News:


Non riuscite a postare perchè avete perso la password e/o avete problemi con il computer ....
CONTATTATECI


Italia : il nostro Paese

Aperto da Gibson, 19 Novembre 2008, 14:29:01 PM

« precedente - successivo »

Pier Le Blanc


Ciao Claudyane6, hai fatto bene a inserire questo filmato che inverte un po' la tendenza di questo topic che fa da specchio più ai difetti che ai pregi del nostro paese. E' giusto riequilibrare un po' le  cose anche perché, purtroppo, lamentarsi non è sufficiente.

Berlusconi ha detto: "Non ho mai visto un pessimista  diventare ricco!" e credo che, almeno in questo, non gli si possa dare torto.
Tuttavia la situazione del nostro paese non è riconducibile a una specie di tifo tra fazioni del SI o del NO, tra ottimisti di professione o pessimisti incalliti.

Anche Salvini ci ricorda spesso come siamo il paese con le menti più brillanti e la storia più fulgida. Noi abbiamo gli artisti più geniali e i cervelli imprenditoriali più abili, noi siamo il paese di Dante e di Leonardo e di ogni altra eccellenza che il mondo ci invidia.

Peccato che poi queste pregevoli virtù e premesse non si traducano in buon esempio per l'oggi. Se non ce la facciamo dopo aver avuto i supercitati  campioni, allora cosa faremmo se non avessi avuto cotanti padri.?

Come mai siamo il fanalino di coda in termini di laureati in Europa e battiamo ogni record in termini di femminicidi ? (100 all'anno di media). Come mai i nostri ragazzi, cervelli da medaglia, se la filano all'estero?

La Gabanelli, per anni, ha denunciato misfatti e corruzioni, le Iene lo fanno tutt'ora e nulla hanno prodotto se non una generale indignazione che sfocia nel nulla di fatto. Per questo molti si indignano dell'indignazione altrui e, pur avendo una certa ragione, non vanno anche loro oltre questo sterile logica.

Rimane a disposizione il "chi se ne fotte"  che tanto incentiva la politica di chi, nascondendo la polvere sotto il tappeto, prospera  sbandierando un ottimismo di maniera tanto per non decidere nulla e oscurare la prospettiva di un reale cambiamento.

"Non c'è nulla come la fretta che faccia perdere tempo"
"Non rompere le scatole a chi è felice"

BH61

Pier.. per quello che può valere ti faccio i complimenti x il post.  Analisi lucida , precisa e concisa.
L' avversità è l' opportunità della Virtù

COIO3

tuttavia..., peccato..., come mai?..., a me sembra che ti stia lamentndo anche tu (??) senza contare che questo è un pianeta e nessuno diventa ricco se non a scapito di chi lo abita (dai virus ai sapiens) e dante e leonardo non sono mai stati italiani.

se poi aggiungi che bh61 prende per analisi il tuo sconforto capisci bene che è difficile commentare...


questa è una analisi... https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/07/14/disuguaglianze-ecco-perche-chi-e-svantaggiato-non-si-ribella-e-i-dominanti-si-convincono-di-meritare-i-privilegi/5309503/
Whatever Works ;)

Pier Le Blanc


Eppure, a quanto pare, un "commentino" l'hai fatto anche tu.

Forse hai ragione, pur coltivando l'ambizione di favorire lo spirito dell'autocritica, faccio semplicemente parte di quel coro che alimenta il piagnisteo generale.

Sugli eccelsi, fossi al tuo posto, non darei troppo credito ai professori che non considerano italiani i nati prima del 1861.
Leonardo e Dante Alighieri erano italiani, lo dicono i nomi stessi.

In quanto all'articolo del Fatto Quotidiano, grazie per il link. Fa sempre piacere leggere un'analisi "come si deve".

