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restauro stufa

Aperto da lucajack2cv, 13 Novembre 2008, 12:12:37 PM

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fabri2cv

Ciao Lucajack,
il più grande riciclatore che conosca!!! E già! grande perchè lo fai molto bene, ottieni dei risultati fantastici con grande passione ed impegno. Certo il casale dove vivi si presta anche a questo genere di cose ma il risultato è eccellente. Io per un periodo avevo una stufa a pellet, a me sono sempre piaciute le stufe. Nella nuova casa ne avevo prevista una ma il suo spazio è stato occupato per altre esigenze, così ripiegai sulla classica caldaia a gas murale. Daltronde non mi sarebbe stato neanche possibile fare la legna e pertanto niente stufa  (piango)
Una 2 cavalli non ti lascia mai a piedi
...sempre che non gli girino le balle!

Adriano

#121
Citazione da: lucajack2cv - 09 Dicembre 2010, 11:05:44 AM
:D Adriano io credo di ricordarmi di te, salvo confusioni,  in ogni caso non sapevo delle tue arditissime scelte abitative, la casa (ed il suo impianto d'antàn) dev'essere una meraviglia..
......
Ti auguro successo nel restauro e nella gestione della casa e ogni bene ai "tre cuori" che protegge!

(abbraccio) Lj

Dai che ti ricordi di me Luca....
la casa non è una scelta abitativa come prima residenza....sarebbe impossibile.Ci sono andato Mercoledì scorso e faceva veramente freddo.La uso prevalentemente da Maggio ad Ottobre e poi, nei fine settimana invernali, armato di sci o ciaspole, vado a dare un'occhiata se sta bene.A volte mi fermo a dormire, ma la maggior parte delle volte torno indietro la sera.
La casa è stata costruita nel 1922, tutta in granito ben squadrato e con tetto in larice.Sono ancora presenti tutte le travi originali in perfetto stato di conservazione.Sono diventate nere ma sono perfette.
Tutte le stanze sono con pavimenti in listoni di larice (tranne i 2 bagni) e l'ho ristrutturata completamente da solo.Imparo a postare le foto così potete dare un'occhiata ai miei 4 sassi.
I lavori sono impegnativi perchè non ti puoi permettere di dimenticare nulla...o hai le cose a portata di mano o devi camminare e andare al paese più vicino in macchina.
Ho ripristinato tutto il sistema idraulico che è costituito da una sorgente a circa 400 mt. di distanza in linea d'aria con un dislivello di 80 mt.L'acqua arriva alla casa attraverso un tubo di 4" anch'esso d'antan in parte interrato ed in parte sostenuto da un terrapieno e da un ponte ad arco in granito per poter attraversare una valletta dove spesso scaricano le slavine.
L'acqua calda è prodotta da un fantastico boiler a legna degli anni "70....90 lt. passano da 4-5° a 60-70° in 1.5 ore con 4.5 Kg di legna.....alla faccia del gas.
Cuciniamo esclusivamente su cucina economica e ci scaldiamo con 2 stufe in terracotta Irsica originali VII° EF....recuperi da altri edifici.....

lucajack2cv

#122
 :D Parola di Lucajack.. questa tua casa ha davvero l'aria della Tana del Lupo, la Wolf House che il grande Jack London, l'autore di Zanna Bianca, si costruì in pietra rossa della Moon Valley e tronchi di Redwood nel suo ranch tra le foreste di sequoie della california tra il 1911 ed il 1913 http://www.parks.sonoma.net/JLPark.html ..speriamo che queste case dei nostri sogni non abbiano mai a fare  la sua stessa deprecabile fine! (scara)


"Just days before Jack and Charmian were ready to move into their new home, a fire of unknown origin gutted the house, leaving only the rock walls and chimneys."

http://www.jacklondons.net/house.html

Non vedo l'ora di godere di qualche immagine della casa, dei suoi sassi e tronchi, delle sue stufe di cui non ho capito le sigle e anche se non ci abiti tutto l'anno, anche se abiuràsti il citroenismo per le VW ;D ... 

..Non è escluso che al prossimo disgelo affronti la scarpinata per venirti a consegnare il diplomino da "anarchitetto" che senz'altro meriti! (su)



Oui nous sommes les barbariens de la route..
 Flying home to you..

Adriano

#123
Non è proprio come l'hai descritta ma ci si avvicina.....



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e questa è la Irsica :



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Adriano

#124
Poi, se veramente vuoi venirmi a trovare,
prima fai così:


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Poi parcheggi qui in estate :



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o ci arrivi a piedi in inverno :



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e poi devi arrivare a piedi fino a quello sperone in alto a sx (centro fotografia) che vedi baciato dal sole :



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Oppure, se proprio, proprio non ce la fai, vieni su così :



E io sarò li ad offrirti un buon bicchiere di acqua di sorgente, un pasto caldo e un comodo ed accogliente giacilio per la notte.

