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l'angolo della Trabant..

Aperto da lucajack2cv, 12 Marzo 2007, 20:13:16 PM

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lucajack2cv

Tratto dal più volte citato sito  http://www.autosoviet.altervista.org/main-italian.htm vualà un avvincente raccontino. Buona lettura.


UN GIORNO AL VOLANTE DI UNA TRABANT

di Luca S.

Ognuno di noi ha un elenco personale di cose che avrebbe sempre voluto fare. Una delle voci del mio era "guidare una Trabant". Del vecchio tipo, quella a miscela.

 Per me la Trabant (Trabi per gli amici) non è solo una macchina. E' la dimostrazione di come la passione per l'automobile possa fiorire anche sotto una dittatura. Di come l'automobile sia uno strumento di libertà, spesso sottovalutato da noi che siamo nati e cresciuti in un'economia di mercato e diamo per scontata la possibilità di scegliere, conto in banca permettendo, tra centinaia di modelli diversi.

Ogni volta che ne vedo una, mi viene in mente quell'estate alla fine degli anni '80, quando la DDR stava perdendo cittadini al ritmo di migliaia al giorno, che migravano all'ovest in uno sciame di Trabi colorate, cariche all'inverosimile. E mi ricordo le parole di un amico, che la notte che venne giù il Muro di Berlino, caricò la famiglia sulla Trabant color verde ranocchio e la guidò fino a Berlino, con la paura di trovare in ogni momento la strada sbarrata dai carri armati. E invece una volta arrivato, attraversò il Muro passando per un varco non più largo di un metro, sotto gli occhi della polizia della DDR che non sapeva come reagire. Quello sarebbe stato uno degli ultimi viaggi della Trabi. Di lì a poco la vetturetta sarebbe andata verso quel posto dal quale le automobili difficilmente ritornano, sostituita da una più moderna, più spaziosa, più performante Opel Kadett usata. Mi piace pensare che, se esiste un paradiso per le automobili, ci sia posto per quella Trabi verde ranocchio, che ha accompagnato il mio amico, come tanti altri tedeschi dell'ex DDR, verso la libertà.

 Già, la Trabant. Sembra una macchina americana degli anni '50 in scala ridotta. A vederla la prima volta dà l'impressione di un grosso giocattolo. Tre metri e mezzo di lunghezza per meno di uno e mezzo di larghezza e carrozzeria di plastica (il termine esatto è "duroplast"), come nelle macchine giocattolo che da noi usano i bambini. Ne vedi una e ti viene da guardare sotto per vedere se ci sono i pedali. Invece apri il cofano e ci trovi dentro il massimo della semplicità, motore bicilindrico a miscela, raffreddato ad aria, con sopra il serbatoio della benzina (l'alimentazione è per caduta, come nelle motociclette) e di fianco la batteria.

Solo che questo giocattolo era l'unica macchina che il comune cittadino della DDR potesse aspirare di poter possedere. C'erano due possibilità. Comperarla nuova oppure usata. Nel primo caso bastava mettersi in lista d'attesa, attendere 10-12 anni e prima o poi la macchina sarebbe arrivata. Spesso più poi che prima, perchè c'era sempre qualcuno che ti passava avanti nella lista d'attesa, perchè aveva gli agganci giusti. Nel secondo caso occorreva sperare che ci fosse qualcuno disposto a separarsene. E nella maggior parte dei casi pagare quello che veniva chiesto, perchè il margine di trattativa era molto ridotto, prendere (e pagare) o lasciare. Al pari delle Ferrari d'annata, una Trabant usata costava molto di più che da nuova.

Per carità, l'industria automobilistica della DDR (e quella del blocco sovietico in generale) offrivano numerose alternative alla Trabant. Per esempio c'era la Wartburg. Solo che per il comune cittadino queste alternative erano praticamente virtuali, perchè queste vetture erano destinate in primis a quelli che ne avevano bisogno per motivi di lavoro (funzionari governativi, polizia ed organizzazioni statali), a quelli che facevano parte della nomenklatura ed a quelli che se l'erano meritata, ad esempio perchè avevano mostrato la superiorità degli atleti della DDR vincendo una medaglia alle olimpiadi. Al comune cittadino non restavano che le briciole. E così, mentre noi italiani viaggiavamo con la 127 o la Uno ma sognando Ferrari e Porsche, il tedesco della DDR girava con la Trabant, ma nei suoi sogni proibiti aveva in mente il capolavoro della tecnologia motoristica del blocco sovietico, cioè quella Lada berlina con la quale si facevano vedere in giro i militari russi.

