1987

Aperto da Odysseios, 01 Aprile 2016, 19:14:16 PM

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Odysseios

Gli sembrava di poter avere tutto, di avere il mondo tra le mani. Era anche vero però che nella mezza età grosse soddisfazioni potevano capitargliene fino a un certo punto. Un nuovo lavoro? "Teniamoci questo che è già molto." Una casa nuova? Già fatto. Qualcosa però doveva trovare, forse c'era uno spazio ancora da riempire...
La mente lavorava, la memoria correva, tornava indietro. E arrivava alla seconda metà degli anni '80, forse il decennio più mitico dopo i '50 e '60, bella musica, bel cinema. Un finto benessere tanto strombazzato che peraltro fino a quel momento nemmeno lo aveva coinvolto, né economicamente né in altro modo.
Ma quell'estate una strana congiuntura aveva fatto in modo che ci fosse la possibilità di fare un viaggio all'estero, il primo, con i pochi soldi disponibili. Un conoscente, brutalmente scaricato dalla fidanzata storica, vuol partire a tutti i costi, deve farlo. E non vuol partire da solo, quindi lo invita, insieme ad un altro amico, ad accompagnarlo, accollandosi da solo le spese del carburante perché in caso contrario i due non ce l'avrebbero fatta a seguirlo...
...
Quanto caldo faceva sull'autostrada francese, su quel nastro d'asfalto che in certi punti si dipanava a quattro corsie per senso di marcia. Autoroute "Estérel-Côte d'Azur", "La Languedocienne", i fari di una piccola bicilindrica Fiat che illuminano il vuoto nella notte davanti a sé. Cannes col galeone di Polanski e i suoi macchinoni parcheggiati sulla Croisette, Arles la bella provenzale, solo sfiorata per quella volta. Sète col suo porto allora famoso per la recente "Guerra del Vino".
E in fondo a tutto questo un confine quasi inesistente già da allora, quello spagnolo. I compagni di viaggio crollati dal sonno dentro l'auto e lui che col sacco a pelo va a piazzarsi sotto la tettoia di una pompa di benzina; durante la notte arrivano altri giovani. Italiani, tedeschi... ma c'è il mondo in viaggio verso la Spagna! Ognuno un Hemingway stanco morto o ubriaco, in cerca della propria fiesta.
E la mattina dopo lei, la regina della Catalogna, pre-Olimpiadi quindi sporchissima e politicamente scorretta ma con le sue architetture ardite note ancora a pochi studiosi del settore mentre la fama di Almodovar cominciava in quei mesi a superare i confini iberici. Ma un viaggio in Spagna negli anni '80 ERA un film di Almodovar, appositamente girato per ogni giovane che vi si avventurasse. Bastava sedersi sulle Ramblas e guardare i passanti, se così si potevano chiamare. Gente di tutte le nazionalità europee e non solo, trans altissimi che battevano in grosse cricche i larghi marciapiedi, dovevi spostarti o ti passavano sopra... prostitute in pieno giorno con "pappa" africani in abito di lino e coperti d'oro... italiani che litigavano tra di loro, era la regola... la temibile polizia urbana che manganellava ladruncoli maghrebini mentre attempate turiste appena derubate cercavano di fermare i poliziotti scatenati... un chitarrista rockabilly alquanto mediterraneo, ciuffo impomatato, baffuto e scalzo, accompagnato da un suonatore di rullante pelato in giubba da marinaio. La Plaza Real immersa in una nube non certo di vapore. Una guardia giurata con pistolone ad impedire che i polli arrosto che giravano sulla brace in una nicchia all'angolo tra due strade venissero trafugati. Una fetta di tortilla e una birra Aguila 0.20 a pranzo, niente a cena, i soldi non bastavano. Attendere per due ore fuori da un ristorante un gruppo di ragazze della propria città incontrate in nave, dopo aver fatto finta di non avere fame.
Al ritorno, reminescenze di Cervantes per una sbronza colossale con vino della Mancha, e i gendarmi francesi con i loro sguardi severi dentro la loro auto...
...
Risveglio dal sogno ad occhi aperti, nel giardino di una bella villetta. Si, sono cambiate un po' di cose... Sotto il sole un'alta tettoia in legno, e sotto la tettoia un'auto appartenente ad un altro tempo, un tempo di cui attraverso quattro decenni è stata un'icona indiscussa, miracolosamente ancora lì, al sicuro fra le alte mura della sua casa, da cui però esce spesso per delle scorribande in cima alle vicine scogliere. Si alza, gira intorno all'auto, pensa... "Ma tu dov'eri mentre io vivevo quel meraviglioso periodo della mia vita?" Lo sa benissimo ma apre ugualmente il cofano, nella paratia che separa il motore dall'abitacolo c'è, "peint à l'encre", un numero di quattro cifre: da poco sa che quel numero elaborato nel modo giusto si trasforma in un giorno di marzo del 1987. "Ma certo, c'eri già da qualche mese." Perché una ragazza bruna, minuta e con due bellissimi occhi verdi, con qualche possibilità economica in più rispetto a lui, l'aveva da poco ordinata.
E quella stessa ragazza, diventata ormai una donna matura segnata dalla vita, venti giorni prima gliel'aveva venduta.
"Custa no est una macchina... est una manera de bivi"

Ludo

La stupidità divora facce e nomi senza storia

m.real

 (felice) Quel tempo, quella strada , quei luoghi ,quelle sensazioni , quelle emozioni . Le ho vissute veramente negli anni 80 ,il tuo racconto me le ha fatte rivivere . Nel leggerlo ho provato una forte emozione GRAZIE (appl) (appl) (appl) (appl)
in fondo al tunnel ce sempre una luce

10nico

WOW!  (sorpreso)

Odysseios, ma che gran bel racconto mi hai fatto vivere!  (superok)

GRAZIE!  (abbraccio)

Continua!  ;D
Chiamatemi Micky

Love long and prosper

Watson

Che bel viaggio, farlo in 2cv darebbe stato mitico, quasi quanto quello descritto in un film cult "Alla rivoluzione sulla due cavalli" anche se loro erano si in tre ma con una ragazza è percorrevano le strade degli anni '70 molto più  cariche di violenza e forse di ideali (ero bambino non ho ricordi credibili).


Bravo Odysseios non è  che hai anche una foto a completamento del racconto (foto)  (appl)
W la vita

"non postare" è un pregio se ci si accorge di non avere nulla da dire, ma non tutti se ne accorgono. [Magomerlino]  La vita dura poco, se non giochiamo ora...  Watson nel cuore Gaia felicemente... tra i piedi

Odysseios

Dovrei avere qualcosa...
"Custa no est una macchina... est una manera de bivi"

tiotio

Bellissimo complimentissimi!!  (superok)

Mi ci sono immedesimato completamente, anche se negli anni 80 ero ancora troppo piccolo per muovermi in autonomia, se non verso la fine...

Che emozione leggere questo racconto... bravo e grazie!  (abbraccio)

Dalfy

... emozioni simili, vissute qualche anno prima (1980), ricordi di una vita che sarebbe bello poter rinfrescare, anche solo una volta, magari con un amico di quegli anni, o meglio ancora, con un figlio ...
Offinito ...