Poi, il giorno dopo ti faccio conoscere i miei vicini di casa :



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Ci stai?
Ciao







Adriano

Citazione da: lucajack2cv - 13 Dicembre 2010, 10:48:54 AM
................., anche se abiuràsti il citroenismo per le VW ;D ... 



Figurati, non ho mica abiurato la Titti :



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è solo momentaneamente a riposo in attesa di poter venire ancora a Vinadio come nel 2007!

pata2cv

anche se avevo un'altro paragone architettonico devo dire che le Malghe hanno un fascino  tutto particolare, complimenti  (superok)
ci sedemmo dalla parte del torto perché tutti gli altri posti erano occupati

Adriano

Come giustamente scrivi l'idea che ti eri fatto è diversa dalla realtà.Questo edificio, non è la classica malga costruita in pietra e tronchi; è una struttura costruita con tanto di progetto per essere abitata 12 mesi all'anno in quanto era un edificio a servizio di una diga e sempre presenziato.Per cui doveva resistere a mt. di neve, a temperature molto rigide e a sollecitazioni meccaniche non indifferenti.Doveva essere in grado di evacuare in qualsiasi momento il personale di servizio e allo stesso momento essere totalmente autosufficiente.A 2000 metri ogni cosa che fai deve essere ragionata più e più volte.La dimostrazione è che è in piedi da 90 anni e presenta solo piccolissimi acciacci dovuti più al lungo abbandono che alla carenza dei materiali.

scanner79

E' un posto fantastico!!!!

Non ho parole!!!!

La camminata a piedi non mi spaventa, ma qual'è la distanza in minuti/ore di cammino dalla baita fino alla casetta???

Sono anche spaventato dal prezzo del viaggio in elicottero ... anche se devo dire è molto affascinante!!

(felice)
Certe volte è meglio tacere e passare per idioti che parlare(scrivere) e dissipare ogni dubbio!!!

Pacifico

Citazione da: Adriano - 10 Dicembre 2010, 17:04:21 PM

Dai che ti ricordi di me Luca....
....

Io mi ricordo di te!! Bentrovato e complimenti per l'acquisto


Non camminare dietro a me, potrei non condurti.
Non camminarmi davanti, potrei non seguirti.
Cammina soltanto accanto a me e sii mio amico. Albert Camus

lucajack2cv

Sì sì, ti ricordo anch'io e penso di riconoscere nell'immagine della 2cv uno scorcio della residenza rurale di Ico, altra casa di tutto rispetto (su)

La tua casa alpina è strepitosa, dalla descrizione me l'ero immaginata anch'io più "casotto di caccia sabaudo" ma il fatto che sia (stata) a servizio di un'opera ingegneristica la rende ancor più affascinante.

Le stufe mi paiono adattissime all'ambiente, per la verità in occasione di una visita ad un amico raccoglitore di ogni cosa (dalla cianfrusaglia al pezzo prezioso) mi è caduto l'occhio su di un modello di caldaia bongioanni più grande della mia, abbandonato in cortile, gli ho chiesto ma vole tenerla in vista di un ammodernamento del suo impianto di riscaldamento domestico. Inoltre ti ci vorrebbe l'azione congiunta di due elicotteri per la consegna..

Ci vedremo di certo, nel periodo estivo però!

(felice) Lj


PS: proprio oggi un vecchio caldaista che conosco per raginoi di lavoro, mi ha regalato una serie di spazzole metalliche per la sturatura dei condotti "originali bongioanni"  (superok) a quanto dice erano il kit in dotazione ad ogni caldaia, che l'installatore solitamente tratteneva tra i suoi ferri del mestiere, o almeno così deve aver fatto lui negli anni  ;)

Creerò un angolo degli attrezzi presso il fireplace..

Tra l'altro ogni mattina la prima operazione è la svuotatura del cassetto cinerario, seguito da caricamento e accensione del mostro, il tutto da compiere rigorosamente prima di lavarsi e vestirsi "civile" per non presentarsi in ufficio mezzo affumicato.. L'orario invernale comporta una mezz'oretta d'anticipo sulla sveglia standard (stupid)  

Oui nous sommes les barbariens de la route..
 Flying home to you..

Adriano

#131
Ciao Luca,
avrei bisogno di un'informazione riguardo la tua stufa.Che misure ha e quanto riesci a riscaldare allo stato attuale?
Io ne ho trovata una in condizioni eccezionali per l'epoca ed ha le seguenti misure :
Profondità 50 cm
Larghezza 43 cm
Altezza 102 cm

Mi piacerebbe sapere, ora che l'hai testata per un buon periodo, le tue impressioni.Quella che ho trovato vorrei portarla in malga ma prima di acquistarla vorrei avere una tua opinione.

