Se vogliamo pensarci su....ovvero: alla ricerca di ammazzatensioni

Aperto da paoloDòCavaj, 19 Dicembre 2011, 10:57:46 AM

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paoloDòCavaj

Nota per chi legge:dopo aver detto e scritto qua e là penso possa essere utile per me e per tutti questo documento

Le malattie dell'e-mail(e dei forum)
Oltre allo spam ci sono varie forme di malware (cioè tecnologie intenzionalmente maligne o stupidamente malfunzionanti) che possono interferire con ogni genere di uso del computer, compresa l'attività online. Ma molte "malattie" nascono dal modo in cui è usata.
Sarebbero, in gran parte, evitabili se si ricordassero i concetti, definiti da vent'anni, della netiquette. Sono anche cose di cui si è parlato, in queste pagine, anni fa. (Vedi, per esempio, i capitoli 42, 43, 44, 45 e 48 di L'umanità dell'internet). Ma può valer la pena di accennare anche qui ad alcuni dei problemi più diffusi.
•   La fretta.  Si spedisce un messaggio "di corsa", senza chiedersi se è chiaro. È meglio rileggere prima di spedire. Naturalmente non occorre essere "perfezionisti" in ogni dettaglio. Nella maggior parte della corrispondenza online un piccolo refuso, o un'altra imperfezione di forma, è accettabile (l'importante è che si capisca). Ma se c'è qualcosa che rischia di essere mal capito le conseguenze possono essere preoccupanti. Si può perdere molto più tempo (e buonumore) a districare un malinteso di quanto sarebbe servito a verificare ciò che si era scritto e così a spiegarsi meglio.
•   L'impazienza.  Il fatto che l'e-mail arriva (di solito) in pochi minuti non vuol dire che ci si possa aspettare una risposta immediata. Uno dei vantaggi dell'e-mailè proprio il fatto che ognuno scrive quando vuole, ognuno legge quando preferisce. Non sempre le persone hanno il tempo e la possibilità di rispondere subito.
Un'altra forma di impazienza ossessiva è quella di sentirsi obbligati alla lettura istantanea (fino al punto di essere disturbati da qualche avviso automatico di "posta in arrivo") e di rispondere in fretta e furia senza avere avuto il tempo di capire, con il probabile risultato di dover perdere tempo a chiarire i malintesi.
•   L'eccesso di "citazione".  Il cosiddetto overquoting è favorito, purtroppo, dalle impostazioni automatiche di molti software di gestione della posta. Non è affatto necessario, ed è spesso fastidioso, citare nella risposta l'intero testo di un messaggio ricevuto. La "citazione" può essere, secondo il caso, eliminata del tutto oppure ridotta a poche righe, o poche parole, utili a capire di che cosa si tratta.
Va evitato, però, anche l'errore opposto: scrivere o rispondere in modo poco chiaro, senza alcuna indicazione di quale sia l'argomento. Anche in questo senso, la fretta è dannosa. Qualche minuto risparmiato scrivendo male può provocare ore o giorni di pasticci e incomprensioni.
•   La prolissità o la sintesi eccessiva.  È opinione diffusa che in rete sia meglio essere brevi. In generale è vero, ma non è un "dato assoluto": due righe in più per spiegarsi meglio sono preferibili a una brevità indecifrabile. Se è fastidioso ricevere interminabili sproloqui che sarebbero più chiari in un testo corto, è altrettanto sgradevole leggere cose incomprensibili perché manca qualche parola necessaria per capire di che cosa si tratta.
•   I formati complessi.  Molti software di posta propongono by default, cioè come scelta "predefinita", l'uso di testo in html. Le persone più esperte e consapevoli nell'uso della rete si riconoscono spesso dal fatto che usano "puro testo" (txt – anche definito "testo normale").
Il problema dei "formati complessi" non è solo l'ingombro di quantità esorbitanti di "codice". È più preoccupante il fatto che il "codice invisibile" può contenere "istruzioni" devianti, per errore tecnico o per trucco intenzionale, con conseguenze variabili dal fastidioso al più seriamente pericoloso.
E quando (come accade spesso a chi non si rende conto di questi problemi) si "inseriscono" parti di testo provenienti da altri file (specialmente se si tratta di testi prodotti con un word processor) il messaggio può avere contenuti "nascosti" (ma visibili a chi sa come fare) che non avevamo alcuna intenzione di mandare a quel destinatario. Le conseguenze, come è facile immaginare, possono essere imbarazzanti.
(Non scherzo quando dico che qualcuno, scrivendomi su tutt'altro argomento, non si è accorto di avermi mandato nel "testo nascosto" la contabilità della sua azienda – cosa che, nel caso specifico, non era un problema, ma dimostra come si possa diffondere, senza saperlo, ogni sorta di informazioni o di commenti che non si aveva l'intenzione di divulgare).
•   Il gergo.  Varie forme di "gergo" possono essere divertenti, o comunque utili, fra persone che ne condividono la conoscenza. Ma troppo spesso sono usate indiscriminatamente, con il rischio di essere incomprensibili. L'arte di scrivere bene, in modo chiaro ed efficace, è purtroppo in declino in generale, con conseguenze preoccupanti per lo stato della cultura.
Naturalmente non richiede il livello di qualità che sarebbe necessario (ma troppo spesso manca) nella scrittura di un libro. Ma un po' più di attenzione alla scelta della terminologia, e in generale alla chiarezza, renderebbe i dialoghi (online o non) più gradevoli e più efficaci.
Una fastidiosa mescolanza di manierismi e abbreviazioni "ereditate" dalla vecchia "corrispondenza commerciale" e di quelle nate dal più recente uso degli sms produce orrori linguistici che è meglio evitare, non solo per un po' di qualità del linguaggio, che non guasta mai, ma anche per evitare rischi di incomprensibilità.
•   L'anonimato.  Nella tradizione della rete c'è una forte affermazione del "diritto all'anonimato". Che sia un diritto, è giusto. Che sia un'abitudine, è meno sensato.
Non è un problema molto diffuso, ma esiste. Naturalmente quando ci scrive una persona che non conosciamo, e che si firma Luigi Rossi, non sappiamo se sia quello il suo vero nome e se invece si chiami Antonio Bianchi. Nella maggior parte dei casi, il problema è più suo che nostro. Ma è abbastanza sconcertante ricevere un messaggio da qualcuno ...che, non per seri motivi di riservatezza, ma per distrazione o abitudine, "dimentica" di metterci una firma. ...Non si può considerare un obbligo, ma è una cortesia firmare tutto ciò che si scrive (online o non). Preferibilmente con il proprio "vero" nome. Oppure, se proprio lo si desidera, con uno pseudonimo che sia abituale e riconoscibile.
•   ...
•   Ma il fatto è che l'uso di "identità improprie" ci può confondere.
Che sia per malizia o per errore, non è sensato che un messaggio personale di Pablo Fulano sembri venire dalla sede spagnola di una multinazionale o dal ministero degli esteri del Guatemala.
...In sostanza, varie fonti di confusione si potrebbero evitare se le identità fossero più chiare e trasparenti.
•   La diffusione esagerata.  .. Prima di dare troppa diffusione a qualsiasi cosa, è sempre meglio chiedersi: «ma davvero questo interessa a tutte quelle persone?».
•   Le bufale e le catene.  Fin dalle origini della netiquette si era rilevata la necessità di "rompere le catene", cioè di bloccare la diffusione di chain letter ("catene di Sant'Antonio") che spesso sono truffe, ma anche quando partono con "buone intenzioni" funzionano male e producono più disturbi e pasticci che risultati utili.
E non si tratta solo di quelle. Le "bufale" o false notizie sono molte, non solo in rete. Prima di precipitarsi a diffonderle è sempre bene verificare se siano credibili e quale sia, se c'è, il loro reale significato.
•   I messaggi "persi".  Per fortuna non è frequente che un messaggio si perda in rete. Ma talvolta accade. Purtroppo oggi funziona raramente quell'efficace sistema per cui un dispositivo automatico chiamato daemon ci segnalava se l'indirizzo indicato non era raggiungibile o se la consegna era ritardata. Se è giusto non "spazientirsi" troppo presto quando non arriva una risposta, è bene anche non arrabbiarsi prima di aver controllato se il nostro messaggio è arrivato a destinazione.
•   .......
Questi sono solo alcuni dei problemi. Elencarli tutti sarebbe troppo lungo. Ma la sostanza si può riassumere in due concetti fondamentali.
Saper ascoltare, cioè capire le cose dal punto di vista dell'altra persona.
E "mettersi nei panni degli altri", cioè scegliere gli argomenti e il modo in cui li trattiamo non secondo le nostre prospettive e priorità, ma come è più adatto alle percezioni e agli interessi di chi ci legge.

