Dolomitica di Watson

Aperto da Watson, 12 Ottobre 2007, 16:25:56 PM

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Watson

Come non si vedono le foto (??) iole ho inserite  e le visualizzo....

.. sono ben quattro foto  :o

Sei sicura di aver acceso il computer e non il cellulare  (muoio)....

...  :D scherzo, se non le vedi ne trovi tante qui:
http://www.2cvclubitalia.com/public/coppermine/thumbnails.php?album=188

Ciao e grazie per il pranzo (ora tutte le volte che posti ti ringrazierò pubblicamente  ;D)

(felice) (abbraccio)
W la vita

"non postare" è un pregio se ci si accorge di non avere nulla da dire, ma non tutti se ne accorgono. [Magomerlino]  La vita dura poco, se non giochiamo ora...  Watson nel cuore Gaia felicemente... tra i piedi

Watson

Citazione da: Charly - 23 Ottobre 2007, 17:17:23 PM
Ah no  no. Scusa. Ora le vedo! Bellissime. Ok ok. CAlma.

;D immaginavo che non ci avresti delusi..... sono belle (adoraz) dai di si  (superok)
W la vita

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Charly

Con questo pranzo, che stresssssss. Mi premeva la 2cv che fosse pubblica. Capisci???? L'amore???

Charly

L'amore per le nostre compagne di viaggio ( intendevo).Ciao miticiiii amici!!!

Watson

questa l'ho trovata già bella e pronta... non l'ho fatta io la (foto)  ;D



però è davvero bella la Transat.... vero  (abbraccio)  (appl)  (su)  (felice)

.... ma cereto che avevo capito.... non vorrei mai che angelo leggesse i post, a Paola le ho vietato il forum  ;D (muoio)
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Charly

Che bella :oMa chi l'ha fatta queta foto capolavoro? (su)Posso ringraziare di persona?? (superok) (felice)

pelikan

cavoli!!! Watson...ma che bel servizio che hai fatto!!!quest'altranno ti ingaggiamo al raduno per il reportage fotografico....
grande Superpippo!!

Watson

mi spiace non aver avuto il tempo per descrivervi la seconda parte del viaggio, in questi giorni stò finendo di leggere un libro che mi ha segnalato il grande Obel-ic...

Sulla strada di Keruac Jack


[size=08pt]immagine tratta dal sito www.libreriauniversitaria.it[/size]

è un bel libro ma la mia vacanza non è stata come la sua vita  ;D però quando sei sulla strada e guidi la tua bicilindrica effettivamente ti senti meglio e vorresti giungere fino ai confini del mondo conosciuto....

... buon viaggio a tutti quelli che partiranno per luoghi lontani e raccontate le vostre esperienze, il forum serve anche a questo  (felice)

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paperella

On the road: un cult!!!
Bellissimo.
Il nous fallut bien du talent
Pour être vieux sans être adultes

Watson

Citazione da: obelix - 08 Giugno 2009, 11:07:22 AM

(felice) ciao vecio! hai visto che in zona Longarone è stato aperto un museo sulla tragedia del Vajont?
(felice)



Grazie per la segnalazione, ma non è proprio un nuovo museo, ma la ristrutturazione di quello precedente presente alla Pro Loco (su)


Avevamo visto il vecchio museo dedicato alla tragedia del Vajont (piango) che lo scorso anno era chiuso per ristrutturazione....


il link del museo:
http://www.prolocolongarone.it/museo-longarone-vajont-attimi-di-storia/organizzazione.html




Ti ho risposto qui per non continuare con l'OT di la  (nonso)

