Novità dall'ASI

Aperto da Citratoso, 28 Ottobre 2009, 20:55:25 PM

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Citratoso

Oggi ho ricevuto questa e-mail,
a voi le conclusioni.



Auto e Moto d'Epoca – Padova

Il Sen. Filippo Berselli e Roberto Loi hanno fatto chiarezza
su presente e futuro del collezionismo automotoristico

Da subito revisioni biennali e in futuro i veicoli saranno storici dopo 25 anni.

In occasione di Auto Moto d'Epoca  di Padova, la rassegna espositiva del collezionismo automotoristico, che è diventata una delle più importanti in Europa, nella giornata di domenica 25 ottobre, allo stand dell'ASI il Sen. Filippo Berselli, da sempre impegnato politicamente sui problemi del settore, e Roberto Loi, Presidente dell'ASI, hanno illustrato le novità regolamentari, inserite nel decreto del Ministero che entrerà in vigore entro fine anno e hanno annunciato le nuove norme, inserite nel decreto legge in via di approvazione presso la Commissione Lavori Pubblici del Senato.
Nella stessa occasione, hanno colloquiato con i numerosi Presidenti di Club e risposto ai quesiti del folto pubblico presente.

Tra le disposizioni inserite nel decreto Ministeriale, che entrerà in vigore a giorni, la più rilevante riguarda le revisioni dei veicoli storici, la cui cadenza viene spostata da annuale a biennale, equiparando così gli stessi, ai normali veicoli con più di 4 anni di età, ed eliminando la classificazione di "veicoli atipici" che accomunava un Fiat Nuova 500, ad una ambulanza o a un altro veicolo di soccorso.
Quest' importante innovazione, rappresenta per i collezionisti un notevole risparmio di denaro e un minor disagio. Se si pensa che l'ASI ha nei suoi registri circa 50.000 veicoli certificati e che per ogni revisione si spendono 65 euro, questa modifica comporta un bel risparmio.

Alcune tra le innovazioni inserite nel decreto  vanno nel senso di un richiamo al fatto che i veicoli devono conservare le caratteristiche costruttive e funzionali corrispondenti al certificato di interesse storico e collezionistico.
Inoltre è precisato che questi veicoli devono  rispettate le norme relative alle  cinture di sicurezza, per quelli costruiti dopo il 15 giugno 1976, alle apparecchiature visive d'illuminazione, agli specchi e retrovisori,  ai pneumatici con dimensioni e caratteristiche identiche o equivalenti a quelli d'origine.

I  veicoli costruiti prima del 1°gennaio 1960 dovranno effettuare  la revisione presso i Centri Provinciali della Motorizzazione, in quanto il sistema informatico della stessa non è compatibile con i dati di identificazione utilizzati a quel tempo.
Al riguardo Roberto Loi  ha tenuto a precisare che la Motorizzazione si è dichiarata disponibile, su richiesta dei Club, ad effettuare  le revisioni presso sedi idonee con i club concordate, alfine di ridurre il disagio di coloro che abitano lontano dai capoluoghi provinciali.

Negli allegati II e III della bozza del Decreto Ministeriale sono indicati i parametri cui devono rispondere i veicoli storici. Tali parametri, prima di essere accettati, sono stati verificati in concreto, dalla Motorizzazione stessa, su diversi veicoli storici, per stabilire se gli stessi erano corretti e consentivano il superamento della prova.

Roberto Loi ha tenuto ad assicurare che gli accertamenti hanno dato esito positivo; si è così potuto constatare che tali parametri non costituiscono una penalizzazione, bensì garantiscono il rispetto dei  principi di sicurezza e di rispetto dell'ambiente, cui anche i veicoli storici devono rispondere.
Questa procedura peraltro, è anche favorevole all'immagine degli stessi veicoli storici, che in alcuni ambiti, vengono considerati insicuri e altamente inquinanti.
Queste nuove norme, vanno dunque interpretate in modo positivo, in quanto contribuiscono al miglioramento dei rapporti  con le amministrazioni locali, a beneficio di tutto il movimento collezionistico nazionale.

