Il gettone

Aperto da Aspes, 15 Aprile 2013, 12:46:51 PM

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Aspes

=  IL GETTONE =

La festa ormai volgeva al termine.

Non so come, ma i giorni erano passati, volati via.

Il  mio pensiero andava a qualche giorno prima, alla settimana precedente, all'ansia che mi prendeva ogni volta che giravo l'angolo che dalla mia via portava alla Piazza.

Il pensiero andava all'emozione provata nel vedere arrivare quello che noi chiamavamo " le giostre", al seguire passo dopo passo la crescita dell'Autopista sino ad occupare tutta la Piazza, alle prime note uscite dalle grosse casse acustiche, che sancivano l'inizio della Festa.

Eppure ora ero lì.

La gara di ballo era finita, e dopo c'era stato l'ultimo assalto alle automobiline, e poi tutto si era fermato.

Un grosso camion aveva fatto retromarcia sino a sfiorare l'autopista, e poco dopo quelle piccole automobiline avevano preso, una da una, la via di quel cassone a due piani.

Eccole sfilare : quella rossa, velocissima.

Quella blu, lenta.

Quella arancio, dove erano salite le ragazze, prese di mira da tutti.

Ed ecco quelle monoposto, più piccole delle altre, che sembravano delle piccole auto da corsa.

Tutte, una da una, sparivano nel buio di quel cassone, lasciando la Piazza sempre più vuota.

E poi, ritirata anche l'ultima automobilina, le porte si chiudevano, con un rumore sordo, ed il camion si allontanava verso l'uscita del Paese.


Eravamo rimasti in pochi.
Il giorno successivo sarebbe stato un giorno lavorativo, ed incredibilmente al mattino dopo avremmo trovato la Piazza già vuota, come se non ci fosse mai stato nulla.

I lavori di smontaggio fervevano, perché il giorno dopo "le giostre" si sarebbero posizionate in un atro Paese, per un'altra Festa, che non era più la nostra.

Io mi guardavo in giro : appena fuori dal Bar il Piace stava accatastando le sedie, ritirando i tavolini, e subito dopo avrebbe dato una pulita veloce son la scopa.

E come ultima cosa avrebbe guardato il cielo, coprendo le luci con le mani, in quella posa curiosa che assumeva sempre facendo questo gesto.

E ci avrebbe detto che tempo avrebbe fatto il giorno dopo.

E poi via, all'interno del Bar, per spegnere le luci, ed aspettare l'alba del giorno dopo ed un'altra giornata di lavoro.

Curiosamente tutto si stava coprendo di una patina d'umidita', segnale dell'autunno che ancora era lontano, ma che da qualche parte si stava preparando.

Ed un brivido mi correva lungo le spalle, perché l'aria di era davvero rinfrescata, come se la Festa appena finita si stesse anche portando via l'Estate, quell'Estate di solito interminabile, calda, unica.

Io, come ogni anno, avevo tenuto in tasca un gettone dell'autopista, sapendo che l'avrei usato l'anno successivo, quando tutto sarebbe ricominciato.

Appena tornato a casa l'avrei messo sul fondo di un cassetto, in camera da letto, ben nascosto, per paura che mia Madre, durante le pulizie, lo trovasse, spostandolo e gettandolo via, perché vecchio.

Quel gettone era per me una garanzia, era la mia tranquillità, era qualcosa che  mi avrebbe garantito che l'anno dopo la Festa sarebbe stata come quella appena passata, con i giri sull'autopista, la musica, le ragazze, il divertimento.

E' stato così per anni, poi, senza che nemmeno me ne accorgessi, gli anni sono passati, e noi siamo cresciuti.
La Piazza ha iniziato a restare vuota, ed poi ad essere  piena di grosse tavolate e di musica, ma ben diversa da quella Piazza tuttora impressa nella mia memoria.

Ma in fondo a quel cassetto  il gettone e' rimasto al suo posto.

Ogni tanto la guardo, osservo quel suo colore rosso scuro, ne percepisco l'odore, che sa tanto di giostre, di musica, di miscela, di ricordi.

Ed anche se cerco disperatamente di non farlo, ogni anno, alla fine di luglio cerco sempre di percepire se dalla Piazza arriva quella musica conosciuta, per poter di nuovo correre li, con il fiatone ed il timore di arrivare tardi.

Con il mio gettone in tasca.
Siamo qualcosa che non resta, frasi vuote nelle testa,
e il cuore di simboli pieno.

Ludo

 ;)

......le similitudini...........
La stupidità divora facce e nomi senza storia

paoloDòCavaj


skassamakkinen


tiotio

pochissimi sopra gli anta non si riconosceranno in questo racconto, sono contento di averlo letto, è vero, l'estate sembrava interminabile, mentre ora scompare in un soffio e ci si rituffa sempre prima nelle incombenze quotidiane, addio spensieratezza... fin troppo spesso mi chiedo cosa potrò mai fare perchè mia figlia abbia i suoi momenti indimenticabili, e sinceramente non riesco a darmi delle risposte convincenti.


