Calendario

[COIO3]

il regolamento non dice nulla riguardo ai suggerimenti 

Marlene

[10nico]

Seee seee, suggerimenti! 

Adesso mi tocca inventarmi qualcosa per uscire da questa situazione incresciosa 

Che "scherzo da prete" mi hai fatto Pier! 

[jojo54]

 


10nico ,,ti vedo in difficoltà ,,continuo io


,,,,,,e vissero per sempre felici e contenti,,

                       The End

,,,e il massimo che posso suggerirti,,,,,

[10nico]

Eheheh, con Pierangelo non me la cavo così a buon mercato! 

Ohi me lasso! 

[COIO3]

È un professore e per giunta ama la filosofia, dico filosofia... mica pizza e fichi... 

Un tipo così, amante dello studio e dell'introspezione, se anche avesse mai sparato alla quaglia sarebbe stato con un winchester della guerra di secessione

Quand'anche fosse stato, l'evento sarebbe ormai lontano nel tempo, e nel mondo 


Certe note sono come la risacca del mare, prima ti rilassa e poi comincia a parlarti 

[Skassamakkinen]

Ostrega, qua l è za' partìa la musica e mi no me son gnanca incorto...

[10nico]

Per qualche istante la guarda dormire, persa nel mondo dei sogni, il respiro appena percettibile dal ritmico sollevarsi del petto, cercando di immaginarsi cosa stia sognando, ma poi sente che si sta perdendo nella bellezza del suo corpo, quasi alieno nella sua perfezione, e allora si gira dall'altra parte per cercare rifugio nella lettura.

Dopo parecchi minuti passati a leggere e rileggere la stessa pagina senza capirla veramente, si stufa e prova a prendere un po di sole, sdraiandosi e coprendosi il viso con il fedora che è il suo preferito.

Cerca di rilassarsi e di non pensare a niente, ma quando sta per riuscirci sente la ragazza che si muove e perde l'attimo.

Si gira per vedere cosa lei stia facendo, ma è costretto a rilevare che sta ancora dormendo, e che probabilmente si era mossa nel sonno.

A questo punto si rimette seduto e guarda un attimo il mare, ma la magia della spiaggia, così presente pochi minuti prima, sembra svanita.
Sconsolato , si alza, e , sforzandosi di non guardare la ragazza, raccoglie le sue cose e si incammina lungo la spiaggia sperando di ritrovare "l'attimo".

Ma è un cammino senza pace, perchè il suo pensiero torna sempre alla misteriosa sconosciuta: "Chissà se è ancora lì?"

Ad un certo punto si gira e torna indietro, anche perchè si è fatto tardi ed è quasi ora di pranzo.
Per qualche minuto il pensiero va al cibo e la spiaggia scorre sotto i suoi piedi senza che lui se ne renda conto.

D'improvviso si rende conto di essere arrivato dove si era sdraiato prima, e , con disappunto, nota che della ragazza è rimasta solo la silouhette snella impressa nella sabbia.

Scuotendo la testa, si incammina su per la scalinata e si dirige verso casa...

[COIO3]

   

[m.real]

  Bravo 10nico  , quindi ora tocca ha me proseguire con il racconto.

Ho gia in mente    qualche cosa

[Pier Le Blanc]

Bravissimo 10nico! Come vedi hai tranquillamente guadato il fiume senza nemmeno ricorrere all'aiutino! Ancora bravo  e adesso aspettiamo Mr.real.
Forza Rino!

[m.real]

  Una volta arrivato alla fine della scalinata, é incamminandosi verso casa ,una visione lo coglie di sorpresa.

Lei la ragazza della spiaggia, che sta armeggiando con la catena della bicicletta che era uscita dalla sede, è vedendo che la ragazza nel armeggiare con la catena si era sporcata le mani ,ed essendo ormai in prossimità della propria abitazione ,quale migliore occasione era per per invitarla a lavarsi le mani nel lavandino che c'è nel pergolato .