Riguardo alla mia baracca di montagna, effettivamente rispecchia lo stile anni '20 delle classiche costruzioni per le centrali.Pure io, come te, all'interno ho ancora tutte le apparecchiature del tempo, come interrutori a coltello (di grosse dimensioni) un quadro con base in marmo grigio con amperometri e voltometri da 20 e da 10 cm di diametro, portafusibili in ceramica, tutto l'impianto elettrico della casa con interrutori in porcellana e con cavo intrecciato sostenuto da isolatori in ceramica.Sto cercando di recuperare delle vecchie lampade industriali smaltate internamente e nere all'esterno per poterle mettere nuovamente nell'area funivia.Ieri ho comprato tutto il legname per rifare il pavimento di 2 stanze (listoni in larice) e sono in attesa della primavera.Non sapendo resistere sono andato su anche a fine Dicembre ed ho incontrato degli intrusi davanti a casa.....









Ciao

lucajack2cv

Ciao Adriano, scusa il ritardo nel riferirti i dati calorifici: parli di stufa o di caldaia x l'impianto di termodifoni da ripristinare come accennavi all'inizio? Lo chiedo perchè le mie impressioni sono queste: una stufa anche piccola come la mia ex "warm morning" scaldava discretamente i 35 mq il ns locale al pianterreno, non isolato (salvo l'inerzia della muratura piena perimetrale di 45 cm di spessore, pavimento senza vespaio) con tre finestre mediocri e 4 porte molto spifferose ma non aveva alcuna influenza sul resto della casa, cui peraltro mancavano le finestre  ;D

A lavori edili quasi ultimati (isolamento piani superiori e serramenti amelliorée) è entrata in funzione la caldaia a legna che al momento nutre i 2/3 degli aggeggi radianti previsti (parte grossi radiatori a circolazione naturale a 60-70°, parte riscaldamento a pavimento a 30° e parte radiatori con condotte più piccoli e circolazione con pompa) tramite un accumulo isolato da 800 litri cui collaborano tramite una centralina -e per quel che possono a gennaio- 4 pannelli solari. Uno scambiatore (serpentina interna all'accumulo) fornisce l'acqua sanitaria che esce alla temperatura desiderata tramite un rubinetto con testina termostatica.

Alla mandata d'antàn della caldaia sono applicati due preziosi strumenti manuali: un termometro a contatto  e un termostato elettromeccanico di precisione made in west germany con cui imposti la temperatura (40-50° +/- a cui vuoi che entri in funzione la pompa che obbliga l'acqua calda a circolare nelll'accumulatore isolato, a scapito della parte di impianto a circolazione naturale. Quando la caldaia si spegne, evita che la stupida pompa pompi acqua fredda nell'accumulo isolato:





Nel tuo caso potrebbe non essere necessari otutt ociò e ripristinare il solo impianto a circolazione naturale trovando una soluzione per l'acqua calda.

Ed ecco ora l'analisi dei risultati del periodo di prova che mi richiedi:

Per prima cosa va alimentata robustamente, tieni presente che ora scalda circa 205 mq. distribuiti su tre piani e non una sola stanza. A lavori finiti saranno quasi 250.

Ciò comporta chenel locale dove si trova la caldaia la temperatura risulta sensibilmente inferiore rispetto alla stufa di prima. La ghisa è raffreddata dalla massa d'acqua in circolazione e in superfice è meno calda di un comune radiatore. Pur non essendo isolata infatti è compatta e non presenta tutte le creste e i fori da "aletta di raffreddamento".  Credo che anche l'accresciuto tiraggio faccia la sua parte "tirando" aria fredda dentro dagli spifferi, rasoterra è proprio freschino. D'altro canto avere serramenti sigillati presenterebbe altri rischi, una simile combustione consuma un bel po' d'ossigeno e in un locale abitato..

Veniamo al dimensionamento. Io quella avevo e quella ho montato, rispetto alle misure di cui mi parli la mia è forse anche più stretta ma differisce soprattutto per la profondità: 80 cm circa.



Permette di infilare nella camera ciocchi 20x20 lunghi 45-50 cm impilati orizzontalmente il che è l'unico modo di dare comunque non più di 4-5 ore di autonomia quando esci o dovendo riscaldare durante nelle notti più polari (in queste settimane qui non scende neppure sotto lo zero ma a dicembre è stato necessario e a quell'altitudine..)  inoltre la profondità mi ha permesso di mettere in pratica il consiglio di un vecchio caldaista esperto del modello (è lo stesso che mi ha omaggiato delle lunghe spazzole specifiche per la pulizia dei condotti superiori che si vedono sullo sfondo) ossia disporre sulla parete di fondo (non raffreddata) su cui batte la fiamma viva delle mattonelle refrattarie.

Va detto che la caldaia che ho trovato montata era invece a base quadrata 50x50 con uno sportello d'alimentazione minuscolo, ho ipotizzato che si alimentasse  con mattonelle di carbone (nonso) ma per la sacralità del contesto in cui vivi tra camosci e pascoli e conifere non introdurrei questo elemento.

Chiudo con qualche immagine della sovrastante mensola dei cimeli :





E con ciò si consegna alla Storia un altro po' di ferraglia:





(felice)

Oui nous sommes les barbariens de la route..
 Flying home to you..

