Io, la Titta e la neve.

Aperto da Aspes, 07 Settembre 2006, 15:39:46 PM

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Aspes

Ora che i 50 anni incalzano, un po' faccio fatica a ricordarmi. Sara' l'eta', oppure forse la voglia dimenticare, oppure solo il fatto che con il passare del tempo I ricordi si affievoliscono, non lo so, pero' le cose incominciano a sembrarmi piu' lontane di quanto lo siano state fino a poco tempo fa.
Sicuramente era gennaio, le feste erano ormai passate, e come tanti altri giorni stavo andando in cortile ad accendere la Giallina.
Era martedi', e come tutti I martedi', finalmente qualle sera sarebbe stata la  "nostra " sera, io e la Titta.
Tante volte ho pensato : " ma perche' I genitori della mia ragazza devono avere un Bar, perche' questo proprio a me ? ".
Non c'era risposta a tutto cio', e Lei di buon grado accettava il fatto di doverci restare a lavorare la sera, anche se di giorno di lavoro ne faceva gia' un altro.
Ma per fortuna esistevano I martedi', giorno di chiusura, e quella era diventata lo nostra sera.
Appena sbucai in cortile, ecco la prima sorpresa : una neve leggera leggera aveva inziato a cedere.
Scrollai le spella, pensando : " Cosa vuoi che sia, tra un po' si trasformera' in pioggia ".
La giallina non ne voleva sapere di parire, e lo fece solo, scoppiettando e saltellando dopo una bella spruzzata d'etere nel filtro.
La strada per Novara era ancora pulita, anzi, guardando nel vetro dietro, la giallina alzava una polvere bianca, che in realta' era neve, ma il tachimetro era fisso sui 130.
Intravedevo I visi di coloro che venivano sorpassati, increduli, quasi spaventati, e forse ne avevano ben ragione, ma l'incoscienza in quegli anni era la regola.
La mattinata passo' tra l'ora d'italiano, di inglese e chissa' che altro, ma il mio sguardo era sempre fisso alla finestra.
Le neve non ne voleva sapere di andarsene, anzi stava aumentando " Ma che cavolo " pensai, " propio oggi !!!!. Va be', sono sicuro che verso mezzogiorno o l'una cessera' definitivamente, cosi' le strade inizieranno a pulirsi ".
Con questo pensiero mi tranquillizzai un po' e smisi di guardare la finestra.
Quando uscii dalla scuola all'una e trenta, scendevano dei fiocchi enormi e fitti fitti. La neve ormai stava ricoprendo tutto, e dovetti togliere la neve con le mani dai vetro della giallina, ed anche dalla capotte, tanto ne era ricoperta.
Questa volta lei parti' subito, forse memore del trattamento subito alla mattina.
Ho sempre pensato alla giallina come ad una persona, capace di capire quello che le dicevo, ed anche di offendersi per I brutti trattamenti subiti, ma nello stesso tempo giudiziosa e ragionevole.
Il suo motore tornando a casa girava un po' strano, quasi come a voler dire : " Ok, sono partita e ti sto' portando a casa, ma ricordati che mi hai trattata male !! ".
In quei momenti,. al posto di schiacciare tutto l'acceleratore come facevo sempre, acceleravo piano piano, con riguardo, come a volerle chiedere scusa.
Ed era proprio quello che stavo facendo, perche' anch'io in fondo ero come lei : Testardo, ma anche giudizioso e ragionevole.
La strada ormai era piena di neve, ma si viaggiava ancora bene, anche se lentamente,
Erao quasi alla Badia, ed ormai sentivo che il motore girara rotondo : alla Giallina era passata l'arrabbiatura, ed io ne ero felice.
Entrai in cortile e la parcheggiai sotto al portico,  lasciando che la neve che le si era depositata sopra l'abbandonasse.
Guardai ancora una volta al cielo, scuro, plumbeo. Guardai quei fiocchi sempre piu' grossi, sempre piu' fitti, e per la prima volta inizia a preoccuparmi.
" Ma vuoi vedere che questa sera non riesco ad uscire ? " .
E questo pensiero mi accompagno' per tutto il pomeriggio.
Ascoltavo un po' di musica, guardavo un po' di televisione, ma continuavo a guardare nervosamente dalla finestra, q euei fiocchi che non volevano saperne di rallentare.
Erano le quattro e emezza quando presi la decisione :  " Devo andare a Biandrate ad aspettare la Titta, e chiederle se questa sera uscira' ugualmente ".
Salutai mia madre dicendo : " Devo andare a Biandrate a fare una commissione  ".
" Ma sei matto ? " disse Lei " Ma non vedi quanta neve che c'e' ? ".
" E be' ? Tanto io ho la Dyane ".
Corsi fuori e saltai sulla giallina. Non avevo nemmeno appoggiato le dita sull'avviamento che era gia' partita.
Povera Giallina !!! Ancora una volta di piu' pensai che senza di lei sarei stato perso  e che le volevo un gran bene.
Misi la retro, provai ad uscire nel cortile e .... niente : la giallina si fermo', tanta era la neve caduta.
Uscii a guardare, e vidi che la neve le arrivava quasi al paraurti. Io pero' doveo uscire.
Risallii, misi la prima ritornando sotto al portico, avvicinandomi il piu' possibile al muro.
A quel punto rimisi la retro, accelerai tutto, un bel sospiro, lasciai la frizione e la giallina piombo' in mezzo al cortile ed alla neve.
Lei non era ancora ferma, che gia' io avevo messo la prima e le ruote giravano all'impazzata.
Il muso andava a destra e sinistra, pero' non voleva saperne di muoversi.
Io tenni giu' l'acceleratore, non so per quanto tempo.
Finalmente sentii un romore diverso, forse le ruote avevano trovato la ghiaia, e la giallina inizio' a muoversi, e mi porto' fuori dal cortile, sulla strada.
Appena fuori dal paese vidi quello che ancora non avevo mai visto.
La strada non c'era piu' : c'era solo una distesa bianca, tutta uguale.
Io pero' sapevo dove passare, tanto la strada la conoscevo a memoria.
Viaggiavo in un silenzio quasi irreale, piano piano. I fari illuminavano qual bianco candido ed I tergi facevano fatica a tenere il vetro pulito.
Nemmeno il quel momento ho dubitato della giallina. Sapevo che anche questa volta mi avrebbe portato dove volevo andare.
Ed alle cinque meno cinque minuti ero gia' parcheggiato vicino a dove sapevo che tra un po' la Titta sarebbe passata.
Spensi le luci, lasciando il motore ed i tergi accesi.
E dopo un po' la vidi. Se fosse stato un film lei sarebbe arrivata a rallentatore, come in  quelle scene che ti lasciano sempre senza fiato.
Camminava con quel suo passo caratteristico. Stivali, jeans attillatissimi scoloriti, giacca a vento rossa ed un berretto nero, che le lasciava uscire quei lunghi capelli neri che iniziavano ad imbiancarsi di neve.
Le andai incontro e le dissi " Ciao Titta ".
Il suo viso si apri' in un sorriso, e le si formarono subito quelle due belle fossette sulle guance.
" Ciao !!!!! Che sopresa trovarti qui. Come mai ? "
" Sai, vista tutta questa neve volevo sapere se questa sera ci vediamo ugualmente. Se no ti saluto ora, e per lo meno ti ho vista ".
" Ma certo che esco. E' l'unica nostra sera e vuoi che io rimanga a casa. Pero' sono contenta che hai fatto tutto questo ".
Le presi una mano, e rimanemmo a guardarci per un po' senza dire nulla.
A pensarci ora, e piu' tardi dopo avere visto il film, mi chiedo se chi ha girato      Witness" non avesse visto Io e la Titta guardarci in mezzo alla neve, senza nemmemo sfiorarci.
" Va bene, allora ci vediamo questa sera, solito posto e solita ora. "
" Va bene ..... a piu tardi "
" Ciao Titta " .
" Ciao Mauri "
Lei prosegui' verso casa. Era ormai ricoperta di neve, come lo ero io e come lo era la giallina.
Risalii e feci rotta verso casa.
Il motore ronfava piano piano, e la giallina non era mai stata cosi' docile.
Io lo so che aveva visto ed ascoltato tutto, ma non fece trapelare nulla.
La strada era ancora peggio, ma la giallina volava, serana, tranquilla, felice come quel ragazzo che la stava guidando.
O forse era il contrario ?   


