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l'angolo della Trabant..

Aperto da lucajack2cv, 12 Marzo 2007, 20:13:16 PM

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Valvì

Luca, prova a pulire bene le puntine; se ancora non si spegne la luce spia prova a by-passare i  condensatori per vedere se son loro che non chiudono bene il circuito, se così la luce si spegne significa che son loro. Fossero le bobine invece la luce dovrebbe esser sempre spenta (credo, ma non son un'elettrotecnico)...

Poi devi darle l'ordine di sparare  (muoio)

(felice)

GIGA34

scanner....... l'altro "luminare" è qua sopra (muoio) (muoio) (muoio)

intanto io ho contattato i miei esperti 2T...... vediamo se si riesce a venirne a capo ;)

(felice)
CHI NON VOLA, NON VALE....... CHI VALE E NON VOLA E' UN VILE...... G.D'Annunzio
Andavo a Capri quando le Signore si atteggiavano come prostitute. Ho smesso di andare a Capri quando le prostitute si atteggiavano come Signore.  G.Agnelli

COIO3

La lampadina deve rimanere spenta finche' le punte sono chiuse, perche' finche' si toccano chiudono il circuito a massa e la corrente non ha motivo di passare per la lampada.

Quando le punte si aprono la lampada si accende, se e solo se il condensatore funziona.

Un condensatore che funziona blocca la corrente continua sicche' a punte aperte la corrente puo' chiudere il circuito soltanto passando per la lampadina.

Se il condensatore e' in corto la lampada rimane spenta.

Se la lampada resta sempre accesa significa che le punte, per qualche strana ragione, non sono collegate a massa.

Di piu' non so  (nonso)


Bye. Mimmo.
Whatever Works ;)

GIGA34

scusa la mia ignoranza Mimmo (tutti i miei 2T avevano le centraline elettroniche e mai le puntine) ma non dovrebbe essere al contrario il discorso? quando le puntine si chiudono (vanno in contatto) la corrente viene inviata alla bobina che la trasforma e la manda alle candele..... la mia logica dice così.....  ;)

(felice)
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2cvami

Esatto Giga, quando le puntine si chiudono passa corrente, e la lampadina-spia, posta in parallelo ad esse, si spegne (la lampadina-spia ha una certa resistenza eletrica, le puntine quando in contatto sono un corto-circuito - valore resistivo= 0 - dunque la corrente passa tutta in esse e non passa attraverso la lampadina-spia, che resta spenta). Il fatto che le puntine facciano una continua apertura-chiusura provoca la nascita di una corrente impulsiva alternata, cosa che crea un campo magnetico al primario della bobina il quale, concatenandosi con il secondario di essa fa nascere una tensione altissima che genera la scintilla tra gli elettrodi della candela. Dunque se la lampada-spia non si spegne mai vuol dire che le puntine non vanno mai in contatto oppure hanno un contatto con resistenza troppo elevata... Ma questi discorsi sono validi per le bicilindriche, per la Trabant non saprei...  (muoio)
(abbraccio)
Prima con i "modellini", poi con quelle vere: da sempre in 2cv.
Iscriviti al Registro Italiano 2cv:  http://registroitaliano2cv.it
https://www.facebook.com/groups/CSUCitroenistispezzini/276855059173916/?notif_t=like

COIO3

Citazione da: GIGA34 - 19 Ottobre 2009, 10:20:00 AM
scusa la mia ignoranza Mimmo

Non ho niente da scusarti, la mia ignoranza pesa almeno quanto la tua  ;D

Credo tu parta svantaggiato per il fatto di aver avuto sempre a che fare con le centraline elettroniche.

Io invece mi son formato cavalcando un vecchio "Califfone" della Rizzato; si rifiutava di partire, ostinatamente  (muro)  e fu allora che mi decisi a studiare il funzionamento dell'accensione.

L'equivoco nasce dal fatto che la bobina e' bugiarda, nel senso che al suo interno ci sono 2 bobine e non una; la scintilla scocca quando le punte si aprono, sempre ammesso che il condensatore non sia in corto ......

