Calendario

[Aspes]

Come gia' detto da un'altra parte, il Pierinu, cioe' il Bar, in quel periodo era al massimo del suo splendore.

Ed anche noi, senza saperlo, ervamo al massimo del nostro splendore, solo che non lo sapevamo, non potevamo saperlo, e ce ne saremmo accorti solo tanti anni dopo, quando ormai tutto era finito.

Eravamo ancora deai bambini, quasi dei ragazzi, troppo piccolo per lasciare quel microcosmo che era il Paese in cui avevamo sempre vissuto, ma troppo grandi perche' questo ci potesse bastare.

Vivemano quegli anni tormentati tipici dell'adolescenza, dove quello che volevi era sempre quello che non potevi mai avere.

Il nostro Sabato era scandito da ritmi sempre uguali : si arrivava dal Pierinu verso le 20.00, appena finito di cenare.

Forse vi potra' sembrare presto, a pensarci ora, ma in quegli anni si ceneva ben prima di come si fa ora, e tante volte quando arrivavi in Piazza c'erano gia' tutti.

Si arrivava uno alla volta, e gia' da li incominciavano I vari tormentoni : ma guarda come si e' vestito  ... ma come cammini ? ... ma come ti sei pettinato ?

Superato il primo esame, si passava parecchio tempo, indipendentemente dal clima, appena fuori dal Bar, trabordando nella Piazza.

La musica che arrivava dal Juke-box era la colonna Sonora, e noi spedivamo I bambini piu' piccoli, che stavano sempre qualche passo piu' in la' in silenzio ad ascoltarci, ad inserire I soldi e mettere le canzoni che avevamo deciso di ascoltare.

I ragazzi piu' grandi ormai erano volati via, ed il regno era tutto nostro.

Dopo si entrava nel Bar, sotto la porta, in quel locale che aveva tutte le meraviglie tecnologiche possible, cioe' il Juke-box, il Flipper ed il Calcio Balilla.

E finalmente arrivavamo le fatidiche 23.00, e tutti, o quasi, attraversavamo quel cortile interno, luogo di sfide immemorabili con il Ping-pong, ed entravamo in pizzeria, cosi' tanti che occupavamo un lato intero, con una grossa tavolata.

" Pierinu, Lino, dai .. porta le Pizze " ....

Quella era una sera come tante altre, e di fronte a me c'era seduto lo Zecca, con a fianco il Bota, ma non mi ricordo piu' chi c'era dall'altro suo lato.

Lo Zecca aveva una particolarita' : il modo in cui mangiava la pizza.

Zecca era l'ultimo nominativo affibbiato. Da piccolo, quando era filiforme, si chiamava semplicemente Gianin, e Gianin rimase per un po' quando a causa di una disfunzione arrivo' a pesare 90 chili, rallentandone enormemente I movimenti, tnado che a quel punto dovemmo chiamarlo Moviola, oppure Carla Fracci, per la grazia del suo incedere.

Nomignoli che lui odiva tremendamente, e che lo facevano inferocire.

Ma si sa, cosa c'e' di piu' tremendo dei ragazzini di 13-15 anni ?

Ma ormai anche quei nomignoli erano alla spalle, e da un po' era diventato solo Zecca, che forse era un diminutive di Azzeccagarbugli, ma non ne sono proprio sicuro.

Come dicevo, lo Zecca mangiava la pizza in un modo particolare : incominciava dal bordo, poi sempre procedendo circolarmente si avvicinava al centro, lasciando per ultima tutta mozzarella, fino a formare un boccone ghiottissimo che lui chiamava
" Il cuore ", e che divorava in un sol colpo.

Ed anche quella sera tutto stava procedendo come al solito : tra risate, scherzi e racconti di ogni tipo, si era quasi arrivati alla fine di quella serata.

Io avevo gia' finito la mia pizza, e lo Zecca stava per avventarsi sul Cuore.

Quando improvvisamente ..... con mossa felina, contravvenendo le sue abitudini, ed anche il suo nome, il Bora in una frazione di secondo inforchetto' il cuore dello Zecca, e subito dopo se lo porto' alla bocca, divorandolo.

Lo Zecca rimase stupefatto, gli occhi sbarrati in una sorta di stupore ed odio, guardo' il Bota che masticava, e con la sua forchetta' gli si avvento contro, cercando di infilarla in quella bocca ermeticamente chiusa.