(felice)

"Non c'è nulla come la fretta che faccia perdere tempo"
"Non rompere le scatole a chi è felice"

BH61

Ciao Coio. Non ho sinceramente capito il tuo commento. Il mio post era rivolto a Pier x dire che sottoscrivo in toto la "fotografia" (spero il termine sia più gradito) che ha fatto dell'Italia. O comunque di quello che sono diventati gli Italiani. L ' articolo che hai citato con un copia incolla, è L' opinione di uno dei tanti Psicologi /Economisti che prima hanno voluto e tifato per la Globalizzazione, ed oggi si scagliano contro il Neoliberismo che ne è uno dei frutti principali. Sicuramente Liberismo o Neoliberismo non sono ricette economiche esenti da difetti.. ma la cura e l'alternativa sarebbero combattere l'individualismo e promuovere il bene comune? Non ti viene in mente niente sentendo questi ragionamenti? Qualcosa se si chiama Marxismo o Comunismo?...  Su Dante e Leonardo e sul fatto che non vanno considerati Italiani taccio.. è meglio. Comunque x me finisce qui... parlare di queste cose su un forum di 2cv è fuori luogo e comunque non mi interessa. Passavo per caso. ogni tanto leggo e non ho nemmeno ancora una 2cv. Senza polemiche. Un saluto a Tutti. Beppe
L' avversità è l' opportunità della Virtù

COIO3

sono sconfortato anche io, pier, è naturale che faccia commenti, sconfortato per le laceranti divisioni che affliggono il nostro paese, non solo tra ceti sociali diversi ma addirittura tra le diverse generazioni.

avrai notato anche tu che quelli che 'se ne fottono' oggi sono gli stessi che solo un anno fa 'ci vergognamo di essere italiani'. è lecito domandarsi com'è possibile tutta questa indignazione in così poco tempo, manco fosse passata la morte nera a falcidiare metà della popolazione.

poi mi viene in mente che tutta questa ostentata indignazione è manovrata ad arte da quattro politicanti che si son visti togliere di mano le leve del potere, discorsi inutili buoni per una sparuta minoranza di fidelizzati che aspettano il mertedi sera come fosse il clou della settimana, mentre gli altri cinquantotto milioni di italiani sono in tutt'altre faccende affaccendati, in poche parole se ne fottono, e, concedimelo, è sconfortante anche questo.

il link che segnalavo getta un poco di luce sul disinteresse generale, quasi totale, che la gente comune nutre riguardo la cosa pubblica e l'interesse collettivo.

nella sterminata selva di articoli giornalistici che spacciano opinioni per fatti concreti, quello segnalato è il tipo di approfondimento che più mi interessa.

ti ringrazio per non avere declassato il mio link a livello di copy and paste (lingua)

quanto agli eccelsi... non ho mai creduto all' appartenenza geografica, piuttosto a quella sociale e culturale.

ma se anche avessi torto, la galleria della variante di valico è piena di cemento spompato e rischia di crollare prima dell'inaugurazione.

la nostra classe dirigente si arrubba i soldi del cemento... leonardo mio sputame 'n faccia.

Whatever Works ;)

Watson

La notizia è di oggi, Banksy non è più indagato per imbrattamento e deturpazione del muro di un palazzo veneziano, perche quel disegno é ritenuto un'opera d'arte,

anzi ora questo edificio ha aumentato il suo valore  (sorpreso)






W la vita

"non postare" è un pregio se ci si accorge di non avere nulla da dire, ma non tutti se ne accorgono. [Magomerlino]  La vita dura poco, se non giochiamo ora...  Watson nel cuore Gaia felicemente... tra i piedi

mario55

Oggi è, ancora per pochi minuti, Venerdì 13 Dicembre.

Brutta giornata, brutti ricordi di un brutto giorno di 50 anni fa.

Ricordo che ero a letto, avevo l'influenza, stavo ascoltando la radiolina a transistor, come si diceva a quei tempi, quando sentii quella notizia che diceva che a Milano era scoppiata una bomba dentro una banca.

Poi i ricordi di spostano nei giorni, nei mesi e negli anni successivi, ed è brutto capire che sei cittadino di uno Stato dove una parte dei suoi uomini delle istituzioni e dei politici coprono ed aiutano l'eversione nera dei neofascisti che vogliono sovvertire quello stesso Stato.

Per questo è giusto ricordare quel tragico giorno, che possiamo dire sia stato l'inizio dapprima della Strategia della Tensione che poi ha generato gli Anni di Piombo.

Buona notte

Mario55
Mario da Bientina, con la sua DS 21 Confort

"non ti curar di loro, ma guarda e passa"

mario55


Oggi è, ancora per pochi minuti, Giovedì 12 Dicembre.

Brutta giornata, brutti ricordi di un brutto giorno di 50 anni fa.

