LA MEHARI

1967 : Il Conte Roland Paulze d’Ivoy de la Poype, industriale francese e proprietario della « Société d’Exploitation et d’Application des Brevets » (S.E.A.B.), fece conoscenza con Jean-Louis Barrault, disegnatore e Jean Darpin. La squadra é alla guida del progetto destinato a studiare quello che dovrebbe diventare un kit da adattare ad una base esistente munita di telaio separato.
Inizialmente si penso’ alla Renault 4 ma la scomoda presenza del radiatore rendeva il davanti troppo alto, venne cosi’ scelta la 2CV, gli studi furono fatti intorno ad una vecchia furgonetta alla quale fu eliminata la carrozzeria.
Il Conte de la Poype incarico’ J-L. Barrault di disegnare una carrozzeria in materiale plastico termoformato composto da una decina di elementi inizialmente imbullonati su di una struttura metallica (in seguito l’idea fu abbandonata a scapito dei rivetti). Jean Darpin assemblo’ il primo prototipo i cui elementi furono prima realizzati in cartone prima di prendere le misure per fabbricare gli stampi in legno definitivi, l’auto era divenuta un pick-up scapottabile con parabrezza ribaltabile.
Le prime prove avvennero nell’estate del 1967.
Gli elementi della carrozzeria furono realizzati in plastica ABS (Acrylonitrile Butadiène Styrène) direttamente colorata e non verniciata in seguito., resistente ai colpi. Erano inizialmente lisci e mancavano di rigidità, vennero sostituiti da dei pannelli ondulati, quelli che ancora oggi conosciamo.
Nell’autunno del 1967, il primo prototipo con motore 425cc da 18CV della furgonetta viene presentato ai tecnici della Citroën nei locali della S.E.A.B., in seguito fu spedito a Quai de Javel per essere presentato alla Direction Générale della Citroën.
Roland de la Poype credeva dover commercializzare da solo il veicolo ma fece talmente buona impressione che Pierre Bercot, presidente della Citroën, decise di integrarlo alla sua gamma, gli elemnti plastici verranno forniti dalla SEAB.
Venne scelto il nome « Méhari », una razza di Dromedari, per simbolizzare l’aspetto ludico e utilitario e la sua resistenza.
1968 : i primi 12 esemplari di preserie vennero realizzati durante il primo trimestre dell’anno, saranno i soli ad essere assemblati nei locali della S.E.A.B. Il motore era quello della Dyane 6 presentata al salone del 1967, 602 cm³ e 28 cavalli. Gli 8 esemplari presentati alla stampa fanno parte di questo lotto, le differenze rispetto a quella che sarà la versione definitiva sono:

  • – indicatori di direzione anteriori rettangolari tipo 2CV export situati sotto ai fanali.
  • – indicatori di direzione situati dentro le codine posteriori
  • – fanalini posteriori tipo 2 CV anni ‘60
  • – sedili anteriori in ABS con schienale unico regolabile
  • – ruote con coprimozzi
  • – un’aletta parasole per il conduttore e un retrovisore interno
  • – ruota di scorta situata verticalmente a sinistra, dietro al guidatore
  • – Targa posteriore situata sotto al portello.

Il 16 maggio 1968 é la data della presentazione ufficiale della Dyane 6 Méhari alla stampa automobilistica riunita per l’evento dal direttore della comunicazione Citroën Jacques Wolgensinger al golf di Deauville.
L’8 luglio 1968 è la data di richiesta di omologazione che varrà fatta il 6 agosto
La produzione puo’ cominciare, la società d’Exploitation Nouvelle d’Automobile et de Carrosserie (E.N.A.C.), situata a Bezons vicino Parigi, che già fabbrica le 2CV furgonette, viene incaricata di produrre i primi 2500 esemplari.
Porta di Versaille, Parigi, 3-13 ottobre 1968, 55° salone dell’automobile, la Dyane 6 Méhari é svelata al pubblico, una sola versione disponibile, la 4 posti. I sedili anteriori sono indipendenti, niente parasole né coprimozzi, nuovo motore 33CV appena uscito sulla Dyane. 500 ordini furono registrati al salone!
Inizialmente proposta in 3 colori : rouge Hopi, beige Kalahari e vert Montana.
Una sola versione di carrozzeria : la 4 posti, il sedile posteriore a schienale amovibile puo’ ripiegarsi in maniera tale da formare un pianale di carico perfettamente piatto di una superficie di 1,6 m², portata 400 Kg, peso a vuoto 525 Kg.

