2CV Club Italia - Forum

Varie e OT => Amarcord => Topic aperto da: Dalfy - 12 Dicembre 2015, 12:58:09 PM

Titolo: Gaia, diciannove marzo ...
Inserito da: Dalfy - 12 Dicembre 2015, 12:58:09 PM
Un padre, che conosciamo un po' meglio solo da grandi, è in realtà un bambino che diventa prima ragazzo e poi uomo, pur non diventando mai davvero adulto, e tutte le cose che gli capitano nella vita gli cadono addosso, suo malgrado, costringendolo a doverle affrontare senza sapere come ...

È quell'uomo che, a volte, non ha un posto dove stare a casa, perché torna sempre per ultimo, e solo da vecchio lo troverai sempre su quella poltrona, magari con un giornale in mano, ed allora ti farà finalmente tenerezza: perché tuo padre è quell'uomo che ti ha insegnato ad andare in bicicletta tenendoti il sellino da dietro per non farti cadere ...

È quell'uomo del quale ti ricordi solo all'ultimo momento di farti una foto con lui ai tuoi compleanni, e se invece al suo ti scordi di fargli gli auguri non ci rimarrà male perché lui lo sa che non l'hai fatto apposta ...

Sappi che quell'uomo, quando uscirai per la prima volta con un ragazzo, non dormirà tutta la notte aspettando il tuo ritorno, ed il giorno dopo non ti chiederà come è andata non perché non gli interessa ma perché ha paura che tu ti sia trovata bene con quel ragazzo che con te non c'entra niente ...

È quell'uomo che quando trovi una sua foto da giovane, ti sembra sempre fichissimo e ti dispiace di non averlo conosciuto allora quando faceva lo scemo con tua madre ...

Tuo padre è quell'uomo che quando tornavi troppo tardi ti sgridava ma dentro ti voleva solo abbracciare ...

È quell'uomo che può litigare con chiunque per tutta la vita ma con te vorrebbe sempre fare pace in un attimo perché è quell'uomo che ti amerà come non ha mai amato niente nella sua vita ...

Tuo padre è quell'uomo che quando ti sposerai compierà l'ultimo sacrificio che la vita gli chiede: portarti all'altare e guardarti da dietro mentre ti lascia la mano ...

E ricordati, cara figlia mia, che quando sarai una donna ed attraverserai un momento difficile in cui ti sentirai sola come mai ti è successo prima e non troverai nessuno accanto, dovrai semplicemente guardare dietro di te ...

E troverai un uomo solo ...

Tuo padre.
Titolo: Re: Gaia, diciannove marzo ...
Inserito da: Ludo - 12 Dicembre 2015, 13:37:10 PM
Mi stai dando da pensare,davvero!

Mi piace come e cosa scrivi, continua! (su)
Titolo: Re: Gaia, diciannove marzo ...
Inserito da: pulcino - 12 Dicembre 2015, 14:04:54 PM
E' una lettera bellissima e commovente. La stampo e la metto in cornice.
Titolo: Re: Gaia, diciannove marzo ...
Inserito da: Descevò - 12 Dicembre 2015, 16:27:39 PM
Caro Dalfy, parli in modo davvero incisivo di cose che in un modo o nell'altro fanno parte della vita di molti di noi. Guarda la passione per un  automobile cosa può provocare  :)
Mi riferisco anche alle altre cose che hai scritto e che mi hanno  toccato profondamene e anche commosso.
Siamo tutti un pò Peter Pan, ragazzi che non vogliono o non sanno crescere, siamo tutti un po' padri e un po' figli, siamo sognatori incorreggibili che a volte si  sentono perdenti, nostalgici  delle nostre adolescenze ma ancora decisi a realizzare sogni perduti nel tempo... cosa altro aggiungere?
Il bello di  questo spazio virtuale è anche poter parlare liberamente di noi, dei pensieri che spesso accompagnano il rapporto con questo mondo legato ad un mezzo meccanico che ha fatto parte dei nostri sogni e che fa parte della nostra memoria. Molti dei tuoi pensieri affollano la mia mente mentre guido la mia 2cv e ogni volta mi meraviglio del viaggio in me stesso che lei mi regala. Grazie per le cose che racconti. Vittorio.
Titolo: Re: Gaia, diciannove marzo ...
Inserito da: Watson - 12 Dicembre 2015, 21:58:52 PM
Bella, complimenti i tuoi ricordi sono davvero belli e tu scrivi davvero bene  (su)

Mi stavo solo chiedendo se questa tua rappresentazione di un padre valga anche per i nostri genitori o meglio per i loro genitori (i nostri nonni) che hanno vissuto in un'epoca molto più impegnativa della nostra e dove non c'è stato il tempo per rimanere ragazzi, ma sono diventati adulti fin da subito rinunciando ad avere un rapporto con i propri figli simile a quanto da te descritto.

Loro erano duri, inflessibili e a volte insensibili, ma chissà se anche loro erano sotto sotto degli uomini soli, costretti dalla società del tempo a mascherare i loro sentimenti dietro un'apparenza ferrea podestà.


Grazie per quanto scritto e come dice Ludo, continua e non fermarti  (abbraccio)
Titolo: Re: Gaia, diciannove marzo ...
Inserito da: Dalfy - 12 Dicembre 2015, 22:54:36 PM
... non ho mai avuto, in gioventù, un padre come quello che sto cercando di essere io per mia figlia, e forse è per questo che cerco di dare lei tutto l'amore che conosco ...