Non ci riusci', il Bota fini' il boccone, degluti' e scoppio' in una risata fragorosa, a bocca spalancata e con la testa riversa all'indietro.

Noi tutti incominciammo a ridere, increduli per quanto avevamo visto, tranne lo Zecca, che schiumava rabbia e che era ancora di un rosso porpora.

Lo Zecca non perdono' mai al Bota quanto aveva fatto, tento' anche di vendicarsi, ma si sa, certe cose sono irripetibili, ed inerorabilmente il tempo' passo.

Una cosa mi fa pensare .. ma puo' essere che certe cose ti segnino la vita ?

Io credo di si ... perche' ?

Spesso sono in giro per lavoro, e qualche volta mi femro a mangiare una Pizza.

Curiosamente anch'io mangio prima il bordo.

Non e' che creo un vero e proprio cuore, come lo Zecca, ma tendo a lasciare sull'ultimo boccone la parte migliore della pizza.

Quando sto' per addentarlo mi guardo sempre in giro, non si sa mai.

E per un attimo sento quella risata del Bota echeggiare nell'aria.

[roxie]

 

[Patt83]

Vivemano quegli anni tormentati tipici dell'adolescenza, dove quello che volevi era sempre quello che non potevi mai avere. quote]

questa sensazione a me nn passa mai...

Emozionante.... si, credo che certe cose rimangano dentro...

[KAPPAESSE]

Tu sai parlare al cuore delle persone, è una dote rara.

Molto molto bravo.

[mario55]

la sai una cosa?
anche io quando mangio la pizza inizio dal bordo, lasciando la parte migliore come ultimo boccone. 
sarà bene che cominci a guardarmi intorno, non si sa mai 

[patatacotta]

Anch'io sono un gra divoratore di cuore 

Sai cosa c'è?  Che noi dovremmo prima o poi mangiarne una insieme
e sarà allora che......                 


   

[su.piu]

Una cosa mi fa pensare .. ma puo' essere che certe cose ti segnino la vita ?

Io credo di si ... perche' ?

Spesso sono in giro per lavoro, e qualche volta mi femro a mangiare una Pizza.

Curiosamente anch'io mangio prima il bordo.

Non e' che creo un vero e proprio cuore, come lo Zecca, ma tendo a lasciare sull'ultimo boccone la parte migliore della pizza.

Quando sto' per addentarlo mi guardo sempre in giro, non si sa mai.

E per un attimo sento quella risata del Bota echeggiare nell'aria.

... ci potrebbe pure esser qualcuno che non mangia più una pizza in compagnia... e perfino da solo... per questo motivo...

[Watson]

Lo Zecca non perdono' mai al Bota quanto aveva fatto, tento' anche di vendicarsi, ma si sa, certe cose sono irripetibili, ed inerorabilmente il tempo' passo.

Immagino la scena e comprendo lo stupore a la rabbia che provò il Zecca


In questa storia mi riconosco molto di più nel "povero" Zecca, anch'io preferisco assaporare per ultimo il cuore di ogni cibo

sentire come ultima sensazione il gusto del cibo che più apprezzi in quella pietanza...

.... non sono mai arrivato però a mangiare la pizza lasciando per ultimo solo il suo cuore, ma abbastanza vicino si 



In questa storia il Bota invece non potrei giustificarlo se non per via di quell'età che tu confermi essere un'età terribile per ragazzini di 13-15 anni 



Oggi sarebbe peggio 


Ottimo racconto e grande ricordo della tua fanciullezza 

[Aspes]

Aspes, la Giallina e " Zecca " .. !!!

[Watson]

Non vorrei fare la figura di quello che non si ricorda più chi è Aspes.... ma Zecca è quello a destra, quello senza occhiali 



[size=08pt]Speriamo di si, speriamo di si.[/size]

[Aspes]

Non vorrei fare la figura di quello che non si ricorda più chi è Aspes.... ma Zecca è quello a destra, quello senza occhiali 



[size=08pt]Speriamo di si, speriamo di si.[/size]

La memoria va bene ...  ma la  "formazione" e' scritta in alto .. !!

[Watson]

Anche tu mi scivoli sullo schema 442 o 343, neh 

Aspes, la Giallina e " Zecca " .. !!!

Giallina, Aspes e Zecca