Il giorno della memoria, per non dimenticare!

Aperto da salbifulco, 26 Gennaio 2011, 11:51:26 AM

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salbifulco

Cito: All'alba del 27 gennaio 1945 le truppe sovietiche dell'Armata Rossa arrivarono presso la città polacca di Oswiecim, nota con il nome tedesco di Auschwitz, e nell'abbattere il cancello sul quale campeggiava la scritta: "Arbeit macht frei" che significa " Il lavoro rende liberi" scoprirono l'orrore dei campi di concentramento nei quali i nazisti perseguivano il folle piano dell'Olocausto........nessuno sapeva......
sdeghedè sdeghedè

paolo1962

bisogna ricordarlo sempre per non dimenticare !!!!!
dancing king

Tad

Oggi ricorre di nuovo la giornata della memoria.
Moltissime sono le tragedie umane causate da quella follia, molte le storie mai raccontate. Alcune ci sono però state pian piano rivelate, facciamone tesoro, anche se fanno male.
Una di quelle che trovo più dolorose tra queste è la seguente:

http://www.salandranet.it/images/nondimenticare/20bambini.pdf

http://www.kinder-vom-bullenhuser-damm.de/_italiano/la_storia.html
Meglio oprando obliar, senza indagarlo,
Questo enorme mister de l'universo!
(G. Carducci)

Tad

due giorni fa è mancato un testimone diretto (un'altro) .... non dimentichiamo





"Mai dimenticherò quella notte, la prima notte nel campo, che ha fatto della mia vita una lunga notte e per sette volte sprangata. Mai dimenticherò quel fumo. Mai dimenticherò i piccoli volti dei bambini di cui avevo visto i corpi trasformarsi in volute di fumo sotto un cielo muto. Mai dimenticherò quelle fiamme che bruciarono per sempre la mia Fede. Mai dimenticherò quel silenzio notturno che mi ha tolto per l'eternità il desiderio di vivere. Mai dimenticherò quegli istanti che assassinarono il mio Dio e la mia anima, e i miei sogni, che presero il volto del deserto.
Mai dimenticherò tutto ciò, anche se fossi condannato a vivere quanto Dio stesso. Mai".



"Ho visto altre impiccagioni, ma non ho mai visto un condannato piangere, perché già da molto tempo questi corpi inariditi avevano dimenticato il sapore amaro delle lacrime.

Tranne che una volta. L'Oberkapo del 52° commando dei cavi era un olandese: un gigante di più di due metri. Settecento detenuti lavoravano ai suoi ordini e tutti l'amavano come un fratello. Mai nessuno aveva ricevuto uno schiaffo dalla sua mano, un'ingiuria dalla sua bocca.

Aveva al suo servizio un ragazzino un pipel, come lo chiamavamo noi. Un bambino dal volto fine e bello, incredibile in quel campo.

(A Buna i pipel erano odiati: spesso si mostravano più crudeli degli adulti. Ho visto un giorno uno di loro, di tredici anni, picchiare il padre perché non aveva fatto bene il letto. Mentre il vecchio piangeva sommessamente l'altro urlava: «Se non smetti subito di piangere non ti porterò più il pane. Capito?». Ma il piccolo servitore dell'olandese era adorato da tutti. Aveva il volto di un angelo infelice).

Un giorno la centrale elettrica di Buna saltò. Chiamata sul posto la Gestapo concluse trattarsi di sabotaggio. Si scoprì una traccia: portava al blocco dell'Oberkapo olandese. E lì, dopo una perquisizione, fu trovata una notevole quantità di armi.

L'Oberkapo fu arrestato subito. Fu torturato per settimane, ma inutilmente: non fece alcun nome. Venne trasferito ad Auschwitz e di lui non si senti più parlare.

Ma il suo piccolo pipel era rimasto nel campo, in prigione. Messo alla tortura restò anche lui muto. Allora le S.S. lo condannarono a morte, insieme a due detenuti presso i quali erano state scoperte altre armi.

Un giorno che tornavamo dal lavoro vedemmo tre forche drizzate sul piazzale dell'appello: tre corvi neri. Appello. Le S.S. intorno a noi con le mitragliatrici puntate: la tradizionale cerimonia. Tre condannati incatenati, e fra loro il piccolo pipel, l'angelo dagli occhi tristi.

