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La strana eredità.

Aperto da duchamp, 13 Ottobre 2014, 12:07:04 PM

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duchamp

Carissimi avventori,
Il Conte Nob. Nicola Maria Norbegno degli Albertini con questa sua, intende sollazzarvi con un racconto avvalorato da didascalie dell'epoca, protagonista  un suo parente vicinissimo: il Conte Nicola Van Alberth Heijn d'Olanda.
Siamo nel 1808 e la storia si sviluppa così ...


Il conte Van Albert Heijn fu di nobile ma sfortunata schiatta.  Suo padre, Governatore delle Indie Olandesi, si suicidò nel 1787 dopo una grave perdita al gioco. Nicola, chiamato così in onore del bisnonno, comandante di un reggimento nella guerra di Successione Spagnola,  si dedicò fin da giovane alle, da lui ritenute, attività più consone ad un rampollo di sì nobile lignaggio. Solo che dopo alcuni anni di lussi e vizi aveva dissipato le finanze di famiglia, già assai intaccate dal padre, e nel 1808 inseguito dai creditori dovette fuggire da Amsterdam. Un povero giovane senza un soldo ove poteva trovare rifugio se non in quella grande fornace di uomini che era l'esercito del Grande Napoleone? Così Nicola Van Albert Heijn entrò nel Reggimento della Guardia Reale Olandese poi divenuto il Terzo Reggimento della Guardia Imperiale. Dopo aver visitato le città e le campagne dell'Austria, della Boemia, della Spagna, della Russia e della Germania, il nostro Nicola finalmente ebbe il meritato congedo e un bel giorno dismise i panni dell'eroico soldato per vestire quelli del ricco borghese. Lo vediamo mentre uscendo per l'ultima volta dalla caserma saluta un camerata di guardia ed il suo più caro amico, il  sergente maggiore Epinglette.



Il conte subito sentì il fascino del richiamo della capitale ove immediatamente si diede a spendere il suo premio di congedo in varie attività culturali (gioco delle carte) dedicandosi nel frattempo alla frequentazione di signorine della più elevata casta sociale con le quali scambiava teneri ricordi di guerra. Ecco il conte mentre riposa il suo stanco capo sul petto di una di queste leggiadre fanciulle in una dei più rinomati club (leggi bordelli) della capitale.



Mentre le sue giornate passavano tra un ricordo di guerra ed una bevuta, tra una bevuta ed una leggiadra fanciulla il suo patrimonio, già scarso, andava via via riducendosi in maniera incontrollata ed il conte iniziò a vedere su di se l'incubo della povertà. L'orribile pensiero del proprio futuro e della miseria, un tempo cancellato dalla permanenza nella sicurezza dell'esercito, tornava a farsi prepotentemente alla ribalta. Ma un giorno nella sua residenza arrivò una lettera di un notaio che lo avvisava che un suo zio gli aveva lasciato un'eredità inaspettata. Addirittura un intero feudo, poco distante da Utrecht. UEcco il conte che esprime tutta la sua gioia nel ricevere l'inaspettata notizia.



Finalmente un colpo di fortuna in una vita costellata solo di miserie, battaglie e debiti. Il conte non vedeva l'ora di arrivare nel suo nuovo feudo, passava la notte a fantasticare, vedeva una fiorente città, commerci, mandrie di bestiame, leggiadre contadine curve nei campi su cui esercitare lo ius primae noctis, artigiani da tassare. Così appena ebbe salutato tutte le donne del noto quartiere a luci rosse di Amsterdam e dopo aver scritto due lettere ai suoi amici, il commissario di guerra Frikendal ed il sergente maggiore Epinglette, si diresse subito verso il suo nuovo feudo. La campagna olandese nel mese di febbraio non è certo uno dei panorami più invitanti del mondo ma lui era pieno di entusiasmo... almeno fino a quando non arrivò alle porte del paese. Ecco il panorama che si aprì davanti ai suoi occhi.