Il Presidente Berselli ha spiegato che con la revisione biennale, e non quadriennale,  i veicoli storici sono stati equiparati a quelli circolanti con più di 4 anni di età, per evitare di dover approvare una legge specifica con tutte le conseguenze del caso!

Sempre il Senatore Berselli, ha poi chiarito alcuni punti molto importanti del progetto di legge di cui è primo firmatario:

-   il possesso di uno o più veicoli storici non costituisce indice di capacità contributiva

-    definizione di veicolo storico:  lo stesso dovrà aver compiuto non più 20 anni, ma almeno 25 ( in questo ambito in Europa in alcuni Paesi si arriva anche fino a 30)

-   per salvaguardare veicoli di  interesse storico, che al momento dell'entrata in vigore della nuova legge non avessero ancora compiuto 20 anni, questi saranno inseriti in un apposito elenco, che consentirà agli stessi di essere radiati parzialmente, di non pagare ne bollo ne assicurazione e di essere  lasciati fermi per 5 anni, per poi essere reimessi in circolazione e reimmatricolati  con le loro targhe antecedenti. L'elenco, che sarà aggiornato ogni anno entro il 31/10, sarà stilato da Costruttori, ASI, Registri di Marca e FMI.

-   Le vetture storiche saranno identificate con un adesivo con la lettera "H"

-   Le certificazioni continueranno ad essere demandate a: ASI, Registri Alfa Romeo, Fiat,  Lancia e FMI e ad associazioni rappresentative che dovranno rispondere a precisi parametri: essere state create da almeno 3 anni, avere sedi in 10 Regioni, contare su almeno 60 Club con 100 iscritti ed essere riconosciute da FIVA o FIA. Su questo punto il Presidente Loi ha espresso tutte le sue perplessità sostenendo che due associazioni che hanno fini totalmente diversi non possono esprimersi in modo tale da portare agli stessi risultati. In pratica si può finire per ritenere un "veicolo storico"  equiparato ad una "replica"

Filippo Berselli e Roberto Loi hanno poi risposto a quesiti specifici su: conservazione trattori agricoli, normativa sulle vetture importate dagli USA, componenti di sicurezza montati su vetture sportive.


Circa le limitazioni alla circolazione dei veicoli storici nei territori comunali, anche Berselli ha dovuto "arrendersi" al fatto che ai Comuni sono demandati i problemi inerenti la salute pubblica, intimamente legati all'inquinamento atmosferico, che certo non è significativamente influenzato dai veicoli storici che sono pochi e che fanno anche pochi chilometri.

Si può comunque sperare, che con l'applicazione delle nuove regole, le auto storiche  potranno dimostrare il loro adeguamento alle norme e consentire di riaprire colloqui per ottenere qualche concessione più liberatoria.

Dalle risposte è sempre emersa la preoccupazione che i veicoli storici siano caratterizzati da condizioni di conservazione corrette, indipendentemente da Marca e Modello, alfine di continuare a dare un immagine positiva del nostro parco auto, che grazie all'opera di ASI e Registri ha saputo conquistarsi nel Mondo un'immagine di alto livello.

Infine il presidente Loi, pur dichiarando di conoscere i limiti della legislazione attuale, ed esprimendo tutta la fiducia nell'operato del Presidente Berselli, ha chiesto che, con un atto di responsabilità, vista la sua influenza nella maggioranza di Governo, operi alfine di promuovere le modifiche anche delle norme costituzionali che hanno concesso a Sindaci e Regioni di porre limiti alla circolazione sul territorio statale, in netto contrasto con il diritto per il cittadino di vedersi riconosciuto tale diritto.

Il Salone di Padova ha fatto da degna cornice a questo incontro, che ancora una volta ha dimostrato l'impegno di Filippo Berselli e dell'ASI nel salvaguardare l'applicazione delle regole nell'ambito del collezionismo storico che si dimostra in costante sviluppo e che certo costituisce un importante giro d'affari, con ricadute occupazionali non trascurabili.