E cosi fece , e mentre lei si lavava le mani ,lui intanto andò in cucina a preparare una bibita dissetante da offrire alla ragazza.

Prego signorina le ho preparato questa bibita ,ed e anche buona educazione che mi presenti , il mio nome e More, Ruggero More, e sono un professore.

Lei altrettanto gentilmente rispose ,io sono Arianna e sono qui in vacanza, posso chiederle se posso andare in bagno.

Si certamente ,il bagno e quella porta alla fine del corridoio ,disse Ruggero.

E mentre Arianna attraversa il corridoio ,vede una stanza con la porta aperta ,e una specie di studio dove ci sono una moltitudine di libri e vecchi giornali, mah la cosa che più la incuriosisce è una vecchia foto appesa ad una parete.

E una foto a colori dove sono ritratti un ragazzo ed una ragazza che si tengono per mano, appoggiati ad una 2CV bianca con in secondo piano la torre Eifel ,forse un ricordo di un viaggio a Parigi.

Nei tratti del ragazzo riconobbe il professor Ruggero, mah quando mette bene a fuoco la ragazza, ha un sussulto di stupore, di getto stacca la foto dalla parete e corre in cucina dal professore.

E con la voce rotta dall'emozione si rivolge a lui .

Mah io questa foto l'ho gia vista ,l'ho vista a Milano a casa dei mie genitori , lei la ragazza è mia mamma.

[COIO3]

Ben fatto    sei decisamente svelto di mano

Azz... siamo gia al terzo capitolo 

A chi tocca(??)

[m.real]

Ben fatto    sei decisamente svelto di mano

Azz... siamo gia al terzo capitolo 

A chi tocca(??)

[Pier Le Blanc]

Bravissimo anche tu Mr real, assai abile come 10nico a cogliere lo spirito del racconto e anche a creare sorprese e a mantenere alte le aspettative. Bravissimi.
Adesso direi, ehm, che tocca proprio al direttore editoriale Coio3 a temperare il lapis o a vergare la pagina o a tamburellare sui tasti.
Buona continuazione. Noi qui, lettori in attesa.

[COIO3]

direttore editoriale Coio3

Non è la prima volta che usi questa qualifica, zi pier  e ancora non ho avuto delucidazioni in merito così che adesso, ogni volta che la vedo anteposta al mio nick, ti confesso, qualcosa mi brucia nell'intimo, laddove intimo va inteso in senso letterale

Resta inteso che io continuo a fidarmi incondizionatamente di te

Non ricordavo di essere il prossimo in lista ho gia elaborato un progetto narrativo giusto il tempo di cancellare le parolacce... 

[Pier Le Blanc]

benissimo, zi pier, a questo punto mi sembra che il tuo carniere sia pieno di penne 

come direttore editoriale, ti suggerisco di raccogliere i singoli contributi per messaggio privato e proporli via via in forma anonima sotto il tuo nickname. la narrazione ne risulterebbe piú omogenea, penso

certo, se uno legge piú punti interrogativi che virgole e frasi composte unite da una vocale maiuscola  non puó non riconoscere la penna del paolon 

A pag.87 devo aver interpretato quanto evidenziato in rosso come diretto a te medesimo in una specie di autonomina mentre forse era attribuito a me. Chiarito dunque l'equivoco, provvedo a destituirti in ogni caso dalla qualifica in oggetto, sperando cessino, seduta stante, i bruciori intimi che lamenti.
In attesa di leggerti, 


 

[COIO3]

Infatti, carissimo pier, equivoco ci fu  io mi riferivo proprio a te  anche se avrei fatto meglio a indicarti quale promotore dell'iniziativa, la qual cosa non avrebbe certamente dato adito a dubbi o malintesi, mi conosci, quando posso scrivo troppo e male 

Per leggermi credo che dovrai attendere 'il figlio di ophelia'    quando piove mi chiudo in casa e mi concentro e mi ingozzo come un tacchino a me la folgorazione artistica fomenta i più bassi istinti


Bruciori intimi gia cessati

[m.real]

  Visto che questo ,diciamo e un bar un pò diverso dal solito ,mi sembra il posto giusto per lei .

