(http://innocentievasioni.blog.kataweb.it/files/2008/02/yoshimoto_corposatutto.jpg)
DEL VIAGGIARE: GLI INCONTRI
Quando (E)vado col la mia 2CV o Furgonetta che sia, è tutto un continuo lento e talvolta improvviso apparire, uno sfuocarsi ingrandendosi velocemente ai lati dell’auto, dissolversi sfumando nel retrovisore, per poi sparire nel vetro posteriore in un orizzonte contrario.
C’è un altro paesaggio, altrettanto incombente ma ancor più pulsante: quello Umano.
Le persone che incontri durante un viaggio lasciano segni diversi, e spesso qualche cicatrice, più o meno grande, per le cose non dette, per i troppo pochi bicchieri non condivisi, per i sentimenti provati e gli affetti vissuti in un divenire che si arresta,.
E’ nel tempo che poi questi sentimenti lentamente sedimentano quasi a fondersi in un unico ricordo, un confuso paesaggio senza distinzione fra umano e natura.
Questo, forse, è il profondo sentire del viaggio.
In queste piovose giornate la lettura fa la grande nel occupare le mie ore libere. La Yoscimoto mi parla del suo fluttuare dei sentimenti ritrovandoseli vissuti anche fisicamente nel corpo. E con questo particolare punto di auto-ossevazione si descrive nel suo viversi negli incontri durante “il viaggio”.[/color][/i]
BANANA YOSHIMOTO
Il corpo sa tutto
Pagina 57
…La sensazione di quando si è costretti a separarsi da qualcosa o qualcuno che ha una sua piccola importanza... per esempio quando durante un viaggio si incontra una persona con cui si crea una certa simpatia reciproca, e improvvisamente, che sia uomo o donna, ci si fa amicizia.
Il legame non è forte al punto da diventare amanti o amici intimi, ma è qualcuno con cui c'è molto feeling, o qualcuno che vive in un posto molto lontano da noi e che, se non avessimo incontrato per caso in quell'occasione, non avremmo mai conosciuto.
Dopo avere incontrato questa persona, siccome la nostra destinazione è la stessa, decidiamo di passare insieme quella settimana, e poi facciamo tutto insieme, dal mangiare al visitare i posti, dormiamo nello stesso albergo, andiamo avanti e indietro dalle rispettive stanze, ridiamo, nasce qualche piccolo malumore, e poiché la prossima destinazione è diversa, una mattina ci separiamo... ecco, era una sensazione simile.
E anche se non è che quella persona ci piaccia in modo così particolare, pensiamo: “Be', ci vedremo ancora”, e facciamo insieme colazione per l'ultima volta.
Da quel momento tra noi e lei comincia a infiltrarsi una indefinibile malinconia.
Ci scambiamo indirizzo e numero di telefono, la accompagniamo .. e la salutiamo agitando la mano.
Poi, quando cominciamo a camminare da soli, ce ne accorgiamo di colpo. Di essere sopraffatti dalla malinconia.
Sappiamo che probabilmente non vedremo più quella persona in quello stesso posto, e forse non viaggeremo mai più insieme.
Anche se dovessimo incontrarla, non ritroveremmo il compagno di viaggio con cui, fino a un giorno prima, ci eravamo rotolati a terra dal ridere.
Ma forse addirittura non la vedremo mai più, quella persona, anche se solo fino a un attimo prima era lì, e potevamo toccarla.
In quel momento per la prima volta tutti i ricordi del viaggio acquistano una luce particolare, e conosciamo lo scorrere del tempo in tutta la sua crudeltà e fugacità.
Anche l'altro forse in quello stesso momento è sopraffatto dalla stessa malinconia, quella persona che adesso vorremmo disperatamente vedere, più di qualunque fidanzato, amico del cuore, familiare.
Eppure basteranno poche ore e ci si dimenticherà a vicenda, l'immagine dell'altro sbiadirà, e comincerà un nuovo domani.
Ed è proprio questa la cosa più triste.
permessi & consensi con la zia non servono (su)
è una foto trovata in rete e qui, mi sembra davvero un bel posto per metterla,
bravo.
ora ve ne metto un'altra. spero le piaccia.
(http://www.traveldudes.org/sites/default/files/dcc48b7e78918f5c_shutterstock_154420184-xxxlarge_2x.jpg)
non dirmi quanti anni hai o quanto sei educato o colto.
dimmi dove hai viaggiato....
maometto