(felice)
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luigi spino

Complimenti Watson, mi era sfuggito questo 3D su un posto che merita davvero di essere visitato. I segni della tragedia, paradossalmente, si vedono più a monte della diga che non a sud: il segno della frana sul monte Toc, Casso e il vecchio Erto che a tratti ricordano paesi fantasma dove il tempo si è fermato una sera di ottobre di 36 anni fa.... Ciò che mi ha colpito a Longarone è stato invece qualcosa di negativo - non me ne vogliano i suoi abitanti -  ed è l'aspetto urbanistico e architettonico. Un paese costruito secondo i canono dell'edilizia anni Sessanta: tanto cemento armato e casermoni. Un paese completamente avulso dal resto della zona, e che ricorda più una periferia cittadina piuttosto che un paese delle prealpi. Un altro disastro da mettere in conto a quella tragedia, la cancellazione dell'identità di un paese....
  in hoc signo vinces

Watson

A me è invece sfuggita la tua risposta (nonso)..... 

sai ho bigiato il forum per un pò di tempo  (zz)

Citazione da: luigi spino - 12 Giugno 2009, 17:05:06 PM
Ciò che mi ha colpito a Longarone è stato invece qualcosa di negativo - non me ne vogliano i suoi abitanti -  ed è l'aspetto urbanistico e architettonico. Un paese costruito secondo i canono dell'edilizia anni Sessanta: tanto cemento armato e casermoni.


La stessa cosa è successa ad Erto, dove venne costruito il nuovo paese al di sopra del vecchio, un paese tutti in cemento con una brutta chiesa e completamente slegato dalla cultura della popolazione locale  >:(

Qui una foto un pò sgranata (lo confesso sono un imbranato totale (piango) del vecchio borgo di Erto



e qui la parte nuova che se non fosse il luogo in cui è stata edificata potrebbe essere un qualunque posto turistico-speculativo delle nostre montagne




P.S. un consiglio, se un giorno vorrai andare a vedere questi luoghi, evita i periodi in cui ci sono molti turisti  (felice)



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Watson

Citazione da: Watson - 18 Ottobre 2007, 17:03:57 PM
P.S. per ora termino qua le mie vacanze dolomitiche, se a qualcuno è interessato e se mi viene l'ispirazione..... potrei continuare a scrivere degli ultimi tre giorni, altrimenti grazie per chi mi ha seguito fino ad oggi e dovete sopportarmi ancora fino a quando la mia vena poetica  (muoio) (muoio) fantasiosa  (muoio) (muoio) e chiacchierosa  (blabla) non mi abbandonerà o non si spegnerà  (felice)

Lo so che l'argomento non interessa a nessuno.... neppure a me

lo so che il dottore mi ha vietato di scrivere sul forum....

lo so che ormai ho perso l'ispirazione e che i vecchi forumisti se ne sono andati via....


ma a volte bisogna cercare di concludere quello che si è iniziato per poter iniziare a sognare nuovamente, come dice Dany...

Citazione da: Dany - 20 Agosto 2014, 21:44:53 PM
CitazioneChissà se resterà un sogno

Dipende solo da te.

Io ho bisogno di avere dei sogni, dei viaggi da realizzare, delle esperienze nuove da provare.  Nei momenti di crisi o di stanchezza mi ci rifugio e mi rigenerano.  Per questo non devo realizzarli tutti, altrimenti non sono più dei sogni e non mi ci posso più rifugiare, diventano dei ricordi.
Posso realizzare un sogno solo se ne ho trovato un altro da cullare, da coltivare.

... quindi ritorniamo da dove avevamo lasciato il discorso, anzi facciamo un passo indietro e torniamo sulla strada che da Belluno porta a Cortina d'Ampezzo, la perla delle Dolomiti  (inchino)



la nostra direzione era verso il passo di Falzarego e mentre si percorreva la strada in salita notai una strana costruzione uscire dal bosco, ben visibile dalla piana e mi chiesi che brutta cosa avessero costruito.....





... capitò così che dopo aver passato un paio di tornati arrivammo in un piccolo paesino dove un cartello indicava la presenza di un sacrario militare, visto che mi interessava vederne uno, memorizai il luogo e mi dissi che al ritorno ci saremo fermati per visitarlo.


