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Lungo la riva del Sesia

Aperto da Aspes, 14 Febbraio 2007, 11:28:21 AM

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Aspes

Io ed Tafa eravamo poco piu' che bambini, ma ancora lontani da quei 14 anni che ci avrebbero resi motorizzati.

Eravamo  in quell'eta' indefinita che faceva sembrare tutto fantastico, bello.

Anche quel paesino dove vivevamo ci sembrava grandissimo, e non esisteva niente altro se non il microcosmo che ci circondava, dove le cose erano chiare, ben definite, senza imprevisti.

Il Tafa aveva la mia stessa eta', ed abitava proprio di fronte a casa mia.

Ormai era estate, eravamo liberi da impegni scolastici e le nostre case ed i cortili erano sempre aperti, ed io ed il Tafa vivevamo quasi in simbiosi.

Faceva caldo, ma non era mai opprimente.

In cucina mia madre spesso cantava, e solo una tenda che gentilmente si muoveva mi divideva dal cortile, dai giochi, dalle nostre avventure.

Mio Padre era al lavoro, e finito il pranzo mio fratello, che era ancora piccolo, giocava per un po' e poi andava a dormire.

Per lui le giornate erano un po' piu' corte delle mie, ma avrebbe avuto il suo tempo piu' avanti.

La radio, semplice, con una grossa manopola circolare era sempre accesa, colonna sonora delle giornate e dell'estate.

Di solito il pomeriggio incominciava cosi' : " Ito ? " .... Ito ero io, all'epoca mi chiamavano cosi', ed era il Tafa a chiamarmi.

Uscivo subito fuori, in cortile, lasciando che la tenda si richiudesse alle mie spalle.

Due parole per metterci d'accordo, e poi via sulle bici, tra fragore di cartoline sui raggi e scampanellate furibonde.

Quel giorno saremmo andati al Sesia, a " battere pietre ".

Per chi non lo sapesse, " battere pietre " non e' altro che una versione un po' diversa di " andare per pesci ".

Consisteva nel camminare lungo la riva del Sesia, lambendo l'acqua, e lasciando cadere grosse pietre su altre semisommerse.

Fatto cio' bastava sollevare la pietra e sotto si trovavano tanti pesciolini intontiti, che infilavamo velocemente nella busta.

Certo, le prede non erano mai grosse, ma tutto questo dava tanta soddisfazione e divertimento.

Avevamo il nostro posto preferito, ed in quella giornata di piena Estate saremmo andati proprio li.

Il sesia era ancora il fiume che era sempre stato, quello dei nostri padri e dei nostri nonni, verde, assonnato, tranquillo.

Lo stravolgimento causato dalle cave di ghiaia stava solo iniziando, ed i tratti deserti e tranquilli erano infiniti.

Il  " nostro posto "  era un lungo tratto quasi rettilieno, completamente al sole,  e ci si arrivava solamente se si conosceva bene la zona, e non era mai frequentato dai " bagnanti " estivi.

Infatti quando ci arrivammo, il posto era praticamende deserto. Solo piu' avanti, a circa duecento metri da noi, si intravedeva un curioso tizio seduto sulla riva che si proteggeva dal sole cocente con un plaid a quadretti.

Mi ricordo che dissi al Tafa qualcosa tipo : " Ma cosa ci fa uno in piena estate con un plaid in testa ? " .

Il Tafa disse  " Boh .. ", ed incominciammo il nostro lavoro.

Le buste si stavano riempiendo velocemente di pesciolini, oggi se ne trovavano veramente tanti, e colpo dopo colpo, pietra dopo pietra ci stavamo avvicinando al tizio sull riva.

Io gia' pensavo : " Ecco, che scocciatura, ci tocca andare piu' avanti e lasciar perdere quel tratto di riva ".

Pensavo ancora questa cosa, quando mi girai alle mie spalle e vidi una cosa che mi gelo' il sangue, e mi lascio' senza fiato e senza parole :  Un carro funebre stava avanzando faticosamente sul greto del Sesia, e stava proprio venendo verso la riva e verso di noi .

Chi era seduto di fianco al guidatore, ancora con l'auto in movimento spalanco' la portiera e ne scese velocemente, urlandoci : " Fermi, fermi, non muovetevi !!!! "

Il Tafa si fermo', e mi guardo' con fare interrogativo.

Ora il carro funebre era vicino all'acqua, di fianco al tizio che stava prendendo il sole, ed allora il ed il Tafa ci avvicinammo.

E fu proprio allora che capimmo : non c'era nessuno che stava prendendo il sole.  Sotto al plaid c'era un ragazzo che era annegato un paio di giorni prima.

Aveva le braccia davanti al volto, come per difendersi da chissa' che cosa, e ad ogni movimento l'acqua gli usciva dalla bocca, ed era cosi' rigido che faticarono ad adagiarlo nella bara.

Tutto si svolse in uno strano silenzio. La bara fu caricata sul carro funebre che riprese la via del ritorno.

Noi lasciammo le buste con i pesciolini dov'erano. Era Luglio, faceva caldissimo, ma io avevo un gran freddo.

Tornammo a casa, e solo li io ed il Tafa ricominciammo a parlare : " Ma come si fa a lasciare un morto li da solo sulla riva !!! ".

In realta' qualcosa avevano detto quelli del carro funebre : " E' rimasto li solo una mezzoretta' .Il tempo di trovare la strada, tanto qui non c'e' mai nessuno .

