Appuntamenti interessanti.

Aperto da Elena MeM, 21 Settembre 2007, 14:36:52 PM

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axinte

Citazione da: Elena MeM - 22 Marzo 2019, 14:55:14 PM
Sono pochi gli avvenimenti che ci segnano a tal punto da ricordare, anche a distanza di molti anni, dove fossimo e cosa stessimo facendo nel momento in cui abbiamo sentito quella determinata notizia.
Io ricordo benissimo dove fossi il Primo maggio del '94, quando dalla radio sentii dell'incidente di Ayrton Senna.
Sono passati 25 anni e oggi ho sentito in tv che ad Asti è in programma una importante mostra a lui dedicata.
Purtroppo difficilmente riuscirò ad andare a visitarla (ci proverò comunque), anche perché è di breve durata.
La segnalo qui.
Magari a qualcuno interessa.

https://www.lastampa.it/2019/02/10/asti/a-palazzo-mazzetti-di-asti-una-mostra-su-ayrton-senna-X6d2W750inQ9D8QI7LMBXP/pagina.html

(felice)
ciao Elena.
Io ero alla curva della Tosa il giorno dell'incidente a Senna.
Ed ero li anche il giorno prima quando morì Ronald Ratzenberger.
Week end da dimenticare.
Ho letto anch'io della mostra ma sono troppo lontano per andarci.

Tad

Anche io purtroppo ho un triste ricordo legato alla curva della Tosa. Ero lì nel 1982, ad assistere a quello che poi sarebbe diventato l'ultimo gran premio di Gilles Villeneuve. Un gran premio, tra l'altro, caratterizzato da emozioni e sentimenti contrapposti: due ferrari sui gradini più alti del podio e lo strascico di polemiche per il sorpasso di Didier Pironi.
Meglio oprando obliar, senza indagarlo,
Questo enorme mister de l'universo!
(G. Carducci)

Watson

Interessante la mostra dedicata ad Ayrton Senna, da vedere per chi ancora non ci fosse andato  (su)


C'è tutta la sua vita, da giovanissimo fino alle auto con cui ha vinto i suoi titoli e poi tantissimi caschi, suoi e dei molti piloti che hanno fatto la storia della formula 1  (appl)


Non c'è nulla che ricorda l'ultimo incidente mortale ed è meglio così, una percorso nella vita di un grande campione  (superok)





I tanti Ayrton lungo la strada del tempo







W la vita

"non postare" è un pregio se ci si accorge di non avere nulla da dire, ma non tutti se ne accorgono. [Magomerlino]  La vita dura poco, se non giochiamo ora...  Watson nel cuore Gaia felicemente... tra i piedi

Elena MeM

http://www.nexodigital.it/roger-waters-us-them-al-cinema/

Per Scarabeo e Pier che avevano gradito Gilmour....

Stasera, domani e martedì.

(felice)
Non ho tempo per le cose che non hanno un'anima.

SCARABEO

Grazie.
Visto giovedì scorso e grande.......delusione.
Dopo aver letto critiche positive anche dal festival del film di Venezia, mi aspettavo decisamente di più e meglio.
Credevo avessero seguito il tour per intero ed estrapolato immagini interessanti.
Invece è tutto registrato in un solo concerto !!!!
Poca spesa ... tanta resa !
In pratica è la registrazione del concerto e basta. Realizzata con una fotografia scadente. Con immagini "sbagliate". (inquadrano lui che canta ma in effetti è l'altro che ha il microfono, lui sta solo muovendo la bocca !!!)
Nessuna immagine dal back stage, niente di più che un filmato (bruttino) di un concerto.
A questo aggiungi la maniacalità del personaggio che cura ad oltranza le 2 coriste (abbigliamento e movimenti) ma che hanno una voce che gli Australian Pink Floyd (visti dal vivo a Milano) danno loro ....il giro !
Anche il cantante non mi entusiasma. Voce più che anonima ma probabilmente scelto per la somiglianza a Gilmour da giovane 😩
Poi lui rimane un suonatore di basso. Alla chitarra fa ca..re. Addirittura ha un elemento della band che suona il basso !!!
Così ce ne sono 2.
Mah......

Degna di nota è "Money" (che è il brano dei Pink che amo di meno) ma realizzata con 2 chitarre soliste che suonano all'unisono lo stesso assolo e nella stessa tonalità. Sembra assurdo ed inutile ma la resa è molto buona. Al punto che fatichi a capire che sono due. Molto bello.
Ma è l'unica cosa.