Potete ben immaginare la sua delusione quando i suoi sogni di grandezza si infransero contro la dura realtà, ore ed ore ad immaginare una fiorente cittadina di commerci per ritrovarsi con un pugno di terra e quattro capanne, per giunta occupate dalla soldataglia che si preparava a combattere per l'ultima battaglia dell'imperatore. Notate la sua espressione di disgusto all'arrivo nel villaggio mentre osserva le grasse contadine curve al lavoro prive di ogni grazia e ben lontane dalle leggiadre pastorelle dell'Arcadia. Molti pensieri, e nessuno di questi era positivo, passarono nella mente del non più giovane conte e un insano sconforto prese il sopravvento.



Ma il conte non era certo uomo da abbattersi. In fondo lui era o non era il conte van Albert Heijn, non era l'eroe della Guadarrjama e del Dnjepr? Non era sopravissuto ad innumerevoli scontri? E allora niente avrebbe potuto fermarlo. Bisognava solo prendere confidenza con il luogo e lentamente qualche idea sarebbe emersa nella mente. Per diversi giorni il conte decise di dedicarsi ad accurate ispezioni del suo villaggio. Eccolo in una di queste ricognizioni mentre pensa ai progetti da realizzare.



Il primo compito di ogni generale che si prepara ad una campagna è capire quali sono le forze a sua disposizione e soprattutto prendere confidenza con i propri ufficiali. Così il conte dimostrò la sua liberalità permettendo al suo gastaldo di posare con lui per questo quadro.



Ecco arrivare il sergente Epinglette e il conte  finalmente nel villaggio per una visita nelle sue proprietà, le stalle (con due buoi), i fienili (vuoti), tutta la ricchezza (potenziale) di questo luogo benedetto (da chi?). L'orgoglio di chi mostra del proprio a coloro che ci sono stati vicini nella cattiva sorte e che ora possiamo ospitare nella buona sorte.



Intanto il primo problema da affrontare era l'obesità delle contadine, problema che, come ben sa chi si occupa delle più moderne teorie della medicina, crea danni devastanti soprattutto nei più giovani. E poi era mai possibile esigere lo ius primae noctis di tali ciccione sfatte? La migliore soluzione, come ogni medico potrebbe facilmente dirvi è una dieta povera di grassi, ma perché limitarsi ai grassi? Meglio povera e basta. Per cui il conte iniziò ad aumentare le tasse e le decime sui raccolti così da preservare le giovani donne dai devastanti effetti del sovrappeso.
Certo che la cura drastica del conte iniziò a sortire i suoi effetti. Indubbiamente le contadinotte ritrovarono una loro intrinseca leggiadria ed il conte, che si curava della loro salute, iniziò a frequentare assiduamente le loro case per essere sicuro che i suoi sudditi godessero di buona salute. In fondo non è compito del buon signore assicurarsi che le sue pecorelle siano ben curate?  Il conte dedicava ore ed ore alla cura delle sue pecorelle, preoccupandosi della loro felicità come potrebbe confermarvi questa giovane olandesina.



Però dovete sapere ogni grande riformatore deve sempre scontrarsi con la bieca reazione e ogni grande della storia ha i suoi detrattori. Sarà stato l'effetto della fame, sarà che non avevano letto bene i proclami o non avevano capito l'avanzato programma di riforme del conte, sarà che il conte iniziava a frequentare troppo assiduamente troppe giovani contadine sta di fatto che voci incontrollate iniziarono a serpeggiare nel villaggio. Mentre si preparava la rivolta il conte proseguiva con inesorabile fervore l'applicazione delle sue teorie che probabilmente erano troppo avanzate per quei tempi.
Così un giorno la rivolta scoppiò ed il conte si trovò sottoposto all'orribile e degradante castigo della gogna. Immaginatevi, lui, il conte van Albert Heijn alla gogna, ridotto in ceppi ed esposto al ludibrio della popolazione in questa brutale ed antiquata punizione.



