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Vajont - 9 ottobre 1963

Aperto da Watson, 12 Ottobre 2007, 12:37:21 PM

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Watson

9 ottobre 1963

(zz) Io non c'ero, forse ero nei sogni di mia madre, ma lei non si era ancora sposata... solo due settimane dopo sarebbe convolata a nozze  (dance), nella chiesa del quartiere dove risiedeva, con il mio futuro papà e dopo circa tre settimane si sarebbe compiuto il miracolo della divisione dell'ovulo in due piccoli Watsonini e poi in quattro (ballo).....



(post) Ma quel 9 ottobre del '63 c'erano tante altre mamme e papà che stavano tranquillamente passando la serata nelle proprie abitazioni o seduti al bar a guardare la partita dell'eurovisione Ranger Glasgow - Real Madrid a Longarone.



(zz) ... non so perchè questo nome Vajont abbia avuto in me un'attrazione particolare, ricordo che lo sentii da ragazzino e la prima cosa che mi venne in mente fu la Francia, forse questa lettera j nel nome me lo faceva sembrare un posto estero  (nonso)... ma di notizie non ne ebbi a sufficenza, come se qualcuno dall'alto avesse steso un velo alla vicenda in modo che tutto venisse dimenticato...



(post) La diga del Vajont è una di quelle opere che lasciano di stucco la prima volta che la si vede  :o è una diga a doppio arco e quando sei in cima ti trovi più sporgente rispetto alla base, inoltre all'epoca risultava con i suoi 266 metri d'altezza essere una delle più alte al mondo.... lo scopo finale era di creare un bacino su cui convogliare tutta l'acqua di altre sette dighe in modo da avere una specie di banca dell'acqua da utilizzare nei periodi di magra.



(zz) ... il militare lo feci su a Trento nel 1990 e ricordo che per il campo estivo andammo in Friuli in un posto chiamato Trasaghis.... per la prima volta passai il Piave  :o... il letto del fiume è ampio, ma il suo corso è misero, il nome del Piave rievocò in me i ricordi scolastici sulla I Guerra Mondiale e sull'ultima difesa di fronte al nemico..... ma c'era qualcos'altro che mi girava per la testa e che però non riuscivo a focalizzare...



(post) La diga venne costruita su una strozzatura di una piccola valle che prende il nome dal suo torrente Vajont, esso con la forza dell'acqua si è scavato il suo percorso nella roccia fino a creare un'impressionante canyon che gli permette di terminare la sua corsa nel fiume Piave all'altezza della cittadina di Longarone  (ole) nella valle percorsa dal torrente ci sono due paesi e due montagne..... Erto e Casso sono dei piccoli paesi che al tempo contavano 850 abitanti il primo 450 il secondo, le due montagne sono il Toc e il Salta (i nomi dicono spesso molto), i paesi le antiche popolazioni Cimbre li avevano edificati sotto il monte Salta, all'apparenza nel posto più aspro e più brutto della valle, viceversa sotto il Toc c'erano i campi, gli alberi da frutta e i pascoli.



(zz) .... ricordo che una volta tornato a casa, un giorno mi venne in mente il nome del Vajont  (?) presi la cartina della Francia e mi misi a cercarlo.... non lo trovavo, cerca e ricerca non saltava fuori;
all'epoca non esisteva internet e per avere delle informazioni dovevi andare o in biblioteca o aver a casa quelle classiche enciclopedie di una decina di volumi come minimo  ;D in cui c'era scritto tutto quanto poteva inetressarti e servirti.... alla fine lo trovai e mi accorso che si trovava a due passi da quel Piave che avevo visto durante la Naja..

>:( accidenti, potevamo andarlo a vedere se solo mi fossi informanto prima... fu quello che pensai...



(post) La diga venne costruita dalla SADE una società privata che però nel veneto risultava essere una potenza economica  >:( e da subito iniziarono i problemi con la popolazione locale di Erto e Casso... i terreni vennero espropriati a prezzi ridicoli, vennero imposti divieti all'utilizzo dei campi, non si preoccuparono di tutte le segnalazione pervenute sul pericolo della montagna Toc, sia quelle dei geologi sia quelle della Tina Merlin giornalista dell'Unità che anzi fu denunciata, inoltre con una variante di progetto vienne innalzata di 65 metri portandola dagli originali 200 metri di altezza alla situazione odierna, questo giochetto comporta un aumento del volume d'acqua che da 58 milioni di metri cubi passa a 150 milioni di metri cubi  :o.



