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viaggio ad Amsterdam

Aperto da bubbo, 12 Aprile 2007, 21:47:10 PM

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bubbo

Vi posto un racconto del viaggio che ho fatto durante le scorse vacanze Pasquali. Ciao
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Sono contento; l'ortopedico mi ha appena riferito che la lussazione di terzo grado alla spalla si e' ridotta, i legamenti sembrano cicatrizzati e non dovrei aver bisogno di alcun intervento. Il braccio e' quasi immobile, dolorante, ma ho il benestare per partire dopodomani per Amsterdam! Non lo speravo, l'incidente di qualche giorno fa' mi ha costretto a due giorni di ricovero con due costole rotte ed appunto la lussazione della spalla. I primi giorni i dolori erano cosi nauseabondi che per tre volte ho rischiato di svenire, tanto che al pronto soccorso, mentre il dottore mi toccava la spalla ho sentito girare la testa e per evitare di spalmarmi a terra, mi sono di colpo sdraiato sul tavolo del dottore, sopra a tutte le penne ed ai fogli. Passato il momentaccio ho visto il faccione del dottore che con calma di domandava se mi sentivo poco bene, ovviamente ho risposto che stavo per svenire, a quel punto il dottore, sempre con molta calma e non facendo espresso riferimento alla mia stazza fisica, mi ha risposto: " ha fatto bene; a lei chi la rialzava?". Comunque il brutto e' passato e si parte!
Siamo in sedici con otto bambini, Il volo e' un low cost  e non arriviamo direttamente ad Amsterdam, ma ad Hendoven a circa un ora e mezza di pullman dalla capitale. L'autista del pullman parla perfettamente inglese, i miei studi scolastici oltre al metodo shenker in unione ai libri tecnici in inglese (ovviamente sui motori) che ho a casa ed alla conversation fatta al lavoro mi permettono di comprendere due parole su tre. Riesco a capire il concetto dei discorsi e ne sono felice.
Dal pullman scruto il paesaggio, qui nei paesi bassi e' tutto uguale: tutta pianura, coltivazioni, allevamenti ed ancora pianura, pianura  a perdita d'occhio, le salite sono solo artificiali, magari create per la costruzione di uno svincolo autostradale. Se non fosse per le coltivazioni e per le ardite costruzioni nelle quali si sbizzarriscono gli architetti sarebbe un paesaggio atto a scatenare, nei soggetti a rischio, crisi da agarofobia. Finalmente si arriva ad Amsterdam, E' una giornata di sole, rimango stupito dalla temperatura cosi mite anche se siamo tanto piu' a nord di Roma, questo sole e questo caldo mi fanno sentire a casa. Mi guardo intorno e' pieno zeppo di biciclette; parcheggiate ad ogni angolo e legate a mucchi ad ogni appoggio possibile, sembrano tutte uguali, ma ognuna possiede un caratteristico particolare che la identifica. Non ci sono le mountan bike tanto diffuse da noi, ma sono tutte biciclette munite di parafanghi, spesso senza nemmeno il cambio. Se poi un italiano cercasse di rubarne una si scapicollerebbe al primo incrocio, infatti molte bici non hanno le consuete leve del freno al manubrio per le quali le italiche ditte Galli e Campagnolo sono famose  ma sono equipaggiate dal freno a "contro pedalata" , ovvero per frenare bisogna dare un colpo di pedale all'indietro. Mi guardo intorno e mi accorgo che qui e' pieno di ragazzi, a questo punto mi sembra che il problema generazionale presente in Italia sia gravissimo, mi comincia a preoccupare veramente la natalita' zero che viene annualmente rilevata in Italia, ma poi aggirandomi per i canali ed i vicoli comincio a capire meglio la situazione: questa e' la citta dei ragazzi! E' un punto di incontro per tutti i ragazzi del mondo, e' un gigantesco parco giochi, e' una Disneyland dei sensi, questa e' una citta' veramente cosmopolita e' un crogiolo di razze che parlano tutte la stessa lingua: l'inglese; e quando sia il cinese che il vietnamita oppure l'africano parlano io li capisco e posso replicare, posso confrontarmi in questo modo che sembra un set di "BLADE RUNNER" ma nonmi sento uno di loro e, allo stato, non posso esserlo. La differenza potrebbe essere l'eta', qui l'eta media si aggira sui 25 anni, il mio gruppo di amici e' composto da bambini tra i sette ed i dodici anni mentre gli adulti sono tra i 35 ed i 45 anni, come eta' media magari siamo giusti ma singolarmente siamo proprio fuori luogo. Ma la differenza non e' questa, ormai sono una cosa completamente diversa da loro: sono un borghese, con un impiego borghese. Molti di loro forse diventeranno come me, ma