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Il Luna Park

Aperto da Aspes, 03 Novembre 2008, 11:40:11 AM

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Aspes

Un giorno, improvvisamente, le dita si posarono sulla tastiera,e prima timidamente, poi sempre piu' decise e veloci, presero a picchiettare su quei tasti.

Nello stesso momento, da un'altra parte, un vecchio e dimenticato Luna Park incomincio' a dare I primi deboli segni di risveglio.

All'inizio era solo una luce, accesa in quella che era stata una giostra, ma subito seguita da altre innumerevoli luci, di suoni, da profumo di zucchero filato, di vagoncini delle montagne russe che correvvano all'impazzata.

E le dita, piu' che scrivere, sembravano scavare in un passsato che sembrava sepolto, e scavavano, scavavano, sempre di piu', sempre piu' a fondo, facendo ormai fatica a dare un senso ai ricordi, un ordine ai pensieri.

Ed il Luna Park si ingrossava sempre di piu' : le vecchie giostre, ormai rimesse a nuovo, giravano tutto il giorno, piene di bambini.

L'autoscontro non aveva mai automobiline libere, I banchi del Tiro a segno erano sempre affollati da persone che subito dopo si spostavano per andare sui vagoncini
che li portava nel tunnel del terrore.

Le dita si fermarono, corsero su quel bottone che avrebbe spento tutto, per quel giorno.

Nello schermo ormai scuro vedevo riflesso il mio viso, ancora rigato da lacrime che erano scese per la guance fino a raggiungere il bordo del tavolo, e la tastiera stessa.

Per oggi avevo finito di vagare nel passato, ma sapevo dove sarei andato subito dopo.

Dalla finestra aperta ormai sentivo lontana quella musica.

Cercavo di scacciarla, ma il desiderio era troppo forte, la voglia di vedere troppo grande.

Chiusi la porta a mi avviai verso quel luogo, che solo io avrei potuto trovare.

La strada finiva, e da li' in poi camminai in mezzo all'erba, attraversando un campo.

Animaletti di ogni tipo saltavano al mio passaggio, e percepivo l'odore del fieno
da un campo vicino misto al gracidare delle rane dalla risaie.

La vegetazione era folta, ma il cielo era illuminato da colori, il silenzio della spezzato dalla musica e da un gra vociare, e su tutti :

" Giu' il gettone, altro giro ".

E lo vidi : ma quanto avevo scritto ?

Il Luna Park era cresciuto a dismisura : non era piu' solo un Luna Park.

Altre alle giostre, si erano create delle nuove zone che altro non erano che il mio Paese, il Paese vicino, luoghi dove ero stato.

E questo posti erano affollati da viso che conosco, che conoscevo, che nemmeno speravo piu' di rivedere.

Entrai, mi mischiai alla folla, divenni uno dei tanti, uno come  loro.

Parlai, raccontai, chiesi, vissi.

Entrai nella mia via, e quasi in fondo vidi l mio cortile, con il portone spalancato, I bambini che ci giocavano.

Salutai tutti, entrai in casa, mi sedetti su quelle sedie di formica gialla, proprio mentre mia Mamma stava versando nei piatti la sua Paniscia, e mangiando ascoltai mio Papa'
raccontare di dove saremmo andati in vacanza la prossima estate.

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Il Luna Park ora e' sempre li, sempre piu' grande, ma io cerco di entrarci con moderazione.

Spesso mi fermo appena fuori, appoggiato ad uno steccato, e guardo quel piccolo mondo tenendomi un po' nell'ombra, serza farmi vedere.

Quando l'umidita' inizia a bagnarmi ed il freddo penetra dentro di me, mi giro e torno verso casa, camminando con il capo un po' chino come ho sempre fatto, come in quella foto.

Ed ho l'impressione che, come in quella foto, di fianco a me ci sia una piccola cosa Gialla, piccola ma immensa, e la sua presenza sembra reale, tanto che la mano si muove per cercare di sfiorarla.

Proprio come quando sfioravo la Giallina.











Siamo qualcosa che non resta, frasi vuote nelle testa,
e il cuore di simboli pieno.

Patt83

 (felice)
è bello svegliarsi il lunedì... che è per me il giorno peggiore della settimana  e leggere un tuo ricordo, che come sempre mi fa toccare bei sentimenti.

Allora che dire di più, che sia un ottima settimana la tua Aspes, iniziata con un piccolo grande ricordo...

(abbraccio)
CHI NON OSA GETTARSI NEL VUOTO NON IMPARERA' MAI A VOLARE...^_^

Tre fiammiferi accesi uno per uno nella notte Il primo per vederti tutto il viso Il secondo per vederti gli occhi L'ultimo per vedere la tua bocca E tutto il buio per ricordarmi queste cose Mentre ti stringo forte. (J. Prevert)

lucajack2cv


Oui nous sommes les barbariens de la route..
 Flying home to you..

patatacotta

 :)  (abbraccio) piacevole leggere i racconti quando emozionano pur non essendoci stato ..ma è solo un'attimo poi ritorni alla realtà che non è più come la sognavi



p.s immagino che le sedie in formica fossero quelle a tubolare cromato con la formica rivett/borchiata sopra  :D
Pataciao!

Aspes

Citazione da: patatacotta - 03 Novembre 2008, 15:09:27 PM

p.s immagino che le sedie in formica fossero quelle a tubolare cromato con la formica rivett/borchiata sopra  :D


Proprio quelle Toni ... !!!!  Ciao ....
Siamo qualcosa che non resta, frasi vuote nelle testa,
e il cuore di simboli pieno.

roxie

Se chiudi gli occhi per un pò,
e senti i profumi nelle strade
provenienti dalle case
all'ora del pranzo
e ascolti i rumori delle posate
e le voci intorno a te
dei bambini che correndo
escono dalla scuola felici
e immagini che le auto
siano giostre colorate
e  i cavalcavia montagne russe
anche tu avrai il tuo Luna Park
ogni giorno
basta sorridere...

ciao Aspes (bacio)
"...per la stessa ragione del viaggio....viaggiare. "

Il restauro di Amelie