzione.  (mart)

(felice)



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patatacotta

#5
Bel resoconto tony complimenti prosegui così con i tuoi racconti e la ldl per me è belle che fatta!  (appl) bravo
Spiega però  la presenza di mercenari Zuavi pronti sulle alpi a reprimere l'anelito di rivoluzione dei "liberali" oppure dei fieri difensori dello Stato Pontificio.
I veri vincitori della guerra risorgimentale.
Perchè se ne vede uno?  O sbaglio! (felice1) Kpunto in arrivo

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bubbo

molto bello. E' una gita che vorrei proprio fare! peccato che da Roma parto un pochino da lontano..

comunque di nuovo complimenti e bravo per le informazioni dettagliate della battaglia. Forse da quelle parti ci dovrebbe essere anche il forte chamberton (..vado a memoria e forse se ne e' parlato su un vecchio numero della ldl) che i francesi ci distrussero immediatamente. La guerra inizio' male e fini peggio...

Watson

Chaberton, so tutto sullo Chaberton, è il forte costruito tra le due guerre a 3130 metri, venne distrutto dai francesi in un solo giorno, anzi in poche ore... (vecchio)
so tutto, ci sono stato solo 2 volte, ci voglio tornare, sono malato di Chaberton, tutte le volte che passo da Exilles e lo vedo sbavo, chilometri di bava, aspetta 7 giorni e ti posto tutto sullo Chaberton, solo lei la mia Charleston non è potuta salirci, non mi fidavo altrimenti fin dove la strada lo permetteva lei ci sarebbe arrivata  (mart)

http://www.2cvclubitalia.com/public/smf/index.php?topic=506.msg8049#msg8049

(felice)

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W la vita

"non postare" è un pregio se ci si accorge di non avere nulla da dire, ma non tutti se ne accorgono. [Magomerlino]  La vita dura poco, se non giochiamo ora...  Watson nel cuore Gaia felicemente... tra i piedi

bubbo

bene Watson, allora mi aspetto un bel racconto come quello che hai fatto. prenditi il tempo che vuoi e scrivi tutto quello che sai perche' e' un argomento che mi appassiona. poi discutiamo sull'altro post del motore ad acqua, ma non ti inc...are troppo! noterai che a volte mi contraddico perche' quello che scrivo puo' essere inteso come provocatorio, ma non e' il mio pensiero! Voglio sapere solo cosa ne pensi!

patatacotta

#9
Nell'attesa che il p.ncino di Wtson ritorni dal cartolaio con i quinterni di RICERCHE per il consueto  antologico riassunto Io e Bubbo ci mast****mo mentalmente (nell'attesa).  (spett)

http://www.fortechaberton.com/pan_360.HTM

Watson

Non vale, se tu guardi il sito per eccellenza dove ci sono migliaia di foto sull'argomento, poi quando io posto le mie piccole foto, tutto diventa misero...  (piango) (piango)

Basta dirlo e invece di una racconto personalizzato ti posto anch'io decine di siti dove puoi trovare racconti, foto, descrizioni...  (mart)
... ma tutte scritte da persone che non hanno la passione delle bicilindriche, e poi vuoi mettere vedere una Charleston in posti dove solo le aquile osano... (muoio)

N.B. sullo Chaberton non vedrete la mia dolce automobilina, solo perchè hanno poi chiuso la strada ai mezzi a motore, altrimenti l'avrei portata anche lassu (non in cima, non è un 4x4)
(felice)
W la vita

"non postare" è un pregio se ci si accorge di non avere nulla da dire, ma non tutti se ne accorgono. [Magomerlino]  La vita dura poco, se non giochiamo ora...  Watson nel cuore Gaia felicemente... tra i piedi

patatacotta

No! No! Vogliamo il racconto personalizzato, la tua giusta osservazione sul sito è e resta tale non un racconto 2civillistico. Dai! Dai! spara  (compu)
Ciao! patagesso  :)

Watson

Riprendo in mano anche questo 3D, visto che ha lo stesso problema di altri vecchi thread, quando invece che collegare le foto si allegavano e molte sono andate perdute.


le foto sono ingrandibili se c'è scritto "clicca  (su)" (cliccare sull'immagine)


buona lettura  (felice)