 Una volta entrati in possesso dell'agognata vettura, occorreva impararne ad averne cura. La prima e più importante ragione era che averne un'altra non sarebbe stato poi così facile. La seconda era che se è vero che la Trabant è una vettura molto semplice, costruita con la filosofia del "quello che non c'è non si rompe", era purtroppo altrettanto vero che quello che c'era si rompeva fin troppo spesso. La qualità della componentistica lasciava a desiderare, anche per via dei vincoli che il Partito imponeva alla casa. Ad esempio, si era stabilito che la vernice per la carrozzeria di qualità migliore fosse destinata alla Wartburg di Eisenach, mentre alla fabbrica di Zwichau che assemblava le Trabant toccava quella più scadente. Se la carrozzeria di duroplast era immune dalla ruggine, non altrettanto poteva dirsi per il telaio, per cui era buona norma dare periodicamente una bella pennellata di vernice al telaio per cercare di preservarlo dalla corrosione un po' più di quanto avesse fatto la casa. Occorreva poi imparare il fai da te, per poter effettuare gran parte della manutenzione ordinaria in proprio, visto che la rete di assistenza lasciava alquanto a desiderare e per poter essere in grado di improvvisare una riparazione di emergenza nell'eventualità non poi così remota, che la vettura si fermasse all'improvviso. E infine occorreva imparare tutti quei trucchi che potevano fare la differenza. Ad esempio nelle fredde notti invernali, visto che pochissime case avevano il garage, per assicurare un pronto avviamento il mattino successivo era buona norma smontare la batteria e tenerla al caldo in casa.

 A più di dieci anni dalla riunificazione, la Trabant è diventata una specie in estinzione. Inquinante, rumorosa, scomoda, poco sicura, è stata rapidamente sostituita senza troppi rimpianti con vetture occidentali. Le stesse che vengono oggi costruite nelle nuove fabbriche sorte nei Lander della ex DDR. La fabbrica che produceva le Trabant ha chiuso i battenti ed è diventata un distributore di ricambi. Gran parte degli operai sono stati assorbiti dal vicino stabilimento VW, che assembla vetture della casa di Wolfsburg. Per cui se volevo cancellare la voce "Guidare una Trabant" dall'elenco, avrei fatto bene a sbrigarmi.  

------------------

 L'occasione è capitata. Ed è stata presa al volo. Con una buona dose di incoscienza per me, che da anni guido automobili "moderne". Pensandoci con il senno di poi, il rischio di farsi e fare male c'era e come. Ma, si sa, la fortuna aiuta gli audaci. E io, modestamente, audace lo sono stato. La vettura mi è stata gentilmente prestata da un ragazzo che ho incontrato davanti ad un Imbiss nei dintorni di Lipsia, dove mi ero fermato per prendere qualcosa da mangiare in una gita domenicale. Quelle che vengono di seguito sono dunque le riflessioni di un comune automobilista occidentale, che si è trovato per un'ora al volante della storia.

 La vettura era un modello P601 De Luxe costruita nei primi anni '80, color carta da zucchero con il tetto bianco e gli interni in finta pelle marrone (kristallblau, secondo la "specifica trabantica", cioè la denominazione ufficiale). La vettura era un po' raffazzonata in un discreto stato di conservazione, o di disintegrazione, dipende da come la si guarda.

 Salendo a bordo, la prima impressione è stata di claustrofobia. Lo so, sono abituato male. La mia macchina è un VW New Beetle, che al posto del cruscotto ha una scrivania presidenziale. Invece nella Trabant il parabrezza è lì, subito dietro la strumentazione, piccolo e verticale, a pochi centimetri dal naso. Sembra essere pronto ad attendere che ci sbatti sopra la faccia. Ovunque mi girassi, la sensazione era di mancanza di spazio. La spalla sinistra mostruosamente vicina alla portiera, quella destra a pochi centimetri dalla spalla del passeggero, la pedaliera disassata verso il centro. E' come se avessero sbagliato la temperatura di lavaggio e l'abitacolo si fosse ristretto di un paio di taglie almeno. L'unica cosa che riporta alla normalità è il volante, grande e con la corona sottile di plastica dura, come sulle utilitarie degli anni '60.

