I racconti attorno al fuoco

Aperto da viveladeuche, 17 Ottobre 2007, 20:05:21 PM

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viveladeuche

Che ne dite di uno spazio per i nostri racconti? :)
Cominciamo subito? sperando che si possano allegari i pdf, eccovi un storiella scritta l'anno scorso.. 
Buona lettura! (felice)

COIO3

Mi ci hai praticamente costretto: ho riaperto il "Mastro Don Gesualdo"; citi sentieri polverosi e sole che spacca le pietre e "affoca" la terra riarsa; e' bastato chiudere gli occhi e' ho rivisto un vecchio scalpellino dagli occhi ardenti che sagoma le pietre sotto un vecchio parasole sbrindellato, guarda in alto i corvi che gridano volteggiando nel cielo caliginoso, ben sapendo cosa vogliono, ben sapendo che presto l'avranno.

Fin quando me li hanno prospettati come "letteratura" mi son guardato bene dall'aprirli, figurarsi sfogliarli, i libri. Poi, subito dopo un diploma alla "levati dalle palle e vatti a buscare il pane" uno straordinario colpo di fortuna: Il Grande Meaulnes di Alain Fournier, un diciannovenne coinvolto e ucciso dalla prima guerra mondiale. Sono rimasto stregato, non era "letteratura" e ho scoperto che volevo sentirmi raccontare la sua storia. Un puro, semplice atto di volonta', la mia volonta'.

Diciannove anni! Che altro aveva da dire che non ha mai detto? Cos'altro aveva da suggerirmi a sessant'anni di distanza? Quel morto ammazzato mi parlava superando le ragionevoli barriere del tempo. E' come se le sentissi adesso le parole con cui il fabbro del paese apostrofava i ragazzi che, abbandonati i giochi nella gelata campagna francese, si rifugiavano nella sua calda, rovente bottega: "Allora? Come va, la gioventu'?". Lo rivedo il piccolo protagonista del romanzo, abbracciare con uno sguardo l'orizzonte e domandarsi: "Riusciro' un giorno a spingermi oltre la casa dei Baladier?".

Me lo sono chiesto anch'io allora: come va la mia gioventu'? riusciro' ad andare oltre la casa dei baladier? Quale che sia il posto che occupo in questa societa' oggi, quale che sia la mia realta' adesso, risento sempre le parole di un mio coetaneo di allora  morto prima che scoppiassero gli "anni ruggenti". Ti riporto una citazione di qualcuno che non ricordo: la realta' non esiste, la realta' e' uno stato d'animo; io ci nuoto dentro questa definizione, non sto a dirti se sono d'accordo o meno, mi limito a tenermi a galla.

Sara' stato il 1980, quel libro non era il mio, l'ho restituito e non l'ho mai piu' riletto. Ne ho letti tanti altri, senza regola, con umilta': qualcuno da qualche parte nello spazio o nel tempo ha qualcosa da dire. Io leggo sempre, quasi tutto.

Mi ha colpito la tua iniziativa. Molte volte, da dentro, mi nasce l'esigenza di sentirmi raccontare qualcosa; passo in rassegna gli scaffali popolati dai "miei" libri, quelli che ho gia letto, e ne tiro fuori uno, un vecchio amico: sarai tu a farmi compagnia, gli dico, e attacco a leggere.

Il tuo breve racconto mi ha fatto ricordare l'esistenza di un vecchio catanese nato nel 1840; scartata la saga dei "Toscano" per via del mare, delle reti da pesca e delle barche; scartate le novelle per la brevita', mi e' rimasta un'unica scelta: la storia di Gesualdo Motta.

Lo so, lo so. Il confronto e' impietoso, non e' per confrontare la tua novella che scrivo; scrivo per ringraziarti del superbo stimolo che sei riuscito ad imprimermi, per quanto digitale sia lo strumento che ci ha fatto conoscere, per quanto lontano  tu sia nello spazio.

Continua a scrivere! Lo farai sempre meglio, sempre di piu'; e' un istinto naturale. Ci sono quelli che sono nati per leggere e ci sono qualli che sono nati per scrivere. E se accadesse, che un giorno, qualcuno, da qualche parte volesse sentirsi raccontare proprio la "tua " storia? Ci hai mai pensato? Cos'hai da perdere? Il cielo e' sempre popolato da oscure presenze, instancabili ed inesorabili, che sanno cosa vogliono e, prima o poi verranno a prenderselo.

Salutamu.
Whatever Works ;)

viveladeuche

#2

Caro Mimmo, anche per me la "folgorazione" è arrivata dopo gli studi superiori. E quel libro che ti è capitato tra le mani quasi per caso, riesce a trasformarti profondamente. A me è successo leggendo Rigoni Stern, a te con Fournier, ma ci accomuna la sensazione della svolta..

Forza, basta con le chiacchere! andiamo a caricare i lupini sulla Provvidenza.. ;D
(felice)

ps. Negli anni '70 la neve sui Sicani cadeva molto più spesso..

COIO3

Citazione da: viveladeuche - 20 Ottobre 2007, 19:38:50 PM
Forza, basta con le chiacchere! andiamo a caricare i lupini sulla Provvidenza.. ;D

Cosa sono i lupini della provvidenza? Siciliano sono ma mi hai colto impreparato.

Riguardo al tuo racconto e al mio post precedente, ti ho raccontato la mia folgorazione per incoraggiarti a continuare a scrivere; non ho titoli per esprimere giudizi, lo hai capito, riconosco pero' che tu hai qualcosa che a me manca, la capacita' di saper raccontare, di ricreare atmosfere familiari, atmosfere che ho riconosciuto subito.

Penso che tu abbia una sensibilita' che puo' essere coltivata, alimentata: puo' crescere; lo penso realmente. Se hai sottomano qualcosaltro postalo, io lo leggero' volentieri.

Bye. Mimmo.
Whatever Works ;)

viveladeuche

Oh, Mimmuzzo, così mi metti in imbarazzo! Ho scritto qualcos'altro, ma dovrei trascriverlo sul Mc. Scrivo (a tempo perso) soprattutto recensioni di spettacoli teatrali e film..
Salutamu (felice)

ps. La Provvidenza è il barcone dei Malavoglia di Verga, affondata col suo carico di lupini avariati..

COIO3

Citazione da: viveladeuche - 21 Ottobre 2007, 21:06:04 PM
ps. La Provvidenza è il barcone dei Malavoglia di Verga, affondata col suo carico di lupini avariati..

Colpito e affondato. Mi hai colto veramente alla spovvista. Questo dettaglio mi convince che oltre ad essere uno scrittore migliore di me sei anche un lettore piu' attento.

...e non arrossire, i miei complimenti sono sinceri.

Salutamu.
Whatever Works ;)