Inoltre, il messaggio culturale, tecnico e stilistico, che i veicoli storici portano in giro per le strade e le piazze del Paese, consente che anche le giovani generazioni possano entrare in contatto con i prodotti che hanno costruito quell'immagine prestigiosa, che contraddistingue la nostra industria automotoristica a livello mondiale. 

Torino 27 ottobre 2009                                                                             

2cvami

Citazione da: Citratoso - 28 Ottobre 2009, 20:55:25 PM

1) Da subito revisioni biennali e in futuro i veicoli saranno storici dopo 25 anni.

2) I  veicoli costruiti prima del 1°gennaio 1960 dovranno effettuare  la revisione presso i Centri Provinciali della Motorizzazione, in quanto il sistema informatico della stessa non è compatibile con i dati di identificazione utilizzati a quel tempo.
Negli allegati II e III della bozza del Decreto Ministeriale sono indicati i parametri cui devono rispondere i veicoli storici. Tali parametri, prima di essere accettati, sono stati verificati in concreto, dalla Motorizzazione stessa, su diversi veicoli storici, per stabilire se gli stessi erano corretti e consentivano il superamento della prova.
Roberto Loi ha tenuto ad assicurare che gli accertamenti hanno dato esito positivo; si è così potuto constatare che tali parametri non costituiscono una penalizzazione, bensì garantiscono il rispetto dei  principi di sicurezza e di rispetto dell'ambiente, cui anche i veicoli storici devono rispondere.
Questa procedura peraltro, è anche favorevole all'immagine degli stessi veicoli storici, che in alcuni ambiti, vengono considerati insicuri e altamente inquinanti.
Queste nuove norme, vanno dunque interpretate in modo positivo, in quanto contribuiscono al miglioramento dei rapporti  con le amministrazioni locali, a beneficio di tutto il movimento collezionistico nazionale.


3) definizione di veicolo storico:  lo stesso dovrà aver compiuto non più 20 anni, ma almeno 25 ( in questo ambito in Europa in alcuni Paesi si arriva anche fino a 30)
per salvaguardare veicoli di  interesse storico, che al momento dell'entrata in vigore della nuova legge non avessero ancora compiuto 20 anni, questi saranno inseriti in un apposito elenco, che consentirà agli stessi di essere radiati parzialmente, di non pagare ne bollo ne assicurazione e di essere  lasciati fermi per 5 anni, per poi essere reimessi in circolazione e reimmatricolati  con le loro targhe antecedenti. L'elenco, che sarà aggiornato ogni anno entro il 31/10, sarà stilato da Costruttori, ASI, Registri di Marca e FMI.

4) Le vetture storiche saranno identificate con un adesivo con la lettera "H"

5) Le certificazioni continueranno ad essere demandate a: ASI, Registri Alfa Romeo, Fiat,  Lancia e FMI e ad associazioni rappresentative che dovranno rispondere a precisi parametri: essere state create da almeno 3 anni, avere sedi in 10 Regioni, contare su almeno 60 Club con 100 iscritti ed essere riconosciute da FIVA o FIA. Su questo punto il Presidente Loi ha espresso tutte le sue perplessità sostenendo che due associazioni che hanno fini totalmente diversi non possono esprimersi in modo tale da portare agli stessi risultati. In pratica si può finire per ritenere un "veicolo storico"  equiparato ad una "replica"

6) Circa le limitazioni alla circolazione dei veicoli storici nei territori comunali, anche Berselli ha dovuto "arrendersi" al fatto che ai Comuni sono demandati i problemi inerenti la salute pubblica, intimamente legati all'inquinamento atmosferico, che certo non è significativamente influenzato dai veicoli storici che sono pochi e che fanno anche pochi chilometri.



Punto 1). Positivo il fatto che le revisioni divengano biennali, facendo così uscire tutti i veicoli storici (anche quelli reimmatricolati) dalla categoria "veicoli atipici".