forse anche io posso ancora avvicinarmi a loro, sento che questa citta' puo' ancora scatenarmi qualche pazzo impulso giovanile mai sopito. Seguo i miei amici in visita alla citta', anche loro li vedo entusiasti, chi prima e chi dopo li vedo velocemente integrarsi nella civica baraonda. Un pomeriggio me lo riservo per me solo, voglio andare al Flea market, e' un mercatino di antiquariato simile alla romana Porta Portese ma aperto tutti i giorni. Ho una piantina turistica della citta', del tipo di quelle che si distribuiscono in tutte le  pro loco. Parto subito male: dopo circa 500 metri ha perso i riferimenti, ma non mi fermo, proseguo per la strada che ritengo giusta, leggo i nomi delle strade ad ogni incrocio, ma non le trovo scritte sulla cartina, proseguo ancora, incrocio un mercatino, sicuramente non e' questo il Flea Market, ma mi infilalo stesso nelle vie zeppe di merce, C'e' molta frutta, anche tropicale, ma il clima non e' molto diverso dai nostri mercati, solo le persone sono piu' variopinte e sempre comunque giovani. Mi arrendo; ho camminato molto ed ho paura di essere andato a finire in qualche periferia di Amsterdam magari anche fuori dalla cartina! Non sono neanche in ottime condizioni di salute: devo chiedere la strada a qualcuno: mi preparo mentalmente la domanda in inglese, apro la cartina davanti una coppia di ragazzi ventenni apostrofandoli cosi' :" schiusmi aim luus! Uer we ar?" Il ragazzo mi guarda preoccupato negli occhi e mi risponde precisando: "uer iu ar!" in effetti lui sa benissimo dove si trova, mi fa immediatamente il punto nave sulla carta e mi accorgo di aver fatto la classica cazzata di leggere la cartina sottosopra e di essere andato esattamente dalla direzione opposta, sono quasi fuori carta, ancora qualche millimetro e trovavo le scritte pubblicitarie, ringrazio i ragazzi con un "tenchiu'" e la ragazza con un bel sorriso e dai suoi grandi occhi verdi mi saluta con un "gud lac!"  Ho scoperto in seguito di avere sbagliato aggettivo volevo dire "lost" ovvero perso invece ho detto "loose" che i miei amici mi hanno detto, in seguito, che si traduce in "cane sciolto". Forse l'aggettivo in quel momento era giusto, come erano giusti gli occhi di quella ragazza; non so perche' ma in queste strane situazioni, mi rimangono sempre impressi degli occhi verdi, chissa' poi se quegli occhi, verdi, lo erano veramente. Incontro molte auto d'epoca lungo le vie di Amsterdam, molte  CITROEN DS, Ford Capri, una bella AMI BREAK qualche spider inglese, qualche duetto e poi, affiancata ad un canale vedo una sagoma inconfondibile e' una Alfa Romeo Giulia, grigio medio metallizzato, identica alla mia! Allungo un po' il percorso per vederla da vicino: sul baule c'e' scritto 1300 super, il frontale e gli interni sono della unificata, i deflettori hanno la leva di chiusura incollata, lo stemma anteriore riporta la dicitura Milano. Credo si tratti di una 1300 super un po raffazzonata ma e' perfetta tranne una piccola bolla di ruggine sul parafango posteriore. A quel punto il negoziante di fronte mi saluta e mi avvisa sempre in inglese che l'auto e' in vendita, io rispondo, credo in inglese, che io ho in Italia una auto dello stesso colore e che per curiosita' vorrei conoscere il prezzo. Con mia soddisfazione vengo compreso in quanto il mio interlocutore mi risponde "7.000,00 euro" , rispondo che il prezzo e' ok (ovviamente per l'Olanda) e saluto, riparto con destinazione mercatino. Non posso allungare il passo, se respiro troppo profondamente mi fanno male le costole e sono costretto a respirare a "farfalla" come le partorienti, rammento che sono solo, se qualcuno mi aggredisse non sarei in grado neanche di difendermi: la spalla mi fa male, posso solo chiedere "help!" ma senza neanche poter strillare tanto forte!  Finalmente arrivo al mercatino, e' veramente simile a Porta Portese, sono subito a mio agio, ci sono i venditori di vestiti e anfibi militari ed anche antiquariato ed oggettistica, acquisto un felpa ed una borsa marchiate "Piaggio Vespa" mai viste in Italia. In effetti qui la Vespa e' uno dei motocicli piu' diffusi, ma stranamente non il modello PX ma bensi' la Pk ed le Vespe LI quelle  automatiche di fine anni 90! Sono tornato un ragazzo: voglio acquistare un Parka ex esercito tedesco, qui e' un indumento molto in voga e poi lo desidero da molto, mi ricorda il giaccone dei MODS, una delle bande mitiche degli anni 60, da bravo scooterista li considero un punto di riferimento, mi avvicino ad un banco ed un