Non è solo umana cortesia. È anche fondamentale buon senso. In ogni forma di comunicazione.
(la comunicazione tramite computer) soffre di alcuni malanni, che sarebbero curabili se non si stessero sbagliando le terapie. Potrebbe migliorare molto se fosse usata meglio. E non illudiamoci che i problemi siano solo nella "posta elettronica" (e forum). Guasti e infezioni sono diffuse anche in altre forme di informazione e comunicazione, dai mass media alle conversazioni personali.
La "cultura del comunicare" è un elemento essenziale, purtroppo trascurato, in tutto il tessuto della società civile e delle relazioni umane.
(Nessuno, in questa materia come in ogni cosa, può avere la pretesa di "sapere tutto". Anche per chi ha più esperienza, vale il concetto che non si finisce mai di imparare).

COIO3

Ammazzatensione (??)

Esiste il metodo sovrano, gia citato in tempi non sospetti (vecchio)

Citazione da: Epy - 18 Luglio 2008, 10:03:45 AM
Citazione da: krasni dvalòsciadi - 18 Luglio 2008, 09:55:08 AM
C'e' una cura infallibile per il "nervosismo maschile": i mestieri, le faccende domestiche.

Lucidare, spolverare, rigovernare e magari anche scopare.


Bye. Mimmo.

Come non darti ragione Mimmo ....... un mio caro amico diceva sempre che il miglior metodo per togliersi un pò di m@@@@a dalla testa è quello di farsi una sana scopata ........ ma ti giuro di non averlo mai visto fare faccende domestiche  (?)
..... com'è 'sta storia?


Per i casi piu' gravi (matto)


Matia Bazar

Matia Bazar - Elettrochoc


;D Mimmo.
Whatever Works ;)

morticia

 (felice) l' Elettrochoc serve a me grazie COIO3  (su)
se anche questo fallisce non ho proprio piu' speranze  (muro) (muro) (felice)

Panzerfaust

Citazione da: paoloDòCavaj - 19 Dicembre 2011, 10:57:46 AM
•   La prolissità o la sintesi eccessiva.  È opinione diffusa che in rete sia meglio essere brevi. In generale è vero, ma non è un "dato assoluto": due righe in più per spiegarsi meglio sono preferibili a una brevità indecifrabile. Se è fastidioso ricevere interminabili sproloqui che sarebbero più chiari in un testo corto, è altrettanto sgradevole leggere cose incomprensibili perché manca qualche parola necessaria per capire di che cosa si tratta.

Eh già....
;D


;)


COIO3

Citazione da: serena - 19 Dicembre 2011, 11:32:43 AM
(felice) l' Elettrochoc serve a me

Io sono contento della tua frequentazione, quindi mi auguro che continuerai a mantenerti salda.