A questo punto non mi è rimasto che accettare la realtà, e cioè che la Trabi è una di quelle macchine nelle quali non è il posto guida ad adattarsi al guidatore ma il contrario. A dire il vero questo si applica anche ai passeggeri, in particolare a quelli posteriori, che di spazio per le gambe ne hanno veramente pochino. Comunque ho aggiustato il sedile, messo a posto gli specchietti e mi sono ritagliato una posizione di guida, se non proprio comoda, almeno non troppo scomoda.

 La strumentazione è ridotta al minimo. Tachimetro, contachilometri e qualche spia. Non c'è l'indicatore del livello del carburante. Come nei vecchi motorini, al suo posto c'è un rubinetto a tre posizioni: chiuso, normale e riserva. Per una misurazione più precisa bisogna aprire il cofano, svitare il tappo del serbatoio e inserire un'astina, disponibile come accessorio.

Dal momento che l'alimentazione avviene per caduta perchè il serbatoio è giusto sopra il motore, quando si parcheggia la macchina, occorre ricordarsi di chiudere il rubinetto della benzina, per evitare di trovarsi con il serbatoio (26 litri) vuoto e il motore allagato. Nel modello De Luxe il rubinetto è collocato sulla plancia, in una zona facile da raggiungere. Passare in riserva non appena il motore comincia a tossire è relativamente facile. Nel modello base occorre chinarsi in basso. In tempi passati, essere centrati da una Trabant impazzita il cui guidatore si era chinato sotto il cruscotto per girare il rubinetto non era una eventualità tanto remota. Inutile dire che cosa succedeva se, al rifornimento, ci si dimenticava di riportare il rubinetto da "riserva" a "normale". La signorilità che in passato accomunava i possessori di Trabant faceva si che essi si astenessero dal fare  domande scontate quando vedevano una Trabant che arrivava alla pompa spinta dal proprietario.

 Con il proprietario seduto a fianco, il cuore che mi pulsava in gola, consapevole che ormai ero ben oltre il punto di non ritorno e non potevo certo tirarmi indietro se non a costo di rimediare una figuraccia, ho girato la chiave e ho messo in moto. La macchina deve aver ascoltato le mie silenziose preghiere, perchè è andata in moto al primo colpo. Meno male che il motore era caldo e non c'è stato da armeggiare con lo starter.

 Dopo essermi fatto spiegare la posizione delle varie marce, ho messo la prima ed ho sollevato lentamente la frizione. Memore della cronica carenza dei coppia dei due tempi, tanto più se dei bicilindrici, ho dato un po' di gas e la macchina è partita. Sulle prime un po' titubante, ma non proprio a canguro. Il cambio ha la leva sul cruscotto, vicino al volante, come nelle utilitarie francesi. L'idea in sè non è malvagia, visto che una cloche tra i sedili avrebbe significato una ulteriore sottrazione di spazio.

Ci sono a disposizione quattro marce e una retromarcia. Dove siano di preciso, non si sa. Dire che gli innesti sono imprecisi è un eufemismo, una perla di humour inglese, come quando un londinese purosangue ti dice "you're not very tall", per dirti che a malapena sei alto un metro e una lattina di Coca Cola. Non so se questa fosse una caratteristica intrinseca della Trabant o se fosse l'esemplare da me provato ad essere particolarmente malconcio, fatto sta che le prime cambiate sono andate a vuoto. Dopo qualche bestemmia del quarto grado della scala Mercalli e le inevitabili grattate e sfollate (con il mio passeggero che rideva), sono riuscito ad entrare, se non proprio in sintonia con la trasmissione, almeno non in guerra aperta e posso dire (non senza una punta di orgoglio) di essere riuscito ad imbroccare le successive cambiate al primo o al massimo al secondo tentativo. Scalate comprese. Comunque le marce dalla seconda in su (la prima non so perchè l'ho messa solo da fermo) sono sincronizzate e, posto di inserirle correttamente, si riesce a cambiare senza grattare, anche perchè la frizione è leggera e stacca bene senza strappare.