Tempo addietro scrissi qualcosa a beneficio di PataTony, leggila anche tu, cosi' ci facciamo 4 risate...... http://www.2cvclubitalia.com/public/smf/index.php?topic=3040.msg107199#msg107199  (felice)


Bye. Mimmo.

Whatever Works ;)

lucajack2cv

Grazie a tutti degli interventi, ho avuto vari impegni nel we, spero di poter affrontare nuovamente le puntine in serata e che la vittoria arrida e sopprattutto ruggisca agli scienziati del mondo libero..

Oui nous sommes les barbariens de la route..
 Flying home to you..

lucajack2cv

In un crescendo di attesa e speranza, le folle si assiepano nella pubblica piazza..


http://viaggi.repubblica.it/multimedia/berlino-vent-anni-fa-cadeva-il-muro/15042074/3/1

Hai visto mai.. a volte ritornano! ( (spett) le trabìcule..)

Oui nous sommes les barbariens de la route..
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GIGA34

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scanner79

Nessuna fumata,bianca o nera o anche azzurrina in vista????

Certe volte è meglio tacere e passare per idioti che parlare(scrivere) e dissipare ogni dubbio!!!

lucajack2cv

Ciao a tutti, progressi piuttosto lenti ma progressivi..

Disponendo di un altro piattello portapuntine e relative puntine, io e GiulioV. abbiamo provato a regolarlo scientificamente a tavolino: infatti delle due coppie di contatti una è regolabile cioè può ruotare intorno all'alberino monocamma (non è simmetrico come nel boxer 2cv) l'altra è quasi fissa.

"Quasi" nel senso che ogni contatto è tenuto in posizione con 3 vitine, di cui una funge da perno, un'altra è un eccentrico che avvicina e allontana la terza regola il parallelismo delle due pastigliette platinate e blocca il tutto.

A sua volta il piattello ruota nel suo alloggiamento per consentire la regolazione della fase grazie alle tacche I e II dei due cilindri impresse sulla puleggia della cinghia.

Troppe regolazioni.. per troppo poche informazioni su come servirsene!

Poi riportiamo tutta st'architettura sul piattello originale vedendo che l'altro è stato asolato a mano per regalargli circa 45° in più di regolabilità  :o e raggiunta una registrazione di massima facciamo un po' di prove.

Non c'è stato verso, non si accendeva. A forza di sostituire le candele ci siamo accorti che non erano più bagnate e infatti la  miscela non affluiva più.

Il rubinetto è comandato dalla cabina e ha tre posizioni: Aperto, Chiuso e Riserva. Secondo voi in quale delle tre posizioni scende la miscela?

Risolto il mistero, ci riprovo alla presenza di gianky e compaiono i primi scoppiettii. Anzi schioppettoni, il che di solito indica che l'ordine di sparo nei cilindri è sparso.

Ormai sto entrando nel trab-ordine mentale e collegando i cavi candela all'opposto di quanto prevede il manuale (puntine-bobina I sul cilindro II e viceversa) TRANNNNNTANTANTANN..... una nuvola bianca e densa invade l'officina.

Non ho ancora capito se siamo riusciti a capovolgere l'ordine di accensione o se sia quasi corretto in ogni caso non è che giri bene, è molto irregolare ma i cilindri vanno (male) entrambi perchè togliendo corrente all'uno o all'altro il motore non si spegne.

Dopo un po' il fumo è passato dal bianco denso all'azzurrino quasi  traslucido ma va considerato che la miscela è grassa, quasi al 4%..


Oui nous sommes les barbariens de la route..
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GIGA34

 (su) almeno c'è stato un vagito (su)

bisogna trovare uno scienziato che parli tetesko e sbrogli la questione "fasatura"

(felice)
CHI NON VOLA, NON VALE....... CHI VALE E NON VOLA E' UN VILE...... G.D'Annunzio
Andavo a Capri quando le Signore si atteggiavano come prostitute. Ho smesso di andare a Capri quando le prostitute si atteggiavano come Signore.  G.Agnelli

scanner79

Bene l'importante è essere giunti ad un traguardo, il resto poi Dio pensa.