Le S.S. sembravano più preoccupate. Più inquiete del solito. Impiccare un ragazzo davanti a migliaia di spettatori non era un affare da poco. Il capo del campo lesse il verdetto. Tutti gli occhi erano fissati sul bambino. Era livido, quasi calmo, e si mordeva le labbra. L'ombra della forca lo copriva.

Il Lagerkapo si rifiutò questa volta di servire da boia.

Tre S.S. lo sostituirono.

I tre condannati salirono insieme sulle loro seggiole. I tre colli vennero introdotti contemporaneamente nei nodi scorsoi.

- Viva la libertà! - gridarono i due adulti.

Il piccolo, lui, taceva.

- Dov'è il Buon Dio? Dov'e? - domandò qualcuno dietro di me.

A un cenno del capo del campo le tre seggiole vennero tolte.

Silenzio assoluto. All'orizzonte il sole tramontava.

Scopritevi! - urlò il capo del campo. La sua voce era rauca. Quanto a noi, noi piangevamo.

- Copritevi!

Poi cominciò la sfilata. I due adulti non vivevano più. La lingua pendula, ingrossata, bluastra. Ma la terza corda non era immobile: anche se lievemente il bambino viveva ancora...

Più di una mezz'ora restò così, a lottare fra la vita e la morte, agonizzando sotto i nostri occhi. E noi dovevamo guardarlo bene in faccia. Era ancora vivo quando gli passai davanti. La lingua era ancora rossa, gli occhi non ancora spenti.

Dietro di me udii il solito uomo domandare:

- Dov'è dunque Dio?

E io sentivo in me una voce che gli rispondeva:

- Dov'è? Eccolo: è appeso lì, a quella forca...

Quella sera la zuppa aveva un sapore di cadavere."



ELIE WIESEL
"LA NOTTE"
Meglio oprando obliar, senza indagarlo,
Questo enorme mister de l'universo!
(G. Carducci)

Skassamakkinen

No no, non si può e non dobbiamo dimenticare.

Più passa il tempo e più sembra un racconto estratto da un libro di Edgar Allan Poe e invece no.

E' una terribile realtà di nemmeno troppi anni fa.

Ricordiamo, per non ripetere.
La fretta è spreco.
Spreco, è ciotola spaccata che non avra MAI riso.

axinte


10nico

Citazione da: axinte - 05 Luglio 2016, 18:23:56 PM
penso sia "Impossibile"dimenticare.

Ahimè, invece è assai possibile...

Ricordo cosa disse un tizio una volta... (cit.)

"La maledizione degli uomini è che essi dimenticano."

(muro) (muro) (muro) (muro)

Non dimentichiamo! MAI!
Chiamatemi Micky

Love long and prosper

m.real

 (felice) purtroppo ce anche chi nega che l'olocausto e tutto il resto  sia avvenuto , i cosi detti  negazionisti .Ma come si fa a negare il tutto davanti a sei milioni di morti tutti documentati dai nazisti\ carnefici ,io credo che peggio di cosi la nostra razza non poteva scendere , spero solo che non succeda mai più.
in fondo al tunnel ce sempre una luce

Skassamakkinen

Purtroppo succederà ancora.
I brutti esempi riscuotono sempre successi nefasti.

Eh i Negazionisti..

"La lingua non ha osso".

Quindi la lingua non fa fatica.
E chi si è trovato in bocca una di quelle linguette che tagliano e cuciono senza costrutto, hanno  - ahimè - la diabolica abilità di girare i bambini nella culla come fa loro comodo (o almeno ci provano sempre).
La fretta è spreco.
Spreco, è ciotola spaccata che non avra MAI riso.

axinte

Citazione da: 10nico - 05 Luglio 2016, 18:26:12 PM
Citazione da: axinte - 05 Luglio 2016, 18:23:56 PM
penso sia "Impossibile"dimenticare.

Ahimè, invece è assai possibile...

Ricordo cosa disse un tizio una volta... (cit.)

"La maledizione degli uomini è che essi dimenticano."

(muro) (muro) (muro) (muro)

Non dimentichiamo! MAI!
per chi come me ha avuto la "fortuna"di conoscere e parlare con un sopravvissuto di Treblinka e per varie vicende familiari e impossibile dimenticare.Poi come scrive m.real qualcuno nega questo massacro.ma dove vivono questi negazionisti?in un altro pianeta?dove sono andati a scuola?e che professori?siamo arrivati al punto di negare l evidenza? (nonso)