Punto 2). Non riesco a capire dove sia la difficoltà: prima del 1960 per identificare i veicoli usavano i "geroglifici"? Che sistema infotmatico usano in motorizzazione? Mah (muoio)...

Punto 3). In una società nella quale un veicolo è già vecchio quando ha più di 4 anni mi sembra un controsenso aumentare il limite di età per poterlo definire "storico". Davvero ingiusto far stilare un elenco  per salvaguardare veicoli di  interesse storico... Se a stabilire quali di essi siano veramente "interessanti" sono i soliti registri ecco che si cade nella parzialità di giudizio.

Punto 4) Anche l' adesivo con la lettera "H" mi sa di parzialità, perchè se una persona ha un' auto di 25 anni perfettamente funzionante (revisionata, ecc...) ma non è iscritto ad alcun registro di marca non potrà avere i benefici che ne conseguono, soprattutto nella libertà di circolazione...

Punto 5) Con la limitazione "10 regioni" e "60 club con almeno 100 iscritti" risulterà davvero difficile, se non impossibile, che il RIASC possa farcela a entrare nella  "cerchia degli eletti". E' una limitazione davvero assurda  >:(.

Punto 6). Speriamo che, visto che anche Berselli si è arreso all' evidenza, che i comuni e le regioni siano più aperte riguardo la libera circolazione dei veicoli storici.
(felice)
Prima con i "modellini", poi con quelle vere: da sempre in 2cv.
Iscriviti al Registro Italiano 2cv:  http://registroitaliano2cv.it
https://www.facebook.com/groups/CSUCitroenistispezzini/276855059173916/?notif_t=like

sert

La prima cosa che mi è venuta in mente mentre leggevo questa lettera autocelebrativa è che non c'è niente di nuovo ( o quasi ) sotto al sole.

Non vorrei sembrar eccessivamente sarcastico ma sono quasi 10 anni  che, tolto un particolare ed aggiunto un altro si sente parlar di sta roba......
che sia la volta buona???

mah..... dopo tanto tempo mi permetto di dire "finchè non vedo il decreto non credo che mettano mano al comparto storico"....negli ultimi anni era sempre questo più o meno il periodo dove se ne parlava....poi si diceva sempre entro fine anno e poi c'erano sempre altri argomenti da trattare in parlamento......  (nonso).


volta buona ho scritto poco sopra....ma per cosa poi??

analizzo:

Citazione da: Citratoso - 28 Ottobre 2009, 20:55:25 PM

Tra le disposizioni inserite nel decreto Ministeriale, che entrerà in vigore a giorni, la più rilevante riguarda le revisioni dei veicoli storici, la cui cadenza viene spostata da annuale a biennale, equiparando così gli stessi, ai normali veicoli con più di 4 anni di età, ed eliminando la classificazione di "veicoli atipici" che accomunava un Fiat Nuova 500, ad una ambulanza o a un altro veicolo di soccorso.
Quest' importante innovazione, rappresenta per i collezionisti un notevole risparmio di denaro e un minor disagio. Se si pensa che l'ASI ha nei suoi registri circa 50.000 veicoli certificati e che per ogni revisione si spendono 65 euro, questa modifica comporta un bel risparmio.
                                                                           

Come avevano specificato altrove con il semplice "certificato di storicità" la revisione rimaneva biennale... l'essere "veicolo atipico" da libretto comportava un iter nettamente diverso, una reimmatricolazione di un mezzo demolito in tempi remoti ed altro ancora che è inutile ricordare.

Nessuno ricorda ad esempio che in lombardia i veicoli asi-registro fiat etc sono esentati dal bollino blu (controllo gas di scarico) mentre, per i veicoli non registrati e di immatricolazione compresa tra il 1 gennaio 1970 e il 31 dicembre 1987 il bollino blu è semestrale. Sarà pur poco ma son altri 12 euro ogni 6 mesi.
Evidentemente la certificazione rende automatica anche un ottima carburazione  ;D .