Adriano

Hai ragione Luca, ho sbagliato a scrivere...... (nonso)
Parlo di caldaia in ghisa come il tuo generale.
Quella da me trovata è una IDEAL BRESCIA NEO CLASSICA in tutto e per tutto uguale al tuo generale( a parte la profondità).
La mandata ed il ritorno sono da 1" e 1/2.Per le mie esigenze (120 mq su 2 piani, 10 "stanze" da scaldare con altrettanti termosifoni in ghisa, penso che possa essere sufficiente.Dal punto di vista dell'ossigeno non dovrei aver problemi in quanto viene installata in una stanza esterna non comunicante con la casa già precedentemente adibita a locale caldaia a gasolio con tanto di porta in ferro dotata di griglie di aspirazione sia sopra che sotto.Quando era in funzione la vecchia caldaia, la circolazione dell'acqua era garantita da 2 pompe messe in parallelo (non so se lavorassero contemporaneamente o una era di emergenza).Ora dovrei, se acquisto il Colonnello (visto che è più piccola della tua), gestire la circolazione dell'acqua in modo naturale.I tubi dei caloriferi sono da 3/4" ma la caldaia si trova al piano inferiore.Nel ex locale funivia è ancora presente il vaso di espansione aperto e devo ripristinarne il funzionamento.Ma prima devo capire come gestire la circolazione dell'acqua.Per quanto riguarda l'acqua di uso sanitario, ho un boiler a legna che riesce a portare 90 lt di acqua da 5-6° a 70° in 1 ora e 1/2 con un consumo di 4,5 Kg di legna.

Ammiro molto la tua capacità di ridonare vita a tutte quelle cose che per la maggior parte delle persone sono solo rottami.


@Pacifico: certo che ti ricordi di me!!!! abbiamo fatto mega feste a Vinadio!


lucajack2cv

 (su) Credo di averne trovato le foto! Superbamente bella, persino un peccato rinchiuderla nel locale caldaia, oltretutto dovendo uscire per alimentarla di tanto in tanto. Forse puoi piazzarla ni sostituzione di una delle stufe modificando l'impianto, tra l'altro se c'eran odelle pompe sin dall'origine mi sa tanto che devi mantenerle ma su questo poi si ragiona insieme (e con un buon ingegnere o  idraulico della tua zona) intanto assicuratela!

(felice) Lj

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lucajack2cv

Citazione da: Adriano - 19 Gennaio 2012, 17:41:55 PM
Luca, riesci a farmi uno schemino di funzionamento del tuo riscaldamento.Io sono alle porese con il mio generale a legna ma sono un poco in braghe di tela....hai usato le pompe di ricircolo o l'acqua circola naturalmente per differenza di calore?
Riesci a fare i 2 piani?
Grazie.
Il tuo devoto e segreto ammiratore.

Ciao Adriano! Diciamo subito che l'impianto a circolazione naturale essendo il più antico è il più "puro", il più economico e a detta del mio idraulico anche tuttora il più sicuro poichè nessuna bruciatura di pompa o altro imprevisto surriscaldamento riesce a creare danni perchè l'acqua è sempre libera di circolare (questo vale anche se solo una parte dell'impianto è a circolazione naturale). Anche grazie alla generosa sezione dei tubi, specie in caso di vecchi impianti.

Se casa tua era dotata di un impianto centralizzato e non prevedi grandi modifcihe degli ambienti, vale senz'altro la pena di conservare l'impostazione a circolazione naturale tale e quale. Uno o più radiatori si possono sempre aggiungere ed è piuttosto facile specie se le tubature sono a vista e non sottotraccia diramamndolo/i dalle due colonne principali (mandata e ritorno) che fanno capo alla caldaia e alimentano ogni pian odel fabbricato. Sui radiatori dell'ultimo piano dovresti trovare le valvoline per lo spurgo dell'aria mentre solitamente nel sottotetto è posizonata una vaschetta in lamiera zincata dove un rubinetto azionato da un galleggiante tipo wc recupera automaticamente eventuali carenze.

Gli svantaggi sono che non avendo un accumulo con scambiatore non è possibile ottenere acqua calda sanitaria nè far interagire l'impianto con eventuali pannelli solari o forse lo è ma non so bene come si faccia.   

Nel mio caso avendo ricavato un maggior numero di vani con la ristrutturazinoe del piano primo e sottotetto (ma anche un piccolo ampliamento al pianterreno) l'impianto originario a circolazione naturale scalda solo tre locali (1 al PT e 2 al P1) tramite gli antichi radiatori fotografati, una aprte di casa non ancora attiva saà scaldata sempre da radiatori antichi (ma con circuito alimentato da una pompa) mentre per una parte del primo piano è già attivo un impianto di riscaldamento a pavimento che comporta altre complicazioni (e costi) che è qui visibile:








Nelle immagii che seguono c'è la parte "tecnologica" dell'impainto che fa capo al Generale he ho finora tenuto in ombra  ;) Nela foto 1 a sinistra troneggia l'accumulatore isolato da 800 litri in cui confluisce l'acqua scaldata dalla caldaia a legna (quando il termostato vintage sul suo tubo di mandata -foto 2- da il consenso, per evitare che l'acqua vi circoli fredda) e dai pannelli solari (foto 1,  sulla destra, la centralina che li controlla).


