E SE VI PROPRINASSI I MIEI DELIRI?

Aperto da KAPPAESSE, 01 Ottobre 2008, 18:09:34 PM

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Watson

Mi associo anch'io, è un racconto che ti prende anche se leggerlo sullo schermo risulta un pò faticoso  (nonso)


Citazione da: 2cvami - 06 Ottobre 2008, 10:55:26 AM
I miei complimenti kappaesse... Varrebbe la pena farne un "Libretto" come fece watson relativamente i racconti di aspes e altri... Ripeto: bravo, veramente! (su)

quello che suggeriva 2cvami è solo di riproporre (a racconto trerminato) una versione in pdf "stampabile" per la lettura immediata da parte dell'utenza del forum.


Forse ti è sfuggito, ma per altri racconti (in particolare quelli di Aspes ed i miei  ;)) ho provato a riunire i post in modo che ne uscisse fuori un libretto stampabile che dovrebbe favorire la lettura..... se ti interessa l'idea se ne può poi parlare  (abbraccio) è chiaro che se tu rioesci a farteli stampare fuori il risultato non può che essere migliore  (su)


P.S. solo per chiarire il concetto di 2cvami  (felice)

<a href="http://www.2cvclubitalia.com/public/coppermine/albums/userpics/10023/Racconti_Aspes_1_v01S~0.pdf"></a> cliccare sull'mmagine per aprire il libretto
W la vita

"non postare" è un pregio se ci si accorge di non avere nulla da dire, ma non tutti se ne accorgono. [Magomerlino]  La vita dura poco, se non giochiamo ora...  Watson nel cuore Gaia felicemente... tra i piedi

Farley Mowat

Kappaesse... (adoraz)

Non riesco a trovarti difetti importanti... (appl)
Ogni volta che vedo un adulto in bicicletta penso che per la razza umana ci sia ancora speranza.
H. G. Wells

KAPPAESSE

Citazione da: Watson - 14 Ottobre 2008, 10:58:33 AM

quello che suggeriva 2cvami è solo di riproporre (a racconto trerminato) una versione in pdf "stampabile" per la lettura immediata da parte dell'utenza del forum.


Forse ti è sfuggito, ma per altri racconti (in particolare quelli di Aspes ed i miei  ;)) ho provato a riunire i post in modo che ne uscisse fuori un libretto stampabile che dovrebbe favorire la lettura..... se ti interessa l'idea se ne può poi parlare  (abbraccio) è chiaro che se tu rioesci a farteli stampare fuori il risultato non può che essere migliore  (su)


Ignorando completamente la bella operazione che hai già fatto (mi era sfuggita, putroppo  (puni)) ho realizzato qualcosa di simile in word e me lo sono stampato.

Fa un certo effetto vederlo nero su bianco, anche se alla fine sono solo 53 pagine.

Con il mio amico editore ne abbiamo parlato,  ma non abbiamo mai concretizzato. Quindi, per adesso nessuna veste più professionale.

Comunque l'idea è splendida e mi piace.

Direi che, a pubblicazione terminata, mi piacerebbe essere incluso nel testo.
Sarebbe un vero onore. (appl)

Watson

OK  (su),
quando sapremo come finirà il racconto tra i giovani Alphonse e Marcel e il misterioso italo-francese Jacopo  (?) preparerò anche per te un librettino così anche chi ha difficoltà a leggere dal monitor potrà gustarselo meglio  ;D


P.S. gli altri librettini li trovi <a href="http://www.2cvclubitalia.com/public/smf/index.php?topic=3386.msg106041#msg106041">QUI</a>


P.S.2 è tutto ieri che penso e ripenso a come scrivere una storiella, ma sai che non è facile trovare la trama giusta !!!!

Toni (watson)
W la vita

"non postare" è un pregio se ci si accorge di non avere nulla da dire, ma non tutti se ne accorgono. [Magomerlino]  La vita dura poco, se non giochiamo ora...  Watson nel cuore Gaia felicemente... tra i piedi

Aspes

Citazione da: Watson - 15 Ottobre 2008, 08:30:34 AM
ma sai che non è facile trovare la trama giusta !!!!



Prova a non pensare di continuo all'innominabile, e vedrai che ti viene ... !!!
Siamo qualcosa che non resta, frasi vuote nelle testa,
e il cuore di simboli pieno.

KAPPAESSE

Citazione da: Watson - 15 Ottobre 2008, 08:30:34 AM

P.S.2 è tutto ieri che penso e ripenso a come scrivere una storiella, ma sai che non è facile trovare la trama giusta !!!!

Toni (watson)

Mi permetto di darti 2 consigli:
- non fissarti troppo su di una storiella da scrivere,: se non vengono su da sole e invece sei tu a spingerle, le storie non vengono mai bene (questa, almeno, è la mia esperienza)
- Quando ti viene l'ispirazione giusta, analizza l'idea sotto tutti i punti di vista, anche quelli meno convenzionali. Il prodotto decantato e analizzato risulta, in genere, il migliore.

Parafrasando l'augurio dei velisti "buon vento": "buona penna"  (su)

KAPPAESSE

Arriva la parte più di fantasia (chissà cosa ne penserà Obelix  (?)) ma dalla quale nasce il tutto.

"I ragazzi erano estremamente eccitati. Jacopo li considerava tanto adulti da confidare loro un grande segreto. Si sarebbero fatti uccidere, piuttosto che tradirlo.
Arrivarono a casa in un baleno e quasi non si salutarono. Ognuno si precipitò nella sua stanza a leggere, dopo aver dato un giro di chiave alla porta.
Ciascuna busta conteneva fotocopie di documenti ufficiali:

DOSSIER 4.5.19.3.8.5 – Classificazione  secretatura : AAA

Novembre 1947 – luogo e giorno segreti.

In questo documento sono riportati tutti gli accadimenti inerenti al progetto TPV riscontrati da questo ufficio di investigazione governativa.
Le informazioni contenute sono da ritenersi protette dal massimo livello di segretezza e la loro diffusione comporterà l'applicazione del protocollo di rimozione a carico del responsabile.
Se non in possesso del livello di autorizzazione AAA non procedere nella lettura.

Punto I – ritrovamento del fonoarchiviatore.
Si riporta il testo integrale del verbale della Gendarmerie del 17 giugno 1943

"Addì 17 giugno 1943, davanti a me Pubblico Ufficiale della Repubblica Francese Marc Renoirdere, Capitano della Gendarmeria, è apparso il signor Pierre Chalante, di professione contadino, da me personalmente conosciuto, recando un oggetto avvolto in una tovaglia di lino.
Dall'interno del fagotto lo Chalante, dietro mio invito, ha estratto una cassetta metallica.
Ho pertanto ordinato a tutti i presenti di abbandonare la stanza nella quale è avvenuta la deposizione e poi ho interrogato il denunciante.
Il soggetto ha dichiarato che,  dopo il bombardamento del 14 giugno, si è recato presso vicini per aiutarli nella macellazione degli animali periti nell'azione bellica.
Per lo smaltimento delle frattaglie, lo Chalante ha scavato una buca di interramento.
Durante i lavori di sterro si è imbattuto in una cassa di metallo con strane iscrizioni.
Essendo da solo in quel momento, ha nascosto il ritrovamento in un vicino boschetto senza essere visto a alcuno.
Soltanto oggi ha potuto recuperare l'oggetto ed è immediatamente venuto presso codesta gendarmeria, senza neanche esaminarlo.
La cassa appare in buono stato, benché sporca di terra. L'apertura della stessa funziona perfettamente. La cassa, recante quelle che sembrano iscrizioni in una lingua sconosciuta, contiene un marchingegno di uso ignoto.
Abbiamo ritenuto opportuno non estrarlo dalla sua attuale sede.
Ho chiamato il piantone e mi sono fatto consegnare una cassetta da munizioni vuota, nella quale ho inserito la cassa di metallo, inchiodando poi il coperchio.
Provvediamo pertanto, io ed il dichiarante, a sottoscrivere questo documento che invio immediatamente al ministero dell'interno perché siano assunte le decisioni del caso.
Il reperto è a disposizione di qualsiasi avente diritto al ritiro presso codesto ufficio."

Seguono data, firme e luogo di custodia.

Il Capitano Renordiere, come dichiara nel verbale, ne ha trasmesso immediatamente copia al ministero dell'interno presso la capitale tramite una staffetta.

Punto II – Recupero ed analisi dell'apparecchio

L'esame del documento ha attivato la procedura di ritiro del reperto; pertanto, nella giornata del 18 giugno gli agenti Ressoir e Tranvache hanno provveduto al ritiro della cassa sigillata.
Nella medesima giornata, gli stessi specialisti hanno analizzato il marchingegno.

