STUPENDO, così ha detto Lui

entrando in casa, mai più ha risposto Lei

L'incontro o raduno di un giorno delle Tole Orobiche è stato un bell'incontro, certo se uno viene da lontano tipo Torino, diventa un pò faticoso, ma incontrarsi per una bella mangiata si può fare… a meno che uno non abbia preventivato di rientrare presto!!

La giornata era iniziata come tutte le mattine feriali, sveglia all’alba facendo finta di andare a lavorare così io (Watson) non mi accorgo che invece loro se la svignano per divertirsi

, alle 6.45 sono già in autostrada (la chiamano così ma in realtà la Torino-Milano è tutto meno che un’autostrada), velocità di crociera 90 km/h, non si sa mai abituata a circolare in città a velocità ridotta forse ora si stanca.., in ogni caso il traffico è inesistente e viaggiamo spediti osservando il panorama (un occhio che guarda lo scempio dell’alta velocità

, l’altro le chicane da formula 1 della A4 ) giungiamo velocemente nella ridente cittadina di Bergamo giusto per le 9.00.

Qui prima sorpresa, c’è Daniele e company di Torino che mi hanno preceduto con le loro Dyane (mattinieri sono arrivati alle 8.00), poi mi ferma Gabriele2cv (giuro non li conoscevo prima di ieri) mi guarda e dice “Watson?” , poi è la volta di Sert, Cini si ferma mi osserva e ci prova “Watson?”, Obeli-ic (che scuso per averlo scambiato per Beluschi..),

cavolo io scrivo sul forum, mi sbatto a fiutare in tutti i raduni alla ricerca di odori … e poi Lui

si prende tutti i meriti...
La mattinata scorre veloce e fresca (ci saranno stati pochi gradi), dopo un piacevole colazione offerta dalle Tole con tanto di cucina portatile e caffettiera (ottima la torta

), il rituale dell’iscrizione (come se non bastassero c’era uno…

che si è fatto dare l’otto e mezzo come numero di iscrizione!), decidiamo di partiare per la piacevole meta del nostro incontro...
(dimenticavo mi hanno detto che c’era anche cami la dolce cami con il suo cappottino con i bottini tirolesi, sempre disponibile a riceve una carezza da tutti, cavolo se c’ero io sai che scambio di odori..

scusa Margot, scusa Agata, scusa Nikita, scusa Muffa)
Lasciamo lo stadio con un po’ di ritardo, noi siamo in coda, alla prima rotonda davanti decidono che un giro completo della rotonda è da fare, per fortuna il primo si ricorda che siamo diretti verso una valle molto seria

la Val Seriana, e ci libera dall’ipnotica rotonda… dopo aver risalito la valle arriviamo al bivio con la mitica “Valle del Riso” ridente valle tappezzata di cinesi (oops, volevo dire di miniere)

Prima fermata Gorno, lasciamo le nostre bicilindriche nella piazza del Riso e ci spostiamo verso le miniere di piombo e zinco (sono miniere antichissime sfruttate già dagli etruschi e dai romani) oggi abbandonate, la nostra guida Mauro (persona stupenda e preparatissima) si è prodigato in una serie di spiegazioni che ci hanno ampiamente ripagato del freddo e del tempo passato ad aspettare il completamento del giro.
Lo sapevate

che i poveri minatori iniziavano a lavorare da bambini?, portavano fuori a piedi in gerle le pietre estratte ai minatori, le donne dividevano quelle buone (la calamina, la blenda e la galena) a mano, Mario ci ha raccontato che una di queste donne morta di recente aveva ben 109 anni

, viceversa l'età media dei minatori era di 35!