 Su strada la vettura procede dignitosamente. L'assetto è un po' dondolante e lo sterzo impreciso, il che, più che un invito, è un monito alla guida turistica. A regnare sovrano è invece il rumore. In teoria non lo si dovrebbe sentire perchè, come dice una barzelletta, il rumore nella Trabant non si sente perchè è una macchina nella quale si sta seduti con le ginocchia appoggiate alle orecchie. Invece il motore comunica la sua presenza alla grande, come se fosse installato praticamente dentro l'abitacolo. Impossibile non rendersi conto che si è spento. Al rumore della meccanica si accompagna il "concerto grosso" per pannelli e finiture varie che scricchiolano. Se qualcuno ha in mente la pubblicità della Golf seconda serie e dell'orecchino, beh, qui il meccanico ha bisogno di molto di più che un oliatore. Sopra gli 80 all'ora è consigliabile integrare la conversazione con qualche gesto esplicativo, per farsi intendere meglio dal passeggero, anche se non è altrettanto consigliabile staccare le mani dal volante. La vettura montava un'autoradio di marca occidentale, chiaramente una aggiunta recente. Mi chiedo quale ne fosse l'utilità, se non quella di dare un po' di ritmo con una base musicale adeguata al rumore della meccanica e della carrozzeria.

Il costruttore dichiara una velocità massima di 100 Km/h. Io mi sono fermato a 90 Km/h, per due ragioni: la prima è che mi sembrava di andare veramente forte. La seconda è che, anche se non avevo dubbi sulla mia capacità di spingere la vettura fino a quella velocità, ce li avevo -e grandi- sul come fare a fermarla.

 In realtà i freni fanno il loro lavoro abbastanza bene, anche grazie al peso leggero della vettura. Sono quattro onesti tamburi, ovviamente non servoassistiti. Basta non chiedere loro troppo, perchè dopo alcune frenate intense, come tutti i freni a tamburo, si scaldano e si prendono un meritato periodo di riposo, prima di tornare di nuovo efficienti. Inoltre occorre ricordare che il bicilindrico è a due tempi ed il freno motore è ridotto al minimo e che procedere in discesa con il gas chiuso può danneggiare il motore, visto che fa venire meno la preziosa lubrificazione. Certamente se dovessi calarmi con la Trabi da un passo alpino, me la prenderei molto ma molto comoda. Con calma, ma si può fare.

 Il motore (rumore a parte) è stato una piacevole sorpresa. D'accordo, non è un fulmine di guerra, ma se la cava egregiamente. Essendo bicilindrico e per giunta due tempi, è un po' vuoto di coppia in basso, ma se si ha l'accortezza di tenerlo un po' su di giri, di "farlo cantare", come dicevano i nostri nonni, regala le prestazioni che servono per districarsi nel traffico, anche con un certo brio. I 26 ronzini (pardon, cavalli) dichiarati sembrerebbero esserci tutti e, su una vettura così, riescono anche a scalpitare. In pratica in ambito urbano si riesce a viaggiare come il resto del traffico. Con la differenza che gli altri, quelli nelle vetture "moderne" se la stanno prendendo comoda, mentre io nella scatoletta di plastica ero lì che facevo del mio meglio per tenere il passo del traffico del ventunesimo secolo. E ovviamente, una volta che si esce dal centro abitato e la strada offre un allungo, non c'è storia, bisogna rassegnarsi a vedere gli altri che se ne vanno via.

Lo sterzo è di tipo democratico. Non impartisce ordini alle ruote. Si limita a dare loro dei calorosi consigli. Conviene mettere un grosso cartello "Verboten" (vietato) sulle velleità di guida sportiva. Sarà stato che il giorno che ho fatto la prova c'erano tratti di pavè e di asfalto bagnato, sarà stato che il rumore della meccanica, l'assetto dondolante e le sensazioni che arrivavano dalla vettura non mi inducevano certo a tirare, sarà stata la tensione nervosa e la paura di volare fuori strada con una macchina non mia, sarà stato quel che è stato, ma mi sono guardato bene dal fare il cretino. In realtà, pensandoci dopo, lo sterzo altro non era che il comando un po' lento ed impreciso che avevano tutte le utilitarie degli anni '60. Chi ha guidato una 500 o una 850 sa cosa intendo dire. E appunto, se non si pretende quello che non può dare, è perfettamente in linea con le caratteristiche della vettura.

In compenso le manovre riescono benissimo, perchè la Trabi è una di quelle vetture che vedi esattamente dove finisce la carrozzeria. Non ha quei musi sfuggenti delle vetture moderne, che stendono un velo di mistero mistero su cosa si nasconda davanti al parabrezza o su cosa ci sia dietro di tre quarti. Nonostante le superfici vetrate e gli specchietti pensati al risparmio, si capisce benissimo quello che sta succedendo attorno alla vettura. Gli unici appunti vanno al parabrezza non molto grande (è difficile vedere i semafori, quando si è sotto l'incrocio) ed allo specchietto esterno "vibrante" in velocità.