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Parte 1°
Il nostro giro continua dal percorso indicato precedentemente nel post "Susa-Moncenisio turismo e forti"(guid)
siamo al colle del Moncenisio e decidiamo di proseguire per la strada, inizia una lunga discesa, due ampie curve, notiamo sulla sinistra una costruzione che d'estate vende un ottimo "fromagio" (scritta letta sul cartello)  (matto), poi la strada piega verso destra, ma se notate a sinistra c'è su uno spiazzo con l'immancabile tavola di orientazione, questo è un buon punto per osservare i paesi di Lanslebourg e Lanslevillar (dall'alto sembra di vedere quelle cittadine del vecchio west americano);

clicca  (su)

proseguiamo per l'ampia strada entrando in un bellissimo bosco  (su) (anche questo d'autunno si colora) e percorriamo alcuni larghi tornanti ci fanno scendere di 700 metri, giunti alla rotonda del paese (10 km percorsi) svoltiamo a destra direzione il colle de l'Iseran.



La strada inizia a salire dopo il villaggio di Lanslevillar, una serie di ripidi tornanti ci portiamo sui 1700 metri, poi un lungo tratto pianeggiante raggiungiamo il piccolo villaggio di Bonneval-sur-Arc (29 km percorsi),  (felice1)
qui inizia la lunga salita che ci porterà al colle più alto d'Europa, la strada si restringe e inizia a salire (ci alziamo di quasi 1000 metri), entriamo nel parco nazionale de la Vanoise e dopo circa 14 km arriviamo al col de l'Iseran a 2770 metri...  (felice1)





Qui ci sono gli impianti di risalita che ti portano sul ghiacciaio alle vostre spalle, questo è uno di quei posti dove si scia anche d'estate,  ;D
alcuni affermano che i francesi per far risultare il colle il più alto, abbiano spostato lo scollinamento della strada un paio di metri più in alto, essendo il passo dello Stelvio a quota 2758 metri,  (matto)
abbiamo percorso fino a qui 43 km.

estate ed autunno al colle
clicca  (su)

La discesa è più facile si percorre un lungo vallone e poi  un paio di tornanti che ci fanno scendere fino ai 2000 metri, giungiamo così, subito dopo un ponte, ad un parcheggio sterrato, da dove si parte un impegnativo sentiero che ci conduce al disgraziato passo della Galisia;  (muro)
qui nel lontano novembre 1944 trovarono la morte 41 persone tra partigiani e soldati inglesi che scappavano verso la Francia liberata (il passo si trova a soli 3000 metri, ma la presenza di un ghiacciaio e il periodo furono infausti per le sorte di quelle persone).

Siamo giunti al centro abitato di Val d'Isère (59 km percorsi),  (giu) la classica brutta cittadina piena di casermoni e seconde case, ben diversa dai villaggi che abbiamo superato nella precedente valle  (su),
usciti dal paese faccio notare sulla sinistra il particolare trenino, che ricorda una metropolitana, serve per raggiungere gli impianti da sci situati nella valle a fianco (si vede che i francesi sono più avanti di noi, in Italia se non arrivi fino ai piedi delle piste da sci con l'auto, la gente non si muove),  (giu)



incontriamo una serie di gallerie costruite per permettere di superare il lago artificiale du Chevril, giunti al fondo possiamo fermarci ad ammirare le Barrage de Tignes con il suo ragazzo gigante disegnato sulla diga,  :o



la strada continua a scendere e nel giro di pochi chilometri (21 dalla diga) ci troviamo alle porte di Sèez ad una quota di 900 metri, senza entrare nel paese giriamo a destra al bivio per il col du Petit St-Bernard  (87 km percorsi).  (appl)


Da qui ci attendono altri 28 km prima di giungere alla meta del colle,
all'inizio la strada è un susseguirsi di tornanti che, se uno non soffre il mal di mare, ti fanno salire fino ai 1800 metri di La Rosière (20 lunghi km di salita),  (ole)



i tornanti spariscono e la strada entra nell'ultimo vallone, un lungo rettilineo spezzato solo dagli ultimi due tornanti che precedono il vecchio ospizio del colle  (vecchio) (forse oggi ristrutturato),



il confine è a poche centinaia di metri una volta superato si può notare sul terreno al lato della strada una serie di pietre non molto grosse che se viste dall'alto formano un cerchio, esso è un Cromlech celtico.  (vecchio)

Anche questa fatica è conclusa, abbiamo percorso 117 km,
siamo partiti dai 2084 metri del colle del Moncenisio,
per scendere ai 1400 metri di Lanslebourg,
poi risaliti ai 2770 metri del colle dell'Iseran,
ridiscesi ai 890 metri di Sèez
e terminato con i 2188 metri del colle del Piccolo San Bernardo.  (appl)

clicca  (su)