, riflettiamoci

Precisiamo, io avrei rifatto anche due volte l’escursione in galleria, (di miniere Loro

ne hanno viste parecchie... sono fissati anche con i fortini!) ma molti di noi impazzivano dal freddo e dalla fame, (

grazie anche per aver pappato tutti gli spuntini offerti dalla fattoria Ariete prima che quelli del primo giro in miniera potessero salire ad assaggiarli), per farla breve alle 14.30 eravamo ritornati in piazza dove gli amici di…

(non so chi siano, se le Tole o i Semprecarichi) avevano imbandito una stuzzicante tavolata di pane e salame con assaggio di vino

(la fame si faceva sentire..)
Ripartenza e arrivo alla destinazione tanto sognata, il pranzo alla trattoria di Oneta a fianco del santuario della Madonna del Frassino

, orario preventivato 13.30 reale 15.00 , il ritardo ci ha obbligati a dividerci, in mansarda le tole e i torinesi, in veranda i semprecarichi e noi due... isolati, nessuno si è seduto vicino, .. forse pensano che avessimo la rabbia

, ma Watson è un cane vaccinato e sano, altro che gattoKea, in ogni caso non tutto è andato male, abbiamo avuto una caraffa di vino tutta per noi e razione super di polenta.

Il pranzo è terminato quando di norma incomincia la merenda sinoira, siamo in ritardo dobbiamo partire, usciamo fuori alla chetichella ma il presidente delle Tole il grande Sert ci ferma

per la grande lotteria (non ho visto la fine, ma penso che tutti abbiamo ricevuto un regalo, fossero così tutte le lotterie), preso il premio scappiamo…e qui inizia le nostra disavventura.

Di norma uno calcola il tempo che ha impiegato all’andata e presume che il ritorno sia uguale... sbagliato, il rientro si è tramutato in una odissea, partiti alle 17.00 prima tappa rifornimento, calcolo che 20 euro basteranno per i 220 km circa che penso di fare, invece..
coda già in val Seriana, arriviamo a Bergamo alle 18.00, coda nella tangenziale, come se non bastasse sulla sopraelevata si sono infilati due pulman di tifosi milanisti scortati dalla polizia

, alle 18.30 finalmente siamo al casello, preso il biglietto ci spostiamo verso l’ingresso per Milano e ci blocchiamo siamo a passo di lumaca

, rapido calcolo e mi rendo conte che non arriverò più a casa,
vedo del fumo uscire dall’abitacolo mi preoccupo... ma no è lei la mia dolce metà che dolce non l’ho è più

, sta fumando e capisco che devo fare qualcosa...vedo il cartello Venezia e penso “Obel-ic aspettami”, ingrano la prima mi sposto con violenza ed imbocco l’autostrada dalla parte opposta, Lei la Paola mi chiede “ma da qui dove andiamo?”, ed io “Brescia a dormire a casa del venexiano “
grr.. pigio l’acceleratore e scopro che la mia Charleston tocca agilmente i 110 km/h

, a Brescia svolto rabbiosamente per la Piacenza-Torino e scopro che mi aspettano ancora 237 km ( 3 ore circa), corro come un dannato, supero pure alcuni tir, mai fatto questa autostrada mi stupisco che passa per Cremona e penso, avessi un po’ di tempo andrei a mordere la coda di quel gatto Kea

,
ma sto correndo e non posso fermarmi, penso anche a MaraBiancaneve

ma non lo dico a voce alta… superiamo Piacenza e mi ricordo che se fossi andato al raduno di Valverde sarei passato da qui

,
ma corro per tornare a casa, superiamo un’area di servizio e la voce della coscienza mi chiede

“come stiamo a benzina?”… mi ricordo improvvisamente che il serbatoio della Charleston è piccolo la prossima area di servizio è fra 40 km…

panico incomincio a calcolare il consumo presunto, allora 16 litri, forse i 13 al km li faccio, ma a1 110 quanto consumo?, vedo il cartello di Alessandria e calcolo “260 km percorsi…sono a secco!”.

Terrore Lei mi chiede “che si fa se ci fermiamo’”, io “camminiamo fino alla prossima area”, inizio a contare i chilometri mancanti 20, 15, 10, 5, 2.5 ci siamo è anche una leggera discesa c’è la faremo, siamo entrati e ci siamo fermati al distributore, il tipo mi chiede ”quanta benzina” ed io “posso lasciare il motore acceso...sa se lo spengo ho paura di non ripartire più..”, faccio benzina altri 20 euro, questa volta sono sicuro di arrivare a casa, ripartiamo e finalmente giungiamo a vedere la nostra splendida collina, ecco Superga ci siamo casa dolce casa…

340 km da Oneta, 5 ore di viaggio, 40 euro di benzina, 15 di autostrada, lo stomaco in subbuglio e un’ultima considerazione… se passavamo la serata con le Tole era molto meglio.

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