Usare le maiuscole quando si parla di qualcosa di importante vedi stato ITALIANO me lo hanno insegnate alle elementari
Forse lo insegneranno dopo la riforma Gelmini, ma solo la prima lettera va' maiuscola.... la netiquette insegna maiuscolo = urlare

le polemiche sono molto differenti agli auguri,problemi con le fibbie mai avuti ma ho visto parecchi che ne hanno avute ultimamente
...........
eh sarebbe bello poterne ridere... peccato che ridi di uno su due degli italiani (o meta' son maiuscoli e meta' minuscoli?)

le oppinioni visto che scrivo in questo forum e non parlo in piazza le ascolto anzi le leggo di tutti,poi se le orride fantasie che tu intendi sono quelle che si stanno realizzando (riforma Gelmini,Alitalia,tagli agli sprechi etc. etc.) che qualcuno con le"palle"sta' facendo..............bèhhh benvengano 
Traggo spunto da internet e ti rispondo, senza neppure l'illusione mera di far vacillare le tue assolutist... ops scusa assolute certezze....

Affermare che ci vogliono metodi ca**uti per ottenere qualcosa porta a conclusioni pericolose.
E’da analoghe considerazioni che Mussolini, Franco, Pinochet hanno preso il potere.
E’ da considerazioni di questo tipo che il terrorista (multicolore) si sente legittimato.
"Non è più necessario convincere le “masse” ormai “corrotte” dal potere “borghese, reazionario e capitalista” e anestetizzate dalla manipolazione dei mezzi d’informazione in mano alla “classe padrona e sfruttatrice”. Bisogna agire e abbattere il potere poi le masse seguiranno “l’avanguardia proletaria e rivoluzionaria”" ...... questa era la delirante tesi dei nostri terroristi.
Attenzione, quindi.
Il potere è scarsamente rappresentativo e la nostra democrazia è in realtà una oligarchia fondata sui partiti e sulle corporazioni, in perfetta continuità storica con il fascismo.
La violenza del potere va combattuta con armi che creino consenso e partecipazione pubblica, per uscire dalle logiche corporative in cui il potere vuole contenere sempre ogni contesa.
Il potere oggi in Italia si regge su una diffusa rete di privilegi e concessioni tale da frantumare la società in mille particolarismi. L’importante è mettere sempre una categoria contro tutti gli altri. Non consentire mai che le buone ragioni si uniscano e diventino critica di sistema e soprattutto alternativa di sistema.
Alcune categorie potranno anche mettere in ginocchio il Paese ma ciò riconfermerà che la soluzione dei problemi è difficile, richiede tempi lunghi perché sono mali antichi… E "le riforme non sono possibili perché appena si tocca qualcosa si scontenta qualche corporazione… Quindi non prendetevela con il governo di turno perché eredita una situazione di sfacelo…"... Ecco il ragionamento di ogni governo.
Scusate, da quanti anni parliamo di tassisti? Autotrasportatori? Riforma del sistema televisivo? Riforma elettorale? Superamento del bicameralismo perfetto?...
Il potere oligarchico non vive di soluzioni ma di mantenimento e consolidamento delle logiche referenziali.
Il popolo italiano è sempre bastonato: non potrà mai contare sulla soluzione dei problemi, non potrà mai contare sulla certezza del diritto.
Ma allora la soluzione? Partecipazione e consenso.
Il problema mio deve diventare tuo e viceversa perché ciascuno è un ingranaggio della macchina sociale.
Il primo referendum sul finanziamento pubblico ai partiti si tenne nel 1978. Nonostante solo radicali (i promotori) e liberali (cioè in tutto il 3% dell’elettorato) volessero abolire questo finanziamento il 43,6% degli elettori votò per l’abolizione. Il fronte del NO (e quindi del mantenimento) era capeggiato da DC e PCI (con Piccoli e Cossutta). Fu la prima grande sconfessione elettorale di questi due partiti.
Ma quando poi si e' votato per il rinnovo del parlamento, gli italiani "finsero di credere" che l’alternativa alla DC fosse il PCI (ma come se il secondo voleva governare con il primo?).
Oggi la commedia continua e fingiamo di credere che l’Italia sarà migliore con Prodi o con Berlusconi.
La soluzione? Organizzare consenso e partecipazione, fuori dalle logiche partitiche, sindacali, corporative.
Una società non è la somma degli interessi delle categorie lavorative e ridurre tutto il conflitto solo a questo livello è esattamente quel che vuole l’oligarchia partitica: per questo non risolve alcun problema. Ci sarebbe il rischio che cominciamo a occuparci di altro.....
PS: Gibson