Eppure stoicamente affrontò questa prima rivolta conscio che non era cattiveria dei suoi sudditi ma solo bieca ignoranza. Il conte aveva imparato da Napoleone in Russia quando era il momento di ritarsi e così alla fine decise di cedere e dopo aver promesso la fine di ogni tentativo di riforma venne liberato, ma con il fermo tentativo di riprovarci ...
Prima di tutto si rese conto che il suo fallimento era dovuto al fatto di aver portato su di se l'intero fardello del programma di riforme economiche. Chi allora meglio del suo caro amico Commissario di guerra Frikandel avrebbe potuto aiutarlo? E secondariamente di aver sottovalutato la presenza di elementi sovversivi all'interno della sua comunità, dei lupi travestiti da agnelli.
Il conte aveva oramai preso la sua decisione: avrebbe lanciato un corposo programma di riforme che si ispiravano ai più grandi esempi del dispotismo illuminato. Suo riferimento, suo sole illuminante, era il grande Federico di Prussia. Queste riforme andavano realizzate al più presto, non era più possibile continuare con questo stato di cose. Ovviamente credendo lui nell'elevazione del popolo e nel potere degli organi informativi spiegò tutto questo con accurati proclami che vennero attaccati in tutto il villaggio



Finalmente il conte poteva parlare dei suoi sogni con orecchie che potevano capirlo, basta dare perle ai porci, spiegare le proprie teorie economiche a degli zappaterre. Altri intelletti, più ampie prospettive, diversi ingegni. Ecco i due amici, il commissario Frikandel ed il conte, che dalla casa padronale guardano l'orizzonte e discutono animatamente dei progetti di rivalutazione.



Si sognano paradisi fiscali, grandi case da gioco e luoghi di accoglienza, corse di cavalli, si creano neologismi, per la prima volta nella storia si usa la parola "jet set internazionale".
Loro non lo sapevano ma mentre l'economia compiva il suo percorso si mautravano decisioni che avrebbero avuto conseguenze molto gravi nel futuro. Un grave problema già da tempo attanagliava  il conte. La mancanza di ubbidienza dei suoi servi. Era mai possibile che non apprezzassero le visite che compiva nelle loro case mentre essi erano al lavoro, che non capissero il conforto che lui recava alle loro povere donne che rimanevano a casa a filare e a tessere in ore di interminabile tedio? Come convincerli della bontà delle intenzioni del conte? Lì venne la malaugurata idea al sergente maggiore Epinglette. Perché si disse non armare una milizia di feudo? Una milizia che  rafforzasse lo spirito di disciplina negli uomini del villaggio e che durante la domenica effettuasse gli addestramenti nei campi d'intorno, liberando così per alcune ore le case dalla presenza di questi uomini nerboruti e gelosi?
Ecco questa milizia (a dire la verità sono pochini ma sapete com'è erano scelti sulla base della prestanza fisica... delle loro mogli) mentre con impeccabile precisione effettua le manovre sulla piazza d'armi. Notate l'eleganza delle loro uniformi e la marzialità dei movimenti.



La creme della creme, la guardia imperiale del conte che dall'alto della sua casa osservava lo dispiegarsi dei suoi potenti eserciti. Poi mentre i miliziani sudavano e faticavano sotto il sole nelle loro pittoresche uniformi nere,  condotti dalla ferma guida del sergente maggiore Epinglette, il Conte Van Albert Heijn e il Commissario si dedicavano a frequenti ispezioni domenicali per meglio valutare le condizioni del popolo. Ecco queste donne del popolo nei loro abiti domenicali mentre ospitano nelle loro case questi augusti personaggi offrendo loro tutto ciò che hanno ed anche di più, onorate che si gentile omaggio non lasci indifferente l'anima di questi grandi.
Oh quale immagine di generosità e di altruismo questo conte che malgrado le condizioni di miseria delle case lo stesso vi si reca portando il suo conforto a queste donne del popolo, esempio di rarà virtù e di sacrificio. Un nobile fra i miseri, un angelo della carità, la sua unica preoccupazione è che i suoi miliziani non debbano sopportare le rampogne delle mogli al loro rientro ma anzi le trovino contente e ben disposte verso quest'attività maschia e civica quale quella dell'addestramento domenicale. Si potrà mai avere un così grande esempio di civismo?