W la vita

"non postare" è un pregio se ci si accorge di non avere nulla da dire, ma non tutti se ne accorgono. [Magomerlino]  La vita dura poco, se non giochiamo ora...  Watson nel cuore Gaia felicemente... tra i piedi

Watson

Parte 2°

Ritorniamo sulla strada che da Sèez porta a La Rosière, dopo l'ultimo tornante a sinistra incrociamo una strada a destra che porta al villaggio di Les Euchert, svoltiamo e prima del villaggio prendiamo a sinistra per una strada sterrata che costeggia un piccolo aeroporto (i francesi fanno delle piste da volo anche sulle vette!),  (felice1)

proseguiamo per la strada che è stretta e un pochino difficoltosa, risalendo la montagna, dopo molti tornanti e passando sotto diversi impianti di risalita, giungiamo al Col des Embrasueres 2303 metri,  (su)



i tornanti spariscono e la strada prosegue dritta poco sotto il crinale, la meta non è molto lontana, il colle delle Traversette 2383 metri, ma quello che interessa a noi è il fortino "La Redoute Ruinée",  posto poco prima, (appl)



quando nel lontano 1995 salii da questa strada, trovai nel forte uno strano tedesco, che con il suo minivan era salito a curiosare, visto che lui era entrato con l'auto, io presi il coraggio e transitai con la mia 2cv dentro il forte, passando su un ponte di legno che per fortuna non cedette, oggi non so come si trovi il forte e il ponte, quindi  (vecchio) STATE MOLTO ATTENTI,   (police1) questi percorsi possono essere pericolosi, specialmente visitare ruderi della passata guerra, ma il fascino che emanano, per qualcuno può risultare suadente.  (angel)

il colle visto dal forte




i fori di proiettile
clicca  (su)

al colle



1940, 10 giugno, Roma, Italia, piazza Venezia, folla in basso, balcone in alto, co****ne in centro, discorso... "Combattenti di terra, di mare e dell'aria!..."

Inizia così un periodo della nostra recente storia, un gesto avventato dalle drammatiche conseguenze, ma cosa centra con il nostro post questo?..
Spostiamoci sulle Alpi e precisamente andiamo al colle del Piccolo San Bernardo, l'11 giugno inizia una guerra strana, i francesi fanno brillare le cariche ed interrompono la strada che scende a Bourg-St-Maurice, ma gli italiano hanno l'ordine di non sparare, così si va avanti per 10 giorni...

21 giugno, il tempo non è bello, c'è ancora tanta neve, ma da Roma giunge l'ordine di attaccare, chissà che agitazione tra i fanti italiani, ...
- ore 8 gli aerei bombardano senza colpire il forte Traversette o Redoute Ruinèe (esso è un ex forte costruito dai Savoia nel 1600, quando la regione apparteneva ancora allo stato Sabaudo, distrutto da un incendio venne ricostruito verso la fine del 1800 dai francesi e rinominato a ricordo del precedente forte)
- ore 8.30 anche l'artiglieria spara verso il forte dal colle (il forte è più un avamposto che ha una ottima visuale del colle del Piccolo San Bernardo)
- gli alpini arrivano a 200 metri dal forte e scoprono a proprie spese che i reticolati posti a difesa sono intatti!, come se non bastasse la nebbia che li aveva coperti fino a quel momento si dirada e i francesi senza neanche aspettare un secondo sparano bloccandoli alla ridotta sarda.
- alcuni colpi di artiglieria colpiscono il forte (il forte è stato ricostruito usando anche la roccia come riparo, i colpi non causano morti nella guarnigione, protetta da metri di roccia)
- ore 12 osservatori credono di vedere il forte cadere, sopraffatto dalle nostre truppe e ordinano l'avanzata per il colle
- ore 12.15, una colonna di una ottantina di mezzi avanza per la strada, i francesi che non hanno subito perdite sparano dalla finestra posta proprio sopra la strada e bloccano la colonna, stupore tra i fanti e i carristi, che se la danno a gambe elevate e lasciano i mezzi fermi sulla strada!
- In serata alcuni alpini aggirano il forte e interrompono la teleferica e le comunicazioni con il fondovalle, la giornata termina con un nulla i fatto.