L'analisi ha portato ad una scoperta sconcertante, che ha determinato la secretazione al massimo livello: trattasi di manufatto di origine non terrestre.
Ciò si evince da:
-   le scritte sia sulla cassa che sullo strumento: sono composte da un alfabeto sconosciuto sul nostro pianeta;
-   i materiali di composizione: sfuggono a qualsiasi analisi con apparecchiature di qualunque genere;
-   il funzionamento: non si conoscono né le fonti di energia utilizzate, né le tecnologie.
L'unica cosa che è stata possibile appurare è stato l'uso dell'apparecchiatura, che è risultata essere uno strumento atto a conservare la voce di chi parli dentro un'appendice dopo aver proceduto all'attivazione. È stato deciso di identificarlo col nome di "FONOARCHIVIATORE".
Il messaggio conservato può poi essere nuovamente udito per infinite volte.
All'interno dell'apparecchio abbiamo riscontrato il messaggio di cui si da trascrizione:

(rumori sconosciuti)
(voce umana) – Se sentite questo messaggio, vuol dire che avete ritrovato questo apparecchio. Io lo nasconderò sotto terra. Non dirò chi sono, non mi sembra prudente.
Sono tra di noi e non so cosa vogliono. Non sembrano cattivi, ma non sono umani.
Sembrano come noi, ma gli occhi sono diversi.
Fanno paura. Io ho paura. Non sono propriamente ostili, ma io ho paura. Non sono umani.
Sono apparsi improvvisamente dal bosco ieri e si sono avvicinati al dottore. Erano quasi spettrali, con la loro pelle chiara, i capelli bianchi e la magrezza esagerata. Vestivano abiti troppo piccoli per la loro altezza.
Dopo poco, sono andati con l'Ingegnere nel capanno. Era presente, per caso, anche il signor Proprietario. Hanno parlato un poco, poi l'Ingegnere è uscito e ci ha detto di ritenerci liberi, che per quel giorno poteva bastare. Siamo tornati alle nostre baracche. Oggi, i due stranieri ci sono stati presentati come tecnici svedesi e ci è stato detto che avrebbero provveduto al collaudo delle TPV numero 4 e 7 autonomamente, in un settore protetto del capannone.
Questo è molto strano, l'Ingegnere è molto geloso di questo progetto e lo affida a due sconosciuti?
Nel pomeriggio, siccome i due svedesi sono usciti in prova e nessun'altro era nel capanno, ho guardato nel settore dove lavorano. C'erano un mucchio di pezzi della TPV smontati, compresi i motori! Come hanno fatto ad uscire in prova?
In un angolo ho trovato un mucchio di questi apparecchi con la loro custodia e ne ho rubato uno. Ho subito capito il funzionamento, è facile. Qualcosa di strano sta succedendo, perciò ho deciso di lasciare un racconto dei fatti.

(Rumore di spegnimento del fonoarchiviatore)

Abbiamo fatto qualche piccola ma importante modifica alle TPV su indicazione dei tecnici svedesi, ammesso che lo siano. Oggi non hanno lasciato il capanno, non ho potuto indagare ancora. Proverò domani.

(Rumore di spegnimento del fonoarchiviatore)

Sono di nuovo usciti in prova, prima che ci svegliassimo. È assurdo, adesso nella loro sezione ci sono anche ruote e bracci delle sospensioni. Ma come funzionano le loro TPV? E questo apparecchio che ripete le voci, da dove viene fuori? Chi sono, quegli svedesi?

(Rumore di spegnimento del fonoarchiviatore)

Gli svedesi non sono più rientrati. Ma, ancora più strano, l'Ingegnere ci ha detto di smontare i ripari che separavano la loro zona. Dei materiali accumulati lì non c'è più traccia. Ci ha detto che troveremo le TPV 4 e 7 in sede, ma non gli credo. Qualcosa di misterioso è successo.

Fine del messaggio.

Alla luce di quanto emerso, si raccomanda l'audizione dei signori Ingegnere e Proprietario, per evidenti necessità di sicurezza nazionale.

Punto III – Indagine su Ingegnere e Proprietario

Sulla base della raccomandazione, i più stretti collaboratori del Ministro dell'Interno hanno provveduto ad interrogare il signori Ingegnere e Proprietario. Si è adottata questa misura per riguardo della grande importanza e prestigio degli interessati. I signori sono infatti, rispettivamente, il massimo responsabile della casa costruttrice di autoveicoli Citroën e uno dei membri della famiglia proprietaria tanto della Citroën stessa quanto dell'omonima fabbrica di pneumatici.

Quanto è emerso è contenuto nel verbale che si riporta.

Domanda – Chi erano i cosiddetti svedesi?
Risposta – Si trattava di due rappresentanti di una civiltà extraterrestre.
Domanda – Per quale motivo sono entrati in contatto con voi?
Risposta – Per un puro accidente fortuito. La loro astronave era stata danneggiata da un guasto e si è disintegrata nell'attrito del volo senza controllo attraverso l'atmosfera.
Domanda – Per quale motivo non sono deceduti?
Risposta – Una capsula di salvataggio li ha protetti.
Domanda – C'è quindi un manufatto di origine extraterrestre sul nostro pianeta?
Risposta – Assolutamente no. Hanno provveduto a recuperarlo successivamente al loro rientro presso l'astronave madre.
Domanda – Per quale motivo siete stati contattati da loro?
Risposta – Erano alla ricerca di un modo per abbandonare il nostro pianeta.
Domanda – In quale modo?
Risposta – La loro capsula di sopravvivenza conteneva alcuni macchinari sconosciuti per noi. Avevano bisogno di alcune cose per completare un veicolo di fortuna e noi li abbiamo aiutati!
Domanda – In quale modo? Signor Ingegnere, la invito a non essere reticente per il bene di tutti.
Risposta – Devo parlare di un progetto segreto. Ho bisogno del permesso del signor Proprietario per farlo.
Domanda – La segretezza è il nostro mestiere. Parli, una buona volta!
Risposta – Stiamo mettendo a punto un veicolo rivoluzionario, questo è il progetto. Un mezzo di trasporto che sarà protagonista della motorizzazione di massa in Francia. Una vettura che possa trasportare due contadini, mezzo quintale di ortaggi oppure una botte di vino, alla velocità di circa 60 km orari e che non consumi più di tre litri di carburante per 100 km. Inoltre, dovrà essere in grado di offrire confort sulle strade di campagne ed essere facile da guidare. Gli svedesi, chiamiamoli così, sono caduti nelle vicinanze del nostro punto di collaudo segreto. Hanno visto il veicolo e ci hanno chiesto di poterne usare l'abitacolo per realizzare una piccola astronave. Loro avevano a disposizione tutto quanto il resto necessario.
Domanda – In cambio di cosa?
Risposta – Che intende?
Domanda – Cosa vi hanno dato in cambio?
Risposta – Qualche piccola modifica di dettaglio è stata fatta su loro indicazione.
Domanda – Tutto qui?
Risposta – Tutto qui.
Domanda – Mi perdoni, ma sono scettico. Nel fonoarchiviatore si parla di due vetture, non volevano realizzare una sola astronave?
Risposta – Esatto. Non so cosa sia successo alla TPV 4.
Domanda – Come fa a sapere che non è la 7 a mancare? O meglio, che gli svedesi hanno preso la 4?
Risposta – Vede, io... ecco... E va bene, anche il signor Proprietario ha assentito col capo. Dunque, faceva parte dell'accordo. Loro ci hanno lasciato un veicolo modificato con le loro tecnologie. Non un'astronave, ben inteso, ma un veicolo che sta sollevato da terra a levitare e si muove senza rumore. Un veicolo eccezionale. Le modifiche che hanno visto i collaudatori le avevamo congegnate noi, abbiamo detto che erano degli svedesi per giustificare la loro presenza agli occhi dei nostri collaboratori.
Domanda – Il veicolo è la TPV 7?
Risposta – Esatto.
Domanda – Capisce che abbiamo necessità di prenderla in custodia noi?
Risposta – Saremmo restii a consegnarvela, anche qualora sapessimo dove è finita!
Domanda – Cosa intende?
Risposta – Un nostro collaudatore è sparito con quel mezzo circa due mesi fa. Non sappiamo che fine abbiano fatto lui e la vettura.
Domanda –  Quale è il suo nome?
Risposta – Jean Lacrosse!
A questo punto abbiamo fatto ascoltare ai convenuti la voce del fonoarchiviatore, che è stata riconosciuta quale quella del Lacrosse.
I convenuti sono stati congedati con la superflua raccomandazione di non fare parola con alcuno dell'incontro.

Punto IV - Conclusioni

Le indagini sul Lacrosse, il cui furto della TPV 7 è stato riscontrato oltre ogni dubbio, hanno evidenziato che lo stesso è purtroppo perito in un'azione di guerra nel 1944. Le ricerche del veicolo continuano, ma le possibilità del suo reperimento sono decisamente remote.
Nemmeno il sopralluogo effettuato presso il paese di Saint Nicolas, luogo dove i cosiddetti Svedesi sono apparsi, ha sortito alcun effetto.

Questo è quanto la nostra indagine conoscitiva eseguita nel mese di novembre 1947 ci ha consentito di appurare riguardo ai fatti.