Eppure... eppure.. come ben sanno grandi re e dittatori oggi facenti parte della storia grande pericolo vi è nell'armare il popolo, soprattutto quando da esso (o almeno da una parte, quella femminile) ci si vuole far amare. Fu questa combinazione di bontà e di generosità d'animo che creò le condizioni per la grande insurrezione come ebbero ad affermare i suoi eredi o piuttosto, come dissero poi i contadini, le tasse, le decime e gli assalti alle virtù delle donne? Chi mai lo potrà affermare?  La storia è sempre confusa quando le passioni si uniscono ai grandi movimenti sociali. Sta il fatto che i progetti del conte e dei suoi due amici subirono una battuta d'arresto definitiva grazie l'armamento e l'addestramento della milizia. Ecco le loro tombe amorevolmente curate dalle donne del villaggio che capirono l'idea del conte di liberarle dall'oppressione medievale dei propri uomini.



Gli anni passano, le generazioni si accavallano, nuovi conflitti e nuove vicissitudini attraversano il mondo. Ma le grandi idee rimangono come diamanti nascosti nella terra. Duecento anni dopo in una nuova società le idee innovative del conte trovano realizzazione e sul luogo del villaggio grandi lavori urgono, macchine, gabbioni, cemento, umanità che si affatica, vapore ed energia liberata, gli eredi del conte raccolgono il sogno del proprio avo e lo realizzano.




Ecco il vero monumento ad un uomo che era avanti due secoli rispetto al suo tempo, un grande pensatore, un grande innovatore, un uomo di lettere ma anche dotto in economia.
Ecco il monumento che porta a chiare lettere il suo nome ed il suo messaggio nei secoli a venire ... IL CENTRO COMMERCIALE !!!



duchamp

Eppure... eppure.. come ben sanno grandi re e dittatori oggi facenti parte della storia grande pericolo vi è nell'armare il popolo, soprattutto quando da esso (o almeno da una parte, quella femminile) ci si vuole far amare. Fu questa combinazione di bontà e di generosità d'animo che creò le condizioni per la grande insurrezione come ebbero ad affermare i suoi eredi o piuttosto, come dissero poi i contadini, le tasse, le decime e gli assalti alle virtù delle donne? Chi mai lo potrà affermare?  La storia è sempre confusa quando le passioni si uniscono ai grandi movimenti sociali. Sta il fatto che i progetti del conte e dei suoi due amici subirono una battuta d'arresto definitiva grazie l'armamento e l'addestramento della milizia. Ecco le loro tombe amorevolmente curate dalle donne del villaggio che capirono l'idea del conte di liberarle dall'oppressione medievale dei propri uomini.



Gli anni passano, le generazioni si accavallano, nuovi conflitti e nuove vicissitudini attraversano il mondo. Ma le grandi idee rimangono come diamanti nascosti nella terra. Duecento anni dopo in una nuova società le idee innovative del conte trovano realizzazione e sul luogo del villaggio grandi lavori urgono, macchine, gabbioni, cemento, umanità che si affatica, vapore ed energia liberata, gli eredi del conte raccolgono il sogno del proprio avo e lo realizzano.




Ecco il vero monumento ad un uomo che era avanti due secoli rispetto al suo tempo, un grande pensatore, un grande innovatore, un uomo di lettere ma anche dotto in economia.
Ecco il monumento che porta a chiare lettere il suo nome ed il suo messaggio nei secoli a venire ... IL CENTRO COMMERCIALE !!!