In questo ambiente fortemente maschile la presenza femminile non puo' che rivelarsi moderatrice, specialmente in tutti quei contesti in cui e' realmente difficile uniformare il proprio comportamento a delle pur semplici regole scritte.

In verita', le poche ragazze che frequentavano 'sto posto sono semplicemente scomparse, la tua presenza e' anche piu' apprezzabile, non fosse altro che per la paziente tolleranza  ;D


(felice) Mimmo.
Whatever Works ;)

paoloDòCavaj

https://www.2cvclubitalia.com/public/coppermine/albums/userpics/10964/thumb_109_KB.png

(dalla rete)
Quanti di noi, nel corso delle loro vite, hanno attraversato grandi e piccole crisi? Pur essendo gli italiani per tradizione cattolici e particolarmente refrattari alle religioni di ultima generazione, è più che umano (ed oltremodo salutare) attraversare dei periodi di crisi in cui la propria fede (qualsiasi essa sia), o il proprio solido ateismo vengono messi alla prova.
In situazioni come queste alcuni si danno alla new age, altri al buddismo, chi ad un uso intensivo dei forum, c'è chi inizia a coltivare marijuana sul balcone e dreadlock sulla testa, mentre altri ancora si lasciano incastrare dai furboni di Scientology.
Ma a volte la scelta è talmente ampia che può sembrare quasi che una religione valga l'altra (che sia così?).
Se state DAVVERO attraversando una profonda crisi personale, e volete appigliarvi ad un sostegno, qualunque esso sia, non lasciatevi "accalappiare" dal primo predicatore della domenica che incontrerete per strada; affidatevi invece completamente e ciecamente nelle mani del caso.
Acquistate la ruota per la scelta religiosa, che vi permette di estrarre a sorte la vostra nuova fonte di sollievo spirituale.
La scelta è troppo ampia per analizzare obiettivamente i pro ed i contro di ogni sentiero religioso e di conoscenza, e voi avete fretta di rifugiarvi tra le braccia della divinità/pastore/predicatore/santone/entità cosmologica di turno. Usate questo pratico metodo per sorteggiare la vostra scelta.
La ruota che cambierà la vostra vita costerà soltanto, pensate, 7,50 $ (5,50 €), ed al suo interno troverete le nozioni base che vi permetteranno di essere iniziati da subito a qualsiasi credo e certezza che il destino deciderà per voi.

COIO3




Cosi' si vede meglio  (su) ma non si vede abbastanza (nonso)

Scommetto che c'e' pure GesuCristo dentro quella trottola (appl)




(dalla rete)

Citazione da: COIO3 - 23 Aprile 2009, 12:10:51 PM
Troverai sempre qualche imbecille pronto ad andare in capo al mondo, al solo scopo di farsi ammazzare, magari in cambio di una lapide in marmo pregiato.

Magari si tratta dello stesso imbecille che ti oppone un indignato rifiuto se lo inviti a portare l'immondizia al piu' vicino cassonetto.


Fose e' questa la migliore prova dell'esistenza di Dio, che tutti pretendano l'esclusivo privilegio di incarnarne l'essenza; e'  un istinto naturale, credo.

Non esiste individuo che non si sia mai esplorato le narici con l'ultima falange del dito indice; e'  un istinto naturale, credo.



Mark Knopfler

[youtube=425,350]_EyoXb4DtHA[/youtube]


;D Mimmo.
Whatever Works ;)

paoloDòCavaj

"Hare Kṛṣṇa !"

Dove le parole finiscono, inizia la musica (Heinrich Heine)

La vita senza la musica sarebbe un errore (Friedrich Nietzsche, Il crepuscolo degli idoli)

COIO3

R.E.M.

R.E.M. - What's The Frequency, Kenneth? (Official Video)



Dove le parole finiscono, inizia la musica (Heinrich Heine)

La vita senza la musica sarebbe un errore (Friedrich Nietzsche, Il crepuscolo degli idoli)

Non esiste individuo che non si sia mai esplorato le narici con l'ultima falange del dito indice (io)

Hare Kṛṣṇa (tu)


(??) Mimmo.
Whatever Works ;)

paoloDòCavaj


COIO3

Mi domandavo se fossimo sulla stessa lunghezza d'onda, la risposta e' no, nella migliore delle ipotesi io continuero' a citare me stesso, tu qualcun'altro, nella peggiore delle ipotesi continuerai a stiracchiare la tua litania  (sorpreso)


Accumulare "hare" in coda al proprio mantra non mi sembra il modo piu' intelligente di tenere aperto un canale di comunicazione tra uomini, indipendentemente dal medium usato ;)


Siamo stati in pochi a scrivere su questa pagina, in conclusione mi sembra tu sia riuscito, piu' che ammazzare la tensione, ad ammazzare il thread, il tuo thread (stupid)



Roberto Prosseda play Concert for Piano-Pedalier Charles Gounod Funeral march of a marionette



Tantricamente tuo, Mimmo.
Whatever Works ;)

paoloDòCavaj

Ma la quantità è da sola garanzia della qualità?
E la quantità è indice di democrazia, anche nel rispetto delle minoranze che ne sono l'elemento di garanzia?
Anche qui facciamo i venditori di audience e misuriamo quantitativamente la bontà delle nostre argomentazioni come fossero fatturati, relativamente ad una merce, peraltro, ancora molto fresca?

Di certo trovo molta competizione e gratuita aggressività, che mal si coniuga alla disarmante e socializzata semplicità delle nostre vetturette.
E allora, cerco soltanto di porre, anche per me,degli elementi di riflessione, che spesso terminano con dei punti di domanda.

