News:


Forum 2CV CLUB ITALIA
Benvenuti!!!!


l'Aspes e la neve

Aperto da Aspes, 30 Aprile 2007, 12:47:21 PM

« precedente - successivo »

Aspes

Sul finire degli anni '70 I sabati pomeriggio, liberi da impegni scolastici, erano accomunati da un rito che, tempo permettendo, si ripeteva sempre uguale.

Erano gli anni delle passioni giovanili, ed una di questa era " la moto da cross ".

Erano anni in cui si viveva tranquillamente, la moto da cross era quasi un mezzo che usavi normalmente, per uscire, per andarci al Bar, ed al massimo I Carabinieri che incontravi ti facevano la faccia cupa.

Eravamo veramente in tanti in quel periodo ad averne una, ed al sabato pomeriggio un meccanico nostro amico teneva apposta la sua Officina aperta per permetterci da fare piccoli lavoretti, anche se in realta' era una scusa come un'altra per stare insieme.

Mi pare fosse la fine di Febbraio, di un inverno molto freddo ma secco, e come tutti gli altri sabati l'officina alle due del pomeriggio era gia' piena.

Ci stuzzicavamo a vicenda, cercando di trovare I difetti delle moto altrui, anche quando non ce n'erano, sapendo che in realta' quello che contava era aprire sulla pista l'acceleratore un po' prima degli altri, cercando nello stesso tempo di restare in piedi.

L'appuntamento era per domenica pomeriggio sul pistino di Biandrate, come al solito, ed anche quel sabato ci lasciammo con la promessa di ritrovarci tutti la' il giorno dopo.

Riportai l'Aspes a casa nel garage : riempii bene bene il serbatoio di  Super rossa ormai sparita per sempre, con l'aggiunta di quell'olio ricinato che avrebbe lasciato nell'aria un profumo cosi' caratteristico ed inteso.

Un po' di olio sulla catena, un'occhiata alle gomme,  e l'Aspes era pronto per le battaglie che avrebbe affrontato il giorno successivo.

Il buio arrivo' presto e la serata passo' veloce in compagnia degli amici ( e delle amiche ), non tralasciando di sfotterci riguardo a quello che sarebbe successo il giorno dopo in pista.

Una volta a casa il sonno giunse veloce, ma e meta' notte mi svegliai, e mi sedetti nel letto.

C'era qualcosa che non andava : c'era troppo silenzio, avevo sentito un'auto passare e quasi non aveva fatto rumore, e dalle persiane chiuse proveniva uno strano chiarore.

Andai in bagno aprii la finestra e ....... era tutto bianco, e la neve stava ancora cadendo !!!

Ecco, viva si la neve, ma questo avrebbe rovinato il nostro appuntamento del giorno dopo. Niente pista da cross, niente sfide, niente moto.

Ritornai nel letto un po' deluso, e dopo un po' mi riaddormentai.

Mi svegliai che era gia' tardi, dopo le undici, e notai subito che al di la' delle persiane c'era il sole : ma come, ma se prima nevicava ?

Scesi al piano di sotto, guardai fuori e vidi che era scesa si un bel po' di neve, ma adesso c'era gia' il sole, e dai tetti grondava acqua quindi la neve si stava sciogliendo rapidamente.

Ciondolai un po' in giro, aspettando l'ora di pranzo, e man mano stava prendendo piede l'insana idea di andare in pista a girare ugualmente.

E cosi' fu ...........

Vinta la ritrosia dei genitori, che mi avrebbero voluto con cappotto e sciarpa, mi vestii di tutto punto ed in perfetta tenuta da Cross, e mi avviai verso l'Aspes.

L'unico problema era che l'Aspes in quel periodo non aveva la leva della messa in moto, e cosi' lo dovetti avviare a spinta nello spazio breve del garage, sapendo che non avrei potuto riavviarlo nella neve, il che significava non poter cadere o scivolare.

Agendo sul carburatore alzai  il minimo fino a farglielo tenere regolarmente, cosa che non facevamo mai, onde evitare che cadendo la moto rimanesse accesa.

E poi via, ruote nella neve in direzione della pista.

Tutto sommato la guida era quasi come nel fango, anzi un po' meglio, anche se cercare di frenare voleva dire rischiare di cadere.

Lasciai l'asfalto per lo sterrato, e poi ecco la pista.

All'entrata mi fermai. Il motore girava al minimo, e come pensavo non era venuto nessun altro.