Ricordo che ero a letto, avevo l'influenza, stavo ascoltando la radiolina a transistor, come si diceva a quei tempi, quando sentii quella notizia che diceva che a Milano era scoppiata una bomba dentro una banca.

Poi i ricordi di spostano nei giorni, nei mesi e negli anni successivi, ed è brutto capire che sei cittadino di uno Stato dove una parte dei suoi uomini delle istituzioni e dei politici coprono ed aiutano l'eversione nera dei neofascisti che vogliono sovvertire quello stesso Stato.

Per questo è giusto ricordare quel tragico giorno, che possiamo dire sia stato l'inizio dapprima della Strategia della Tensione che poi ha generato gli Anni di Piombo.

Buona notte

Mario55

PS ho fatto una correzione di data al post precedente
Mario da Bientina, con la sua DS 21 Confort

"non ti curar di loro, ma guarda e passa"

claudyane6

 (su)
ieri sera su RAI1 un docufilm sull'argomento, purtroppo ne ho potuto vedere solo qualche spezzone, mi è sembrato molto accurato

SCARABEO

Pensa, io, ed era proprio un venerdì 13 dicembre, mi sono sposato.  (stupid)
www.citroen.page.tl  -  Ottimista è colui che vede nella grandine l'inizio di un grande Mojito - Franco

oxi883

Tu pensa, io invece era proprio un venerdi' 13 dicembre di una quindicina di anni fa che decisi di chiudere il conto in banca e iniziai a mettere i soldi sotto il matarasso........troppi rischi (stupid)

Watson

(police1) oxi883, attento ai topi..... di solito preferiscono i materassi con sotto il denaro, neh  (stupid) :P


Piazza Fontana non me la ricordo, ero troppo piccolo per capirne qualcosa e poi con quello che è successo dopo non c'è stato tempo di riflettere su quella strage  (nonso)




Anche di Pinelli non ricordo nulla, però so che nei paesi dell'est europa e forse anche da noi, molta gente cadeva dalle finestre aperte nelle questure, probabilmente si dimenticavano di chiuderle  (muro)


Fra altri 20 anni, ma forse anche meno nessuno si ricorderà più nulla e allora potremo ricominciare da capo, giusto per ricordare in futuro di cosa sono in grado di fare le persone ai loro simili  >:(
W la vita

"non postare" è un pregio se ci si accorge di non avere nulla da dire, ma non tutti se ne accorgono. [Magomerlino]  La vita dura poco, se non giochiamo ora...  Watson nel cuore Gaia felicemente... tra i piedi

claudyane6

Toni, pensa che molti non ricordano quello che è successo prima del '45 e ripetono gli stessi errori  (stupid) (muro) (muro) (muro)

10nico

Eh sì, ripetono gli stessi errori!  (stupid)

https://www.youtube.com/watch?v=wAuyX_Ve4dw

"La maledizione degli uomini è che essi dimenticano"
Chiamatemi Micky

Love long and prosper

jojo54

 (felice) (felice)





questo è stato il nostro slogan

un piccolo gruppo di 9 eroi ""io compreso "" hanno vinto contro il colosso Carrefour e la giunta comunale ""sinistra"" sua complice

cioè ,,in breve ,,, la giunta sinistra del comune di Thiene,, ha concesso con sotterfugi vari il raddoppio edilizio al carrefour ""che a noi non c'è ne fregava ,,ma prevedeva che l'uscita del traffico compreso quello della statale che arriva da Vicenza ,passasse per la tranquilla zona residenziale dove abitiamo ,,con intasamenti e colonne d'auto in tutte le ore del giorno ,

insomma dopo varie proteste in comune,,che neanche ci ascoltavano ,,abbiamo iniziato con raccolta firme piu di 1000 e volantinaggio e un corteo dal quartiere fino in centro,, con quasi minacce velate da parte del comune ,,ci siamo autotassati ,,,poi ci hanno chiesto i commercianti del centro di unirci a loro contro l'ampliamento ,,siamo stati avvicinati da ""udite udite""CasaPound che ci ha messo a disposizione anche un loro avvocato ,,poi il M5stelle ,,con una ragazza molto preparata in ricorsi e infine la Leganord ,,che forse ha dato quel qualcosa in più