inserviente dai tratti asiatici, che sembra appena uscito da un romanzo di Salgari, mi dice che ha proprio un parka della mia misura, il prezzo e' di 85 euro, ad occhio il parka sembra essere della mia misura, e' sfoderabile e pure un pochino macchiato, lo afferro e' mi accorgo che e'  estremamente pesante, la spalla si lamenta e mi rammenta che per sfilarmi il mio Barbour per provare il parka devo essere aiutato come un povero vecchio. Rinuncio all'acquisto e anche adesso me ne pento. Poco piu avanti vedo un sorta di roulotte che vende del cibo: voglio mangiare in questo posto all'apparenza squallidissimo,  ma voglio mangiare proprio come questo ragazzone rasato seduto davanti alla roulotte. Passo lo sguardo sul bancone e vedo qualche aringa affumicata dall'aspetto poco invitante, qualche polpetta indefinita e poi noto  qualcosa di fritto che mi sembrava appetibile, nel mentre alzo gli occhi verso il banco e vedo un vecchio dai capelli rossi e domando se quel coso fritto sia di pesce. Solo alla risposta mi accorgo che sto parlando con una vecchia dai capelli rossi e dalle mani contorte dall'artrite e rosse come i capelli. Mi risponde, sempre in inglese, che lei vende solo pesce, a quel punto chiedo se il coso fritto sia adatto per un Italiano e lei mi risponde che quel coso piace a tutti, pago 3.50 euro ed il coso fritto viene messo a scaldare in un fornetto appeso al retrobottega. Dopo qualche minuto il coso fritto mi viene servito su un pezzo di cartone e con una forchetta di plastica, nel prenderlo sfioro la rossa mano adunca che scopro anche essere anche fredda e bagnata. Mi seggo e facendo attenzione che le briciole del coso fritto non mi cadino nelle buste degli articoli appena acquistati lo assaggio: e' un piacere, e' a tutti gli effetti un gigantesco bastoncino di pesce, ma molto piu' buono, al terzo boccone la rossa mi chiede se il coso fritto sia buono ed io rispondo di si. Finito il gigantesco Findus torno verso l'albergo, avro' fatto una decina di chilometri e questa citta' mi sembra sempre piu' mia, nel frattempo mi viene da pensare quante possano essere a Roma le vecchie che siano in grado di parlare inglese. Nel tragitto una signora mi chiede dove sia il mercato dei fiori, mentre sto per rispondere che non sono del posto, mi accorgo che conosco la direzione, ruoto le spalle verso la retta via e pronuncio "straight !" la signora mi ringrazia ed io ne sono soddisfatto!
Come al solito e' gia' il momento di partire, siamo tutti sul marciapiede aspettando il pullman che ci riportera' all'aeroporto, questa citta'  apparentemente popolata da anarchici sembra  l'apoteosi della Democrazia, sembra autogovernarsi, la polizia e' sicuramente attenta, i poliziotti circolano con delle Honda Transalp e sempre da soli, non in coppia come i nostri, e li ho visti, sempre da soli, fermare i tipi sospetti e chiedere i documenti. Questi motopoliziotti sono tutti molto alti e con certe facce che ti consigliano che sia meglio fare come dicono loro.  Vorrei vivere e lavorare qui, e' un paese straniero ma qui ti capiscono, basta parlare il basic english e sei a posto; mi piace, sembra che tutto il mondo sia racchiuso i questi canali. Vengo interrotto da queste riflessioni da una bella signora cinquantenne che, appena scesa dalla sua bicicletta e sorridendo mi chiede qualcosa ovviamente nel solito inglese. Non capisco nulla e squoto la testa con un "I'm sorry" la signora mi risponde "I'm sorry too!" fortunatamente mi sono spostato e la signora mi sfila davanti: doveva  scendere le scale ed io la intralciavo! Nello scendere la signora mi chiede gelandomi: "you dont' speak English?" ed io tristemente rispondo "just a little!". Mi vergogno: questo mondo mi cade immediatamente addosso, non fa per me,  di colpo rientro nel mio status di impiegato dalla barba bianca, dall'inglese stentato, ma l'esperienza non e' stata vana: posso fare ancora qualcosa: In questo viaggio i miei figli mi sono sembrati un po' fuori luogo ed ho pensato che anche loro a volte non si divertissero tanto ed addirittura limitassero le mie possibilita', invece sono proprio loro la mia forza. Fra qualche anno, se potro', vorrei mandarli qui a studiare od a lavorare. Certo non e' un ambiente scevro da pericoli, anzi, la perdizione e' a portata di mano e non dietro l'angolo, ma se riusciro' a giudicarli pronti e maturi, in questo ambiente bohemien cresceranno piu' forti e cittadini del mondo e vivranno quello che io avrei voluto vivere. ....e conosceranno bene l'inglese!