22 giugno calma piatta

23 giugno nuovo bombardamento il forte è colpito pesantemente, ma i francesi si riparano nei ricoveri sotto la roccia e non subiscono perdite
- i fanti dal colle tentano a piedi di avanzare, ma le mitragliatrici francesi li bloccano nuovamente
- ci provano i carri armati a tutta forza, fanno tutto loro, scartano gli ostacoli e si imbattono su un campo minato bloccandosi
- i francesi sono riusciti a comunicare con il comando e chiedono di ritirarsi, ma ricevono risposta negativa, devono rimanere come punto di osservazione avanzata per i forti arretrati
arriva finalmente la sera e la situazione vede gli alpini bloccati sia sul colle che di fronte al forte a soli 200 metri!

24 giugno, si capisce che la fine è vicina, perché dai forti francesi, nella notte vengono sparati tutti i colpi rimasti...poco dopo a Roma si firma l'armistizio di questa assurda guerra (due giorni prima i francesi avevano firmato con i tedeschi)

25 giugno alcuni ufficiali italiani che preferiscono trattare con le parole invece che con le armi, si avvicinano al forte dalla ridotta sarda sventolando una bandiera bianca!, dicono basta alla guerra e chiedono al comandante francese cosa vuole fare; egli risponde che aspetta un ordine scritto dal suo comando e invita gli ufficiali a pranzare con loro al forte!

30 giugno il co****ne visita i luoghi dove si è combattuto, e sia al colle del Moncenisio (forte Petit Turrà) che qui al Piccolo San Bernardo sul forte Redoute Ruinèe sventola ancora la bandiera francese

2 luglio arriva l'ordine scritto di arrendersi i francesi lasciano il forte ricevendo gli onori elle armi dalla GAF (guardia alla frontiera), per otto giorni hanno impedito agli italiani di usare la strada che scene dal colle, la guerra e finita, ma tutti sappiamo che non è così durerà ancora per 5 lunghi anni e porterà solo morte e distruzione.  (mart)


W la vita

"non postare" è un pregio se ci si accorge di non avere nulla da dire, ma non tutti se ne accorgono. [Magomerlino]  La vita dura poco, se non giochiamo ora...  Watson nel cuore Gaia felicemente... tra i piedi

Watson

Anche questo 3D è stato integrato con le foto, ora mi tocca ritornare in quei luoghi per documentare meglio e farne altre (quelle postate sono ancora state fatte con la macchina tradizionale).

Allego due cartine giusto per comprendere i luoghi descritti, sono entrambe state estrapolate da un bel sito francese http://www.geoportail.gouv.fr



(guid) (felice)
W la vita

"non postare" è un pregio se ci si accorge di non avere nulla da dire, ma non tutti se ne accorgono. [Magomerlino]  La vita dura poco, se non giochiamo ora...  Watson nel cuore Gaia felicemente... tra i piedi

Watson

Ed ora vi voglio raccontare il mio viaggio del luglio scorso, quando dopo quasi 21 anni sono ritornato con la mia Charleston su al colle del Gran San Bernardo  (guid)


Per giungere ad Aosta feci la statale SS 26, e vi assicuro è lunghissima, specialmente se trovate un mezzo più lento di voi (non si riesce a superare), la prima sorpresa fu appunto il nuovo raccordo autostradale che salta completamente Aosta e ti fa risparmiare un sacco di tempo, sempre con non vogliate visitarla, merita  (su) chiedete a NiccoNicco se non rimane a secco, neh  (muoio) (chiedo scusa per la battuta  (abbraccio))


In un batterdocchio ci troviamo sulla SS 27 a salire senza grossi problemi percorrendo una bella strada a volte dentro degli splendidi boschi




vi ho già parlato del bivio che poi è molto ben segnalato ed è da quel punto che la strada sale, restringendosi un pochino, ora all'epoca della prima salita di problemi non c'è ne erano, la Charleston era giovane e scattante, il traffico meno sostenuto e le altre macchine meno invasive, oggi invece rischi facilmente di inserire la 1°, di beccare un sacco di turisti e di incrociare ingombranti SUV  >:(


è lo scotto del progresso, ma continuiamo a salire quando incrociamo una brutta costruzione, una specie di lungo containers posto a cavallo della strada  (sorpreso)




è la strada che porta al tunnel del Gran San Bernardo ed è tutta coperta per far si che sia sempre praticabile viste le abbondanti nevicate della zona, qui si intravvede l'ingresso più a monte, non è scenografico come quello del Monte Bianco, anzi è proprio squallido.... ma utile  (nonso)





La strada sale e la pendenza non scende, avevo la Paola che continuava a chiedermi quando fossimo arrivati ed io che non avevo la cartina continuavo a dirle "dopo la curva arriviamo"  ;D

quando ho scattato la foto non lo sapevo, ma lassù dietro a quella curva c'è il colle  (felice1)