Rispetto al modello di preserie, i coprimozzi e il parasole sono scomparsi. I fanalini posteriori sono diventati rotondi e gli indicatori di direzione anteriori rettangolari sono finiti sui parafanghi all’altezza dei fari.
Sedili anteriori indipendenti e montati su guide scorrevoli, schienale non più regolabile. Due elastici permettono di solidarizzare il cofano motore ai parafanghi.
La capote é integrale e tenuta da bottoni automatici con porte amovibili in tela finestrata in vinile come il resto. Il parabrezza ribaltabile è un’opzione.

Nel 1969 le freccie anteriori diventano rotonde e a lato dei fari, i fanalini posteriori sono del tipo furgonetta 2CV. La targa non è più lunga e sotto al portello ma quadrata e situata sullo stesso; anteriormente non è più sul paraurti ma sotto.
Nel 1978 la Méhari riceve un nuovo frontale con mascherina amovibile per facilitare l’accesso al motore, nuovi indicatori di direzione anteriori, nuovo cruscotto, freni a disco… ) e nel 1983 perde le codine che servivano a proteggere le freccie posteriori fino al 1970.
Nel maggio del 1979 viene presentata la Méhari 4×4.
L’inedito retrotreno trasmette il moto alle ruote posteriori tramite due giunti cardanici, un albero di trasmissione attraversa il telaio dal nuovo cambio al differenziale posteriore.
Esteticamente le differenze erano poche, paraurti specifici, ruota di scorta sul cofano, fanalini posteriori di Acadiane, tappo benzina sulla fiancata destra, qualche strumento in più ;nel 1982 riceve i cerchi da 14 pollici e i parafanghi posteriori vengono allargati.
La produzione di questo modello raro termina nel 1983.
Nel 1984 viene commercializzata una serie limitata di 700 esemplari chiamata Méhari Azur dalla decorazione specifica bianca e blu, con capote speciale e cerchi bucati.

 

Parallelamente all’Azur, venne commercializzata in Spagna e Portogallo la versione Plage, sempre fabbricata a Mangualde (P).
Si ritrovano tutti gli elementi specifici dell’Azur su una carrozzeria gialla con sedili a strisce bianchi e gialli.
La produzione della Méhari termina nel 1987, 143 740 Méhari fabbricate + 1213  4×4.

Evoluzione Mehari

Aprile 1969: la capote é tenuta da appositi gancetti e non più dai bottoni automatici poco resistenti.
Luglio 1969: Prima grande spedizione per la Méhari. 200 giovani dal Belgio partecipano al raid Liegi – Dakar – Liegi, organizzato dal Royal Automobile Club junior di Liegi attraversando sette paesi scortati da quattro camion Berliet d’assistenza durante i 4000 km.
1970– Prime modifiche :

  • Indicatori di direzione rotondi e posizionati sul davanti che viene modificato a lato dei fari. La targa anteriore é messa più in alto, sul paraurti.
  • Nuovi rinforzi ai lati del parabrezza..
  • Indicatori di direzione rotondi e posizionati sulla parte posteriore e non più nelle codine che vengono comunque conservate.
  • La targa posteriore diventa quadrata e situata sul portello.
  • Una versione a due posti appare a catologo in maniera di poter far approfittare ai clienti dei vantaggi fiscali riservati ai veicoli utilitari.
  • Il sedile posteriore diventa opzionale.
  • La tinta orange Kirghiz viene proposta in aggiunta alle 3 tinte già a catalogo.
  • In opzione, la frizione centrifuga, il lavavetro e il bloccasterzo.
  • Il peso a vuoto passa a 555 kg.