(felice)
Certe volte è meglio tacere e passare per idioti che parlare(scrivere) e dissipare ogni dubbio!!!

lucajack2cv

Altri approfondimenti sugli eventi di vent'anni fa..


«Noi, dissidenti e artisti della Ddr al crocevia della storia con la Stasi»di Roberto Brunelli



Questa è la paradossale storia del muro che ha spaccato il mondo in due e che, da quando è crollato, ha diviso il mondo nuovo da quello vecchio. Ed è pure la storia di quelli senza i quali quell'infinita barriera che ancora oggi è uno squarcio nell'identità dei berlinesi non sarebbe mai venuta giù, il 9 novembre 1989. Ralf Bartholomäus è uno di loro. Prima della «svolta»,come la chiamano i tedeschi, lui era il più provocatorio gallerista della Ddr. «Quelli della Stasi mi venivano a trovare spesso», racconta divertito nella sua Galerie Weisser Elefant, che sta a due passi dal Checkpoint Charlie. Ovvio: le mostre che ospitava Bartholomäus erano deri veri e propri happening della controcultura. Performance anche feroci, come quella di Else Gabriel, che ficcava la testa in un secchio pieno di sangue.

Cose incomprensibili, per il regime di Erich Honecker. «Tanto incomprensibili che nonsapevano nemmeno cosa esattamente vietare». C'era Gundula Schulze, che fotografava parate militari e uomini in uniforme: ma in ogni foto c'era sempre qualcosa di strano, di obliquo, di disturbante. «Arrivavano e dicevano: no, questo proprio non va bene. E noi rispondevamo: "E perché? A noi ci piacciono tanto le uniformi, noi stessi vorremmo sempre marciare per il Socialismo", e lui se ne andava con le pive nel sacco». La resistenza al regime si faceva anche così, nonostante i tanti fermi, i tentativi di fuga finiti nel sangue, le pressioni e gli interrogatori. È anche in questi ambienti - tra gli artisti di Prenzlauer Berg e di Mitte - che è iniziata la «rivoluzione pacifica» che ha portato alla dissoluzione della Ddr. Le marce silenziose, la folla accalcata alla Porta di Brandeburgo, quelli del «Wir sind ein Volk - Siamo un solo popolo» sono arrivate dopo, quando già avevano cominciato a dissolversi le barriere invisibili, prim'ancora di quelle materiali.



Era stata quella ristretta cerchia di intellettuali, di artisti, di pittori, ed in più gli ambienti quella chiesa evangelica con le loro veglie, ad osare l'impensabile. «Si avvertiva che le cose stavano cambiando sin dall'estate dell'89», dice Bartholomäus. «Semplicemente, non avevamo più paura». Dalle labbra sfuggivano improvvisamente liberate le parole che nessuno credeva di poter dire: «Democrazia adesso... o mai!». Dall'ottobre in poi si susseguirono le manifestazioni, di giorno in giorno sempre più imponenti. «Io sono sicuro che alla fine dentro i cortei ci fossero anche dei provocatori infiltrati: erano quelli che invitavano alla rivolta violenta, cercavano lo scontro. Noi imploravamo "niente assalti", perché sarebbe stato un bagno di sangue: il regime non aspettava altro ». Eppure, il 9 novembre arrivò in qualche modo inaspettato. «Mi chiedevo: ma da dove viene tutta questa gente? Davveronon sapevo che fossimo così tanti ad opporci a Honecker e alla sua banda. Tutto era successo così in fretta... vede, noinemmeno la volevamo, la caduta del muro. Non subito almeno. Speravamo che ci sarebbero state delle vere riforme, temevamoquello che in effetti poi è stato: l'essere fagocitati dall'Occidente ». Nondimeno, il sollievo di Ralf fu immenso, dopo la caduta.