GattoKea

Complimenti!
E' il più bel racconto che abbia letto nell'ultimo periodo.
Consolati, però:  il fattore "età critica" accomuna anche me....

Kpunto

MIAO

(gattokea)

su.piu

Un giorno vorrei riuscire a visitarla anch'io l'Olanda...  anche se c'è chi me ne parla bene e chi male circa le "caffetterie"  ;) chissa... Di me posso dire che ho viaggiato pochissimo e mi resta tuttora un desiderio grande di poter in futuro viaggiare, lo spero tanto!! Comunque penso che, in generale, se il viaggio lo fai, non sei mai troppo vecchio... per quanto l'età più bella dei viaggi sia la gioventù, secondo me l'esser troppo "vecchi" è quando il viaggio puoi regalartelo, ma te ne stai in casa perchè troppo faticoso affrontarlo...

(felice)

GattoKea

Citazione da: su.piu - 12 Aprile 2007, 23:29:14 PM
Un giorno vorrei riuscire a visitarla anch'io l'Olanda...  anche se c'è chi me ne parla bene e chi male circa le "caffetterie"  ;) chissa... Di me posso dire che ho viaggiato pochissimo e mi resta tuttora un desiderio grande di poter in futuro viaggiare, lo spero tanto!! Comunque penso che, in generale, se il viaggio lo fai, non sei mai troppo vecchio... per quanto l'età più bella dei viaggi sia la gioventù, secondo me l'esser troppo "vecchi" è quando il viaggio puoi regalartelo, ma te ne stai in casa perchè troppo faticoso affrontarlo...

(felice)

(appl)

Proprio come il  (sex)
Più passano gli anni e più (solo) ne parli!

8)

Antodeuche89

io amo AMSTERDAM, ci andrò a tutti i costi!!!!!!!!!
Non avete nessuna prova

GattoKea

Citazione da: anto4ever2cv - 13 Aprile 2007, 22:18:30 PM
io amo AMSTERDAM, ci andrò a tutti i costi!!!!!!!!!

... a farti i cannoni ???   Ma se sei già fumato così!