La pista era bellissima, bianca, abbagliante, tutta ricoperta dal quel manto luminoso, e splendeva illuminata da quel sole cosi' brillante.

Per un attimo pensai di non entrare in pista, per non rovinare tutto, per non distruggere cio' che la natura aveva creato.

Ma si sa, ero giovane, il motore sotto di me pulsava, e la consapevolezza di avere la pista a disposizione in esclusiva era troppo forte.

Il piede spinse sul pedalino del cambio, l'Aspes balzo' in avanti e via, sulla pista !!!

All'inizio incominciai a girare piano piano, senza tirare la marce, senza saltare, senza appogigiarsi al bordo delle curve.

L'Aspes rispondeva bene, quasi non sembrava ci fosse la neve.

Ed allora iniziai a forzare il ritmo.

Un po' per volta l'Aspes inizio'  a decollare sui salti, incominciai a sentire la ruota posteriore rovistare nel terreno, e giro dopo giro atterravo sempre piu' lontano, cercando ogni volta di saltare un po' piu'  in la'.

E giro dopo giro la terra era affiorata dalla neve, ormai prima delle curve l'Aspes rallentava solamente se oltre ai freni scalavo le marce, tanto ci arrivano dentro forte.

Oramai giravo come quando era asciutto, in preda ad un furore agonistico, ed accelerando dovevo spostare il peso sul munubrio, per evitare impennate pericolose, dato che la ruota posteriore ora mordeva la terra nuda.

Cambiavo marcia senza lasciare l'acceleratore, ed all'uscita delle curve la sfrizionata causava un intraversamento corretto da un po' di controsterzo.

BELLISSIMO !!!!!

Penso passo' circa un'ora di giri ininterrotti, e poi mi fermai, appoggiando l'Aspes a bordo pista.

Scesi, e mi allontanai di qualche passo per guardarlo ..... grondava neve e fango e trasudava calore in ogni sua parte, che saliva verso l'alto, ed anch'io ero quasi nelle stesse condizioni.

Mi girai a guardare la pista, con il bianco che in alcuni punti aveva ceduto il  passo ad un fango scuro.

L'Aspes borbottava al minimo e ritornai in sella. Le mani erano appoggiate sulle manopole, ma  non volevo andarmene. Volevo prolungare ancora un po' quel momento di profondo appagamento, quasi percependo che una cosa cosi' non si sarebbe ripetuta mai piu'.

Il piede spinse di nuovo sul pedalino delle marce, e come una schioppettata l'Aspes ripartii, una marcia dopo l'altra.

Quel po' di neve sulla strada ormai non poteva spaventare piu' nessuno.

Riposai l'Aspes nel garage, sporco, me bello come non mai.

E fu proprio cosi' : una cosa cosi' non si sarebbe ripetuta mai piu'.

Di giri in pista ce ne furono ancora tanti, ma niente ebbe piu' quel sapore di sfida come quel  giorno di neve.

Poi finirono gli anni '70, l'Aspes se ne ando', fini' la giovinezza e la spensieratezze ad essa correlata.

Ma quel momento prima di entrare in pista, con l'Aspes vibrante sotto di me e quella neve abbagliante e' ancora cosi' vivo dentro di me da sembrare reale.

Perche' certi momenti non si scordano mai.




 











Siamo qualcosa che non resta, frasi vuote nelle testa,
e il cuore di simboli pieno.

lucajack2cv


Oui nous sommes les barbariens de la route..
 Flying home to you..

su.piu


Epy

 (su) .... questa è poesia !

Grazie Aspes

scanner79

Certe volte è meglio tacere e passare per idioti che parlare(scrivere) e dissipare ogni dubbio!!!

mario55

si penso proprio che le tue Storie dovresti raccoglierle in un libro, un libro che faccia conoscere gli anni '70 ha chi non li ha vissuti, perchè i '70 erano speciali eri già fuori dal boom economico dei '60 ma non ancora negli anni '80 che francamente sono passati come una meteora senza lasciare quasi niente di buono.
Mario da Bientina, con la sua DS 21 Confort

"non ti curar di loro, ma guarda e passa"

viveladeuche


Orazio 2cvllista

Bello, come sempre...perltro con l'aspes, cosa darei per averla ma per ora mi accontento (si fa per dire) della mia più "economica" guzzi cross, qualcuno l'avrà vista sicuramente in quegli anni...e il suo restauro è quasi terminato!!! Non vedo l'ora!  (appl)
Nella vita bisogna essere come il profitteroles, dolci ma con le palle!!!!