Come vedi avrei ben altre argomentazioni, rispetto al recitar dei mantra.
Ma spesso, proprio non capisco, mi sento miseramente impotente,e, intanto mi affido, invece che a gratuiti insulti più o meno velati, ad un armonioso mantra.
Comunque hai tutto il mio rispetto
Forse alla tua età avevo più certezze di te.
Ma oggi no,
e sono molte di più le domande che mi pongo
e che ogni volta mia pare possano allargarmi l'orizzonte

COIO3

Lo so bene che avresti ben altre argomentazioni da offrire, solo mi domandavo perche non le scrivessi, visto che siamo in pochi a scrivere e leggere.

Io non vedo particolare aggressivita' e competizione, vedo umanita', vedo gente che ha il piacere di proporsi, gente che ha smesso di imbarazzarsi trovandosi dietro una vetrina.

Vendere audience mi sembra inevitabile, se scrivi qualcuno legge, chi legge solitamente tiene il cervello acceso, ergo vendere audience e' anch'esso un modo di mettersi in discussione, anche il forumista chiacchierone paga le tasse  ;D

Vivere il forum e' un 'esperienza comunque ricca, si impara strada facendo, per non parlare dell'impareggiabile esperienza di cavalcare l'atlante geografico come fosse un tappeto volante.

Dove lo becco un altro come te? non certo all'angolo di casa mia, e allora ... costi quel che costi.


Niente musica, cosi impari (lingua)

(felice) Mimmo.
Whatever Works ;)

paoloDòCavaj

Grazie: i tuoi accenti misurati, mi tolgono, questa volta, il mantra dalla bocca.
Mi pare che ci siamo già incontrati nel fare manutenzione sotto gli ulivi e per problemi di fonti energetiche rinnovabili che io ho trovato nel cippare le potature di quelle splendide piante.

Mi ha sorpreso il tuo stile narrativo, rigoroso ma divertito e un pò sornione, tipico della miglior scuola siciliana.

In Amarcord ho lasciato la seconda puntata della mia iniziazione motoristica.
In Fibrosi cistica ho dato con mia moglie nelle nostra disponibilità, la possibilità di venire fuori da quel tormentone.

Il tutto grazie a qualche metaforico mantra che non mi fa mollare tutto, quando mi imbatto in modi poco rispettosi, se non offensivi, delle diversità così ben esplicitate e rispettate nel vario, colorito, diverso uso con cui interpretiamo e viviamo i nostri amati mezzi.

Pacifico

Io finora non avevo scritto perchè avevo espresso la mia opinione nell'altro topic e, considerato che è opposta alla tua (o almeno mi sembra), non mi sembrava garbato ribadirtela anche qua.
Tra l'altro, entrando nello specifico, le istruzioni/avvertenze che hai messo in apertura si riferiscono all'uso della email che concettualmente è altra cosa rispetto all'uso di un forum. (comunicazione uno a uno privata, comunicazione molti a molti pubblica)
Molti dei punti che ci sono elencati possono essere adattati, altri cancellati ma mancano, a mio avviso, alcune cose importanti che spesso si mescolano e che danno origine a comportamenti "strani". Provo ad integrare basandomi sull'esperienza maturata qua



  • L'effetto spazio pubblico - come succede nella realtà, lo spazio pubblico in pratica diventa lo spazio di nessuno per cui tutti si sentono autorizzati a fare quello che vogliono (di per se positivo) ma a vedere critiche e osservazioni come ingerenze non gradite. La famosa frase dei decenni passati "lei non sa chi sono io" che ormai suscita ilarità e nessuno si sognerebbe neanche di pensare è sostituita da "ma chi sei tu per ..... " che, personalmente, trovo altrettanto ridicola. Speriamo tra vent'anni di riderci sopra tutti insieme.


  • L'effetto palcoscenico - scrivere in pubblico è un atto di condivisione ma può essere visto anche come esibizione. Difficile dire quando inizia una cosa e diventa l'altra anche perchè è una valutazione completamente soggettiva. Ciò non toglie che quando l'ambiente inizia a scaldarsi l'alito del pubblico si fa sentire. Non è un caso che, anche se si dice di continuare in privato, la discussione in pubblico continua ... d'altra parte che gusto c'è ad insultare qualcuno lontano da occhi indiscreti?


  • L'effetto sapientino - questo post ne è un tipico esempio.


  • L'effetto democrazia - Siamo abituati a vederci come persone democratiche e rispettose ma è anche vero che nella vita reale ci circondiamo di persone, se non simili a noi, almeno che hanno la nostra stima. Volutamente non frequentiamo ambienti che non ci piacciono e che non sono in linea con il nostro modo di pensare e/o di vivere. Nei forum questa suddivisione non c'è e il trovarsi a rapportarsi con il resto del mondo porta a scoprire che forse non siamo così aperti come ci piace pensare.





questo l'avevo scritto prima, ma non volevo interferire in questo rapporto che sta nascendo  ;D
Non camminare dietro a me, potrei non condurti.
Non camminarmi davanti, potrei non seguirti.
Cammina soltanto accanto a me e sii mio amico. Albert Camus

paoloDòCavaj

Grazie,Pacifico
potenziale nei Forum è questa conoscenza setacciata e poi intelligentemente accumulata in nuova conoscenza.
Non importa il punto di partenza: anche nelle email si può parlare ad un gruppo, anche se definito  e protetto all'interno di una cerchia di referenti accertati.
Sapientino o no uno è quello che è. Tu mi hai dato uno spunto per approfondire perchè ne sai magari più di me.
Non penso che uno diventi sapientino perchè ne sa di carburatori, sa saldare etc. e trasmette questa sua conoscenza ad altri.
Dal Rinascimento questo avveniva nella Bottega: oggi per magia la si può ri-attuare tramite questo supporto informatico, se tutti impariamo ad usarlo bene.
Bello ed interessante vedere quanta geniale manualità (ma anche coraggio e costanza) tramite il sito, viene trasferito a chi voglia, dando anche retroazioni in puntuale aggiornamento ed assistenza.
Non è essere sapientini  cercare di (meta)ragionare su questo ragionamento e mettere il tutto a servizio del forum
Anche perchè, con il tempo che corre, non è il caso di risparmiarci e risparmiare nelle nostre conoscenze se trasmesse con garbo e spirito di amicizia