1971: L’anno/modello (AM) 1971 comincia nel settembre 1970, senza differenza esteriori. Una barra per tenersi viene messa a sinistra del sedile del passeggero, dei piccoli aeratori rotondi vengono aggiunti ai lati del cruscotto e un ripartitore del riscaldamento viene aggiunto sotto al cruscotto.
In dicembre 1970, i battenti a inerzia posteriori scompaiono, la Méhari monta ammortizzatori idraulici posteriori fin dall’inizio.
In gennaio 1971 arriva la spia di pressione dell’olio a destra del contachilometri, al posto dello schema delle merce che viene spostato fra contachilometri e indicatore benzina. Il motore riceve il filtro dell’olio esterno a cartuccia, a destra.
Da aprile, il telaio del parabrezza é in alluminio e diventa rabattabile di serie sostituendo il telaio in lamiera con cerniere in opzione.
Sempre da aprile appare a catalogo l’opzione « ENAC »:
hard-top completo (tetto, portellone, pannelli laterali e mezze porte anteriori) in ABS, concepito dall S.E.A.B., direttamente colorato come la carrozzeria, sostituisce la capote tradizionale rendendo l’auto totalemente ermetica. La parte alta delle porte resta di tela.

1972: Sola opzione apparsa in quest’AM (settembre 1971), la capote posteriore ripieghevole, verrà rapidamente ritirata dal catalogo in seguito a dei problemi di omologazione. Il cardano del piantone dello sterzo dell’Ami 8 è montato sulla Méhari.
Nel 1972 arriva il modello « armée » con impianto elettrico specifico 24V a due batterie per l’alimentazione della radio militare, peso a vuoto 585kg.
I vari Corpi militari acquisteranno circa l’8% della produzione totale.

1973: Le norme anti-inquinamento entrano in vigore e la Méhari non puo’ schivarle. Il carburatore Solex 34 PICS 6 sostituisce il precedente 40 e viene installato un nuovo filtro dell’aria più grosso che impone la modifica del profilo del cofano motore, più bombato. Il serbatoio benzina passa da 20 a 25 litri.

1974: Annata di produzione record, 13.910 esemplari prodotti fra gennaio e dicembre. Nessun cambiamento significativo.

1975: Questo AM si distingue per un nuovo cruscotto e posto guida:

  • Nuovi pulsanti.
  • Quattro freccie (al posto della levetta delle luci di parcheggio).
  • Voltmetro termico.
  • Volante marrone.
  • Nuovo comando starter.
  • Carburatore Solex 34 PCIS 6, repère 164.

1976 : La nuova tinta vert Tibesti sostituisce il rouge Hopi. L’avantreno riceve gli ammortizzatori idraulici e i battenti a inerzia scompaiono stavolta imediatamente.
Il carburatore Solex 34 PCIS 6 apparso nel 1973 e modificato nel 1975 (repère 164), evolve nuovamente sui motori a frizione classica che adottano il 34 PCIS 6, repère 175.
In giugno la Méhari riceve un nuovo bloccasterzo e nuove serrature sulle porte.
In luglio il circuito dei freni é sdoppiato con due serbatoi muniti di sonda e spia di controllo livello minimo. Sempre nel 1976 gli accordi fra Michelin e Peugeot S.A. comniciati nel 1974 volgono al termine. Citroën passa dalle mani del celebre produttore di pneumatici a quelle della casa di Sochaux. Nasce cosi’ il gruppo PSA.

1977 : Dall’arrivo dell’AM nel settembre del 1976, la targhetta costruttore indica a sinistra del tipo l’AM della vettura.
Il carburatore Solex 34 PICS, repère 193 e 194, tipo « inviolabile » é ormai montato di serie. L’accesso alle viti di regolazione é impedito da dei cappucci di plastica.
In maggio 1977 la demoltiplicazione dello sterzo é aumentata e passa a 1/17 al posto di 1/14, di conseguenza il diametro del volante viene ridotto da 43 cm a 39 cm come sulla 2CV.
In luglio, la Méhari, considerata fino allora un veicolo utilitario non puo’ più scappare alle cinture di sicurezza e per essere in regola adotta le cinture ventrali anteriori.
L’impianto frenante viene aggiornato, l’Ami 8 fornisce i freni a disco che verranno montati di serie su tutte le Méhari, nuova leva del freno a mano e modifica al chassis tubulurare per permettere il fissaggio del supporto dietro alla scatola del cambio.
Il liquido dei freni sintetico Lockheed (rosso) é sostituito dal Liquide Hydraulique Minéral, l’LHM (verde).