 La ventilazione è assicurata dai finestrini, rigorosamente ad azionamento meccanico. Per il riscaldamento la vettura sfrutta aria calda che viene fatta passare sopra il collettore di scarico. Ovviamente, se il collettore è bucato dalla ruggine, la macchina si trasforma in una camera a gas. Considerata la scarsa qualità dei materiali, la ruggine non impiegava molto a fare il suo lavoro. In passato la strategia di guida invernale con la Trabi ed il riscaldamento difettoso era quello di alternare cicli di riscaldamento (per non finire assiderati) con altri di "arieggiamento" (per non finire asfissiati).  



Oui nous sommes les barbariens de la route..
 Flying home to you..

lucajack2cv


(Epilogo)

Questa è in sintesi, la Trabant 601 De Luxe guidata e giudicata da un automobilista abituato alle vetture dei giorni nostri. Anche se l'esemplare che ho guidato io era nato nei primi anni '80, mettersi al volante della vettura significa fare un salto indietro di trent'anni almeno. Significa mettere in discussione tutte quelle comodità alle quali siamo più o meno inconsciamente abituati quando ci mettiamo al volante. E' un'esperienza di guida che richiede una buona dose di sangue freddo per essere portata a termine. O di incoscienza. O di entrambi, per uno come me che ha quasi esclusivamente guidato macchine costruite dal 1975 in avanti. Al contrario chi usa normalmente una vecchia 500 o una 600 nella Trabant non potrà che sentirsi a casa sua.

  Quelli che ho espresso sopra sono giudizi severi, che in realtà non rendono giustizia alla vettura. Tutte le comodità, gli accessori, i servomeccanismi ed il progresso stesso della tecnica vengono annullati, di colpo, da un unico, indiscutibile fatto. Stringere il volante di una Trabi tra le mani significa provare l'emozione di guidare un'automobile che è entrata nella storia. Significa essere al volante di una leggenda con le ruote. Il detto "Trabant, die Legende auf Raidern" è più che meritato. Dopo qualche chilometro non te ne frega poi così tanto se gli altri sono più veloci, se frenano meglio, se stanno seduti più comodi, al caldo d'inverno ed al fresco d'estate.

E' una sensazione unica, che non si può descrivere a parole. L'unica cosa che posso dire è che sono sceso dalla macchina con gli occhi lucidi, a malincuore e con il groppo in gola. Ho restituito le chiavi al proprietario, senza dire una parola. A volte parlare non serve, ci si capisce lo stesso. L' ho invitato a bere qualcosa, gli ho detto grazie e ci siamo salutati. L'unica cosa che so è il suo nome. E il ricordo di vederlo allontanarsi a bordo della sua macchina, seguito dall'immancabile nuvoletta di fumo azzurrognolo.

Io invece sono risalito sulla mia moderna media presa a noleggio, ho girato la chiave, ho messo un CD di Nena nel lettore, ho dato una veloce occhiata alla mappa per sapere come tornare a Lipsia e mi sono messo in viaggio sulle note di "Tanz auf den Vulkan". Forse ho rischiato molto grosso, potevo veramente schiantarmi da qualche parte. Forse quel giorno ho veramente ballato sull'orlo del vulcano. Ma ne è valsa la pena, ho guidato una leggenda su ruote.

Dipendesse da me, in paradiso un giorno dovrebbero riservare un posto ad una Trabi P601 De Luxe azzurra con il tetto bianco. Se lo è meritato.

Oui nous sommes les barbariens de la route..
 Flying home to you..

viveladeuche

(ura) Viva gli incoscienti!! (ura)

"Dopo qualche chilometro non te ne frega poi così tanto se gli altri sono più veloci, se frenano meglio, se stanno seduti più comodi, al caldo d'inverno ed al fresco d'estate"..

Noi piloti di "Dannate", come direbbe Lucagecchi, sappiamo benissimo di cosa parla...  (su)

lucajack2cv

Citazione da: lucajack2cv - 16 Ottobre 2007, 09:56:25 AM

...
"A regnare sovrano è invece il rumore. In teoria non lo si dovrebbe sentire perchè, come dice una barzelletta, il rumore nella Trabant non si sente perchè è una macchina nella quale si sta seduti con le ginocchia appoggiate alle orecchie. Invece il motore comunica la sua presenza alla grande, come se fosse installato praticamente dentro l'abitacolo. (..) Sopra gli 80 all'ora è consigliabile integrare la conversazione con qualche gesto esplicativo, per farsi intendere meglio dal passeggero, anche se non è altrettanto consigliabile staccare le mani dal volante."