(zz) ... una sera del 1997 leggo sul giornale che un certo Marco Paolini trasmetterà una rappresentazione teatrale sul disatro del Vajont in prima serata alla TV  (su) improvvisamente si accende in me quel desiderio di conoscere cosa era successo in quella particolare valle... quella sera mi metto davanti alla tv ed inizio a seguire la trasmissione..... l'inizio è molto divertente, lo ammetto ci sono delle battutte che ti fanno ridere, Paolini racconta benissimo e sa come dosare il riso e il pianto, ricordo che a metà trasmissione l'autore si ferma per congratularsi sul premio nobel appena assegnato al nostro grande Dario Fò...



(post) Nel 1960 inizia la prima prova d'invaso e si porta l'acqua fino a quota 600 (il piede della diga si trova a 460 metri di quota, la corona superiore a 726) e qui la frana solleticata dall'acqua si muove e cade dentro l'invaso  :o... subito avviene una riunione tra i tecnici e anche se i geoloci affermano che le loro previsioni più nefaste si potrebbero avverare, loro continuano come se nulla fosse, licenziandoli e costruendo velocemente un tunnel di by-pass per collegare i due nuovi serbatoi (nel caso ci fosse una totale chiusura del lago), intanto sulla montagna è apparsa una preoccupante ferita dalla forme di una grande M.


(zz)  .... lo spettacolo di Paolini è impressionante, ti prende al cuore, alla fine anche tu ti emozioni (piango) e ti chiedi perchè tutto questo possa essere accaduto e poi dimenticato....



(post) Nel 1962 la SADE fa compiere delle prove di frana all'università di padova costruendo un modellino in scala ridotta della diga lungo 60 metri... ma le prove le compiono ipotizzando una frana do dimensioni ridotte, concludendo che se non si supera quota 700 non ci saranno rischi;
nel 1963 ad aprile si prova un'altro collaudo, questo è quello più importante visto che con la nazzionalizzazione delle società idroelettriche, la diga verrà venduta all'ENEL, perciò si decide di portare l'invaso a quota 720 metri  :o :o


(zz) ... sono passati 10 anni da quando ho capito quello che la cupidigia dell'uomo ha provocato, ho letto il libro di Paolini, mi sono comprato il vhs per poter riascoltare quello che mi era sfuggito la volta scorsa, con internet ho trovato diverse notizie.....  mancava solo la visita.....


(post) A settembre si raggiungono i 700 metri di quota, i terremoti si susseguono giornalmente e nessuno interviene per verificare la situazione, anzi i dispacci ufficiali non notificano nulla.... sulla montagna sono stati piazzate delle paline luminose per moritorare la grande frana a forma di M, tanto per tranquillizare l'opinione pubblica...

metà settembre si raggiungono i 710 metri e la frana inizia a muoversi di alcuni millimetri..

fine settembre inizia lo svuotamento e la frana di colpo si muove tutta insieme di una ventina di centimetri...

la paura per i tecnici aumenta, ora si ha fretta di portare il livello del bacino a quota 700 dove secondo la relazione dell'università non dovrebbero esserci pericoli (ma se ricordate le prove sono state effettuate pensando ad una frana parziale  >:()..

9 ottobre alla mattina l'acqua ha raggiunto quota 700 metri...

a mezzogiorno alcuni operai vedono chiaramente il movimento della montagna...

la sera viene ordinata la chiusura della statale a monte e a valle di Longarone, ma nulla per il paese per non provocare allarmismo  >:(

ore 22.39 la frana si stacca................................................................................



(zz) ... e alla fine ci siamo andati.... ed abbiamo visto, sulle prime ero incerto se pubblicare le foto, se parlarne... ma poi ho visto al cimitero delle vittime del Vajont un volantino del comitato per i sopravvissuti del Vajont in cui si chiede di non dimenticare e allora mi sono deciso e ho scritto...

