"Giorgio" il Watson closet

Aperto da Watson, 20 Giugno 2008, 12:47:37 PM

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Skassamakkinen

Bellissimo!
Bravo Watson!

Mi sembra un po' la storia di mio nonno paterno, mio omonimo, anche lui volato via a 28 anni
durante un azione di guerra.

Che brutta cosa, la guerra..  (nonso) (nonso)
La fretta è spreco.
Spreco, è ciotola spaccata che non avra MAI riso.

Aspes

Bravo Toni, come sempre ... mi hai fatto tornare in mente qualcosa che non avevo piu' scritto ..
Ero stato ad Anzio pochi giorni dopo la visita di Roger Waters, ma la storia inizia molto tempo prima ..
-------------------
Negli anni '60 ascoltavo un disco che aveva mio Papa' .. erano canzoni popolari, ed una di questa mi aveva particolarmente colpito .. si chiamava : Angelita di Anzio ... sono sicuro di essere stato ad Anzio durante i nostri viaggi sul finire degli anni '60, ma non avevo visto altro se non la spiaggia, ed il porto ..

Non c'era traccia di Angelita ...

Ci sono ritornato molte altre volte, in tempi recenti, visto che ora ci abito vicino ...

Anzio e' un luogo davvero bello .... c'e' la Villa di Nerone, una bella spiaggia, un bel centro ..


Ma nell'anno in cui si narra di " Angelita " la situazione della spiaggia ( e non solo ) era molto diversa :





E posso capire cosa possa avere provato Roger Waters venendo ad Anzio ....



Come dicevo, negli anni '60 non c'era nulla che facesse riferimento ad Angelita, se non quella canzone che ormai conoscevo a memoria che rigirava nella mia mente, ma l nel 1979 il Comune di Anzio decise di dedicare un monumento dedicato alla bambina di quella canzone ...

E' davanti a quel monumento che mi fermo per un po' ogni volta che vado ad Anzio ...


Mi sembra di tornare bambino, e nella mente mi ritorna la stessa canzone, che continuo a ricordare a memoria .. questa ........

ANGELITA DI ANZIO LOS MARCELLOS FERIAL
Siamo qualcosa che non resta, frasi vuote nelle testa,
e il cuore di simboli pieno.

Watson

Ciao Maurizio, quante cose si imparano leggendo, non conoscevo questa canzone, quando uscì ero appena venuto alla luce e non ricordo le canzoni che ascoltavano i miei genitori all'epoca  :)

ho quindi cercato in rete la storia di Angelita, la ripropongo qui per chi volesse rifrenscarsene la memoria.

Il fatto da cui essa scaturisce è tra i più semplici: il soldato Christopher S. Hayes, militare del "Royal Scots Fusiliers" sbarca insieme al suo plotone aggregato ad una divisione alleata sulla costa di Anzio, il 5 giugno 1944, e non trova i tedeschi pronti a sparargli addosso ma una bambina sola, in lacrime e terrorizzata, della apparente età di cinque anni. Lui e un gruppo di commilitoni decidono subito di farne una mascotte e la portano al seguito, chiamandola Angelita.

Dura pochi giorni. La bimba riesce a malapena a ritrovare un po' di serenità ed ecco una granata piombare sulla trincea che il plotone si era scavata uccidendola all'istante.

Il soldato Hayes ed i suoi commilitoni devono continuare la guerra ed il cadaverino rimane lì, in quella trincea, forzatamente abbandonato.
Haynes si porta addosso il ricordo di quella bambina per tutta la durata della guerra anche negli anni a seguire. E' così forte il pensiero e la tristezza per la sorte toccata a quella piccola mascotte da attraversare, intatti, una buona parte della sua vita. Anzi, quasi vent'anni dopo sente il bisogno di scrivere al Consiglio comunale di Anzio per chiedere notizie di quella povera bimba. Voleva sapere se quel corpicino dilaniato da una granata cieca avesse almeno trovato sepoltura e dove fosse la sua tomba.


tratto da canzoni contro la guerra

(abbraccio) (felice)
W la vita

"non postare" è un pregio se ci si accorge di non avere nulla da dire, ma non tutti se ne accorgono. [Magomerlino]  La vita dura poco, se non giochiamo ora...  Watson nel cuore Gaia felicemente... tra i piedi

Pier Le Blanc

Angelita la cantavano i Marcellos Ferial, un trio degli anni 60, noto anche per altri successi come "Quando calienta il sol" e "Sei diventata nera".

Ho letto che l'anno scorso è scomparso il loro tastierista, all'età di 63 anni.

La loro voce è rimasta nella mia memoria come se il tempo non fosse trascorso, come se il passato fosse ancora qui. 

Angelita era ed è una canzone struggente, ma io mi ero fermato alla sua melodia, dimenticandone o forse ignorandone la storia.

Adesso, grazie anche ai vostri post, l'ho ricuperata o forse scoperta per la prima volta.

Ed è per queste ragioni, tra le altre, che il forum è una piccola grande cosa.
(felice)
"Non c'è nulla come la fretta che faccia perdere tempo"
"Non rompere le scatole a chi è felice"

Watson

Oggi alle ore 17,05 si è svolta la messa in ricordo alla tragedia del Grande Torino, accaduta 66 anni fa.

La Citroen aveva fatto debuttare solo alcuni mesi prima il 6 ottobre 1948 al salone di Parigi, la 2cv, vettura che verrà commercializzata solo 11 mesi dopo.