 "La ventilazione è assicurata dai finestrini, rigorosamente ad azionamento meccanico. Per il riscaldamento la vettura sfrutta aria calda che viene fatta passare sopra il collettore di scarico. Ovviamente, se il collettore è bucato dalla ruggine, la macchina si trasforma in una camera a gas. Considerata la scarsa qualità dei materiali, la ruggine non impiegava molto a fare il suo lavoro. In passato la strategia di guida invernale con la Trabi ed il riscaldamento difettoso era quello di alternare cicli di riscaldamento (per non finire assiderati) con altri di "arieggiamento" (per non finire asfissiati). " 
[/i]


Sì, indubbiamente ci sono passi del racconto che parlano al cuore di ogni vero  (guid) dannato della strada..

Non posso non ricordare il viaggio in HY Fossano-Mondiale2cv in Carinzia (Austria) ai 70 all'ora, praticamente nudi dal caldo che faceva nell'abitacolo, assordati dal motore coabitante anzi che separava me e mirella ai due angoli della cabina e ci obbligava ad urlare ogni cosa, aiutandoci appunto a  gesti finchè il mal di testa sopraffaceva la conversazione  (stupid)

Oui nous sommes les barbariens de la route..
 Flying home to you..

viveladeuche

 (superok) (superok) :)

Ma le emozioni che proviamo e che restano nel cuore un suvvista non le conoscerà mai..  (abbraccio)

lucajack2cv

Citazione da: viveladeuche - 16 Ottobre 2007, 13:04:26 PM
(superok) (superok) :)

Ma le emozioni che proviamo e che restano nel cuore un suvvista non le conoscerà mai..  (abbraccio)

D'altro canto neppure noi conosceremo mai quelle del suvvista.. eccheppeccato.. già già..

A proposito tra le esperienze strane e inconoscibili ai più c'è anche la seguente: Sabato sera il mio amico Paolo non è potuto venire in Trabi a Immagimondo causa un piccola ahem avaria occorsa a non si sa bene cosa, forse il dissaldamento della puleggia dell'alternatore,  insomma c'era uno strano rumore preoccupante..

Paolo e il suo meccanico stavano rimboccandosi le maniche quando una banda di bulgari si presenta con una bisarca per ritirare alcune vecchie mercedes.. A quei rudi si molge il cuore alla visione della piccola e uno di loro si ricorda di un ricorrente dannato problema: uno dei bulloni che stringono se ho ben capito una scatoletta con le masse della fase, va controllato sempre e stretto fortissimo e non "alla buona" come avviene di solito infatti lo trovano smollato che raschia sulla puleggia.

"Tutto il mondo è dannato paese!" ,  figurarsi il mondo delle Dannate della Strada..

(guid) lj


Oui nous sommes les barbariens de la route..
 Flying home to you..

viveladeuche

 ;D Immagino la faccia dei bulgari quando si sono trovati davanti una Trabicula...  (muoio) (muoio)

Comunque il problema si è risolto?

lucajack2cv

a quanto pare

(guid) SIIIIIIIIIIIIIII!!! (guid)

adesso mancano solo gli espletamenti burocratici per il permesso di soggiorno.. la targa TR 601 AB insomma!  ;D

Oui nous sommes les barbariens de la route..
 Flying home to you..

scanner79

Si viva gli incoscienti!!

Bellissimo il racconto!! Sono morto dalle risate nel leggerlo.

Bravo Luca è stato veramente un bell'acquisto!!
Certe volte è meglio tacere e passare per idioti che parlare(scrivere) e dissipare ogni dubbio!!!

viveladeuche

Un pezzo di storia che finirà per estinguersi.. :(
Ma per fortuna c'è il nostro barbaro (su) che continuerà a diffondere il verbo del piacere di (guid)

(ura)

Dal film "Le vite degli altri":

lucajack2cv

 (ura) (ura)AAARRRGGGGHHHH!!!! (ura) (ura)

Tudèi is the dèi, anzi iesterdei perchè la mail è del 18/10.

E' NATAAAAAAAAA!!
il mio amico Paolo TELEGRAFA:

> Ciao Luca,
> ho le targhe tra le mani!
> BZ 284 SY
>
> L'esoticità sta solo nel SY finale...
> Non mi hanno dato uno degli ultimi numeri forse perchè
> non è un'auto nuova.
>
> Ora, la carta provvisoria di circolazione vale 60 gg,
> quindi fino al 17 dicembre.
> Mi hanno detto che la definitiva sarà pronta tra circa
> 50 gg, dopo di che avremo altri 60 gg per iscriverla
> al PRA.
>
> Se vuoi assicurarla e venire a prenderla oppure solo
> venire a prenderla, e' qui che ti aspetta.

