La Giallina ed il ghiaccio

Aperto da Aspes, 22 Dicembre 2012, 15:13:44 PM

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Aspes

Davvero non riesco a capire se gli inverni della mia memoria fossero davvero  piu' freddi degli attuali, oppure se ero solo vestito in modo diverso, forse piu' leggero, oppure se le automobili di quel periodo erano cosi' spartane da essere sempre fredde, gelate, con i vetri perennemente appannati.

Forse sara' un insieme di tutte queste cose,e come sempre accade, la memoria di rimanda i fatti distorti, ed i ricordi, spesso nostalgici, amplificano e rendono piu' grandi i fatti di come lo siano stati in realta'.

Quello che posso dire ora e' che quell'inverno, quello descritto in queste righe, fu particolarmente rigido.

La neve scese copiosa piu' volte, per lasciare subito dopo spazio a giornate di sole, senza nuvole, freddissime di notte ed alle prime luce dell'alba, ma tutto sommato tiepide durante le ore di sole.

Questo faceva si che la neve ai bordi della strada si sciogliesse, per trasformarsi in ghiaccio appena il sole tramontava.

Quel giorno io e la Giallina stavamo tornando da Novara, dopo aver fatto il giro del centro ed avere tormentato un po' Genestrone nel suo negozio su qualche uscita imminente di nuovi Lp.

C'era stato spazio anche per un cono di panna montata con il cacao, ma anche questo all'epoca non era un problema : i chili piu' che arrivare sembravano volersene andare.

La strada da Novara sino a Biandrate era tutto sommato "bella".

Avevano sparso tantissimo sale, ed il ghiaccio non era ancora riuscito a formarsi, e sembrava di viaggiare come se avesse appena piovuto.

Fu appena dopo aver girato verso la Badia che compresi che qualcosa non andava : la Giallina aveva faticato a  mantenere la direzione che gli avrei voluto dare, allargando tantissimo con il muso verso la parte opposta della  carreggiata.

L'istinto fu di sterzare ancora di piu', ma non accadde nulla, e dovetti aspettare che Lei decidesse di tornare sul lato desto della strada.

Lo fece, ed io schiacciai il pedale dell'acceleratore per farle prendere velocita'.

Il mio stupore fu enorme quando sentii che seconda, terza ed anche la quarta erano piu' o meno simili.

Il motore e le ruote giravano all'impazzata, ma la velocita' era sempre bassissima.

Ed allora prestai attenzione alla strada : era ormai buio, e le luci dei fari illuminavano quello che sembrava essere una pista di pattinaggio, che rifletteva qualunque luce e qualunque riverbero.

Mi  aspettavano 3 chilometri, con curve e brevi rettilinei, che per me sarebbero stati puro divertimento.

Per un po' giocai con l'acceleratore, facendo girare le gomme all'impazzata, sino a sentire quel caratteristico odore di gomma brucia, e poi pensai : vediamo con la calma che velocita' riesco a far raggiungere alla Giallina.
Ed allora cambiai tecnica, inserendo la terza e tenendo un filo di gas.

La Giallina allora incomincio' a prendere velocita', e, superata con un po' di fortuna l'ultima curva, subito dopo inserii la quarta.

Davanti avevo l'ultimo tratto rettilineo, prima del paese, di circa un chilometro,e cercai ancora di aumentare la velocita'.

80, 09, 100 all'ora .. la Giallina volava su quella lastra di ghiaccio.

A meta' del rettilineo vidi un'auto che non feci in tempo a riconoscere : la sorpassai . .sembrava ferma.

Guardai nello specchietto retrovisore, per cercare di capire chi  fosse, ma vidi solo un po' di polvere bianca alzata dalle gomme posteriori.

Ecco, ero in prossimita' del paese, e fu li che pensai : ed ora, come mi fermo ?

Alzai il piede dal pedale dell'acceleratore, e provai timidamente a frenare, ma le ruote anteriori si bloccarono immediatamente.

Scalai in terza, provai anche con la seconda, ma nulla, la Giallina procedeva dritta, e sembrava aumentasse la velocita'.

Il Paese era pressoche' deserto, e vidi sfilare tutte la abitazioni dei miei amici, le vie secondarie, e vidi sfilare anche la via dove io abitavo, senza avere possibilita' di entrarci.

La Giallina supero' anche la Piazza, prosegui' la sua corsa verso le scuole, e qui fortuna volle che qualche anima buona aveva sparso della sabbia sulla strada.

Pestai sul freno, e la Giallina si fermo', quasi con riluttanza.

Diedi un pugno al voltante, come se fosse stata colpa sua.

Misi la retro, accelerai a fondo, e feci fare alla Giallina un testa coda al contrario, per dirigerla verso casa.

Imboccai la mia via, entrai nel portone, e la parcheggiai come sempre sotto al porticato.

Scesi, la guardai, e mi avviai verso casa, pensando : oggi l'abbiamo fatta grossa.

Il giorno successivo avevo gia' cancellato tutto dalla mia mente, quando entrando al Bar sentii una voce dirmi : " Ma sei matto ad andare cosi' forte ? Ieri mi hai sorpassato, e per lo spaventi io mi sono dovuto fermare .
Ma non hai visto che ghiaccio c'era ? Ma non si puo' essere cosi' incoscienti ... "

Ed ando' avanti per altri 10 minuti, con il consenso di tutti gli altri "adulti" presenti al Bar in quel momento, e tra le risate divertite di tutti i miei amici.

Credo che, pensandoci oggi, sia davvero stato da incoscienti guidare la Giallina a quella velocita' in quelle condizioni.

Ma credo anche che, ripensandoci oggi, farei di nuova la stessa cose, e le stesse altre cose.

Credo che, se avessi ancora la Giallina, aspetterei nuovamente una giornata di ghiaccio, per vedere fino a che velocita' arriva .. !!




Siamo qualcosa che non resta, frasi vuote nelle testa,
e il cuore di simboli pieno.

Ludo

La stupidità divora facce e nomi senza storia

COIO3

Whatever Works ;)

Roberto Threeyes

leggendo il racconto mi è venita la strizza al c...lo pensavo che finiva male sta storia!
certo che a mente serena lo rifaresti.....si pazzu! (muoio)

magomerlino


Watson

(vecchio) Incoscente .....

... ma per fortuna che ci racconti ancora queste chicche di ricordi, buon natale Maurizio  (abbraccio)
W la vita

"non postare" è un pregio se ci si accorge di non avere nulla da dire, ma non tutti se ne accorgono. [Magomerlino]  La vita dura poco, se non giochiamo ora...  Watson nel cuore Gaia felicemente... tra i piedi