E non è che io sia poi tutto questo padre, in realtà ... ma, almeno, posso dire di provarci ogni volta ...

Con mio padre, invece, è tutta un'altra storia ...

I miei si separarono nel 1973, quando avevo 13 anni, e se già prima di allora non era tanto espansivo nei mie confronti, dopo è diventato tutto ancora più difficile ...

A 55 anni io ed 80 lui non gliene faccio più una colpa ed ormai ci ho fatto il callo, ma ho passato almeno una quarantina d'anni aspettandomi anche solo un "ti voglio bene" che non è mai riuscito a dirmi ...

Probabilmente questo è il suo modo di essere, nella vita come nei sentimenti, forse non è stato educato a questo o forse, ai suoi tempi ed a quelli dei suoi genitori, le priorità erano altre ...

In realtà, mio padre, a suo modo prova anche lui qualcosa che assomiglia all'amore, ma lo sa nascondere molto bene ...

Diciamo che con le parole riesce meglio a trattare un acquisto che ad esternare un sentimento ...

Ma gli voglio bene lo stesso, adesso che ho capito il suo modo di essere, e quando sono stato davvero in difficoltà lui c'è stato, e di questo ne sono felice e riconoscente ...
Titolo: Re: Gaia, diciannove marzo ...
Inserito da: Pier Le Blanc - 13 Dicembre 2015, 01:48:24 AM

Ma siamo sicuri che siano proprio le parole quelle che meglio esprimono i sentimenti? Siamo sicuri che siano proprio i "Ti voglio bene" o addirittura i "Ti amo" le cose che più abbiamo bisogno di sentirci dire?

I sentimenti, quelli veri, appartengono sempre alla sfera dell'inesprimibile, sfuggono le facili dichiarazioni, soppesano le parole e le circostanze.
 
Quanti sono i "Ti voglio bene" che suonano falsi? Quanti sono i "Ti amo" buttati al vento, quanti sono gli amori fasulli scambiati per autentiche passioni?
I sentimenti spesso sono di questa pasta, un po' come le risate.

Vi capita mai di notare, andando al cinema a vedere un cosiddetto film comico, come molta gente rida meccanicamente, fingendo di ridere? Ascoltatele bene quelle risate, automaticamente riprodotte anche là dove, oggettivamente, non c'è nulla di comico!

Il bisogno di ridere, come quello di amare, spesso determinano una simulazione della realtà. Non conoscendo né veri sentimenti nè vere risate, ecco che si scade in tutto ciò che è pura rappresentazione.

Esprimere i propri sentimenti, ammesso che siano autentici, è difficile e il farlo esige una forma di pudore, quasi a sottolineare che con i sentimenti non si scherza perché i sentimenti non sopportano uscite banali!

Per questo credo che i sentimenti, più che nella conferma delle parole, di cui, si badi bene, non nego l'importanza, stiano soprattutto nei comportamenti.
Forse tuo padre, finora, non è stato capace di dirti "Ti voglio bene" ma, lo dici tu stesso, nei momenti difficili, lui era là, accanto a te.

E poi, noi come figli, quante volte siamo stati capaci di sgelare l'altrui incapacità di amare? Quante volte siamo riusciti a superare la barriera dell'incomunicabilità?  Quante volte abbiamo detto "Ti voglio bene" a nostro padre o a nostra madre?
Quante volte il nostro bisogno di ricevere amore si è confrontato con la nostra capacità di darne?

In ogni caso a 55 anni e a 80, tra un figlio e un padre, c'è ancora tutto il tempo del mondo.
E se anche il miracolo dovesse avvenire solo in punto di morte, e vi assicuro che avviene, allora quel momento sarà valso l'attesa di una intera vita.

(felice)
Titolo: Re: Gaia, diciannove marzo ...
Inserito da: Ludo - 13 Dicembre 2015, 21:07:51 PM
Citazione da: Pier Le Blanc - 13 Dicembre 2015, 01:48:24 AM

Ma siamo sicuri che siano proprio le parole quelle che meglio esprimono i sentimenti? Siamo sicuri che siano proprio i "Ti voglio bene" o addirittura i "Ti amo" le cose che più abbiamo bisogno di sentirci dire?

I sentimenti, quelli veri, appartengono sempre alla sfera dell'inesprimibile, sfuggono le facili dichiarazioni, soppesano le parole e le circostanze.
 
Quanti sono i "Ti voglio bene" che suonano falsi? Quanti sono i "Ti amo" buttati al vento, quanti sono gli amori fasulli scambiati per autentiche passioni?
I sentimenti spesso sono di questa pasta, un po' come le risate.

Vi capita mai di notare, andando al cinema a vedere un cosiddetto film comico, come molta gente rida meccanicamente, fingendo di ridere? Ascoltatele bene quelle risate, automaticamente riprodotte anche là dove, oggettivamente, non c'è nulla di comico!

Il bisogno di ridere, come quello di amare, spesso determinano una simulazione della realtà. Non conoscendo né veri sentimenti nè vere risate, ecco che si scade in tutto ciò che è pura rappresentazione.

Esprimere i propri sentimenti, ammesso che siano autentici, è difficile e il farlo esige una forma di pudore, quasi a sottolineare che con i sentimenti non si scherza perché i sentimenti non sopportano uscite banali!

Per questo credo che i sentimenti, più che nella conferma delle parole, di cui, si badi bene, non nego l'importanza, stiano soprattutto nei comportamenti.
Forse tuo padre, finora, non è stato capace di dirti "Ti voglio bene" ma, lo dici tu stesso, nei momenti difficili, lui era là, accanto a te.