1978 : La nuova tinta beige Hoggar sostituisce il beige Kalahari. Settembre 1977, nuova faccia anteriore.
Gli indicatori di direzione diventati rettangolari prendono posto sotto ai fanali, la mascherina diventa smontabile permettendo un facile accesso alla parte meccanica e all’accensione.
Il cofano prende una nuova bombatura per far posto al filtro dell’aria tipo LN abbinato al carburatore doppio corpo con stessa provenienza e che fa passare la potenza da 28 CV a 33 CV SAE (da 26 a 29 CV DIN). Questa modifica impone la modifica della pedaliera che diventa sospesa con comando dell’acceleratore a cavo.
I chevron sul cofano non sono più a piatto ma verticali.

1979 : Con l’avvento di questa annata é il turno degli interni della Méhari ad essere modernizzati. E’ ancora la LN che fornisce gli elementi principali della modifica, il blocco strumenti.
Totalmente in plastica, é composto da due quadranti rotondi che ospitano a destra il contachilometri e a sinistra diverse spie (carica batteria, abbaglianti, freccie, luci, pressione olio) e l’indicatore della benzina.
Un nuovo elemento termoformato si sviluppa intorno alla parte alta del piantone dello sterzo inglobando il comando dei fari e delle freccie.
A sinistra sul crucotto compaiono dei nuovi pulsanti quadrati che comandano i tergicristalli, le 4 freccie e il test spia liquido freni (chiamato « nivocode »).
In aprile vengono montati i nuovi fanali Cibié e i relativi profili cromati diventano più rotondi.

In maggio 1979, esattamente 11 anni dalla presentazione ufficiale al golf di Deauville, Citroën propone la Méhari in version 4×4. Si tratta stavolta di una vera trazione integrale, contrariamente alla 2 CV Sahara che aveva due motori, uno anteriore e uno posteriore.
Verrà commercializzata fino al giugno 1983.
In autunno 1979, Thierry Sabine e la sua equipe effettuarono diverse prove percorso per la Parigi – Dakar del 1980 a bordo di 3 Méhari 4×4 accompagnate da una CX.

1980 : La prima modifica per quest’AM é in luglio 1979 la sostituzione del serbatoio benzina in lamiera per uno nuovo in plastica. La nuova tinta jaune Atacama sostituisce il vert Tibesti che sarà restato a catalogo 4 anni. In febbraio, il serbatoio liquido dei freni viene equipaggiato da un filtro.

1981 : La targhetta costruttore cambia ancora e viene fissata da quattro rivetti al invece di due. L’indicazione dell’AM, apparsa nel 1977 in alto a sinistra, scompare.
Il n° di telaio, stampato precedentemente sulla piattaforma e invisibile una volta messa la carrozzeria, viene stampato sul longherone destro, fra testata e albero di trasmissione. L’opzione capote integrale viene completata da una tasca tipo canguro che permette di sistemare i teli delle porte una volta smontati.

1982 : In luglio 1981 una nuova versione della targhetta costruttore, verrà fissata nell’abitacolo, sotto al cruscotto, all’estrema destra. In febbraio la frizione a lamelle é sostituita dalla frizione a diaframma. La modifica impone l’allungamento delle scanalature sull’albero primario che passano da 27mm a 36 mm.

1983 : Fine della Méhari 4×4 ; in giugno 1983 verrà tolta dal catalogo, 1.213 esemplari prodotti (solo!) contro 143.740 nella versione 4×2.
La versione normale riceve le fiancate senza le codine laterali che proteggevano gli indicatori di direzione posteriori fino al 1969 e conservate benché obsolete.
Per liquidare le giacenze a magazzino, Citroën monta su qualche modello normale i pannelli laterali della capote 4×4, riconoscibili per il passaggio in corrispondenza del bocchettone della benzina per il serbatoio specifico.
Nuova sigla sul portello e cinture di sicurezza Dyane.

