La Scoria siamo noi!

Aperto da lucajack2cv, 10 Marzo 2009, 12:06:02 PM

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viveladeuche

#60
Cemento giusto nei posti giusti! (sicilia)



E anche per il decadimento della radioattività delle scorie la Premiata Ditta saprà come fare! (muro)

luigi spino

Per tornare al tema centrali sì centrali no proprio oggi, su un programma "libero e indipendente" di Italia Uno  ;D ;D ;D (credo di chiami "secondo voi") parlavano di centrali nucleari. Tralasciando ogni commento sulla trasmissione, un dato mi ha particolarmente spaventato: attualmente gli italiani favorevoli alle nuove centrali nucleari sarebbero (il condizionale è d'obbligo) oltre il 50%, appena cinque anni fa erano il 40%. Un dato che fa riflettere sulla capacità di condizionamento dell'opinione pubblica...

Ora, parlando da "convertito alla rovescia" (in passato ero favorevole alle centrali e al referendum fui fra i pochi che votarono per il loro mantenimento, poi spiegherò perché), basandomi solo sui numeri non riesco a capire come si possa essere favorevoli alle centrali, perché non solo non è vero che non producono inquinamento, ma non mi pare nemmeno che siano particolarmente economiche. Lascio giudicare voi.

Cito dai comunicati stampa dell'Enea (http://titano.sede.enea.it/Stampa), ossia l'ente nazionale per l'energia atomica (quindi pro centrali) che il costo in conto capitale di una centrale da 1000Mwe è di circa 2 miliardi di Euro, mentre il costo dell'Epr da 1600 MWe  (il reattore europeo di terza generazione della Areva) è di 3 miliardi di euro (commento personale,hai vogli di mettere pannelli solari con quella stessa cifra). Ma proseguiamo: i tempi di costruzione, da un punto di vista tecnico, richiederebbero circa 50 mesi (poco più di 4 anni), ma bisogna tener conto anche dei tempi per per le autorizzazioni e così via , e nello stesso sito si sostiene come la messa in rete del primo impianto di terza generazione (e in un paese come la Gran Bretagna dalla lunga tradizione nucleare) avvenga "non prima di una decina d'anni".
Nel sito non se ne parla, ma se ci aggiungiamo poi che questi impianti hanno una vita di 25-30 anni  al massimo (e dopo ci saranno da sostenere anche i costi di dismissione): il gioco vale la candela?
E, per chiudere con l'aspetto economico, i costi di smaltimento delle scorie li vogliamo dimenticare?

E passiamo invece a un argomento un po' più importante, almeno per chi non basa tutto solo e sempre sui soldi: l'inquinamento.
Sempre dal sito dell'Enea si legge come in Europa , ogni anno, si producano 40mila metri cubi (e sottolineo cubi) di rifiuti radioattivi (90 cm cubi a persona viene sottolineato, come se un cubetto di sostanze radioattive fosse innocuo). Di questi circa 36mila metri cubi sono (metto tra virgolette perché il concetto mi pare allucinante) "rifiuti a bassa e media attività, la cui radioattività decade a valori trascurabili nel giro di qualche secolo". Evviva, tra qualche secolo li possiamo seppellire in giardino...
e, continua, "la quantità rimanente, circa 4mila metri cubi per anno, è rappresentata da rifiuti ad alta attività  e lunga vita la cui radioattività impiega da migliaia a centinaia di migliaia di anni per decadere a livelli trascurabili". Che vuoi che sia, dal momento che, altro dato contenuto sullo stesso sito, ogni anno produciamo 10 milioni di rifiuti industriali tossici? Paragone che non c'entra per niente, visto che da una parte si parla di rifiuti prodotti dall'industria e dall'altra di rifiuti provenienti dalla produzione energetica. E tralasciando che tra rifiuti tossici e rifiuti radioattivi c'è un po' di differenza, quel dato dovrebbe stimolare ad abbassare la produzione di rifiuti tossici, piuttosto che giustificare l'aumento dei rifiuti radioattivi.

Le centrali sicure:
Si fa un gran parlare di centrali di I, II e III generazione. Le ultime sono certamente migliori delle prime, ma si tratta solo di un vantaggio sui criteri di sicurezza, non - come spesso frainteso - di un vantaggio sulla produzione di scorie. Insomma, una centrale di prima generazione è più a rischio incidente di una di terza generazione, ma entrambe producono le stesse scorie radioattive che da qualche parte dobbiamo buttare.
La vera rivoluzione sarebbe nel sistema di produzione di energia nucleare e ne esistono solo di due tipi, quindi si dovrebbe parlare di centrali A o centrali B. Le une che producono energia per "fissione" dell'atomo, le altre che la producono per "fusione". Le centrali a fissione utilizzano e producono materiale radioattivo, le centrali a fusione invece utilizzano l'idrogeno e producono dell'innocuo elio. Peccato che finora non si sia riusciti a produrre energia in modo stabile con il sistema a fusione (da quasi 40 anni ci stanno provando senza successo), tutte le centrali nucleari , dalla I alla III generazione, sono a fissione...
Quando, 20 anni fa, votai a favore dell'energia nucleare lo feci, da ingenuo studente di fisica quale ero allora (ingenuo lo sono ancora, studente ahimè no) nel timore che si sarebbe anche bloccata la ricerca sul nucleare sicuro, quello a fusione. Ma non è che negli altri paesi dove il nucleare è rimasto si siano comunque fatti grossi passi avanti...

Scusatemi per la lunghezza di questo Post (ne avrei ancora parecchie di cose da dire) ma si tratta di un argomento che mi fa infuriare.

(esp)

L'importante è sempre cercare di informarsi a fondo, e non fidarsi mai di ciò che viene dato già spiattellato - compreso quello che dico io - del resto dicevano anche che al Vajont non c'era alcun pericolo...





 




  in hoc signo vinces