Questa foto la inserisco solo perchè, dopo la passione per le bicilindriche, i colli aplini, i laghi di montagna ed i forti, i treni ed i tram, le dighe e le popperità  :P

c'è pure la passione per le gallerie  (stupid)




e questa è quella che precede l'arrivo al colle , che vediamo qui in corrispondenza della costruzione dei doganieri svizzeri (police)





ancora poche centinaia di metri e siamo giunti al colle con l'ospizio sul suo crinale e quella manica che collega i due lati sempre per via della neve che cade copiosamente (già detto e ridetto  ;D)





per fare manovra bisogna scollinare, ma di pochissimo, questo è la strada che sale su da Martigny sull'altra valle oltre la linea di displuvio, visto che le acque del lago scendono verso l'Italia  :)






Il colle con il cartello espresso sia in metri che in piedi  (sorpreso)



8114 ft, miiii ho fatto un ottomila  (muoio)

confermata la quota dal mio personale altimetro  ;D




e alle sue spalle il lago con le luci accese (per fortuna le ho viste) della mia bicilindrica  (stupid)




continua
W la vita

"non postare" è un pregio se ci si accorge di non avere nulla da dire, ma non tutti se ne accorgono. [Magomerlino]  La vita dura poco, se non giochiamo ora...  Watson nel cuore Gaia felicemente... tra i piedi

Watson

E per finire questo racconto ecco le panoramiche del luogo, ricordo di cliccare sulla foto per vederle ingrandite  (appl)


Il lago del Gran San Bernardo

visto dal lato svizzero



visto dal lato italiano




la valle d'Entremont




la valle del Gran San Bernardo




L'ospizio è visitabile, all'interno c'è la piccola chiesetta con un bel soffitto affrescato




in compenso i famosi cani San Bernardo sono anch'essi visitabili ma bisogna pagare un biglietto in franchi svizzeri, e poi dicono dei genovesi  (stupid)


io ne ho fotografato uno qui...




... e l'altro accanto alla bicilindrica  (stupid)




nel poco tempo che siamo rimasti abbiamo assistico al classico concerto svizzero con quei lunghi corni delle alpi, ne hanno fatto uno sul loro lato e l'altro sul nostro  (appl)




e per chiudere in bellezza abbiamo assistito all'atteraggio, perfettamente eseguito, di un elicoterro svizzero  (appl)





E con questo ho terminato, è stata una piacevole gita anche se abbiamo perso troppo tempo nel tragitto da casa verso il colle, così oltre a esplorare solo le alture nelle strette vicinanze non abbiamo visto nulla  (nonso)

vale la pena arrivare presto e passarci l'intera giornata  (su)



Chiudo con un avvistamento avvenuto poi sulla strada del rientro, non è automobilistico ma volevo solo ricordare che se non prendete subito l'autostrada ma uscite sulla statale, dopo solo 6 chilometri se deviate per Nus potrete visitare gratuitamente il piccolo museo all'aperto del compianto Carlo Tassi (anche questo documentato).



fine

(watson) Antonio  (felice)
W la vita

"non postare" è un pregio se ci si accorge di non avere nulla da dire, ma non tutti se ne accorgono. [Magomerlino]  La vita dura poco, se non giochiamo ora...  Watson nel cuore Gaia felicemente... tra i piedi

Watson

MANNAGGIA

confusione feci, sempre San Bernardo sono, peccato che questo fosse il piccolo  (muro)

Se però fossi vicemoderatoresupplente, avrei potuto correggerlo facilmente, neh  ;D


Dai se volete commentare NON FATELO QUI, ma andate nel 3D corretto --> Colle del Gran San Bernardo



Però io ci devo tornare qui, se ci riesco a fine mese, ma ci devo tornare  ed allora ve lo racconterò il piccolo San Bernardo (felice)
W la vita

"non postare" è un pregio se ci si accorge di non avere nulla da dire, ma non tutti se ne accorgono. [Magomerlino]  La vita dura poco, se non giochiamo ora...  Watson nel cuore Gaia felicemente... tra i piedi

i love mafalda

ma lo stesso giro che ho fatto quest'anno per andare in Normandia bellissimo passo tutta da seconda e a volte la terza , poco traffico vista splendida.

n.b. non posto nessuna foto tanto anche la mia e' una bigrigia  (guid)
massimo

Watson

Mafalda, quale dei due colli hai fatto  (?)