Longarone prima del 09 ottobre 1963

[size=08pt]immagine tratta dal sito http://www.sopravvissutivajont.org/[/size]




W la vita

"non postare" è un pregio se ci si accorge di non avere nulla da dire, ma non tutti se ne accorgono. [Magomerlino]  La vita dura poco, se non giochiamo ora...  Watson nel cuore Gaia felicemente... tra i piedi

Watson

Longarone dopo il 09 ottobre 1963

[size=08pt]immagine tratta dal sito http://www.sopravvissutivajont.org/[/size]

(zz) ... e alla fine ci siamo andati.... ed abbiamo visto, sulle prime ero incerto se pubblicare le foto, se parlarne... ma poi ho visto al cimitero delle vittime del Vajont un volantino del comitato per i sopravvissuti del Vajont in cui si chiede di non dimenticare e allora mi sono deciso e ho scritto...

http://www.sopravvissutivajont.org/



(post) ore 22.39 la frana che fino ad un minuto prima era scivolata lentamente verso valle ora si stacca tutta in un solo colpo..

la montagna inizia a scivolare velocemente, gli alberi corrono si muovono  :o....

una massa di 260 milioni di metri cubi cade dal monte Toc nel bacino riempiendo 250 metri in altezza e l'acqua che c'era dentro dove va  (?)....

un onda di 50 milioni di metri cubi si alza fino a raggiungere il paese di Casso posto ad una quota di  960 metri (più di 260 metri sopra il lago) ma la parete rocciosa lo salva...

l'onda si divide in due parti, 25 milioni di metri cubi si dirigono verso il paese di Erto che fortunatamente lambiscono solamente, ma le frazioni più in basso vengono completamente eliminate, l'altra si dirige verso la diga e la sorpassano creando un lago volante alto 160 metri...

in Longarone va via la luce, alcuni uscendo dalle abitazioni vedono dei lampi lassu sulla diga e sentono un'aria provenire dalla montagna, ma non è un temporale....

4 minuti impiegheranno i 25 milioni di metri cubi d'acqua a raggiungerla, nella gola hanno acquistato una velocità di 80 km/h e davanti a loro un vento paragonabile a due bombe atomiche di Hiroshima la stà precedendo...

non c'è tempo, solo chi correrà verso la montagna alla fine avrà salva la vita, ma prima il vento e poi l'acqua distruggeranno tutto quanto si troverà nel suo percorso mortale, anche qui una parte si divide verso destra andando controcorrente e distruggendo alcune frazione, un'altra svolterà a sinistra verso il Piave spazzando via tutto....

di Longarone, Pirago, Rivalta, Villanova, Faè non rimarrà più nulla.... tabula rasa, alla fine con i morti di Erto e Casso si conteranno 2000 persone....



..... ma non di tutti si troveranno i corpi (piango).



(zz) molte di queste informazioni le ho tratte dal libro di Paolini e Vacis - Il racconto del Vajont


[size=08pt]immagine tratta dal sito www.libreriauniversitaria.it[/size]

cito un pezzo dal suo libro:

"Tu hai il diritto, anzi il dovere, di fare la tara, di dubitare di tutto quello che ti ho detto. Tanto è solo una storia, tragica.

Ma ce ne sono tante, no?
Non devi mica berle tutte...

Però, visto che si può fare, non è così lontano... Una volta nella vita vai a ficcare i piedi là sopra... E poi ritornaci... Prova a smentirmi, metticela tutta... Prova a fartene una ragione... Ma senza fermarti alla diga, perchè non si capisce niente alla diga. Vai avanti fino ai paesi. Poi girati indietro, ficcati i piedi sopra... Se hai coraggio e voglia, parla con qualcuno... E poi leggi, documentati.
Quella che hai sotto i piedi è la seconda più grande frana che sia caduta sul pianeta da quando è apparso l'uomo: la più grossa è caduta in India, nel Pamir, sul tetto del mondo. La seconda nel cuore dell'Europa.

E non è caduta.
E' stata provocata.

