Il nodo

Aperto da Aspes, 09 Maggio 2013, 18:17:40 PM

« precedente - successivo »

Aspes

                                                         

Ci sono alcune cose che nella vita di un bambino, e poi di un ragazzo, possono essere considerate come tappe fondamentali del processo di crescita.

Di solito sono cose materiali, oggetti, che sono desiderati così tanto da turbare il sonno.

Per me la prima cosa è stata la bicicletta, primo oggetto del desiderio, portatrice di libertà  a corto raggio, ma fondamentale per poter fare parte nel gruppo, per assaporare i primi giri all'aria aperta, in solitudine.

Ed allo scoccare dei quattordici anni eccolo, il più ambito, il più sognato, il più agognato : il Motorino.

Questo mezzo mi avrebbe trasportato ancora più lontano, magari in coppia, libero.

E poi, quanto finalmente i diciotto anni arrivavano, e con loro la maggiore età, ecco arrivare Lei, l'automobile, una cosa davvero da grandi, da usare con gli amici, per fare un giro con il primo amore, con qualunque condizione atmosferica, fautrice della  più totale libertà, senza limiti di distanza.

Ma se tutte queste cose erano desiderate, tanto, per me c'e' stata una cosa che doveva essere una tappa fondamentale nella crescita, ma che si rivelò tanto ostica : il nodo della cravatta.

Doveva essere una cosa semplice, ci voleva un attimo ad imparare, e così dicevano tutti, soprattutto mio Padre.

Ma nonostante il suo impegno, proprio non mi riuscì di capire come fare a realizzare quel benedetto nodo.

Le mani  si incrociavano ... passa sopra, passa sotto ... niente . .quel  nodo proprio non ne voleva sapere di formarsi.

E così rinunciai, con un po' di delusione da parte di mio Padre.

E fui costretto, anno dopo anno, evento dopo evento, a farmi fare il nodo da qualcuno, a stare bene attento a che non si sciogliesse, nel caso avessi dovuto usarlo anche il giorno successivo.

Ormai era diventata una cosa risaputa, e nemmeno provavo più molta vergogna del dover chiedere.

Ma ... c'e sempre un ma .. !!

La data del mio Matrimonio si avvicinava, e non potevo accettare il fatto di presentarmi in Chiesa quel giorno con un nodo fatto da qualcun altro.

Misi  così in croce mio Padre, che si armò di tanta pazienza.

Prima mi fece vedere piano piano, passo dopo passo come procedere.

E poi' passò l'oggetto ( la cravatta ) a me.

Ed eccomi davanti allo specchio, con mio Padre alle spalle che mimava il movimento.

Dunque, passo qui .. ecco .. e poi passo sopra .. oppure sotto .. niente, niente da fare, a me questo nodo proprio non viene.

Stavo per rinunciare, ma mio Padre mi disse : prova ancora una volta.

E riprovo ...ecco .. passo qui .. passo la ... sopra, sotto .... non ci posso credere .. !!

Il nodo era fatto .. !! Un miracolo .. !!

Certo, non era impeccabile, era un po' storto, strano, ma era pur sempre un nodo.

Ero felice, felicissimo, tanto che passai un po' di tempo a fare pratica.

Ormai il nodo era quasi perfetto, bello, ed era  mio.

E non vi dico che soddisfazione vestendomi  il  giorno delle Nozze, nel vedere nello specchio quel bel nodo fare bella mostra di se.

Non ci pensavo quasi piu' al nodo della cravatta.

Ormai era diventata una cosa normale.

Purtroppo però la vita tante volte regala e poi tante volte toglie, e così lo scorso Agosto mio Padre se ne è andato per sempre.

Sono  istanti particolari, dove la vita ti ripassa davanti più volte, ma nell'andare a casa a prendere i panni di mio Padre da portare in ospedale, solo allora ho capito che per una volta ancora Lui si sarebbe potuto mettere una cravatta, un accessorio che amava in modo particolare, ma che il caso aveva voluto non potesse più indossare per più di venti anni, a causa della sua malattia.

Mi sono messo così davanti allo specchio, a quello stesso specchio dove avevo imparato, e quasi mi sembrava di vedere mio Padre dietro di me, a mimare il gesto.

Il nodo è uscito subito bene, bello, perfetto.

Quando ho rivisto mio Padre, indossava il suo vestito migliore, e la cravatta faceva bella mostra di se.

E per una volta ancora l'ho rivisto come me lo ricordavo, come tanti, tanti anni fa.