Con grande stupore mi accorsi che quella costruzione che avevo criticaco precedentemente in realtà era la parte terminale del Sacrario di Pocol, in cui sono conservate le ossa di 9.700 soldati (la metà dei quali senza nome)  (sorpreso)



non lo si vede subito, prima c'è un sentiero nel bosco che dalla strada porta ad un piccolo piazzale, poi da li un taglio in discesa ti porta davanti alla struttura



(sorpreso)




La giornata stava terminando e la luce del sole al tramonto dava al luogo un'atmosfera carica di pensieri, dopo aver visto le gallerie del Lagazuoi e aver provato delle emozioni più avventurose, questa visita mi lasciò un altra sensazione, probabilmente la consapevolezza che dentro quelle gallerie, dentro le trincee appena visitate ci furono molti di questi ragazzi mi lascio una sensazione diversa, più riflessiva di cosa era stata quella tragedia di inizio '900.


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Watson

Qui bisogna fare un punto della situazione, perchè continuare con il racconto di questa bella vacanza sulle tracce della mitica DoloMitica diventa difficile a distanza di sette anni, i ricordi non sono più così freschi e la memoria inizia ad avere dei piccoli buchetti, neh  (nonso)

Ma questa mia dolomitica economica che cos'era rispetto a quella in rosso (??)

bisogna tornare indietro nel tempo fino a trovare questa mia domanda

Citazione da: Watson - 18 Settembre 2007, 11:52:31 AM
ma che cos'è la Dolomitica  (?)

Scherzi a parte è un raduno che si tiene da ormai 5 anni organizzato dai"dolomitici"...
Raduno itinerante in genere di 20-30auto tra passi e vallate intorno alle dolomiti...



ed è con questa risposta che a fine settembre partii per un bel viaggio prima alla volta di un mitico raduno in riva al mare e poi alla ricerca di ricordi, impressioni, luoghi di quel territorio che sono le Dolomiti venete (sforando anche in Trentino ma di poco)  (guid)


Al rientro postai come facevo all'epoca questo racconto di immagini e tante parole, con simpatici omini gialli e con uno spirito che il tempo ha smorzato più volte fino ad azzerarlo completamente...

... profetiche le parole che concludevano quella prima parte di racconto

P.S. per ora termino qua le mie vacanze dolomitiche, se a qualcuno è interessato e se mi viene l'ispirazione..... potrei continuare a scrivere degli ultimi tre giorni, altrimenti grazie per chi mi ha seguito fino ad oggi e dovete sopportarmi ancora fino a quando la mia vena poetica  (muoio) (muoio) fantasiosa  (muoio) (muoio) e chiacchierosa  (blabla) non mi abbandonerà o non si spegnerà  (felice)



(vecchio) Ora ho intenzione di concludere quella seconda parte di dolomitica in verde, ho ritrovato le foto nel PC che preparai all'epoca, le ho selezionate, ne avevo inserite troppe, ho cercato di ricordare il mio viaggio seguendo le date degli scatti e lentamente è tornata la memoria dei luoghi visti e delle sensazioni provate, spero di far piacere a qualcuno, di certo saranno luoghi monotoni e ripetuti, ma forse potranno essere spunto per qualche altro bicilindrico.

Antonio (un tempo Watson)  (felice)


Led Zeppelin - Battle of Evermore
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Watson

Eravamo rimasti a quell'incontro casuale (per nulla) con quella simpatica coppia di Belluno, che ebbi il piacere di incontrare l'anno successivo e poi mai più (piango), lasciammo quella provincia per passare a quella vicentina e salire verso l'altopiano di Asiago.