Gli uomini che l'hanno provocata hanno sempre sostenuto la loro innocenza. Uno di loro si è suicidato alla vigilia del processo. Gli altri hanno lottato, convinti di non aver fatto altro che il loro dovere e di essere incappati in un evento imprevedibile. Come fai ad ammettere che proprio a te debba capitare quel che non è mai capitato prima a un essere umano? Come fai a riconoscerlo prima, in tempo? E anche dopo che è successo, come fai ad ammettere di aver sbagliato? E' questo, oltre ad altre più gravi ma umane mancanze, che ha trasformato uomini onesti, tecnici provetti, funzionari mediocri e manager senza scrupoli in una banda di criminali, responsabili morali e materiali di questa tragedia.

Con questo racconto ho provato a indagare anche sulle ragioni degli assassini, per imparare a diffidare di chi oggi appare un uomo onesto, tecnico provetto, manager capace. E' come se una ferita sulla pelle viva si riaprisse un pò di quella sana diffidenza che vorrei comunicare a te, che mi hai seguito fin qui.

E ti ripeto il consiglio.

Con rispetto, ma ficcaci i piedi sopra e prova a fartene una ragione. Se ci riesci. E poi... Poi magari raccontala anche tu, questa storia, come vuoi tu..."



(zz) ... e alla fine quello che mi ha tormentato per una vita l'ho poi fatto e quest'anno ci siamo andati ed insieme ci siamo portati anche la nostra Charleson...
W la vita

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Watson

Arrivando a longarone la prima cosa che trovi è lìindicazione per il cimitero monumentale di Fortogna...

... non è più come lo si vede nelle immagini del film Vajont, lo hanno ammodernato, lo hanno fatto diventare un bel cimitero parco stile americano, ma l'impressione che si prova a camminarci dentro è sempre la stessa...

... ti chiedi perchè è potuto succedere tutto questo, perchè l'uomo ha potuto eliminare nel giro di un attimo tante così persone innocenti....

Il paese di longarone è stato quasi intramente ricostruito solo una piccola parte si è salvata dall'onda, il resto è tutto nuovo.... ma sembra di esssere in una cittadina moderna che mal si adatta alla natura del luogo....

.. leggevo che hanno creato 3000 posti di lavoro, che ci sono attrezzature sportive all'avvanguardia, che c'è una chiesa moderna ma fredda (tutta di cemento circolare), e poi quando arrivi davanti al municipio che si è salvato capisci cosa voglio dire...



il nuovo e il vecchio che si toccano, il moderno e l'antico, scegli tu da che parte vuoi schierarti (vecchio)

Bisogna poi deviare dal paese e portarsi sulla strada che da Lomgarone porta ad Erto, una bella strada larga e ben asfaltata che con dei tornanti ti porta ad una serie di gallerie sovrastanti alla diga ed all'improvviso tra un buso e l'altro la scorgi con tutta la sua bellezza e la sua imponenza questa costruzione per cui tutto questo è capitato....

diga e frana  :o (piango)

per essere impressionante lo è davvero, ma quello che si vede dopo ti blocca lo stomaco e ti fa riflettere...
W la vita

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Watson

... ed eccola la grande M, la M di Muller dal nome del geologo austriaco che per primo avviso e comprese che il monte Toc aveva sui suoi fianchi un'antica frana che sarebbe venuta giù un giorno o l'altro... solo che non sapeva in che modo  (?)



:o impressionante, ci siamo poi avvicinati, l'abbiamo guardata, abbiamo ascoltato i suoni che ci provenivano, siamo anche andati una sera per capire cosa possono aver provato gli abitanti di questi due paesi..... e vi assicuro che fa paura davvero, non riesci a capire come possa essere scesa e ancor di più come non abbiano voluto vedere i segni evidenti che la montagan aveva visualizzato in quei lontani anni '60  (muro)

Ed eccolo il paese vecchio di Erto  :D


quello che si scorge a destra è il nuovo abitato moderno e anonimo con però lo studio di Mauro Corone, ma quello che si intravvede a sinistra è il vecchio paese, abbandonato forzatamente dopo la catastrofe e che ora lentamente stanno ristrutturando e risistemando  ;D...



passeggiare per le sue stradine sembra di tornare indietro nel tempo.... però sono stradine morte, non c'è vita, non ci sono le persone.... abbiamo immaginato come potesse essere quando 850 ertani abitavano in queste case di pietra...
W la vita