Oui nous sommes les barbariens de la route..
 Flying home to you..

viveladeuche


ArabaPhoenix602

augurissimi!!!!!


tra l'altro....leggendo tutti questi racconti.....

mi è venuta una incontenibile voglia di trabant.... (guid)
Nikolita

Aspes

Citazione da: lucajack2cv - 19 Ottobre 2007, 14:05:12 PM
(ura) (ura)AAARRRGGGGHHHH!!!! (ura) (ura)

Tudèi is the dèi, anzi iesterdei perchè la mail è del 18/10.

E' NATAAAAAAAAA!!
il mio amico Paolo TELEGRAFA:

> Ciao Luca,
> ho le targhe tra le mani!
> BZ 284 SY
>
> L'esoticità sta solo nel SY finale...
> Non mi hanno dato uno degli ultimi numeri forse perchè
> non è un'auto nuova.
>
> Ora, la carta provvisoria di circolazione vale 60 gg,
> quindi fino al 17 dicembre.
> Mi hanno detto che la definitiva sarà pronta tra circa
> 50 gg, dopo di che avremo altri 60 gg per iscriverla
> al PRA.
>
> Se vuoi assicurarla e venire a prenderla oppure solo
> venire a prenderla, e' qui che ti aspetta.


Bella Luca .... mi raccomando, mettici un po' di Castrol ricinato ....
Siamo qualcosa che non resta, frasi vuote nelle testa,
e il cuore di simboli pieno.

Bocco

Uhm, "cara vecchia BZ 284 SY, sì suona bene..."

Hihi, mi immagino le facce della gente in giro...!

Complimentssss!!!

(birra) (birra)

Antodeuche89

evvaaaaaaaaaaaaaaaaiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! (ura) finalmente!!!!!!!!! auguri!!!





(?) (spett) ma come mai è BZ e non DK ecc ?!  (?) come fanno ad avere ancora le targhe BZ?! BZ non sono del 2002?! (??)
Non avete nessuna prova

lucajack2cv

Citazione da: ArabaPhoenix602 - 19 Ottobre 2007, 14:25:43 PM
augurissimi!!!!!


tra l'altro....leggendo tutti questi racconti.....

mi è venuta una incontenibile voglia di trabant.... (guid)

Oh, beh.. tanto vuoi che non vengo giù a Roma a fartela provare? Eccheccivuole. E' dietro l'angolo! Ormai ho la trabant!

(guid)
Tanto devo anche passare da Aspes a prendere l'olio ricinato!

(guid)
Ogni scusa è buona!

(guid)
Per usare la trabant, ecchehaicapito  ;D

TRAAAANTANTANTANTAN..  (guid) TRAAAANTANTANTANTAAAAAAAAAAAAAA...
(guid) (felice)



Oui nous sommes les barbariens de la route..
 Flying home to you..

kaneda03

Se non sono io per me, chi sarà per me?
Se non così, come?
E se non ora, quando?"

viveladeuche

 (muoio) (muoio)

Buona strada, Lucagecchi!!!  (guid) (guid)
Buonasera ;D

ArabaPhoenix602

Citazione da: lucajack2cv - 19 Ottobre 2007, 18:21:48 PM
Citazione da: ArabaPhoenix602 - 19 Ottobre 2007, 14:25:43 PM
augurissimi!!!!!


tra l'altro....leggendo tutti questi racconti.....

mi è venuta una incontenibile voglia di trabant.... (guid)

Oh, beh.. tanto vuoi che non vengo giù a Roma a fartela provare? Eccheccivuole. E' dietro l'angolo! Ormai ho la trabant!

(guid)
Tanto devo anche passare da Aspes a prendere l'olio ricinato!

(guid)
Ogni scusa è buona!