Paolon



ma qule il legame fra il triste epilogo del  conte Van Albert Heijn  e i Norbegno degli Albertini?

E quale fu l'evoluzione delle scelte da banali equini in 2CaValli??

     (sorpreso)

FORUM:ormai parte della "Nostra Storia"
Tenerlo in vita, scrivere, collaborare, è anche dire"grazie" a chi lo ha progettato, realizzato, migliorato, difeso in tutti questi anni

duchamp

Citazione da: PaoloDòCavaj - 13 Ottobre 2014, 12:26:51 PM


ma qule il legame fra il triste epilogo del  conte Van Albert Heijn  e i Norbegno degli Albertini?

E quale fu l'evoluzione delle scelte da banali equini in 2CaValli??

     (sorpreso)



carissimo,  purtroppo il finale si è subitamente troncato per non so quale inesplicabile motivo ... il meccanismo elettrico ha subito una battuta d'arresto nell'atto di redarre l'ultima parte  del panphlet !!
Avanzo un ipotesi, per me è il sistema arcaico del depositare le immagini dovendo saltare dalla galleria al forum, ma tant'è ... muta il destino lentamente, ad un ora, precipita !!

Watson

Conte lei è un genio incompreso...   NO un genio che ancora non è stato ben valutato da codesto misero forum, Lei ha un avvenire assicurato, basta solo aggiustare qualcosa et voilà il racconto sarà completato  (su)

Umilmente distinti saluti, vostro umilissimo suddito Watson (adoraz)