Siamo qualcosa che non resta, frasi vuote nelle testa,
e il cuore di simboli pieno.

cini

..starei a leggerti x ore.......
ciaocini

scanner79

Caro Aspes,
non vorrei girare il coltello nella piaga, ma ancora mi chiedo come ai fatto a venderla, a separarti da Lei.
Quando ne parli sembra ancora vivente,sembra una persona fisica.
Anche io all'età di 10 anni mi sono dovuto separare da un auto che mi aveva portato in giro per l'europa. Era una Sunbeam-Talbot. Ame piaceva molto come auto.
E veramente è stata dura separarsi, ma al contrario di te non l'ho vissuto come l'hai vissuta te

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Certe volte è meglio tacere e passare per idioti che parlare(scrivere) e dissipare ogni dubbio!!!

Aspes

Careo Mario,

parli della Titta o della Giallina ?

...... scherzi a parte, quando me ne sono separato ne ho preso un'altra, una Dyane Beige, e solo dopo ho capito che non era la stessa cosa, e piu' il tempo passava e piu' me ne rendevo conto, ma ormai il danno era stato fatto.

Poi e' stato il passare del tempo ed il fatto di avere ripreso una 2CV che me l'ha fatta tornare ancora piu' in mente, con tutto quello che ha rappresentato, e con il sapore dolce-amaro di quegli anni ....

Ed a parte mia Moglie, anche un'altra come la Titta non l'ho piu' trovata ...

Ciao .....



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scanner79

Ho capito.

Ti rendi conto che una cosa ti manca solo quando ti rendi conto ce non c'è più e non puoi più tornare indietro.

