"Anna e Marco"

Aperto da mario55, 13 Gennaio 2007, 15:13:05 PM

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mario55

navigando in rete ho trovato questo struggente racconto

Racconto n. 011 (Fuori concorso)
Autore: Filippo Mezzetti (Empoli)

Titolo della canzone ispiratrice: "Anna e Marco" (Lucio Dalla)

Non ho mai mangiato tante fette di pane burro e marmellata quante durante quell'estate in cui preparai l'esame di maturità.
Studiavo a casa di Paolo, il mio migliore amico, e sua madre ci preparava delle merende meravigliose e squisite. Quando ci chiamava in cucina, quando affondavi i denti in quelle fette abbrustolite, il primo sapore che percepivi era l'amore col quale le aveva preparate.
Io diedi l'orale quattro giorni prima di Paolo, e dopo tre settimane uscirono i risultati.
Mi sentii un verme quando vidi che avevo preso 54/60 mentre a lui avevano dato solo 36, ma Paolo non se la prese: "Me l'aspettavo", mi disse mentre uscivamo dal liceo, "l'attivismo politico è una cosa che non è mai piaciuta ai prof. Anzi, in certi momenti ho addirittura avuto paura che mi bocciassero per farmela pagare. Ma adesso è finita."
Camminava con le mani nelle tasche dei pantaloni, la testa leggermente buttata all'indietro, e l'espressione serena.

Nei momenti di pausa mentre studiavamo, tra una merenda e una sigaretta, avevamo pianificato le vacanze. In realtà non avevamo pianificato proprio un bel niente, l'unica certezza era che saremmo partiti insieme. L'estate prima poi, in un campeggio in Calabria, avevo conosciuto Fanny, una ragazza di Parigi. Avevamo passato un anno a scriverci lettere d'amore, e adesso Paolo voleva conoscerla. L'idea era quella di prendere la sua Dyane verde mela con gli ammortizzatori rinforzati e andare verso la capitale francese. Avremmo deciso giorno per giorno che strada fare, e quanto fermarci nei posti.
Caricammo tenda, materassini e sacchi a pelo, e partimmo la mattina di Ferragosto. Nel portabagagli, oltre ai nostri zaini, c'erano anche tre sacchi del Supermercato; una spesa che ci aveva fatto la mamma di Paolo e che durò parecchio.
Non voglio stare a raccontarvi delle tappe che facemmo durante quella vacanza, dei luoghi che visitammo e delle persone che conoscemmo; l'unica cosa importante di quei giorni fu la colonna sonora.
Anche se avevamo l'autoradio, anche se c'eravamo portati un dozzina di cassette, l'unica musica che uscì dagli altoparlantini della Dyane fu la voce di Lucio Dalla che cantava l'album passato alla storia come Caro amico ti scrivo...
Conoscevamo tutte le canzoni a memoria, e le cantavamo a squarciagola mentre un tiepido vento entrava dai finestrini della Dyane timidamente lanciata a 90 all'ora.
Paolo poi, era innamorato della canzone "Anna e Marco", e si commuoveva quasi fino alle lacrime quando arrivava la strofa che fa:
poi c'è qualcuno che trova una moto
si può andare in città.

Arrivammo a Parigi che era settembre inoltrato, con Fanny ci eravamo dati appuntamento all'incrocio tra due vie delle quali non ricordo più il nome.
Paolo restò con noi solo due giorni, poi mi lasciò la macchina e se ne tornò in Italia in treno.
Fanny rimase sorpresa della sua generosità, e quando il mio amico mi mise in mano le chiavi dell'automobile con un gesto semplice e quasi abituale, lei per ringraziarlo l'abbracciò e lo baciò sulla bocca.
Poi ci salutammo, e lui s'infilò da solo nella metropolitana: non aveva voluto nemmeno che l'accompagnassimo alla stazione; del resto, era fatto così.
Restammo soli io e la mia ragazza, in una città che sembra fatta apposta per essere girata con la Dyane. Mi fermai a Parigi ancora per una settimana, poi anch'io rientrai.
Il ritorno non fu triste come in genere lo sono i ritorni. Già, mi rendevo conto che la nostalgia di aver lasciato Fanny veniva attenuata chilometro dopo chilometro dalla voglia che avevo di rivedere Paolo; e quando finalmente arrivai in città, la prima cosa che feci fu quella di andare a casa sua.

Fu suo padre a dirmelo, la madre era ancora sotto sedativi.
Era successo cinque giorni prima. Paolo era stato sorpreso di notte da solo mentre attaccava manifesti abusivi da quattro esponenti dell'opposto schieramento politico.
Si era difeso, aveva lottato, ma era stato inevitabilmente sopraffatto.
La morte era stata causata da un colpo alla tempia. Lo spigolo di un marciapiede, una spranga di ferro... chissà...

L'anno dopo uscì un altro album di Lucio Dalla, quello con "Balla balla ballerino".
Lo comprai, lo registrai su un nastro, e lo portai sulla tomba di Paolo per farglielo sentire. Tenni basso il volume dello stereo portatile: non sta bene mandare forte la musica in un cimitero. In questo modo ci siamo ascoltati insieme tutti gli elle pi che Dalla ha inciso dopo Caro amico ti scrivo, e da quando mi sono comprato un walkman non ho nemmeno più bisogno di regolare il volume al minimo. Tengo un auricolare in un orecchio e l'altro appoggiato sulla sua fotografia.
In tutti questi anni non sono mai andato in vacanza durante il Ferragosto: per quel giorno ho un appuntamento col mio amico. Lo vado a trovare, ed insieme ci sentiamo Caro amico ti scrivo.
Ho fatto un nastro apposta per lui, dove Anna e Marco è l'ultima canzone; e quando arriva la strofa che fa: " ...poi c'è qualcuno che trova una moto, si può andare in città", io, se è possibile, lo penso ancora più intensamente; e mi ricordo con un infinito dolore dei suoi occhi che diventavano umidi ogni volta che sentiva Lucio Dalla dire quelle parole.
Solo adesso che scrivo mi rendo conto di non avergli chiesto mai il perché.
Mario da Bientina, con la sua DS 21 Confort

"non ti curar di loro, ma guarda e passa"

Orazio 2cvllista

Struggente direi che è poco...
Nella vita bisogna essere come il profitteroles, dolci ma con le palle!!!!

Antodeuche89

mamma mia, ho i brividi...brutto perdere un amico...
Non avete nessuna prova

scanner79

Dolorosissimo non risco nemmeno a scrivre, ne saprei cosa scrivere.

Certe volte è meglio tacere e passare per idioti che parlare(scrivere) e dissipare ogni dubbio!!!

Watson

mi vengono i brividi, bella e triste, ma la vita continua ed è meglio godersela che rimpiangerla  (abbraccio)

(watson)  (piango)  (felice)
W la vita

"non postare" è un pregio se ci si accorge di non avere nulla da dire, ma non tutti se ne accorgono. [Magomerlino]  La vita dura poco, se non giochiamo ora...  Watson nel cuore Gaia felicemente... tra i piedi

bubbo

Bella, bellissima storia; sembra un film. Ho sperato che solo la prima parte fosse vera, mentre la seconda scritta solo per aumentare il phatos, ma lo stile assetico con cui e' scritta sembra proprio confermare che si tratti di vita vissuta.
Meno male che adesso ci si picchia solo allo stadio..