Il panorama rispetto a quello con cui sono abituato a convivere è completamente diverso, ci sono colline con molti boschi e ci troviamo a 1000 metri di quota anche se non sembra. mentre le montagne collocate sui bordi dell'altopiano non sono poi così elevate raggiungendo un'altezza massima di 2336 metri della Cima XII.




in realtà quella che impressiona è lo sbalzo che si vede sul confine con le valli circostanti quella valsugana e val d'Astico, qui una foto che non ricordo dove la feci, mostra il mare di nebbia al di sotto dell'altopiano



la nostra meta era Asiago una ridente cittadina (chissà perche sono tutte ridenti) capoluogo dell'altopiano dei sette comuni, per essere sinceri non la visitammo se non di sfuggita, ma la colpa è mia che non prenoto mai gli alberghi e quando ne cercammo uno non se ne trovavano di aperti vista la stagione inoltrata  (nonso)


ma non tutto il male viene per nuocere, perchè nella ricerca fummo poi fotunati, primo perchè transitammo su questo spettacolare ponte  (stupid)



è il ponte di Roana, costruito all'inizio del 1900 supera una spaccatura della val d'Assa ad un'altezza di 80 metri ed è completamente in pietra, nel primo conflitto venne in parte demolito dagli italiani in ritirata durante la "Strafexpedition" austriaca (offensiva di primavera) ed in seguito ricostruito, leggo su wiki che al di sotto di quelle arcate transitò un asso dell'aviazione italiana Arturo Ferrarin (non ci sono foto)

ma a parte il ponte trovammo in quel paese un ufficio del turismo molto gentile (l'impiegata, certo non l'ufficio) che ci trovò una disposizione per la notte in un B&B della zona telefonando ed implorando la proprietaria che però non essendo a casa ci fece poi aspettare fino a sera inoltrata (zz)  (stupid) (muoio)


Il nostro primo B&B (come il primo amore non si scorda più)  (bacio)



ma la giornata non era finita, avuto la certezza di aver un posto dove dormire, scendemmo ad Asiago per visitare quella grande costruzione monumentale che è il Sacrario militare noto pure come sacrario del Leitin




costruito nel 1932, raccoglie tutte le salme dei caduti sparsi nei vari cimiteri della zona in un'imponente arco alto 47 metri posto su una costruzione di 80 metri





al suo interno oltre a riposare 54.000 caduti italiani e austo-ungarici c'è pure un piccolo museo molto interessante da visitare




durante la guerra Asiago venne borbandata e rasa al suolo durante l'offensiva di primavera del 1916, se in città non si vede più nulla essendo stata ricostruita interamente, nel giardino a lato del sacrario sono invece visibili le buche di quelle bombe




terminata la visita decisi di andare a visitare un forte italiano, che si trovava poco lontano  (guid)





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Watson

La meta era sul confine con la valle d'Astico, e riguardava guarda caso un forte italiano il Forte Corbin, perchè e bene ricordarlo qui passava il confine d'Italia 100 anni fa.



ovviamente arrivammo tardi o forse era chiuso perchè non più stagione  ??? (le foto non me lo dicono), quindi dovetti fotografarlo solo da fuori



costruito tra il 1906 e il 1914, si affacciava sulla sottostante valle d'Astico come si vede in questa vecchia fotografia



ironia della sorte non entrò mai in combattimento (e per fortuna, almeno lo troviamo integro), perchè troppo arretrato rispetto alla linea del fronte, attualmente è sede di un piccolo museo ed è una proprietà privata.





nel fare la strada per giungere al forte che non finiva mai, la nebbia scendeva, noi eravamo ancora con tutti i bagagli in auto e la Paola si stava spazientendo un bel po....

.... facemmo questo piccolo passo che ho documentato come al solito  :P


Passo Sgreva solo 1190 metri s.l.m.




rientrammo verso Roana dove dovevamo ancora aspettare la proprietaria del B&B, avevamo detto che eravamo con un'auto insolita, anche se a quall'ora in quella via non c'era nessuno eccetto noi in trepida attesa  :)


una foto di una tipica casa dell'altopiano  (felice)



ed alla fine lei arrivò, ci fece vedere la stanza e ci diede le chiavi dell'appartamento, eravano solo noi (visto la stagione) e così potemmo andare a dormire, nell'attesa di altri luoghi da visitare il giorno dopo  (guid)