Poi uno che professa l'US & THEM ed ha paura che gli stringano la mano perché teme la contaminazione dai germi.....è tutto un programma.
Conclusione:
Gilmour batte Waters 10 a 0 !!!!  ;)
www.citroen.page.tl  -  Ottimista è colui che vede nella grandine l'inizio di un grande Mojito - Franco

Elena MeM

 :( mi hai fatto passare un po' la voglia di andarci...
Davvero solo concerto?
Nessuna intervista, nessuna parola, niente back stage?
Se è così.....quasi quasi....passo.
Noi l'abbiamo visto in concerto a Milano l'anno scorso.
Mmmmm....ci penso.....

E comunque.....uno che assomiglia a Gilmour da giovane.....l'avrei scelto anche io....  (muoio) (appl) (felice1)


Grazie per la recensione.
(felice)
Non ho tempo per le cose che non hanno un'anima.

SCARABEO

Non dico che sia identico......
ma 'nsomma.

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Corbi

Visto ieri.

Non dico deluso, ma alla fine non mi è rimasto molto. Di sicuro il gruppo di musicisti mi è piaciuto molto..dalle chitarre al bassista e il batterista. Jon Carin è un grande. Diciamo che Waters si è circondato da ottimi musicisti e fa bene.. a mio avviso potrebbe pensare di lasciare ogni strumento e limitarsi alla voce. Tanto vale strimpellare qualcosa ogni tanto..piuttosto  dacci dentro con le canzoni cantate a modo tuo.
Sentire i brani di Animals non mi sembra fosse la prassi nei precedenti tour, neanche in quelli di Gimour o Mason. Poteva anche stare solo al microfono ed era perfetto.
Delle due coriste  ad una..la più bassa,  non capisco proprio perché le abbiano messo in mano le bacchette da batteria durante Dogs...era persino ridicola. L'avevo vista a Milano e  potevano almeno evitare di inquadrarla in quel frangente (?)
Per il resto..si è vero..potevano semplicemente venderlo come concerto. Un bel concerto però. :)

Pier Le Blanc

Nello sprofondo della provincia piemontese, in una serata che annuncia l'autunno, occorre decidere se per assistere al film evento devo andare a Torino, 40 km circa dalla magione, oppure scollinare per raggiungere Biella. Decido per Biella, che dista appena una trentina di chilometri. Il film, con Roger Waters, è visibile solo per tre giorni secondo quell'astuta trovata del marketing per cui si mette fretta agli spettatori  spingendoli  al botteghino.

I furbacchioni del rock e i loro agenti sanno come far girare le baracca milionaria, tam tam pubblicitario e clima da "ora o mai più". E così le vecchie anime hippies degli anni sessanta, incanutite e imborghesite, sganciano il prezzo del biglietto quasi tre volte superiore a quello di una tariffa normale, per assistere, insieme a qualche giovane dominato dal cellulare, a questa operazione cinematografica di difficile definizione. Il film non appartiene infatti né al genere del documentario né a quello della fiction né tanto meno rappresenta un mix tra le due cose. Ciò che vediamo è la registrazione di un concerto, in quella che è stata una delle tappe, esattamente quella di Amsterdam, del tour mondiale effettuato da Waters e dal suo gruppo, a cavallo tra il 2017 e il 2018.

Blanditi  dalle critiche favorevoli, che il film ha riscosso al festival di Venezia, illusi dalle generalizzazioni giornalistiche, che sembravano prospettare un'opera inconsueta e  dal carattere itinerante sulla tournèe, gli spettatori si sono invece trovati all'interno di uno stadio, immersi in due ore di spettacolo tra vecchie  e nuove  canzoni presentate come in un interminabile videoclip. D'altronde, a pensarci bene, questo non era un film sulla vita di una rockstar  e sui Pink Floyd, ma un film di Waters, coprodotto da lui e da lui firmato  insieme al regista Sean Evans già autore del precedente: "Rogers Water: The wall".

Una realizzazione intesa ad alimentare l'opera e la fama del noto bassista e a rinsaldare il legame tra vecchi e nuovi fans dei Pink Floyd in un presente di rinnovate emozioni. Alle spalle del gruppo uno schermo di settanta metri fa da sfondo alla performance così che chi si muove sul palco staglia la sua figura in un gioco di integrazione  con le immagini proiettate, immagini in linea con la filosofia e visione umanitaria di Waters.