(muoio)

Watson

Bel racconto, certo una gita di pochi giorni è una esperienza positiva, viverci un anno intero.... chissà se poi non ti mancherebbe la tua bella Roma  ;D

Per Antonello ma ad Amsterdan ci vuoi andare per via di quelle vetrine (sex) particolari o per altro  (muoio)

Per Bubbo non per farti una domanda personale, ma dal tuo racconto si deduce che non sei un peso piuma, ma sei forse quel ragazzo che ho conosciuto nel 2003 a Ferrere con la maglietta degli Zoccoli Duri  (?).... già ma tu non sai chi sono io  (matto)

P.S. Antonello stò scherzando mai penserei che tu ti faccia di canoli o di vetrine  ;D ;D
W la vita

"non postare" è un pregio se ci si accorge di non avere nulla da dire, ma non tutti se ne accorgono. [Magomerlino]  La vita dura poco, se non giochiamo ora...  Watson nel cuore Gaia felicemente... tra i piedi

Antodeuche89

Citazione da: Watson - 13 Aprile 2007, 23:11:19 PM
Bel racconto, certo una gita di pochi giorni è una esperienza positiva, viverci un anno intero.... chissà se poi non ti mancherebbe la tua bella Roma  ;D

Per Antonello ma ad Amsterdan ci vuoi andare per via di quelle vetrine (sex) particolari o per altro  (muoio)

Per Bubbo non per farti una domanda personale, ma dal tuo racconto si deduce che non sei un peso piuma, ma sei forse quel ragazzo che ho conosciuto nel 2003 a Ferrere con la maglietta degli Zoccoli Duri  (?).... già ma tu non sai chi sono io  (matto)

P.S. Antonello stò scherzando mai penserei che tu ti faccia di canoli o di vetrine  ;D ;D
watson e gattokea! mica son tutti come voi!!!!! (lingua)
Non avete nessuna prova

bubbo

Caro Watson, no, non ci conosciamo perche' pur essendo il socio n.859 non ho mai partecipato a raduni e neanche ne vedo a breve la possibilita in quanto la mia 2cv non circola piu' dal lontano 1994 pur essendo ancora regolarmente immatricolata. le mie misure sono 115 kg per 1.90 di altezza. Ultimamente mi sembra che aumentano i kg e diminuiscono i cm...
Boh?

Watson

Lo avevo immaginato, pensavo che quel ragazzo di Roma che più o meno ha le tue misure, fossi tu  (nonso), non ricordo il nome ma l'ho conosciuto a Ferrere durante il raduno degli zoccoli duri...


... chissà forse se mi decido ad iscrivermi al prossimo I.C.C.C.R del 2008 a Roma  (guid) ci si potrebbe conoscere, basta che sposti la tua 2cv a Vallelunga ed il raduno è bello che fatto  (felice1)

In ogni caso un kpunto per il tuo racconto... scrivi davvero bene  (appl) (adoraz)
W la vita

"non postare" è un pregio se ci si accorge di non avere nulla da dire, ma non tutti se ne accorgono. [Magomerlino]  La vita dura poco, se non giochiamo ora...  Watson nel cuore Gaia felicemente... tra i piedi

bulè

Mi sa che è Paolo Federici.

Mega romanaccio citronista da tempo immemore

orangetenere

Complimenti Bubbo, è da tanto che non faccio un lungo viaggio con la mia Dyane....... (muro) che nostalgia che ho  (muro)

Watson

Citazione da: bulè - 17 Aprile 2007, 10:20:20 AM
Mi sa che è Paolo Federici.

Mega romanaccio citronista da tempo immemore

Sicuramente ci credo essendo anche tu uno zoccolo  (muoio) (muoio) (muoio) duro  (felice1)
W la vita

"non postare" è un pregio se ci si accorge di non avere nulla da dire, ma non tutti se ne accorgono. [Magomerlino]  La vita dura poco, se non giochiamo ora...  Watson nel cuore Gaia felicemente... tra i piedi

bubbo

Caro orange tenere', gia lo scrissi in qualche post precedente, ed ora lo riscrivo, io ho avuto una Dyane come la tua. Era una Dyane 6 del 1976 orange tenere' maniglie e mascherina in plastica chiara  e maniglietta sul portellone. interni marroni. Non ce ne erano molte di quel colore. credo di averla venduta nel 1984 e ricordo ancora la targa RMR40884.
Ciao