Seguono varie firme

Nelle loro rispettive stanze, Alphonse e Marcel trasalirono: si parlava del loro paese. Trascorsero la notte quasi senza dormire, in attesa di precipitarsi di nuovo da Jacopo. Il giorno appresso erano carichi come due batterie.
-   Hai letto il dossier?
-   L'ho letto? Lo conosco praticamente a memoria. Stanotte avrò dormito si e no due ore: il resto del tempo l'ho passato a leggerlo e rileggerlo.
-   Te lo sei portato dietro?
-   Non me ne separerei per nulla al mondo. Jacopo si fida di noi. Dobbiamo dimostrargli di meritarcelo. Tu hai portato il tuo?
-   Certamente! Penso che sarà meglio che li restituiamo a lui. Sono documenti troppo segreti.
-   Hai ragione.
Parlando e pedalando, i ragazzi erano giunti a destinazione. Come al solito, il cancello si aprì senza che suonassero. Arrivarono alla porta e poi entrarono.
-   Si può? È permesso? – chiese educatamente Alphonse.
-   Venite pure, signorini. Il signor Jacopo vi aspetta nella rimessa. Conoscete la strada.
-   Un momento, Baba – continuò Alphonse – prima di tutto ritira questi. Sono troppo importanti perché restino nelle mani di due ragazzini.
-   Due signorini molto in gamba, direi. Ero certa che avreste capito l'importanza del segreto. Jacopo ed io non ci sbagliamo mai, sulle persone. Ora andate, vi aspetta.
-   Avete capito cose a c'è sotto il telo? – chiese Jacopo appena li vide.
-   La TPV 7! – risposero all'unisono i ragazzi.
-   Proprio lei. Venite, avviciniamoci!
-   Siete pronti? Ecco la meraviglia! – Jacopo fece volare via il telone.
Sembrava, in tutto e per tutto, una Due Cavalli normale. O meglio, una pre-serie normale.
-   Cosa ne dite? – chiese Jacopo.
-   Non sembra speciale – disse Marcel.
-   Non hai capito – per una volta Alphonse fu più veloce dell'amico – Che mestiere fa Jacopo?
-   Trucchi per il cinema.
-   Quindi, l'avrà truccata perché sembri normale!
-   Bravo Alphonse. Prendi a calci le ruote, per favore. – intervenne Jacopo.
Il ragazzo eseguì ridendo, aiutato da Marcel: i quattro pneumatici rotolarono lontano, ma la vettura non cadde al suolo, né si mosse.
-   Accidenti, sembra un hovercraft! – disse Marcel.
-   Solo, è eccezionalmente più stabile, non soffia aria da tutte le parti e non fa rumore!
-   Già! Come funziona?
-   Se intendi come si usa, basta sedersi al posto di guida e desiderare che vada avanti od indietro, usando normalmente il volante per cambiare direzione. Se intendi i principi di funzionamento, non so cosa dirti: sotto il cofano, al posto del motore, c'è un blocchetto di metallo pulsante grosso come un pacchetto di sigarette. Tutto qui!
-   Metallo pulsante?
-   Esatto. Sembra metallo a tutti gli effetti, ma sotto la "pelle" pulsa di vita. Non so cosa sia.
-   Hai provato a smontarlo?
-   Non ha bulloni o cose simili a tenerlo in posizione. Tu apriresti il tuo amico per vedere il suo cuore dal vivo?
-   Mamma mia che brutto esempio. Ma ho capito!
-   Volete provarla?
-   Pari e dispari per chi sale davanti! – dissero i ragazzi.
-   Volete giocare al taxi?
-   Perché?
-   Uno guida, l'altro sta al suo fianco. Poi vi date il cambio.
-   Guidiamo noi?
-   Perché no? Non occorre la patente per girare per il parco della casa.
-   Ma non ci sono molte strade!
-   TPV 7 delle strade non sa che farsene. Chi guida per primo?
-   Alphonse – disse subito Marcel – se siamo qui è solo grazie a lui!
-   Io? Ma non ho mai guidato in vita mia.
-   Certo non un mezzo come questo. Ma è facile. Desideri avanti, va avanti. Desideri indietro, va indietro.
-   E per frenare?
-   Basta desiderarlo. Coraggio. A bordo. Alphonse alla guida, Marcel come navigatore. Vi apro il portone.
Jacopo spalancò i battenti, che stranamente non erano motorizzati, e la vettura uscì nel sole pomeridiano con due emozionatissimi passeggeri. Dopo una breve esitazione, prese velocità e si allontanò. Ripasso dopo qualche minuto, finito il giro della proprietà, per fermarsi senza rumore davanti a Jacopo.
-   Ora tocca a Marcel guidare.
I ragazzi si diedero il cambio e fecero un nuovo giro. Intanto, Jacopo chiuse la rimessa. Quando giunsero, Marcel chiese:
-   Come faccio a metterla dentro?
-   I signorini non vorranno farci credere di essere già stanchi? – Baba li guardava sorridente con le mani sui fianchi. – Avanti, girate finchè non ne avrete abbastanza! È un ordine!
-   E gli ordini di Karabà – disse Jacopo forzando la voce sul nome della donna – non si discutono!
-   Esatto!
I ragazzi non potevano crederci: erano su di un veicolo straordinario e dovevano starci finchè non si fossero stancati. Non avrebbero mai neanche osato sognare tanto!
Quando il sole stava per tramontare, i ragazzi scesero dal veicolo per aiutare Jacopo ad aprire la rimessa. Alphonse, che prima era alla guida, domandò:
-   Come faccio a rimetterla a posto? No, non dirmelo: basta desiderarlo?
-   Infatti.
La TPV 7 scivolò docile e silenziosa al suo posto. I ragazzi tornarono a coprirla col telo, dopo aver rimesso a posto le ruote. Sembrava di nuovo una Due Cavalli normale.
-   Incredibile. Come hai fatto a trovarla?
-   Mi sono detto che se Lacrosse aveva nascosto in questa proprietà il fonoarchiviatore, probabilmente ci aveva portato anche la TPV 7. Infatti, era qui che il signor Pierre Chalante aveva trovato l'apparecchio. Ed è qui che io ho ritrovato la vettura.
-   Dov'era?
-   Nel posto più banale: sotto il fieno, nel fienile.
-   Ma i servizi segreti non l'hanno trovata, a suo tempo
-   Probabilmente, non l'hanno neanche cercata. Non è facile credere ad una storia come questa!
-   In effetti. Ma come mai sei venuto qui soltanto adesso? Hai trovato la macchina da poco tempo?
-   No, anzi. Ho custodito questo segreto per anni. La vecchia proprietà non si decideva a vendere ed io temevo che il mio tesoro saltasse fuori da un momento all'altro. Poi, quando mi sono ammalato, ho quasi deciso di confessare che la TPV 7 era qui. Temevo di non avere il tempo per acquistare la casa.
-   E poi?
-   Poi Baba ha deciso di intervenire e quando si muove lei anche i miracoli possono accadere. Un giorno andò dal vecchio proprietario e gli disse della mia malattia. Gli spiegò che, secondo lei, se avessi avuto un obiettivo da raggiungere, forse avrei trovato la forza per guarire. Evidentemente quel signore era testardo, ma aveva un cuore anche lui. Vista la questione sotto questa luce, accettò di vendermi la casa. Il resto lo sapete. Fatti i restauri, sono venuto a trascorrere qui la fine della mia convalescenza.
-   Ora stai bene!
-   Ora sto bene grazie a Baba!
-   Stia attento, ho sentito – Baba era giunta con un vassoio con del succo di frutta – Allora il mio nome preferito lo conosce.
-   Ãˆ stato un momento di debolezza, dovuto alla commozione di aver visto la TPV 7 divertirsi!
-   Mai quanto i signorini. Cosa ne dite, non è un uomo speciale?
-   Altroché. Ma deve fare una cosa importante!
-   Cosa?
-   Spiegare al paese perché nessuno ha potuto lavorare alla casa e perché non si è ancora fatto vedere in giro!
-   Giusto. In merito, Karabà ha già avuto un'idea!
-   Esatto! Signorini, vi vestireste da araldi?
-   Da cosa?
-   Araldi. Sono quei personaggi che andavano in giro a comunicare le decisioni dei re.
-   Sicuro. Ma per quale scopo?
-   Daremo una grandissima festa, in modo che Jacopo ed il paese possano fare conoscenza. Voi sarete incaricati di invitare tutti. Ma proprio tutti!
-   Bellissimo. Contate su di noi.
-   Ne eravamo certi. Il signor Jacopo si occuperà dello spettacolo, io dei rinfreschi. Sarà una giornata memorabile.
-   Spettacolo?
-   Vedrete cosa sa fare con i suoi trucchi cinematografici.
Baba diede i costumi ai ragazzi, che incominciarono il giorno stesso a battere ogni angolo del paese invitando tutti, ma proprio tutti, alla festa che si sarebbe tenuta il mese seguente.
Alla fine, ciascun abitante di Saint Nicolas era stato invitato almeno una dozzina di volte. Sarebbero venuti tutti, anche solo per sfinimento."

KAPPAESSE

Questo pezzo sopra non ci stava.

Manca la parte finale, pazientate ancora un pochino...