è abbiamo vinto ,,l'ampliamento e la nuova strada è stata bloccata dalla provincia all'unanimità,,il quartiere per ora respirerà tranquillo,,,forse ci sarà qualche ricorso ,,ma intanto c'è l'abbiamo fatta

e domani sera si festeggia  (urra) (urra) (birra) (birra) (bevuta) (bevuta)

chi volesse leggere qualcosa in merito ,,su Thiene online ci sono vari articoli """e non lasciatevi impietosire dal sindaco che conosco bene,,,è anche un amico ,,per modo di dire""

Ho speso molti dei miei soldi in alcool, belle ragazze e auto veloci .....gli altri li ho sperperati (GEORGE BEST)
Si vive una volta sola!!,sbagliato!!,,si vive tutti i giorni ,,si muore una volta sola!!

topo

un po di fiducia per il nostro futuro  (felice) (felice)




grazie a Paolon  ;D ;D ;D
...eppur si muove!!!

mario55

se questo è il Presidente di confindustria siamo messi proprio bene  ;D
citrulli ne conosco parecchi, ma questo li batte tutti  (appl)

mario55 (guid)
Mario da Bientina, con la sua DS 21 Confort

"non ti curar di loro, ma guarda e passa"

topo

aldilà di chi sia, presidente o nessuno il concetto è la cosa importante  ;D

ed è di una verità assoluta  (appl)

(felice)
...eppur si muove!!!

Aspes

in effetti nel suo discorso ha ragione ...

direi di piu' ... e cioe' che l'italiano, una volta che gli dici di uscire da quella porta, gia' guarda in giro per vedere se c'e' un altro modo di uscire  ...  (muoio) (muoio)
Siamo qualcosa che non resta, frasi vuote nelle testa,
e il cuore di simboli pieno.

oxi883

.........e magari se nn c'è se la costruisce piu' comoda  ;D ;D ;D

Paolon

Siamo qui, col virus che torna alle nostre porte, con la consapevolezza che inquinamento e distruzione del nostro habitat causino danni irreversibili per la salute, per la vita e per il futuro;
assistiamo inebetiti alla furia distruttrice della natura (così dicono i Tg...), notando come il territorio sia ormai talmente devastato e cementificato che basta una pioggia per creare danni.
Non inserendo nei danni neanche le opere pubbliche fatte a ciufolo, le case lasciate costruire vicino ai fiumi (ne ho vista una abbattuta dalla piena in tv e mi sono chiesto come fosse possibile), la manutenzione sconosciuta del nostro patrimonio diffuso.

Poi mi appare chiaro il concetto: ogni anno, a ogni alluvione, a ogni crollo, a ogni disastro tristemente annunciato, tutti a piangere e a fare analisi.
Poi niente.
I media zelanti nell'emergenza, tornano ad appisolarsi.
I boschi che dovrebbero evitare alla montagna di franare a valle, come recentemente ad Abbadia San Salvatore, continuano a venir giù per fare pellet,
i fiumi continuano a essere irreggimentati diventando canali di acqua veloce tipo Acquafan,
le aree di esondazione cementificate (dagli uomini...), trasformate in zone industriali, stadi di calcio e altre invenzioni folli e speculative,
mentre le industrie nocive continuano a fiorire, i fumi tossici a inquinare l'aria, i concimi chimici feroci a distruggere la terra.

Perché?
Qui entra in campo la politica, cioè la gestione della polis da parte di tutti noi e non la delega a paraculetti che agiscono al soldo dei signori del profitto facile. 

La politica è fatta di cose semplici:
si deve scegliere da che parte stare.
Se da quella del Partito trasversale del cemento o da quella del territorio, del futuro e della salvaguardia del paesaggio come fatto culturale.
Se dalla parte di una crescita insensata e fuori dalla storia o da quella del principio di precauzione che dovrebbe farci capire che serve mettere in sicurezza i territori, le case, le scuole.

Come dice il contadino-scrittore Nazzareno Battaglini: o di qua o di là,
o mangi mele lucide e tutte uguali piene di inquinanti chimici, accettando una cultura del profitto a danno della salute,
oppure prendi coscienza e agisci.
Come?
Ognuno come può, con gli strumenti che ha.
E il primo modo è comprendere, informarsi, fare della conoscenza un'arma e non una spilletta da esibire in società.