In quel periodo c'era uno squadrone che vinceva tutte le partite e che a cavallo della seconda guerra aveva già cucito sulla propia maglietta ben 4 scudetti dal 1943 (campionato sospeso per due anni) potevano essere 6, ancora non era stata inventata la Coppa dei Campioni, ma la fama del Torino raggiungeva ogni città d'Europa, per questo che venne invitato a Lisbona per un'amichevole con il Benfica per l'addio a Françisco Ferreira amico di Valentino Mazzola, era il 3 maggio.

Il 4 maggio i giocatori salgono sul trimotore che li riporterà a casa all'aereporto dell'Areitalia, perchè all'epoca non esisteva ancora caselle e gli aerei passavano sopra Superga per mettersi in direzione della pista ed iniziare l'atterraggio, ma quel pomeriggio qualcosa non funzionò, sulla Basilica c'erano delle nuvole basse che non permettevano di vederla, si dice pure che l'altimetro dell'aereo fosse guasto, l'ultimo contatto con la torre di controllo si ha alle 17,02, poi nulla.....


... un testimone dice di aver visto sbucare l'aereo dalle nuvole per schiantarsi sul lato posteriore del complesso della basilica di Superga, sono le 17,05 nessuno sopravvivera al teribile schianto, il rettore della Basilica primo testimone della tragedia vedrà una scena orribile, i corpi sparsi per terra, le valige ed i resti dell'aereo, il tutto rotto dal rumuore di una piggia incessante.


Perirono 31 persone, i dirigenti, i giocatori, alcunmi giornalisti ed i membri dell'equipaggio in quel maledetto pomeriggio di 66 anni fa.


I giocatori:
Valerio Bacigalupo, 25 anni
Aldo Ballarin, 27 anni
Dino Ballarin, 23 anni
Emilio Bongiorni, 28 anni
Eusebio Castigliano, 28 anni
Rubens Fadini, 21 anni
Guglielmo Gabetto, 33 anni
Ruggero Grava, 27 anni
Giuseppe Grezar, 31 anni
Ezio Loik, 29 anni
Virgilio Maroso, 29 anni
Danilo Martelli, 25 anni
Valentino Mazzola, 30 anni
Romeo Menti, 29 anni
Pietro Operto, 22 anni
Franco Ossola, 27 anni
Mario Rigamonti, 26 anni
Jiulius Schubert, 27 anni.

I tecnici:
Ernest Egri-Erbestein, 51 anni
Leslie Lievesley, 38 anni
Ottavo Cortina, 52 anni.

I dirigenti:
Rinaldo Agnisetta, 56 anni
Ippolito Civalleri, 66 anni
Andrea Bonaiuti, 35 anni.

I giornalisti:
Renato Casalbore di "Tuttosport", 58 anni
Luigi Cavallero de "La Stampa", 42 anni
Renato Tosatti de la "Gazzetta del Popolo", 41 anni.

L'equipaggio:
Pier Luigi Meroni, primo pilota, 34 anni
Cesare Biancardi, secondo pilota, 35 anni
Antonio Pangrazi, capo marconista, 42 anni
Celeste D'Inca, motorista, 43 anni.



I resti dell'aereo dopo lo schianto





I funerali in piazza Castello




Il monumento dedicato ai morti




La targa a ricordo posta sul luogo della tragedia




La Basilica in una giornata nuvolosa ai giorni nostri.



(piango)
W la vita

"non postare" è un pregio se ci si accorge di non avere nulla da dire, ma non tutti se ne accorgono. [Magomerlino]  La vita dura poco, se non giochiamo ora...  Watson nel cuore Gaia felicemente... tra i piedi

Watson

Da un'articolo letto stasera sulla La Stampa (certacea) di Torino visibile -->QUI

Una cartolina da Lisbona. È l'ultimo saluto del Grande Torino

di Marco Tosatti





Mio padre si chiamava Renato Tosatti, era un giornalista sportivo, scriveva sulla «Gazzetta del Popolo», antico quotidiano torinese. Era sull'aereo che tornava da Lisbona con il grande Torino il 4 maggio del 1949. Avevo un anno e mezzo; mio fratello Giorgio, che doveva seguirne le orme professionali, dieci di più; e mia sorella, la più grande, ne aveva quasi diciotto. 



Abitavamo a Torino, allora; poi, cinquant'anni fa, siamo tornati a Genova. In una casa in cui ho vissuto, e dove vive ancora mia sorella. Anche se adesso ha dovuto affrontare, inaspettato, qualche problema di salute, e si trova in un centro di riabilitazione. Proprio a causa di questi suoi problemi sono tornato a Genova da Roma, dove vivo da molti anni, e mi sono trovato a frugare in cassetti e armadi. E ho scoperto un documento di cui ignoravo l'esistenza, e che ho visto qualche giorno fa per la prima volta, con un'emozione grandissima. 



E' una cartolina, che rappresenta lo stadio Nazionale di Lisbona: quello in cui il Grande Torino ha disputato la sua ultima partita. E' indirizzato «Al signorino Giorgio Tosatti, Via Beccaria 9, Torino». Sopra una sobria dedica: «Baci da papà» si affollano le firme dei giocatori del grande Torino. Ballarin, Ossola, Gabetto, Maroso... Una cartolina spedita con posta aerea, e che è arrivata a casa nei giorni successivi allo schianto. Spedita dall'aeroporto; probabilmente l'ultimo documento firmato dai personaggi di quel mito.