Foto1



Foto2



Nella successiva foto 3 si nota sul fianco dell'accumulo la pompa rossa comandata dal termostato vintage che forza l'acqua proveniente dalla candaia a passare nel cisternone, che altrimenti se ne andrebbe dritta per la sua circolazione verticale appunto detta "naturale". Compiutolo scambio riesce dal tubo superiore dotato di termometro e va a completare il suo circolo naturale attraverso i radiatori negli ambienti scaldati naturalmente. I due restati tubi provenienti da destra sono quelli dei pannelli solari in cui il flusso è sapientemente regolato da una pompa gestita dalla loro centralina

Foto3



Nella foto 4 si notano il termometro che segnala la temperatura dell'acqua che si stratifica nell'accumulo e uno schema con le due serpentine contenute nell'accumulatore che scambiano calore rispettivamente con la tubazione dell'acqua sanitaria (nella foto 3 sul muro di fondo si nota un rubinetto termostatico col cappuccio color arancio che regola la temperatura dell'acqua sanitaria in uscita) econ quella destinata all'impianto di riscaldamento a circolazione non-naturale (che beneficia così di una utile inerzia di funzionamento data dall'accumulo). Un'ulteriore aggeggio elettronico fa in modo che quando la temperatura dell'acqua accumulata scende troppo, la circolazione nel riscaldamento sia sospesa a favore di un minimo di mantenimento dell'acqua calda sanitaria.

Foto 4



Nella foto 5, oltre alla centralina dei pannelli sulla destra, sono visibili le pompe che comandano le tre zone a circolazione non-naturale: quella più a sx alimenta l'impianto a pavimento del primo piano attraverso un ulteriore miscelatore perchè è sufficiente che circoli a 30° (ma il funzionamento dev'essere pressochè continuo e in caso di fermo prolungato della caldaia ciò non può essere garantito..) mentre le restanti due, con meno "frubi" elettrici sono al momento inattive e sono destinate a due zone che saranno scaldate con normali radiatori:

foto5



Infine con la foto conclusiva torniamo nel XIX secolo con un'immagine del Generale mentre sono in corso alcuni esperimenti di alimentazione mista  cioè legno di frassino integrato con carbon Coke.  (nonso) Con risultati di resa modesti, non mi riesce di elevare la temperatura ed il carbone resta spesso incombusto. Qualcuno sa dare consigli, che so c'è per caso in sala un macchinista ferroviere in pensione? Si notino i due tubi principali: la mandata è ovviamente posta nella parte asuperiore della locomotiva ed il ritorno in basso:



(felice) Lj

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lucajack2cv

Citazione
Citazione da: lucajack2cv - 13 Dicembre 2011, 17:07:47 PM




... come cappero hai fatto ad arrivare sin lassù con quella catasta di legna e, soprattutto, ora come fai a tirarla giù evitando l'effetto "ultimo barattolo della piramide da non rimuovere assolutamente"  (?)

Rispondo qui a Luigi: con pazienza e servendomi di una vecchia scala da imbianchino ho accatastato il tutto, per attingere la pratica mi ha suggerito di parcheggiare la carretta in prossimità della catasta, montare sulla scala e precipitarvi la legna.


Ne approfitto per documentare i tentativi di arricchire la varietà degli agenti inquinanti emessi dal "Generale": venuto a conoscenza che un locale magazzino di materiali per fabbri conservava una discreta scorta di carbone Coke, una forma "raffinata" di carbone fossile che, a loro dire, avevano importato da una qualche regione della Germania.



Non so se l'importazione risalisse alla stesura dei trattati della comunità europea del carbone e dell'acciaio del 1951, fatto sta che il mucchio era coperto di polvere grigia. La richiesta dev'essere vistosamente calata ultimamente (non lo usano neanche i fabbri per le fucine dal momento che a loro vendono una carbonella molto fine), il prezzo appariva interessante e ho deciso di fare una prova, attirato dal suo alto potere calorifico (30 Mj/kg, il doppio della legna secca), fiducioso nella capacità del Generale di "digerirlo" ed infine incalzato dal perdurante gelo (l'altra mattina il termometro contro la casa segnava -13°, saranno stati -20° in aperta campagna) che obbliga a tenere accesa la caldaia 24h/24.

Non disponendo ancora di un Citroautocarro U23, magari dotato di pratica benna ribaltabile Genève  ;) , ho provveduto a farmene consegnare un 8-9 q.li, agevolmente sbadilati dal cassone del camion ad un contenitore rapidamente approntato..



Del pratico e specifico secchio disponevo già, anche se era adibito a portaombrelli..