È una storia nella storia, questa. «Come si sa, il problema da noi all'est erano le spie della Stasi: chiunque poteva essere uno prezzolato dal Ministero per la Sicurezza di Stato». Stavano dappertutto. «Ci furono casi clamorosi anche tra le figure più in vista: gente che guidava la dissidenza e al tempo stesso faceva la spia, comelo scrittore Sascha Anderson. Perché lo faceva? Io credo che ci fosse unsenso di onnipotenza in questo atteggiamento: l'illusione di poter controllare sia oppressi che oppressori». Una spirale perversa, che finì per inghiottire lo stesso Bartholomäus. Lui stesso venne accusato dai suoi compagni del «giro» degli artisti di essere stato assoldato dalla Stasi. «Mi trovavo in una situazione particolare », racconta guardandoti dritto negli occhi. «Spesso avevo avuto a che fare con gli uomini della Staatsicherheit: ero una specie di "osservato speciale" per le azioni nella galleria, per i discorsi che tenevamo pubblicamente: per esempio il giorno del massacro di Tien An Men decidemmodi discuterne liberamente in Galleria, ma lasciammo le finestre aperte in modo che quelli della Stasi sentissero bene. Al tempo stesso avevo imparato a conoscere la loro lingua, per così dire: era l'unico mododi sfangarla».Uncrocevia pericoloso.

LA SINDROME DEL SOSPETTO Un giorno capitò l'imprevisto: alla sua amica e collega Gundula Schulze, che aveva fatto richiesta per un viaggio all'Ovest, era stato inaspettamente ritirato il passaporto. «Quelli della Stasi avevano saputo che lei voleva stabilirsi a Parigi. Ero l'unico a cui l'aveva detto. Era convinta che non potessi che esser stato che io. Mi odiava». Un peso che si sciolse solo dopo che il muro era crollato. «Fu solo quando si poterono leggere tutti gli atti della Stasi che fu chiarita la mia posizione. Si scoprì che a tradirla fu un artista dell'Ovest. Un insospettabile. Straordinario, no?». Dopo il 9 novembre tutto cambiò, ovviamente. L'effervescenza creativa dei mesi precedenti la «rivoluzione pacifica» si spense. «Gli artisti si dispersero. Tutti volevano farsi conoscere all'Ovest». La Germania riprese la sua strada, un lungo viaggio che porta all'immensa vivacità culturale della Berlino di oggi. Ralf Bartholomäus sorride: ilmuro e le sue ferite lui le conosce bene.

22 ottobre 2009


http://www.unita.it/news/culture/90124/noi_dissidenti_e_artisti_della_ddr_al_crocevia_della_storia_con_la_stasi

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lucajack2cv


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Berto


Ciao Luca ,

forse la trabant non parte perche' non è una vettura completa !

Manca la targhetta di cui sopra ! (stupid)  (stupid)  (stupid)

Ciao e buon lavoro.  (guid)  (guid)  (guid)

lucajack2cv

Dici? Come nel cartone animato di Shezan..



.. quando una targhetta incontra la sua vetturetta..



.. compare il genio della Trabant! (stupid)
(*)

(*)Der Entwickler. Der 75jährige Dr. Werner Lang, hier zwischen einem Schnitt-Modell eines 500er Trabants, war als früherer Chefkonstrukteur im Sachsenringwerk Zwickau für die Entwicklung des "DDR-Volkswagens" verantwortlich. Unter Langs Leitung wurde Anfang der 60er Jahre der bekannteste Trabi, der Typ 601, entwickelt. Der Zweitakter mit 600 ccm und zwei Zylindern, synchronisiertem Getriebe, Einzelradaufhängung, Kunststoffkarosse und Frontantrieb ging 1964 in Serie.

fonte: http://www.trabant-aufbereitung.de/index1.htm

Ach, una R  4 della DDR  (??)


Per saperne di più, visitate il DDR Muzeum della città di Dresda!  (su)

http://www.ddr-museum-dresden.de/cod/php/ddr-museum.php

(inc) sta trabicula mi sta facendo perdere la pazienza, ma aspetto la visita di un esperto in motori 2T che dovrebbe risolvere uno dei quattro problemini. Poi rimangono solo freni, cambio e impianto elettrico e ci siamo..