Per noi che viviamo di paesaggio, di comunità che abita in modo sano il territorio, non dovrebbero esserci dubbi.

Dovremmo difenderci dagli assalti furiosi, mediatici e politici del decisionismo al servizio degli interessi privati forti, scegliendo un futuro praticabile per tutti, quindi scegliendo l'interesse generale.

Per farlo dobbiamo anche difenderci dalle vittime sacrificali del sistema, dal gregge dei non pensanti, cioè da quell'insieme di persone mediaticamente influenzate da tutti i tipi di influencer che, con arroganza individualista, rivendica le proprie scelte conformiste.
Senza capire il perché, che cosa è in gioco, se un piatto di lenticchie o il futuro dei figli.

Tags: Abitat salute
Antonio Cipriani
FORUM:ormai parte della "Nostra Storia"
Tenerlo in vita, scrivere, collaborare, è anche dire"grazie" a chi lo ha progettato, realizzato, migliorato, difeso in tutti questi anni

SCARABEO

Io, invece, saltello un po' di là e un po' di qua.
Spesso cerco di usare il buon senso e fatico a schierarmi in maniera univoca e bieca da un lato o dall'altro.
Sarò strano ?  (nonso)
www.citroen.page.tl  -  Ottimista è colui che vede nella grandine l'inizio di un grande Mojito - Franco

Paolon


Un monumento a chi,
in questo periodo tremendo,
ha dato spazio a sensibilità e umanità

e ci fa ricordare
cosa conta veramente nella vita,
anche se
semplicemente
    un abbraccio



https://video.repubblica.it/dossier/coronavirus-wuhan-2020/la-stanza-degli-abbracci-in-una-casa-di-riposo-italiana-dopo-sei-mesi-torna-il-sorriso/371004/371612
FORUM:ormai parte della "Nostra Storia"
Tenerlo in vita, scrivere, collaborare, è anche dire"grazie" a chi lo ha progettato, realizzato, migliorato, difeso in tutti questi anni

Paolon

Quando le donne parlano della violenza che subiscono,
solo loro sanno da dove cominciare a raccontarla.

Uno schiaffo, un calcio o una morte sono violenza: nessuno lo mette in discussione.
Ma la violenza non comincia da quei gesti.
È una cultura e attraversa tutti i contesti della vita di una donna.

Comincia con le parole, anche quelle apparentemente innocue,
quelle con cui vieni cresciuta,
che ti senti ripetere dalle scuole elementari fino all'università,
quelle che ti gridano per strada dai marciapiedi,
quelle che usano per denigrarti
e quelle per farti stare zitta.

Continua con il controllo,
quando ti dicono come devi vestirti, truccarti,
dove puoi o non puoi andare,
chi devi o non devi vedere,
che scelte puoi fare per essere gradita e gradevole
e quali invece no, anche se vorresti farle.

Funziona quando ti fanno credere che certi percorsi di studio o di lavoro non siano adatti a te,
perché poco femminili.

Ti lavora accanto tutte le volte che ti chiamano "ragazza",
mentre ai tuoi colleghi spetta il titolo di studio, cancellando la tua professionalità.

Viene agita col sorriso quando al lavoro chiamano tutti per cognome e te per nome,
negandoti l'identità sociale.

La si esercita ogni volta che ti rifiutano la possibilità di usare il titolo professionale
declinato secondo il tuo genere,
insinuando che una donna non possa essere competente.

La ribadiscono con le parole
ogni volta che pensano di poterti ridurre al tuo corpo e giudicarti da quello.

È violenza ogni volta che ti trasformano da persona in funzione,
affermando che tu non possa essere altro che la mamma o la moglie di qualcuno.

È violenza ogni volta che ti fanno scomparire dai contesti in cui potresti esprimerti con autorevolezza.

È violenza quando non chiedono il tuo consenso per toccarti,
fare allusioni sessuali o mandarti messaggi privati,
   ma lo è anche quando ti pagano meno di un uomo che fa il tuo stesso lavoro.

È violenza quando ti dicono che sei troppo giovane per essere presa sul serio,
troppo vecchia per essere ancora ascoltata,
troppo svestita per essere credibile,
troppo poco per essere desiderabile.

È violenza ogni volta che fai notare che queste cose sono violenza
e ti chiedono
se hai il ciclo, se scopi abbastanza, e fatti una risata, non capisci neanche una battuta, non farne una tragedia, perché sei così acida, sorridi dai, che il broncio ti invecchia.

