Il sentimento comune di questo Forum è l'interesse per la 2cv, argomento che ci unisce a dispetto delle contrapposte visioni politiche che caratterizzano ognuno di noi. Diciamo che la 2cv è un esempio inclusivo fra di noi, tanto per usare un aggettivo di moda, e che invece su altri temi, come la politica, siamo fatalmente divisi, come forse è normale che sia, anche se io sono alla ricerca di un comun denominatore fra le opposte fazioni.
Per quel che mi riguarda, fascismi, razzismi, comunismi e tutti gli “ismi” in generale offrono vaghe e piuttosto facili ragioni a chi si accontenta di una realtà a senso unico. Io, all'individualismo preferisco l'individualità, all'autoritarismo l'autorevolezza, al comunismo i comunisti naturali, quelli veri intendo, quelli che contemplano la solidarietà e la condivisione non sperequativa e che, senza schiavitù di partito, hanno maturato, nel viaggio esperienziale della vita, un desiderio più autentico di equilibrio e maggior giustizia sociale.
Il razzismo è di per sé termine odioso e iniquo soprattutto quando presume superiorità legate al colore della pelle, cosa che non ha giustificativi di sorta nella razza umana. Tutt'al più esistono culture più o meno evolute senza dimenticare che l'uomo primitivo ha conoscenza che sfuggono a quello ipertecnologico della modernità. Alle dittature, di qualsiasi tinta siano, preferisco la libertà di cui, peraltro, devo imparare ogni giorno a fare buon uso.
Capisco però le insofferenze che segnano i nostri giorni come quelle legate ai problemi di convivenza tra abbondanza e miseria e tra religioni diverse che non trovano spunti sincretici.
Quando faccio appello alle mie convinzioni pacifiste, mi chiedo, comunque, se sarei in grado di rimaner loro fedele anche di fronte a un nemico che colpisse la mia casa o a un fanatico interprete fideista di una religione che mettesse a repentaglio la mia vita o quella dei miei amici o congiunti.
La via verso il rispetto reciproco è lunga e faticosa e si conquista lentamente utilizzando i mezzi della ragione e del cuore. Contano i principi a cui ci si appella, contano i valori in cui si crede. Non mi va di scambiare l'inflessibilità per la forza.
Personalmente penso che una deriva dittatoriale sia tanto più possibile quanto meno responsabile e formato sia un individuo.