Pacifico

sull'effetto sapientino avevo scritto molto ma poi ho cancellato perchè il discorso era diventato troppo attorcigliato.
Intendevo descrivere quel modo di rapportarsi che fa sembrare chi scrive superiore agli altri.
Delle volte è inevitabile dare questa impressione.
Nel mio post precedente, per esempio, ci sono delle cose oggettive ma molte considerazioni sono soggettive eppure sono mischiate insieme a formare una pseudo verità che in realtà è solo il mio punto di vista.
Sono elencate punto punto neanche fosse la tavola dei comandamenti.
Il risultato è che "sembra" che ti stia dando una lezione (di vita?) anche se, in realtà, sto solo cercando di esprimere la mia opinione in merito.

L'effetto sapientino non è da confondere con le lezioni di storia "meccanica" o dei vari allestimenti che spesso guidowi, 2cvami e altri raccontano ... quella è conoscenza condivisa e non si ringrazia mai abbastanza.

Non camminare dietro a me, potrei non condurti.
Non camminarmi davanti, potrei non seguirti.
Cammina soltanto accanto a me e sii mio amico. Albert Camus

paoloDòCavaj

"sull'effetto sapientino avevo scritto molto ma poi ho cancellato perchè il discorso era diventato troppo attorcigliato.
Intendevo descrivere quel modo di rapportarsi che fa sembrare chi scrive superiore agli altri."

- Penso che scrivere non sia IL problema: qui ci incontriamo "scrivendo"

"Delle volte è inevitabile dare questa impressione."

- Sta anche in chi legge ritenere che farlo sia un buon utilizzo del tempo.
E mi pare che lo facciano in tanti, penso, no solo per il gusto della polemica: sarebbe autolesionismo sprecare così il tempo, il bene più "scarso" che abbiamo

"Nel mio post precedente, per esempio, ci sono delle cose oggettive ma molte considerazioni sono soggettive eppure sono mischiate insieme a formare una pseudo verità che in realtà è solo il mio punto di vista."

- Distinguere fra oggettivo e soggettivo alla mia età mi risulta difficile: io cerco di "essere", qui, sul lavoro, con mio figlio e gli amici, come un unico, una persona, non come due cartelle.

"Sono elencate punto punto neanche fosse la tavola dei comandamenti.
Il risultato è che "sembra" che ti stia dando una lezione (di vita?) anche se, in realtà, sto solo cercando di esprimere la mia opinione in merito".

- Pensavo di averti rassicurato: ti ho detto grazie. Ti sei mostrato, più che soggettivo/oggettivo, unico, sincero e credibile, "olistico"si direbbe con un termine di vecchie mode. Non penso che ci siano problemi se ti sveli per quello che sei, con le tue conoscenze, sensibilità ed intelligenza, a cui siamo già, peraltro, abituati.

"L'effetto sapientino non è da confondere con le lezioni di storia "meccanica" o dei vari allestimenti che spesso guidowi, 2cvami e altri raccontano ... quella è conoscenza condivisa e non si ringrazia mai abbastanza. "

- Separare e distinguere fra:
-conoscenza tangibile, pratica (la 2cv come macchina e meccanica) e
-conoscenza, come pensiero e metafora, intangibile che anche la 2CV rappresenta,    in gran parte condivisa (libertà, semplicità, creatività, art de vivre: anche Guido ha un pensiero e un'anima!),
non ti nascondo che mi è molto difficile.

Quando salgo sulla due cavalli sono unico nella complessità delle motivazioni e del mio sentirmi (e sentire: il viaggio, i compagni, il motore etc.) bene, li.

Grazie ancora per la gioiosa pazienza con cui cerchi/amo di portare avanti questo interessante dialogo, senza sapere bene dove ci porterà.
Come il "Si, viaggiare!" di Lucio Battisti

Watson

Citazione da: COIO3 - 20 Dicembre 2011, 11:55:12 AM
Siamo stati in pochi a scrivere su questa pagina, in conclusione mi sembra tu sia riuscito, piu' che ammazzare la tensione, ad ammazzare il thread, il tuo thread (stupid)

Scusami Mimmo, ma il 3D è stato aperto solo da 4 giorni e per di più in un periodo molto vicino al Natale in cui sembra che ci sia una moria di forumisti qui sul forum....

... che siano tutti a cercare un regalo da regalare (??)


(vecchio) poi c'è da dire che i post di paoloDòCavaj sono molto lunghi e come ben sai, ma forse non eri tu a dirmelo, i post troppo lunghi non si leggono mai  (nonso)


Da parte mia non saprei come commentare, forse potrei solo obbiettare sulle regole da seguire per le mail, che qui essendo un forum non sempre quelle regole vanno bene...

... dai Paolo, prova a condividere un elenco più vicino alla vita da forum  (appl)


Per il resto, risponderò dopo che leggerò altri post....

sui mantra sono ignorante
sulla religione sono scettico
sulle citazioni... lasciamo perdere, non so neppure dove cercarle per copiarle
sul rispetto delle idee altrui, ecco qui mi trovi solidale, magari non le condivido, ma sono utili per limare le proprie.