Le foto che vedi qui sono del Gran San Bernardo, ho SBAGLIATO a postarle, solo che non potendo cancellarle, mannaggia

le ho poi inserite qui http://www.2cvclubitalia.com/public/smf/index.php?topic=12386.msg373634#msg373634

se hai fatto il Piccolo postale le foto, le mie sono datate, ma anche se hai fatto il Grande, è sempre bello vedere le foto e poi ognuno le fa con tagli diversi, dai non farti pregare  (su)


(spett) però non sbagliare collo, neh  (stupid)

(abbraccio) (felice)
W la vita

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Watson

(spett) però non sbagliare collo, neh  (stupid)

COLLI, mamma mia quanti errori per essere un aspirantevicemoderatoreausiliario  ;D


W la vita

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i love mafalda

sono ancora nella macchina fotografica e nei miei ricordi ho fatto il piccolo s.b.
massimo

Watson

allora posta, posta posta appena puoi, perchè non so se io ci ritorno, dai  (su)
W la vita

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Watson

In attesa che i love mafalda posti le foto del suo transito su per il colle del Piccolo San Bernardo (zz)

;D  (abbraccio)

io vi posto le mie, neh  (foto)


Battutina a parte con grande piacere devo informare il forum che sono riuscito a rifare l'intero giro che avevo qui postato nel 2006 (finalmente)  (guid)

Il tempo di sistemare e durante la giornata vi innonderò di quasi 60 foto giusto per non farvi mancare nulla  (stupid)

A prestissimo  (felice)
W la vita

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Watson

Innanzitutto diciamo subito che il modo più facile per giungere sul colle del Piccol San Bernardo è passando dalla Valle d'Aosta  (guid)


Avevo scritto nel descrivere l'itinerario per il colle del Gran San Bernardo che era meglio utilizzare la strada statale invece dell'autostrada, qui devo suggerirvi il contrario a meno che non vogliate farvi una bella passeggiata per ammirare più lentamente tutte le meraviglie della valle  (appl)


Questo perchè il tragitto dal casello di Ivrea a quello di Morgex (dove bisogna uscire obbligatoriamente) diventa:

SS26 (statale) - 100 km - 1 ora e 44 minuti

A5 (autostrada) - 91 km - 48 minuti  - 19,20 € (pedaggio)


Una volta usciti al casello di Morgex bisogna prendere la direzione Prè-Saint-Didier da dove inizia la Valdigne, una serie di tornanti ci fa comodamente salire dai 1000 metri ai 1441 di La Thuille, da dove inizia la strada per il colle

strada molto facile e da poco riasfaltata che senza nessuna difficoltà (però devo ricordarvi che io l'ho fatta in discesa, qui ci vorrebbe i love mafalda per sapere come si è comportata la sua bicilindrica, neh  ;) ) ti porta ai 2188 metri del colle del Piccolo San Bernardo  (guid)




In totale dal bivio per Prè-Saint-Didier al colle sono 23 chilometri e 1188 metri di dislivello, dall'uscita di Morgex diventano 29 , non molti  (guid)



Però questo è il percorso più diretto, quello che uno può fare se non vuole impegolarsi con l'altro percorso, quello lungo e più impegnativo, ma altamente spettacolare ed è quello che vi descriverò subito dopo (post)


Chiudo con alcune immagini dell'autostrada che mi hanno catturato l'attenzione (foto)


La prima fa il paio con quella inserita nell'altra descrizione e visualizza il forte di Bard visto dalla A5  ;D






la seconda riguarda il servizio di autotraffico che viene svolto nelle autostrade della valle d'Aosta



se non si legge c'è scritto Radio Montecarlo  (sorpreso) ma non è particolare che dal monegasco ti dicano la situazione del trafficco della Valèe  ;D



l'ultima invece è un avvistamento al volo, diciamo che se non guidassi con la digitale sempre carica queste chicche mica le potrei documentare  (stupid)




Non so come mai, ma durante il rientro mi hanno superato diversi bolidi, uno dei quali è stata questa ferrari (quella rossa) seguida da un'audi  (guid)


continua
W la vita

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Watson

Il giro che ripropongo è quello che feci la prima volta nel luglio del 1992, un grande anello che partendo da Torino mi ha permesso di scavalcare tre colli tutti oltre i 2.000 metri più uno al di sotto.


In questa cartina potete vedere che giro potreste fare



è indifferente il senso, nel settembre del 1995 lo feci passando prima da Aosta, in teoria era quello che volevo fare, ma poi ragionando sulla stanchezza che un viaggio del genere può portare, decisi di passare prima per Susa, in modo da percorrere il tratto autostradale più lungo alla fine.