L'ho trovata in una cartella che conteneva qualche ritaglio di giornale. Uno, di quei giorni, intitolato «I "nostri" tre» parlava dei tre giornalisti, Luigi Cavallero, Renato Casalbore e Renato Tosatti. Accanto una foto: il corteo funebre, e subito dietro le bare ho riconosciuto mio fratello, un ragazzino con i capelli lisci e gli occhi bassi, pieni di una tristezza immensa. Quella foto la conoscevo: e per caso – o per premonizione – Giorgio me l'aveva ricordata nei mesi che hanno preceduto l'operazione al cuore, e la sua fine. 



La cartolina, invece, non l'avevo mai vista. È racchiusa in una cornice dorata, a doppio vetro; ma dubito che sia mai stata appesa. Certamente, non da quando ho avuto la capacità di osservare e ricordare. Ho esitato prima di decidere di pubblicarla; in casa abbiamo sempre circondato di molto pudore quella tragedia; anche quando ne parlavamo fra di noi, quasi per paura di risvegliare un dolore sopito, non spento. Infine ho deciso per il sì; un contributo alla memoria di quei grandi campioni, di quelle vittime tutte e di Renato e Giorgio, due protagonisti di valore del giornalismo del nostro Paese. 
W la vita

"non postare" è un pregio se ci si accorge di non avere nulla da dire, ma non tutti se ne accorgono. [Magomerlino]  La vita dura poco, se non giochiamo ora...  Watson nel cuore Gaia felicemente... tra i piedi

Andre77

Hai fatto bene a ricordarlo Watson. Per chi ama e segue il calcio come il sottoscritto oggi è una data triste, al di là delle fedi calcistiche; e lo scritto del sig. Tosatti è molto toccante.

A tal proposito oggi, sulla pagina facebook del Benfica (di cui sono un simpatizzante), si leggeva questo:


"Os heróis são imortais aos olhos de quem acredita neles. Assim, os jovens vão acreditar que o Torino não morreu: só está a jogar fora da sua casa."

"Gli eroi sono sempre immortali agli occhi di chi in essi crede. E cosí i ragazzi crederanno che il Torino Football Club non é morto: é soltanto in trasferta."

‪#‎Superga‬ ‪#‎GrandeTorino‬ ‪#‎SLBenfica‬


Un messaggio semplice, di poche parole ma un gesto molto bello dall'ultima squadra che li affrontò in quella triste primavera del 1949.


A n d r e
VIETATO VIETARE

Chi non sa ridere non è una persona seria

Aspes

E' strano che da Torino nessuno commenti questo tuo intervento, ma forse sono tutti juventini ...

Mi faccio avanti io , da Interista, ma che ha sempre vissuto in una famiglia di Torinisti ..

Sono sempre stato toccato da questa tragedia, e molto spesso sono stato a Superga, e la dietro, anche volendo, non riesco a non pensare a quanto sia stata assurda quella coincidenza, ed a non commuovermi ...

L'ultima volta e' stata nel 2013 .... e' quasi ora di ritornare ....

Siamo qualcosa che non resta, frasi vuote nelle testa,
e il cuore di simboli pieno.

Watson

No, non sono tutti juventini e che proprionon ci sono più torinesi sul forum  (nonso)

Aspes se questa volta passi ricordati che io (e anche il ludo) abitiamo ai piedi della Basilica, la vedo tutti i giorni uscendo di casa (vedo anche il Ludo, me tocca  (stupid))

invece se vuoi farti un giro per conto tuo ti informo che dallo scorso anno si può visitare l'anello esterno della cupola, ovviamente nulla a che vedere con il "Cupolone" che avete voi, ma se sali in una giornata tersa o al mattino hai una visione della città davvero spettacolare, e senza il fastidio degli alberi che ci sono invece sul piazzale  (su)


Andre77 lo scorso anno qui a Torino si è svolta la finale di Europa league tra le finaliste c'era il benfica (peccato abbia perso), anche loro come altre squadre sono poi saliti per commemorare i giocatori di quella grande squadra  (appl)


In quella tragedia in realtà ci fu un sopravvissuto, ma sono quei casi in cui il destino ci mette lo zampino, si chiama Sauro Tomà difensore del torino, un infortunio al ginocchio lo aveva tenuto lontano dalle partite e quando la squadra partì per la trasferta lui rimase a casa, insieme al secondo portiere Renato Gandolfi che invece fu scartato preferendo il terzo portiere, una scelta a posteriori azzeccata per la loro salvezza, anche se credo sopravvivere a tale disgrazia non fu cosa facile.

Gandolfi è mancato nel 2011, mentre mi pare che Tomà continui a salire ad ogni anniversario sul luogo della tragedia abitando lui a Torino.



Dai che ci andiamo in 2cv, sempre che tu non sia ingrassato dall'ultima volta che ti vidi  ;D

(abbraccio) (felice)
W la vita

"non postare" è un pregio se ci si accorge di non avere nulla da dire, ma non tutti se ne accorgono. [Magomerlino]  La vita dura poco, se non giochiamo ora...  Watson nel cuore Gaia felicemente... tra i piedi

Ludo

Smpatizzo, non sono tifoso, e sinceramente non avrei saputo cosa dire, in tutti questi anni si è detto di tutto.

Aspes, se vai a superga e non passi di qui non ti faccio più amico ;D
La stupidità divora facce e nomi senza storia

Ludo

Citazione da: Ludo - 05 Maggio 2015, 17:25:19 PM
Smpatizzo, non sono tifoso, e sinceramente non avrei saputo cosa dire, in tutti questi anni si è detto di tutto.