Buon Natale a tutti (e già, ancora un'oretta e poi ci si sente il 27  ;))

(felice)
W la vita

"non postare" è un pregio se ci si accorge di non avere nulla da dire, ma non tutti se ne accorgono. [Magomerlino]  La vita dura poco, se non giochiamo ora...  Watson nel cuore Gaia felicemente... tra i piedi


COIO3

Citazione da: Watson - 23 Dicembre 2011, 11:22:22 AM
Mimmo, forse non eri tu a dirmelo, i post troppo lunghi non si leggono mai  (nonso)

Toni, mi ricordo di averti scritto che "gli altri" non amano leggere post troppo lunghi  8)

Io i post di paolo li leggo cosi' come leggo i tuoi.

Trovo che leggere sia un ottimo ammazzatensione, serva a placare quel particolare senso di diffidenza che ci ispirano i "volti nuovi".

E' impossibile scrivere senza in qualche modo rivelarsi, e chiunque scriva di se desidera farsi conoscere, ed e' proprio questo senso di apertura che rassicura i propri interlocutori.


(felice) Mimmo.
Whatever Works ;)


Watson

Simple Living - Vita semplice

Non ho trovato pagine in italiano che parlassero di questa filosovia di vita, ma basta usare la traduzione di google e si riesce a leggere abbastanza comodamente nella nostra lingua madre...


Questo 3D è nato con la citazione di una serie di "regole" per un corretto uso della mail (e del forum), proviamo quindi a postare la traduzione di sette motivi per scegliere uno stile di vita più semplice:


  • Come atto di vita intenzionale effettuata per il bene della integrità personale e come espressione di un impegno per una distribuzione più equa delle risorse mondiali.
  • Come un atto di creazione cura per noi stessi e soprattutto per i nostri figli e nipoti contro la terra distruggendo i risultati di un eccesso di consumo come l'inquinamento, i cambiamenti climatici, e guerre per le risorse.
  • Come un atto di solidarietà con la maggioranza del genere umano, che ha poca scelta su benessere materiale.
  • Come atto di celebrazione della ricchezza contenuta nella creazione di Dio, e le ricchezze della comunità con gli altri, piuttosto che nella "povertà" del materialismo senza cervello.
  • Come atto di disciplina spirituale ordinare la nostra vita per riflettere i valori di semplicità e giusto vivere insegnata da Gesù e gli insegnanti in altre religioni del mondo.
  • Come atto di difesa per i cambiamenti nei modelli di produzione e di consumo.
  • Come un atto di provocazione (ostentato sotto consumo) per suscitare la curiosità porta alla finestra di dialogo con gli altri su benessere e sostenibile "green" vivere per reindirizzare la produzione di beni di consumo di distanza dalla soddisfazione dei creata artificialmente vuole verso la fornitura di beni e servizi che soddisfare le reali esigenze sociali.


Ed ora due mie considerazioni "banali" ma visto che è un forum magari mi aiutate a capirle.


Ho letto la risposta di pippi in "Salviamo il mondo" è lo trovata molto vicina a questa filosofia di vita

Citazione da: pippi - 06 Gennaio 2012, 23:42:14 PM

Per esperienza personale infatti quando mi trovo a corto di soldi (mi capita spesso purtroppo  ;D) e ho bisogno di fare o avere cose, o almeno così penso, mi scopro a trovare soluzioni geniali per ottenere la stessa cosa che avrei facilmente ottenuto coi soldi in altro modo e questo mi dà molta soddisfazione!

in tv ho visto delle puntate di un francese che ha girato il mondo alla ricerca di quei paesi dove ci si inventa delle soluzioni "ecologiche" per sopravvivere, in cui si percepisce la soddisfazione delle persone che si danno das fare e non dipendono dai consigli delle multinazionali


ma il dubbio che mi gironzola per la testa è:

come si fa a vietare ad una popolazione di quasi 3 miliardi (Cina, India e Brasile) di individui di copiare un modello di vita decadente come quello capitalista-occidentale e di consigliargli di stare tranquilli, di non volere uno sviluppo "moderno", di non consumare il suolo con la deforestazione, di non consumare tutto l'acciaio, il carbone ed altre materie prime che servono tanto a noi occidentali, di non inquinare, di non fare nulla perchè altrimenti il mondo finirà e noi "occidentali" dobbiamo salvarlo da questa orda di popoli barbari !!!!!!!!


Come si fa a cambiare registro se fino a ieri, anzi a stamattina, noi continuiamo ad essere padroni del mondo?
W la vita

"non postare" è un pregio se ci si accorge di non avere nulla da dire, ma non tutti se ne accorgono. [Magomerlino]  La vita dura poco, se non giochiamo ora...  Watson nel cuore Gaia felicemente... tra i piedi

paoloDòCavaj

Watson si chiede:(cito)
"Come si fa a cambiare registro se fino a ieri, anzi a stamattina, noi continuiamo ad essere padroni del mondo?"
Paolo si dice:
"non so, ma si prova"

Magari a non fare ancora di più quello che non funziona

A dotarsi di mappe sapendo che non sono, (ma solo cercano di descrivere) il territorio,
per provarne i sentieri, pronti a cambiarli se non portano a nulla

Guardando e osservando Globalmente
cercando di intervenire Localmente,
anche nel qui e ora  di noi appassionati delle nostre 2cv

Viste le tue considerazioni sui pensieri di Pippi
non cercherei ancora di racchiudere la Bellezza e il Divino
in un'unica scatola, o tessera, o religione

PS torno a tagliare legna

paoloDòCavaj


Capita anche a me.
SE andate in
https://www.2cvclubitalia.com/public/smf/index.php?topic=8824.msg239151#msg239151
potete capire il non voluto pasticcio in cui mi sono cacciato con il caro Mago.