Vi sembrerà una cosa stupida, ma in quell'istante mi sono sentito tanto orgoglioso di quella cosa che Lui mi aveva insegnato, e che io avevo voluto imparare, anche se un po' in ritardo.

E questo è quello che penso, e che provo, ogni volta che faccio il nodo alla cravatta.
Siamo qualcosa che non resta, frasi vuote nelle testa,
e il cuore di simboli pieno.

Ludo

La stupidità divora facce e nomi senza storia

skassamakkinen

Davvero toccante e molto personale, Aspes!!
Bello! Bello davvero!
Grazie per avere condiviso con noi questo tuo ricordo!! (su)

almodna

anche mio padre se ne ando ad agosto di tanti anni fa,ma io ero un bambino di 12 anni e ad oggi,che di anni ne ho 37,non so ancora farmi il nodo,i ricordi sono l'unica cosa che ci lasciano i nostri cari e un nodo puo' durare per sempre,bello!
VIVA VIVA VIVA!!!

Christine70

....Il mio se ne andato che di anni ne avevo 14...il 30 di luglio del 1986..In pensione da pochi anni, lo ricordo mentre faceva il nodo alla cravatta azzurrina dell'uniforme ( che anch'io oggi indosso ogni giorno....) prima di andare a lavorare.  (su)

tamlin 17

aspes, hai scritto una cosa bella.

di mio padre , che è mancato a gennaio del 2008, e che vado a trovare molto raramente al cimitero, penso sempre sapendolo sdraiato, " mi piace come ti passano, negli occhi, le nuvole".
le cose succedono , e alla fine , quello che ti resta in mano è un pugno di TUTTO.

ciao.

Dogui57

...mio padre se ne è andato nel 2000 il giorno dell'epifania. Quand'ero picccino aspettavo con impazienza di svegliarmi e trovare la calza che la dolce vecchiettina regalava ad ogni bambino buono. Da allora non riesco più a vivere con serenità questa ricorrenza, ho sempre negli occhi mio padre e quei terribili momenti che me l'hanno portato via... però lui è sempre con me , qui nel mio cuore e lo sento ancora parlarmi e darmi quei buoni consigli che ogni genitore dall'alto della sua esperienza regala ai propri figlioli...
Ogni Epifania mi ascolto sempre questo bellissimo brano

Un abbraccio.

Antonella Ruggiero - Non Ti Dimentico
Aquila muscas non captat

Watson

Aspes il tuo racconto è splendido come sempre... mi piacerebbe saper estrarre le emozioni e trasformale in poesia coma sai fare tu, complimenti e condoglianze per la grave perdita.


Io non ricordo chi dei due mi insegnò a fare il nodo della cravatta....

... forse mia madre, ma ho detto che non ricordo, però so che la prima volta che me lo fece io quella cravatta non la slacciai per molto tempo, non sapevo ancora farlo e non volevo richiedere di farmelo.


ricordo che mio padre usava annodarsela con il nodo largo, forse per via che non la sopportava molto, ma sono sicuro che non lo aiutai mai a farselo.


La foto che lo ritrae è senza cravatta, la vedo tutte le settimane, forse per questo sono anni che non porto più cravatte.

W la vita

"non postare" è un pregio se ci si accorge di non avere nulla da dire, ma non tutti se ne accorgono. [Magomerlino]  La vita dura poco, se non giochiamo ora...  Watson nel cuore Gaia felicemente... tra i piedi

Aspes

Grazie Toni .. a mio Padre piaceva molto la cravatta, ed anche parlare, parlare, parlare ..

Purtroppo per tanti anni non ha piu' potuto fare ne una cosa ne l'altra ... e' proprio strana la vita ...

Siamo qualcosa che non resta, frasi vuote nelle testa,
e il cuore di simboli pieno.

Marchino

anch'io non pensavo potesse accadere... e invece se n'è andato il 19 maggio, un paio di settimane fa'...
e tra un mese "farà" gli anni.

Aspes

Mi dispiace Riccardo .. so come ci si sente, purtroppo ...
Siamo qualcosa che non resta, frasi vuote nelle testa,
e il cuore di simboli pieno.

Marchino

grazie  (abbraccio)

c'est la vie

Watson

Non si può piangere in ufficio non è professionale  (abbraccio)
W la vita

"non postare" è un pregio se ci si accorge di non avere nulla da dire, ma non tutti se ne accorgono. [Magomerlino]  La vita dura poco, se non giochiamo ora...  Watson nel cuore Gaia felicemente... tra i piedi

Ludo

La stupidità divora facce e nomi senza storia