E poi, noi come figli, quante volte siamo stati capaci di sgelare l'altrui incapacità di amare? Quante volte siamo riusciti a superare la barriera dell'incomunicabilità?  Quante volte abbiamo detto "Ti voglio bene" a nostro padre o a nostra madre?
Quante volte il nostro bisogno di ricevere amore si è confrontato con la nostra capacità di darne?

In ogni caso a 55 anni e a 80, tra un figlio e un padre, c'è ancora tutto il tempo del mondo.
E se anche il miracolo dovesse avvenire solo in punto di morte, e vi assicuro che avviene, allora quel momento sarà valso l'attesa di una intera vita.

(felice)


Caro Pier, è vero, difficile esprimere i sentimenti, ......molto.

C'è voluto un grosso spavento per farmi riavvicinare al mio vecchio, e indovina.........è successo criticandoci, come al solito,  ;D
Titolo: Re: Gaia, diciannove marzo ...
Inserito da: pulcino - 14 Dicembre 2015, 00:51:24 AM
Beh anch'io, per quanto mi riguarda ho avuto un padre a cui si dava del "voi" e che non mi ha mai detto una volta " ti voglio bene " soltanto " BOTTE DA ORBI ", mai una volta una carezza, però erano i tempi in cui anche a scuola il Maestro ci dava delle gran " rigate "( la riga da disegno ) sulle mani e ceffoni sonori, e guai andare a casa a dirlo al papà perchè la razione aumentava.
Vi racconto un episodio: erano una delle prime volte che avevo il permesso di andare al cinema in città, io abitavo in periferia distante dalla città circa 5 kilometri, ed allora si andava a piedi, erano gli anni ' 50. Mio padre mi dà le chiavi di casa e mi dice " alle ore 20 a casa " quelle parole erano un testamento, guai a sgarrare.
Con le chiavi in tasca via vado al cinema, erano le ore 16,30 , il film inizia e finisce, guardo l'orologio erano le ore 18, beh era ancora presto, il film riparte e lo vedo per la seconda volta,il film era bello c'era gli indiani e i cow boy,  riguardo l'ora erano le ore 18,  cinegiornale, un pò di pubblicità ed il film riparte.
All'IMPROVVISO mi viene un dubbio atroce l'orologio," ma sono sempre le 18 "chiedo ad un vicino " scusi ma che ore sono" mi dice sono le 21 circa.
GELO!!!!!!!Mi sono venute alla mente le parole di mio padre, ho fatto il tragitto dal cinema a casa, mentre stava nevicando con l'ombrello chiuso per fare in fretta, in un tempo che la Ferrari se lo sarebbe sognato.
Arrivo a casa, apro la porta piano piano, erano già tutti a letto, e vestito e tutto bagnato mi tolgo le scarpe e mi metto a letto e fra mè e mè " l'ho scampata ".
Ma dopo qualche secondo ho visto tutto il firmamento Giove, Plutone, Marte, ecc.ecc.ecc. Gli avevo detto che l'orologio si era fermato, niente da fare, non ci credeva. 
Però nonostante tutto il rispetto era enorme e negli ultimi mesi di vita dormivo tutte le notti con lui, nonostante avessi anch'io una famiglia,  per non lasciarlo solo, me lo sono goduto così in silenzio e credo anche lui, in silenzio.
Mio padre l'ho baciato poche volte perchè allora non si usava anzi...... soltanto negli ultimi anni di vita quando si era ammorbidito un poco.
Erano altri tempi dove c'era il rispetto assoluto verso i genitori specie per il Papà.
Mentre stò scrivendo mi emoziono ancora e me lo rivedo ancora vicino e non mi vergogno a dire che ho la sua foto a lato dello schermo del PC.
Ragazzi non ho più saliva per l'emozione.
Titolo: Re: Gaia, diciannove marzo ...
Inserito da: Dalfy - 14 Dicembre 2015, 01:20:14 AM
...(piango)
Titolo: Re: Gaia, diciannove marzo ...
Inserito da: Pier Le Blanc - 20 Dicembre 2015, 09:45:45 AM
Mi piacciono molto queste storie tra padri e figli. Mi emozionano perchè hanno un'importanza cruciale nella nostra vita.

Intravedo anche l'atmosfera di quel periodo storico, a cui accenna pulcino, dove i maschi erano vittime di una concezione della virilità dove le dimostrazioni d'affetto, i baci e gli abbracci erano considerati svenevoli manifestazioni di debolezza,  gesti da femminucce.

Nella famiglia di mio padre, per esempio, vigeva un regime molto patriarcale e alcuni dei fratelli di mio padre si sono portati nel tempo questo imprinting.

Il mio papà, invece non era così, solo che quando stavo cominciando a conoscerlo, lui è mancato. Il prossimo anno sono 50 anni da quando non c'è più e continuo a pensarlo e ad averci nostalgia. Per cui, Dalfy e pulcino vi capisco benissimo e proprio per questo trovo del tutto normale che tu, pulcino, tenga la sua foto vicino al PC.