Aspes, se vai a superga e non passi di qui non ti faccio più amico ;D

La foto è quel che è, ma superga la vediamo cosi io e il Watson



Mia nonna mi disse che sentirono il botto quella sera.....
La stupidità divora facce e nomi senza storia

Aspes

Citazione da: Ludo - 05 Maggio 2015, 17:25:19 PM
Smpatizzo, non sono tifoso, e sinceramente non avrei saputo cosa dire, in tutti questi anni si è detto di tutto.

Aspes, se vai a superga e non passi di qui non ti faccio più amico ;D

Ero stato con Moglie e Figlia al Museo Egizio, e sulla via del ritorno ho fatto
una veloce deviazione .... la prossima volta mi faro' vivo, vedrete..!!

Siamo qualcosa che non resta, frasi vuote nelle testa,
e il cuore di simboli pieno.

Watson

nel 2007 quando andai a vedere la diga del Vajont scoprii un personaggio che non conoscevo, non è che lo vidi, ma sentii la sua presenza da dietro una parete dove una lucina indicava che stava lavorando....

... Mauro Corona, un personaggio molto poliedrico, alpinista, scultore e scrittore, fu quest'ultima caratteristica che mi incuriosì ed una volta tornato a casa cercai in libreria qualcuno dei suoi libri.

Il primo che lessi fu "I fantasmi di pietra", la storia di un paese Erto abbandonato dai suoi abitanti perchè allontanati con la forza, visto che tra quelle strade c'ero passato e quelle pietre io le avevo viste, fu semplice innamorarmi di tale libro.


Da quel giorno ne ho letti molti, fino all'ultimo acquistato alcune settimane addietro di cui inizialmente ero dubbioso, in quanto composto da brevi racconti sugli animali, in particolare sui cani....

... sono storie queste che mi deprimono, e che cerco di non leggere mai, ma questo nella sua crudezza è stato una bella lettura.


Lo sapete che Corona ha posseduto per un periodo una Fiat Duna, che veniva definita dagli amici un'auto sfigata  (stupid), chissà se avesse preso una Dyane cosa avrebbe inventato .


Questo libro è stato scritto proprio nel 2007, ricordo una trasmissione in cui lui diceva che stava scrivendo dei quaderni di storie e che una volta finiti li avrebbe messi dentro un libro, non sto a raccontarvi nulla, ma l'incipit di ogni quaderno mi ha colpito e vorrei condividerlo con voi.

(felice)


CANI, CAMOSCI, CUCULI (E UN CORVO)


Primo quaderno
Stà piovendo e non sono in forma per la sbornia di stanotte.
Dopo aver scritto I fantasmi di pietra, con quelle storie che si svolgono dentro le case del paese morto, storie che dormivano nelle madie e nelle cassepanche abbandonate dagli uomini e dal tempo, oggi 3 febbraio 2006 mi sono messo a scrivere storie all'aria aperta perchè ero stufo di case, stanze e porte chiuse.
Non so come andrà a finire ma vado avanti, un po' tutti i giorni, fra una pagina, una montagna e un giro all'osteria.
Questa è la vita che mi resta e la finirò così, perchè mi sembra il modo migliore per finirla.


Secondo quaderno
Inizio questo quaderno il 5 luglio 2006.
Fuori piove, giornata giusta da scribacchiare.
Ho acceso la stufa per l'umidità.
Si ha la sensazione che lìestate sia bell'e finita, e questo non rallegra lòo spirito.
Ma si tira avanti lo stesso, del resto cosa si può fare?
Andare all'osdteria sarebbe una buona soluzione ma non aiuta a scrivere.
A differenza di grandi autori del passato (Roth, Pessoa, Hemingway eccetera) io non riesco a scrivere una sola parola da ubriaco.
Riesco solo a far casini, quando ho bevuto, qualche volta anche casini seri.



Terzo quaderno
Inizio questo quaderno il 6 settembre 2006, dopo cinque giorni di baldorie alcoliche.
Dopo cinque giorni di "cioche" si scrive meglio, perchè si vede il peggio della vita.
Qui ci sarà anche un corvo, un corvo buono, che voleva far dal bene alla gente.
Ma la gente non capisce le buone intenzioni, o le capisce troppo tardi.
E allora, prima di capire, bastona, maltratta o elimina chi vuole far del bene.


Quarto quaderno
Inizio questo quaderno il 2 marzo 2007.
Si tratta ancora di cani, camosci e cuculi, che sono ciò che vedeva mio padre nel delirio durato tre giorni e tre notti, dopo un'operazione alle vene della gambe tappate da alcol e sigarette.
Nelle continue allucinazioni, il vecchio non vedeva i figli, la moglie, i genitori o gli amici, ma coloro che più gli avevano tenuto compagnia nella sua sgangherata vita, e cioè cani, camosci e cuculi.
C'è di che rimanerci male ma, comunque, che il Signore lo abbia in gloria.
E allora vivano cani, camosci e cuculi e alla malora la moglie e i figli di Domenico Corona Menin.

W la vita

"non postare" è un pregio se ci si accorge di non avere nulla da dire, ma non tutti se ne accorgono. [Magomerlino]  La vita dura poco, se non giochiamo ora...  Watson nel cuore Gaia felicemente... tra i piedi

Watson

Oggi compie gli anni il vero Watson (il mio cane) sono 15 e sono tanti (secondo una tabella appesa dal veterinario ne ha 80 umani) ....


