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Un'Estate.

Aperto da Aspes, 02 Ottobre 2006, 11:36:13 AM

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Aspes

Proprio nel momento in cui la Primavera stava per cedere il passo all'Estate, la Titta se ne ando'.
La vidi allontanarsi lungo quella via che tante volte ci aveva visti insieme, fino a scomparire.
Rimasi per un po' fermo al lato della strada, come inebetito, poi piano piano ritornai sui miei passi, verso la Giallina.
Fu in quel momento che sentii quella cosa allo stomaco, una sensaziopne strana, mai provata prima.
Fu un dolore improvviso, una sensazione di mancanza d'aria e di soffocamewnto.
Quella morsa allo stomaco, da li in poi, per un bel po' di tempo non mi avrebbe piu' abbandonato.
Risalii sulla Giallina, evitando gli amici, misi in moto  e partii, senza sapere dove andare, con la disperazione che si stava facendo
strada dentro di me, e con la consapevolezza che la Titta se ne era andata per sempre.
Il dolore era quasi insopportabile, ed a nulla serviva la musica, il confidarsi con gli altri.
Alla fine di ogni chiaccherata, quando mi ritrovavo da solo, tutto ritornava come prima.
Ma la Giallina era ancora con me. Ne avevo fatti tanti di chilometri, e da li in poi ne avrei fatti ancora di piu'.
Le serate ormai erano scandite da ritmi sempre uguali : un giro al Bar, due chiacchere svogliate, e poi via nella notte, con la musica a manetta.
Quando incominciava ad essere tardi, e non c'era in giro piu' nessuno, finalmente spegnevo la musica, e piano piano infilavo quella strada, viaggiando in seconda a minimo, quasi per non fare rumore, e passavo davanti a casa della Titta, per spiare la sua finestra, per vedere se la luce era ancora accesa.
Invece la luce era sempre spenta, ed io proseguivo piano, guardando nello specchietto, sperando che la luce si riaccendesse e lei mi chiamasse.
Questo non successe mai, ma I giri continuarono, per tanto, tanto tempo.
Nel frattempo la scuola stava finendo, e l'ultimo giorni salutai tutti I miei compagni, ascoltando I loro progetti per l'Estate, I loro sogni.
Io sapevo gia' dove sarei andato : un'altra  Estate a lavorare all'Autogrill.
Era gia' qualche anno che facevo cosi'. Finivano le scuole, una settimana di pausa, e poi via a lavorare.
I soldi mi sarebbero serviti oer comprarmi cio' che non avrei potuto comprare, e quindi la cosa  non mi pesava molto, anzi, da un lato
era addirittura divertente.
Quello che mi ricordo meglio di quel periodo e' che quando dovevo inziare a lavorare al mattino uscivo di casa che quasi era ancora buio.
La Giallina era li ad aspettarmi, sotto al portico. In quelle ore a vetri aperti faceva quasi fresco, ed il mondo assumeva un'altra dimensione,
Ed il dolore a tratti sembrava sopportabile. La musica era a livelli accettabili, I Led sul cruscotto danzavano all'impazzata.
Non guardavo nemmeno il contagiri, tutte le spie erano spente, cosi' come quei fanaloni di profondita'.
Quando arrivavo, lasciavo sempre la Giallina in una posizione che mi avrebbe consentito di vederla per tutta la giornata.
Non perche' avessi paura che me la rubassero, no, questo no, ma solo perche' la volevo vedere mentre lavoravo.
Sommerso da Caffe' cappuccini e quant'altro, ogni tanto gli lanciavo un'occhiata.
La vedevo cosi' bella, cosi' luminosa con quel suo colore che la faceva spiccare tra tante altre.
Ero orgoglioso di Lei, e se questo non era amore, sinceramente non saprei definire questa sensazione in altro modo.
Mi aggrappai alla Giallina con tutte le mie forze, vivendo con lei ogni momento libero.
Forse l'avevo un po' trascurata, ed avevo iniziato a riscoprirla, con tutti I sue difetti e con tutti I suoi pregi.
Quell'Estate non la trattai piu' male, anzi, non l'avrei mai piu' trattata male, e forse riversai tutto il mio amore su di Lei.
Quando avevo delle giornate libere, io e la Giallina partivamo verso viaggi un po' piu' lunghi, verso posti e luoghi che non avevo mai visto,
solo io e Lei, provando un piacere enorme nel guidarla, sentendomi in sintonia con Lei, come se fossimo una cosa unica.
Ancora oggi mi ricordo di quei viaggi con nostalgia, percependo distintamente il vibrare del pomello sotto le mie mani e quell'odore
che era solo suo.
Ricordo la stoffa dei suoi sedili, il fresco del suo metallo, quel tepore che usciva dalla bocchetta appena sotto il vetro quando le serate iniziavano
a rinfrescarsi.
E prorio quando le serate inziarono a rinfrescarsi, la mia Estate lavorativa volse al termine.
In un attimo la scuola ricomnciai, e dopo I saluti mi ritrovai ad ascoltare I racconti estivi dei miei compagni, tutti diversi, tutti bellissimi, ricchi di posti
bellissimi e lontani e pieni di struggenti amori balneari, che sarebbero scomparsi con le prime nebbie.
Io non dissi nulla, non avendo granche' da raccontare.
Ma il mio amore era fermo appena fuori sulla strada, ad aspettarmi al suono della campanella.
La Giallina rimase con me ancora per tutto l'inverno e per la primavera successina e poi, proprio nel momento in cui la primavera stava cedendo il passo all'Estate, proprio quando quella sensazione allo stomaco se ne stava andando, proprio quando la vita ricominciava ed essere vita, la Giallina se ne ando', per sempre.
Ma prima di andarsene mi aveva tirato fuori da quella situazione che sembrava insormontabile, mi aveva aiutato a ridare un senso alla mia vita.