Sul tema di ciò che può essere un rapporto, che va al di là di tutto tra padri e figli , c'è anche un bellissimo film con Kevin Kostern. Si intitola "L'uomo dei sogni" e se ne è già parlato da qualche parte in questo forum.
Se qualcuno non l'avesse ancora visto...
(felice)
Titolo: Re: Gaia, diciannove marzo ...
Inserito da: Watson - 20 Dicembre 2015, 10:56:30 AM
Citazione da: Pier Le Blanc - 20 Dicembre 2015, 09:45:45 AM


Sul tema di ciò che può essere un rapporto, che va al di là di tutto tra padri e figli , c'è anche un bellissimo film con Kevin Kostern. Si intitola "L'uomo dei sogni" e se ne è già parlato da qualche parte in questo forum.
Se qualcuno non l'avesse ancora visto...
(felice)

Si se ne è parlato molto, io ed Aspes l'abbiamo spesso tirato fuori nei nostri ricordi tra padri e figli

per fortuna che in questi ricordi entrambi sono tutti vivi, e che entrambi i padri possono sempre vedersi e conoscersi meglio, anche se mi pare che qui il punto non sia il conflitto tra le generazioni, ma la paura di non essere all'altezza e di venir dimenticati (così mi par di aver capito)

Come spesso accade è solo quando questo rapporto si interrompe definitivamente che uno si accorge che dietro di lui c'è sempre stato un padre che gli ha voluto bene...
Titolo: Re: Gaia, diciannove marzo ...
Inserito da: pulcino - 21 Dicembre 2015, 00:22:06 AM
E' proprio vero Watson, solo quando il rapporto viene definitivamente interrotto ci si accorge che dietro di noi c'è sempre stato un Padre che ci ha voluto bene.
Mio Padre vigilava sempre ed era attento a quello che facevo; ogni tanto mi piace ricordare ai miei figli un episodio che fa capire quale era il rispetto verso il Padre.
Un giorno, ero già fidanzato con la mia attuale moglie, quindi avevo già 28/29 anni, arrivo a casa con una locomotiva della Rivarossi con binari e alimentatore elettrico, adesso non mi ricordo più se l'avevo comperata io o se me l'aveva regalata la mia fidanzata. Mio Padre apre la porta, mi chiede cosa avessi in mano ed io molto candidamente " un trenino elettrico ".
" Tu non sei a posto!!!! " Riporta il trenino da dove lo hai preso perchè in casa non entra.
Ho dovuto, mio malgrado e senza replicare,  portarlo a casa della mia fidanzata.

Questo era mio Padre, che " ORA " vorrei averlo ancora con mè.

Il film " l'uomo dei sogni " non l'ho visto, mi piacerebbe vederlo.

Ciao a tutti e Buon Natale anche alle vostre famiglie.
Titolo: Re: Gaia, diciannove marzo ...
Inserito da: Aspes - 21 Dicembre 2015, 12:39:37 PM
Dovresti guardarlo ... e soprattutto questa scena, quando re-incontra il Padre da giovane ...

http://www.youtube.com/watch?v=http://www.youtube.com/watch?v=$1#errorNo longer available (http://www.youtube.com/watch?v=http://www.youtube.com/watch?v=$1#errorNo%20longer%20available)
Titolo: Re: Gaia, diciannove marzo ...
Inserito da: pulcino - 21 Dicembre 2015, 14:21:56 PM
Aspes ho provato ma mi dice che il video non esiste.
Titolo: Re: Gaia, diciannove marzo ...
Inserito da: Adriano - 21 Dicembre 2015, 14:29:05 PM
Mi sembra di averle già sentite queste parole..... (?)

Ah...sì:
https://www.youtube.com/watch?v=5iFrcaEtHHg (https://www.youtube.com/watch?v=5iFrcaEtHHg)

Riccardo Rossi, lettera di un padre alla figlia. ;)
Titolo: Re: Gaia, diciannove marzo ...
Inserito da: Watson - 21 Dicembre 2015, 14:35:26 PM
Citazione da: Aspes - 21 Dicembre 2015, 12:39:37 PM
Dovresti guardarlo ... e soprattutto questa scena, quando re-incontra il Padre da giovane ...



Vedi che avete bisogno di un assistente moderatore supplente, neh  ;D



però questo è un film, dove è possibile incontrare il proprio padre da giovane e parlargli giocando quella partita che mai hai potuto fare, fantascienza  ;)




(sorpreso) Ma Riccardo Rossi legge il forum (??)
Titolo: Re: Gaia, diciannove marzo ...
Inserito da: Adriano - 21 Dicembre 2015, 17:30:40 PM
Citazione da: Watson - 21 Dicembre 2015, 14:35:26 PM

(sorpreso) Ma Riccardo Rossi legge il forum (??)

Magari si era iscritto nel 2012 quando l'ha scritta
Titolo: Re: Gaia, diciannove marzo ...
Inserito da: Aspes - 21 Dicembre 2015, 17:35:21 PM
Forse cosi' si vede .. le scene del finale sono state tolte da Youtube .. :

http://youtu.be/m_78Ha_ayIU (http://youtu.be/m_78Ha_ayIU)
Titolo: Re: Gaia, diciannove marzo ...
Inserito da: Watson - 21 Dicembre 2015, 17:56:55 PM
Maurizo tu chiedi ed io da bravo assistente provvedo  (appl)

(police1) ATTENZIONE qui c'è la scena finale in italiano, se volete vedervi il film NON GUARDATELA  (su)



c'è il paradiso

certo è il luogo dove si avverano i sogni





Adriano, dai mettiamo che queste belle frasi siano satate così apprezzate da volerle condividere, a volte capita in fin dei conti il messaggio è che i figli non sempre si accorgono che dietro di loro c'è un padre che soffre insieme a loro.