Citazione da: Citratoso - 28 Ottobre 2009, 20:55:25 PM
Alcune tra le innovazioni inserite nel decreto  vanno nel senso di un richiamo al fatto che i veicoli devono conservare le caratteristiche costruttive e funzionali corrispondenti al certificato di interesse storico e collezionistico.
Inoltre è precisato che questi veicoli devono  rispettate le norme relative alle  cinture di sicurezza, per quelli costruiti dopo il 15 giugno 1976, alle apparecchiature visive d'illuminazione, agli specchi e retrovisori,  ai pneumatici con dimensioni e caratteristiche identiche o equivalenti a quelli d'origine.
                                                                   

e qui non ci dicono nulla..... il discorso sulle cinture non è una novità nè tutto il resto su luci gomme etc......


Citazione da: Citratoso - 28 Ottobre 2009, 20:55:25 PM

I  veicoli costruiti prima del 1°gennaio 1960 dovranno effettuare  la revisione presso i Centri Provinciali della Motorizzazione, in quanto il sistema informatico della stessa non è compatibile con i dati di identificazione utilizzati a quel tempo.
Al riguardo Roberto Loi  ha tenuto a precisare che la Motorizzazione si è dichiarata disponibile, su richiesta dei Club, ad effettuare  le revisioni presso sedi idonee con i club concordate, alfine di ridurre il disagio di coloro che abitano lontano dai capoluoghi provinciali.

Negli allegati II e III della bozza del Decreto Ministeriale sono indicati i parametri cui devono rispondere i veicoli storici. Tali parametri, prima di essere accettati, sono stati verificati in concreto, dalla Motorizzazione stessa, su diversi veicoli storici, per stabilire se gli stessi erano corretti e consentivano il superamento della prova.

Roberto Loi ha tenuto ad assicurare che gli accertamenti hanno dato esito positivo; si è così potuto constatare che tali parametri non costituiscono una penalizzazione, bensì garantiscono il rispetto dei  principi di sicurezza e di rispetto dell'ambiente, cui anche i veicoli storici devono rispondere.
Questa procedura peraltro, è anche favorevole all'immagine degli stessi veicoli storici, che in alcuni ambiti, vengono considerati insicuri e altamente inquinanti.
Queste nuove norme, vanno dunque interpretate in modo positivo, in quanto contribuiscono al miglioramento dei rapporti  con le amministrazioni locali, a beneficio di tutto il movimento collezionistico nazionale.
                                                               

che i veicoli ante 1960 debbano andare necessariamente in Motorizzazione per una non compatibilità del sistema informatico non saprei se è un problema ulteriore rispetto a quelli che sono iniziati da agosto 2009 per libretti anche molto più recenti.
se è solo una questione  informatica andrebbe risolta alla fonte ......dubito che le motorizzazioni riuscirebbero a concepire "revisioni presso sedi idonee concordate con i club"...sarà una maligneria mia ma la vedrei molto dura.....


Citazione da: Citratoso - 28 Ottobre 2009, 20:55:25 PM

Il Presidente Berselli ha spiegato che con la revisione biennale, e non quadriennale,  i veicoli storici sono stati equiparati a quelli circolanti con più di 4 anni di età, per evitare di dover approvare una legge specifica con tutte le conseguenze del caso!

Sempre il Senatore Berselli, ha poi chiarito alcuni punti molto importanti del progetto di legge di cui è primo firmatario:

-   il possesso di uno o più veicoli storici non costituisce indice di capacità contributiva

-    definizione di veicolo storico:  lo stesso dovrà aver compiuto non più 20 anni, ma almeno 25 ( in questo ambito in Europa in alcuni Paesi si arriva anche fino a 30)

-   per salvaguardare veicoli di  interesse storico, che al momento dell'entrata in vigore della nuova legge non avessero ancora compiuto 20 anni, questi saranno inseriti in un apposito elenco, che consentirà agli stessi di essere radiati parzialmente, di non pagare ne bollo ne assicurazione e di essere  lasciati fermi per 5 anni, per poi essere reimessi in circolazione e reimmatricolati  con le loro targhe antecedenti. L'elenco, che sarà aggiornato ogni anno entro il 31/10, sarà stilato da Costruttori, ASI, Registri di Marca e FMI.