"La festa fu un successo. I trucchi di Jaquo lasciarono tutti a bocca aperta, ma ancora di più furono le cose preparate da Baba a stupire l'intero paese. Alla fine, dopo le spiegazioni di Jacopo, il sindaco prese la parola a nome di tutti.
Ringraziò per l'ospitalità, precisò che tutti avevano compreso le scelte di Jacopo in merito alla ristrutturazione, si scusò per la diffidenza con cui l'ormai ex cittadino era stato accolto.
E concluse con queste parole
-   Credevamo che ci fosse qualcosa di strano, qualcosa di inspiegabile in questa casa, dopo il suo arrivo. Qualcosa di misterioso. Invece, per fortuna, è tutto normale.
Marcel, Alphonse, Jacopo e Baba si guardarono sorridendosi complici.
Forse, qualcosa di unico nella rimessa c'era!
I genitori di Alphonse e la madre di Marcel si avvicinarono, mentre gli invitati si allontanavano nel tardo pomeriggio.
- Grazie, signor Jacopo, per la squisita ospitalità. Ormai, è ora di rientrare. – era la madre di Alphonse a parlare. – La mamma di Marcel viene con noi. Voi due cosa fate? – chiese ai ragazzi.
- Restiamo qui a dare una mano per risistemare. Baba da sola non può fare tutto. – disse Alphonse.
- E come pensate poi di rientrare? Le biciclette sono rimaste a casa! – il padre di Alphonse aveva accompagnato subito dopo pranzo i due ragazzi con l'auto, con la scusa della restituzione dei costumi da araldi, più che altro per avere una visione anticipata della casa del cittadino.
- Li accompagneremo noi – disse Baba.
- Li accompagneremo – precisò sorridendo Jacopo – se i miei ospiti non decideranno di onorarci della loro compagnia per la notte. Ci sono due stanze pronte per loro, sempre che voi siate d'accordo.
I genitori scoppiarono a ridere nel vedere la speranzosa richiesta di assenso negli occhi dei figli.
- Credo che abbiano già deciso – intervenne la madre di Marcel – non possiamo far altro che prendere nota della situazione. Ma che non diventi un'abitudine decidere prima di interpellarci.
- Tutto a posto, allora! – disse Baba – Li accompagneremo domani in mattinata.
Gli adulti si allontanarono mentre gli altri si accingevano ad attaccare il lavoro di pulizia dei residui dei festeggiamenti.
-   No, signor Jacopo, lei per oggi si è già strapazzato abbastanza, non abusi delle sue forze. E soprattutto della mia pazienza! – disse Baba.
-   Come sarebbe? In casa mia non sono padrone?
-   Non essere testardo – Marcel aveva la voce a metà tra l'autoritario ed il divertito – anche perché, lo sai meglio di tutti, non potrai mai battere Baba su di una cosa importante come la tua salute! E forse, anche rispetto a qualsiasi altra cosa!
-   Inoltre – intervenne pensieroso Alphonse – il padrone di casa non credo debba mettere mano alle faccende domestiche: questo spetta ai collaboratori!
-   Tre contro uno non è leale – Jacopo sorrideva – mi ritengo offeso e mi ritiro nelle mie stanze! Buon lavoro a tutti e tre.
-   La chiameremo quando avremo finito, per una cena leggera. – disse Baba.
Mentre Jacopo recuperava energie, Baba ed i ragazzi lavorarono velocemente. Dopo un'ora e mezza tutto era a posto e la cena pronta.
-   Andate di sopra a chiamare il signor Jacopo, signorini!
-   Noi? Ma non sappiamo se sia il caso. – disse Marcel.
-   Di sopra, stanotte, ci dormirete. Che differenza c'è tra l'andarci subito o tra un pò? – obiettò Baba
-   Ok – intervenne Alphonse – in quale stanza?
-   La prima a destra nel corridoio in cima alle scale.
Qualche minuto dopo, erano tutti riuniti intorno al tavolo.
-   Che giornata oggi, vero ragazzi? – disse Jacopo
-   Assolutamente fantastica. Nessuno si sarebbe mai immaginato nulla di simile, qui a Saint Nicolas!
Disse Marcel
-   Perché, nel resto di Francia si? – chiese Alphonse.
-   Forse nel resto del mondo addirittura! – convenne Marcel.
-   Non esagerate, signorini! – intervenne Baba – Comunque, devo riconoscere che la cosa è riuscita particolarmente bene. Perfino da noi in Africa la partecipazione alle feste tradizionali raramente è tanto intensa.
-   Deve essere bellissima, l'Africa! – esclamò sognante Alphonse.
-   Ãˆ assolutamente splendida – la voce di Baba era rapita – ricca di vita e di contraddizioni.
-   Come mai sei in Europa? – domandò Marcel.
-   Ãˆ una storia troppo personale, se Karabà non ha voglia di raccontarla, comprendetela. – intervenne Jacopo – è sempre stata molto riservata in merito.
Dopo qualche istante di silenzio, Baba riprese a parlare.
-   Signor Jacopo, secondo me i signorini meritano di ascoltare la mia storia. Se me lo consente, io voglio raccontarla.
-   Sono assolutamente d'accordo. – disse Jacopo."

Watson

Gli alieni hanno aiutato a sviluppare un modello di 2cv del futuro  :o :o

ho ben compreso......  (?) (?)

... ma il modello è stato rubato ed ora si trova nell'officina di Jacopo e quindi nessuno al mondo sa dell'esistenza, eccetto i due ragazzini...


mi sono perso un passaggio importante (non mi pare di averlo letto), ma in quale epoca è ambientato il racconto ?

... ed ora la prossima puntata scopriremo anche il segreto di Baba  (spett)


interessantissimo e ben raccontato  (abbraccio)
W la vita

"non postare" è un pregio se ci si accorge di non avere nulla da dire, ma non tutti se ne accorgono. [Magomerlino]  La vita dura poco, se non giochiamo ora...  Watson nel cuore Gaia felicemente... tra i piedi

KAPPAESSE

Citazione da: Watson - 16 Ottobre 2008, 11:43:09 AM
Gli alieni hanno aiutato a sviluppare un modello di 2cv del futuro  :o :o

ho ben compreso......  (?) (?)

... ma il modello è stato rubato ed ora si trova nell'officina di Jacopo e quindi nessuno al mondo sa dell'esistenza, eccetto i due ragazzini...


mi sono perso un passaggio importante (non mi pare di averlo letto), ma in quale epoca è ambientato il racconto ?

... ed ora la prossima puntata scopriremo anche il segreto di Baba  (spett)


interessantissimo e ben raccontato  (abbraccio)

L'idea nasce dalla considerazione di un mio ex collega di lavoro, fiatcinquecentistadellaguardacosce (ossia innamorato della Fiat 500 serie D, con porte controvento, che offriva delle panoramiche interessanti delle signore in fase di discesa e salita sulla vettura), che esclamò :"La duecavalli? Roba da extraterrestri!"

Beh, mi sono detto, se può interessare gli extraterrestri, può anche aiutarli...

Quello che invece mi manda il pranzo di traverso è il fatto che tu abbia il dubbio riguardo a quale sia l'epoca di ambientazione del racconto...
Sarebbe ai giorni nostri, ma sta a vedere che, nonostante abbia letto e riletto il racconto, non l'ho abbastanza esplicitato...

Fatemi sapere se ho toppato, vi prego... (muoio)

Watson

Citazione da: KAPPAESSE - 16 Ottobre 2008, 13:20:51 PM
Quello che invece mi manda il pranzo di traverso è il fatto che tu abbia il dubbio riguardo a quale sia l'epoca di ambientazione del racconto...
Sarebbe ai giorni nostri, ma sta a vedere che, nonostante abbia letto e riletto il racconto, non l'ho abbastanza esplicitato...

Fatemi sapere se ho toppato, vi prego... (muoio)

Scusa, non volevo farti fare un'indigestione...... io per esempio mi sono strafogato ed ora ho un  (zz) tremendo e uno stomaco strapieno  (mang1)  ;D

La domanda mi è venuta perchè non hai indicato il periodo, non hai fatto nessu accenno alla data in cui si svolgono i fatti, non ci sono collegamenti con eventi che possano indicare l'anno ad eccezione dei fatti accaduti durante la seconda guerra mondiale.....


.... e sono questi riferimenti, oltre alla considerazione che due ragazzini di circa 15/17 anni (..?) vanno in giro in bici, non hanno un cellulare, non giocano con la pleystation e non guardano la tv  (?)

insomma personalmente ho unito i ricordi della guerra e l'assenza di oggetti tecnologici moderni ad un'ambientazione circa degli anni '50 inizio '60 quando la 2cv era agli inizi....

.... ma è facile che sia stato io a non leggere con molta attenzione il tuo racconto  (adoraz) perchè in questo pezzo si fa riferimento ad internet  (nonso)

"-   Due Cavalli? Come sono fatte?
-   Sono tutte curve e con la capotte di tela. Domattina andiamo in biblioteca, ce le facciamo cercare su internet dall'impiegata.
-   Lo sai che al mattino non possiamo, né io né tanto meno tu. Abbiamo da fare!
"


Spero che queste mie scuse ti rimettano in sesto il pranzo  (appl)

(felice)
W la vita

"non postare" è un pregio se ci si accorge di non avere nulla da dire, ma non tutti se ne accorgono. [Magomerlino]  La vita dura poco, se non giochiamo ora...  Watson nel cuore Gaia felicemente... tra i piedi

Farley Mowat

Mumble...se ricordo bene si cita il fatto che quelle auto non sono più in produzione... ???

Ecco un appunto piccolopiccolopiccolo, a pensarci stona un pò, ai giorni nostri, avere una governante stile "Via col vento".