Quando arriva lo schiaffo,
tutto il resto è già successo

  e tante donne in questi giorni hanno deciso di raccontarcelo.
Le testimonianze, raccolte in un video, sono sul sito di Repubblica.


Michela Murgia lancia
#permeviolenzaè -
Parole, gesti, divieti: ecco quello che le donne non sopportano più


https://video.repubblica.it/dossier/sempre25novembre/permeviolenzae-parole-gesti-divieti-ecco-quello-che-le-donne-non-sopportano-piu/371717/372322


FORUM:ormai parte della "Nostra Storia"
Tenerlo in vita, scrivere, collaborare, è anche dire"grazie" a chi lo ha progettato, realizzato, migliorato, difeso in tutti questi anni

claudyane6

testo di un brano recente:


Testo
Amore mio ti aspetto sempre
E mai un'attesa è stata vana
Del resto non mi importa niente
Se questa notte ancora chiama
Se serve per sfiorarci ancora
Nessun rimpianto dura una vita intera
La nostra storia è complicata
Dicono si può sbagliare
Questa città si è illuminata
Quando ci ha visti lì a parlare
C'è chi si stringe, chi si perde
Comunque vada resto tua per sempre
Tanto resto tua per sempre

Non so mentire al cuore mio
Ogni volta è facile scappare via
L'amore a volte è una bugia
Comunque vada resto tua
Resto tua
Se cercherai chi sono stata
Ritroverai chi sono adesso
In questo viaggio sono andata
Se siamo qui ci sarà un senso
Vedrai che il tempo non ci prende
Comunque vada resto tua per sempre
Tanto resto tua per sempre
Non so mentire al cuore mio
Ogni volta è facile scappare via
L'amore a volte è una bugia
Comunque vada resto tua
Resto tua

Amore mio ti aspetto sempre
E mai un'attesa è stata vana
Vedrai che il tempo non ci prende
Comunque vada resto tua per sempre
Tanto resto tua per sempre

Non so mentire al cuore mio
Ogni volta è facile scappare via
L'amore a volte è una bugia
Un solo attimo e sono tua per sempre
Conosci bene il nome mio
E che importa
Se le promesse sono eterne
Se non ci credi non fa niente
Comunque vada resto tua
Comunque vada resto tua



ed è cantata da una donna.......

poi qualcuno la prende in parola ed agisce di conseguenza, purtroppo

Paolon

FORUM:ormai parte della "Nostra Storia"
Tenerlo in vita, scrivere, collaborare, è anche dire"grazie" a chi lo ha progettato, realizzato, migliorato, difeso in tutti questi anni

Paolon

FORUM:ormai parte della "Nostra Storia"
Tenerlo in vita, scrivere, collaborare, è anche dire"grazie" a chi lo ha progettato, realizzato, migliorato, difeso in tutti questi anni

Paolon




Indagine sul successo dell'umarell
La storia del termine inizia con un blog dei primi anni Duemila e finisce con l'inserimento nell'edizione 2021 del dizionario Zanichelli.
di Andrea Beltrama 23 Dicembre 2020


Iniziò con un blog dei primi anni Duemila: dominio Splinder, grafica rustica, contenuti più faceti che seri.
È finita con l'inserimento nell'edizione 2021 del dizionario Zanichelli, che a partire dall'anno prossimo includerà anche la definizione umarell:
"pensionato che si aggira, per lo più con le mani dietro la schiena, presso i cantieri di lavoro, controllando, facendo domande, dando suggerimenti o criticando le attività che vi si svolgono".

.. Originariamente usata in Bolognese col significato generico di "omarello, uomo piccolo", acquisì la sua accezione più specifica quando Masotti intuì le potenzialità del web — ai tempi ancora oggetto semi-misterioso — lanciando un progetto tanto elementare quanto geniale: invitò i suoi lettori a mandargli fotografie di anziani assorti nell'osservazione dei cantieri, gli umarell appunto, che lui avrebbe prontamente pubblicato.

A volte da soli, a volte in gruppo.
Ma tutti divorati dalla morbosa, fanciullesca curiosità verso i lavori in corso, che sarebbe poi diventata l'inconfondibile marchio di fabbrica della categoria.
«Sono tanti, vivono in mezzo a noi, ci osservano e noi osserviamo loro», recitava il motto del progetto.
E a quindici anni di distanza, l'affermazione non potrebbe essere più vera.