Carissimi avventori,
Il Conte Nob. Nicola Maria Norbegno degli Albertini con questa sua, intende sollazzarvi con un racconto avvalorato da didascalie dell'epoca, protagonista  un suo parente vicinissimo: il Conte Nicola Van Alberth Heijn d'Olanda.
Siamo nel 1808 e la storia si sviluppa così ...
Il conte Van Albert Heijn fu di nobile ma sfortunata schiatta.  Suo padre, Governatore delle Indie Olandesi, si suicidò nel 1787 dopo una grave perdita al gioco. Nicola, chiamato così in onore del bisnonno, comandante di un reggimento nella guerra di Successione Spagnola,  si dedicò fin da giovane alle, da lui ritenute, attività più consone ad un rampollo di sì nobile lignaggio. Solo che dopo alcuni anni di lussi e vizi aveva dissipato le finanze di famiglia, già assai intaccate dal padre, e nel 1808 inseguito dai creditori dovette fuggire da Amsterdam. Un povero giovane senza un soldo ove poteva trovare rifugio se non in quella grande fornace di uomini che era l'esercito del Grande Napoleone? Così Nicola Van Albert Heijn entrò nel Reggimento della Guardia Reale Olandese poi divenuto il Terzo Reggimento della Guardia Imperiale. Dopo aver visitato le città e le campagne dell'Austria, della Boemia, della Spagna, della Russia e della Germania, il nostro Nicola finalmente ebbe il meritato congedo e un bel giorno dismise i panni dell'eroico soldato per vestire quelli del ricco borghese. Lo vediamo mentre uscendo per l'ultima volta dalla caserma saluta un camerata di guardia ed il suo più caro amico, il  sergente maggiore Epinglette.
Il conte subito sentì il fascino del richiamo della capitale ove immediatamente si diede a spendere il suo premio di congedo in varie attività culturali (gioco delle carte) dedicandosi nel frattempo alla frequentazione di signorine della più elevata casta sociale con le quali scambiava teneri ricordi di guerra. Ecco il conte mentre riposa il suo stanco capo sul petto di una di queste leggiadre fanciulle in una dei più rinomati club (leggi bordelli) della capitale.
Mentre le sue giornate passavano tra un ricordo di guerra ed una bevuta, tra una bevuta ed una leggiadra fanciulla il suo patrimonio, già scarso, andava via via riducendosi in maniera incontrollata ed il conte iniziò a vedere su di se l'incubo della povertà. L'orribile pensiero del proprio futuro e della miseria, un tempo cancellato dalla permanenza nella sicurezza dell'esercito, tornava a farsi prepotentemente alla ribalta. Ma un giorno nella sua residenza arrivò una lettera di un notaio che lo avvisava che un suo zio gli aveva lasciato un'eredità inaspettata. Addirittura un intero feudo, poco distante da Utrecht. UEcco il conte che esprime tutta la sua gioia nel ricevere l'inaspettata notizia.
Finalmente un colpo di fortuna in una vita costellata solo di miserie, battaglie e debiti. Il conte non vedeva l'ora di arrivare nel suo nuovo feudo, passava la notte a fantasticare, vedeva una fiorente città, commerci, mandrie di bestiame, leggiadre contadine curve nei campi su cui esercitare lo ius primae noctis, artigiani da tassare. Così appena ebbe salutato tutte le donne del noto quartiere a luci rosse di Amsterdam e dopo aver scritto due lettere ai suoi amici, il commissario di guerra Frikendal ed il sergente maggiore Epinglette, si diresse subito verso il suo nuovo feudo. La campagna olandese nel mese di febbraio non è certo uno dei panorami più invitanti del mondo ma lui era pieno di entusiasmo... almeno fino a quando non arrivò alle porte del paese. Ecco il panorama che si aprì davanti ai suoi occhi.
Potete ben immaginare la sua delusione quando i suoi sogni di grandezza si infransero contro la dura realtà, ore ed ore ad immaginare una fiorente cittadina di commerci per ritrovarsi con un pugno di terra e quattro capanne, per giunta occupate dalla soldataglia che si preparava a combattere per l'ultima battaglia dell'imperatore. Notate la sua espressione di disgusto all'arrivo nel villaggio mentre osserva le grasse contadine curve al lavoro prive di ogni grazia e ben lontane dalle leggiadre pastorelle dell'Arcadia. Molti pensieri, e nessuno di questi era positivo, passarono nella mente del non più giovane conte e un insano sconforto prese il sopravvento.
Ma il conte non era certo uomo da abbattersi. In fondo lui era o non era il conte van Albert Heijn, non era l'eroe della Guadarrjama e del Dnjepr? Non era sopravissuto ad innumerevoli scontri? E allora niente avrebbe potuto fermarlo. Bisognava solo prendere confidenza con il luogo e lentamente qualche idea sarebbe emersa nella mente. Per diversi giorni il conte decise di dedicarsi ad accurate ispezioni del suo villaggio. Eccolo in una di queste ricognizioni mentre pensa ai progetti da realizzare.
Il primo compito di ogni generale che si prepara ad una campagna è capire quali sono le forze a sua disposizione e soprattutto prendere confidenza con i propri ufficiali. Così il conte dimostrò la sua liberalità permettendo al suo gastaldo di posare con lui per questo quadro.
Ecco arrivare il sergente Epinglette e il conte  finalmente nel villaggio per una visita nelle sue proprietà, le stalle (con due buoi), i fienili (vuoti), tutta la ricchezza (potenziale) di questo luogo benedetto (da chi?). L'orgoglio di chi mostra del proprio a coloro che ci sono stati vicini nella cattiva sorte e che ora possiamo ospitare nella buona sorte.
Intanto il primo problema da affrontare era l'obesità delle contadine, problema che, come ben sa chi si occupa delle più moderne teorie della medicina, crea danni devastanti soprattutto nei più giovani. E poi era mai possibile esigere lo ius primae noctis di tali ciccione sfatte? La migliore soluzione, come ogni medico potrebbe facilmente dirvi è una dieta povera di grassi, ma perché limitarsi ai grassi? Meglio povera e basta. Per cui il conte iniziò ad aumentare le tasse e le decime sui raccolti così da preservare le giovani donne dai devastanti effetti del sovrappeso.