Titolo: Re: Gaia, diciannove marzo ...
Inserito da: Adriano - 22 Dicembre 2015, 09:48:24 AM
Citazione da: Watson - 21 Dicembre 2015, 17:56:55 PM
Adriano, dai mettiamo che queste belle frasi siano satate così apprezzate da volerle condividere, a volte capita in fin dei conti il messaggio è che i figli non sempre si accorgono che dietro di loro c'è un padre che soffre insieme a loro.

Antonio, tu mi conosci (virtualmente). Io sono padre di 2 figlie e soprattutto di una seconda un poco speciale. Ogni volta che ascolto quelle parole piango perchè mi ci vedo tra alcuni anni a soffrire nello stesso identico modo.
Ti suggerisco di andare a leggere l'ultimo aggiornamento del mio blog (che tanto conosci) e puoi capire cosa passa un padre e cosa non vorrebbe mai passare ;)
Titolo: Re: Gaia, diciannove marzo ...
Inserito da: Adriano - 22 Dicembre 2015, 15:09:30 PM
Per quei 2 lettori che mi hanno chiesto tramite pvt riporto qua quanto scritto sul mio blog:

La resurrezione
Cari pochi lettori che ancora mi seguite, devo farvi delle profonde scuse ma nell'ultimo anno alcuni problemi mi hanno impedito di continuare ad aggiornare il blog sulla mia casetta di montagna.

Tutto è dovuto ad una lieta novella appresa a Marzo 2014 che si è trasformata in un incubo a Ottobre dello stesso anno.
Di solito l'arrivo di un figlio porta grande felicità in famiglia e soprattutto nel mio caso, sapendo che si trattava della mia seconda figlia, ha fatto di me un padre orgoglioso.
Ma se tutto è andato bene fino a Ottobre 2014 permettendoci una vita normale e facendo anche una settimana felice al Baitoncello con la prima figlia Elettra e la futura mamma, il mondo ha deciso di crollarci addosso a poche settimane dalla nascita della seconda figlia. Infatti durante l'ultima ecografia nel medico di turno sorge un dubbio vedendo il funzionamento del cuore della futura nascitura. Momenti di apprensione tra me e la mamma ma il tutto si risolve con la possibilità che si tratti di un piccolo soffio al cuore.Ma il medico ci suggerisce una visita più accurata presso un centro specializzato e già lì sento odore di bruciato. Avendo conoscenze cardiache in quanto entrambi i miei genitori erano cardiopatici ed io sono apneista, nell'ecografia vedevo qualcosa che non mi quadrava ma non riuscivo a focalizzarmi sul problema.

Durante la visita specialistica, viene diagnosticata una grave malformazione cardiaca che riduceva notevolmente le possibilità di sopravvivenza della bimba portandole ad un massimo del 20% contro una media nazionale del 99,78%. Allo stupore iniziale si sostituisce incredulità, disperazione, sconforto. Soprattutto dovuto al fatto che nel 100% dei casi questa patologia porta anche a sindromi permanenti.
Segue una settimana molto concitata girando per centri specializzati fino a che non otteniamo una prima buona notizia nel  susseguirsi di cattive notizie.
Non si tratta di DORV ma di TGA (trasposizione delle grandi arterie) con DIV e stenosi polmonare per cui un cuore che lavora al contrario con un grosso buco tra i ventricoli e valvola polmonare ostruita per metà. Veniamo rassicurati, seguiti ed appoggiati con controlli settimanali fino alla data del parto, il 5 Dicembre 2014.

Mattina strana, mia moglie era in ospedale da 4 giorni ma la bimba non aveva fretta di nascere. Seguiti da una equipe di primo ordine di un ospedale che è l'eccellenza italiana ed europea in malattie cardiache si decide di far uscire questa bimba speciale. Entriamo in sala parto io, mia moglie e ben 9 medici.Arriva il momento, in pochissimi minuti la bimba decide di venire al mondo per i fatti suoi senza l'aiuto di nessuno. La sensazione era diversa rispetto alla prima figlia.....Esce, bella come la luna, enigmatica, non un pianto, un lamento. Io e mamma abbiamo solo pochi secondi di tempo per vederla e viene subito presa e portata via dentro ad una culla stile astronave. Non abbiamo potuto baciarla, nemmeno una carezza od un abbraccio...è stata dura. Passano 4 ore, mi chiamano al cellulare.....serve la mia firma per poterla operare al cuore creando un DIA tra i 2 atri in modo che sopravvivesse.
Decisione difficile, sofferta, drammatica. Ho firmato ed aspettato che i medici eseguissero il rasking tra i 2 atri ad una bimba di sole 4 ore di vita dal peso di meno di 4 kg.
Dopo 3 ore di attesa esce il medico e dice che l'intervento è parzialmente riuscito, la bimba andrà avanti per qualche giorno ma l'operazione dovrà di nuovo essere ritentata. Cosa fatta il 9 Dicembre.
Noi andiamo a casa, lei resta in mano ad angeli che la seguono in terapia intensiva fino a pochi giorni prima di Natale quando ci informano che possiamo portarla a casa ma solo per il Natale e poi dover rientrare.
Un Natale strano.....non sapevamo se gioire o essere demoralizzati....ma la prima figlia meritava un Natale con la N maiuscola.