Quelle immagini un po' sgranate scandirono i primi passi di un successo inarrestabile.
A partire dal marzo 2005, data di fondazione del blog, agli umarell sono stati dedicati libri, piazze, calendari, oltre che una canzone di Fabio Concato.

La popolarità del fenomeno non è sfuggita nemmeno al mondo delle multinazionali, come mostrato dalla campagna pubblicitaria lanciata da Burger King Italia nel 2016.
Una videostoria di 2 minuti con protagonisti cinque pensionati che rappresentavano al meglio la categoria: scappavano dalla moglie, manovravano escavatori e si lamentavano a oltranza dei lavori, prima di godersi con serenità l'hamburger che premiava le loro fatiche.
A quel punto, come suggerito dall'ambientazione del video e dagli accenti dei protagonisti, la radice bolognese si era ormai persa: da espressione regionale, il termine umarell era ormai elemento del lessico italiano.

E mentre anche il mondo anglosassone ha recentemente mostrato un certo interesse nei confronti della parola, l'espressione sta continuando a diffondersi.
Affascinandoci, divertendoci, ma pure spingendoci a fare i conti con una domanda non semplice.

Perché la categoria degli umarell ha avuto così presa sulla nostra lingua e sul nostro immaginario?

Come spesso accade con l'evoluzione delle parole, ci si muove in un mondo dominato in buona parte dal caso. Proprio come continuiamo a non avere una spiegazione convincente di come un'espressione come resilienza sia arrivata ad avere una popolarità così sconvolgente, anche l'ascesa degli umarells nasconde una componente di mistero.
Come ha fatto un regionalismo uscito dal nulla — senza alle spalle alcuna tradizione letteraria, cinematografica o sportiva — a diventare così virale?

Perchè proprio gli umarell, e non una qualsiasi delle idee che ci passano per la mente?
Se una piena comprensione razionale degli eventi rischia di essere uno sforzo velleitario, ci sono però alcuni indizi importanti.
A partire dall'aspetto sonoro, che, senza che noi ce ne accorgiamo, spesso influisce sul potenziale comunicativo di un'espressione.
Interessante notare, ad esempio, che sia la u iniziale che la doppia l finale rientrano nella classe di suoni che, secondo gli psicologi e i linguisti che studiano il fonosimbolismo, vengono sistematicamente accostati a forme tondeggianti — e per estensione a qualcosa che percepiamo come innocuo, rassicurante, e in ultima analisi desiderabile.

Tutte caratteristiche che rappresentano le qualità essenziali degli umarell, e che sono invece meno istintive da associare fonicamente a possibili sinonimi come pensionato, anziano o vecchietto.
Senza dimenticare la consonante finale, rara da trovare in italiano, che crea le condizioni perfette per formare in maniera naturale il plurale anglofono umarells — un altro marchio di fabbrica dello spirito goliardico dell'espressione.
Eppure, per quanto affascinante, il suono della parola non può essere la chiave di tutto; se così fosse, basterebbe mettere insieme consonanti e vocali altamente evocative per creare a tavolino parole virali a piacimento. Obiettivo agognato da molti, ma che al momento resta materiale per una puntata di Black Mirror.


A un esame più attento, ci sono infatti almeno altri due ingredienti che possono aiutarci a capire meglio il successo del termine.
Il primo è che, come suggerito dalla definizione dello Zanichelli, la categoria di umarell è inscindibilmente ancorata ad azioni concrete, più che a caratteristiche astratte:
pattugliare il cantiere; ficcare il naso negli affari altrui; borbottare; aggirarsi con le mani dietro la schiena.
Elementi che rendono questi personaggi così vividi che ci sembra quasi di poterli toccare con mano, anche quando non siamo in loro presenza.
E che fanno degli umarell una categoria di tipo visuale, ancora prima che concettuale: i cui membri esistono, e possono essere raccontati, solo nella misura in cui vengono colti sul fatto, assorti nelle loro occupazioni tipiche.
E' stata proprio questa simbiosi con il fare — o perlomeno con il guardare — che ha reso possibile la proliferazione dal basso del termine, con una modalità del tutto singolare: quella di una sorta di bird watching umano, in cui persone da tutte le parti d'Italia si sono messe a scattare fotografie di umarell nel loro ambiente naturale, commentarle, e condividerle.
Prima, usando i blog come se fossero pagine di Instagram ante litteram, e poi sfruttando a pieno la forza dei social media — oltre a telefoni con fotocamere migliori.
E così, la corsa a documentare l'umarell ci ha portato a trovare un senso di esperienza condivisa attorno a un fenomeno che accomuna indistintamente ogni angolo d'Italia, ma si declina con sfumature diverse da località a località:
-dall'umarell di pianura, che si sposta tipicamente in bicicletta e frequenta assiduamente le feste dell'Unità,
-all'umarell marittimo che perlustra rocce e fondali, fino ad arrivare
-a quello metropolitano e altamente tecnologico, che usa le app per localizzare i cantieri in città.

