Uno dei difetti che ho è che ficco le mani nei posti altrui senza chiedere preventivamente l'autorizzazione. Ultimamente ho lavorato parecchio in questo bar. E' talmente bello che ci vengo appena intendo concedermi una pausa e un pò di intimità con me stesso.
Inoltre, da quando ho capito come postare i video, ho deciso di provvedere all'acquisto di un televisore da 70 pollici, tecnologia OLED, colori e definizione dell'immagine da record.
Le cose sono molto cambiate qui. Il bar non è un semplice bar. Si trova in una casa di legno in stile canadese o americano tipo west coast, come quelle che si trovano in Virginia o nei sobborghi di Holliwood ma, intendiamoci, la casa non è un'americanata.
E' tutta bianca con le finestre azzurre e, anche all'interno, dominano questi due colori leggeri che contrastano bene con qualche mobile d'epoca in legno di noce e con alcune travi a vista che attraversano il soffitto. C'è anche un porticato esterno con dei canapè sui cui ci si può riposare e contemplare il giardino fresco e smaltato di verde che circonda tutta la casa come in un abbraccio.
Sul lato più ampio del giardino, proprio al centro, avevo piantato una “Lagerstroemia” (il mio albero preferito). I suoi fiori sono macchie di rosa nel verde.
Il televisore, non senza trafficare un bel po' data la sua mole, l'ho sistemato contro la parete di fondo del bar, di modo che ci si possa anche distrarre lasciando lo sguardo libero, di tanto in tanto, verso il giardino bello e solitario. Ah, dimenticavo, prima che rasassi l'erba, questa era lunga come i capelli di Bocco e nascondeva il recinto che delimita il luogo.
Il recinto, rigorosamente composto da assicelle piatte con punta discreta verso l'alto, era da verniciare e così, anche qui, ho deciso di intervenire con una bella copertura di vernice opaca in tinta bianca.
Oggi sono tornato in questo bar per postare un video e rilassarmi bevendo un'acqua tonica. Davanti al cancelletto d'ingresso c'era un procione sbucato da chissà dove. Mi ha guardato alzando il musetto. Questi animali sono adorabili con la loro mascherina nera e, anche se si vedono raramente dalle nostre parti, ho cercato subito di dargli una carezza. Con mia grande sorpresa, il piccolo procione mi è addirittura saltato in braccio.
Così ho sfilato la chiave d'argento sul retro dell'insegna su cui c'è scritto: “Entrate pure anche se la titolare non c'è!” e, con l'orsetto sul petto, ho varcato la soglia. Adesso io ho sempre dichiarato di sognare e anche di vagheggiare ma, fatto sta che, appena ho varcato la soglia il procione mascherato, né più né meno come farebbe un bambino, mi ha detto ”Grazie!”.
Sono così sorpreso che gli dico: “Ma scusa sei tu che hai parlato?” “No” risponde il procione, “Io non so parlare”
“Ma..ma tu stai parlando... hai appena detto grazie!”
“Be sì, in effetti ho detto grazie, ma non so se sto parlando, e che prima non l'avevo mai fatto, e non so cosa vuol dire ...parlare...”
“Ma, tu capisci quello che dico?” “Si certo” risponde l'orsetto e poi si divincola, riguadagna il suolo e, a balzelloni, si dirige verso l'ingresso della casa bianca e blu.
Lo raggiungo e gli chiedo: “Hai un nome?” “No”
“Allora te ne darò uno io...ti chiamerò Mirtillo...ti piace?”
“Si, mi piace... Mirtillo mi piace”.
Poi vista la porta aperta schizza all'interno e comincia a frugare dappertutto in cerca di cibo.
Rapidamente apro la dispensa, tiro fuori un po' di noccioline e gliele metto in una ciotola alla quale accosto un'altra ciotola con dell'acqua fresca. Secondo le sue abitudini, Mirtillo lava le noccioline prima di infilarsele in bocca con quelle manine, ma dovrei dire zampine, velocissime.
Oggi è anche il compleanno di Bocco, il consorte della titolare del “Caffè e Latte” e vorrei offrirgli e offrirmi un drink augurale ma, data la situazione, apro il frigo e opto per un refrigerante succo di Mirtillo. “Auguri Bocco”.
Infine, siccome devo inaugurare questo fantastico tv, a schermo superpiatto e tecnologia del futuro, mentre in giardino avanzano le prime ombre e Mirtillo ha una bella pancetta gonfia di noccioline, metto su questo video, che il procione guarda con i suoi occhi mascherati e tondi di poetico stupore.