-   


può essere interessante il discorso del congelamento in attesa dei 25 anni del veicolo...lo è meno quello relativo all'elenco stilato da Asi, Registri di marca ( e credo che intendano solo fiat lancia ed alfa).
Anni addietro solo l'FMI aveva accettato questo tipo di discorso e faceva gli elenchi.
Da chiarire l'elenco prodotto dai costruttori  che potrebbe essere maggiormente interessante.

Citazione da: Citratoso - 28 Ottobre 2009, 20:55:25 PM
-Le vetture storiche saranno identificate con un adesivo con la lettera "H"

-   Le certificazioni continueranno ad essere demandate a: ASI, Registri Alfa Romeo, Fiat,  Lancia e FMI e ad associazioni rappresentative che dovranno rispondere a precisi parametri: essere state create da almeno 3 anni, avere sedi in 10 Regioni, contare su almeno 60 Club con 100 iscritti ed essere riconosciute da FIVA o FIA. Su questo punto il Presidente Loi ha espresso tutte le sue perplessità sostenendo che due associazioni che hanno fini totalmente diversi non possono esprimersi in modo tale da portare agli stessi risultati. In pratica si può finire per ritenere un "veicolo storico"  equiparato ad una "replica"
                                                                 

adesivo o targa va be uguale ma la vera chicca arriva qua..... chi può fare queste certificazioni? i soliti noti più un apertura fantasma ad associazioni rappresentative  che difficilmente potranno esserci!
vada per i tre anni di esistenza, già l'aver sede in 10 regioni potrebbe non esserci, contare poi 60 club con 100 iscritti (l'uno?? credo di si )al proprio interno ed essere riconosciute FIVA o FIA.

Per fare un esempio, il Riasc non rientrerebbe in questi parametri.


In conclusione le vere novità ed i reali benefici ci saranno per chi su libretto è segnato come "veicolo atipico" ed avrà una revisone con la medesima cadenza degli altri
Altra innovazione è quella del congelamento in attesa dei 25 anni.

A questo punto però le Regioni che applicano bolli agevolati per i veicoli ultra ventennali alzeranno sicuramente la posta.

Negativa la definizione degli organi che dovranno certificare e stilare elenchi......diciamo autoreferenziale....l'asi, l fmi ed i soliti registri ci sono (e son talmente soliti che non vengono neanche menzionati ma citati solo come i Registri con la "R" maiuscola) gli altri ci saranno? o i paletti sono tali che diverrà necessario per i vari club "indipendenti" bussare alla porta dell'asi............



saluti>>L

lucajack2cv

#3
Citazione da: sert - 29 Ottobre 2009, 10:03:01 AM

Citazione da: Citratoso - 28 Ottobre 2009, 20:55:25 PM
[...]Le certificazioni continueranno ad essere demandate a: ASI, Registri Alfa Romeo, Fiat,  Lancia e FMI e ad associazioni rappresentative che dovranno rispondere a precisi parametri: essere state create da almeno 3 anni, avere sedi in 10 Regioni, contare su almeno 60 Club con 100 iscritti ed essere riconosciute da FIVA o FIA. Su questo punto il Presidente Loi ha espresso tutte le sue perplessità sostenendo che due associazioni che hanno fini totalmente diversi non possono esprimersi in modo tale da portare agli stessi risultati. In pratica si può finire per ritenere un "veicolo storico"  equiparato ad una "replica"
                                                                 

adesivo o targa va be uguale ma la vera chicca arriva qua..... chi può fare queste certificazioni? i soliti noti più un apertura fantasma ad associazioni rappresentative  che difficilmente potranno esserci!
vada per i tre anni di esistenza, già l'aver sede in 10 regioni potrebbe non esserci, contare poi 60 club con 100 iscritti (l'uno?? credo di si )al proprio interno ed essere riconosciute FIVA o FIA.