Chiaramente non è che a sta roba si da' fuoco direttamente, è una specie di integratore alimentare della legna. Versato sulla fiamma viva, quasi la spegne. La situazione peggiora ancora quando , seguendo i consigli del fornitore, ci spruzzo su un po' d'acqua che dovrebbe ingenerare un benefico scoppiettio che facilita l'innesco. Sarà..





Dopo una mezz'ora, finalmente, i pezzetti di coke si trasformano in pietre roventi che emanano una modesta fiammella azzurra. Sinceramente nella grossa camera di combustione tutto ciò sembra un po' perdersi, anche se la temperatura interna è effetivamente molto alta non so quanto calore si trasmetta all'acqua che circola negli elementi modulari, praticamente in assenza di fiamma viva.


Nella giornata di ieri ho continuato ad alimentare a legna, dal momento che il carbone ci mette 2-3 pieni di legna prima di consumarsi del tutto. Il vantaggio sembra essere soprattutto notturno,  visto che con queste temperature non se ne parla di lasciar spegnere l'impianto: la massa ardente conserva una buona temepratura e basta ricaricare un paio di volte nella notte perchè l'acqua circolante rimanga sempre tra i 40 ed i 60 gradi, continuando ad alimentare l'accumulatore che fa funzionare la porzione di impianto  "a pavimento" con costanza.

(felice) Lj

Oui nous sommes les barbariens de la route..
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Ludo

Ne avevo trovato anche io Luca, ma qualcuno mi disse che era fuorilegge (nonso) (nonso) (sorpreso)

Io per non rischiare, ne portai a casa solo un paio di secchi, e mi trovai bene, ma essendo parecchio sfigato ho pensato di lascar perdere....
La stupidità divora facce e nomi senza storia

luigi spino

beh, che dire, il titolo di mastro focaio non te lo toglie nessuno  (superok) tralaltramente la legna accatastata a quel modo probabilmente ha un ulteriore e indiretto potere riscaldante, andando a costituire una sorta di coibentazione dell'immobile  (appl)

(felice)

A proposito, nel frattempo, avendo dovuto recuperare un po' di vecchie ferraglie dal deposito materiali di mio cognato, ho riportato alla luce diversi pezzi di impianti riscaldanti alimentati a legna. Insomma stufe, pezzi delle medesime, tubi e condotte et similari.
  in hoc signo vinces

lucajack2cv

Fuorilegge..  ;D che parolona! A quanto leggo oltretutto il coke emette pochissimo zolfo (e praticamente non fa cenere) avendolo già emesso tutto nelle cokiere del bacino minerario dell'alta slesia, dove le piogge acide lo precipitano sulle foreste mischiato al fumo delle trabant..

Citazione da: luigi spino - 07 Febbraio 2012, 12:16:40 PM
..A proposito, nel frattempo, avendo dovuto recuperare un po' di vecchie ferraglie dal deposito materiali di mio cognato, ho riportato alla luce diversi pezzi di impianti riscaldanti alimentati a legna. Insomma stufe, pezzi delle medesime, tubi e condotte et similari.

:D E' il 3d giusto per illustrare i tuoi reperti!

Oui nous sommes les barbariens de la route..
 Flying home to you..

Ludo

Ripeto, non so se sia vero... (nonso) (nonso) (nonso)
La stupidità divora facce e nomi senza storia

lucajack2cv

Ripeto, studi scientifici eseguiti dai proprietari delle minere di Marsinelle e pubblicati a cura del Barone belga De Cartier, benemerito fondatore della Eternit, confermano che non c'è rischio per l'ambiente nè per la salute umana,  (caffe) oltretutto il carbone è a tutti gli effetti considerata da autorevoli esperti un'energia rinnovabile, anche se si rinnoverà in un'era geologica successiva all'estinzione delle attuali forme di vita.

Oui nous sommes les barbariens de la route..
 Flying home to you..

Ludo

Pssssst............

(spett)..non voleva essere un'accusa, ma una richiesta di delucidazioni ;)
La stupidità divora facce e nomi senza storia

lucajack2cv

Ancora accuse! Ma quante volte devo ripetere che evidenze mediche dimostrano l'importanza delle inalazioni di polvere di carbonio nella cura dei malanni stagionali..

Oui nous sommes les barbariens de la route..
 Flying home to you..

Watson

Ma alla fine questo carbone coke è utilizzabile come alternativa alla legna o è inquinante (??)

Sulla rete trovi di tutto ma nessuna autorevole voce che dica qualcosa di serio.... qui sul forum invece....
W la vita

"non postare" è un pregio se ci si accorge di non avere nulla da dire, ma non tutti se ne accorgono. [Magomerlino]  La vita dura poco, se non giochiamo ora...  Watson nel cuore Gaia felicemente... tra i piedi

COIO3

Citazione da: lucajack2cv - 07 Febbraio 2012, 15:31:22 PM
Ancora accuse!