Nel senso delle inquadrature, il film è una sinfonia visiva, una trama di contenuti musicali e di testi eccellenti e di cui, purtroppo, se non si conosce bene l'inglese, si intuisce solo il significato.  La sottotitolatura, con la traduzione  in italiano, non avrebbe nuociuto anche se, in alcuni casi, in cui è stata utilizzata, non concedeva il tempo necessario alla lettura.   Ci sono poi gli effetti speciali, i primi piani del pubblico, volti di ragazze euforiche ed estasiate con il condimento emotivo di qualche lacrima.  Poi, sopra le teste degli spettatori si materializza anche la sagoma di un maiale gonfiabile. C'è una scritta che ne  attraversa il corpo e che recita: "Restiamo umani". L'invito esplicito è quello di non diventare "maiali" come i governatori del mondo che lo saccheggiano. Il rock,  oggi come un tempo, sembra conservare il potere salvifico e rivoluzionario del cambiamento universale. Io, provinciale di sessantottina generazione, oggi più abbarbicato ai dubbi e meno allettato dai sogni, mi chiedo semplicemente perché questo animale, dalla coda ricciolina,  sia così impietosamente sfruttato tanto dal punto di vista materiale come valore proteico, quanto da quello metaforico come simbolo della perversione comportamentale.

Sul palco il cantante che evoca, almeno nell'aspetto, David Gilmour, l'altra anima principe dei Pink Floyd, non sembra dotato di una voce particolare, ma incarna lo spirito del rock, la figura del cavaliere dai lunghi capelli, eroe con la chitarra che sa redimere il mondo.  Questo stereotipo consolidato ha fatto imbracciare questo strumento a milioni di aspiranti rockstar  aprendo loro la porta dei sogni. Sulla scena danzano e percuotono i timpani anche due coriste che si muovono all'unisono non senza apparire, a tratti, un pò ridicole. Di loro si nota soprattutto il trucco degli occhi, visibilmente ispirato alla regina del Nilo Cleopatra.

Tecnicamente il 4k delle riprese le rende ineguagliabili in termini di nitidezza e definizione, ma il film non mi convince e resta, a mio avviso, complessivamente meno riuscito del precedente di Rogers. Le scelte di regia non sono sempre azzeccate a partire dal finale dove si tenta un ricupero di invenzione con la coda di uno stringato "dietro le quinte" buttato lì come semplice diversivo.
Manca qualcosa e forse questa assenza sta proprio nella pervasiva onnipresenza di Rogers.
Bersagliato dai primi piani, il corpo scarnito, jeans e maglietta girocollo nel nero di ordinanza,  la sua figura si mette al centro di un protagonismo troppo accentuato. Maturando questa impressione, a forza di guardarlo attraverso ogni angolatura, mi pare di cogliere in lui una seppur vaga  assomiglianza con un eventuale  fratello maggiore di Richard Gere.

L'ossuto Waters sembra voler incarnare, da solo, tutta l'avventura musicale dei Pink Floyd e questo a noi, che siamo stati giovani ai suoi tempi, non va bene. Di riflesso pensiamo a Gilmour e agli altri  Pink del passato, elementi altrettanto portanti di una band che ha scritto la storia del rock.
La musica dei Pink Foyd non sta solo nei virtuosismi e nel carisma del grande bassista, il quale, grottescamente e impensatamente, a fine concerto si rivela come un colosso dai piedi d'argilla. E qui concordo pienamente con Scarabeo.

La cosa si evidenzia  quando l'artista,  terrorizzato dai germi, è riluttante a stringere le mani dei suoi fans.  Il rivoluzionario, dalle parole profonde  e dai suoni spaziali, inciampa nel gradino delle sue debolezze. Siamo di fronte al lato oscuro della luna, l'altra faccia del mito che racconta l'ombra di una deludente realtà.
(felice)
"Non c'è nulla come la fretta che faccia perdere tempo"
"Non rompere le scatole a chi è felice"

SCARABEO

Questa sera sono stato a vedere e ad ascoltare con immenso piacere i Pink Sonic.
Eccezionali !
Il leader (chitarra e voce) vale da solo il prezzo del biglietto.
E gli altri componenti del gruppo non son da meno.
Bravi

https://youtu.be/IewlVHG0noQ
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