Oggi pioveva e così non avevo granchè da fare in campagna.
Sono andato nel mio vecchio studio, ricco della confusione di chi pensava di essere ormai in pensione.
Non avevo neanche cercato un'agenda per questo anno,pensando che mi restasse da organizzarmi gli anni, pochi o tanti, che mi saranno dati, solo  fra volontariato e cazzeggio.
Invece, intanto, ho dovuto recuperare l'agenda QUO VADIS 2012, anche se, per la prima volta , è oggi vuota da appuntamenti di lavoro.
Torno ad allenarmi per riprendere, se ne avrò la possibilità, il lavoro di sempre, che prevede anche delle competenze sui problemi relazionali e di comunicazione.
Proprio per fare della cazzatina commessa col Mago , una risorsa in pensiero e riflessione, ritrovo nella relativa cartella sospesa, due articoli che mi sembrano illuminanti magari, mi son detto, per vivere più serenamente anche questo Forum.
Li affido alle vostre riflessioni, come io ho fatto per capircene qualcosa della mia ultima disavventura

Paolo

 

paoloDòCavaj




Quanti equivoci con la posta elettronica
DI BERNARDO PARRELLA

Secondo una ricerca universitaria, chi usa l´email (e forum)sopravvaluta la capacità di comunicare e interpretare correttamente il tono dei messaggi. Sarà mica vero?
«Che cosa intendi dire esattamente?»
A volte un´innocente battuta come questa, via email, viene scambiata per un rimbrotto personale.
Oppure, non vi è mai capitato di digitare qualcosa al volo e premere Invio sulla tastiera, per poi pentirvene subito dopo?
E chi non ha mai lanciato un complimento per vederselo ripiombare addosso, magari accompagnato da veementi improperi?
Per non parlare di chi se la lega al dito se dimentichiamo di chiarire il senso giusto con l´emoticon adeguato, le ormai immancabili "faccine".
Il tutto è riferito, l´avrete capito, alla comunicazione elettronica text-only, così rapida e istintuale, finanche viscerale e di cui ormai non possiamo fare più a meno – ma che, appunto, non di rado finisce col metterci in difficoltà. A cominciare dalla posta elettronica, quindi, strumento principe di simili scambi.

Ma senza dimenticare le altre forme e-testuali: instant messaging, chat, forum, blog.
O gli Sms dei cellulari, zeppi di acronimi e abbreviazioni.
Ma se di malintesi si tratta – questa la buona notizia – niente di personale, per carità: è solo colpa dell´egocentrismo tipico dell´homo sapiens.

Almeno questo sostengono due psicologi dell´Università di Chicago a cui si deve il primo studio scientifico al riguardo.
Secondo la ricerca, la gente sopravvaluta la propria capacità di trasmettere e interpretare correttamente il tono dei messaggi email.

La ragione per questa disconnessione comunicativa è un fenomeno sociale ben noto: gli individui hanno difficoltà a essere distaccati al punto da comprendere al meglio chi sta dall´altra parte dell´etere digitale.
Siamo troppo attaccati a noi stessi, dunque, troppo abituati ai nostri punti di vista per poter interpretare serenamente i messaggi altrui. Situazioni che, caratteristica comune un po´ all´intero magma elettronico, vengono amplificate proprio dal contesto virtuale a cui mancano quegli elementi di fisicità che da millenni ci permettono scambi più accurati anche a livello emotivo.

Una parte dell´indagine prevedeva il raffronto tra i messaggi vocali e quelli e-text, prendendo come "cavie" 30 coppie di studenti universitari. Justin Kruger e Nicholas Epley, i due ricercatori in questione, hanno così avuto la conferma che le persone riescono a comunicare e interpretare meglio con le parole a voce piuttosto che con quelle scritte via email, anche quando si ricorre a un tono sarcastico e a battute ironiche.
Da notare che qui si tratta di qualcosa che è alquanto diverso anche dalle lettere epistolari, altro soggetto ormai in via d´estinzione.
Eppure, la maggiore novità del medium elettronico (il fatto di rendere la comunicazione text-based più informale e vicina al face-to-face) può rivelarsi semplice illusione, o comunque elemento non così sostanziale. Perché, appunto, difetta del contesto emotivo ed è troppo limitata per questo scopo, dove funziona invece meglio il tradizionale telefono, come hanno poi confermato diversi confronti incrociati dello stesso studio.

«Credo che la gente abbia qualche intuizione, in maniera astratta, sui limiti dell´email», spiega Epley. «Ma non sembra che in casi specifici comprenda che un certo messaggio sia poco chiaro».
Ciò è probabilmente dovuto al fatto che il mittente dà per scontato che il ricevente (o viceversa) abbia le stesse informazioni sulle proprie intenzioni e motivazioni: quel che gli psicologi sociali definiscono egocentrismo. Ciascuno dei due soggetti, ha aggiunto Kruger, tende cioé a dimenticare che in realtà l´altro non ha (né potrebbe avere) accesso alle medesime informazioni o stato d´animo.

L´indagine, i cui risultati sono stati pubblicati nel numero di dicembre del Journal of Personality and Social Psychology, è stata salutata positivamente da altri ricercatori, come nel caso di Lee Sproull, sociologa specializzata in tecnologia e comunicazioni presso la New York University, la quale considera la ricerca «molto informativa». Aggiungendo subito dopo: «Quel che apprezzo in questo studio è l´applicazione di concetti ben compresi quali egocentrismo e giudizi sociali alla email, e da quanto mi risulta è la prima volta che ciò avviene».