Quel momento non l'ho piu' scordato, tanto che da allora, ogni volta che purtroppo qualche parente od amico ci lasciava, io non sono mai riuscito ad andarli a vedere, perche' mi veniva sempre in mente quella scena.

E questo e' durato fino a qualche anno fa, quando mia nonna mi ha lasciato, ed allora, sforzandomi, sono riuscito a vincere quel ricordo.

........ Io ed il Tafa, sulla riva del Sesia, a " battere pietre " .... !!!!!
Siamo qualcosa che non resta, frasi vuote nelle testa,
e il cuore di simboli pieno.

Watson

Il racconto è scritto bene, penso che se scrivessi non sarebbe male, il colpo di scena del povero ragazzo annegato non me lo aspettavo.....

....certo questo non è fantasia ma ricordi, quindi è un fatto reale accaduto nella tua fanciullezza, ma l'ho hai scritto bene mi è piaciuto 
(compl)

Quando dici:

Citazione da: Aspes - 14 Febbraio 2007, 11:28:21 AM
Tornammo a casa, e solo li io ed il Tafa ricominciammo a parlare : " Ma come si fa a lasciare un morto li da solo sulla riva !!! ".

In realta' qualcosa avevano detto quelli del carro funebre : " E' rimasto li solo una mezzoretta' .Il tempo di trovare la strada, tanto qui non c'e' mai nessuno .

non mi stupisco, a Torino sono rimasti in mezzo alla strada senza coperta per molto più tempo (malore alla fermata del bus o sul marciapiede), ma non volevo sottolineare questo passaggio....

...volevo solo capire che un'esperienza del genere a 14 anni colpisce e lo shok te lo porti dietro, ma colpisce anche a 40 anni, perchè la sensibilità delle persone non diminuisce con l'età  (nonso)
(abbraccio)
W la vita

"non postare" è un pregio se ci si accorge di non avere nulla da dire, ma non tutti se ne accorgono. [Magomerlino]  La vita dura poco, se non giochiamo ora...  Watson nel cuore Gaia felicemente... tra i piedi

Aspes

Vero Watson,

anzi, nel mio caso purtroppo aumenta.

A dicembre, sul marciapiede opposto a dova stavo camminando, un gruppo di bambini stava andando verso il Teatro Sistina.
Dall'alto si e' staccata una mattonella dal muro ed ha preso in testa un bambino, che subito ha inziato ad urlare come un disperato.

Ho visto tutta la scena, e sono stato malissimo per tutto il giorno.



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Siamo qualcosa che non resta, frasi vuote nelle testa,
e il cuore di simboli pieno.

scanner79

Si sono cose che ti colpiscono, diciamo che più avanti nell'età vai, più ... diciamo .... ti abbitui a vedere certe cose .... come il chirurgo .... dubito che all'inizio non gli facesse impressione .... il sangue e tutto il resto .... poi ci si abitua .... ma lo chock resta.

Bel racconto.

A me è successo invece di vedere la morte sopraggiungere mentre erano tra me mie braccia.

Ricordo la prima volta avevo forse 15 anni erano una persona anziana, 75 anni ... colto da infarto mentre bruciava erba in piena estate. Mi ricorda la gente che gridava e lui sdraiato per terra .in giardino ... ed io essendo il + giovane ed il + forte con l'aiuto degli altri lo preso in braccio per portarlo dentro casa .... e nel momento in cui lo preso in braccio ho sentito proprio la morte sfiorarmi e prendere la sua anima ... ho visto la vita cessare, il corpo esanime tra le mie braccia è atroce tu sei li e non puoi fare nulla per impedire che ciò avvenga.

Ciò è amplificato se è uno dei tue cari tra le tue braccia .... ma questa è un 'altra storia ...
Certe volte è meglio tacere e passare per idioti che parlare(scrivere) e dissipare ogni dubbio!!!

Watson

giusto ...se un tuo caro è peggio  (piango)

Per il chirurgo è lavoro, come le autopsie o i vigili che rilevano gli incidenti, solo per chi non è a contatto con i fatti violenti della vita rimane scioccato..... poi ci sono i sadici ma quelli sono malati  (mart)


ma cambiamo discorso kpunto per quello che hai postato Mario  (su)... e Aspes, aggiungi un pezzo al tuo racconto indicando cosa ne facevate di tutti quei pesciolini....

frittura con olio extravergine o impanati con farina e limone  (muoio)
W la vita

"non postare" è un pregio se ci si accorge di non avere nulla da dire, ma non tutti se ne accorgono. [Magomerlino]  La vita dura poco, se non giochiamo ora...  Watson nel cuore Gaia felicemente... tra i piedi

Aspes

Mah ... i pesciolini se li teneva tutti il Tafa. A me non sono mai piaciuti, e solo da poco tempo ho inziato a mangiarli ...

Diverso invece quando andavamo a cercare i " ciudin " .... quelli non me li facevo scappare ...

[allegato eliminato dall\'amministratore]
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e il cuore di simboli pieno.

bubbo

Sempre Grande Aspes! Un altro bellissimo racconto.
Anche io da ragazzo rimasi impressionato dalla visione del primo morto. E' la prima esperienza a scioccarti, ma come lessi su un libro (credo "niente di nuovo sul fronte occidentale" di Remarque) alla morte non ci si abitua mai.

Aspes

Ciao Bubbo .... Grazie .....

Passa appena puoi !!!



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