L'intero anello è lungo 370 chilometri circa, ed impegna per un minimo di 8 ore (anche se google scrive 6)



La strada dal colle del Moncenisio fino al colle del Piccolo San Bernardo è lunga 96 chilometri, se poi aggiungiamo pure i tratti che discendono a valle arriviamo a 150;


il dislivello è più movimentato in quanto si parte dai 500 metri di Susa per giungere ai 1000 di Prè-Saint-Didier passando 3 colli tra cui il mitico Iseran di 2770 metri  (sorpreso)



inserisco la cartina visto che rispetto a quella che pubblicai nel 2013, ci sono delle scorciatoie che non ricordavo  ;D




Non descrivo il primo tratto quello che parte da Susa e sale al lago del Moncenisio perchè ne avevo parlato in altro 3D Susa-Moncenisio turismo e forti (anche questo da riaggiornare), ma parto direttamente dal colle...



Il colle del Moncenisio



La salita del Moncenisio non è facile da fare, alcuni tratti impongono la 2° fissa, ma quando giungete al confine cpon la Francia siete certi che le forti pendenze sono terminate.




Quando l'ho percorso aveva nevicato (la stessa neve del cimento) ed è stata una bella sorpresa vedere il lago con le montagne imbiancate




Il lago che vedete ora è stato creato artificialmente nel 1968, sommergendo le vecchie dighe, per far si che il collegamento non venisse interrotto, costruirono una strada a mezzo costa che passa ad una quota superiore a quella del colle, all'incirca in questo punto (2.093 metri)




Ed eccoci giunti al colle vero e proprio, antico punto di confine fino all'ultima guerra mondiale, posto alla quota di 2.083 metri




nella foto sopra il nuovo cartello molto scenografico, ma in quella di sotto la classica indicazione di tutti i colli francese, con i classici adesivi  ;D





Non crederete mai cosa ho trovato sul colle  (sorpreso)

  (stupid)


Dopo il colle inizia una discesa tranquilla e più facile da percorrere in salita rispetto al lato italiano




(spett) non ditelo al Ludo, ma questo punto è quello ormai tristemente famoso, dove il vecchio e caro cuneo della 2cvami6 sparì per sempre abbandonato sul bordo strada (piango)



Rispetto alla vecchia descrizione vi consiglio di non scendere fino a Lanslebourg, ma di deviare a destra all'ultimo tornante seguendo l'indicazione Lanslevillard, superato il piccolo borgo si gira per la strada che porta in alta valle verso il colle dell'Iseran, ma prima di arrivarci dobbiamo superare il quarto colle  (guid)



Col de la Madeleine



solo 1.746 metri, ma con una forte pendenza che stanca leggermente la bicilindrica (almeno la mia), e ti permette di raggiungere l'alta valle dell'Arc.




La prima tappa è conclusa, ora inizierà quella più interessante, ma dovrete aspettare ancora un pochino  :P


Nell'attesa vi allego l'estratto di cartografia del colle del Moncenisio (fonte geoportail.fr)







continua



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Watson

#26
Il colle dell'Iseran

Superato il piccolo ma tosto col de la Madeleine, inizia un bel pianoro incastonato nella stretta valle dell'Arc




al fondo della quale c'è il piccolo borgo di Bonneval-sur-Arc, posto alla quota di 1.800 metri, è da qui che parte la strada per l'Iseran




la pendenza non è eccessiva ed il panorama innevato è davvero bello, dopo poco entriamo nel parco nazionale della Vanoise, il primo parco nazionale francese, istituito nel 1963 confina con il nostro del Gran Paradiso




quello che vediamo ora è il ghiacciaio des Sources de l'Arc (poco oltre i 3.000)




si passa pure una breve galleria (non l'ho fotografata  (stupid)) e si giunge dopo una dozzina di chilometri a vedere gli impianti di risalita del comprensorio della val d'Isere



(spett) quel colletto che vedete nel centro della foto è il Col Pers posto a 3.009 metri di quota, ma non ditelo a Corrado perchè non vorrei che ci facesse un nuovo cimento  (stupid)


Il rettilineo che precede una curva.....