E' una cosa proprio piccola...
(felice)
Ogni volta che vedo un adulto in bicicletta penso che per la razza umana ci sia ancora speranza.
H. G. Wells

Watson

Citazione da: Farley Mowat - 16 Ottobre 2008, 14:50:34 PM
Mumble...se ricordo bene si cita il fatto che quelle auto non sono più in produzione... ???

Ecco un appunto piccolopiccolopiccolo, a pensarci stona un pò, ai giorni nostri, avere una governante stile "Via col vento".

E' una cosa proprio piccola...
(felice)

non ho trovato il punto in cui si sospetta che siano fuori produzione  (??)....

... per la governante dovremo attendere che ci racconti la sua storia, la sua avventura africana


Magari scopriamo che il suo passato si lega con quello di Jacopo (magari è stata salvata da una fine terribile) per cui Saba ne è rimasta fedele e lo ha seguito fin in Europa....
W la vita

"non postare" è un pregio se ci si accorge di non avere nulla da dire, ma non tutti se ne accorgono. [Magomerlino]  La vita dura poco, se non giochiamo ora...  Watson nel cuore Gaia felicemente... tra i piedi

KAPPAESSE

#43
Per quanto concerne l'età dei ragazzi, è di 12 anni.
Lo dico all'inizio del racconto.

Per quanto invece concerne il periodo, avevo fatto un calcolo basato, più o meno, sull'età di Jacopo, alquanto veneranda.

Probabilmente sono stato troppo criptico...

Provvedo a rimediare.

Prima di "librettare" (è vero che manca il finale, ma meglio precisare) inserirò questa variazione fondamentale.

Grazie per l'indicazione.

Per Watson: che mestiere fai? Mi sembra che tu possa diventare un profiler stile FBI, perchè inizi a pensare come me. :o

KAPPAESSE

E con questo arriviamo alla fine, prima che il finale me lo scriva Watson  (su)