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ezechiele

io ci passai per caso l' anno scorso, dal Friuli tornavo in Liguria, volevo fare strade interne e passare dal paese di M. Corona (lo scrittore) e mi sono accorto che lì c' era il Vajont. Abbiamo transitato lentamente, c'era tanta gente, dalle gallerie nella roccia si aprivano finestre su di un mondo irreale. Piano piano sono tornati i discorsi dei miei genitori, i filmati dell' epoca, il film e vari documenti visti. Avevo voglia di fermarmi, guardare, scrutare, eppure sentivo un pugno allo stomaco. Sono stato preso alla sprovvista e la mia curiosita'/morbosita' e' stata schiacciata  da quell' area tutt' oggi irreale. E' veramente una ferita aperta, aperta nella coscienza degli uomini.
Non penso ci siano altre parole.
ezek

Watson

.... e poi c'è Casso, molto più piccolo (vecchio) solo 15 persone vi risiedono) e posizionato molto più in alto, proprio sopra la frana...



Casso è molto più caratteristico, ha le sue case costruite una a ridosso dell'altra, con almeno tre o quattro piani e tutte racchiuse in un fazzoletto di terra....  :o impressionante



appena fuori dal paese c'è un sentiero che ti porterebbe verso la valle del Piave, ad un certo punto abbiamo incontrato questa lapide.... l'abbiamo letta è una bella lapide...



di qui passò la storia, i Cimbri inseguiti dai romani, dopo venne l'onda e tutto si portò via.
W la vita

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Aspes

Io a quell'epoca ero un bambino, ma la cosa mi affascino' e mi sconvolse gia' allora, e sin da quel momento ho sempre seguito tutto cio' che riguardava Longarone ed il Vajont con attenzione.

Sono le cose della fanciullezza che rimangono, che ti segnano. Per e' stato il Vajont, la morte di JFK, ed anche se vi verra' da ridere, la morte di Walt Disney.
Mi ricordo che piangevo disperato dicendo : ecco, adesso non faranno piu' Topolino, e i miei a cercare di consolmarni invano.

Quella diga solo a vederla mi ha sempre terrorizzato, pero' un giorno ci volgio andare, me lo sono ripromesso ....

Non hai altre foto Watson ?
Siamo qualcosa che non resta, frasi vuote nelle testa,
e il cuore di simboli pieno.

Watson

Come sempre succede quello che alla fine ti affascina di più e lei la diga  :o...

.. lo dice Paolini nel suo spettacolo "c'è un'età negli adolescenti maschi che si rimane impressionati dalle portaerei e dalle dighe.."... ed effettivamente ha ragione...

una portaerei non l'ho mai vista  >:(, ma la diga del Vajont ti stupisce e ti affascina nello stesso momento  :o



si intravvede sulla destra la roccia su cui era posizionata tutta la terra che si è spostata nel centro della foto.... la foto non rende le dimenoni... ma quando siamo saliti sopra la frana faceva davvero paura...



qui si notano i rinforzi operati sui fianche per rendere più salda la roccia, e poi i buchi  :o

ne è piena, ci sono fori a tutte le altezze, da non credere di quante gallerie sia stata perforata la roccia a fianco della diga....


parafrasando una polemica sentita in tv... questo è il lato B della diga...



sopra la sommità è sparita la strada che la percorreva, distrutta dall'ondata di quel 9 ottobre, la sopra siamo a quota 725 metri, in basso invece ci troviamo solo a quota 674 metri  ;D



... in pratica sotto i nostri piedi ci sono ben 210 metri di frana... e ogni anno subito dopo primavera, il terreno continua a franare dal bordo e a riempire questo invaso..


l'abbiamo toccata la diga.... è fredda, fa paura, un gigante che ha assolto bene il suo compito, non si è mossa, non ha ceduto, è rimasta in piedi ed è ancora lassu immobile e fiera....