.. sembra ieri, quando lo si portava a casa dentro una cassetta della frutta (e di spazio ne rimaneva ancora), tra lui e la 2cv fu amore a prima vista, ricordo che una delle prime volte che ci salì (vomit) , ma il veterinario mi disse che era positivo, perchè non lo avrebbe più fatto da adulto  :)



ed il primo ed unico mondiale in cui scoprì che di bicilindriche al mondo non c'era solo la sua (noncicredo) ma svegliandosi si ritrovò circondato ed io ero anche uscito per iscrivermi....



ma non starò a tediarvi con i ricordi, non è ancora arrivato quel momento, oggi festeggio il mio amico a quattro zampe che ogni giorno che passa mi regala momenti da conservare per quel giorno che sarà solo un ricordo.


Auguri Watson (quello vero)  (bacio)


[youtube=450,350]Cq-092lyI-0[/youtube]
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Watson

(police1)  (piango) (piango)

FUNDACION ARGENTINA DE TRASPLANTE HEPATICO

[youtube=450,350]nySUhtaf2QQ[/youtube]
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Watson

Domenica a Torino è giunto in visita pastorale il Papa, non è che venga spesso e perdere l'occasione per vederlo da vicino (meglio scrivere dal vivo) non mi andava....



... solo che non ero l'unico a pensarla nello stesso modo  ;)


E' stata un'esperienza interessante, non immaginavo che per accedere all'area in cui ha celebrato la messa ci volesse un pass, mi sono quindi messo lungo il percorso ad aspettare per poi vedermelo sfrecciare velocemente davanti al naso ma godendomi il suo splendido sorriso e la sua genuina felicità.





peccato che non sia riuscito a fotografarlo meglio, ma forse è meglio così.

(felice)
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Watson



Quando Fabio B. l'ha messa al bar questa foto io subito non l'ho riconosciuto

avevo dei forti dubbi, il luogo l'avevo già visto, il forumista sapevo da dove arrivava e il testo che aveva usato doveva essere di grande aiuto

...  che questo SOGGETTONE Vi saluta tutti!!!

ma subito io non l'ho riconosciuto.




Sono quasi due anni dall'ultima volta che l'ho visto, ricordo il luogo, ricordo il sole caldo, gli ulivi e la terra secca, ricordo la frescura della cucina, ricordo Paola che finisce di cucinare, ricordo il muro in cui mi appoggiai ed il vento che si alzava

"non è tempo di bagni"

ma poi non ricordo altro, ne quello che mangia, ne quello con cui discutemmo quell'orata in un luogo perduto al di la del mare

poi non ricordo più nulla se non che fu l'ultimo ricordo che mi porto dietro dalla Sicilia da quasi due anni......



.. ed ora sembra che a quei ricordi riesca a dare una consistenza più marcata, ma come ho scritto mi accontento anche solo di un sussurro, un respiro da sentire ogni tanto giusto per dire che quelli che a volte sogno non sono ricordi che spariranno, ma promesse di un futuro incontro.


Benrisentito Mimmo  (abbraccio)





Messina - agosto 2008


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Ludo

Ritorna, ritorna! è un animale strano, ma ci tiene alle tante facciazze brutte che circolano qua dentro! ;) ;D
La stupidità divora facce e nomi senza storia

Watson

Ultimamente il tempo è una variabile che non riesco più a controllare

ieri, la scorsa settimana, un mese fa, concetti che non riesco a mettere a fuoco, come se il tempo si fosse dilatato ed avesse inglobato tutto in un lunghissimo presente...


... ricordo solo che un brutto giorno lui, il vero watson, smise di mangiare, un giorno, due giorni e no qui c'è qualcosa di grave, ci siamo chiesti e subito siam andati dal veterinario

siamo fortunati (se si può dire), è il giorno in cui si fanno ecografie e noi veniamo infilati in mezzo ed è li che vedo (anche se non comprendo) che la sua milza si è ingrossata troppo, oltre ad avere una brutta infezione alle vie urinarie...


Una bomba ad orologeria.....

... un giorno scoppierà e non ci sara più nulla da fare



Non è che uno pensi che tutto andrà bene all'infinito, ma anche se lo sai riuscire ad accetare l'inevitabile diventa sempre più difficile, sempre più opprimente come un lungo mal di stomaco che ti tiene bloccato nella tazza del cesso e non vedi l'ora che tutto sia passato e che tu ti possa alzare per sdraiarti e addormentarti finalmente senza più quel peso insopportabile che ti porti appresso.


E poi cerchi di imprimere nella memoria tutto quello che il destino ti stà regalando in questa lunga attesa, in questo presente senza fine, in quest'esperienza che molti di voi hanno già provato.





Angie, Angie, quando scompariranno queste nuvole scure?
Angie, Angie, dove ci porterà il destino?
W la vita

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Ludo

La stupidità divora facce e nomi senza storia

10nico

Chiamatemi Micky

Love long and prosper

Watson

Lo scrivo qui perchè "di la" quello che scrivi è come gocce di rugiada al mattino di una calda giornata di sole....


mia madre era del '41, forse è stata proprio un'annata eccezionale, un seme germogliato per un futuro migliore, una speranza visti i tempi neri e cupi dell'epoca


io ho avuto un buon rapporto, nulla da dire, mi sono trovato bene, ma non so se per mio fratello fosse la stesa cosa, anche se si fa parte della stessa famiglia non vuol dire che tutti ricevano o credono di ricevere le stesse attenzioni dai genitori, c'è sempre chi si vede escluso, io non lo sentivo, ma per mio fratello non saprei...



.. venerdì scorso sono passati otto anni da che lei non c'è più, ricordo che un paio di giorni dopo il funerale ci fu un pranzo insieme a dei cari cugini, una sorta di saluto d'addio, un'esperienza già provata per mio padre, forse e da quel giorno che naque l'idea di una cena tra cugini da svolgersi ogni anniversario, qualcosa per far si che il ricordo non si disperdesse tra le moltissime incombenze quotidiane....