(guid)
Per usare la trabant, ecchehaicapito  ;D

TRAAAANTANTANTANTAN..  (guid) TRAAAANTANTANTANTAAAAAAAAAAAAAA...
(guid) (felice)




dai!!! dai!!! dai!!!.. (guid) (guid) (guid)

ma come fa il clacson??sono curiooosaaaa!!
Nikolita

viveladeuche

Guardate un po' questo avvistamento cinematografico! ;D
(Immagine tratta da IMCDB.com)

Gotcha (1985) di Jeff Kanev

Antodeuche89

ulalà!!!!!!!!!!  :o

(mang)



che stile, classe, com'è leggiadra e sbarazzina!!!   Ã¨ troppo beeeellaaaaaaaa!!!! l'amore della mia vita.....






















































ovviamente parlo della 2Cv!!  ;) ;D (angel)
Non avete nessuna prova

scanner79

Citazione da: anto4ever2cv - 21 Ottobre 2007, 21:28:58 PM
ulalà!!!!!!!!!!  :o

(mang)



che stile, classe, com'è leggiadra e sbarazzina!!!   Ã¨ troppo beeeellaaaaaaaa!!!! l'amore della mia vita.....


ovviamente parlo della 2Cv!!  ;) ;D (angel)

Lo so che il tuo amore ed unico sogno è una 2cv nero/rouge delage!!! (muoio) (muoio) (muoio) (muoio) (muoio) (muoio)
Certe volte è meglio tacere e passare per idioti che parlare(scrivere) e dissipare ogni dubbio!!!

Antodeuche89

Citazione da: scanner79 - 21 Ottobre 2007, 21:37:56 PM
Citazione da: anto4ever2cv - 21 Ottobre 2007, 21:28:58 PM
ulalà!!!!!!!!!!  :o

(mang)



che stile, classe, com'è leggiadra e sbarazzina!!!   Ã¨ troppo beeeellaaaaaaaa!!!! l'amore della mia vita.....


ovviamente parlo della 2Cv!!  ;) ;D (angel)

Lo so che il tuo amore ed unico sogno è una 2cv nero/rouge delage!!! (muoio) (muoio) (muoio) (muoio) (muoio) (muoio)
alludevo al modello ciccino!! non al colore! ;D
Non avete nessuna prova

viveladeuche


lucajack2cv

Citazione da: viveladeuche - 23 Ottobre 2007, 09:07:15 AM


;D ;D


(superok) ma dove le trovi..

..grazie anche per la trabant-decoupage colorate a mano al campeggio estivo dai piccoli pionieri della DDR   (stupid) , ne farò bomboniere per il giorno dell'arrivo..

Oui nous sommes les barbariens de la route..
 Flying home to you..

lucajack2cv

#116
Prima che lo spazio-allegati si risaturi posto la bomboniera trabicoupàge   in anteprima per i forumisti più dannati della strada..

Bomboniere cartaceee saran donate dal sottoscritto agl i avventori dell' Ansel Adam Pub di s.albano stura metre il trabi-comprorpietario dispenserà birre medie  ;D

(felice) lj

Oui nous sommes les barbariens de la route..
 Flying home to you..

viveladeuche

Citazione da: lucajack2cv - 23 Ottobre 2007, 16:29:52 PM

Bomboniere cartaceee saran donate dal sottoscritto agl i avventori dell' Ansel Adam Pub di s.albano stura metre il trabi-comprorpietario dispenserà birre medie  ;D

Questo sì che è un bel nome per un pub!  :)

Antodeuche89

ma le rottamassero tutte queste macchinacce inquinanti euro 00 (come la farina  (muoio) ;D) a 2 tempi!!!!!!!!!!!!!  >:(










































ma dai schezavooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo  ;D
Non avete nessuna prova

lucajack2cv

Citazione da: viveladeuche - 23 Ottobre 2007, 16:47:03 PM
Citazione da: lucajack2cv - 23 Ottobre 2007, 16:29:52 PM

Bomboniere cartaceee saran donate dal sottoscritto agl i avventori dell' Ansel Adam Pub di s.albano stura metre il trabi-comprorpietario dispenserà birre medie  ;D

Questo sì che è un bel nome per un pub!  :)

Trabantistabaristafotografo e amante di auto in fibre sintetiche..  (superok)

.. La notte che tornavo da Rubiera (4.50 del mattino +/-) risalivo a piedi via roma deserta e una dannata Matra Murena in plasticarossasbiadita molto carasciò mi è atterrata accanto.. era Valter che aveva appena chiuso il pub..

Quale occasione migliore per comunicargli che la sfumazzante era italiana..

"Benone" mi fa "così il suo arrivo coinciderà col lancio della nuova birra monastica in arrivo in esclusivanazionale direttamente dalla germania centrale.. quasi quasi mi faccio dare due adesivi x la fiancata della trabant"

(stupid) Misericordia..

Oui nous sommes les barbariens de la route..
 Flying home to you..