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Watson

Il giorno dopo ci avviammo verso il nord dell'altopiano, volevo vedere dove si era combattuto e sarei andato verso il Monte Ortigara se non fosse che quel giorno dovevamo trasferirci presso altra località, avessi programmato due giorni ad Asiago sarebbe stato meglio, ma questa parte del viaggio era stata pianificata solamente in un secondo tempo, dopo aver ascoltato le descrizioni di questi luoghi da un bicilindrico conosciuto al raduno del Polleggio (Riccardo), che mi aveva così ben descritto certi luoghi da condizionare la mia breve vacanza  (abbraccio)


Lasciati i verdi prati del fondovalle ci addentrammo dentro un bellisimo bosco che iniziava a colorarsi con le tinte dell'autunno..



.. la nostra meta era più vicina (probabilmente l'avevo letta su qualche opuscolo al B&B) e dopo pochi chilometri ecco giunti ad un bivio dove noto questa iscrizione




la strada inizia a salire, ci sono 700 metri di dislivello, ma la pendenza rimane lieve, sono montagne diverse da quelle piemontesi, facili da percorrere e molto belle  (guid)



quando finalmente giungo ad una malga, la malga Zebio (lo scoprirò solo leggendo i pannelli disposti lungo tutta la zona essendo questo il museo all'aperto di monte Zebio) e parcheggio la mia Charleston cercando di capire dove si trovasse la postazione austriaca (??)




risaliamo il sentiero e giungiamo alla cime della collina che porta il nome di Crocetta di Zebio, ma ancora da qui non ci si rende conto di cosa ci aspetta e di quello che vedremo  (sorpreso)

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Watson

Crocetta di Zebio




"il caposaldo fondamentale di Monte Zebio di q. 1706 (Crocetta di Zebio),.... era molto ben sistemato, ampiamente dotato di caverne e nei tratti più minacciati difeso da gallerie di mina.
Nella conca retrostante alla posizione arrivava una teleferica che provvedeva al trasporto di vettovaglie, munizioni e materiale tecnico; presso la stazione terminale erano sistemati dei piccoli depositi ..."


In pratica l'intera cima era stata resa inespugnabile, gli austro-ungarici avevano costruito dei depositi al suo interno e delle trincee sul bordo che guardava verso gli italiani, che poverini si trovavano ad una quota inferiore ed erano gravemente esposti alle mitragliatrici nemiche


ingresso ai depositi



interno tutto scavato nella roccia



alcune gallerie sono state invase dall'acqua, probabilmente c'è una sorgente, ma non sono completamente disabitate...



All'esterno invece ci sono le trincee, che lo difendevano su tutto il perimetro



sono state rimesse a posto essendo un museo all'aperto, percorrerle da però sempre una certa emozione, pensando a come dovesse essere l'atmosfera in quei orribili giorni




sono ben scavate, qui non c'era il pericolo di essere colpiti, anzi le postazioni delle mitragliatrici erano fin troppo ben posizionate, ho provato a vedere cosa vedessero dentro quel rettangolino tra i sacchi di terra...



vengono i brividi a pensare cosa succedeva attraverso questo piccolo spazio tra i due schieramente....

... probabilmente era solo la disperazione di sopravvivere che permetteva a quei ragazzi di sparare in continuazione verso le sagome che si avvicinavano, o io o loro...


ancora più impressionante, anche se la foto è molto bella, è la vista dall'esterno



mi vengono in mente le foto dei cadaveri attaccati ai reticolati, dello scempio che le mitragliatrici compivano, dell'orrore che diventava quotidianità e dell'inuitilità di tutta quella guerra  (muro)



allego il pannello con la planimetria della Crocetta di Zebio, cliccare sull'immagine per ingrandirla

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Watson

Se questa era la posizione degli austro-ungarici, gli italiani si trovavano veramente a pochi metri, nella sona sottostante ma anche su un'altra altura li vicino chiamata Lunetta di Zebio