.. e se non ci siamo  >:(

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scanner79

Dubito che avrai il coraggio di rottamarla dopo tutto quello che hai passato e sopratutto per tutta la storia che porta.

6 troppo sentimentalista!!!

Dai su un ultimo sforzo e la trabicula tornerà come prima!!!

(felice)
Certe volte è meglio tacere e passare per idioti che parlare(scrivere) e dissipare ogni dubbio!!!

lucajack2cv

Citazione da: scanner79 - 03 Novembre 2009, 12:31:37 PM
Dubito che avrai il coraggio di rottamarla..

Vero.. con tutti i posti in cui ancora mi deve portare!


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scanner79

Certe volte è meglio tacere e passare per idioti che parlare(scrivere) e dissipare ogni dubbio!!!

lucajack2cv

Sarei già contento se fosse in grado di portarmi al più vicino supermercato Konsum per fare la spesa..


Konsum!



..un mondo di beni!

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WillyJoe

..in invedita all'IKEA (Luca ti pensai! ;D ):

Le automobili sono le cattedrali gotiche del nostro tempo.

Roland Barthes - Miti d'oggi -

lucajack2cv

#502
Grazie WJ!

Proprio oggi stavo pensando che tra il design dei prodotti Ikea e quello dell'arredamento e dei beni di consumo della DDR ci sia un qualche punto di contatto che finora curiosamente mi era sfuggito, quel nonsochè di razionalismo a buon mercato..


La nostra piccola trabi, anche se nel w.e. ha migliorato molto i suoi problemi di fase e carbuvascolari, non è riuscita a tornare in strada in tempo per festeggiare i 20 anni dalla caduta del muro  (muro) Bonk! (muro)  Bonk!

Speriamo ce la faccia almeno per i 20 anni della rottamazione della DDR!



Riporto uno dei ricordi di quei giorni fatidici comparsi sui giornali in questi giorni di celebrazioni:


BERLINO 1989-2009
Ricadono i varchi, effetto domino, abissi di kitsch

di Guido Ambrosino

[...] "La cancelliera [A. Merkel], che nel novembre 1989 era ancora iscritta alla Fdj, l'organizzazione giovanile di regime (solo dopo l'apertura del muro aderì a «Rinnovamento democratico», gruppo vicino alla chiesa evangelica, rapidamente confluito nella Cdu) avrebbe potuto farsi accompagnare in questo suo pellegrinaggio al ponte della Bornholmer Strasse anche da Harald Jäger, allora responsabile del controllo dei passaporti a quel varco nel muro, che alle 23.30 del 9 novembre 1989 decise di testa sua di aprire la barriera e lasciar passare tutti, esasperato dal silenzio dei comandi superiori che non sapevano che pesci prendere.

Ma a invitare Jäger, ex tenente colonnello dell'odiata Stasi (abbreviazione di Staatssichrheit, il ministero per la sicurezza dello stato), Merkel non ha pensato.

Alle 18.54, nella mensa per il personale della Bornholmer Strasse, Jäger voleva cenare con qualche panino e una caraffa di caffè. La televisione era accesa, sintonizzata sul canale della Rdt che trasmetteva in diretta una conferenza stampa del portavoce del comitato centrale della Sed, Günter Schabowski, che annunciava un nuovo regolamento alla frontiera, per gli espatri e i viaggi privati.

Schabowski, in modo contradditorio e confuso, parlò di «permessi» da chiedere, che avrebbero potuto essere concessi «rapidamente». Un regolamento che avrebbe consentito «a ogni cittadino della Rdt di uscire da tutti i punti della frontiera, anche a Berlino ovest».
«A Partire da quando?», chiedevano i giornalisti. «Da subito, immediatamente» rispose Schabowski, non sapendo che il decreto appena approvato dal consiglio dei ministri avrebbe dovuto essere comunicato al pubblico solo alle ore 4 del 10 novembre. Secondo i piani, solo a partire da quella mattina i cittadini si sarebbero potuti mettere in fila per chiedere visti e passaporti. Doveva essere una liberalizzazione del regime dei transiti, ma pur sempre controllata. Nessuno aveva informato in precedenza il personale dei posti di frontiera.