...ma la natura è più forte, e la vita riesce a rifiorire pure su una colata di cemento e ferro  :D
W la vita

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Aspes

Siamo qualcosa che non resta, frasi vuote nelle testa,
e il cuore di simboli pieno.

orsogualtiero

Bravo watson, bellissimo post, è giusto ricordarle certe sciagure provocate dall'idiozia umana.
Se vi capita di passare da Longarone fermatevi un attimo alla stazione ferroviaria e mentre bevete un caffe potrete guardare le foto in bianco e nero della tragedia.
La vita è fatta di piaceri, sorrisi ed occhiolini...

Watson

Citazione da: Aspes - 12 Ottobre 2007, 14:49:52 PM
Belle Watson ... Grazie !!!!!

prego, ci sarebbe un'altra foto che vorrei postare, ma questa è di più forte impatto (piango)...

... non è una foto scabrosa, ma le parole che ci sono scritte sopra fanno riflettere moltissimo....

... diciamo che potrebbe diventare il mio testo sotto l'avatar... anzi questa sarà la mia frase...


Quando sono entrato nel piccolo cimitero di Erto ho osservato le piccole tombe, come nei paesini hanno tutte gli stessi cognomi, in un angolo c'è una piccola costruzione di cemento, un pò bruttina ma dentro ci sono i resti delle persone recuperate nella valle dopo la tragedia.... su circa 200 morti le tombe sono solo una ventina ....

.... e non tutte hanno il nome, su diverse cìè scritto "salma di donna"....

... mi sono scesi dei lacrimoni (piango) che in confronto le cascate del niagara sono sciocchezzuole  :D, per fortuna questo cimitero è stato solo sfiorato da quella terribile onda e si trova ancora visibile come lo era un tempo...


.. ci siamo stupiti come la sera i parenti dei cari passino ad accendere i lumini, noi in città abbiamo perso questa usanza, da noi il cimitero ha degli orari di aperturta e i lumini non ci sono più sostituiti dalle luci elettriche, invece qui puoi entrare quando vuoi e poarlare con i tui cari in ogni momento...

... era così calmo e rilassante, un posto carico di sentimenti ma allo stesso tempo un'oasi di tranquillità.

Il cimitero di Casso è ancora più piccolo ma anche lassu all'entrata c'è questa lapide che ci ricorda quello che siamo e quello che diverremo....


.... meditiamo e godiamoci la vita.

W la vita

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patatacotta

bravo Watson bel reportage
il Vajont mi ha sempre incuriosito se non erro hanno anche fatto un film in b/nero che avevo visto ma non rende come dovrebbe l'idea della gravità, tragedia e drammaticità
Io ho la diga del malciaussia qui sopra casa ma suscita solo dei bei ricordi e momenti dolci ma al pensiero che un'episodio del genere può accadere anche dove regna la pace flemmatica dell'abitudinale vita montana  mi lascia riflettere, medito su quel rapporto uomo/natura che non giustificherà mai il rischio di una sciagura...torniamo a prelefarci l'acqua dai pozzi e pensiamo ai famigliari che ancora ricordano e riflettono davanti ad una lapide mentre noi proseguiamo per la nostra breve vita magari insignificante ma vissuta
1950 diga Malciaussia 1800metri




Ottobre 2006


Watson

Al Vajont i segnali di pericolo c'erano ed erano visibili a occhio nudo....

.. l'interesse economico di pochi ha permesso quell'immane catastrofe... prima del 09 ottobre 1963 c'era stata la frana a Pontesei il 22 marzo 1959 e si trattava degli stessi luoghi, solo 6 km più lontano  >:(...

penso che qualunque persona di buon senso l'avrebbe capito che quello non era il luogo adatto per farci una diga di quelle dimensioni  >:(

... e poi l'altezza della diga è impressionante: 266 metri, per farti un paragone:

la cupola di San Pietro è solo a circa 136 metri
la Mole Antonelliana è circa 167 metri
la Torre Eiffel senza l'antenna è alta circa 276 metri (324 in tutto)


pensa alla massa d'acqua che bagno i piedi del monte Toc che in veneto vuol dire "pezzo", ma in Friuli patoc vuol dire "marcio"....(vecchio) se gli antichi hanno dato simili nomi a quei luoghi, forse qualcosa dovevano saperlo.... e poi le case mica le costruirono sotto quella montagna  >:(... ma dall'altra parte.