Aprile 1983, presentazione della serie speciale « Azur », limitata a 700 esemplari destinati a Francia, Italia e Portogallo.
E’ caratterizzata da una decorazione specifica : carrozzeria bianca, porte blu, strisce blu sul cofano, sedili imbottiti in tessuto rigato bianco e blu e cerchioni traforati.
La capote é pure specifica : blu e articolata nella parte posteriore in modo di potersi facilmente aprire sopra i posti anteriori, come le 2CV Charleston.
Il successo fu grande e la serie inizialmente limitata sarà a catalogo nel 1986 e 1987.
Parallelamente all’Azur, venne commrcializzata in Spagna e Portogallo la versione Plage, sempre fabbricata a Mangualde (P). Si ritrovano tutti gli elementi specifici dell’Azur su una carrozzeria gialla con sedili a strisce bianchi e gialli.

1984 : Il parabrezza in vetro temperato viene sostituito dal parabrezza stratificato.

1985 : Citroën cambia la periodicità del cambio dell’olio, da 7.500 km a 10.000 km e i tagliandi passano da 15.000 km a 20.000 km.

1986 : La Méhari Azur entra a catalogo. Proposta in versione 2 o 4 posti, capote specifica completa, contrariamente ai modelli base dove gli elementi laterali e posteriore erano in opzione. Il prezzo di vendita di 51.400 FF era molto attrattivo rispetto ai 46.700 FF della versione base alla quale andavano aggiunti 2.960 FF per l’opzione « capote complète », arrivando a 49.660 FF.

1987 : Ultimo AM per la Méhari. La versione base esiste solo 2 posti e la Azur nelle due configurazioni. 381 esemplari in tutto vengono montati per l’AM 1987. La fabbrica portoghese di Mangualde, dove venivano prodotte le ultime Méhari, fermerà le catene di montaggio in juillet 1987, dopo 143.740 4×2 e 1.213 4×4.

Produzione MEHARI

1968 837
1969 12.624
1970 11.246
1971 10.175
1972 11.742
1973 12.567
1974 13.910
1975 8.920
1976 9.569
1977 9.645
1978 8.467
1979 8.995
1980 8.351
1981 4.833
1982 4.137
1983 3.349
1984 2.654
1985 1.882
1986 669
1987 381
Totale 144.953

Citroën Méhari 1978

Motore bicilindrico boxer raffreddato ad aria da 602 cm3, 29 CV a 5 750 giri/min.
Prestazioni = 106 km/h, 1 000 m da fermo in 44 secondi.
Consumo medio: 7 l/100 km.
Decapottabile 2 porte; trazione anteriore; cambio a 4 marce;
lunghezza 3,50 m ; peso a vuoto : 555 kg.
Prodotta dal 1968 al 1987.


1a serie

Dal 1968 al 1989, 13.461 esemplari.
Segni particolari:

  • Indicatori di direzione anteriori rettangolari e posizionati verticalmente sui parafanghi.
  • Indicatori di direzione posteriori posizionati dentro le codine sulle fiancate.
  • Parabrezza inserito in un telaio in lamiera.
  • Assenza della nervatura di rinforzo alla base del parabrezza.
  • La targa é fissata sotto al portello posteriore e illuminata da due luci laterali.
  • La targhetta costruttore presenta le lettere AKB ed é accompagnata da una targhetta di trasformazione Enac.
  • Il numero di serie comincia da 9 189 300.

2a serie

Dal 1970 al 1977, 87.774 esemplari.
Segni particolari:

  • Indicatori di direzione rotondi e fissati vicino ai fari.
  • Fanalini posteriori rotondi sula parte posteriore ai lati del portello
  • Parabrezza con telaio in alluminio ad angoli quadrati e rabattabile di serie dall’aprile 1971.
  • Nervature di rinforzo alla base del parabrezza.
  • Cofano più spesso e mantenuto da elastici dal settembre 1972.
  • La capote é chiusa con i pannelli posteriori tramite cinghie dall’aprile 1971.
  • La targa é sul portello ed é illuminata da una luce al centro del paraurti.
  • La targhetta costruttore presenta le lettere AYCA
  • I numeri di telaio vanno da 00 CA 0001 a 08 CA 9645.