Grazie Giallina !!!!
Siamo qualcosa che non resta, frasi vuote nelle testa,
e il cuore di simboli pieno.

mario55

bello, bellissimo, come tutti i tuoi racconti.
Mario da Bientina, con la sua DS 21 Confort

"non ti curar di loro, ma guarda e passa"

bubbo

Caro Aspes, ugualmente a me diverso e diversamente a me uguale. La mia Dyane era arancione, la tenni poco con me, forse 4 anni, forse meno. Ma ho condiviso con lei i migliori anni della mia vita e spesso e' nei miei ricordi. No, e' nei miei ricordi, e' presente nei miei ricordi. ROMA R40884.

LAVVOCATO

...Aspes, sono entrato cosi profondamente nel tuo racconto, che l'ho vissuto mentalmente...le stesse sensazioni che ancora provo io con la mia giallina...l'odore, il modo di parcheggiare...credevo di viverla solo io in maniera romantica...ti prometto un giro tutto tuo con la mia giallina appena sarà possibile. Ciao  (abbraccio)
...il cammino è lungo ma non infinito, è meglio fermarsi a riflettere per riposare la mente...

Dopo tanta strada e acqua sotto i ponti, rieccomi nel 2022 pieno di ricordi e privo della mia adorabile giallina. Un abbraccio ai superstiti del forum.

scanner79

E' vero racconto emozionante, come sempre, leggendo sembra di entrare nel racconto e di essere una terza persone non visibile dal protagonista, ma sempre presente.

Spero di potere sentire i tuoi racconti dal vivo.
Certe volte è meglio tacere e passare per idioti che parlare(scrivere) e dissipare ogni dubbio!!!

carl84

davvero un bel  racconto ..ma la titta e la giallina erano due dyane?spero che la loro vita con te non sia terminata in quanto date in demolizione vero?
salvaguardiamo il nostro patrimonio automobilistico "salviamo le nostre auto dalla pressa"

http://carepocaromeo.altervista.org

Pacifico

Citazione da: carl84 - 03 Ottobre 2006, 21:34:35 PM
davvero un bel  racconto ..ma la titta e la giallina erano due dyane?spero che la loro vita con te non sia terminata in quanto date in demolizione vero?

Beccato!
Non hai letto TUTTI i racconti di Aspes sennò sapresti che la Titta era una ragazza barista con il martedì libero con il quale il noto prosatore Aspes si intratteneva in giovane età e non mi risulta che sia stata demolita a differenza della giallina che invece ha subito questa sorte!
Domani interrogazione ....

(muoio)
Non camminare dietro a me, potrei non condurti.
Non camminarmi davanti, potrei non seguirti.
Cammina soltanto accanto a me e sii mio amico. Albert Camus

Aspes

Grazie Pacifico ..... !!!!

Ebbene si, la Titta c'e' ancora ...... l'ultimo incontro risale ormai a 7/8 anni fa .. forse di piu' .... per la cronaca, il vero nome e' Patrizia ....

La giallina invece non c'e' piu' .... almeno io penso cosi', e non ho mai avuto il coraggio di fare ricerche ....

Come il titolo di un post, la sua targa era NO-311449 .....

La Giallina da qualche parte appare in foto, la Titta invece no, ma se riesco a recuperare una foto posto pure quella ....







[allegato eliminato dall\'amministratore]
Siamo qualcosa che non resta, frasi vuote nelle testa,
e il cuore di simboli pieno.

LAVVOCATO

Citazione da: Pacifico - 03 Ottobre 2006, 22:15:37 PM
Citazione da: carl84 - 03 Ottobre 2006, 21:34:35 PM
davvero un bel  racconto ..ma la titta e la giallina erano due dyane?spero che la loro vita con te non sia terminata in quanto date in demolizione vero?

Beccato!
Non hai letto TUTTI i racconti di Aspes sennò sapresti che la Titta era una ragazza barista con il martedì libero con il quale il noto prosatore Aspes si intratteneva in giovane età e non mi risulta che sia stata demolita a differenza della giallina che invece ha subito questa sorte!
Domani interrogazione ....

(muoio)
...grazie Pacifico...per il riassunto delle puntate precedenti...mi sorge un dubbio:arriverà questa storia da qualche parte, o avremo il primo beautiful nel forum???... (angel)Scherzo, i racconti di Maurizio Aspes, sono veramente belli, addirittura meglio di alcuni libri noia in giro da migliaia di copie di tiratura...Ciao
...il cammino è lungo ma non infinito, è meglio fermarsi a riflettere per riposare la mente...

Dopo tanta strada e acqua sotto i ponti, rieccomi nel 2022 pieno di ricordi e privo della mia adorabile giallina. Un abbraccio ai superstiti del forum.

COIO3

Whatever Works ;)