Il tempo passa, i cardiologi la visitano mensilmente, lei cresce un poco più lentamente dei bimbi normali ma ha una grinta e voglia di vivere che sprizza da ogni mm della sua pelle. I test del DNA danno esito negativo....è perfettamente sana a parte un cuore forte come quello di un guerriero ma che lavora al contrario perdendo pressione da tutte le parti. Ma lei è un guerriero.Ci guarda cosciente dei suoi limiti ma con una grinta che io, papà figo e super eroe, faccio fatica a trovare negli angoli più reconditi del mio spirito.

Si arriva a Maggio, ormai la bimba è sempre più affaticata in quanto il corpo cresce ma il cuore non gli sta dietro. Il momento fatidico si avvicina. Viene controllata ancora fino a che a Giugno si decide di effettuare una operazione innovativa in Italia (secondo caso in Italia e poco di più nel mondo). Mi chiedono il consenso di effettuare questa nuova tecnica (Nikkaidoh procedure) spiegandomi i rischi e si fissa la data per fine Luglio. Poi la spostano a metà Agosto; entriamo in ospedale ma già subito ci dicono che devono rimandarla a fine Agosto. Giorni di angoscia, rabbia, confusione. Fino a che ci chiamano il 29 : il giorno dopo dobbiamo entrare per fare i vari test in quanto l'operazione è fissata per il 31 Agosto.

31 Agosto : nessuno ha dormito....la mia bimba entra in sala operatoria alle 7.30...la aspetta una equipe di 6 chirurgi e circa 20 medici venuti da tutta Italia per assistere a questa nuova tecnica. Un medico olandese si occupa fisicamente dell'operazione restando collegato con il resto del mondo tramite webcam in modo da avere un documento visivo da spiegare ai futuri medici.
Passano le ore, noi siamo in giro in un parco vicino all'ospedale camminando e facendo finta di nulla. Dopo 6 ore ci chiamano. Rientriamo in ospedale, il chirurgo olandese ed il primario italiano ci sorridono. Tutto è andato oltre ogni aspettativa. Le hanno ricostruito completamente il cuore ed ora, se tutto va bene, avrà una vita quasi normale.
Dopo poco possiamo vederla in sala rianimazione. L'impatto è tragico, completamente nuda con una grossa garza sullo sterno dove è stata aperta. Collegata a decine di tubicini e sensori che la tengono in vita. Legata ai polsi ed alle gambe perchè non si muova. Ancora sedata..Se supera la notte tutto andrà per il meglio....ore di attesa, non so se gioire o cadere nello sconforto ma la risposta me la darà la mia bimba dopo 2 giorni.....si sveglia, si agita, inizia a togliersi da sola, a 9 mesi, i tubetti e i sensori....ha vinto lei! Il mio guerriero!
Ora a 2 mesi dall'operazione, se non fosse per la lunga cicatrice sul costato, è come una bimba normale...anzi di più. Molto più determinata di sua sorella. Elettra è vittima della sua sorellina. I medici dicono che è l'effetto della terapia intensiva. Per me è una spaccapalle come suo padre.

Ma per me tutto ciò è un miracolo...un miracolo racchiuso nelle mani del chirurgo olandese che ha dato una seconda possibilità a mia figlia. L'ho vista risorgere e non me la lascio scappare una seconda volta.

Ben tornata al mondo piccola mia...bentornata al mondo mia piccola Demetra....


Ti amo sopra ogni cosa
Il tuo papà Adriano

Altro qua:
http://baitoncello.blogspot.it/ (http://baitoncello.blogspot.it/)
Titolo: Re: Gaia, diciannove marzo ...
Inserito da: Watson - 22 Dicembre 2015, 15:11:38 PM
Letto, scusa avevo mal compreso, ora capisco cosa volevi dire  (abbraccio)


(felice)
Titolo: Re: Gaia, diciannove marzo ...
Inserito da: Ludo - 22 Dicembre 2015, 17:56:25 PM
Mi hai fatto piangere!

Un abbraccio alla Guerriera! merita il massimo dalla vita! (felice) (felice) (felice)
Titolo: Re: Gaia, diciannove marzo ...
Inserito da: 10nico - 22 Dicembre 2015, 20:56:54 PM
Auguroni alla tua mitica guerriera!  (abbraccio) (abbraccio)

E un bacione!  (bacio)
Titolo: Re: Gaia, diciannove marzo ...
Inserito da: Dalfy - 23 Dicembre 2015, 00:24:54 AM
... stare un paio di giorni senza entrare qui dentro ... e poi leggere il racconto di Adriano ...

Lo abbraccio, solo idealmente, ma davvero con affetto ...

Che sia, di cuore, un Buon Natale per tutti voi ...
Titolo: Re: Gaia, diciannove marzo ...
Inserito da: Pier Le Blanc - 26 Dicembre 2015, 12:47:02 PM

Anch'io ho letto il racconto di papà Adriano e, anche se non ho figli, ne ho avvertito tutta l'intensità drammatica.

Ci sono delle partenze in salita, come se già all'inizio della strada, si ammucchiassero enormi ostacoli e difficoltà.

Questa storia,  commovente, indica la voglia di vivere di una piccola bambina che ha già dovuto lottare come una grande guerriera.

Credo che questa voglia di farcela, questa forza acquisita, saranno il tratto del carattere in più che farà la differenza nella sua vita.

Auguri, piccola Demetra.