La posizione italiana la si vede da questa foto dove c'è il monumento



viceversa quella austriaca era visibile (anche se in realtà non si comprende nulla per quanto sia ben amalgamanta con il territorio) in questa foto



"Nel pomeriggio dell'8 giugno 1917 si scatenò un tremedo temporale, improvvisamente verso le 16.45 con uno spaventoso boato saltò in aria la nostra posizione principale della Sezione 61.
Al suo posto si aprì nella roccia un ampio cratere del diametro di 35 metri e profondità i 9 e mezzo; la carica secondo i calcoli, doveva essere stata di circa 3.500 kg di gelatina esplosiva."


Forse fu un fulmine che innesco un esplosivo che gli austro-ungarici avevano sistemato in una galleria di mina, fatto stà che in quel momento perirono 120 soldati italiani della brigata Catania, così come si legge alla base del monumento costruito nell'area dello scoppio



oltre ai morti di quello scoppio, gli italinai persero pure la lunetta che venne occupata dagli austro-ungarici e bisogna pure aggiungere che non vennero mai battuti in questa zona


qui un'altro pannello in cui si vedeno i due schieramenti dopo lo scoppio della mina



mentre in questa si vede la planimetria della zona della lunetta




Il luogo dell'esplosione è una zona sacra, come si vede su questo cippo piantato sul bordo...




... credo che nessun turista che visita questi luoghi possa immaginare il contrario.
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tiotio

e bravo tony, molte zone delle nostre dolomiti che non conosco, a parte il sacrario di Asiago, prima o poi mi verrà il desiderio di fare qualche giro ben fatto?

Mah, ultimamente son talmente preso da troppe cose che non ricordo più il piacere del girovagare senza meta e in modo spensierato, ma chissà... una nuova dolomitica accoppiata alla via del prosecco?

:P

Watson

In effetti conoscere tutti i luoghi che ci sono in Italia è impossibile, c'è sempre qualcosa che si scopre e che magari si trova dietro l'angolo  ;D


Mi piacerebbe molto tornare in quei luoghi, magari anche senza bicilindrica per accontentare la moglie  (stupid), c'è un posto che vorrei vedere, un luogo storico posto sul confine tra il Veneto ed il Trentino dove un tempo passava il confine tra l'Italia e l' Austria-Ungheria, il Monte Pasubio


Ed in particolare percorrere la strada delle 52 gallerie, un'opera italiana costruita per raggiungere il fronte contro gli austriaci sotto l'ombra del Pasubio, una strada lunga 6.555 metri di cui 2.335 in galleria (per l'esattezza in 52 gallerie) che collega i 1216 metri di Bocchetta campiglia sulla strada per Schio, con i 1988 metri delle Porte del Pasubio

e da li raggiungere poi (ma tutto questo senza la Paola  :P) i famosi Denti del Pasubio, due speroni rocciosi fortificati in cui si fronteggiarono i due eserciti in un duello a colpi di mine, che venivano fatte brillare al di sotto delle postazioni, alla fine il 13 marzo 1918, una grande esplosione sotto il dente italiano fece rovinare l'intera montagna, causando la morte di 50 italiani e modificando il profilo della montagna  (sorpreso)




Ma prima di sognare nuove mete, vediamo di completare questa "vecchia" avventura che non ne vuole sapere di concludersi  (stupid)

siamo giunti ad Asiago ed ora ripartiamo in direzione del Trentino (l'Austria di un secolo fa), ci lasciamo alle spalle Asiago con il suo enorme sacrario



e prendiamo la strada che ci porterà a visitare la terra dei Cimbri, ed il paesaggio inizia già a cambiare  (guid)




la meta è ignota, una bella discussione avvenuta solo una settima prima al raduno del Polleggio ed eccoci qui all'avventura (finalmente), con un'unica certezza, il raggiungimento di questo punto particolare al forte Belvedere di Lavarone  (guid)




continua prossimamente  (felice)