"-   Signorini, forse la mia voce tremerà, mentre starò raccontando. Vi prego di essere pazienti con una signora troppo sentimentale.
-   Se è una cosa tanto personale – Marcel si era pentito della sua domanda – non raccontarcela. Non vogliamo metterti in imbarazzo.
-   Se qualcuno è imbarazzato dai sui ricordi ha fatto qualcosa di male. No, il mio non è imbarazzo, ma emozione. Ascoltatemi.
-   Siamo pronti! – disse Alphonse assumendo la sua espressione più concentrata.
-   Dovete sapere che sono venuta in Europa non una, ma due volte. Sono figlia del capo del villaggio dove sono cresciuta, sulle coste della Nigeria. Vedete, quella che qui è una paga da fame, da noi rappresenta una piccola fortuna, su cui possono vivere più famiglie. Allora, quando avevo appena venti anni, feci il mio primo viaggio della speranza. Partii a piedi con un gruppo di altri disperati come me, risalendo l'Africa con mezzi di fortuna, spesso anche a piedi. Giunti sulle coste della Libia, contrassi un debito con il proprietario della barca che mi fece giungere in Italia. Il patto era che gli avrei versato la metà di quanto guadagnavo fino a coprire il prezzo della traversata, interessi compresi. Una volta arrivata in Italia, fui abbastanza fortunata, o meglio non troppo sfortunata. Trovai un lavoro irregolare nelle campagne della Sicilia ed iniziai a mandare qualche soldo ai miei genitori. Facevo una vita molto dura, ma almeno non avevo fame ed aiutavo la mia famiglia. Purtroppo, metà di quello che racimolava veniva riscosso da un complice del proprietario della nave. Non mi restava molto, ma me lo facevo bastare ed avevo la speranza di aver intrapreso una vita che sarebbe pian piano migliorata.
-    Ci hai detto di due viaggi. – disse Alphonse – Come mai sei tornata indietro?
-   Andiamo con ordine. Vivendo in Sicilia, avevo fatto molte amicizie, soprattutto avevo legato con la moglie del proprietario terriero per il quale lavoravo e finalmente mi veniva riservato un trattamento migliore. Purtroppo, però, la mia sorellina si era ammalata. Non un grosso problema, per i livelli sanitari europei, ma una cosa mortale per la Nigeria nella quale viveva. Cominciai a spedire tutto quello che guadagnavo a casa, smettendo di risarcire il proprietario della nave!
-   Come la prese, quel malvivente? – Chiese Marcel.
-   All'inizio mi fece minacciare, ma la salute di mia sorella veniva per me prima di ogni cosa. Poi, una sera mi fece rapire da un suo complice e mi portarono dai carabinieri, dicendo che ero una prostituta che aveva tentato di rapinare il suo cliente. Ero nei guai: senza documenti e senza la possibilità di essere creduta. Fui arrestata immediatamente.
-   Nessuno ti credeva? – l'idea atterriva i due ragazzi.
-   Nessuno. D'altra parte, la loro storia era molto credibile. Purtroppo, sono cose che succedono realmente, anche se non era il mio caso. Comunque, la moglie del proprietario terriero venne a trovarmi. Mi disse che avrebbe fatto in modo che la denuncia di prostituzione e tentata rapina fosse archiviata, ma che non poteva evitare che mi rispedissero in Nigeria. Ero disperata, non potevo più aiutare la mia famiglia e soprattutto mia sorella. La pregai di assumermi regolarmente, per farmi avere il permesso di soggiorno, ma mi disse che il marito non lo avrebbe mai consentito. Mi lasciò in quello stesso momento e non la vidi più.
-   Mantenne la promessa? – chiese Alphonse.
-   Si, lo fece. Due giorni dopo scendevo dall'aereo che mi aveva riportato indietro.
-   Cosa facesti? – domandò Marcel
-   Tornai a casa. Non potevo immaginare cosa avrei trovato. Il villaggio era in una situazione tremenda, i padroni del petrolio avevano bloccato la pesca e nessuno sapeva come fare per tirare avanti. Tutti erano senza lavoro e senza speranza. Mio padre era distrutto, era un capo che non poteva badare alla sua gente. Per fortuna, almeno mia sorella era guarita. Appena giunta rimasi sconvolta, poi mi venne un'idea e mi chiusi in consiglio con mio padre e gli anziani.
-   Quale idea? – chiese Alphonse.
-   Un'idea assolutamente folle, ma che sembrava l'unica strada percorribile. La straordinarietà della situazione, d'altra parte, era testimoniata dal fatto che gli anziani avevano accettato di ascoltare una donna, cosa che non si era mai sentita. Comunque, dissi loro che avrei portato tutti quelli che erano in grado di lavorare in Europa, dove avevo amici che mi aspettavano per aiutare tutti. Raccontai che ero tornata apposta!
-   Dicesti una bugia?
-   Si, ma non c'erano altre speranze.
-   Baba è fatta così – intervenne Jacopo – quando vede qualcuno in difficoltà, uomo od animale che sia, è disposta a rischiare la vita, pur di aiutarlo.
-   Il signor Jacopo esagera, come sempre. Cosa avreste fatto, al posto mio? Rifeci di nuovo lo stesso cammino fino in Libia, con le difficoltà moltiplicate dal fatto che eravamo in molti, con tanti bambini. Comunque, arrivammo.
-   Cosa successe?
-   Tutti mi avevano dato quanto possedevano, fino all'ultimo centesimo. Con quella cifra andai a trattare con il solito proprietario della nave, che era l'unico che conoscevo. Saldai il mio debito precedente e pagai un nuovo viaggio per tutti. Qualche giorno dopo ci imbarcammo per la Sicilia.
-   Tutti insieme? – domandò Alphonse.
-   Tutti, tutti neri e tutti dello stesso villaggio. Credo che sia un caso unico. Comunque, due giorni dopo su quella carretta dei mari ogni singola faccia era esclusivamente di colore: i marinai libici ci abbandonarono durante la notte, in mezzo ad una tempesta. Mi sentii morire, tutta quella gente aveva avuto fiducia in me ed ora correva un enorme rischio per colpa mia. Pensavo che saremmo morti tutti.
-   Ma Karabà non è tipo da arrendersi tanto facilmente! – intervenne Jacopo.
-   Ovviamente avevo paura, ma non mi ero arresa. In fondo, eravamo gente di un villaggio di pescatori, abituati a navigare. Ci organizzammo e prendemmo la direzione nord indicata dalla bussola, unico strumento a nostra disposizione.
-   Come continuò il viaggio? – domandò Marcel, che intanto aveva cominciato a pensare al suo papà.
-    Fu un incubo. Per giorni e giorni lottammo con il mare grosso, il motore che si rompeva continuamente, la bussola che ogni tanto impazziva. Finimmo per fare un giro assurdo, lunghissimo. Intanto, i viveri e l'acqua cominciavano a scarseggiare. Gli unici a riempirsi la pancia erano i bambini. Per tutti gli altri, cibo razionato. La situazione era ancora più disperata, se possibile. Avevamo mancato la Sicilia, passando nel braccio di mare tra l'isola e la Spagna. Risalendo il Mediterraneo, senza accorgercene, stavamo piegando verso est, convinti di andare verso nord a causa del malfunzionamento della bussola. Ormai, eravamo allo stremo, perfino i bambini cominciavano a perdere la loro naturale vitalità.
-    Qualcuno, per aiutare gli altri, smise di mangiare e di bere, vero Karabà? – disse Jacopo.
-    Il cibo era prezioso, ancora di più l'acqua. Non potevo privarne i più piccoli.
-    Così, rischiasti di privarli della loro preziosa guida. Eri allo stremo! – la voce di Jacopo si era indurita.
-   Non esageri, signor Jacopo!
-   Ma se quando... No, non voglio dire nulla. Prosegui nel racconto, giudicheranno i ragazzi!
-   Una mattina aprii gli occhi. Meglio, io credevo fosse mattina, era il primo pomeriggio. Ormai facevo fatica ad essere lucida. All'improvviso, un grido mi fece riscuotere: finalmente, un elicottero ci aveva avvistati. Tutti iniziarono ad agitarsi, per quanto lo stato di prostrazione ce lo consentiva. Meno di un'ora dopo, una nave della guarda costiera italiana ci prendeva a rimorchio. Eravamo quasi giunti sulle coste del Lazio, risalendo metà dell'Italia. La Sicilia era molto più indietro, alle nostre spalle. Non sapevamo da quanto tempo fossimo in mare e non ci importava più: eravamo salvi.
-   Fu proprio allora che ci incontrammo – disse Jacopo.
-   Esatto. La nave fu trainata nel porto di Fiumicino e fummo allineati sulla banchina, tutti seduti tranne quelli che non si reggevano da soli, che erano sdraiati sulle barelle. Finalmente, potevamo bere e mangiare nuovamente qualcosa.
-   Preciso che sulla barella era sdraiata un'unica persona, la qui presente Karabà. Era l'unica ad essersi prodigata tanto da giungere ad un soffio dalla morte. Era magrissima, gli occhi scavati e spenti, i capelli annodati in una massa informe. Io stavo scendendo da un lussuoso yacht che mi aveva ospitato per il fine settimana ed ero impressionato da tutta quella gente.
-   Ero sdraiata solo io perché non c'era che una barella a disposizione!
-   Eri sdraiata solo tu perché tu sola avevi lottato tanto da mettere in forse la tua vita. Gli operatori sanitari erano stupiti dallo stato generale di salute di tutti, piuttosto buono date le circostanze, soprattutto dei bambini. Eravate rimasti in mare per più di un mese, passando incredibilmente inosservati per tutto il tempo. Tutti i giornali dissero che se non aveste gestito con tanta attenzione cibo ed acqua il miracolo di non perdere nessuno dei passeggeri non si sarebbe potuto avverare.
-   Esagerazioni dei giornalisti! – disse Baba
-   Assolutamente no: coraggio e bravura del loro capo! – ribatté Jacopo.
-   Comunque, sdraiata con in mano un cracker, che era in quel momento tutto quello che possedevo, guardavo un uomo evidentemente ricco e in piena forma fisica scendere rilassato dalla barca più lussuosa che avessi mai visto. Lo odiavo con tutto quel poco di forza che mi restava. Se avessi potuto farlo, mi sarei alzata per picchiarlo ed insultarlo, ma già il solo seguirlo con lo sguardo era faticoso.
-   Quando mi accorsi che mi fissava, mentre facevo scorrere lo sguardo su quel gruppo di disperati felici di essere ancora vivi, fui molto colpito dalla forza che i suoi occhi esprimevano. Era allo stremo, più vicina alla morte che alla vita, come disse il medico che l'aveva visitata, eppure il suo sguardo era assolutamente insostenibile.
-   Non so come fosse il mio sguardo, ma mi accorsi che mi fissava. Vidi che muoveva le labbra dicendo qualcosa, ma non riuscivo a capire cosa. Ormai, le immagini vacillavano davanti a me.
-   Semplicemente – disse Jacopo – continuavo a ripetere in francese ed in inglese che avrei salvato te e tutti gli altri. Ero troppo colpito dal vostro coraggio per non fare nulla.
-   Ma io non capii. Qualche istante dopo ero nell'ambulanza, diretta in ospedale. Quattro giorni dopo venne da me l'infermiera, che aveva scoperto che parlavo italiano, a chiedermi se ero disposta a ricevere una visita. Ero sinceramente stupita, ma dissi di si. Era il signor Jacopo.
-   Che effetto ti fece? – chiese Alphonse.
-   Rimasi impietrita. Non riuscivo ad immaginare cosa potesse volere, ma non mi aspettavo nulla di buono. Per prima cosa lo aggredii chiedendogli come aveva fatto ad entrare visto che c'era un poliziotto alla porta della mia camera.
-   Le risposi che avevo certe amicizie che mi dovevano dei favori. La cosa la fece arrabbiare ancora di più.
-   Nel mio precedente viaggio in Italia avevo imparato sulla mia pelle che chi ha delle conoscenze difficilmente le adopera per aiutare gli amici, figurarsi gli sconosciuti. Ero aggressiva per mascherare la paura che provavo. Temevo che saremmo stati tutti rispediti in Nigeria.
-   Cosa che effettivamente avvenne, tranne che per te! – disse Jacopo sorridendo.
-   Signor Jacopo, lei non sa raccontare le storie! – scherzò Baba
-   Io? Ma se lavoro per il cinema!
-   Evidentemente non ha imparato nulla dal suo mestiere. È vero, tornarono tutti in Nigeria, ma dopo essere stati curati nel migliore dei modi. E con la certezza di poterci rimanere. Usando le sue conoscenze ed investendo i suoi soldi, il signor Jacopo ha creato nel mio villaggio un centro di realizzazione di prodotti artigianali che vengono venduti nel mondo tramite il circuito equo e solidale. Il mio villaggio ha ora una scuola, un ospedale e tutti hanno un lavoro.
-   Non è beneficenza. È solo un investimento, la cosa mi rende.
-   Certo, rende dei profitti che reinveste sistematicamente nello stesso villaggio, integrandoli con quanto manca per raggiungere l'obiettivo.
-   Solo per aumentare ancora i profitti!
-   Ãˆ vero. Perché, ad esempio, realizzare una casa per l'ospitalità gratuita dei parenti della gente che viene a farsi curare dai villaggi vicini rende moltissimo. Soprattutto perché anche le cure sono gratuite!
-   Il mio scopo è diventare presidente della Nigeria! Sto occupandomi del mio elettorato!
-   Dice sempre così, intanto non ha ancora richiesto la cittadinanza.
-   Ãˆ una questione di colore. Appena sarò nero, sarò pronto.
-   E tu, Baba, perché non sei tornata con la tua gente?
-   Questo signore non sa badare a se stesso e fa investimenti sballati come quello in Nigeria. Aveva bisogno di qualcuno che se ne prendesse cura ed io...
-   Sei fatta così – dissero ridendo i ragazzi – quando vedi qualcuno in difficoltà, uomo od animale che sia, sei disposta a rischiare la vita, pur di aiutarlo.
-   Con voi uomini un discorso serio non di può  fare! – disse Baba commossa dalla nota di sincero affetto che aveva colto nella voce dei ragazzi.
-   A me serviva un'assistente – disse Jacopo – e non ho mai conosciuto una persona con le doti di tenacia e capacità organizzativa di Karabà. Ed ho visto giusto più di quanto credessi. Se ho sconfitto la mia leucemia è stato soprattutto perché lei era al mio fianco, a lottare con me. Proprio come sulla nave!
-   Signor Jacopo, non crede di esagerare? – disse Baba.
-   Io non credo! – intervenne a sorpresa Marcel – Io credo che se fossi stata anche tu sulla nave del mio papà lui sarebbe ancora vivo!
-   Basta con i ricordi – Jacopo cambiò discorso – devo parlarvi di un fatto sul quale rifletto da qualche giorno. Per farlo, andiamo nella rimessa, accanto alla TPV 7.
-   Eccoci qui – riprese Jacopo togliendo il telo che copriva la vettura – per un piccolo esperimento.
-   Quale? – chiese Marcel
-   Ãˆ molto semplice. "Chiedi" alla macchina di spostarsi dove desideri.
Il ragazzo eseguì e la TPV 7, silenziosa e senza scosse, si spostò vicino al portone della rimessa.
-   Incredibile! – esclamò Jacopo.
-   Perché?- domandò Alphonse – Sei tu che ci hai detto come fare!
-   Questa vettura ha sempre obbedito ai pensieri di chi era dentro di lei, a bordo. Non so quante volte, io e le poche persone di cui mi fido tanto da avergliela mostrata, abbiamo cercato invano di spostarla stando fuori. Anche il condurla non è mai stato troppo semplice, tanto che il volante l'ho messo io per aiutare la mente di chi la guida a gestire il veicolo. Poi arrivate voi due e l'altro giorno, senza preavviso, stando fuori dalla vettura, cosa fate? Le dite di parcheggiarsi. E lei obbedisce!
-   Ãˆ tanto strano? – chiese Marcel.
-   Strano? È incredibile! – disse Jacopo - Però è vero! Sapete che vi dico? Secondo me, sta aspettando da sempre due dotati come voi per dare il meglio di se!
-   Ma è Marcel che l'ha spostata! – intervenne Alphonse.
-   Io dico che ce la fai anche tu – riprese Jacopo – Rimettila a posto, o ovunque vuoi!
Alphonse ci provò ed immediatamente, con la stessa facilità, la TVP 7 tornò al suo posto.
-   Io sono un mago del cinema, voi due dei maghi veri! – esclamò Jacopo.
-   Non è possibile – i ragazzi stavano prendendo coscienza della straordinarietà del fatto – sappiamo guidare un mezzo veramente speciale.
-   E sapete farlo come nessun altro al mondo – disse Jacopo – Non solo Karabà ed io, ma anche la TVP 7 ha trovato due amici che le sono tanto cari da obbedire immediatamente! Sapete cosa significa?
-   Cosa? – chiesero i due ragazzi.
-   Che trascorreremo una lunga estate di esperimenti per capire cosa è possibile fare con questo mezzo speciale. Sempre se siete d'accordo!
-   Se siamo d'accordo? – Marcel parlò a nome di entrambi. – Pensiamo di essere nati apposta per questa incredibile estate!
-   Signori, a dormire – la voce di Baba si materializzò alle loro spalle – Se ho ben capito, domani sarà la prima di una lunga serie di giornate molto impegnative. Coraggio, tutti a letto.
Nella loro stanza, i ragazzi stavano pensando a quell'ultima scoperta, prima di addormentarsi.
-   Marcel, ti rendi conto? Siamo noi gli "amici" della TPV 7.
-   E non sappiamo ancora quanto. Dovremo scoprirlo nei prossimi giorni. Che avventura fantastica.
La fatica della lunga giornata li vinse e si addormentarono."