... ed è in quest'ultima che ho scoperto che mio fratello che tanto aveva disertato gli incontri in vita tra parenti, le gite, e qualunque cosa si facesse in famiglia, in queli dolorosi giorni trascorsi da nostra madre in ospedalle aveva avuto un sensibile riavvicinamento, riuscendo a scoprire segreti che io non conoscevo e che lei in quei tremendi giorni gli confesso, al figlio che credeva di non far parte di quella famiglia.


Claudio io queste parole non te le dirò mai, ognuno deve fare le sue scelte, te le scrivo (è più facile) e poi rimarrano nei ricordi di questo forum che è poi parte della nostra vita, almeno della mia di sicuro.

Antonio  (abbraccio)





Come down off your throne and leave your body alone.
Somebody must change.
You are the reason I've been waiting so long.
Somebody holds the key.

But I'm near the end and I just ain't got the time
And I'm wasted and I can't find my way home.

Come down on your own and leave your body alone.
Somebody must change.
You are the reason I've been waiting all these years.
Somebody holds the key.

Chorus                                                                                     
But I can't find my way home.
But I can't find my way home.
But I can't find my way home.
But I can't find my way home.
Still I can't find my way home,
And I ain't done nothing wrong,
But I can't find my way home.



Scendi dal tuo trono e lascia il tuo corpo solo.
Qualcuno deve cambiare.
Tu sei il motivo che ho aspettato così a lungo.
Qualcuno ha la chiave.

Ma io sono vicino alla fine e io non ho più tempo
E sono devastato e non riesco a trovare la mia strada di casa.


Vieni giù da solo e lascia il tuo corpo solo.
Qualcuno deve cambiare.
Tu sei il motivo per cui ho aspettato tutti questi anni.
Qualcuno ha la chiave.

Ma non riesco a trovare la mia strada di casa.
Ma non riesco a trovare la mia strada di casa.
Ma non riesco a trovare la mia strada di casa.
Ma non riesco a trovare la mia strada di casa.
Ancora non riesco a trovare la mia strada di casa,
E Non ho fatto nulla di male,
Ma non riesco a trovare la mia strada di casa.
W la vita

"non postare" è un pregio se ci si accorge di non avere nulla da dire, ma non tutti se ne accorgono. [Magomerlino]  La vita dura poco, se non giochiamo ora...  Watson nel cuore Gaia felicemente... tra i piedi

Ludo

Sei uno strano personaggio Watson...... ;)

GRAZIE! (abbraccio)
La stupidità divora facce e nomi senza storia

Watson

... altri due mesi regalati, per fortuna che c'è Paola.


W la vita

"non postare" è un pregio se ci si accorge di non avere nulla da dire, ma non tutti se ne accorgono. [Magomerlino]  La vita dura poco, se non giochiamo ora...  Watson nel cuore Gaia felicemente... tra i piedi

Watson

Il macchinario è moderno, quasi bello, molto funzionale, con il suo piano bello grande e quel "collo" con il cuore dello stumento appeso sopra, pronto a scandagliare oltre il visibile, a cercare il cuore del problemi, a vedere quello che tu non vedi, a scoprire quello che tu non vorrsti mai scoprire...

... a metterti difronte alla verità, tu che la verità l'hai sempre rifiutata.


E' stato facile posizionarlo sopra, è dimagrito molto e poi non era la prima volta che lo facevo, mi sono messo quel camice foderato di piombo perchè lo strumento è pericoloso...

... e lui si è lasciato fare tutto, senza più ribellarsi, senza più agitarsi.


E poi eccola l'immagine, e loro ad osservarla, ed io a guardare lui, lui che non si muove che già sa il responso, ecco era come dicevo la volta sorca, uhmm in un mese hai visto quanto si è allargata.......


Paola mi ha aiutato a togliermi lo scafandro, io ho aiutato Watson a rivestirsi e lui mi ha guardato con quei suoi occhioni ormai conscio che tutti e tre abbiamo oltrepassato la linea rossa e che è iniziata una veloce discesa verso l'ignoto.




Here am I floating
round my tin can
Far above the Moon
Planet Earth is blue
And there's nothing I can do.
W la vita

"non postare" è un pregio se ci si accorge di non avere nulla da dire, ma non tutti se ne accorgono. [Magomerlino]  La vita dura poco, se non giochiamo ora...  Watson nel cuore Gaia felicemente... tra i piedi

Watson

Il 6 agosto 1945 alle ore 8,15 locali (da noi erano l'1,15) un quadrimotore americano "Enola Gay" sganciava sulla città di Hiroshima la prima bomba atonica, la quale aveva pure un nome "Little Boy", causando la prima esplosione atomica su delle persone, uccidendone tra subito e dopo almeno 100.000.



Questa è la foto del fungo atomico scattata a terra presubilmente 30 minuti dopo a 10 chilometri da Hiroshima e ritrovata negli archivi di una scuola.




Questi sono l'equipaggio del B-29 Enola gay, mi chiedo se mentre sorridono al fotografo si rendono conto di quello che stanno per fare.....


... alcuni storici scrissero che se non si lanciavano le due bombe atomiche, la guerra sarebbe continuata ancora per molto tempo causando molte più vittime, certamente l'uso che se ne fece non era solo diretto verso la nazione del sol levante, ma mirava a bloccare il risveglio dell'orso sovietico.


