a proposito di tenere la destra ai margini della carreggiata, un ricordino degli anni 90.
sempre lungo queste strade, d'estate, ricordo un anziano in sella a una vecchia bicicletta. teneva per quanto possibile la destra zigzagando sulla striscia bianca.
doveva essere stato un lavoratore del braccio, aveva tanta carne addosso ma poca tonicità, pedalava moscio e asfittico.
la bici era una rugginosa senza marca, la 'venti' si chiamava da queste parti, in riferimento, suppongo, al diametro delle ruote. noi ragazzi la indicavamo per nome di battesimo: 'la graziella', l'articolo senza la 'l' ed enfatizzando 'ella' finale.
suppongo l'anziano cicloamatore avesse speso la vita attiva alla guida di un camion e, per coerenza, avesse deciso di crepare sull'asfalto. il senso dell'equilibrio era l'unica cosa rimastagli funzionante, per quanto procedesse a tre kilometri l'ora anche in discesa riusciva comunque a non schiantarsi al suolo. nemmeno sudava più.
solo l'estate seguente era gia diventato un altro uomo: un vigoroso bastardo pieno di vita

aveva cambiato la bici, un carriaggio anni 50 pitturato a pennello, una acciaiosa 28 da donna, quelle con la canna piegata in basso così che pedalando la signora non si trovasse con la gonna al vento e la papera esposta all'indiscrezione.
pur senza rapporti al cambio spingeva in salita con l'ardore di un rapinatore in fuga, sudava come un porco così che la zazzera in fronte si alzava modellata dal vento all'uso spazzolone, come nelle foto dei giovani avanguardisti alle spedizioni punitive.
ridiventato 'uomo' nell'arco di una sola stagione, occupava il centro esatto del nastro d'asfalto e rispondeva alle sollecitazioni degli esasperati automobilisti con articolate e fantasiose bestemmie come solo i camionisti del regio esercito avevano imparato a elaborare, probabilmente ispirati dal martellante lavorio dei diesel senza precamera che gli stantuffavano sotto il sedile.
oggi lo ricordo così, fronte sudata e chiostra dei denti esposta in un ghigno protervo a resistere allo sforzo sostenuto o forse proprio incapace di nascondere una indole inveteratamente malvagia, piantato nel mezzo della strada, irriducibile squadrista alla conquista del suo pezzo di gloria lungo la strada che porta a roma.
tenete i vostri bimbi lontano dalle bici, o li perderete per sempre
Gerry Rafferty