W la vita

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m.real

che bella guesta foto Watson  (compl)
in fondo al tunnel ce sempre una luce

jojo54

 (felice) (felice)
ciao WAtson ,
ho visto tutte le foto della dolomitica ,,,hai fatto proprio un bel giro ,,io ti avevo citato i forti dell'altopiano e ho visto che in alcuni ci sei stato
io ogni estate ci vado a camminare in quei posti ,,ma essendo vicini a dove abito non ho mai fatto foto ,,un pò come Venezia ogni tanto ci vado ,,50 minuti di treno,,niente foto,,,quest'anno proverò a fare il turista ,,foto a volontà
per le 52 gallerie del monte Pasubio che ti piacerebbe fare ,,posso dirti che è una bellissima passeggiata di circa 5 ore andata e ritorno,, andando tranquillo ,,,io a 16 o 17 anni le ho fatte con la moto da cross "incredibile" fino a qualche anno fa si facevano anche in bici da fuoristrada  ,,poi dopo vari incidenti sarebbero vietate
ciao
(ciao) (ciao)
Ho speso molti dei miei soldi in alcool, belle ragazze e auto veloci .....gli altri li ho sperperati (GEORGE BEST)
Si vive una volta sola!!,sbagliato!!,,si vive tutti i giorni ,,si muore una volta sola!!

Watson

Sei (matto) jojo54, il mio amico che c'è stato sulla strada delle 52 gallerie mi ha parlato del divieto di percorrerle in bici, visto che in alcuni tratti ti trovi su sentieri a strapiombo sul nulla  (sorpreso)



Poi c'è il problemone delle nuvole, mi spiegava che spesso il Pasubio si trova avvolto e il panorama non è visibile (ma forse a volte è meglio non vedere per non spaventarsi), secondo te quale potrebbe essere il periodo migliore per farci un giro  (?)


Se riuscirò a riorganizzare ti faccio un fischio, di sicuro mi piacerebbe rivedere il forte di Lavarone che è l'unico visitabile come si deve, ma altri forti italiani che ho visto in quei cartelli sarebbero da fare  (su)

Ora proverò a continuare il giro così posto i forti che ho visto in quel giro del 2007  (guid)

Grazie (felice)
W la vita

"non postare" è un pregio se ci si accorge di non avere nulla da dire, ma non tutti se ne accorgono. [Magomerlino]  La vita dura poco, se non giochiamo ora...  Watson nel cuore Gaia felicemente... tra i piedi

jojo54

 (felice) (felice)
ciao Watson
non sono io  ,,le ho trovate in internet
come vedi è un lungo brivido che alcuni vogliono provare  malgrado il divieto,,sangue freddo e non soffrire di vertigini
qualcuno è volato giù,,,anche pochi anni fà
io di quando l'ho fatta in moto assieme a un amico ,,non ricordo molto ,,ma non penso di avere avuto paura ,,allora a 17 anni cosa ci poteva fermare,,,mica eravamo rintr,,,,,,,,da internet e dai cellulari  ,,,,



Ho speso molti dei miei soldi in alcool, belle ragazze e auto veloci .....gli altri li ho sperperati (GEORGE BEST)
Si vive una volta sola!!,sbagliato!!,,si vive tutti i giorni ,,si muore una volta sola!!

topo

...eppur si muove!!!

jojo54

 (felice) (felice)

ciao sono riuscito a trovare queste vecchie foto di quando siamo andati sul Pasubio ,,penso fosse il 70 0 71

io sono questo con la maglietta azzurra di charli brown  "c'è l'ho ancora ,,anzi la usa quache volta mia figlia ""
sembro un pò messo male ,,,ma ero così,,,  non sembra ma ero molto "vispo"




la moto un 50cc super elaborato con motore da gara ,,era una bomba ,,in sella ho fatto sentieri di montagna incredibili,,,gallerie comprese



(ciao) (ciao) (ciao)
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Si vive una volta sola!!,sbagliato!!,,si vive tutti i giorni ,,si muore una volta sola!!