Però le persone, gli esseri umani che subirono quella bomba, non erano dei militari consapevoli del rischio che correvano, ma civili inermi che subirono immediatamente e dopo l'effetto di quelle radiazioni malefiche.




Dai racconti dei sopravvissuti, ciò che viene percepito a terra è una luce improvvisa e accecante, mescolata a un'onda travolgente di calore. Le persone più vicine all'esplosione vengono istantaneamente carbonizzate (le sagome di alcuni corpi rimangono letteralmente stampate come ombre nere sui muri); gli uccelli prendono fuoco in volo e i materiali combustibili si incendiano in un raggio di 6 km. L'enorme lampo bianco agisce come un gigantesco flash incandescente e imprime ustioni simili ai vecchi negativi delle foto, lungo il contorno degli abiti.

Quasi immediatamente segue l'onda d'urto, che raggiunge anche chi si trova all'interno degli edifici: le finestre esplodono, si scatena una tempesta di schegge di vetro che volano fino alla periferia della città, a 19 km di distanza; le strutture, tranne quelle eccezionalmente resistenti, crollano. Nel raggio di 800 m dal ground zero periscono nove persone su dieci.



Leggendo un articolo sulla stampa e uno in questo sito Hiroshima e Nagasaki: l'alba del nucleare, mi ha colpito molto la sensazione di colpa che venne percepita dai soppravvisuti che si sentirono in colpa per essere ancora vivi, per loro quella venne coniota un termine

Hibakusha

Hibakusha significa letteralmente "persona colpita dall'esplosione": la parola "superstite" non viene usata perché, secondo la sensibilità giapponese, potrebbe essere offensiva per i morti

molti si suicidarono per il senso di colpa che ebbero nei confronti dei vivi, qualcosa che nella nostra cultura non esiste, ma è un dato di fatto che spesso chi soppravvive viene mal digerito dai parenti di chi non c'è la fatta.

Cercando in rete info su quel tragico evento, ho trovato la storia di un hibakusha sopravvissuto 2 volte, Tsutomu Yamaguchi, un giovane ingeniere che si trovava a 3 km dal punto in cui esplose la bomba salvandosi, essendo lui di Nagasaki, si ritrovò a subire anche la seconda esplosione che avvenne solo il 9 agosto ed anche li per sua fortuna si trovava a 3 km dal luogo dell'esplosione  (sorpreso)



è morto per un tumore allo stomaco nel 2010 all'età di 94 anni, ma probabilmente lui era un angelo di passagio qui sulla terra.



Per non dimenticare

per non riprovare.



W la vita

"non postare" è un pregio se ci si accorge di non avere nulla da dire, ma non tutti se ne accorgono. [Magomerlino]  La vita dura poco, se non giochiamo ora...  Watson nel cuore Gaia felicemente... tra i piedi

Pier Le Blanc

Ciao Watson, grazie per questo post.
E' un po' di tempo che non leggo i giornali, così mi sfugge anche quello che non dovrebbe.

Il tuo post è importante e mi dimostra come questo forum, sempre più disertato soprattutto da quelli che hanno contribuito a renderlo grande, sia un mezzo di comunicazione sorprendente.

Dopo le discussioni sulla meccanica e sulla carrozzeria della nostra amata 2cv, ci sono informazioni che ti insegnano qualcosa di più importante e che, se non apparissero qui, andrebbero probabilmente perdute, almeno così sarebbe stato per me.

Non sapevo come si chiamasse l'equipaggio che ha sganciato l'atomica, non sapevo chi fossero gli Hibakusha. Come dici tu, il post è  per imparare e non dimenticare più.

Non occorre scrivere romanzi, a volte bastano poche note che ti fanno pensare sul serio.

Nel tuo post si individua la distanza tra due culture: da una parte quella degli americani per cui vincere è l'imperativo categorico, l'obiettivo primario a cui è lecito sacrificare ogni cosa. Un americano non si chiede qual è il costo della vittoria. Ti risponde che, anche se sacrifichi tutti gli uomini meno uno, se vinci ne è valsa la pena.

In Giappone invece ci sono gli Hibakusha, il peso della sopravvivenza, il senso di colpa che si porta nel cuore chi è scampato a una catastrofe dove quasi tutti sono morti.

Ci sono diversi modi di maturare sensibilità verso la vita e le cose del mondo.

Tu ce ne hai ricordati due con un intervento sintetico ed efficace che ti aiuta ad apprezzare questo forum e a tenerselo stretto.

Prima di chiudere, mi permetto di segnalare due film che testimoniano di che tipo di sensibilità sono capaci alcuni artisti giapponesi.

I titoli sono: "Departures" di Yojiro Takita
                    "Father and son" di Hirokazu Koreeda

Non c'entrano nulla con Hiroshima, ma per me, sul piano della delicatezza d'animo, sono entrambi imperdibili.

ciao

(appl)
"Non c'è nulla come la fretta che faccia perdere tempo"
"Non rompere le scatole a chi è felice"

Watson

Ti ringrazio Pierangelo per le parole che hai scritto  (abbraccio)

Mi trovi in un brutto periodo che come tutte le cose "orribili" passerà, ma questo non mi impedisce di provare a presentare al forum qualcosa di diverso che non è solo meccanica e carrozzeria come dici tu  (su)

ci vorrebbe il vecchio Aspes dei bei tempi, anche lui la pensa come te, come ci vorrebbero i vecchi forumisti che però sono emigrati verso nuove esperienze lasciando a noi il compito di sorvegliare e far crescere questo forum.