Nel vocìo della mensa, all'orecchio di Jäger arrivavano solo frammenti: «Subito...immediatamente...Berlino ovest». Il tenente colonnello sbottò: «Ma che cavolo dice quello là?».
Si precipita nel suo ufficio per telefonare al suo superiore Rudi Ziegenhhorn, responsabile centrale quella sera al ministero della Staatsicherheit per il controllo dei passaporti. «Ha sentito quello che ha detto Schabowski, che succede?». «Non succede proprio niente, quello che ha detto non ha senso».

Il telegiornale occidentale delle 20 titola «la Rdt apre il confine». I primi berlinesi cominciano a affollarsi alla Bornheimer Strasse. Alle 20.30 Jäger arringa l'ancora piccola folla: «Il compagno Schabowski ha annunciato un nuovo regolamento per i viaggi, ma ci vuole un permesso. Lo potete chiedere domani ai commissariati di polizia, non qui». La gente replica: «Ha detto subito, immediatamente». Alle 21 cominciano a gridare: «Vogliamo passare».

Verso le 21.30 Ziegenhorn dà finalmente disposizioni. Per far sfogare la pressione, conviene lasciar passare i più esagitati, mettendo un timbro sulla foto delle carte d'identità. Quel timbro annulla i documenti, equivale a un decreto di revoca della cittadinanza. I portatori di quelle carte identità annullate non potranno rientrare a est, ma non bisogna dirglielo.

Jäger esegue, gli animi sembrano calmarsi, ma per poco. Lo stillicidio «selettivo» ai varchi sembra una discriminazione: «Perché quelli sì e noi no?», «Aprite per tutti!». Alle 23.10 torna indietro una coppia, con la carta d'identità annullata. Hanno solo fatto un giro a ovest ma vogliono tornare, a casa hanno lasciato dei figli piccoli che dormono.

Jäger li lascia rientrare a est, e dà ordine ai suoi di far lo stesso con tutti gli altri potenzialmente espulsi. Alle 23.30 ci sono ormai davanti al varco 20.000 persone. Da più di tre ore il tenente colonnello riceve dai superiori solo l'ordine di tener duro, e si è stufato. Se non sanno decidere loro, deciderà lui: «Aprite la barriera». Solo a cose fatte ritelefona a Ziegenhorn che, nel giro di un'ora, dirà anche agli altri capiposto di fare lo stesso.

Dopo l'unificazione Jäger ha venduto giornali la sera nei ristoranti, poi ha fatto il gelataio, e come ultimo lavoro il guardiano notturno, per 4,60 euro l'ora. Adesso ha una pensione sufficiente a campare, e non se ne lamenta."


http://www.ilmanifesto.it/il-manifesto/in-edicola/numero/20091110/pagina/01/pezzo/264290/

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lucajack2cv

Citazione da: lucajack2cv - 12 Novembre 2009, 15:57:49 PM
Proprio oggi stavo pensando che tra il design dei prodotti Ikea e quello dell'arredamento e dei beni di consumo della DDR ci sia un qualche punto di contatto che finora curiosamente mi era sfuggito (..)

(stupid) Ossignùr..

"L'ex braccio destro [Johan Stenebo] scrive nel libro di temere ritorsioni. Perché l'Ikea - dice - non è un colosso qualsiasi: con i suoi 135mila dipendenti in 44 Paesi è di proprietà esclusiva della famiglia ed è guidata dall'«onnipotente» Ingvar Kamprad come fosse una setta: «C'è una legge non scritta per i vertici da Ikea: lealtà a Ingvar fino alla morte».