(felice)
Titolo: Re: Gaia, diciannove marzo ...
Inserito da: Elena MeM - 26 Dicembre 2015, 17:16:43 PM
Io credo nel significato profondo ed intrinseco delle parole.
Anche se so che a volte certe differenze sono solo nella mia testa.
Nella mia testa le due parole padre e papà sono profondamente diverse.
Io non ho mai chiamato, raccontato o detto "padre".
Io, quando parlo di lui, ho sempre detto, dico e sempre dirò "papà".
E, se devo dirla tutta, per confermare il bene che gli voglio e per amore per il papà che è, aggiungo articolo e aggettivo possessivo.
Lo stesso vale per la mia mamma!

"Mio padre" e "mia madre" sa di distacco.
"Mio papà" e "mia mamma" sa di affetto, di legame, di famiglia.
"Il mio papà" e "la mia mamma" sa di affetto, di legame, di unicità.
"Il mio papà" e "la mia mamma", sa di protezione e, per quel che mi riguarda, articolo e aggettivo possessivo sono un modo per dire loro (o a chi parlo di loro) che per me sono unici, che non avrei potuto immaginare o chiedere due genitori migliori.

Il mio papà e la mia mamma, a differenza di Riccardo Rossi, non mi hanno mai detto "dietro di te ci troverai sempre".
Il mio papà e la mia mamma sono sempre stati, sono e sempre saranno di fianco a me.
Perciò si arriva a "il mio Papy" e "la mia Mamy" (maiuscoli) che sa di orgoglio, di numeri uno, di super eroi! :-)

Sono una ragazza fortunata!!  ;)
Titolo: Re: Gaia, diciannove marzo ...
Inserito da: Elena MeM - 28 Dicembre 2015, 10:17:49 AM
Una canzone (per me un capolavoro) per Adelmo Cervi.
Un'immaginaria e commovente dedica da un papà al proprio figlio.



Oggi, 72 anni fa.
Titolo: Re: Gaia, diciannove marzo ...
Inserito da: Ludo - 28 Dicembre 2015, 10:18:59 AM
Citazione da: Elena MeM - 28 Dicembre 2015, 10:17:49 AM
Una canzone (per me un capolavoro) per Adelmo Cervi.
Un'immaginaria e commovente dedica da un papà al proprio figlio.



Oggi, 72 anni fa.


;)
Titolo: Re: Gaia, diciannove marzo ...
Inserito da: Elena MeM - 28 Dicembre 2015, 10:25:56 AM
Grazie Ludo!  :)
Tutte le volte mi dimentico come si faccia!  (stupid)

(abbraccio) (felice)
Titolo: Re: Gaia, diciannove marzo ...
Inserito da: Skassamakkinen - 28 Dicembre 2015, 11:09:10 AM
Citazione da: pulcino - 14 Dicembre 2015, 00:51:24 AM
Mio padre l'ho baciato poche volte perchè allora non si usava anzi...... soltanto negli ultimi anni di vita quando si era ammorbidito un poco.

(abbraccio)

Io, forse, sono arrivato qualche anno dopo ma la situazione era (è)più o meno la stessa.
Mio padre - nei miei discorsi - è sempre stato "Quello là".
Mia madre, invece, "Glo" (si chiamava Gloria, era più rapido..)
Titolo: Re: Gaia, diciannove marzo ...
Inserito da: pulcino - 28 Dicembre 2015, 15:46:55 PM
Ragazzi rispetto, rispetto, rispetto per il proprio Papà.
Il Papà era il Comandante della baracca, era il primo ad uscire per andare a lavorare ed era L'ULTIMO a rientrare a casa.
Caro Skassamakkinen il Papà non era " quello là "

E con questo tipo di rispetto il  " tutto "  funzionava meglio di oggi.
Titolo: Re: Gaia, diciannove marzo ...
Inserito da: Elena MeM - 29 Dicembre 2015, 13:23:36 PM
Sì, però rispetto non significa affetto...... (nonso)
Titolo: Re: Gaia, diciannove marzo ...
Inserito da: Skassamakkinen - 29 Dicembre 2015, 13:34:40 PM
Hai ragione Pulcino, ma purtroppo quoto quanto scritto da Elena..  (nonso)

Solo adesso ci stiamo ritrovando, ma sempre con abissi ormai incolmabili da superare...
Titolo: Re: Gaia, diciannove marzo ...
Inserito da: Ludo - 29 Dicembre 2015, 13:37:06 PM
AFFETTO............facile da provare, difficile da dimostrare, è una brutta bestia, ...fa male , dentro ;)
Titolo: Re: Gaia, diciannove marzo ...
Inserito da: pulcino - 29 Dicembre 2015, 17:52:48 PM
Mio Padre me lo sono goduto sul finire della sua vita, ma io non avevo scavato abissi che, certamente, ora diventano incolmabili.
Goditi tuo Padre finchè ce l'hai, supera ostacoli, montagne, abissi, ecc. ecc. perchè, quando non ci sarà più, allora rimpiangerai tutto il tempo perduto e dirai " potevo fare questo, potevo fare quello, che stupido sono stato a intestardirmi "
Per radio ho sentito una poesia recitata in modo magistrale, ho scritto alla Redazione  e mi hanno promesso che me la manderanno, appena ne sarò in possesso la  sarà mia premura pubblicarla immediatamente.
E' un Papà che scrive al figlio.
Fa meditare molto. (vecchio)
A presto.
Titolo: Re: Gaia, diciannove marzo ...
Inserito da: Skassamakkinen - 29 Dicembre 2015, 19:31:29 PM
 :)

Pulcino, pulcino  guarda che io rifletto su quello che mi hai detto.
Sono cose belle e importanti.
Sono cose che sto cercando di fare adesso anche se mi costa una fatica del dibolo perché...