.... e quando meno te lo aspetti, nel percorrere una semplice curva eccoci arrivati alla nostra mitica meta, il colle dell'Iseran posto a 2.770 metri di quota, per certi versi il più alto d'Europa se inteso come colle asfaltato transitabile dai due versanti  (appl)




subito immortalato dal sottoscritto dopo la bellezza di 20 anni esatti (urra)




giusto per commemorare l'impresa che mi commuove ancora ora (matto) inserisco le altre due storiche foto delle precedenti imprese  (muoio)





(vecchio) avete notato che oltre al fisico atletico e scattante di un tempo (piango), la bicilindrica è orientata in maniera diversa....

(??)

..... se avete seguito il post come si deve dovreste capire anche il perchè, neh  :P



Vi lascio il tempo per riflettere  ;D


continua


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Watson

Un paio di foto del colle, non ne ho fatte molte per via del poco tempo a disposizione e poi avevo un problema allo scarico della marmitta che non capivo e pensando fosse qualcosa di grave ero alquanto preoccupato (paura)


cliccare sulla foto per ingrandirla


Panorama dal lato di Bonneval-sur-Arc (non si vede la strada)


cliccare sulla foto per ingrandirla


Sul colle c'è una piccola chiesetta Notre-Dame-de-Toute-Prudence costruita nel 1939





qui la foto dell'altimetro a conferma della veridicità della quota  (stupid)




come si vede non è poi così distante dai rispettivi centri di fondovalle



però avendolo fatto da pochissimo, credo che salire da Lanselbourg sia più facile di poco  (guid)


Ripartiamo e scendiamo verso Val-d'Isère nota località sciistica francese, visibile la sotto in fondo...




.. posta a 1.840 metri, quindi abbiamo in pratica lo stesso dislivello dai versanto del colle


Quel lago che vedete dopo l'abitato è il lago artificiale du Chevril, ve ne parlerò dopo appena scendiamo da questo colle.




ed ecco l'orrenda costruzione che uno incontra salendo  (giu)




con a fianco il piccolo trenino che porta gli sciatori in alto a quasi 1.000 metri di dislivello  (sorpreso)





Ritorniamo sulla route D902 e costeggiamo il lago du Chevril che avevamo avvistato scendendo dal colle, sulla sinistra si nota la diga





ma la cosa più importante è che finalmente troviamo le gallerie (urra)





che ho pure fotografato (matto)


Al termine di questo tratto abbiamo girato a sinistra direzione Tignes, perchè volevo rivedere e fotografare la diga di tignes che nella descrizione che feci nel 2006 non avevo inserito una foto mia  (nonso)




cliccare sulla foto per ingrandirla


Delusione, il viso che si vedeva sulla diga si è completamente scolorito e si percepisce a malapena  :(




un tempo era così




Ritornati sulla strada principale si scende verso Bourg-St-Maurice, dove troveremo l'ultima salita per la meta finale del nostro percorso, ma dovrete aspettare ancora un pochino  ;D


nell'attesa altro estratto cartografico da geoportail.gouv.fr (prima ho dimenticato il gouv  (stupid)) del colle che ho descritto  (appl)






continua
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x-ito

 (felice)
Antonio è sempre un piacere leggere i tuoi 3d sui viaggi in bicilindrica x i colli Piemontesi , Valdaostani e Francesi (appl) (guid) (su) 

La tua 2cv era girata nell'altro verso , perchè eri salito dall'altro versante del colle dell'Iseran ;) ;D

Ho  vinto qualchecosa??    (urra) (ballo) (ole)
Datemi una leva e solleverò il mondo  (volo)

Datemi un martello e lo farò più tondo  (specchio)

Watson

Bravo Stefano, hai seguito bene il discorso, due volte sull'Iseran una (1992) facendo lo stesso giro di quest'anno, l'altra (1995) facendolo al contrario  (appl)



Una nota simpatica riferita a questo secondo viaggio fu che quel giorno sia io che i miei fratelli pensammo a fare questo grande anello senza dirci nulla, mentre percorrevo la strada che sale verso Val d'Isere due motociclisti mi incrociano ed io non ci faccio più di tanto caso, ma loro riconosciuta la mia bicilindrica invertono la marcia e mi raggiungono, facendomi una bellissima sorpresa  ;D


Si vede che noi bicilindrici siamo troppo visibili, mai che si riesca a passare inosservati  (stupid) (muoio)


Cosa hai vinto...... bè ti autorizzo a guidare la mia Charleston finchè non trovi la tua bicilindrica per 1000, ma dai esasgeriamo 5000 centimetri la prima volta che ci si incontrerà .....

(sorpreso)

... sorpreso vero dalla mia generosità  (muoio) (abbraccio) (felice)


Ed ora proseguo con l'ultimo colle  (felice)
W la vita

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