Quali accuse, semmai pacati consigli  ;D

Magari ci avevi gia pensato, senza bisogno che io te lo suggerisca, un buon postcombustore potrebbe rendere piu' "verde" e soprattutto piu' efficente la tua machine gun





Dovresti trovare il modo di iniettare aria calda direttamente all'altezza del fronte di fiamma del focolare, in modo da ossidare i prodotti di piroscissione della legna, ricavandone calore piuttosto che veicolarli, incombusti e inquinanti, verso la canna fumaria, e che si condensino catramosi sulle tubazioni "fredde" di circolazione acqua.

Il postcombustore ti aiuterebbe a tirare fuori il meglio dalla legna, per quanto riguarda il carbone, non so consigliarti altro che tenere allegro il tiraggio del focolare per far si che la combustione si autosostenga (nonso)


(felice) Mimmo.
Whatever Works ;)

paoloDòCavaj

#146
Luca, di seguo con fraterna solidarietà ed allegria nel constatare conti/gu/nu-ità generazionale nel fai da te.

Il mio punto di partenza è stato "sistemico" e contestuale, con uno sguardo dall'alto di dove è la mia casa. Quindi per prima cosa domandiamoci

1 -DOVE STO?
Serve per rendersi conto a quali fonti di energia rinnovabile in filiera corta  posso accedere.
Esempio: Supermercati, magazzini? = pallett quindi compro una sega circolare è ho legna a costo = 0
Viticoltori, frutteti? = carretto + 2CV + biotritturatore + cassette da vendemmia aereate per stoccare il cippatto
Carta, giornali + cortile al sole + locale secco e ventilato? = brenta per macerare la carta + apposito spremitore per fare mattonelle + esposizione al sole + stoccaggio tipo muro a secco
etc.

2 - COSA HO?
2a - Questa domanda serve per sfruttare meglio l'impianto esistente
Avevo una vecchia caldaia con accumulo d'acqua che ho sostituito con una sigillata che eroga finalmente acqua calda continua ed immediata (saunier duval con ottima e tempestiva assistenza)
Ho constatato che è meglio lasciare la gestione della caldaia, viste le norme attuali e le verifiche periodiche, ad un installatore fiduciario e NON all'idraulico.
All'idraulico ho fatto sezionare l'impianto in tre parti/pompe/termostati : soggiorno, camere, bagno.
Questo perchè sono luoghi con esigenze diversissime.Un unico termostato rischia di portare calore dove non ce n'è bisogno e viceversa.

2b - Avevo una vecchia stufa di maiolica fine 800 mai più adoperata perchè fumava.
Con il mio muratore bosniaco l'abbiamo tutta smontata.
E' incredibile la bellezza e genialità modulare di queste stufe che si smontano e montano come un meccano. Rifatte le due camere fumarie con mattoni e cemento refrattari , tubatura in inox con due sportelli di ispeziona fondamentali per pulire i tubi di scarico e per non doverli smontare ad ogni stagione.
Carico alla sera e alla mattina: resta in temperatura che è una meraviglia.
A lavori fatti io e Seid ci guardiamo in faccia: la prossima  la facciamo interamente noi!

2c - Davanti alle camere ho messo una piccola stufa in ghisa. Per la montagna ne avevo messa una detta "PIEMONTESINA" comprata in un ferramenta nella montagna sopra Genova. Sono bellissime e si trovano a 1 (tubo del 10!) 2 e tre fuochi.
Il ferramenta mi diceva che i malgari le prediligevano perchè facilmente smontabili e trasportabili.
Per casa invece ho comprato la più piccola Nordica a legna.
Ho imparato, come ho visto nelle tue foto, che quasi quasi scalda più il tubo della stufa.
Quindi stufa + piccola = tubo più lungo = più caldo radiante e velocità di inizio riscaldamento.

3 - PRIMA CONCLUSIONE
3a - Avete visto che in caso di grosse perturbazioni e innevamenti può partire per giorni la corrente.
Questa è una questione da tenere ASSOLUTAMENTE presente.
Se non c'è corrente non funzionano le pompe e neanche le stufe a Pellet, che io sconsiglio per vari motivi che eventualmente potete chiedermi.
Le stufe a legna funzionano sempre e vi permettono, alcune, anche di cucinare in assenza di gas.
3b - A mio avviso è buono il sistema di integrare il riscaldamento termostatato a caldaia a gas, con stufe a legna tradizionali. Accendi la stufa, e quando è in temperatura, inibisce tramite il termostato il funzionamento a gas.

4 - PROGETTO DI VITA
Se riuscite a risparmiare, compratevi un pezzo di bosco, di qualsiasi tipo.
Questa è la cosa più importante.
Ricomprato l'uliveto e un boschetto che era di mio nonno, abbiamo  quasi cambiato vita.

Ma questo potrà essere un'altro discorso

Ciao a tutti quelli che navigano in queste avventure ed un abbraccio affettuoso a LucaJack e family

il Vecjo paul

luigi spino

Citazione da: paoloDòCavaj - 16 Febbraio 2012, 09:11:53 AM


4 - PROGETTO DI VITA
Se riuscite a risparmiare, compratevi un pezzo di bosco, di qualsiasi tipo.
Questa è la cosa più importante.
Abbiamo ricomprato l'uliveto e un boschetto che era di mio nonno: ho quasi cambiato vita.