Certo che la cura drastica del conte iniziò a sortire i suoi effetti. Indubbiamente le contadinotte ritrovarono una loro intrinseca leggiadria ed il conte, che si curava della loro salute, iniziò a frequentare assiduamente le loro case per essere sicuro che i suoi sudditi godessero di buona salute. In fondo non è compito del buon signore assicurarsi che le sue pecorelle siano ben curate?  Il conte dedicava ore ed ore alla cura delle sue pecorelle, preoccupandosi della loro felicità come potrebbe confermarvi questa giovane olandesina.
Però dovete sapere ogni grande riformatore deve sempre scontrarsi con la bieca reazione e ogni grande della storia ha i suoi detrattori. Sarà stato l'effetto della fame, sarà che non avevano letto bene i proclami o non avevano capito l'avanzato programma di riforme del conte, sarà che il conte iniziava a frequentare troppo assiduamente troppe giovani contadine sta di fatto che voci incontrollate iniziarono a serpeggiare nel villaggio. Mentre si preparava la rivolta il conte proseguiva con inesorabile fervore l'applicazione delle sue teorie che probabilmente erano troppo avanzate per quei tempi.
Così un giorno la rivolta scoppiò ed il conte si trovò sottoposto all'orribile e degradante castigo della gogna. Immaginatevi, lui, il conte van Albert Heijn alla gogna, ridotto in ceppi ed esposto al ludibrio della popolazione in questa brutale ed antiquata punizione.
Eppure stoicamente affrontò questa prima rivolta conscio che non era cattiveria dei suoi sudditi ma solo bieca ignoranza. Il conte aveva imparato da Napoleone in Russia quando era il momento di ritarsi e così alla fine decise di cedere e dopo aver promesso la fine di ogni tentativo di riforma venne liberato, ma con il fermo tentativo di riprovarci ...
Prima di tutto si rese conto che il suo fallimento era dovuto al fatto di aver portato su di se l'intero fardello del programma di riforme economiche. Chi allora meglio del suo caro amico Commissario di guerra Frikandel avrebbe potuto aiutarlo? E secondariamente di aver sottovalutato la presenza di elementi sovversivi all'interno della sua comunità, dei lupi travestiti da agnelli.
Il conte aveva oramai preso la sua decisione: avrebbe lanciato un corposo programma di riforme che si ispiravano ai più grandi esempi del dispotismo illuminato. Suo riferimento, suo sole illuminante, era il grande Federico di Prussia. Queste riforme andavano realizzate al più presto, non era più possibile continuare con questo stato di cose. Ovviamente credendo lui nell'elevazione del popolo e nel potere degli organi informativi spiegò tutto questo con accurati proclami che vennero attaccati in tutto il villaggio
Finalmente il conte poteva parlare dei suoi sogni con orecchie che potevano capirlo, basta dare perle ai porci, spiegare le proprie teorie economiche a degli zappaterre. Altri intelletti, più ampie prospettive, diversi ingegni. Ecco i due amici, il commissario Frikandel ed il conte, che dalla casa padronale guardano l'orizzonte e discutono animatamente dei progetti di rivalutazione.
Si sognano paradisi fiscali, grandi case da gioco e luoghi di accoglienza, corse di cavalli, si creano neologismi, per la prima volta nella storia si usa la parola "jet set internazionale".
Loro non lo sapevano ma mentre l'economia compiva il suo percorso si mautravano decisioni che avrebbero avuto conseguenze molto gravi nel futuro. Un grave problema già da tempo attanagliava  il conte. La mancanza di ubbidienza dei suoi servi. Era mai possibile che non apprezzassero le visite che compiva nelle loro case mentre essi erano al lavoro, che non capissero il conforto che lui recava alle loro povere donne che rimanevano a casa a filare e a tessere in ore di interminabile tedio? Come convincerli della bontà delle intenzioni del conte? Lì venne la malaugurata idea al sergente maggiore Epinglette. Perché si disse non armare una milizia di feudo? Una milizia che  rafforzasse lo spirito di disciplina negli uomini del villaggio e che durante la domenica effettuasse gli addestramenti nei campi d'intorno, liberando così per alcune ore le case dalla presenza di questi uomini nerboruti e gelosi?
Ecco questa milizia (a dire la verità sono pochini ma sapete com'è erano scelti sulla base della prestanza fisica... delle loro mogli) mentre con impeccabile precisione effettua le manovre sulla piazza d'armi. Notate l'eleganza delle loro uniformi e la marzialità dei movimenti.
La creme della creme, la guardia imperiale del conte che dall'alto della sua casa osservava lo dispiegarsi dei suoi potenti eserciti. Poi mentre i miliziani sudavano e faticavano sotto il sole nelle loro pittoresche uniformi nere,  condotti dalla ferma guida del sergente maggiore Epinglette, il Conte Van Albert Heijn e il Commissario si dedicavano a frequenti ispezioni domenicali per meglio valutare le condizioni del popolo. Ecco queste donne del popolo nei loro abiti domenicali mentre ospitano nelle loro case questi augusti personaggi offrendo loro tutto ciò che hanno ed anche di più, onorate che si gentile omaggio non lasci indifferente l'anima di questi grandi.
Oh quale immagine di generosità e di altruismo questo conte che malgrado le condizioni di miseria delle case lo stesso vi si reca portando il suo conforto a queste donne del popolo, esempio di rarà virtù e di sacrificio. Un nobile fra i miseri, un angelo della carità, la sua unica preoccupazione è che i suoi miliziani non debbano sopportare le rampogne delle mogli al loro rientro ma anzi le trovino contente e ben disposte verso quest'attività maschia e civica quale quella dell'addestramento domenicale. Si potrà mai avere un così grande esempio di civismo?


