Io mi ritengo da sempre di sinistra, quindi portrete capire quale difficoltà sia per me votare questa accozzaglia di "cadreghisti" che si spaccia per centro-sinistra.
Il quadro politico italiano, ma oserei dire quasi mondiale, è sconfortante.
Abbiamo sotto gli occhi il frutto della politica degli ultimi 60 anni (cemento ovunque, verde che muore, clima impazzito) e stiamo a discutere se applicare o meno Kioto, che peraltro sarebbe come un'aspirina contro un carcinoma.
Questo per chiarire la difficoltà di scegliere uno schieramento.
La scuola è la base per la vita di un Paese.
Ci si formano coloro i quali, prima o poi, se si verifica un cambio generazionale che ad onor del vero in Italia non avviene da decenni, guideranno la nazione.
Quindi, in tempi di pace come quelli che stiamo vivendo da 6 decenni (intendo noi europei e gli americani, che la guerra la fanno a casa altrui) il controllo della scuola è un tassello determinante per impedire la crescita degli "altri".
Gli "altri" sono i figli delle classi meno abbienti, o meglio di quelle famiglie che con la ricchezza ed il potere hanno poco da spartire. In queste fasce comprendo tutti i livelli, dagli operai ai borghesi medio-grandi.
Chi il potere lo gestisce cerca di tenerselo stretto, e lo fa cercando di impedire a chi non fa parte della sua casta di imporsi con le sue capacità, impedendogli di svilupparle.
Cinicamente, una volta il compito di redistribuire periodicamente la richezza spettava agli eventi bellici.
Perchè chi gestisce enormi capitali solo perchè li ha ereditati e non ne ha la capacità può produrre danni enormi alla società, al territorio, al prossimo.
Le guerre, nell'enorme male che provocano, hanno il solo pregio di tirare fuori da ciascuno il meglio che può mettere in campo per sopravvivere.
Quindi emergono e veri valori individuali, al di là di protezioni nepotistiche, raccomandazioni, eccetera.
Non intendo invocare la guerra, questo no, ma almeno un modello che consenta a chi lo merita realmente di realizzare quanto di meglio sa fare.
Perchè la ricchezza di capacità di un individuo possa essere ricchezza per la società.
Invece, in Italia i migliori cervelli, se non sono figli di o parenti di, vanno all'estero.
In Italia, nella stragrande maggioranza dei casi, gli insegnanti universitari sono a dare formazione senza averne realmente la capacità, ma sono immanicati...
In Italia, se conosci puoi fare... poi, quando dall'estero ci bollano come mafiosi ci inalberiamo.
Questo Paese sta morendo, abbiamo una vera e propria dittatura che cerca di imporsi (leggi, ad esempio, forze dell'ordine contro studenti) e probabilmente riuscirà a farlo, dall'altra parte se ci fosse un minimo di valore avremmo qualche speranza, ma se il centro sinistra non è mai riuscito neanche ad affrontare (altro che risolvere) il problema del conflitto di interessi...
Suddividere le scuole, ghettizzando gli extracomunitari, è l'ultima delle misure (ultima in termini di tempo) per proseguire nella suddivisione degli strati di popolazione in fasce non nocive per il potere.
L'università decente sarà, per chi non e miliardario, un miraggio irraggiungibile, se le cose continuano in questo modo.
Abbiamo una classe politica che negli ultimi decenni ha avuto il tocco di re Mida al contrario: salvo che per loro, tutto quanto hanno toccato (cultura, spettacolo, televisione, ambiente, ...) si è trasformato in letame...
Io, forse fraintendendo, ho interpretato la frase di LJ sui carabinieri come la necessità, per i pochi che hanno il coraggio di lottare apertamente (vedi Saviano), di vivere protetti dai tutori dell'ordine, cioè viaggiare sotto scorta e senza libertà.
In ogni caso, lo scontro verbale, purchè non sia fine a se stesso e soprattutto sostenuto nel rispetto dell'altro, è il sale della vita sociale.