(superok) (superok) (superok) (appl)
  in hoc signo vinces

Adriano

#148
Ciao Luca, in ritardo rispondo, ma rispondo.
Graze mille per la dettagliata spiegazione sul funzionamento a circolazione naturale.Nei giorni scorsi ho provveduto a togliere le vecchie pompe e bypassare montando dei tubi al posto di esse.Come tu hai scritto pure il mio impianto è dotato del vaso di espansione aperto posizionato ad un'altezza superiore rispetto al più alto dei caloriferi.Ora sto rifacendo parte della caldaia, risostituendo la flangia del bruciatore a gasolio con quella per la legna.Purtroppo non ho trovato la sua originale e per cui la sto ricostruendo da zero....sperando che il ferro resista come l'originale in ghisa.
Per poter provare tutto l'impianto, sono alla ricerca di alcuni caloriferi, in quanto quelli originali ho dovuto buttarli per gravi rotture (su 12 elementi se ne sono salvati 2).
Per ora vedo di chiudere i rubinetti dove mancano i caloriferi, poi si vedrà.
Il problema dell'acqua non sussiste in quanto ho recuperato in una discarica in valle un boiler a legna di circa 5-6 anni perfetto con accumulo di 90 litri.Era stato buttato dai sui proprietari in quanto nel 2009 venne portato il gas in un paese sperduto e tutti o quasi i residenti, vennero travolti dalla ventata di modernità dismettendo le stufe ed i boiler.Ed io da buon riciclatore, lo recuperai assiema ad una cucina economica e ad un ben raro motore VW 1500H raffreddato ad aria di qualche split anni '60.

@PaoloDòCavaj: non è così semplice rinunciare alle comodità del metano.Io l'ho fatto parzialmente a casa mia dove ho il riscaldamento che va con caldaia a metano coadiuvata da termostufa....non sono molto convinto di risparmiare spendendo 14-15 euro/quintale di legna e un consumo di 3-5 kg/h....
Nella mia casa in montagna il discorso cambia.Ho 20 ettari di bosco di larice, abete, betulla, ecc.. per cui legna a volontà, grande fatica ad abbattere le piante, trasportarle, spaccarle e mettere il tutto in legnaia ma i costi, se non considero le mie ore e la mia schiena sono solo di lame,miscela e manutenzione motosega.
Non so quanta gente possa permettersi un bosco e lo sappia condurre.

paoloDòCavaj


Mi spiego, Adriano.
Ci sono scelte che non sono da consumare oggi per domani.
Questa fretta è da dismettere perché rende apparentemente improponibili certe scelte importanti.

Ho conosciuto quest'anno al raduno degli Zoccoli Duri uno di noi che ha fatto la scelta radicale di andare a vivere costantemente in "Plai Air" nel bosco. Mi dispiace di non aver potuto parlare più a lungo con lui, di  non aver potuto capire il percorso che lo ha portato a quella scelta.
Ne ho incontrato un altro che sapeva tutto di pecore e di capre....
Penso che comunque avere e viaggiare con una DueCavalli sia una scelta, strana per i più.
E ai Grandi Raduni si intuisce che dietro ad un certo tipo di allestimento, di utilizzo c'è uno stile di vita, originale, creativo diverso ma che funziona.

Dalla mia famiglia di origine ho avuto 500.000 mila lire per il matrimonio, una stalla, granaio e portico con un rudere vicino.
Sono cose che ti possono capitare davanti agli occhi in un certo periodo della vita per varie vicende, magari un lascito, una piccola eredità o il lavoro che in un certo periodo va bene.
E che fai?, resti li ancora li col tuo metano anche se potresti cambiare non solo il combustibile, ma anche qualcosa della vita?

Ho anch'io l'impianto a gas, ma oggi vado anche a legna, e "sto" nel bosco.
Il bosco e l'uliveto è vicino a casa, raggiungibile con la mia cariola cingolata che da 10 anni mi accompagna in questa dimensione
Stò. Non mi affanno.
Guardo. Ascolto. Penso.
E poto, taglio con attrezzi elettrici, per non respirare gli scarichi della miscela.

Dopo anni passati in auto a spazzolarmi le autostrade del Centro-Nord Italia e non solo, Sto.

Non è solo questione energetica ma di scelte, che vincolano gran parte della vita mia, della compagna, del figlio e del portafoglio: qui ho investito la gran parte delle mie risorse.

Ma c'è oggi, dove non c'era niente, nell'abbandono più squallido, un grande gelso che mi saluta ogni mattina bevendo il caffè.
Ma è perchè l'abbiamo voluto e ce lo siamo conquistati, credendoci e investendo TUTTO in questo patto e progetto.

E ora, oltre ad un modo più naturale di stare al mondo, mi scaldo anche a legna.
Ma soprattutto sto.
Ciao e buona vita.