L'effetto finale è stato quello di a dare un significato tutto nuovo a immagini che da sempre fanno parte del nostro quotidiano. Concedendoci anche il raro piacere di riscoprire le sfaccettature del nostro paese senza lo spettro di divisioni e campanilismi.

Se la carica visiva ha certamente facilitato il successo popolare del termine, l'affermazione dell'umarell deve però molto anche a quello che i linguisti chiamano il significato sociale del termine: il flusso di idee, associazioni, emozioni che vengono normalmente trasmesse da una parola, e che vanno al di là della sua definizione da vocabolario nuda e cruda.
Ogni volta che usiamo la parola umarell, infatti, non evochiamo solo la figura di un pensionato che guarda i cantieri, ma anche tutto quello che questa figura rappresenta: tra le altre cose, una vecchiaia attiva, sociale, forse un po' annoiata, ma fondamentalmente salubre.
Che prendiamo in giro con simpatia, ma rispettiamo profondamente.
E' proprio questa connotazione universalmente positiva, su cui ci troviamo tutti più o meno d'accordo, ad aver reso l'umarell qualcosa con cui ci immedesimiamo non solo facilmente, ma anche volentieri.
Non solo perchè ci ispira a ridere e scherzare, ma anche perchè ci distoglie da rappresentazioni della vecchiaia meno idealizzate, ugualmente vivide, e decisamente più inquietanti.

Come quella del pensionato magistralmente raccontato di Guccini nell'omonima canzone, ironicamente ambientata proprio a Bologna: un anziano sedentario, trincerato nel suo appartamento, le cui maniere cortesi e discrete non riescono a mascherare una profonda solitudine.
Magari più letteraria, ma certamente meno attraente della grintosa irriverenza di chi passa la giornata a osservare gli operai, e si permette pure di spiegare loro come fare il proprio lavoro.


FORUM:ormai parte della "Nostra Storia"
Tenerlo in vita, scrivere, collaborare, è anche dire"grazie" a chi lo ha progettato, realizzato, migliorato, difeso in tutti questi anni

m.real

 (felice) Su questo ultimo post di Paolon ,voglio proprio dire la mia.
Io sarò anche uno che legge poco ma la parola umarell, e la prima volta che la sento ,almeno qui dalle mie parti non l'ho mai sentita ,nel dialetto milanese se davanti a umarell ci metti una S diventa sumarell (somarello).
Seconda cosa ,sono ormai 5 anni che sono in pensione ,e di cantieri ne ho visti tanti ,e vi assicuro che come li vedo cambio srtada ,dopo 40 anni di lavoro ne ho talmente piene le scatole di lavoro che figuriamoci se mi metto a vedere il lavoro altrui .
Frequentando altri amici pensionati tutti la pensano come me ,come dicevo di cantieri ne ho visti tanti ,e non ho mai visto nessun pensionato li a curiosare .
Per me questa e una leggenda metropolitana bell e buona ,creata ad arte da qualcuno .
In questi anni sono stato anche in diversi paesi europei, e anche li nei vari cantieri che mi capitava di incontrare non c'era nessuno che curiosava.
Conoscendo questa cosa del pensionato  curiosone ,da un po di tempo a questa parte ho cominciato ad osservare meglio i cantieri e tranne gli operai che ci lavorano non ce nessun altro, quindi mi piacerebbe capire da dove e nata sta cosa.
in fondo al tunnel ce sempre una luce