Watson

Citazione da: KAPPAESSE - 16 Ottobre 2008, 18:25:25 PM
Per quanto concerne l'età dei ragazzi, è di 12 anni.
Lo dico all'inizio del racconto.

è vero, mi è sfuggito che è indicato all'inizio....  (nonso) a questo punto capisco che dei ragazzini usino le biciclette per spostarsi e non conoscano la 2cv  ???

Citazione da: KAPPAESSE - 16 Ottobre 2008, 18:25:25 PM
Per Watson: che mestiere fai? Mi sembra che tu possa diventare un profiler stile FBI, perchè inizi a pensare come me. :o

;D bisogna sfatare le voci che indicano che il mio lavoro è...... leggere e scrivere sul forum  (muoio)

diciamo che i topic che mi piacciono li leggo volentieri e dove ci sono i racconti ci sono anch'io (vedi tutti quelli di Aspes dove ho pure "osato" modificarli con miei personaggi  ;))

pensare come te, forse un pochino.... noto che tu sei molto bravo a scrivere e a trasmettere delle sensazioni .... io sono più che altro bravo a copiare  (nonso)


Sono un piccolo Zelig  (litigio)

Kappa Watson  (felice)
W la vita

"non postare" è un pregio se ci si accorge di non avere nulla da dire, ma non tutti se ne accorgono. [Magomerlino]  La vita dura poco, se non giochiamo ora...  Watson nel cuore Gaia felicemente... tra i piedi

KAPPAESSE

Citazione da: Watson - 17 Ottobre 2008, 10:18:11 AM
[
;D bisogna sfatare le voci che indicano che il mio lavoro è...... leggere e scrivere sul forum  (muoio)

diciamo che i topic che mi piacciono li leggo volentieri e dove ci sono i racconti ci sono anch'io (vedi tutti quelli di Aspes dove ho pure "osato" modificarli con miei personaggi  ;))

pensare come te, forse un pochino.... noto che tu sei molto bravo a scrivere e a trasmettere delle sensazioni .... io sono più che altro bravo a copiare  (nonso)


Sono un piccolo Zelig  (litigio)

Kappa Watson  (felice)

Buttalo via, come lavoro... (appl)

Kappa Watson? Ma sei sicuro?
E' l'omaggio più bello che abbia mai ricevuto, sono senza parole...
Grazie sinceramente, mi ha commosso riscontrare tanta considerazione.
Grazie ancora.

Però Zelig non era piccolo, era immenso.  ;D

Comunque, copiare copiano tutti, compresi gli scrittori veri.

La letteratura è nata con l'invenzione della scrittura... anzi forse è vero il contrario, la scrittura è nata per consentire all'uomo la letteratura (non mi permetto di dire che io faccio letteratura, lasciami spiegare... (nonso))

Ormai tutto è stato scritto più e più volte, ma proprio tutto.

Un autore vero e bravo (che con me non ha nulla a che vedere) può al massimo riproporre in chiave originale, ma quanto a creare qualcosa di assolutamente nuovo... non credo ci sia più la possibilità.

Però è divertente lo stesso...

Watson

.... KAPPAESSE, ma davvero hai terminato il racconto  (?)

stamattina pensavo di leggere un'altro capitolo  (post).... e non ho trovato nulla  :o

poi ho notato che l'avevi scritto sull'ultimo post:

Citazione da: KAPPAESSE - 16 Ottobre 2008, 21:46:15 PM
E con questo arriviamo alla fine, prima che il finale me lo scriva Watson  (su)

però questo finale apre la possibilità di sviluppare nuove avventure con la TPV 7   protagonista (guid) insieme ai due ragazzini ....


.... magari alle prese con l'arrivo di un tipo "particolare" il signor Diana"  (post), scrittore di origini italiane come il signor cittadino (Jacopo) ma con delle strane paranoie su una vettura immaginaria dal nome alquanto insolito.... limone, no forse pomplemo...   (nonso)


Il suo disegno è da subito chiaro, impossessarsi del blocchetto di metallo pensante per resuscitare dall'oblio questa sua vettura e generare così un nuova frankenstincars dal nome sinistro di ...... "Giallina"  (paura)


ma mentre il signor Diana spia i due ragazzi nel tentativo di trovarne dei punti deboli ecco in loro aiuto arriva un singolare personaggio che chiameremo "il baffo"  (bb) che se all'apperenza desta i sospetti in Alphonse ed in Marcel  (??)


in realtà diventerà il loro salvatore e conquisterà la loro fiducia anche grazie alla sua speciale r4  (appl)



Prossimamente su queste pagine la vera storia di come un manipolo di eroi sconfisse il malvagio dal coinquistare il mondo....

Operazione 16.5.12.1.19.10.18 IV


Non perdete di leggerne i dettagli, ne  (felice)

Kappa Watson (post) il discepolo  (felice)
W la vita

"non postare" è un pregio se ci si accorge di non avere nulla da dire, ma non tutti se ne accorgono. [Magomerlino]  La vita dura poco, se non giochiamo ora...  Watson nel cuore Gaia felicemente... tra i piedi

KAPPAESSE

Citazione da: Watson - 20 Ottobre 2008, 15:37:05 PM

però questo finale apre la possibilità di sviluppare nuove avventure con la TPV 7   protagonista (guid) insieme ai due ragazzini ....


.... magari alle prese con l'arrivo di un tipo "particolare" il signor Diana"  (post), scrittore di origini italiane come il signor cittadino (Jacopo) ma con delle strane paranoie su una vettura immaginaria dal nome alquanto insolito.... limone, no forse pomplemo...   (nonso)


Il suo disegno è da subito chiaro, impossessarsi del blocchetto di metallo pensante per resuscitare dall'oblio questa sua vettura e generare così un nuova frankenstincars dal nome sinistro di ...... "Giallina"  (paura)


ma mentre il signor Diana spia i due ragazzi nel tentativo di trovarne dei punti deboli ecco in loro aiuto arriva un singolare personaggio che chiameremo "il baffo"  (bb) che se all'apperenza desta i sospetti in Alphonse ed in Marcel  (??)


in realtà diventerà il loro salvatore e conquisterà la loro fiducia anche grazie alla sua speciale l'innominabile vetturetta  (appl)



Prossimamente su queste pagine la vera storia di come un manipolo di eroi sconfisse il malvagio dal coinquistare il mondo....

Operazione 16.5.12.1.19.10.18 IV


Non perdete di leggerne i dettagli, ne  (felice)

Kappa Watson (post) il discepolo  (felice)
Non ho finito con i personaggi di questo racconto, ma ho finito questo racconto specifico, o meglio questa parte di questo racconto.

Intendo proseguire con questi personaggi, quindi in un futuro molto prossimo proseguirò questa avventura.

Mi piace molto, invece, la tua idea di continuare a tua volta.

Pensa se ne potesse nascere un racconto a bivi, dove a seconda della continuazione che scegli (la tua, la mia, quella di chiunque voglia aggiungersi con la sua fantasia) arrivi a finali differenti...

Adesso sto macinando un'altra idea, molto meno da bambini e più adatta agli adulti (non sogghignate, niente di porno), ma i quattro e la TPV7 non hanno concluso il loro ciclo.

Watson

Citazione da: KAPPAESSE - 20 Ottobre 2008, 18:15:34 PM
Adesso sto macinando un'altra idea, molto meno da bambini e più adatta agli adulti (non sogghignate, niente di porno), ma i quattro e la TPV7 non hanno concluso il loro ciclo.

