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New Year's Eve

Aperto da Aspes, 05 Gennaio 2016, 11:28:22 AM

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Aspes

                                                                             NEW YEAR'S EVE

Qualcuno si ricordera' meglio di me.

Qualcuno si ricordera' le date, le persone, quante volte.

Io no.  Non sono mai stato bravo in queste cose.

I miei sono ricordi frammentari, brevi, come se ricordassi le cose a velocita' doppia, o tripla, facendo si che i dettagli  spariscano.
Eravamo ancora piccoli per andare lontano, ma grandi abbastanza per non voler passare la cena di Capodanno in famiglia.

E la soluzione era a portata di mano : in pizzeria dal Piace.

Il passo dal "suta la porta", dal juke-box e dal flipper era breve.

Solo qualche metro, passando nel cortile dove una volta giocavamo a ping-pong e dove dopo rumoreggiava una fontana ed eccoci seduti a tavola, con la sensazione di essere speciali, unici.

E forse lo eravamo davvero, come lo sono tutti i ragazzi a quell'eta', quando sei in quella terra di mezzo che poi ti proietta verso la vita adulta.

Non mi ricordo cosa mangiavamo, e non mi ricordo quanto durava le cena, in che modo arrivavamo alla fatidica mezzanotte.

Forse c'era il Lino, forse il Marianini, ma non ci giurerei.

Quello che ricordo e' l'insieme, il piacere di stare a tavola, le battute, gli scherzi, i visi dei miei amici che pur invecchiando nella mia mente sono riamasti uguali.

Ricordo il rumore dei piatti, i profumi, il Piace e la Adri, la musica che ogni tanto arrivava dal juke-box nel momento in cui la porta era aperta, la Franca.

Non ci rendevamo conto di stare crescendo, pensavamo che il giorno dopo ci sarebbe sempre stata una partita di calcio alla Madonna, oppure un giro dietro la chiesa, o magari andare per ciudin lungo le rogge asciutte, od a batter pietre al Sesia.

Non sapevamo che proprio il tanto agognato crescere ci avrebbe di li a poco privato di tutte queste cose, lasciandoci adulti, ma con meno sogni.

E quando finalmente la mezzanotte arrivava, dopo un po' ci ritrovavamo in Piazza, tutti insieme, incuranti del freddo pungente, del ghiaccio, alcune volte della neve.

Il Piace ad un certo punto chiudeva, ma noi eravamo sempre li, con i piedi congelati, aspettando che qualche ragazzo piu' grande tornasse con la macchina per andare a quello che era un vero e proprio miraggio, un posto sempre aperto, pieno di luci, di personaggi che non dormivano mai : l'Autogrill.

Per poter poi dire, il giorno dopo : io c'ero !!!

Come gia' vi ho detto non mi ricordo esattamente chi ci fosse, ma era bello, anzi bellissimo.

Ed anche se il titolo di questo racconto e' in inglese, i ricordi sono tutti in dialetto, ed a colori.

I colori della Badia.



Siamo qualcosa che non resta, frasi vuote nelle testa,
e il cuore di simboli pieno.

Watson

Bello, i ricordi descritti da te sono sempre belli  (appl)

Il freddo, quello lo ricordo anch'io, un tempo stare fuori d'inverno se non ti vestivi pesantemente, ma tanto serviva a poco, te lo prendevi tutto, ti saliva dai piedi, dalle mani, e poi si infilava dentro le ossa...

... ma in quei ricordi di quel passato credo che oggi quello che rimane non è il freddo, ma il calore delle persone che ormai non si vedono più.

(felice)
W la vita

"non postare" è un pregio se ci si accorge di non avere nulla da dire, ma non tutti se ne accorgono. [Magomerlino]  La vita dura poco, se non giochiamo ora...  Watson nel cuore Gaia felicemente... tra i piedi

Ludo

Vero.......... pensiamo d'aver nostalgia di quell'età, in fondo in fondo sono quei volti, quelle voci che mancano davvero tanto.

Bello Aspes, come sempre (su)
La stupidità divora facce e nomi senza storia