W la vita

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joy

complimenti... vorrei aggiungere una faccina allegra ma mi sembra fuori luogo
...quelli come noi che son venuti su' un po' strani...
   piuttosto silenziosi ma con la testa piena di musica
   arte e grandi amori..

kaneda03

bravo toni,giusto ricordare....
l'altra sera a trana son venuti due ex ragazzi di allora a parlarci di quei tristi giorni,purtroppo non mi é stato possibile andare a sentirli,ma mi han detto che é stata una serata molto intensa.
questo é stato forse il caso piu' eclatante di malaffare italiano,ma una cosa mi rattrista sempre , la storia non serve a nulla e in italia,come altrove, il danaro non guarda in faccia a nessuno e piccoli o grandi disastri continuano a proliferare.
il buon senso dice di non costruire la' o di non incenerire qua' o di non produrre quello o trasportare l'altro,pero'......
vabbe' kp per te,non aggiungo altro ,che non amo discutere di tutto cio' quaggiu'.
Se non sono io per me, chi sarà per me?
Se non così, come?
E se non ora, quando?"

mario55

mi ricordo abbastanza bene la catastrofe del vajont, avevo 8 anni, ed in casa avevamo la televisione, quindi ho un ricordo di immagini in bianco e nero dell'epoca, ma poi un bimbo fa presto a rimuoverle, la vita va avanti con spensieratezza.
ma poi da adulto ti ricordi, anche complice la trasmissione tv di paolini (uno dei pochi casi degli ultimi anni di vera tv), e scopri cosa veramente c'era dietro questa grande catstrofe, voluta e cercata.
grazie watson.

p.s. la frase che hai fotografato nel piccolo cimitero di Erto, ricordo di averla tradotta dal latino in seconda media, non ricordo di chi sia, e tradotta diceva "cio' che tu sei i fui, cio' che io sono tu sarai"

di nuovo grazie, per averci fatto ricordare.
Mario da Bientina, con la sua DS 21 Confort

"non ti curar di loro, ma guarda e passa"

Watson

Ho appena saputo che martedì 30 ottobre alle ore 21.30 su LA7 ci sarà il grande Marco Paolini (adoraz) in diretta con lo spettacolo "Il Sergente" tratto da un racconto di Mario Rigoni Stern

presumo sia tratto dal libro Il Sergente della Neve


[size=08pt]foto tratta dal sito www.libreriauniversitaria.it[/size]

Non perdetelo se volete sentire la storia raccontata come nessuno sa fare (vecchio)


Nel rimettere a posto le foto ho estratto questi due particoleri della frana, sono riprese in alto nel punto in cui si era formata la grande M e il terreno si era distaccato creando una specie di trincea.....



si vedeono gli alberi sul bordo della terra franata sotto i loro piedi.... non posso stimare l'altezza, ma presumo si di alcune decine di metri  :o.... in basso nella foto si vede la roccia viva da cui si staccò tutto..... noi che lo abbiamo visto lassù vi possiamo assicurare che non riesci a trovare le parole per quanto è impressionante, ci siamo fermati e non abbiamo detto più nulla......



... e poi pensandoci come si faceva a non vedere i segni del disastro già da questa grande frattura  (muro) perchè gli uomini devono passare sopra tutto solo per del denaro (vecchio).
W la vita

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viveladeuche

Grazie per la segnalazione, Toni! non lo perderò sicuramente! Adoro Rigoni Stern!

scanner79

Vidi un bel racconto su raitre "la storia siamo noi" su quali erano gli interessi e perchè doveva essere costruita quella diga.

Molti furono i geologi che dissero che non doveva essere costruita. Riticola la pena data agli ingegneri responsabili di tutto.

Incredibile che la diga abbia retto ... hai idea di quanti metricubi di terra siano caduto in acqua e la forza che è stata sprigionata.

La natura umana è molto strana e mai riuscirò a comprenderla per un proprio interesse sono morti tante persone ....
Certe volte è meglio tacere e passare per idioti che parlare(scrivere) e dissipare ogni dubbio!!!

Watson

240 milioni di metri cubi di roccia  :o penso che detta così non è quantificabile, ma è una montagna vera e propria  (muro)

posso dirti che la diga è alta 266 metri e la frana sopravvanza la diga di almeno una 50 di metri (forse di più).....