Marchino

bello Aspes, davvero emozionante come racconto; molto nostalgico...
è vero, l'estate sembrava molto più lunga ed era una vera festa.
tra la "nostra" generazione e quella dei nostri figli ora c'è un abisso.
hai ragione Damiano, anch'io non sono convinto, purtroppo, che i nostri figli
stiano vivendo le stesse sensazioni, le stesse emozioni, gli stessi momenti.

paoloDòCavaj

#6
improvvisamente mi viene da pensare
che la linea di confine generazionale sia simbolicamente rappresentata dal
CACCIAINCULO
e dalla sua COA...... ;)


                           

paoloDòCavaj



e la COA.....

                                 

Aspes

Citazione da: tiotio - 15 Aprile 2013, 23:33:00 PM
pochissimi sopra gli anta non si riconosceranno in questo racconto, sono contento di averlo letto, è vero, l'estate sembrava interminabile, mentre ora scompare in un soffio e ci si rituffa sempre prima nelle incombenze quotidiane, addio spensieratezza... fin troppo spesso mi chiedo cosa potrò mai fare perchè mia figlia abbia i suoi momenti indimenticabili, e sinceramente non riesco a darmi delle risposte convincenti.



Tiotio, anch'io ho lo stesso dubbio, tanto che gia' tempo fa in un altro racconto dicevo cosi' :

Alcune volte cammino per le stesse vie di quel Paese con la mia Bambina,  tenendola per mano, sperando che anche Lei, per il solo fatto di essere lì, possa incamerare un po' di quella gioia,  di quella serenità che all'epoca ho provato io.

Forse, anche oggi, la differenza sta' nel posto dove vivi ... quel Paese di cui racconto ancora oggi ha 700 abitanti, ci si conosce tutti, si sta' insieme, si cresce insieme.
I tempi cambiano, e' vero, ma anche i miei genitori mi raccontavano con nostalgia di come era bello quando loro erano bambini, e che non era piu' cosi' ... e diceva la stessa cosa mio nonno ...
Le citta' sono piu' spersonalizzate, e rendono difficile la convivenza, ed il crescere insieme, all'aria aperta  ...
D'estate, verso sera, le rane salgono ancora sulla strada a cercare l'ultimo caldo, ed appena fa buio le lucciole
( quelle vere ) le trovi appena il paese cede il passo alla campagna, e ne puoi tenere una nel palmo della mano .. ma questa e' un'altra storia .. !!


Siamo qualcosa che non resta, frasi vuote nelle testa,
e il cuore di simboli pieno.

Aspes

Citazione da: paoloDòCavaj - 16 Aprile 2013, 09:24:32 AM
improvvisamente mi viene da pensare
che la linea di confine generazionale sia simbolicamente rappresentata dal
CACCIAINCULO
e dalla sua COA...... ;)


                           

Hai ragione Paolo .. deve essere proprio cosi' .. me la ricordo bene la calcinculo ..
Prima si formavano le coppie .. c'era il lanciatore e chi veniva spinto, e spesso era una ragazza.
C'era chi, quando la giostra partiva, puntava i piedi per terra, sfruttava l'inerzia e lanciava subito.
Altri invece tenevano il seggiolino di chi doveva essere lanciato girato al contrario, e poi, ondeggiando sempre piu', lanciavano a colpo sicuro ...

Era uno spettacolo da vedere ..

Cosi' come chi  spesso lasciava la mano al "pugno" .. e guai se ti usciva : " signorina " .. !!
Siamo qualcosa che non resta, frasi vuote nelle testa,
e il cuore di simboli pieno.

lucajack2cv

 (su) Aspes.. seguono Conte, Guccini.. I cantori della Provincia  :)

Oui nous sommes les barbariens de la route..
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Pacifico

Non camminare dietro a me, potrei non condurti.
Non camminarmi davanti, potrei non seguirti.
Cammina soltanto accanto a me e sii mio amico. Albert Camus

Watson

Pensavo che queste emozioni non potessi più provarle, si sa da "grandi" non si fanno certe cose, come andare sugli autoscontri....


... ma poi lo scorso anno improvvisamente mi sono ritrovato catapultato nei ricordi della mia infanzia, quando si aspettava con impazienza l'arrivo delle giostre nella piazza principale della mia città (ma anche nel parco di periferia dove abitavo) per correre con gli amici a vedere chi riusciva a scontrarsi con più forza degli altri, peccato solamente che la spontaneità e la spensieratezza di quei tempi sia svanita per sempre...


.. così ho solo goduto da spettatore la gioia che quei "bambinoni" un po' cresciuti ci hanno regalato in una calda serata siciliana  (abbraccio)


Ricordi che sfumeranno lentamente con il passare del tempo.



W la vita

"non postare" è un pregio se ci si accorge di non avere nulla da dire, ma non tutti se ne accorgono. [Magomerlino]  La vita dura poco, se non giochiamo ora...  Watson nel cuore Gaia felicemente... tra i piedi