Ti ricordi il titolo di quel vecchio telefilm (..bruttino pure..)?

"Una famiglia...  Si fa per dire".  A casa mia era un po' così.

Un po' così m pero' mi ha insegnato ad ascoltare, stare zitto e cercare di imparare da quello che ho ascoltato.

Grazie Pulcino.
Titolo: Re: Gaia, diciannove marzo ...
Inserito da: Aspes - 30 Dicembre 2015, 21:32:59 PM
Alcune volte ho avuto un rapporto conflittuale, come spesso capita.

Da adolescente credo di avere esagerato, forse per dimostrare chissa' a chi che non ero da me.

Tutto si e' poi placato nell'eta' adulta.

Questo e' quanto avevo scritto subito dopo la sua scomparsa ...

" Faccio fatica a ricordarmelo giovane, cosi' come a fatica riesco a risentirne la voce.

Eppure e' sempre stato al mio fianco, vicino a me, vicino a noi.

Magari alcune volte erano piccole cose, altre volte invece erano cose piu' grandi, difficili, ma non si e' mai tirato indietro, e pur se la vita non e' stata generosa con lui, ha sempre affrontato ogni giorno in modo semplice, tranquillo, chiaro, proprio come quei quadri che amava dipingere.

Era una presenza silenziosa, che pero' riempiva gli spazi e dava tanta tranquillita', serenita'.

Anch'io, come tanti, spesso ho creduto che ci sarebbe stato per sempre, quasi a voler ignorarne la malattia, quasi a non voler vedere quel deperimento fisico e mentale che ogni giorno si acuiva.

Alla fine era stanco, credo enormemente stanco, eppure non ha mai smesso di sorridere, a noi, a chi lo circondava.

E lo ha fatto finche' i suoi occhi si sono chiusi senza piu' riaprirsi, tentando di parlare, di dirci qualcosa, con il dolore che si stava impadronendo di lui.

Non sono riuscito a capire cosa stava disperatamente tentando di dirmi.

La voce ormai non gli usciva piu', e mentre gli stringevo la mano gli ho solamente detto :
" Non preoccuparti, qualunque cosa sia, non preoccuparti ".

Solo allora ha posato il capo sul cuscino, chiudendo gli occhi, credo tranquillizzato da quelle mie parole.

Se ne e'andato in agosto, cosi' come i suoi tre fratelli che non aveva potuto conoscere, come suo padre.

Lo so che non serve a nulla, ma queste righe proprio gliele dovevo.

Sono solo una goccia nel mare rispetto a quanto ha fatto in tutta la sua vita.

Una vita che ora e' finita, ma che non e' passata invano "
Titolo: Re: Gaia, diciannove marzo ...
Inserito da: Dalfy - 30 Dicembre 2015, 22:12:38 PM
... (piango)
Titolo: Re: Gaia, diciannove marzo ...
Inserito da: pulcino - 30 Dicembre 2015, 23:52:31 PM
Un enorme sospiro e tantissimo rispetto e ammirazione per queste parole.
Non oso dire altro dopo il tuo scritto, caro Aspes.
Tanti auguri anche a té.
Titolo: Re: Gaia, diciannove marzo ...
Inserito da: Watson - 15 Gennaio 2016, 17:04:16 PM
Dicono (credo) che siano i libri a sceglierci quando una va alla loro ricerca, io personalmente non l'avrei comprato, ma a Natale l'ho ricevuto in regalo e così me lo sono letto.


Alla fine l'ho trovato interessante, anche se in alcuni punti mi pare troppo di parte, troppo autoreferenziale, ma alla fine posso dire che è una lettura da consigliare a chi ha avuto problemi con i propri genitori, a chi non ha compreso bene il loro ruolo e non li ha poi tanto amati


Walter Veltroni  Ciao


Qui la storia è tra un figlio e suo padre che non ha mai conosciuto per il fatto che è mancato quando lui aveva solo un anno di vita ed è l'incontro in una giornata d'agosto (il 15) mentre il cielo si annuvola e si colora di un arancio/rosso mai visto.

E' una bella lettura e tocca (alla fine) chi invece ha perso il proprio genitore, ma questo è solo un mio parere personale


Per Aspes, nel libro parla del parco dei daini a Villa Borghese come di un luogo per l'autore davvero interessante, non volgio andare in OT, ma tu se ci sei mai stato come lo descriversti  (abbraccio)
Titolo: Re: Gaia, diciannove marzo ...
Inserito da: Aspes - 15 Gennaio 2016, 18:59:14 PM
Pensa Toni, a Villa Borghese non sono mai stato.

Mi riprometto di andarci, poi ti diro'.
Titolo: Re: Gaia, diciannove marzo ...
Inserito da: pulcino - 16 Gennaio 2016, 00:42:50 AM
Io ho vissuto per un anno a Roma e devo dire che Villa Borghese è meravigliosa, dall'alto al Pincio, che si affaccia su piazza del Popolo, vedi tutta Roma dall'alto, ma soprattutto vedi " Er Cupolone " come viene chiamato dai Romani "San Pietro".
Praticamente si entra da P.zza del Popolo, tramite la scalinata sali al Pincio e si percorre tutto il grandissimo e meraviglioso parco dove c'è la casa dell'orologio che va con l'acqua, e si  esce a Via Veneto.
E' qualcosa di stupendo.
Roma è unica ed irripetibile. (su) (su)
Detto da un " Padano "......................