.. in pratica tutto il fianco della montagna si è spostato in avanti in un solo colpo, ma anche detto così non si riesce a comprendere...


[size=08pt]immagine tratta dal sito http://associazioni.monet.modena.it[/size]


... e poi l'acqua che ha spostato 50 milioni di metri cubi (piango)


Ho riascoltato lo spettacolo di Paolini in vhs, quando parla dell'acqua che c'èra nel lago e che è stata spazzata via dalla frana..... fa venire i lacrimoni (piango), bisogna ascoltarlo, mi viene la pelle d'oca solo a ripensarlo....


... e l'acqua che c'èra qui dove siamo ora dov'è finita l'acqua...



(vecchio) la diga è stata fatta bene, i tecnici, gli ingenieri hanno lavorato benissimo, sono il vanto e l'orgoglio dell'italia del dopoguerra...

... anche i geologi hanno fatto un bel lavoro, prima di tutto Leopold Muller che individuò con precisione austriaca il volume della frana e la pericolosità per le persone, e poi  Edoardo Semenza figlio del Carlo Semenza progettista della diga che riprese il lavoro e riferì le stesse conclusioni  >:(...

... sono stati gli interesse economici a provocare questo disastro, la natura ha solo compiuto quello che l'uomo gli ha fatto fare..... il denaro è tutto quello che ha messo in moto la catastrofe, il denaro è quello che distrugge tutto, distrugge i rapporti umani, e la possibilità di vivere in pace con il prossimo, il denaro è il nostro dramma.....

(vecchio) non per niente si dice "Dio Denaro"  (muro)

W la vita

"non postare" è un pregio se ci si accorge di non avere nulla da dire, ma non tutti se ne accorgono. [Magomerlino]  La vita dura poco, se non giochiamo ora...  Watson nel cuore Gaia felicemente... tra i piedi

scanner79

Citazione da: Watson - 15 Ottobre 2007, 16:36:52 PM
240 milioni di metri cubi di roccia  :o penso che detta così non è quantificabile, ma è una montagna vera e propria  (muro)


la stima invece è + semplice di quanto sembra.basta immaginare che 1metro cubo(ovvero 1 cubo che ha come lato 1 metro)

240 MILIONI di metri cubi. Basta immaginare un cubo che ha come base un area che misura 1Km x 1Km (1000m x 1000m) e come altezza 240 metri. E' un bel cubo!!In questo caso letale .

Citazione da: Watson - 15 Ottobre 2007, 16:36:52 PM

... e poi l'acqua che ha spostato 50 milioni di metri cubi (piango)



stesso procedimento. 1metrocubo di acqua è precisamente un cubo che ha come lato 1metro.
1 metro=1000kg di acqua

1000Kg x 50milioni(50.000.000) = 50.000.000.000 50 miliardi di kg di acqua che sono scesi giu tutti una volta.

Citazione da: Watson - 15 Ottobre 2007, 16:36:52 PM

... sono stati gli interesse economici a provocare questo disastro, la natura ha solo compiuto quello che l'uomo gli ha fatto fare..... il denaro è tutto quello che ha messo in moto la catastrofe, il denaro è quello che distrugge tutto, distrugge i rapporti umani, e la possibilità di vivere in pace con il prossimo, il denaro è il nostro dramma.....

(vecchio) non per niente si dice "Dio Denaro"  (muro)



Si purtroppo il Dio Denaro. Ho sempre detto che i soldi non sono mai abbastanza e che servono per quanto possibile a vivere meglio, ma non fanno la felicità.
Certe volte è meglio tacere e passare per idioti che parlare(scrivere) e dissipare ogni dubbio!!!

scanner79

50.000.000.000 / 650(peso delle nostre 2cv).

Sono 76.923.076,92 2cv. Purtroppo non ne sono state prodotte tante ...
Certe volte è meglio tacere e passare per idioti che parlare(scrivere) e dissipare ogni dubbio!!!

guivin

Grazie Watson,  emozionante la tua descrizione....

E grazie anche per aver segnalato  Paolini il 30 ott.; non lo perderò.



Guido