L'83enne non rilascia quasi mai interviste e, nel caso, solo a giornalisti selezionati. Utilizza metodi da Stasi - accusa Stenebo - ha una fitta rete di informatori che riferiscono per telefono o per fax direttamente nella residenza privata di Kamprad in Svizzera."


http://www.corriere.it/cronache/09_novembre_11/ikea-libro-vendetta-kamprad-metodi-stasi_87c7c3e6-cec5-11de-9c90-00144f02aabc.shtml

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lucajack2cv

#504
Ieri sera, dopo un'ultima regolazione del gioco del cavo frizione e della leva delle marce, la trabi col favore della notte ha finalmente effettuato il suo primo giro fuori dal cortile da due anni a questa parte. Senza freni, assicurazione ed altri inutili orpelli.

Fuma molto e corre un po' poco, ma ho capito di aver messo troppo olio (0,4:10) che dev'essersi oltretutto depositato sul fondo del serbatoio.

Altro olio dev'essere finito, in fase di assemblaggio, nel carter che avvolge il silenziatore e convoglia il riscaldamento (a differenza della 2cv lo scambiatore è posto in basso), un nuvolone ha presto invaso l'abitacolo ed avendo i finestrini sigillati per rottura del meccanismo elevatore è stato necessario fermarsi e arieggiare, in ogni caso avevo a bordo l'estintore, anche perchè ho notato che il carburatore perde un po' e sulla perpendicolare c'è l'alternatore.

Il giretto di sgranchimento per le stradine secondarie è durato una ventina di minuti, alla fine l'organismo sembrava aver ritrovato la sua naturale regolarità.

L'ultimo serio problema rimane la pompa dei freni, la cui inattività temo abbia rovinato i gommini, toccerà smontarla e capirci qualcosa..



 

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Gianchy Recchia

Citazione da: lucajack2cv - 19 Novembre 2009, 10:21:20 AM
alla fine l'organismo sembrava aver ritrovato la sua naturale regolarità.


Activia aiuta il tuo intestino a ritrovare la sua naturale regolarità riducendo, giorno dopo giorno, la sensazione di gonfiore.





Un tipo perso dietro le nuvole,la poesia e le 2cv           /[_]\   (°\=/°)     ìì    ìì

scanner79

Ottimo!!!

Attendevo notizie sulla trabicula!!!!

Continuando la cura sono sicuro che tutto si sistemerà!!

(felice)
Certe volte è meglio tacere e passare per idioti che parlare(scrivere) e dissipare ogni dubbio!!!

luigi spino

Citazione da: lucajack2cv - 19 Novembre 2009, 10:21:20 AM
Senza freni, assicurazione ed altri inutili orpelli.

un nuvolone ha presto invaso l'abitacolo (con)  i finestrini sigillati per rottura del meccanismo elevatore
 

Certo Luca che con te non ci si annoia mai  (stupid)
Anche un giretto fuori dal Citroranch si trasforma in un'avventura alla Indiana Jones
  in hoc signo vinces

COIO3

Citazione da: lucajack2cv - 19 Novembre 2009, 10:21:20 AM
ho capito di aver messo troppo olio (0,4:10) che dev'essersi oltretutto depositato sul fondo del serbatoio.

Dipende da che olio hai usato, se e' olio specifico per motori 2 tempi sicuramente no.

La mia modesta dotazione di attrezzi agricoli beve miscela al 5% e ti garantisco che se rimanesse olio sul fondo del serbatoio non lo butterei via  ;D

Tempo addietro sperimentai di mescolare la benzina assieme a comune olio motore, dentro una bottiglia di plastica; effettivamente i due liquidi risultavano essere incompatibili.

Dopo aver ripiegato al ben piu' costoso olio per 2 tempi ho avuto la soddisfazione di vedere l'olio scomparire in pochi secondi, praticamente e' bastato capovolgere la bottiglia, bottiglia chiusa ovviamente  ;D

Da buon siciliano trascuro le dotazioni di sicurezza, mi limito ad operare in "campo aperto" cosi' da garantirmi una fuga veloce; in ogni caso anche i tuoi maneggi notturni mi sembrano sufficentemente divertenti  (appl)

Buon proseguimento  (guid)


Bye. Mimmo.



Whatever Works ;)

citronuevo

Oggi , da una demolizione nella mia provincia, ho visto questa.E' tutta intera...semmai dovessero servire ricambi posso farci un salto..