Quindi prossimamente ci potrebbe essere un seguito della storia con Alphonse, Marcel, Baba e Jacopo  (appl)

"Nella loro stanza, i ragazzi stavano pensando a quell'ultima scoperta, prima di addormentarsi.
-   Marcel, ti rendi conto? Siamo noi gli "amici" della TPV 7.
-   E non sappiamo ancora quanto. Dovremo scoprirlo nei prossimi giorni. Che avventura fantastica.
La fatica della lunga giornata li vinse e si addormentarono.
"

ma sarà una continuazione temporale in cui racconterai le avventure estive o altro  (?)


Seguirò il tuo consiglio:

[qiote]Comunque, copiare copiano tutti, compresi gli scrittori veri.[/quote]

e mi metto all'opera per cucire una storia parallela a questa appena raccontata da te, inserendo nuovi personaggi (in modo da rendermi più indipendente) e cercando di renderla interessante.....

... posso  (?)



P.S. ieri ho provato a impostare il librettino... non male, ma leggendo con attenzione il tuo racconto ho trovato delle incongruenze sull'età dei personaggi  (nonso)
W la vita

"non postare" è un pregio se ci si accorge di non avere nulla da dire, ma non tutti se ne accorgono. [Magomerlino]  La vita dura poco, se non giochiamo ora...  Watson nel cuore Gaia felicemente... tra i piedi

KAPPAESSE

Citazione da: Watson - 21 Ottobre 2008, 09:37:54 AM
Citazione da: KAPPAESSE - 20 Ottobre 2008, 18:15:34 PM

ma sarà una continuazione temporale in cui racconterai le avventure estive o altro  (?)

Seguirò il tuo consiglio:

CitazioneComunque, copiare copiano tutti, compresi gli scrittori veri.

e mi metto all'opera per cucire una storia parallela a questa appena raccontata da te, inserendo nuovi personaggi (in modo da rendermi più indipendente) e cercando di renderla interessante.....

... posso  (?)



P.S. ieri ho provato a impostare il librettino... non male, ma leggendo con attenzione il tuo racconto ho trovato delle incongruenze sull'età dei personaggi  (nonso)


Se puoi?
Non ho l'autorità (nè materiale nè morale) per importelo, ma se potessi te lo imporrei assolutamente!  (superok)

Non è che puoi, DEVI!  (appl)

Se mi segnalassi le incongruenze te ne sarei grato, io non riesco più a trovarle, benchè le cerchi.

So che ci sono, ma non so più vedere dove.

Per quanto riguarda la continuazione, la mia idea è (psssssss... effetto dissolvenza acustica......)  ;D

Chi avrà la pazienza di attendere...

(Non voglio tirarmela, è che adesso c'è un'altra idea nella mia testa e per il momento non so come procederò. Ma non dirlo a nessuno....)

Watson

Sono due sere che passo il tempo ad analizzare il tuo racconto  (zz) (zz)

ho sonno, stasera cercherò di andare a dormire prima  ;D


Mi sono messo giù un pò di date e sono arrivato alla conclusione che non può essere il 2008 la data in cui avvengono le scoperte di Alphonse e Marcel, ma dobbiamo postdatarla almeno nel 1999 (vecchio)

Inoltre non funziona il racconto di come Baba giunge in Italia  (??)....

.. per il resto è ottimo e se ti interessa ho trovato gli spunti giusti per integrarlo e sviluppare la mia idea sull'Operazione 16.5.12.1.19.10.18 IV  (abbraccio)


Citazione da: KAPPAESSE - 21 Ottobre 2008, 13:21:12 PM
Non è che puoi, DEVI!  (appl)

Allora tempo alcune settimane e spero di avere il racconto pronto.....

... dipende se l'ispirazione non mi abbandona e se rileggendolo non mi fara schifo  (nonso)


Appena ho verificato i dati ti mando un messaggio privato in cui cercherò di dimostrare le incongruenze, non voglio però fare la parte del professore nei tuoi confronti, neh  (abbraccio)

è solo che mi è venuta un'idea alla Don Rosa  ;)

Hai presente i racconti di Carl Barks e la grande Saga di Don Rosa  (?)



In anteprima allego quello che dovrebbe essere il tuoi librettino (magari anche con la mia risposta nel racconto citato) se ti va bene.....

Kappaesse volume I

<a href="http://www.2cvclubitalia.com/public/coppermine/albums/userpics/10023/Racconti_Kappaesse_prossimamente.pdf"></a> cliccare sull'mmagine per aprire il libretto


... spero che ti piaccia, altrimenti no problem ed elimino tutto.

Alla prossima puntata dei segreti di Saint Nicolas (paura)
W la vita

"non postare" è un pregio se ci si accorge di non avere nulla da dire, ma non tutti se ne accorgono. [Magomerlino]  La vita dura poco, se non giochiamo ora...  Watson nel cuore Gaia felicemente... tra i piedi

KAPPAESSE

Citazione da: Watson - 22 Ottobre 2008, 17:20:07 PM
Sono due sere che passo il tempo ad analizzare il tuo racconto  (zz) (zz)

Accidenti, "t'ha pijato bbrutto"  ;)

Citazione

Mi sono messo giù un pò di date e sono arrivato alla conclusione che non può essere il 2008 la data in cui avvengono le scoperte di Alphonse e Marcel, ma dobbiamo postdatarla almeno nel 1999 (vecchio)


più che probabile, i miei "conti" erano finalizzati a portare il racconto più o meno ai giorni nostri, non proprio al 2008.

Citazione
Inoltre non funziona il racconto di come Baba giunge in Italia  (??)....


questa è la cosa più interessante di tutte, mi piace proprio che tu abbia fatto una lettura critica (in senso costruttivo) e che mi segnali le incongruenze.
Ti ripeto, io non riesco più a vederle  (su)

Citazione
.. per il resto è ottimo e se ti interessa ho trovato gli spunti giusti per integrarlo e sviluppare la mia idea sull'Operazione 16.5.12.1.19.10.18 IV  (abbraccio)

Lo dici sul serio o ti vergogni della stroncatura precedente?  (muoio) (muoio) (muoio)

Scherzo, ovviamente, anche se "ottimo" mi fa piacere ma mi sembra un pò eccessivo.

Citazione
Citazione da: KAPPAESSE - 21 Ottobre 2008, 13:21:12 PM
Non è che puoi, DEVI!  (appl)

Allora tempo alcune settimane e spero di avere il racconto pronto.....

... dipende se l'ispirazione non mi abbandona e se rileggendolo non mi fara schifo  (nonso)


Appena ho verificato i dati ti mando un messaggio privato in cui cercherò di dimostrare le incongruenze, non voglio però fare la parte del professore nei tuoi confronti, neh  (abbraccio)

è solo che mi è venuta un'idea alla Don Rosa  ;)

Hai presente i racconti di Carl Barks e la grande Saga di Don Rosa  (?)

Sperando che l'ispirazione ti regga, tieni presente che se anche a te facesse schifo io PRETENDO di leggerlo (mi sono fatto prendere la mano, CI TERREI TANTISSIMO COMUNQUE).
A parte gli scherzi, per me Carl Barks è il papà di Paperino, mentre per quanto concerne Don Rosa... sono ignorantissimo in merito. Puoi illuminarmi?

Citazione
In anteprima allego quello che dovrebbe essere il tuoi librettino (magari anche con la mia risposta nel racconto citato) se ti va bene.....

Kappaesse volume I

<a href="http://www.2cvclubitalia.com/public/coppermine/albums/userpics/10023/Racconti_Kappaesse_prossimamente.pdf"></a> cliccare sull'mmagine per aprire il libretto


... spero che ti piaccia, altrimenti no problem ed elimino tutto.

Alla prossima puntata dei segreti di Saint Nicolas (paura)

Il libretto, in gergo editoriale, credo si definisca con proprietà di linguaggio "una figata pazzesca" e mi piace un mucchio.

Se non fossi stato chiaro, preciso che mi sembra splendido.

Aspetto con ansia le tue considerazioni per rimaneggiare il testo.

Salut e "buona penna"

Watson

Ciao Kappaesse  (abbraccio)

ti rispondo pubblicamente qui sul forum dopo un'assenza di oltre 3 mesi  (muro) da vergona  (giu)

l'idea di proseguire il tuo racconto mi si è arenata anche se ho sviluppato già diverse righe (post), spero di ritrovare la calma e la tranquillità giuste per continuare con l'ispirazione  (paura), in ogni caso come promesso ti ho creato il pdf stampabile del tuo racconto  (appl) solo che ho "temporaneamente" tolto dal sommario la mia risposta (Operazione 16.5.12.1.19.10.18 IV)  (nonso)

Spero di colmare questa grave azione  (punizione) pubblicando prossimamente quanto promesso, in ogni caso ti faccio i miei più sinceri complimenti  (abbraccio) per aver risvegliato (ma riassopito) il piccolo scrittore che ho desiderato essere fin dalle scuole medie (vecchio)


Il link del libretto lo trovi qui:

http://www.2cvclubitalia.com/public/smf/index.php?topic=3386.msg125591#msg125591


Con sincera devozione, il suo lettore Watson

Toni

W la vita

"non postare" è un pregio se ci si accorge di non avere nulla da dire, ma non tutti se ne accorgono. [Magomerlino]  La vita dura poco, se non giochiamo ora...  Watson nel cuore Gaia felicemente... tra i piedi