Bravissima e bellissima.

[m.real]

 

[Golf]

 

[COIO3]

Io ho sentito questa mentre ero in giro

Magari suona bene anche per voi 

[COIO3]

"Nessuno che sia in buona salute si accorge di avere un cuore che pulsa, a meno che sia molto felice". Cosi' aveva detto Fausto.

Nella mente di Ruggero si ando' formando l'immagine di Sberla e Provolino, proprio come fosse una foto in bianco e nero. Si erano riconosciuti subito tra la folla di ragazzini in attesa nel cortile del ginnasio; alle nove in punto di quel primo di Ottobre si erano ritrovati nella stessa aula, dopo due giorni sedevano accanto e alla fine della prima settimana gli altri li avevano gia relegati al primo banco.

Adesso Fausto lo riceveva fuori orario e non indossava il camice per lui, e baffi e pizzetto moderavano la prepotenza degli incisivi offrendo ai pazienti una espressione di profonda competenza medica.

Come sempre escludeva il ricorso alle medicine e prodigava buoni consigli su come sconfiggere i malanni della sedentarieta' che affliggeva lui pure, e come sempre consigliava la cura del tempo, tempo per una moderata attivita' fisica e tempo per organizzare e consumare pasti leggeri. Tempo per la cura del corpo.

A vedersi comparire davanti la ragazza con la foto in mano, ascoltando le parole di Arianna, il cuore di Ruggero perde qualche colpo e lui ne subisce il palpitare con stupore, ne' una laurea e nemmeno un dottorato arricchisce la gamma di emozioni per cui il tuo cuore si riveli felice di battere.

"La mia foto", dice con voce neutra.

Prende la fotografia dalle mani di Arianna e ne accarezza la superficie con il pollice. La foto resta muta.

Sono io, dice a se stesso, e c'e' anche lei, e c'e' stato un tempo in cui siamo stati felici, ma quasi certamente non e' quello fermato in questa immagine. Quando il regista indugia sulla maestosita' degli scenari il copione degli attori e' povero di scambi, e l'ultimo fotogramma e' l'ovvia conclusione.

Alza gli occhi al volto della ragazza e ne indaga lo sguardo rilevandone la prevedibile curiosità e lo stupore a cui lui non può che opporre il disagio di dover tornare con la memoria a rivivere una storia finita male, male come tutte le altre che a quella sono seguite.

C'era qualcosa in lui, nel suo modo di fare e di proporsi agli altri, che suggeriva una profondità di pensiero e una coerenza d'agire che lui era lontano dal possedere. Chiunque lo avvicinasse, le donne in particolare, si aspettava da lui un livello di sensibilità fuori dal comune e agiva nei suoi confronti in modo da metterne alla prova la natura, senza altro scopo, così sembrava a Ruggero, che lusingare se stessi. Non trovando riscontro nelle sue parole e azioni, Ruggero era via via considerato ermetico, poi freddo e distaccato, quando non proprio tonto. Di tante storie affettivamente significative, Ruggero ricordava solo l'ultimo fotogramma, quello che ferma l'immagine su uno sguardo deluso.

"Cosa sono io per te?". Questo è l'interrogativo che ricordava negli occhi della ragazza della foto, quando non erano impegnati altrove.

"Non lo so e non desidero saperlo", questa sarebbe stata l'unica risposta, ma Ruggero non seppe darla.

"Brucio per te", questa era e sempre sarebbe stata la verita', la risposta che non si puo' dare, la risposta che non spiega, perche' Ruggero come uomo mai avrebbe saputo interrogare la sua ragione per spiegare il sentire che compete al dominio delle emozioni, quale che fosse la natura da cui esse stesse scaturiscono.