La Dyane Beige che hai comprato era più anonima, perchè non l'hai vissuta come la Giallina.

E Titta l'hai più rivista?Sai cosa fa ora?
Certe volte è meglio tacere e passare per idioti che parlare(scrivere) e dissipare ogni dubbio!!!

Aspes

Si Mario, e' proprio cosi' ....
Infatti appena ho potuto la Dyane Beige l'ho cambiata, e poi via cosi' a raffica una dietro l'altra, senza pensarci ....

La Titta si, per un po l'ho rivista, e poi sempre meno. L'ultima volta mi pare ormai 7/8 anni fa ....

Ma prima o poi la rivedo, lo so .... senza malintesi : la Titta e' sempre la Titta.

E' come se per assurdo dovessi rivedere la Giallina ... ma che non mi fermerei a guardarla ? ( ... anzi, in questo caso farei anche un'offerta folle al proprietario ).




 

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obel-ic

Aspes, domandona feroce ( che io continuo a farmi senza riuscir a rispondere! ) ti manca la giallina o gli anni che essa rappresenta?
io non ho il coraggio di rispondermi
a voi l'ardua sentenza!
(ciao)
(bevuta)

mario55

Citazione da: obel-ic - 12 Settembre 2006, 16:09:27 PM
Aspes, domandona feroce ( che io continuo a farmi senza riuscir a rispondere! ) ti manca la giallina o gli anni che essa rappresenta?
io non ho il coraggio di rispondermi
a voi l'ardua sentenza!
(ciao)
(bevuta)

Sono gli anni che mancano, ma gli anni intesi come spensieratezza di vivere, non solo quelli anagrafici.
A 50anni uno vive la vita in un'altro modo (lavoro, famiglia, impegni vari ...), per cui sedersi su una 2cv serve, almeno per un po', a ritornare indietro alla spensieratezza  (gloria) dei propri 20anni.
(ciao) mario
Mario da Bientina, con la sua DS 21 Confort

"non ti curar di loro, ma guarda e passa"

patatacotta

la mia prima auto è stata una dyane rossa piena di bolli  con la capote con i buchi delle cicche gettate dai balconi, i miei 18 anni sono legati ad essa ai miei primi giri fuori porta la pagai 500.000 lire.Ora a distanza di anni (24) sono tornato sul filone con una 2cv , una macchina che nonostante gli anni ti aspetta identica nel tempo ,o quasi ma il profumo il suo rumore  ti resta nel cuore " non apparire ma essere " (bevuta)

Aspes

Come gia' ha detto Mario55, e' proprio quello che manca ...
A 50 anni si vive un'altra vita, ma la spensieratezza dei 20 anni non ritornera' mai piu'.
Non ritorneranno quegli entusiasmi, non ritorneranno le serate e le nottate con gli amici, passate a chiaccherare fino all'alba.
Non ritorneranno quelle follike tipiche e dell'eta' e nemmeno la facilita' di innamorarsi perdutamente magari per qualcuna che nemmeno ti vedeva.

Oggi vivo un'altra vita, bella, intensa, ma diversa.

Ogni tanto mi sembra di avere ancora 20 anni, ma non e' cosi'.
Se manco di casa anche solo per un giorno, telefono, parlo con moglie e figlia, mi preoccupo.

Lo so che ritorneranno i 20 anni, e nemmeno la Giallina e la Titta, ed e' giusto cosi'.

Ma ricordarle entrambe quello si, quello lo posso fare, dando fondo ai cassetti della memoria, descrivendo le emozioni che provavo, che forse forse sembrano piu' forti adesso che allora.

In fondo e' anche un modo per non dimenticarle mai, ma non perche' erano meglio di quello che ho ora, ma solo perche' hanno rappresentato tanto, e perche' hanno contribuito a farmi essere quello che sono ora.

Non rimpiango il passato, lo voglio solo ricordare per tutto cio' che di bello mi ha dato, perche' se ci fate caso, pur con la tristezza che uno puo' provare leggendo, in fondo proprio di  " bello " si tratta.

[allegato eliminato dall\'amministratore]
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Aspes

Niente ........

Ho provato per mesi, sopratutto in occasione del mio libro, a tormentare tutti i miei amici, chiedendo loro
di farmi saltar fuori una foto della Titta ai tempi, anche per darLe un volto ...

Ma non c'e' stato nulla da fare .... sembra che tutte le foto con lei ritratta siano sparite nel nulla.

Ma non mi sono perso d'animo.

Ed alla fine, mi sono arrangiato.

E' la foto di una foto, fatta il giorno del suo matrimonio ( non proprio l'ideale, quindi ).

La foto e' molto anni '80, data l'acconciatura, e stranamente i capelli lisci sono diventati
quasi crespi.

Nemmeno l'espressione e' delle piu' felici, soprattutto considerato che si tratta di una matrimonio.

Comunque, ecco la Titta :

Siamo qualcosa che non resta, frasi vuote nelle testa,
e il cuore di simboli pieno.