Per fare un esempio, il Riasc non rientrerebbe in questi parametri.

[...]

No, non ci rientrerebbe.

L'unico passo in avanti rispetto allo sfacciato monopolismo ASI (in questo paese su cui nutro perplessità diverse da quelle del Presidente e del Senatore anzi nutro la certezza che la sola regola è che le rendite di posizione non vanno mai toccate) sarebbe che il Riasc potrebbe associarsi con soli altri 52 club e registri finora esclusi e dichiarare storico quel che gli pare..

..Ma ATTENZIONE solo se a capo della cordata c'è un'associazione riconosciuta dalla FIVA (che per capirsi è una società off-shore dell'ASI controllata da Loi in personam) o dalla FIA che il Presidente perplesso deplora per ragioni di imprescindibili valori morali, d'altronde che vuoi che ne capiscono quelli lì di automobili:




..Di tutti i poeti santi navigatori presidenti operai e farabutti che questa terra ha partorito nei secoli..


Chissà perchè ho la sensazione che nel resto del mondo "extra-bananas" a 25 anni una macchina è storica senza pagare la tessera a nessuno e che se ci va un l'adesivo te lo manda a casa lo stato..


Oui nous sommes les barbariens de la route..
 Flying home to you..

skippy

L'unica cosa buona di questo decreto/farsa visto che l'asi continua a detenere il monopolio dittatoriale è che   il possesso di uno o più veicoli storici non costituisce indice di capacità contributiva
Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini. "Giovanni Falcone"

Lu

Citazione da: Citratoso - 28 Ottobre 2009, 20:55:25 PM
-    definizione di veicolo storico:  lo stesso dovrà aver compiuto non più 20 anni, ma almeno 25 ( in questo ambito in Europa in alcuni Paesi si arriva anche fino a 30)

-   per salvaguardare veicoli di  interesse storico, che al momento dell'entrata in vigore della nuova legge non avessero ancora compiuto 20 anni, questi saranno inseriti in un apposito elenco, che consentirà agli stessi di essere radiati parzialmente, di non pagare ne bollo ne assicurazione e di essere  lasciati fermi per 5 anni, per poi essere reimessi in circolazione e reimmatricolati  con le loro targhe antecedenti. L'elenco, che sarà aggiornato ogni anno entro il 31/10, sarà stilato da Costruttori, ASI, Registri di Marca e FMI.

A 3 anni pieni da quella dichiarazione, la situazione e' ancora la stessa?
Ovvero i veicoli storici, per essere tali, devono aver compiuto 20 anni o 25?
www.registroitaliano2cv.it
Quello che vuoi per me, il doppio lo auguro a te (Totò)

Agg

a me è stato detto che da quest'anno le auto diventano storiche a 25 anni.
ti dico questo perchè quando ho comprato la dyane, aveva 29 anni e bisognava pagare il bollo e il passaggio di propietà normale in quanto non aveva ancora 30 anni... (muro) (muro) (muro) (muro) (muro)
poi quest'anno mi sono informato per l'assicurazione e mi ha detto che bastavano 25 anni per considerarsi storica (doppiomuro) (doppiomuro) (doppiomuro) (doppiomuro) (doppiomuro)

Lu

#7
Ciò che dicono le assicurazioni (e relative impiegate/i) difficilmente corrisponde al vero.
Ciò che dice la legge è un conto, ciò che dicono le assicurazioni è un altro.

Dal sito ACI:


TITOLO III - DEI VEICOLI

Capo I - DEI VEICOLI IN GENERALE

Art. 215. - Motoveicoli ed autoveicoli d'interesse storico o collezionistico (art. 60 C.s.).