Watson

I pantaloni a zampa d'elefante  (sorpreso)

si vede che è datata la foto  (appl)


A quella età si è spericolati sempre, per fortuna siamo qui a raccontarlo, ma con il senno di poi pensare a cosa hai fatto  (puni)


OK continuo con il ricordo della dolomitica, questa volta sarà un giro per fortificazioni della grande guerra a cavallo del confine di 100 anni addietro  (guid)

(felice)
W la vita

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Watson

Siamo in cammino e percorriamo una bella strada in mezzo al bosco, ma salendo di quota gli alberi spariscono per lasciare il passo a prati che si aprono su un altopiano, quello di Vezzena, quando  noto sul lato della strada un monumento antico...




... ricorda la brigata Ivrea e la sua difesa contro un attacco delle truppe austroungariche nei primi giorni del conflitto.



Proseguendo tyroviamo i resti di un piccolo cimitero austro-ungarico, non credo ci sia sepolto nessuno, ho letto che alla fine del conflitto si pose il problema di come razionalizzare tutte queste sepolture, decidendo di riunire molti caduti in grandi cimiteri o nei sacrari che vennero costruiti successivamente come quello di Asiago, leggo che dei 2800 circa cimiteri dopo questo riordino ne rimasero solo 349, di cui 41 sull'altopiano di Asiago.





Poche centinaia di metri ed arriviamiamo al colle di Vezzena



non c'è anima viva, la giornata è stupenda ed il colle è tutto per noi, decidiamo di risalire verso un forte che c'è poco sopra ad una manciata di minuti (a piedi, qui i divieti è meglio rispettarli) lasciando la macchina sotto un bellissimo albero colorato




Il forte Austroungarico di Busa Verle, Werk Verle in tedesco.




continua ovviamente  (felice)



W la vita

"non postare" è un pregio se ci si accorge di non avere nulla da dire, ma non tutti se ne accorgono. [Magomerlino]  La vita dura poco, se non giochiamo ora...  Watson nel cuore Gaia felicemente... tra i piedi

Watson

Ed eccolo laggiù il forte Verle



gia da qui si vede che non se la passa bene, e lo credo perchè allo scoppio del conflitto questo forte venne bombardato dai forti italiani di Verena e Campolongo, ma non sono stati quei proiettili a ridurlo così, perchè in realtà fu il governo di Mussolini che per il fabbisogno di ferro durante la guerra d'Abissinia, autorizò lo smantellamento di molti forti ex-austriaci  (sorpreso)


E' inimmaginabile per un turista non istruito credere che questo scempio non lo fece la guerra, ma la pace  (sorpreso)




il forte si trova in pessime condizioni e non è visitabile, una cancellata protegge (ma non troppo) dagli intrusi, io per quella volta mi fermai e poi non avevo così tanto tempo, quindi le mie foto sono solo dall'esterno






Qui si vede il contrasto tra il grigio del calcestruzzo ed il verde della bella campagna circostante, siamo sul tetto in una postazione per mitragliatrice





una foto d'epoca del forte Verle




Questo forte non era però il solo a difendere questa parte di confine, se avessimo continuato sulla strada dopo una 50 di minuti saremmo arrivati in cima, passando dai 1554 metri ai 1904 del forte Spitz Verle (Werk Spitz Verle), chiamato anche "l'occhio degli altipiani", non venne mai conquistato dagli italiani, vista la sua solitaria posizione.

Magari un domani andremo a visitralo  (guid)


Tornati indietro riprendiamo la bicilindrica e al bivio del colle decido così per fare un giro alternativo, di prendere la strada per Luserna, invece della programmata discesa verso Lavarone...

...sarà questa piccola disgressione a far prendere alla breve vacanza un aspetto avventuroso che altrimenti non avrei scoperto, come dire che a volte è il caso che ti fa apprezzare sensazioni indimenticabili.


Il viaggio continua al prossimo appuntamente in quel di Luserna  (felice)



W la vita

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