Pacifico

 (bravo)

Sarebbe da fare una sottoscrizione per raccogliere fondi che ti permettano di scrivere un racconto così ogni giorno!

(appl) (appl) (appl) (appl)
Non camminare dietro a me, potrei non condurti.
Non camminarmi davanti, potrei non seguirti.
Cammina soltanto accanto a me e sii mio amico. Albert Camus

bubbo

Grande Maurizio! Come sempre. Ciao

bubbo

Citazione da: Orazio 2cvllista - 30 Aprile 2007, 20:35:17 PM
Bello, come sempre...perltro con l'aspes, cosa darei per averla ma per ora mi accontento (si fa per dire) della mia più "economica" guzzi cross, qualcuno l'avrà vista sicuramente in quegli anni...e il suo restauro è quasi terminato!!! Non vedo l'ora!  (appl)
Caro Orazio, leggo con piacere che stai restaurando un GUZZI CROSS 50. Io ne ho restaurato uno simile due anni fa. Era del 1976 della serie precedente al tuo. il modello deriva dall'originario benelli cross. Il tuo e' piu' carino e moderno ma il telaio e' identico. Mi ha sempre dato qualche problema con le puntine ma quando va in moto e' fantastico! fammi sapere se hai bisogni di aiuto: nel web sono disponibili gratis tutti gli esplosi originale della GuZZi per il telaio ed il motore.
     

Aspes

Aggiungo questa cosa in questo post perche' e' quello in cui l'Aspes e' il protagonista ...

----------

L'ultima volta che sono stato a San Nazzaro Sesia ho alzato il telo che copre l'Aspes.

Era incastrato tra gli altro motorini, ma ho deciso di portarlo fuori alla luce.

Le gomme era ormai a terra, e le ho gonfiate un po' tanto per non farlo styare sui cerchi.

Era fermo da circa 3 anni, pero' ho pensato : non partira' di sicuro, pero' qualche colpo alla leva della messa in moto gliela voglio proprio dare.

Tiro l'aria, primo colpo : nulla ... !!

Secondo colpo : nulla .. !!

Terzo colpo : l'aria si e' improvvisamente riempita di quel rumore metallico, si e' riempita du un suono meraviglioso, il suono di un motore che girava forte, come solo i 2 tempi di una volta sanno fare ...

Qualche colpo di gas, via l'aria, e via sulla strada, quella stessa delle "barchette".

L'Aspes andava, e come se andava .... peccato che non potevo dare il tutto gas, perche' a causa di un getto troppo piccolo, agli alti giri mancava ...

Pero' era ancora una "sirena", bellissimo da ascoltare.

Mentre sto' per rientrare nel portone, incrocio un furgoncino, di un signore
che abita vicno a casa mia.

Mi faccio da parte e lo lascio passare ... Lui mi giarda copn un'espressione strana, e poi sparisce nel suo cortile.

Io entro nel mio portone, scendo, metto il cavalletto laterale e lascio l'Aspes girare ancora un po' al minimo.

A quel punto vedo arrivare a piedi quel signore di prima, che mi chiede :

" Ma e' il tuo l'Aspes ? "
" Si "
" Guarda, saranno almeno trenat'anni che non ne vedevo piu' uno "

Ho lasciato che ci girasse intorno, che lo guardasse.

Quando ci siamo salutati io ho guardato lui, che veramente aveva gli occhi un po' velati.

E' vero' aveva gli occhi velati, eppure era come se dal suo viso fossero sparite le rughe, come se il viso si fosse disteso in un'aspettata gioventu'. come se qualcosa che aveva dentro gli fosse tornato a galla.

Ho rimesso l'Aspes al suo posto, e l'ho coperto.

Adesso, e' la' che mi aspetta per la prossima volta.

L'Aspes, una meravigliosa macchina del tempo ..........
Siamo qualcosa che non resta, frasi vuote nelle testa,
e il cuore di simboli pieno.

GIGA34

Aspes, avrei voluto vedere la tua faccia mentre guardavi la faccia di colui che in quel momento ha avuto gioia nel ricordare........  ;)

questo è il succo del discorso e forse questo è il motivo per il quale oggi giro in 2cv......  ;)

grazie Aspes per renderci partecipi di queste emozioni ;)
CHI NON VOLA, NON VALE....... CHI VALE E NON VOLA E' UN VILE...... G.D'Annunzio
Andavo a Capri quando le Signore si atteggiavano come prostitute. Ho smesso di andare a Capri quando le prostitute si atteggiavano come Signore.  G.Agnelli