1. Sono classificati d'interesse storico o collezionistico i motoveicoli e gli autoveicoli iscritti in uno dei registri ASI, Storico Lancia,
Italiano Fiat, Italiano Alfa Romeo e da questo dotati della certificazione attestante la rispettiva data di costruzione nonché le
caratteristiche tecniche.

2. La data di costruzione deve risultare precedente di almeno 20 anni a quella di richiesta di riconoscimento nella categoria in
questione. Le caratteristiche tecniche devono comprendere almeno tutte quelle necessarie per la verifica di idoneità alla
circolazione del motoveicolo o dell'autoveicolo ai sensi dei commi 5 e 6.



Quello che volevo è la conferma che questo articolo sia ancora vero e non una semplice mancanza di aggiornamento di una pagina.

In merito al bollo, in Emilia Romagna la riduzione e' a 30 anni.
Sempre dal sito ACI:


Veicoli storici
Regione Emilia Romagna
Riduzioni ed esenzioni per veicoli storici

Le agevolazioni fiscali per i veicoli storici variano a seconda che si tratti di veicoli ultratrentennali o veicoli ultraventennali.

Sono considerati veicoli storici ultratrentennali

-  costruiti da oltre trent'anni (salvo prova contraria, l'anno di costruzione coincide con l'anno di prima immatricolazione in Italia
   o in un altro Stato ),  non adibiti ad uso professionale o utilizzati nell'esercizio di attività di impresa, arti o professioni.

I veicoli storici ultratrentennali sono esenti dal pagamento della tassa automobilistica.

L'esenzione è automatica e non occorre quindi presentare alcuna domanda (non è neppure necessario che siano iscritti in un registro storico).

Se però un veicolo ultratrentennale è posto in circolazione su strade e aree pubbliche è dovuta una tassa di circolazione forfettaria di Euro 25,82 per gli autoveicoli

www.registroitaliano2cv.it
Quello che vuoi per me, il doppio lo auguro a te (Totò)

Agg

ho fatto una telefonata ad un mio amico che lavora per un agenzia pratiche auto e mi ha detto che da quest'anno è considerato storico qualsiasi veicolo con più di 25 anni, oppure 20 per alcuni modelli o marchi, purchè iscritte asi.

questo è tutto quello che s'ho! ;)

sert

cruell confermo che gli articoli di riferimento del codice della strada non sono stati modificati...

per consultazioni rapide io di solito uso questo sito:

http://www.patente.it/

dove ti segnalano già dall'elenco degli articoli quelli che sono stati modificati e all'interno dell'articolo modificato sono segnate le parti cambiate.

una buona norma per tutti è quella di procurarsi sempre prima i riferimenti normativi.....
purtroppo le telefonate possono creare illusioni e confusioni mentre la normativa è unica ed inequivocabile:

art 60 del cds ( + i relativi articoli del regolamento),
sito dell'aci per quanto riguarda le notizie sui passaggi di proprietà,
sito delle varie regioni per quanto riguarda il bollo.


saluti>L

paperella

#10
Non ho avuto tempo di leggere i thread precedenti. In fatti è da un pò che non frequento il forum.
Purtroppo.
Intanto c'è questa sentenza che credo possa essere interessante per molti di noi.
In vero non ho avuto neppure il tempo di leggerla.
Vedete un pò voi.
http://www.altalex.com/index.php?idnot=16390
Riguarda i bolli ela cosa era già alquanto scontata, ma potrebbe aprire la via anche per le assicurazioni.
Speriamo.
Un abbraccio a tutti.
Il nous fallut bien du talent
Pour être vieux sans être adultes

Panzerfaust

Intanto vi siete persi una cosuccia : dallo scorso 1° dicembre l'ASI non produce più il caro vecchio "Attestato di storicità", ma unicamente il nuovo "Certificato di rilevanza storica" - CRS.

Questo può essere richiesto anche per le vetture da reimmatricolare (sia nazionali che importate) ed è abbastanza più esoso in termini di documentazione e fotografie.

Insomma.... sempre peggio!!!