3a serie

Dal 1978 al 1987, 41.805 esemplari:
Segni particolari:

  • Indicatori di direzione anteriori rettangolari e situati sotto ai fanali.
  • Nuova parte anteriore con mascherina demontabile.
  • Scomparsa delle codine laterali posteriori dal luglio 1982.
  • Cofano con nervatura centrale, logo Citroën posto verticalmente.
  • Scomparsa delle nervature orizzontali sui paraurti
  • La targhetta costruttore presenta le lettere AYCA
  • I numeri di serie vanno da 09 CA 0001 a 15 CA 3381.

Modello Azur dal 1983 al 1987

Segni particolari:

  • Carrozzeria identica alla Méhari normale.
  • La capote é blu insieme alle porte, ai montanti laterali, la mascherina e i contorni dei fanali.
  • La capote puo’ piegarsi rapidamente anteriormente.
  • Sedili imbottiti ricoperti da tessuto a striscie bianche e blu.
  • Capote con due striscie blu.
  • Cerchioni bianchi e traforati.
  • Scritta Azur alla base del parabrezza lato guida.
  • La targhetta costruttore presenta le lettere AYCA
  • I numeri di serie vanno da VF7AYCA0012CA7001 a VF7AYCA0015CA7381.

Méhari 4×4, 1213 esemplari

Segni particolari:

  • Maniglia fissata sui parafanghi ai lati del sedile posteriore.
  • Bocchettone benzina laterale, serbatoio specifico.
  • Cofano motore specifico con ruota di scorta (opzione).
  • Paraurti anteriore specifico.
  • Griglie proteggifari (opzione)
  • La targhetta costruttore presenta le lettere AYCE
  • I numeri di serie partono da 00CE0001.

Anno

Tipo

Esemplari

N°telaio a partire da

1968

4 X 2

837

9.189.300

1989

4 X 2

12.624

00.CA.0001

1970

4 X 2

11.246

00.CA.1901

1971

4 X 2

10.175

01.CA.3029

1972

4 X 2

11.742

02.CA.4501

1973

4 X 2

12.592

03.CA.5001

1974

4 X 2

13.910

04.CA.6001

1975

4 X 2

8.920

06.CA.1001

1976

4 X 2

9.589

07.CA.0001

1977

4 X 2

9.645

08.CA.0001

1978

4 X 2

8.492

09.CA.0001

1979

4 X 2

8.814

09.CA.8001

4 X 4

181

00.CE.0001

1980

4 X 2

7.648

10.CA.4001

4 X 4

703

00.CE.1001

1981

4 X 2

4.736

11.CA.0501

4 X 4

97

00.CE.2001

1982

4 X 2

3.905

12.CA.0001

4 X 4

232

00.CE.4001

1983

4 X 2

3.349

12.CA.7001

4 X 4

– – – –

00.CE.5001

1984

4 X 2

2.654

13.CA.3001

1985

4 X 2

1.882

14.CA.1001

1986

4 X 2

689

15.CA.0001

1987

4 X 2

381

15.CA.3001

Durante i suoi 19 anni di produzione, la Méhari fu assemblata in 8 siti differenti.
Su un totale di 144.953 vetture, 9.355 sono state imballate e spedite dentro a delle casse per essere assemblate al di fuori delle catene di montaggio Citroën.

Sito di produzione

Località

Produzione

Ateliers S.E.A.B.

Villejuif, Francia

62

Établissements E.N.A.C.

Bezons, Francia

2.500

Usine Citroën

Levallois, Francia

1.659

Usine Panhard – Citroën

Ivry, Francia

1.763

Usine Citroën

Rennes, Francia

7.846

Usine Citroën

Forest, Belgio

9.1788

Usine Citroën

Vigo, Spagna

12.480

Usine Citroën

Mangualde, Portogallo

17.500

Auto spedite nelle casse

*****

9.355

Totale :

8 siti ufficiali

144.953