Eppure... eppure.. come ben sanno grandi re e dittatori oggi facenti parte della storia grande pericolo vi è nell'armare il popolo, soprattutto quando da esso (o almeno da una parte, quella femminile) ci si vuole far amare. Fu questa combinazione di bontà e di generosità d'animo che creò le condizioni per la grande insurrezione come ebbero ad affermare i suoi eredi o piuttosto, come dissero poi i contadini, le tasse, le decime e gli assalti alle virtù delle donne? Chi mai lo potrà affermare?  La storia è sempre confusa quando le passioni si uniscono ai grandi movimenti sociali. Sta il fatto che i progetti del conte e dei suoi due amici subirono una battuta d'arresto definitiva grazie l'armamento e l'addestramento della milizia. Ecco le loro tombe amorevolmente curate dalle donne del villaggio che capirono l'idea del conte di liberarle dall'oppressione medievale dei propri uomini.
Gli anni passano, le generazioni si accavallano, nuovi conflitti e nuove vicissitudini attraversano il mondo. Ma le grandi idee rimangono come diamanti nascosti nella terra. Duecento anni dopo in una nuova società le idee innovative del conte trovano realizzazione e sul luogo del villaggio grandi lavori urgono, macchine, gabbioni, cemento, umanità che si affatica, vapore ed energia liberata, gli eredi del conte raccolgono il sogno del proprio avo e lo realizzano.
Ecco il vero monumento ad un uomo che era avanti due secoli rispetto al suo tempo, un grande pensatore, un grande innovatore, un uomo di lettere ma anche dotto in economia.
Ecco il monumento che porta a chiare lettere il suo nome ed il suo messaggio nei secoli a venire ... IL CENTRO COMMERCIALE !!!

W la vita

"non postare" è un pregio se ci si accorge di non avere nulla da dire, ma non tutti se ne accorgono. [Magomerlino]  La vita dura poco, se non giochiamo ora...  Watson nel cuore Gaia felicemente... tra i piedi