Uno sguardo al passato serve, una riflessione sugli errori commessi serve, ma bisogna poi volgere la testa verso il futuro e tentare in qualche modo che gli errori del passato non si ripetano (anche se invece risuccede sempre  (muro)).



Torniamo all'argomento, Hiroshima fu la prova generale che la guerra così come la si era conosciuta fino al 5 agosto 1945 era finita, iniziava un nuovo sistema di contrapporsi, una battaglia fatta più di minacce che di azioni vere tra quelle che diverranno le due superpotenze del pianeta.


Quella guerra sancì la morte del predominio dei vecchi paesi europei e del Giappone, paese che completamente diverso dal nostro modo di vivere, che poi sia meglio o peggio non posso dirlo, io non ci sono mai stato.



Mio fratello mi raccontava che ha lavorato con un suo collega giapponese FELICISSIMO di vivere qui in Italia  (sorpreso)

sul serio era contento nel nostor modo di vedere la vita, di comportarsi e di vivere, forse perchè da loro tutto è troppo perfetto, troppo preciso e troppo regolato da regole che alla lunga opprimono.


gli Hibakusha sono (credo) una visione di quello che non doveva succedere, meglio perire che sopravvivere per il rispetto dei morti, concetti per noi assurdi, ma per loro ben radicati nella loro cultura, che ribadisco non voglio criticare non conoscendola.


A leggere i libri di storia (scritti sempre dai vincitori) andavano fermati, ed essendo così ligi al dovere e agli ordini imposti dai loro superiori, forse l'unico modo che trovarono per bloccare quella inutile strage di persone è farne una con quello che la scienza riusci a inventare di malefico e devastante (ma ricordiamo che il bombardamento di Dresda ne uccise altrettante bruciandole con le bombe incendiarie), la bomba atomica.



Noi siamo cresciuti con l'incubo della Bomba Atomica, ricordi il film Wargames del 1983 in cui il computer della Norad rischia di far scoppiare la terza guerra modiale e sullo schermo ci sono tutte quelle traettorie incorciate su tutto il pianeta  (sorpreso)

sono andato a rileggermi la trama e ora ricordo com'è finito, come sarebbe bello che tutto finisse in quel modo.




Scusa la lunga e spontanea risposta, a me serve per non pensare, spero che a te serva per riflettere e a qualche nuovo forumista per imparare che non ci sono solo bielle e radiotori dell'acqua in una 2cv  :)



P.S. durante la prima guerra mondiale i nostri nonni si imolarono contro i nonni dei nostri vicini, perchè la società del tempo li descriveva come terribili popolazioni dedite al cannibalismo o cos'altro ancora, succede ancora oggi (ma questa è un'altra storia), però quelle due tragedie (1° e 2°) contribuirono a far vedere che italiani, tedeschi, francesi, inglesi, greci e russi sono tutti simili se non uguali tra di loro se non fosse per piccole sfumature che però fan si che un giapponese possa dire che qui si stà bene  (su)


Hayao Miyazaki nato il 5 gennaio del 1941, aveva solo 4 anni quando scoppiò la bomba di Hiroshima, se gli americani avessero visto che persona è divenata , e quanto ha dato al cinema  (abbraccio)



e al mondo bicilindrico  (appl)



P.S.2 dei due film il primo avrei voluto vederlo, mi ispirava moltissimo, ma alla fine non ci andai  (felice)

P.S.3 ci vorrebbe Obelix, grande appassionato di storia, che discussioni ne verrebbero fuori  (abbraccio)


Antonio   (felice)
W la vita

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Watson

Illusione

Errore dei sensi o della mente che falsa la realtà


L'illusione è come una boa i mezzo al mare in cui due naufraghi si agrappano nella speranza di essere salvati

Illusione è un'ancora di salvezza che lentamente ti porta giù

illusione e quello che non vuoi vedere e che ti illudi non esista


l'illusione è a volte l'unica arma contro il dolore.







W la vita

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Watson

l'autista


ecco cosa ho fatto nella mia vita.... l'autista  (guid)


Da quando ho preso la patente non ho fatto altro che portare gente, non molti diciamo una ristretta cerchia a cui sono stato un sicuro punto di riferimento.



Guidare per diletto e' bello, l'ideale sarebbe avere sempre davanti a se una strada libera, ma ci si adatta

non posso dite di essere bravo, nella media me la cavo, con la 2cv sono andato ovunque volessi andare, basta sapersi accontentate


Accontentarsi ecco un'illusione per sentirsi soddisfatti, il bello nel guidare e che diventi un'unica cosa con la tua auto, se e' poi la bicilindrica il legame diventa ancora piu' forte, quante volte in una salita soffrivo insieme alei, cercando di spingere l'accelleratore fin dentro il vano motore

e quando si raggiunge una meta che puo' essere un colle impegnativo, una meta lontana, quante volte mi e' capitato di dir "c'e' l'abbiamo fatta, neh"


Ma sono le persone a cui vanno i miei ricordi, belli e brutti, felici e dolorosi, persone presenti e ormai scomparse

non ho mai portato una coppia di sposi, ma il futuro sposo si

il ricordo piu' doloroso e' stato quando ho portato mio padre in ospedale, e' stato con lei la mia Charleston, ed e' con lei che ho accompagnato il carro funebre al cimitero.


Questa volta non la usero' prendero' l'altra per fargli fare l'ultimo viaggio, in fin dei conti ho sempre fatto l'autista.



Mi scuso per l'uso che sto facendo del forum, ma non credevo che tutto qursto provocasse un cosi' forte dolore.

scusatemi.
W la vita

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