"Cosa sono io per te?". Le donne per loro natura desiderano razionalizzare le emozioni, le tue non le loro, le loro le tengono ben strette e custodite nelle pieghe della loro anima femminile.

Sembrava a Ruggero che le donne considerassero se stesse un premio per l'uomo che avesse dimostrato di meritarlo. Questo nauseava la sua anima di uomo, il bruciare dentro per una cavalla da fiera, per una giumenta da gran trofeo. Nessuna donna avrebbe mai dovuto costringere Ruggero a interrogarsi sulla qualita' e la profondita' delle sue emozioni. Per questo c'erano state poche donne nella vita di Ruggero.

Pero' c'era stata lei, e c'era la foto, ed era nelle sue mani e la ragazza avrebbe voluto riprenderla e studiarla a fondo, e probabilmente avrebbe cominciato a interrogarlo.

Non c'erano altre foto di donne in giro per casa, e la ragazza continuava a guardare lui e la foto, quella foto scampata al tempo e alla nausea e alla disillusione. Senti' di odiare quella foto.

Ruggero spero' ardentemente che davvero alla ragazza scappasse la piscia, che s'accomodasse in bagno e gli lasciasse il tempo di mettere assieme qualche frase di circostanza a spiegare quel solido brandello di un tempo che fu.

"Ti prego, usa il bagno, poi... magari ne parliamo", dice.

Ruggero ha bisogno di tempo. Il tempo con cui si illude di curare il suo corpo. Il tempo non cura, piuttosto consuma, offende e distrugge. Il tempo e' figlio di puttana e non ha come rimediare.

Ruggero considera la catena di eventi che gli ha messo quella foto in mano. Ancora una volta si e' trovato in prima fila, ancora una volta ha alzato la mano e ha risposto senza essere interrogato. Dopo tanto tempo ha rimediato l'ennesima Sberla.

[m.real]

  una sola parolaCOMPLIMENTI

[m.real]

[10nico]

Cappero! 

Non avevo dubbi che avresti scritto qualcosa di notevole Mimmo, ma questo è anche meglio di ogni mia immaginazione!

Tanto di cappello! 

[jojo54]

 

che dire,,

[COIO3]

siete gentilissimi, amici miei persone semplici e sincere, il poco vi basta e il giusto vi soverchia

la casa dove vivo adesso fu edificata nei primi anni ottanta, a quei tempi il mio passatempo preferito era dar noia ai muratori che la tiravano su.

operai del braccio, gente ruvida che vedeva di malocchio gli intrusi e gli sfaccendati, però io ero il figlio di quello che pagava, si guardavano bene dal mandarmi affancul0

più che altro osservavano ad alta voce: 'stamattina è pieno di mosconi', 'qualcuno deve avere pestato una merda' commentavano dal tetto

sarei bugiardo se dicessi che sono riuscito a rubare il mestiere a quei gagliardi operai, voglio dire che non mi sogno nemmeno di riuscire a tirare su un castello, però un secchio di calcina posso metterlo insieme in men che non si dica

visto che qua sono, mi prendo un bel caffettone e appronto armi e bagagli, oggi sono di trappeto

[Dany]

 

Buongiorno a tutti.

E un grazie agli scrittori ! 

[Pier Le Blanc]

Bene, benissimo, anche i miei complimenti al giocascrittore insulare. D'altronde non c'erano dubbi, essendo la sua penna di sciolta e comprovata qualità letteraria.

Anche Coio3 riversa dunque il suo carisma di narratore nel racconto e questo procede, di riga in riga, mantenendo vivo l'interesse.
Devo dire che sono molto contento per questo comune concertino di parole in forma di staffetta.

Adesso il testimone passa, dunque, al Paolon e, dalle terre di Giulietta e Romeo, non può altro che derivarci se non il buon prosieguo di cotanta prosa.

[m.real]

  E un po di giorni che qua non viene nessuno ,vediamo un po se arriva qualcuno.