Grazie alle indagini scientifiche, siamo sulla buona strada per un rapporto migliore anche con la messaggeria testuale elettronica.
Qualche suggerimento? «L´email va bene se si vogliono comunicare solo dei contenuti, ma non materiale emotivo», taglia corto Lee Sproull.
In altre parole, onde evitare troppi equivoci è il caso di essere più attenti e sintonizzati su chi sta dall´altra parte del monitor, quella invisibile.
Ricordando che dietro e oltre la tecnologia ci siamo sempre e comunque noi esseri umani.

paoloDòCavaj

#26
 3A PUNTATA         



C'è una morale in quello che mi è capitato?.
Forse.
Ho cercato con fatica il numero del Mago: conoscevo il nome e dove stava per via del Grande Premio che aveva vinto al concorso del 40esimo.
Silenzio tutto il pomeriggio.
A sera una gentile signora mi dice che il signore ha cambiato numero e che la Telecom da tempo non provvede ad aggiornare la rubrica, neanche quella in Internet.
Gentilissima mi dà il nuovo numero.
Mi risponde il Mago tutto in subbuglio perchè era appena arrivato in casa: da quello che mi dice lo immagino ancora con giacca e casco da moto in mano.

Quando ho messo giù il telefono, ho sentito faticosa la lontananza di casa mia da Roma.
Da ieri sera so che là c'è un amico in più..... grazie al telefono.

FINE DELLA PUNTATA

Roberto Threeyes

Non sai quanto ti capisco....anche io mi sono trovato nei tuoi panni...è brutto!!!
ma quanto è bello chiarire tutto in viva voce !!!!
Benedetto Meucci!Santo dovrebbero farlo (abbraccio)

Pacifico

Il mio pensiero in merito è un po' diverso.
Concordo sul fatto che ogni strumento di comunicazione ha i suoi limiti, i suoi pregi e i suoi difetti. Ritengo che la comunicazione tramite forum sia ancor più ostica e insidiosa di quella tramite  email che citi come problematica. D'altra parte niente a questo mondo è gratis per cui a tanti vantaggi corrispondono anche svantaggi.
Nel caso specifico il racconto di magomerlino difficilmente sarebbe arrivato per email, per fax, sms, per lettera o per telefono ... lo si poteva leggere solo su un forum oppure sentirselo dire a voce magari di notte davanti ad un fuoco ad un raduno. In questo caso però solo pochi avrebbero avuto questa fortuna.
Questo tipo di comunicazione può essere molto potente. Come tutti gli strumenti va maneggiata con cura e i risultati, belli o brutti, sono a carico di chi la usa non dello strumento in se.
Lo so, sono palloso ma su questo punto mi sento in dovere di esserlo.
Non mi sembra corretto che passi il messaggio che se ci sono delle incomprensioni la colpa sia del mezzo non fosse altro che approcciandosi in questo modo il processo di autocritica viene bloccato sul nascere .... se hai un amico in più penso non sia merito del telefono ma di quello che tu hai detto al telefono.
Il telefono, altro strumento potente, non è ne buono ne cattivo e può essere usato anche per minacciare, chiedere riscatti e ultimamente, anche come detonatore per bombe.  ;D

(abbraccio)

Non camminare dietro a me, potrei non condurti.
Non camminarmi davanti, potrei non seguirti.
Cammina soltanto accanto a me e sii mio amico. Albert Camus

paoloDòCavaj

CITO
"Il mio pensiero in merito è un po' diverso."

RISPONDO
Iniziare un discorso, anche con un apparentemente involontario" NO", o  espressione equivalente a mo' di incondizionato intercalare negativo nel fraseggio, crea l'antipatica situazione di "disconferma", di negare quanto detto l'interlocutore precedente.
Altro è argomentare per aggiungere, arricchire e magari modificare quanto detto prima dall'altro.
Magari per POI ,ALLA FINE, dimostrarne l'infondatezza.

Vedo che in questo spazio la tua  tendenza a stroncare, non migliorare od ampliare, il mio, e non solo mio, pensiero, è ricorrente.
Fin che sono io, pazienza, ma forse l'autorevolezza di chi ci ha perso una vita su queste questioni,non dovrebbe essere così pesantemente messa in discussione.

Pazienza, Pacifico. Ormai è così
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Gino Agnese

Il medium è il messaggio

"McLuhan ha affermato che "il mezzo è il messaggio", che "il medium è il messaggio".
Questa è forse (direi) la sua scoperta, è la sua riflessione più importante in assoluto e cioè: indipendentemente dal contenuto di una trasmissione televisiva, che pure è certamente importante, è il mezzo televisivo, è la televisione stessa che produce degli effetti.

Noi siamo in una società, ormai da molti anni, da diversi lustri, siamo in una società che è abbastanza plasmata dalla televisione: non tanto dai programmi della televisione, ma dalla televisione come medium.
Allora lui dice: il vero messaggio che può trasmettere la radio, che può trasmettere la televisione o che può trasmettere il giornale è costituito dalla natura del medium stesso.

Marshall McLuhan, ha preso le mosse dalle conseguenze che il medium tipografico, la stampa, ha prodotto nella storia. Non si può negare che la Riforma protestante, che il razionalismo e l'Illuminismo siano stati prodotti dalla scrittura, dalla diffusione della scrittura ma più ancora e più specificamente prodotti dalla diffusione della stampa, la quale ha potuto essere così diffusa dopo la invenzione dei caratteri mobili da parte di Gutenberg, verso la metà del Quattrocento, e anzi un po' più avanti.
Quindi da questa innovazione tecnologica, l'invenzione dei caratteri mobili da parte di Gutenberg, c'è la diffusione della stampa, e la stampa così diffusa crea delle condizioni, crea una forma mentis.
Questo è quello che McLuhan voleva dire, quando affermava che "il mezzo è il messaggio".

Egli diceva così qualche volta che "il medium è il messaggio" e qualche volta che "il medium è il massaggio".
Voleva dire una cosa molto semplice: che noi siamo come massaggiati dal medium e quindi allargando questo concetto in qualche modo noi siamo plasmati dal medium.
Il medium che più adoperiamo ci condiziona in qualche modo e contribuisce a plasmare la nostra mente: ci massaggia. Questo va inteso anche nel senso che ci rassicura."